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domenica 18 settembre 2011

Matrix - Shibari, breath control, bigotti e ignoranti e Stefano La Forgia.

Alessio Vinci, conduttore di Matrix
Stefano La Forgia, esperto in Kinbaku
Paola Perego
Enrico Ruggeri
Il 15 settembre è andata in onda una puntata di Matrix in cui si è discusso sui "giovani violenti". Visto il clamore dell'incidente di roma c'è stato inserito anche quello facendo così di ogni erba un fascio. Quello in effetti non è violenza. Non s'è trattato di pura violenza ma di inaudità "stupidità", passatemi il termine, riferita alla sottovalutazione dei rischi di un "gioco" di BREATH PLAY che con il bondage non ha niente a che vedere.
Da un paio d'anni mi sono scontrato, alle volte anche in modo duro con qualche collega proprio su alcuni aspetti del bdsm in generale e sul legare in particolare. E' difficile spesso da spiegare a chi magari s'è iscritto ad un corso di bondage o meglio di nawa-shibari come stanno le cose. A me sono voluti anni per comprendere la cultura orientale e altrettanti anni per padroneggiare le arti marziali. Richiede tempo e spesso si fanno i conti con apparenti contraddizioni difficilmente comprensibili nelle loro sfumature.

Qui a confronto non c'è solo il kinbaku ma una serie di problematiche culturali e di conoscenza di una "materia" altamente complessa. Andare a dire frasi del tipo: non capirò mai come si possa trovare piacere da certe situazioni dal dolore. State applicando delle tecniche di combattimento dei samurai, siete dei pazzi. Pur essendo in parte vero, è parallelamente l'opposto di quello che hanno fatto alcuni presunti nawashi quando si sono messi ad insegnare e a fare proseliti. Alla stesa base c'è una conoscenza assente o sbagliata nell'affrontare il tema. Ho cercato un po' di spiegarlo nel post precedente in risposta all'ennesima ignorantona che va su you tube parlando di shibari e facendo analogie con l'incidente di Roma.
Non si dovrebbe andare in tv impreparati, non si dovrebbe fare divulgazione impreparati, non si dovrebbe andare in giro ad offendere e denigrare le culture di altri paesi e d'altri popoli credendo di essere i portatori della verità. Cara Paola e caro enrico: scopate e vi divertite come dei bambini piccoli? Va bene, nessuno vi obbliga a cambiare ma non imponete il vostro credo a nessuno.

Tanto più sei un personaggio pubblico, tanto più i telespettatori o gli studenti o gli adepti o gli interessati, dipendono dai tuoi commenti. Si chiama autorità. Perché se dico una cosa qua sorgono subito dei dubbi mentre se lo faccio in un dojo no? Perché si capisce subito che è l'autorità all'interno del dojo. Mi sono messo una sola volta dalla parte dei Sensei durante il saluto ma è lo stesso. Stai nella fila sulla parte destra dove ci sono i dan. Vedono durante  le lezioni chi spiega e chi no. Vedono  durante il kumite chi rimane in piedi e chi no. Se c'è il sensei che ha tre o quattro dan, mi affronta e rimane in piedi meno di 30" i ragazzi capiscono senza spiegazioni. Così funzionano le cose. Quindi i ragazzi fanno alle corse per andare ascoltare lui quando ti insegna un kata o una tecnica di combattimento in luoghi stretti e con poco spazio e quello che invece quelle tecniche (meno pulite), le sa applicare.

