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domenica 21 agosto 2011

Group sex, orgie e voyerismo.

La prima scopata in quattro in italia avvenne quando avevo meno di 18 anni. Una domenica nel chiacchierare venne fuori questa proposta con l'intento di guardare l'un l'altra scopare la propria compagna/o senza effettivamente praticare del sesso di gruppo. Passati i primi momenti di spogliamento, baci, leccate abbastanza appariscenti il risultato pratico con profonda delusione collettiva fu esattamente questo:


due persone che si muovono l'uno sull'altra senza che ragionevolmente si possa apprezzare gli altrui sessi che si incontrano. In altre parole, si sa bene cosa si fa, ma non si vede cosa si fa. Molto diverso dal porno o delle scene esplicite che si vedevano nei film all'epoca in super 8 o in riviste tipo "Le ore". Sulle prime fu una discreta delusione. Il risultato era scontato, non si vedeva una mazza per il semplice fatto che la maggior parte dei mortali non dispone di un Super Phallus e che quindi ognuno dei due cerca di stare quando più appiccicato possibile all'altro. In altre parole non puoi tenergli dentro 10 cm di cazzo ed il resto ben esposto, in modo che si possa ammirarne la penetrazione ed il movimento. All'epoca per far    rasare la topa a qualcuna ci volevano parecchie insistenze spesso seguite da furiosi no ed anche una lingua finiva spesso per perdersi semplicemente nel pelo. 

In altre parole, scene così non erano nemmeno proponibili. Certo vedevi un un bel culo ma la lingua altrui era semplicemente pesa in un tappeto scuro. In altre parole, l'unico "atto" papabile si rivelò quasi esclusivamente il pompino. Oddio sui primis fu perfino abbastanza eccitante in cui l'un l'altra si mettevano con la testa ed il cazzo dalla parte giusta in modo che gli altri due potessero ammirare la maestria con cui usavano bocca, mani e lingua ovviamente accompagnate dalle frasi eccitanti del turpiloquio. Ad ogni "troia, succhiacazzi", "puttana, pompinara, fagli vedere quando sei brava"  ogni "pompata" sembrava quasi aumentare d'intensità e nel giro di qualche minuto ogni freno a non fare, divenne stimolo di dimostrare all'altra che ognuna era più brava e più troia della compagna.
Dal guardare l'un l'altra all'unire le due bocche su un solo cazzo il passo fu breve. L'eventuale timore di non essere accettate o di essere troppo spudorate si esaurì rapidamente alla frase: "succhiatelo assieme" e le lingue passarono al reciprocamente incontrarsi e succhiarsi al cazzo preso di mira con immenso piacere del sottoposto al trattamento. Con il darsi cambio all'uopo e l'assaporare ognuna della saliva dell'altra al bacio reciproco con tanto di lingua in bocca fu altrettanto breve, ma ovviamente uno dei due era oggettivamente costretto a guardare. Alla quasi stupida affermazione detta a voce alta dell'unico coglione rimasto a bocca asciutta del tipo: "ed io che faccio?", la risposta fu silenziosa ma esplicita. "E" che stava a pecorina allargò le gambe inarcando il culo, e "D" che invece stava a pancia in su, roteò il bacino allargando le cosce. Credo che a quel punto quasi ogni freno se ne andò completamente e ci alternammo in ogni modo. Dove non c'era penetrazione c'erano mani, dita e lingue che si alternavano in ogni anfratto. Rapidi cambi di posizione in modo da offrire sesso e piacere non si contarono in effetti ma la cosa più fuori contesto visto che tutti erano dichiaratamente etero, si verificò quando "E" tentò di vedere quello che non non riusciva a vedere su se stessa. Il cazzo di "G" che penetrava dentro "D". Ci mise il viso mentre la scopava a missionario. Si girò quasi per dirmi. Non vedo niente ma senza pronunciar parola. Le dissi di mettere gli occhi a non più di un centimetro dal tutto e se gradiva anche le mani che senza esitare cominciarono ad accarezzargli le palle. Il resto fu quasi una conseguenza. Il cazzo passò dalla fica di "D" dentro la bocca di "E" e la bocca di "E" passò sulla fica di di "D". Dopo qualche minuto "G" si spostò facendo vedere chi stesse leccando così magistralmente la sua topa e non vi furono rifiuti. Anzi, le sue mani si posero sulla sua testa invitandola a fare meglio e più profondamente. Chiaro che se la situazione si evolve, allora o si cavalca la situazione o si fa festa. Lo scambio fino a quel momento inesistente era diventato un rapporto saffico. Mancava solo che il rapporto inizialmente nato come un semplice facciamolo nello stesso letto, diventasse un vero group-sex e lo divenne in quel momento. "G" si portò dietro il culo di "E", ben messa a pecorina e la prese mentre il mio cazzo s'infilò profondamente bella bocca di "D" cominciando a scoparla.

