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martedì 26 dicembre 2017

Siediti e aspetta

Fonte: Pinterest
Inciampo. Alle volte inciampo su delle robe che francamente fanno veramente ridere. Così la frase "Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico," ha numerose implicazioni.

La prima, forse la buddista più "religiosa" è citata al blog https://www.quag.com/: "sedersi ed attendere di veder passare il cadavere del proprio nemico" vuol significare che il peggior nemico dell'uomo è sé stesso perché legato a passioni e desideri. La rabbia e la voglia di vendetta fanno parte delle passioni. A torto o ragione. Quindi l'aforisma suggerisce di attendere e meditare. Il cadavere è il proprio "io" piccolo che deve essere ucciso per far nascere l'IO senza l'Ego. Allora, solo allora, la vendetta apparirà inutile e ciò che prima era considerato importante diventa "relativo" e anche il nemico apparirà come un bambino puerile che ha permesso al suo piccolo "io", senza empatia per l'Altro, di vivere in un piano inferiore cercando soddisfazioni solo nella sfera materiale. Loro insegnano attraverso i simboli e il paradosso. Non a caso l'acqua (il fiume) rappresenta la vita che scorre ma anche purifica, la sponda è il limite umano che va varcato per intraprendere la via evolutiva spirituale. L'immagine della riva di un fiume è la quiete, il silenzio. Lo stato ideale per calmare la mente, lontano dal frastuono del mondo".


La seconda è contestuale alla via del guerriero che se ne dica, fa parte della cultura giapponese come l'aria che qui noi respiriamo. Potrei dirlo con una barzelletta giunta qualche giorno fa su whapp ed eccola qui. C'entra il Karma? Si e no. Intanto una piccola superfiiale e webete introduzione dal sito https://www.riflessioni.it"Questa massima è di grande consolazione, ma non si capisce perché non la possa applicare anche il tuo nemico. Indiscutibilmente, se entrambi vi sedete sulla riva del fiume, solo uno dei due riuscirà a veder passare il cadavere dell’altro. Ad occhio e croce le probabilità sono del 50% per ognuno, a meno che uno dei due non sia molto più vecchio o fisicamente malandato. Ma almeno, mentre aspettavate entrambi sulla riva del fiume, nessuno si è più fatto male".  Non è mica vera. Non tiene conto di quante altrettante teste di cazzo ci sono in giro e che invece di girarsi dall'altra parte al "nemico" reagiscono con altrettanto vigore e determinazione. Le possibilità quindi che uno dei due si faccia male, spesso sono direttamente proporzionali alla "cattiveria" di questo famoso nemico e che a forza di pestare piedi, prima o poi (più prima che poi, pesterà quello sbagliato). Vi è una certezza che anche Buddha dice come valore universale: "Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità" e nessuno può scappare a questo concetto perché niente ha più forza della verità in questo mondo. Assolutamente niente. Essere bugiardi significa farla franca per un po' ma poi anche ricordarsi a chi e quali cazzate si è raccontato e il castello di bugie crollerà. Così funziona, più "grosso" sei, più grande il botto fai.



Ancora, nel buddismo l'acqua è legata a doppio filo con i draghi che simboleggiano: "...poteri positivi, come il controllo sull’acqua, sulla pioggia, sulle tempeste e sugli allagamenti." In Giappone, quattro grandi draghi controllano i quattro mari:

Fonte: Pinterest - wikimedia
I templi dedicati ai draghi sono un'infintà:
Lo Shitennō-ji in Osaka,
Il Tempio d'Oro in Hakone,  Kanagawa, il cui Tori è nell'acqua del lago.
Lo shrine del monte Haku dove Genpei Jōsuiki riporta che un monaco Zen, vide un drago dalle nove teste trasformarsi nella dea Kannon, regina della compassione, dea dell'indulgenza e della misericordia.
Il tempi moderni, il lago Saiko, lo Shrine del Drago a Fujiyoshida, Yamanashi ha un festival annuale di fuochi artificiali..

Lo Rizai, il nome: Tenryū-ji 天龍寺 "Tempio del drago del cielo"
Il Ryūtaku-ji 龍沢寺 "Tempio del drago della palude"
Il Ryōan-ji 竜安寺, di cui ho già parlato "Tempio del drago della pace" (dell'amicizia tra l'uomo ed il drago).

Al tempio Hōkō-ji 法興寺 o Asuka-dera 飛鳥寺 , fu dedicato a Nara nel 596 ad una nuvola porpora che scese dal cielo coprendo la pagoda insieme a tutto il Buddha, e la nuvola divenne di cinque colori (l'arcobaleno giapponese è di soli cinque colori), e assunse la forma di un drago o di una fenice.

In ogni aspetto della vita buddista e orientale, il drago non è solo acqua e quindi vita ma anche il custode dello spirito, di purificazione.
E adesso qualcosa di personale. Non che il mastro si crede un dio e un drago? E' no, sono pazzo, non folle. Significa dedicare la propria vita a questi valori e dalla forza del drago, trarre ispirazione. Magari qualcuno di voi che si definisce cristiano farà lo stesso con il proprio "dio". Ognuno ha le sue ispirazioni. Voi mettete sui monti le croci, "noi" mettiamo i draghi dove devono stare.


In conclusione, sedersi sulla sponda del "fiume" è sedersi accanto al drago. E' anche aspettarlo perché il fiume è il drago e prima o poi renderà "giustizia" a chi ne è stato "mutilato". C'è chi arriva veloce, c'è chi arriva con più calma ma prima o poi tutti arrivano. Sarebbe più saggio meditare sulle proprie azioni prima di metterle in pratica piuttosto che essere dalla parte del torto, della "non verità".



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