I limiti della conoscenza.Intanto non si finisce imparare mai e quello che è vero oggi potrebbe essere non vero domani per avvenute nuove scoperte che cambiano diametralmente il punto di vista. In secondo luogo non è mai a camere stagne: so' legare ma non conosco gli effetti e gli infiniti modi di effettuare uno strangolamento. Significa, mi spiace dirlo mettere la basi per un incidente. Saper legare  e fare moderno kinbaku non deve far saltare a piè pari quello che era. Si può fare a determinate condizioni, come per tutto. Impari a fare un karada? Fai karada a iosa variali pure ma non ti avventurare in creazioni personali o in tecniche in cui non sei pratico e non ne conosci gli effetti. Attieniti a quello che t'hanno insegnato sopratutto se l'insegnante è valido. Se è un autodidatta, lascia perdere. Un conto è una creazione di una legatura nuova, un conto è padroneggiare una tecnica.  Un conto è confrontarsi con tre o quattro secoli d'esperienza tramandata, un conto è confrontarsi con l'ultimo bischero in vena di acrobazie. In altre parole: qualificazione.

Capendo l'evoluzione da lotta a bellezza è più facile dire no all'incoscienza o saper affrontare e creare nuove e spettacolari legature. Mentre in guerra vige la regola dell' "o tu o io" (quindi si fa come viene purché sia efficace), nel moderno kinbaku si fa solo se ci sono garanzie di sicurezza. Cerchiamo di capirsi una volta per tutte. Mentre in un combattimento è accettabile trasformare un nemico in tetraplegico pur di non averlo più come nemico, qui NO! NO! NO!
Per rendere visivo il tutto, lo scopo delle legature nella figura 1 non hanno lo stesso scopo che in quelle della figura 2 e che devono andare dalla sola bellezza al piacere ma MAI all'offesa, fisica o mentale che sia.

Condivisione della conoscenza che da modo di imparare è invece la divulgazione ma divulgazione "onesta". Io so' questo, mi risulta questo, tu che sai in merito? Certo è che se tu fai divulgazione dici ed affermi che i BONDAGER sono solo scozzesi femmine che lavorano nei campi a cottimo e che i legatori sono nawashi e ti rispondono cose del tipo "abbiamo coniato questo termine e ci va bene così quindi tu adattati o sei un cretino" vuol dire non aver capito nulla.

Il Rispetto e l'ampiezza di vedute.
Che significa "empi?": gomitata. Che significa "Mawashi-geri?": calcio circolare. Perché si dice sempre e comunque in giapponese e non in italiano o nella lingua del paese dove si pratica?  Per rispetto delle origini, perché se vado in Islanda e non conosco l'islandese, per lo meno i nomi delle cose sono uguali così come i nomi di animali, piante e funghi sono solo in latino. Rispetto per le origini significa anche rispetto per l'evoluzione dell'arte, per se stessi ed il prossimo. Quello che invece sia la Perego ed il Ruggeri nella trasmissione di Matrix è il dimostrarne poco. Capisco le difficoltà di Stefano. Le capisco assai e non si poteva far di meglio. Poco tempo e tutti contro. Difficile da fare qui, figuriamoci li. Pensano forse che i giapponesi siano tutti degli idioti ad usare le corde (per lo meno chi lo fa)? Forse loro non l'hanno mai fatto sulla lavatrice, in cucina, in auto, in ascensore, in camporella e pariteticamente hanno pensato ai rischi correlati? Sulla lavatrice potresti beccarti una scarica elettrica, sei sicuro che il tuo impianto elettrico sia a norma? In cucina ci potrebbe essere dell'unto sul pavimento, scivoli e batti una musata. In ascensore si potrebbero rompere le corde metalliche che lo sorreggono. Sei sicuro che l'eventuale sistema d'arresto funzioni? In camporella ti sdrai sull'erba, vieni morso da il ragnetto x a cui magari sei allergico e vai in shock anafilattico. Magari mentre ti sdrai c'è una vipera che non hai visto e sono guai che ti morde dove non batte sole. Assurdo? No. Diamo troppe cose per scontato nella quotidianità e non capiscono che anche le corde sono per alcuni quotidianità solo che chi le usa pensa a tutto quello che potrebbe succedere nell'usarle. Chi è l'ottuso? Credono forse che se stanno legati sia una costrizione? Se c'è, l'unico sano modo per realizzarla è che quella costrizione dia piacere, che sia consensuale e che non provochi danni. Se poi a te piacciono le lumache e me la bistecca perché tutti si devono adattare a te? Limitati. Parecchio limitati.

