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giovedì 28 luglio 2016

Sono buddista e allora?

Art. 19 della costituzione italiana.
"Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume."

Bene. Sono buddista shintoista quale cazzo di problema avete? Nel mio testamento e nella dichiarazione che feci a cavallo della morte di papà per la mia compagna in cui si parla anche di diritto di accesso alla privacy, ai diritti sui beni materiali e ogni mio "lavoro", digitale o meno che sia, c'è scritto cosa fare di me quando me ne sarò ito. Il fuocherello, nessun giramento di scatole, etc. etc. etc.. Nel bene o nel male so fare un sacco di cose e se lo scrivo per voi è lodarsi e se non lo scrivo è pure meglio. Così mi chiese di "mettere a frutto" quello che facevo anche solo per dimostrazione di capacità. Un buon consiglio.
Sono quelle cose che dici che farai e poi non farai mai. Ebbene la lezione sulla mia pelle mi fece fare il passo. Un minuto ci sei, un minuto dopo sei sull'ascensore per l'inferno e nessuno ti riprende. Così è la vita e mi misi al pc mentre aspettavo il fattaccio e scrissi il quanto. Lo dissi anche a chi vedevo. Non tutto ovviamente ma quello che stavo facendo e perché. No, non c'è niente da ridere né da farci polemiche e considerazioni inutili, superficiali o personali. Tutto il post è e rimane generalista.

E' chiaro che alcuni concetti non sono portati all'assurdo come in alcune visioni e modi di vita tradizionalisti. Il mio concetto di "rispetto" non è estremizzato come in quello giapponese in cui "gratitudine, rispetto e, a volte (in certi ambiti) lealtà e fedeltà personale assoluta, al limite dell'idolatria". Questo si ferma e si intrinseca fortemente nel concetto di merito delle culture nordeuropee dove sono cresciuto sentimentalmente e non solo.

Il merito è qualcosa che acquisti per il modo di comportarti in relazione agli altri e alle cose che fai. Al lavoro che svolgi, all'aiuto che dai a chi ne ha bisogno, a come consideri chi hai davanti chiunque esso sia: povero o ricco, bello o brutto, di qualsiasi razza, sesso o religione che sia. Questo è il principio e da buon "vikingo", il principio non si discute.

La verità: anche in questo caso il valore culturale giapponese non mi tange. Il Giappone la verità non esiste, è solo individuale. Questa è la storiella:
Yabu no naka (Nella boscaglia).
"In un bosco è stato trovato il cadavere di un samurai, e per il delitto sono processati il bandito Tajomaru e la moglie del samurai. Essi sono interrogati. Il bandito dice di aver aggredito la coppia e di aver legato il samurai. Dopo aver avuto un amplesso con la donna, fu ella a suggerirgli di uccidere l'uomo e di scappare insieme. La moglie del samurai afferma invece che dopo essere stata violata, il marito la guardava con disprezzo. Ella lo uccise per punirlo. Ma attraverso una sciamana viene interrogato anche lo spirito del samurai. Il samurai dice di essersi ucciso per disperazione e per riscattare l'onore perso dopo aver visto la donna mettersi d'accordo con il bandito. Chi mente? Dov'è la verità nei tre racconti? La morale di questa vicenda è che "ricordiamo solo quello che ci fa comodo, e ci abbellisce agli occhi degli altri".
Questa storiella nel nord europa senza rigor di dubbio e pure qui, ci farebbe sicuramente dire che per lo meno uno dei tre, mente. Chi ha ragione forse, lo stabilirà prima un indagine e un eventuale processo dopo in cui viene fuori una verità "processuale" che non è necessariamente quella reale ma se le due coincidono, si può sicuramente dire che la legge ha funzionato. La pena eventuale invece dipende dalla qualità della giustizia. Dove ho vissuto il no è no, il si è si, il forse è forse e se ci sono problemi per l'inizio, la durata o la fine di una relazione anche solo lavorativa, vengono date spiegazioni e discussa la cosa. Negli USA ad esempio, licenziare è facilissimo. Chiami un dipendente e gli dici: "Sei fuori", "You are fired", bruciato. Resta il fatto che nessuno se non persone che hanno veramente bisogno, andrebbero mai a lavorare per un principale così oppure per il tempo in cui non "trovi di meglio". Poi si licenziano da soli. Licenziarsi spesso è un buon modo per trovare comunque un lavoro migliore. Me ne vado perché ho di meglio e merito di meglio.