Non voglio sicuramente descrivere le posizioni non mi interessa. Mi è interessato e ancora lo fa il modo in cui si è evoluto questo mio primo incontro a 4. ce ne sono stati altri, sempre con gli stessi, durati qualche anno. Ve ne sono stati altri anche con un numero di persone più ampio, in luoghi diversi ed in modi diversi ma l'evoluzione ha spesso lo stesso medesimo filo conduttore. Dove non c'era. Bocche che hanno condiviso lo stesso cazzo e lo stesso sperma. Bocche e lingue che si sono conosciute in luoghi dove mai prima avrebbero pensato di poter andare e che poi hanno fatto la differenza. C'è un filo conduttore che il mio modesto ragionamento ha trovato e che è frutto di analisi e di valutazioni non di semplici momenti vissuti.
Il primo è che se una situazione è piacevole, sono piacevoli i compagni, sono piacevoli le cose che si fanno e si vivono allora il piacere genera piacere e si perdono i freni perché ci si fida di chi si ben conosce.
Il secondo è che noi non controlliamo le persone controlliamo il loro piacere. Monsieur Plaisir è l'unico che controlla la scena. Che "tu" venga da me per la tua prima dilatazione anale, per fare incontri di gruppo particolari, per ricevere dolore, umiliazioni o qualsiasi altra cosa ti crei piacere, questo ci deve sempre essere. Puoi piangere, urlare di dolore o goduria, puoi ridere, mugolare o semplicemente stare in silenzio ma da quello che ti viene chiesto di fare devi trarne immenso piacere.
Terzo ed è consequenziale. Nessuno ti obbliga nonostante le apparenze. Se quello che ti viene chiesto o a cui ti sottopongono è spesso insoddisfacente è il partner che è sbagliato non sei tu. Tu non sei li per ubbidire a lui ma SOLO al piacere che attraverso lui ed il suo controllo prende forma.
Quarto ed ultimo. Accettati. Se ti trovi  a scoprire che un rapporto saffico ti piace e non poco, sei semplicemente bi. Magari ti accorgi che non è sufficiente, che l'eventuale strap on messo in mezzo non ti da lo stesso piacere di un cazzo vivo e pulsante dentro di te, non importa! sei bi. Prendi semplicemente il massimo dai due sessi in funzione di quello che ti piace. Non cercare compromessi con te stessa cercando di giustificare una stato che gran parte di una società comune considera come fuori dalle righe. Prima ti accetti, prima prendi coscienza di te, prima godi. Magari la prima volta ti sentirai sporca, un oggetto, quasi come se fossi stata usata nel peggior modo. Poi rifletti e vedi che se l'avventura è stata piacevole anche nella compagnia, tanto più ti senti sporca tanto più significa che hai fatto cose che superano i tuoi limiti e che in questo c'è piacere non abuso e vorrai sentirti ancora più sporca. E' magari la stessa cosa della prima sborrata in bocca che hai sputato presa dallo schifo. Poi l'hai presa sul seno, magari in faccia e ti sei rapidamente pulita con il primo straccio o fazzolettino che avevi. Poi l'hai tenuta addosso frutto del piacere che hai dato e ricevuto dal tuo partner. Poi l'hai bevuta cosciente che quando arriva l'orgasmo la tua bocca e tutto l'insieme di te, è il piacere sublime, è l'apoteosi del rapporto e l'hai portato dove solo tu sei disposta a fare. Con lui, reciprocamente, con te. Col tempo te la sei spalmata sulla pelle così che quando esci e ti rivesti puoi ancora odorare il suo profumo. L'hai portata dentro di te magari al lavoro così che le situazioni della vita non ci separino mai completamente. Magari lui è andato allo stesso lavoro con i succhi della tua fica spalmati sul viso ed avidamente bevuti con il residuo odoroso di te perennemente nel naso. Alla fine e sempre se vi sono i partner giusti farai magari a gara dal leccare via lo sperma del compagno dell'incontro magari dal seno o dalla bocca della sua/tua compagna. Ognuno ha il suo modo per arrivarci. Ognuno trae il suo piacere da un frustino o da una molletta in migliaia di modi diversi ed è intrinseco nella natura umana. Siamo tutti diversi anche se una base di tecnica ha valore assoluto. Per questo sono contrario ai saputelli ed agli insegnanti. La vera esperienza sta nel provare coscienti dei rischi a cui ci si sottopone. Non c'è nessuna possibilità di fare SM in modo SSC. Magari consensuale, ma non c'è niente di sano nè di sicuro in una dilatazione estrema. Il rischio permane. Sempre. Quindi SSC significa prima di tutto essere coscienti dei rischi. Direi che bisogna coniare un nuovo acronimo: CC, cosciente, consensuale e che per divulgare non bisogna farsi pagare. Ci si abbassa ad una prostituzione che non ha niente a che vedere con quello che si fa. Infine, vorrei anche aggiungere che vi sono molte forme di piacere ma scientificamente provato che in ordine le cose che eccitano sono di più:
  1. L'odore
  2. La vista
  3. Il contatto vero e proprio
  4. Tutto il resto 

Quindi se ti piace essere guardata, se ti piace farlo in posti strani magari sotto gli occhi di un'altra coppia o di partner nello stesso letto fallo con intelligenza. Non prendere immagini che magari anche inavvertitamente potrebbero rovinare la tua carriera lavorativa, potrebbero distruggere la tua morale che questa società bigotta protegge. Fatti guardare in ogni modo, fatti fare di tutto ma non ti far mai catturare in situazioni simili.

Buon divertimento.
MDS

PS con calma lo rileggo e lo correggo :) abbiate pazienza di eventuali errori grammaticali, grazie.

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