Le comunità inesistenti.
Ce ne sarebbe bisogno tanto. Tanto da levare di mezzo una grossa manica di pressapochisti. Ce ne sarebbe bisogno per dare una voce seria ad una collettività. Avremo delle risposte serie dal governo, qualunque esso sia? Con tutta probabilità no. Non è mia intenzione scendere in campo politico ma visti i risultati di quelli che si sono succeduti dalla "seconda repubblica" poi, ogni speranza pare vana. Sono solo impegnati a mantenere i loro privilegi così che nel caso fossero TUTTI spediti a casa potranno sempre contare con dei diritti acquisiti. Poi c'è la Chiesa Romana, loro che proteggono i loro preti pedofili e scomunicano o quasi chi divorzia. No non avremmo risposte ma cominceremo a fare sentire una voce, unica e collettiva. Potremmo dire con orgoglio: "Noi siamo in grado di far pulizia e siamo in grado di garantire un certo, apprezzabile grado si sicurezza". Per lo meno paritetico a chi magari fa agonistica in arti marziali.

giovedì 15 settembre 2011

Intervista a Chiara Camerani, criminologa e sessuologa - Roma, considerazioni sullo shibari




Facciamo una cosa: immaginiamo che questa cosa sia una delle altre 999 che succedono regolarmente e annualmente nel mondo. Sono circa 1000 i casi annuali di decesso durante pratiche sado maso nel mondo in effetti. Pensiamo un po' che nessuno degli amici, dei conoscenti sia coinvolto in modo da poter fare un'analisi distaccata e senza pregiudizi.
Parti legali che si possono riscontrare in un rapporto sm (e che seguitano a venirmi in mente dall'esperienza, non sono un avvocato). Chi vuole dare un contributo serio e professionale, è davvero invitato a partecipare.

1) Sequestro di persona: se è consensuale, non c'è sequestro. Potete dimostrarlo? In america ci sono i contratti, qui non hanno valore. Una dichiarazione credo di si magari firmata alla presenza di un paio di persone. 
2) Lesioni: nella legislazione italiana, provocare una lesione,  è comunque reato. Se questa lesione supera i 40 giorni di cura/convalescenza è penale comunque. Quindi una "lesione" deve essere passeggera: un livido è accettabile, un segno permanente no. Modifica il corpo. In altre parole se io a te dico: "uccidimi", tu non lo puoi fare comunque. In altre parole potreste essere accusati di percosse.