Rapporti interpersonali
Ogni persona ha un microcosmo. Magari ha la sua famiglia, i suoi affetti, le sue storie, i suoi averi, tutto quello che fa vita. Quando due persone si incontrano rimane fondamentale la filosofia o etica della reciprocità di cui ho già parlato riportando integralmente i concetti, pure quello buddista.
"Mettendosi al posto di un altro, non si uccide né si spinge qualcuno a uccidere."
"Colui che mentre cerca la felicità, opprime con la violenza altri esseri che pure desiderano la felicità, non raggiungerà la felicità per questo."
"Se vuoi che gli altri siano felici, pratica la compassione. Se vuoi essere felice, pratica la compassione".
"Ciò che non vuoi sia fatta a te, non farlo agli altri" (Confucio),  e la violenza è anche quella morale. Per il mio modo di vedere è più importante questa che la violenza fisica. Il SM è ricco di forme di violenza passatemi il termine ma è una forma di piacere molto al di sopra di tante pratiche comuni. Le ragioni sono anche scientifiche e non mi pare il caso qui di ripetere per l'ennesima volta la famosa frase "Eppur si muove". Se avete una testa che funziona, usatela.  In fondo è semplice. Se semini amore, raccogli amore. Se semini bugie, raccogli bugie. Fintanto che si tratta solo di sentimenti poco male. Chi non ti ama, non ti merita diceva qualcuno. Ecco, io sparisco fino alla notte dei tempi. Se qualcuno si avvicina a me per "prendere" il mio lavoro, le mie cose anche le più semplici e di tutti i giorni, ebbene questa si chiama truffa. Papà ci cascava purtroppo spesso. L'ho detto e ripetuto più volte, troppe: senza verità ("che è una e si difende da se", buddismo cinese), senza lealtà e rispetto ogni azione è destinata a fallire. Non è questione di persone. Anche nella scienza è così. Inventi un bel sacchetto di plastica per fare la spesa e la verità è che è comodo, è leale nei confronti di chi lo usa. Fa il suo lavoro per come è stato progettato ma non ha rispetto per la natura e quando lo butti si disfa. Finisce a piccoli pezzi ovunque, uccide i pesci, gli animali che noi mangiamo e ci ritroviamo con i mari morti. Non bisogna essere dei geni no?

La conseguenza è semplice. Se hai rispetto, lealtà e dai verità a chi hai accanto, puoi anche essere distante sotto tanti aspetti ma di sicuro sarai in armonia con chi non la pensa come te. Il che non è poco. Il buddismo ha un senso perché l'uomo è il centro della vita. Il valore della vita. Namaste, ne? L'effetto del non rispetto lo vediamo in questi ultimi anni nei vari attentati. 362 cristiani muoiono al giorno semplicemente perché son tali mentre qualcuno che si crede al di sopra di tutto, impone il suo concetto di religione e rispetto del tutto univoco. Sono figli dello stesso principio, non c'è niente da fare o poter obiettare. Ebbene. Raramente sono andato a rompere le palle a destra e a manca e ho aspettato con calma che qualcun* si facesse vivo. Il mio mondo è diverso dal vostro e in fondo tutti i mondi personali lo sono. Questi concetti erano e sono ben scritti su questo blog e quando questo non c'era, era ampiamente pubblicato e diffuso sui social network. Quando siete arrivati tutto questo vi è stato spiegato e rispiegato e qualcuna è rimasta. Qualcun* mentendo spudoratamente su tutto pur di ottenere quello che aveva in mente. Magari si era avvicinato a me per fare la "caccia" a qualcuna che era tra le mie amicizie. Il mio concetto di stare assieme e di vita rimane quello "giapponese" un: "paese dove si vive tranquilli, circondati da persone oneste ed educate, dove difficilmente si viene aggrediti o derubati e dove le donne possono camminare tranquillamente per le strade, anche in piena notte, senza alcun timore.
...
Un'etica di gruppo in base al quale chi sbaglia e/o delinque infanga e danneggia l’intera famiglia /azienda/comunità cui appartiene, e che, almeno finora (ma la situazione sta peggiorando) non ci siano sacche di povertà, degrado sociale, emarginazione e conflitti etnici/religiosi paragonabili ad altri paesi industrializzati". Da: "Il fatto quotidiano"
Provate a fare li quello che fate allegramente qui per vedere quanto reggete. Vi "taglieranno la testa", nei modi moderni magari facendo il vuoto ed isolandovi totalmente fino ad offendervi modo pesante: "Gaijin". Si, si provate. :) Oddio, che vi importa, mica avete davvero da spostarvi da qualche parte. E' una delle ragioni per cui l'Italia è il paese dei furbetti che tenta ancora di inchiappettare letteralmente il mondo, senza averne la forza.



