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mercoledì 10 agosto 2016

Me, un po' di storia e un po' di via.

Premessa. Questo post è scritto in modo molto pacato senza rabbia o rancori o altro. Leggere con il tono giusto è molto importante.

Conosco i miei limiti. Io non sono perfetto e lungi da me la lontana idea di poterlo anche lontanamente diventare. Ci provo ma è quasi un tentativo fallito in partenza. Sono abituato a scegliere in base a quello che so e questo è dovuto ad un sacco di letture e di verifiche sul campo. Se prendo una cantonata alle volte la difendo anche sbagliando, fintanto che non ci sbatto il muso e dico: "oh cazzo". Nei limiti del possibile chiedo le cose con un per favore e ringrazio per la cortesia anche sul luogo di lavoro.
Come ho più volte detto, ho fatto per una ventina d'anni arti marziali sopratutto kumite. Il che significa allenarsi per mesi per stare qualche minuto davanti a qualcuno che cerca con tutte le sue forze e la sua energia interiore, di buttarti giù e non farti rialzare. Ci vuole coraggio. Alcuni, anche molto bravi, semplicemente non ce l'hanno. Alle volte si perde un dente, alle volte ci si tronca qualche osso. Capita, è nel conto. Significa anche conoscere i propri limiti proprio perché nessuno è perfetto. E' difficile eccellere su tutto e sono rare persone possono. Significa nasconderli a chi ti vuole buttare giù ed utilizzare quello che sai fare per vincere sull'avversario. Questo è l'abc. Nascondere la fatica, nascondere il dolore di una frattura, il dolore di un colpo ricevuto magari al fegato o a una gamba. I polmoni che ti bruciano la paura che comunque tu hai nei confronti di chi magari sfrutta il tuo batter di ciglia per portare un colpo risolutivo nei tuoi confronti.
Smisi tanti anni fa per un incidente sul lavoro, serio. Quando guarii, qualcuno venne a cercarmi e mi disse queste parole: "Sai il braccio destro del grande capo, ha detto qualcosa su di te: "Luca smette? E' una grossa perdita per il karate italiano"". Non so se sia mai stato vero, non so manco cosa abbia mai davvero fatto in tutti quegli anni di così importante da far dire una frase del genere anche se i miei ragazzi mi chiamavano maestro. Ho fatto le mie cose, quelle ritenevo giuste e alle volte pure sbagliate, capita.
Mi hanno insegnato a salutare con rispetto i miei amici e i miei avversari, prima e dopo aversele date alla "morte". Luca è un curiosone e ha imparato a fare tante cose anche quelle che esulano dal mio diploma. Non so più fare le analisi chimiche qualitative e quantitative, ero bravissimo, dice e mi toccavano i campioni più rognosi. Qualcuno era veramente troppo.
Mi è rimasto il saper progettare una casa anche in modo particolare, un giardino, smontare un'auto e rimontarla, motore compreso. Di rimando so saldare ad elettrodo quasi qualsiasi cosa e lavorare il ferro battuto. Forgia, incudine e martello. Ho imparato a fare una gran parte dei lavori di idraulica e come elettricista. Ho imparato a muracchiare, a intonacare ed imbiancare. Sono un tecnico informatico per il mio settore molto bravo, so lavorare in vettoriale e pure fotoritocco e restauro di foto a livello professionale.
So, anzi sapevo disegnare bene e per un pò di tempo ho anche fatto comics. Poi quell'incidente mi ha impedito di tenere lapis e pennino a china in mano senza dolore ed è per quello che mi son dato al disegno digitale. Tenere in mano un mouse, non mi fa male. Ho fatto foto professionali ma poi l'impegno con il dopo, mi ha fatto mollare il resto. So cucire a mano e a macchina, anche sul lino ma la lista è ancora lunga e siccome non voglio star qua a dire, mi fermo qua. Dico solo che spesso mi hanno detto che ero un "tipo da sposare". Di rimando rispondo che non sono il tipo manco da portare a letto solo per questo. Se cercate qualcuno per fare i lavoretti di casa o per il lavoro, avete sbagliato buco. Cercate sull'elenco, anche digitale e chiamate l'esperto che più vi confà. Se cercate un uomo, allora sono disposto a discuterne. Il mio prezzo si chiama lealtà ed onestà. Al di fuori di questo niente esiste. Se mi mentite, vi mento. Se cercate di giocare con me e me ne accorgo, gioco con voi. E' molto semplice in fondo.
Non cerco nessuno come ho più volte detto. Il mio mondo è così particolare che è un po' fuori dagli schemi comuni. Sono abituato a camminare per strada con la tipa al guinzaglio senza vergogna né per chi sono, né per quello che mi piace. Come disse una volta mio cugino: "In casa nostra siamo sempre stati dei gran porcelli, solo che tu ci hai superati tutti," ridendosela di brutto.