3) Consideriamo adesso un rapporto consensuale, dove non ci sono percosse o utilizzo di strumenti o atti in grado di generarle: niente sculaccioni, frustini, paddle, fruste, righelli, cane, mollette, corde e chi più ne ha, più ne metta. L'incidente può capitare, sempre e comunque. Se sei tu preposto al controllo, devi analizzare la situazione in modo "totale", distaccato e freddo e valutare ogni possibile rischio e mentalmente e fisicamente avere pronta la "via di fuga". Non ultimo il caso di una semplice legatura ad un letto in cui al controllore viene un malore e a causa del quale è impossibilitato a liberarsi autonomamente. Potreste quindi causare dei danni assolutamente non voluti per via di un fatto imponderabile. Ne vale la pena? No. Quindi se siete soli ed un rapporto a due, fate una legatura a nodo di facile scioglimento. Es. Legatura ai 4 angoli di un letto: 2 caviglie legate "bene", una mano legata "bene", una con un nodo per cui basta tirare e liberarsi. Questo altera il gioco? No. Nessuno tira quella corda senza un valido motivo altrimenti non ci sarebbe consensualità. Il principio è sempre valido. Un coltellino vicino ad una mano. un telefonino vicino ad una mano che possa essere usato in caso d'emergenza magari chiamando l'amico o l'amica o il 118 in caso di incidente grave. In questo caso, non potete essere accusati di aver sequestrato nessuno ed avrete dimostrato con i gesti di aver perseguito ogni possibile aspetto di sicurezza della vostra pratica. Io che sono da sempre contrario ai corsi, credo che la divulgazione dovrebbe essere presente e sostenuta. L'ho già affrontato in altri post. Esigo "COMUNITA'", associazioni a cui ti affili, in cui con la tua quota annuale hai diritto di poter accedere all'informazione. Così chi te la da ti guarda in faccia e se vede che sei l'ultimo coglione, ti dice di no. Un DOJO in cui non insegnano solo autodidatti ma anche sensei di arti marziali.
4) Alterazioni o modifiche fisiche o chimiche: se provocate una cicatrice, se imponete un tatuaggio, se marchiate qualcuno, praticate una modifica permanente del corpo. Da qui e sotto costrizione, potrete ritrovarvi a dover rifondere danni. Suona strano ma mentre nel momento in cui lo chiedete, il bottom acconsente, nel momento in cui la storia non funziona più ed anche per una semplice rivalsa, potrete ritrovarvi a rifondere i danni. Giusto, non giusto? Non lo so ma sono casi che succedono. Se la vostra sub si vuole fare un tattoo, lasciatela fare ma non imponetelo. Se vi chiede un marchio, evitate. 
Ricordate che le alterazioni permanenti avvengono anche a livello ormonale. Quindi ogni volta che voi applicate dolore avrete una produzione di endorfine ed adrenalina che generano assuefazione, che generano la richiesta di ancor più endorfine ed adrenalina, quindi maggior dolore. In altre parole state creando un drogato dei suoi stessi ormoni. No so se questo sia legislalmente condannabile. Moralmente credo che lo sia.
4) Parte morale: il peccato. Il peccato: è prettamente una creazione religiosa. Se non fa male (vedi sopra), se genera piacere, se è consensuale, che peccato è? In altre parole se invece di farti godere con un dito o con la lingua utilizzo una corda, un vibro, una molletta, una "manata" data ad arte sulla topa, uno spazzolino da denti, un elastico, un righello e via così, cosa cambia? Niente! Considerare lo shibari come una pratica negativa è sbagliato. Alla fine, nessuna pratica è negativa se applicata e realizzata con le giuste accortezze. Nessuna pratica è un peccato! Se poi tu sei cristiano, mussulmano, buddista, o quel che ti pare e confidi nella religione per la tua moralità, mi sta pure bene. Per lo meno come io non obbligo te a non vivere come vivo io, tu non obbligare me ad adeguarmi alle tue regole. In altre parole e come Nobel insegna: non è la dinamite che fa un bombarolo ma come una persona usa la dinamite.

CHIAREZZA

Capisco il tentativo di tutti di fare capire alla gente che lo shibari non è una pratica pericolosa in assoluto ma mi sembra che tutto questo generi solo confusione. Lo shibari non è più pericolo che fare roccia o scalare una montagna, direi parecchio meno ma anche qui dipende pure da "che" shibari e da che montagna e da quali precauzioni usi, dalla tua esperienza.
foto 1
Andare a fare un bel video ed allo stesso tempo non sapere di cosa si chiacchiera mi pare fuorviante. Se domani arriva uno che vedendo quel video chiede gli strangolamenti o il controllo del respiro? Oppure cercando su internet troverà lo shibari, quello vero. in cui strangolamenti, rottura di vertebre, leve atte a slogare e rompere ossa, sono una pratica comune e le metterà in pratica in un tentativo autodidatta, poi di chi è la responsabilità? Perché vede, se lo shibari, pardon, il kinbaku-bi (il bel modo di legare), è una pratica di bellezza, di stimolazione sessuale, di fantasia e di arte, lo SHIBARI è anche un'arte marziale, dove le prese al collo sono presenti. Se vede la foto 1, questa è una presa a cui il malcapitato esegue una contromossa (capriola), per non diventare tetraplegico. QUESTO E' IL RISCHIO: CONFUSIONE SU CONFUSIONE.
In generale, questa materia si studia nel judo, nel jujitsu, nel nawajutsu/hojojutsu. Nel judo è una serie di tecniche che vengono chiamate Katame Waza.