Il concetto di libertà sessuale. Era il 1979 l'anno in cui andai al nord. Era il periodo dei punk e andavi per le strade e vedevi tranquillamente uno al collare dell'altra o vice-versa. No, non è il paradiso come magari qualcuno leggendomi potrebbe estrapolare. Ogni società ha i suoi alti ed i suoi bassi e questi ultimi in genere non hanno limite. Per chi vuole avere una lettura di quello che non va agli occhi di un italiano che probabilmente conosce (pure), poco di quel mondo, ecco: http://www.uccronline.it. Non volendo commentare l'articolo che è anche molto ma molto superficiale privo di conoscenza e di vissuto, ve lo lascio in lettura. Aggiungo solo che l'hanno fatto per secoli e che è il bene ed il male di quel paese. Sta di fatto che li a nessuno gli fotte la solita "Beata Mi.." di quello che fate a letto. Se siete dei Kinkster, se fottete con il vicino di casa, se scopate con tre pulzelle o quello che vi pare. Nessuno si vergogna di quello che è. E' dalla vergogna, dal timore del giudizio che qua andate a rompere le scatole al prossimo perché non si sappia. Oddio, la moglie di tizio ha un master, la figlia di caia ha un daddy e un'altra kitten con cui va a letto. Psss. Ci va lo stesso. Vero, paese che vai, usanza che trovi, quindi qui sono io il fuori posto ma non cambia mica nulla. Oggi io, voi, sono e siamo qui e domani magari apro una pizzeria a Pechino dove a nessuno gli frega quello che posti. Non sono minacce per nessuno, ribadisco il discorso molto generalista incentrato sui preconcetti e sulla chiusura culturale. Il mondo è globalizzato. Ho un amico di infanzia di paese che spesso in Cina ci lavora. Qualche mese fa mi disse che aveva mangiato anche il cane ma l'aveva saputo dopo e che non l'avrebbe altrimenti fatto. Nelle Faeroer ammazzano le balene da secoli e adesso c'è un casino micidiale sulla mattanza dei cetacei. Ogni paese ha le sue usanze ci sta poco da fare. Credo che pariteticamente sia difficile anche per chi è nato qui ma proviene da famiglie di altri paesi, adeguarsi totalmente al modo di vita di dove vive. Una certa influenza i genitori e con chi vivi, ce l'hanno anche a non volere. In Giappone secoli addietro già esistevano i falli finti di legno, le palline cinesi si usano ancora e a letto e beh dateci dentro.