In altri tempi ho difeso il sonno di molti e costa fatica. Tanta. Oggi penso non di aver sbagliato, no, ma di averlo fatto per persone che semplicemente non se lo meritano ed il merito per me è la parte fondamentale della vita associato ad una buona dose di "compassione buddista".
Perché ho scritto sto post?
Perché mi sono imbattuto con l'ennesima guru a cui basta un corso di legature per essere diventata maestra soprattutto se associato ad un titolo di studio. Nelle arti marziali quando ho cominciato non c'erano gli esami per passare. Nemmeno adesso ho un diploma, qualcosa che certifichi il mio livello. Non ho un palmares, non mi sono mai interessate le competizioni "sportive" dove i colpi si tiravano per farli vedere o quasi. Mi piaceva e mi piace la filosofia, la meditazione, lo studio delle tecniche di lotta e in quanti infiniti modi si possono elaborare. Il karate era mutevole come la mente. Si evolve ed impara da se stesso.
Era il maestro che ti valutava e ti diceva: "Metti la verde". Poi riunificammo gran parte delle federazioni e una fu predominante. Per ogni cintura c'era un esame. Il gran capo disse che prima della blu i ragazzi non avrebbero dovuto far kumite ma "mi opposi". Feci presente che nel judo il contatto fisico è sempre presente anche dalla cintura bianca (7° kyu), e che il "Randori", si fa tutti i giorni. Il rischio era quello di avere ragazzi che non avevano nessuna confidenza con il contatto, con la distanza e con un combattimento vero anche con la paura. Il risultato fu che venne ricambiato tutto e che i ragazzi avrebbero cominciato per gradi fin dall'inizio. Ebbene, per arrivare alla cintura marrone ci vogliono per lo meno 3-4 anni di frequenza. Questi dopo aver imparato per i cazzi loro, per aver fatto un corso, per aver scritto delle boiate da qualche parte, diventano i guru. Ebbene, non ci sto più.

Vengono qua, pretendono a loro tutto è dovuto. Scrivono e il rispetto non te lo danno manco a prescindere perché magari non sanno chi hanno davanti. Non importa. Ricco, grande, bravo o principiante, prima di buttarlo giù (o essere buttato giù), ho salutato e rispettato, prima e dopo. Se il karate italiano ai miei tempi è salito sulle vette del mondo e per dio, è anche grazie a me per quel poco che ho dato. Vi metto un filmato va, così avete un'idea di cosa sia il kumite. Lo era prima di me, è stato con me e lo sarà anche senza di me. Così vi fate pure un'ideuzza va :)
L'aggiungo adesso che l'ho rivisto per la 12ma volta. In questo filmato c'è un pluricampione mondiale compagno di squadra perché se non è lui, è il suo fratello gemello. :)


Quando cominciai Judo, prima del karate, il problema dell'arte in italia era che i judoka non riuscivano più a combattere con una frattura in corso. Il dolore insopportabile. Mi tirarono un tomoe-nage e la clavicola andò in pezzi. Faceva un male bestia ma fino a che non mi dettero il "mate", strinsi i denti. Fratture? A gogo. Ogni tre mesi faccio il bagno nel bostik ma quello fu un cambio. In un vecchio post cancellato scrissi di non mettere in dubbio la mia volontà. Ecco, questo il primo esempio. Non ho mai mollato  e probabilmente lo farò quando sarò morto. Dopo l'incidente mi dissero che si sarebbero voluti per lo meno sei mesi per ricominciare a muoversi. Dopo tre mesi avevo ripreso il 97% di mobilità. Come? "Lacrime e sangue", volontà.
Adesso quei vincitori sono diventati maestri e forse risale. Mi piace. Tanto. Mi piace che le persone abbiano una disciplina morale e che sappiano quello che fanno. Mi piace che arrivino i nuovi anche nello shibari, mi piace che imparino. Però c'è un limite. Con una cintura da judo io so come ammazzarti non solo come legarti. So dove non devi premere, so che è rischioso cazzo e che non bisogna scherzare. Non è che sono un omicida. Chiunque faccia arti marziali queste cose le sa. Anche Wieseman nei suoi scritti ha sempre sostenuto di andare a fare judo e di farlo bene prima di fare soffocamenti o altro. Anche questo era in un post cancellato perché non voglio che impariate o proviate leggendo qua cose che potrebbero costarvi caro, parecchio. Non mi piace nemmeno che il fai da te si elevi a maestro o faccia corsi. No. Mi spiace. Shirai è stato guardato male per i suoi scritti e la sua enciclopedia del karate perché traeva denaro da qualcosa che denaro non deve vedere. E' filosofia, è vita ed è via, "DO". Figuriamoci.

Vi racconto una storiella vera. Un giorno un maestro di cui non faccio nome, si trovò ad attraversare la strada in città mentre sopraggiungeva un tram. Il conducente dovette fermarsi e cominciò ad insultarlo. Chiese scusa che sovrappensiero non l'aveva visto. Nessuno si era fatto male in fondo. Solo che l'autista era incazzato nero. Scese e lo prese a botte. Il maestro si chiuse in difesa e non gli disse nemmeno cose del tipo : "Fermo che se rispondo poi"... semplicemente quando l'altro ebbe esaurito la rabbia ed il fiato gli disse: "Hai finito?" E se ne andò.
Ecco, avrebbe potuto rispondere e fargli pure parecchio male. Saper di poter fare non significa fare. So che se l'avesse incontrato sul tatami anche solo in allenamento, non avrebbe avuto "pietà" perché con noi non ne aveva. La forza o ogni azione deve essere per forza adeguata a chi si ha davanti.
Ah, quando facevamo una cazzata, una mancanza di attenzione o di rispetto, la meno grave erano 3 giri a coniglietto del dojo e alla più grave 10 flessioni, 10 pugni. 20 flessioni, 20 pugni e così fino a cento. Psss.. le flessioni su due nocche e per qualche maestro anche solo sui pollici. Così si paga la penitenza e ci si rafforza per le tecniche di rottura.
Non farò manco la lista dei maestri con cui ho imparato. Qualcuno meglio, qualcuno da lasciar perdere anche per questo. Nell'ambiente si sa chi è e chi non è. Chi è bravo per qualcosa, chi per insegnare una schiappa, chi la tdc e chi il santo. Però non si può scrivere perché si ama il mondo rose e fiori. Tutto bello e forse è pure giusto così. Tanto non cambia nulla, solo la formale apparenza. Scemo sono, scemo rimango. "Santa sei, santa rimani, zoccola pure" nel caso eventuale e in tono generalista.
Chi ci si riconosce ha la coda di paglia va. :)


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