Dottoressa, come io non parlo di sessuologia perché non ci capisco nulla, Lei eviti di parlare di shibari se non sa cosa sia perché a questo punto me lo domando: è la causa di anni di pressappochismo da cui probabilmente l'incidente o semplicemente l'ennesima inarrestabile smania di protagonismo?

In effetti qua non credo sia in discussione lo shibari di per se, ma come è stata condotta quella session. In altre parole due persone si sono fatte legare per eseguire un "gioco" di cui il Mulè è stato solo spettatore e controllore. Le ha strozzate? no. Le ha messe in condizioni per cui in caso di incidente questo potesse succedere? Si. Ha attutato tutti i sani principi di sicurezza applicabili a quella pratica in quella situazione? No.
Questo credo sia il nocciolo, non lo shibari in generale. Allora se parliamo dell'incidente di Roma, parliamo ne in termini coerenti. Sono drammaticamente triste ed allo stesso tempo parecchio incazzato per quello che è successo alle due ragazze ma così non risolviamo. Se non diamo informazione giusta, vera e seria, sbagliamo di nuovo. Anche ieri sera al TG5 seguitano a parlare di shibari il che vuol dire che non abbiamo comunicato. Che il messaggio non c'è. Che lo shibari qua non c'entra. Che era solo sm. Che occorre preparazione a fare queste pratiche altrimenti si muore. Ci non in rete diversi articoli di Jay Weiseman (scritto giusto sta volta?), in merito. VANNO LETTI!!!!
Ci sono anche in questo blog sul controllo del respiro. VANNO LETTI E COMPRESI!
Ecco, questo credo sia il quanto se non mi sono dimenticato di niente.
MDS

lunedì 12 settembre 2011

Il filo conduttore.