E adesso il concetto del tempo. Il tempo è e rimane vita. Nella fattispecie, il tempo che concedo a qualcuno ci deve essere un merito anche solo cortesia e rispetto. Non mi offendo fintanto che attaccate la persona anche con toni duri ma rispondo con i toni che mi dedicano. Non attaccate i sentimenti perché questo è privato. questa è INTIMITA' e non la concedo a nessuno se non per merito. Se il merito cessa o viene "tradito" anche con una sola bugia, li c'è l'uscio e spesso lo prendo da solo. Sempre legato alla cultura giapponese. Se sparisco non sto in contatto con qualcuno che non mi piace ed evito a col*ui, la vergogna (se mai ce l'ha), di seguitare a svelarsi per quel poco che è.
Ad ogni "offesa pesante però" paritetica risposta. Detto questo e più volte ribadito, non me ne frega niente di foto, di film, di stare on line, di dire e di fare vedere. Sto bene in una baita con la pulzella a farmi i cavoli miei e suoi e volentieri spengo il mondo. Nonostante tutto internet a me non piace per nulla. Il tempo è l'unica cosa che non può essere resa indietro. Il tempo è legato allo spazio e segue un solo percorso: avanti. Il tempo rubato è vita rubata, sono sentimenti rubati indipendentemente da quello che c'è nel mezzo. E' vero, questa è la vita ma questa dipende da noi. Un secondo è uguale per tutti, quello che facciamo in quel secondo e come, dipende di nuovo ed esclusivamente da noi. Fino a che siamo soli non c'è nessun problema. Quando le vite di altri si intrecciano con quella di qualcun altr*, li comincia la nostra responsabilità civile e morale nei confronti di chi si coinvolge. Mi alzo la mattina  e dico a me stesso di non fare il furbo perché prima o poi qualcuno più furbo di me lo incrocio e mi fa un culo così. Fate altrettanto perché sono convinto che per i furbetti prima o poi ci sarà un furbetto più furbetto di loro che li frega (e spero male).

Gli animali, gli oggetti e i kami.
Da buddista credo nella reincarnazione. Credo nell'anima anche come sola fonte di energia. Penso che arrivino non per caso perché quel caso sarebbe troppo fuori dal caso per essere un caso. Ovviamente il gioco di parole è voluto. Alle volte ti nascono in casa, alle volte li trovi per strada o semplicemente arrivano. Ma il loro carattere ed il loro modo. Loro si legano alle persone in un modo strano ed univoco. Non voglio dir molto ma ti capitano nascite difficili o animali da salvare e la scelta che fai pare quasi una prova alle volte. Loro sono creature innocenti. non conoscono il bene o il male ma amano senza compromessi. Credo che gli oggetti assumano l'energia di chi li tocca e che anche negli oggetti vi sia un legame con le persone. Secoli fa, durante un post cancellato, mi fu data una catenina. In quella catenina c'era una ragazza dai capelli neri, lunghi, una giornata di vento che li colpisce e li fa volare. C'era il mare d'inverno e le onde e poi era vero. Tante, troppe "prove" perché sia un caso. Lo so che fa ai cozzi con la mentalità scientifica che ho ma confido che un giorno si possa spiegare magari con delle equazioni di universo quantistico.

Così concludo con una riflessione inutile. Da molto tempo ho letto dei non commenti o altrettanto superficiali meno uno e non dico quale ma ogni volta che posto c'è la ressa. Quasi come se aspettaste un che cavolo andrà a scrivere. Stesse cose, solo riordinate spesso e volentieri. Cose che vi fanno credere di potermi capire o di poter comprendere cosa sia il passaggio. No, inutile. Se ve lo spiego sono i soliti fischi per fiaschi. Se non ve lo spiego a sto punto è pure meglio. Perché tentare di tirar fuori da una rosetta chi di quella ne ha fatto uno stile di vita? No, meglio di no. Aiuto chi mi dimostra di volerne uscire. Libero arbitrio e qui finisco.

2 commenti:

  1. Teniamo presente che :
    1) il Buddismo non è una religione (l'ha anche riaffermato il Dahlai Lama)
    2) esitono 1000 e 1000 strade all' interndo del Buddismo per raggiungere la Bodda quindi esistono tanti tanti modi per essere buddisti

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  2. Intanto grazie del prezioso commento Skinken, amico mio.
    Direi ma forse mi sbaglio che e quasi uno stile di vita. Forse. Magari mi puoi coreeggere.
    Ho spiegato il modo di pensare ed il tuo commento rafforza e ampia la spiegazione.
    Scusa per il ritardo con cui lo pubblico ma hotmail da un
    Pezzo non mi blinka quando arriva la posta.

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