In questa vicenda è chiaramente sotto accusa la comunità romana di bdsm. Per quel che mi riguarda e per i contatti avuti con questa comunità sono questi:
1) una ex, che schiava non era, che andava la sera nei locali a fingersi miss. che m'ha raccontato un sacco di cazzate, che ha tentato di coinvolgere un'amica (di cui non rivelo il nome), in una rivalsa di poco conto verso un "bischero" che le aveva mancato di rispetto.
2) Un'accesa discussione sul significato di BONDAGER, che è e rimane una distorsione dell'inglese. BONDAGE, schiavitù, per cui BONDAGER, quello che pratica la schiavitù o legatore. In realtà BONDAGER è solo una signora scozzese che lavora nei campi a cottimo (qui e qui), che colui che lega se shibari o kimbaku è, è nawashi. Ma siccome il termine coinvolge un libro scritto proprio da qualcuno della comunità romana, allora bondager è un termine accettato da tutti, quindi significa legatore e chiunque dica il contrario ha torto. C'è un articolo in merito, con tanto di ricerca. Siccome è contro al loro modo di pensare, allora sei un coglione, non ti adegui ai modi di dire della comunità. Mi spiace, non son cretino. preferisco adeguarmi alla verità piuttosto che alla comunità.
3) Che l'osare pare via comune: mi si riporta di una musata battuta da una tipa appesa COMUNQUE ad un gancio instabile. Lo spettacolo deve continuare. Risultato: denti spaccati, nessuna denuncia all'assicurazione per via della situazione in cui la ragazza si trovava e che non voleva far sapere a casa. Il legatore in questione che fa i corsi e che rilascia a iosa interviste, non ha tirato fuori di tasca un cent. La responsabilità era comunque sua che ha osato dove prudenza diceva non fare. La ragazza ovviamente non aveva nessuna protezione sotto di se. La fonte: ve la dico in privato in questo caso.
4) Questo di l'altro ieri. Stesso filo conduttore. Osi dove non dovresti, senza le dovute precauzioni, nessuna protezione in caso di caduta, nessun coltello, nessun nodo facilmente risolvibile. Risultato una crepa, una è all'ospedale. Poi c'è anche chi commenta che erano grassocce e che lui, il dio (colui che non sbaglia mai), poteva avere di meglio. Dal carcere si riporta (giornali), che seguita a ripetere: "erano consenzienti". Testa di cazzo! E' il minimo da pretendere altrimenti è un abuso bello è buono. Sei TU che avresti dovuto garantire loro la sicurezza ma tu hai di nuovo sottovalutato. Vedi articoli su come riconoscere gli abusi tratti dalle comunità e da esperti in settore. Non quelli italiani. In italia gli esperti sono solo gli Dei.
Non leggete una cosa sola. Un solo articolo. La conoscenza non è patrimonio degli eletti, va condivisa e non ha prezzo. E' un bene comune non la visione indiscussa di qualcuno. Se controbatti ad un articolo porta prove, documenti e se sbaglio come può essere, allora avrò imparato qualcosa. Ho cambiato tanti articoli per la madonna. Ho scritto ginseng invece di ginger.  Ho preso tante di quelle cantonate che se così non fosse non sarei umano. Ma perché solo io mi metto in discussione? Non è accettabile. Nono sono accettabili! Un conto sono gli emulatori, quelli che vedono il Wrestling in tv, poi ci provano e si fanno male. Cavoli loro. Vieni costantemente avvertito: "non provateci a casa". Qui no. Questa è gente che dovrebbe essere esperta, che conosce i rischi, invece azzarda. Che dovrebbe valutare, che dovrebbe proteggere ed insegnare che l'eccesso in tutto è solo eccesso invece di tirarsi e tirarvi indietro ci prova e fa danni.
Poi leggo che dalla prigione (se giornali riportano il vero), il Dottore non fa altro che ripetere: "erano consenzienti."
COGLIONE!
Non è questo il punto. TU dovevi garantire loro sicurezza! Questo è il nocciolo. Il coltello in auto, nessun nodo di facile scioglimento: che ne so, due corde unite con un nodo siberiano. Bastava tirare. Nessun materasso. NIENTE. Che cacchio importa se erano consenzienti di fronte alla morte?
Se mai è un'aggravante. Se l'hai fatto contro la loro volontà hai sequestrato qualcuno è pure peggio! Se eri fumato, drogato ancora di più!

Contromossa di una presa al collo con l'intento di paralizzare
l'avversario. Nawajutsu, quello vero.
La cosa PEGGIORE è che se tu hai davvero frequentato un dojo di judo o di nawajutsu, ad una mossa, ti verrà insegnato una contromossa o come fare a liberarti da quella presa. Non esistono  prese definitive. In un combattimento esiste rapidità ed anticipo. Ad ogni presa, mossa, legatura ti viene insegnato il rischio. Questi puzzoni, discreditano me che li prendo sul morbido ma non si sognano mai di andare a contestare queste cose davanti a sensei e dojo qualificati. E' no, casomai che si sapesse che sono nel torto marcio. Shhhhhhhhhhhh silenzio. Discredita presso gli adepti e non fare l'onda.

Ecco perché non ci si piglia. Non c'è modo di ragionare con loro, nel bene e nel male. Sono infallibili. Questo è il messaggio che danno alla fine, questo é il filo conduttore. Tu sbagli, sempre e comunque. Tu dici cazzate e la gente ci crede e crede a loro, non  a te, poi muore.

sabato 10 settembre 2011

L'incidente di Roma.

Chiunque abbia fatto agraria tecnico o università. chiunque sia perito chimico, laureato in chimica, alle volte pure in ingegneria sa costruire una bomba.
Perché nella gran parte dei casi non lo fa e non mette in rete le sue conoscenze?
PERCHE' insieme al know how, al sapere come, gli viene anche insegnato il rischio che esso comporta, un senso di responsabilità verso se stessi e gli altri che viene sviluppato nel corso di un processo che dura anni.
In altre parole lo sviluppo di una coscienza che sappia valutare il rispetto della vita, i  rischi che la conoscenza in se comporta ed il rispetto per se stessi e per gli altri.
La stessa cosa avviene in un dojo. Se il maestro valuta un allievo privo di coscienza ed è li solo per imparare ad usare un'arte che serve per uccidere o per infierire sugli altri, lo allontana dalla scuola. Un dojo non è solo arte marziale ma anche scuola di vita.
I corsi di bdsm sono solo corsi di bdsm, questo è il punto. Divulgazione senza valutazione, divulgazione a solo chiunque paghi o poco più. Lasciate perdere, qui non si tratta di saldare un circuito o cablare un quadro elettrico. qua si tratta di anima, di vita, di sentimenti, di rispetto, di arte, di condivisione, di cultura a cui qualcuno è completamente avulso. Magari è bravissimo con le tecniche ma non è solo questo. Per insegnarle e divulgarle ci vuole altro.
Ho visto purtroppo già i pressappochisti alle prese con fisting, sigarette spente sulla pelle, chi tenta il soffocamento, chi prova il bullwhip sulla pelle di ignare ed inconsapevoli pulzelle.
Era ita fin troppo bene fino ad oggi maremma maiala!
Ecco, mi sento meno scemo ma mi sarebbe piaciuto che m'avessero ascoltato piuttosto che di pensare solo alla fama ed al dio quattrino.
Se non arrivate a capire questo cambiate mestiere, fatevi sinceramente vedere da uno psichiatra che avete delle serie lacune interiori. Non vi offendete, è solo la cruda verità.

Morta una ragazza legata, una grave. Il rischio masteroni è sempre presente.


SETTEBAGNI

Gioco erotico: legate con le corde
donna muore, altra ricoverata grave

Tragedia in un parcheggio dove due ragazze di 24 e 23 anni hanno partecipato a un rito giapponese

ROMA - Una ragazza di 24 anni è morta e un'altra di 23 è finita in ospedale in gravi condizioni a Roma dopo essere state legate con delle corde durante un gioco erotico giapponese in strada. Sono entrambe romane. A chiamare i soccorsi, intorno alle 4.45 della scorsa notte, è stato un romano di 45 anni che, secondo quanto si è appreso, in un parcheggio in via di Settebagni, alla periferia di Roma, stava partecipando con loro alla «costrizione erotica» dello «shibari»: un'antica forma artistica di legatura giapponese.
FORMA DI LEGARE I PRIGIONIERI - Le due ragazze erano state legate con più corde che immobilizzavano anche le mani e i piedi. «Shibari» nell'antichità era una maniera di legare i prigionieri, oggi è utilizzata come tecnica sadomaso. La corda che avvolgeva le due ragazze, ancora vestite, aveva dei piccoli nodi. La 24enne è morta per soffocamento, mentre la 23enne è stata portata in codice rosso all'ospedale Sant'Andrea. Sulla vicenda indagano gli agenti del commissariato Fidene.
Redazione online
10 settembre 2011 10:07
Da "Il corriere della sera" 

C'è chi parla di un garage, dell'età dell'uomo di 42 anni. Comunque sia ecco. EVITATE I PRESSAPOCHISTI perché con sti giochi si muore. Lo shibari NON PREVEDE corde annodade se non per creare cappi o chiudere la legatura. Il kinbaku si. Da quel che si legge e si deduce, sembra che si tratti di un masterone dell'ultim'ora e due pulzelle curiose che si sono affidate ad un imbecille. Ecco, questo è il risultato. NON OSATE se non siete sicuri. NON OSATE con il primo che passa. NON OSATE con quello consigliato dall'amico se l'amico è complice. NON OSATE punto e basta. L'ignoranza porta a questo. Stressate il master: fategli un IV grado sulla sua conoscenza e sulla sua abilità. Informatevi sulle tecniche in modo da metterlo alla prova. Andateci con calma. Questo è divertimento non morte.
FOLLIA

Devo anche aggiungere che se da un lato i corsi evitano questi possibili rischi, dall'altro non si può conoscere bene la persona che s'iscrive. Se da un lato è positivo, dall'altro c'è il rischio che l'ennesimo bastardo/a impari tecniche che facilmente possono diventare abuso. Sono stato contattato da gente che voleva sapere di tecniche di ogni tipo dimostrando una vera e propria pazzia. Non scrivo di tecniche on line per evitare che il pressappochista ne "acchiappi" come dire, le nozioni e possa con l'abilità del dialogo "accalappiare" l'ingenua di turno e ce ne sono anche troppe. Evitate di farne un caso singolo, i principi devono SEMPRE valere, nessuna eccezione. Se qualcuno si facesse male semplicemente per causa mia, perché gli ho rivelato qualcosa che non dovevo, non riuscirei mai a digerirlo o perdonarmi. Comprendete la posizione, grazie.

venerdì 9 settembre 2011

Uffffffffffffffffff

Ufffffffffffffffffffffff si lo so, non gliene frega un cazzo a nessuno, tantomeno a chi di dovere altrimenti non avrebbe fatto così. Di sicuro voi preferite le foto gli approfondimenti etc. etc. ... ma ci sono rimasto troppo male ed ho quasi pianto tutto il giorno.
Fanculo vai.
Non c'è niente di peggio che scoprire che n'amicizia non vale un cazzo.... nulla.

giovedì 8 settembre 2011

L'amicizia? Finché fa comodo

Piccolo post personale a cui non chiedo n'è commenti, né che capiate. Non voglio manco bloccarli ma se li mettete li leggo e li cancello. Oggi mi sento così. Dopo che un po' di rabbia se n'è andata rimane l'amarezza. Pensi in cinque anni d'aver conosciuto una persona profondamente, d'aver condiviso divertimento, paure, pianti, risa, scherzi, rabbia e chi più ne ha, più ne metta, poi t'accorgi in un attimo che è una farsa. Non saprei come definirla visto che l'unica parola che mi viene alla bocca.
Cos'è  andata via un'amante? No. E' che ti accorgi che dopo esserlo stati, l'amicizia non c'è. Tutto ha il sapore di una farsa. Alla fine ha fatto solo il suo porcaccio comodo. Oh che bello! Oh che bello! Oh che bello!
M'è arrivata una bella rasoiata si. Presente di quelle che affondano nella ciccia dragosa? Ecco. Di quelle che lasciano segno e cicatrice. Roba d'amore? Naaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh! Roba d'amicizia. Quando si vede se quel che è stato quando è stato era sincero e se la successiva amicizia lo era davvero.
Che botta. Mi sento così. E' come avere perso una parte di me. Ho tolto le emoticon. Le usavamo solo noi. passavamo serate a ridere mandandoci scherzi e cose buffe magari dopo aver chiacchierato di tutto. Ecco, oggi sono un po' solo con i miei pensieri, un po' di rabbia, un po' di malincuore, un po' di nostalgia per una magnifica illusione durata cinque anni. E' vero, non ci conosce mai nella vita e le parole non contano un cazzo se non sono seguite dai gesti. Meglio tentare di dimenticare in fretta cancellando ogni traccia.
D'altra parte preferisco rendere ed in genere rendo con parecchia "forza" piuttosto che essere il primo a darle. In effetti l'anima è la sola cosa veramente mia e non voglio nè svenderla, nè buttarla via semplicemente così per una bella topa. Magari ci sto male e che mi frega ma mi emoziono, voglio ancora la mia capacità di emozionarmi, voglio ridere, voglio piangere, pensare e non. Voglio essere me stesso con tutti i miei pregi ed i miei difetti.
Che giorno triste.. ufff. Azzo, ho sbagliato, Ufff non si scrive da tempo più con tre effe, si scrive solo ffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff.