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mercoledì 24 agosto 2016

Sono responsabile di quello che penso e scrivo non quello che voi capite.

Salve.
Discutevamo in un gruppo sul SM "moderno" e alla fine delle tante figure a dirla in modo educato riduttivo che lo praticano.
Da sempre c'è stata una divisione tra i dom e i master, tra le sub e le slave e ne ho già parlato. In fondo si potrebbe dire che tra un dom ed una sub non ci sia bisogno di grosse cose o tanta profondità. Basta divertirsi. Fino a che dura va bene poi ciao anche in malo modo. Non c'è niente di più profondo oltre ai cm di uccello che entrano in qualche buco oltre all'affinità di gusti a letto. Basta questo e avanza pure.
Però siccome alla maggior parte del mondo piace fregiarsi di titoli e di sembrare quello che è, allora sono diventati tutti master e slave.
Adesso qualcuno dirà che anche io ho scritto mastro sul nick. Sbagliato, è stato un errore. Come non mi piaceva essere chiamato sensei e maestro pur avendone "titolo", così non mi piace mastro inteso come maestro. Oramai è li, è un nome non un aggettivo.
Questo però non cambia le cose. Nonostante che spesso fraintendiate la decisione con le incazzature e queste con le sfuriate, non sono molto frequenti. Sono per il quieto vivere non mi piace rompere le scatole al prossimo con continui rimproveri o semplici discussioni, ma poi e purtroppo, li metto tutti assieme e sbotto. Se mi ink, l'ink mi passa veloce.

Oddio questo E' un mio difetto alla fine, qua preferite le discussioni all'armonia. Il non riflettere al rispetto. Il non essere leali alla moralità. Il risultato è che spesso sta roba collide anche di brutto nonostante uno spieghi e spieghi e scriva e dica, cambia nulla. Non puoi fare flebo di materia grigia o di sentimenti sani a nessuno. Non l'hanno inventato ancora il modo. Questo è uno dei miei tanti sbagli ed è ripetitivo. Considero le persone come pensanti e con sentimenti, certi che siano i dettagli che siano importanti. Per le grandi cose in genere ci si siede assieme e si discute ma non con tutti. Con qualcun* discutere è semplicemente impossibile. Loro usano tutto e tutti per quello che considerano il loro interesse. Se questo è il letto, accondiscendono, se sono affari, fanno di tutto per accaparrare. Quelli più abili e scoglionati alle volte si arricchiscono ma il più delle volte si misurano a gente dello stesso ceto o appena sotto di loro e non ottengono che piccole cose rispetto alla differenza che fa l'unione nei risultati.  Quindi si, sbaglio e anche tanto. In un paese dove non si dimette nessuno in cui nessuno ha mai responsabilità, è piuttosto facile. Si da la colpa al prossimo, al brutto tempo o quant'altro capiti. Io non sono pulito e mi dimetto ma questo non vi esime dai vostri. Scordatevi una cosa del genere.

Ebbene se avete cercato  un dom travestito, qua avete sbagliato decisamente buco. Mi pareva di averlo scritto: "Attenti al cane! Attenti al cane cazzo! Attenti al caneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!" Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhh un cane mi ha morso e pssssssss, non è colpa del cane. Ok questa l'ho già detta, un altro esempio che è pure più carino va. Ebbene, invece che con le coccole, entrate dentro con un bastone, dategli due botte provate a portargli via la pappa. Suggerisco di mettervi il cartello al collo: "colazione" ma in fondo non importa. Alla fine è solo "bassa" logica niente di più ma qualcuno non capisce manco questa e pretende che la tigre gli ubbidisca a prescindere.


I geni del SM.
Ebbene, ci sono migliaia di "master" che da qualche anno legano, usano le corde, fanno del nawa-shibari, "il bel legare" un must della dominazione. Quest'arte viene dal Giappone e nel Giappone "tutto" ha una via, anche la scrittura. Siccome noi siamo dei geni e quando sappiamo il modo giusto di fare le cose, le facciamo all'incontrario. Visto che in Giappone il jutsu senza morale o con una morale sbagliata aveva portato a questo:



Molti hanno deciso che non gli importa nulla manco della tecnica pura. Sono talmente bravi nel fare da soli e del non ho bisogno di nessuno (che dio mi fa una sega), che se gli fai notare che qualcosa non quadra ti assalgono mordendo. Chiamarli "geni" e riduttivo. :)
E' gente che semplicemente non ha coscienza di cosa sia zen, di cosa sia LEGARE, di che significato possa avere ed assumere nelle singolarità. Semplicemente fanno qualcosa ma non hanno nessun senso di cosa fanno. Qualche hanno fa quando il grande F. Moser correva in bici, in tv fu chiamato un estimatore per salutarlo e questo gli disse: "Oh, sono un  suo grande fan, piace tanto anche a me la bici, faccio 80km a settimana!!!" Ed il Moser scoppiò in una irrefrenabile risata. Pressappoco è lo stesso solo che sta roba, le corde e quant'altro, non  è solo bel legare è filosofia e alcuni la chiamano pure religione, mica poco è!!!  Questo avviene ogni santa mattina, pomeriggio o sera che dio passa in terra. Poi li vedi incazzarsi se qualcuno va in spiaggia con il velo o porta il burka o ancora gli tocca il Cristo nelle scuole. Oh ma...

Una persona mi ha chiesto se potevo essere io un maestro di vita o a che titolo. Anche a questo ho risposto più volte e a quanto pare non basta: " “Shi” (sensei, maestro), è un qualcosa che non posso dire di me. Io non posso dire: “io sono uno Shi”. Shi è qualcosa che gli altri possono dire di te. Lo rispetto il mio maestro, lo amo ed ecco che lui è il mio “Shi”. E’ qualcosa di diverso per tante persone. Qualsiasi cosa un maestro faccia, buona o non buona, lui è il mio spirito, il mio “Shi”, il mio maestro." Hirokazu Kanazawa Sensei 金澤 弘和. E infatti da sempre dico che siete voi che "dovete" venire da me. Chissà come mai alla fine. Booooh!





Il Chi
Nella cultura buddista, il bene ed il male sono indissolubili, non esistono persone buone o poco buone, lo sono entrambi, sempre. Taiji Kase disse: "Praticare karate è come cercare di far fuoco con dei cerini bagnati. Dopo diversi tentativi potrai ottenere alcune scintille e, se sarai paziente, da queste potrai ottenere un fuoco che durerà per sempre." Sostituite karate con SM ed ottenete lo stesso significato profondo. Kase è stato un grandissimo maestro, era un monaco. Un uomo sovrappeso, rotondo ma era un'arma micidiale nel kumite. Non trovo davvero di meglio che citare la descrizione di lui che trovo su wiki perché è profondamente vera: "Il Karate-dō è una via, un percorso di formazione e crescita che il maestro Kase intendeva insegnare secondo i precetti del suo maestro e fondatore del Karate Gichin Funakoshi. Era l'incarnazione dello spirito del Karate-al quale ha dedicato tutta la sua vita e tutto sé stesso". Diffidate sempre delle apparenze. Manca tanto a tutti. L'M//S funziona nello stesso modo, solo che se lo fai solo per divertirti poi spesso diventa una devianza, se lo fai per crescere, fallo abbastanza da non tornare indietro e soprattutto, cerca di capire che lo scopo non è come diventare la più gran pompinara ma capire, accettare la tua vera dimensione, rispettarla insieme a ci hai accanto. Difficile è! Ci vuole un cervellone per arrivarci a sta roba.

I percorsi
Lo stesso qualcuno mi ha chiesto se posso, eventualmente fossi "eletto" a maestro, passare la mia via ad un altro. Sbagliato. "Il maestro apre la porta, ma tocca all'allievo il compito di varcarla" (detto zen), o anche: "Il maestro indica la strada, tocca poi all'allievo seguirla", nella sostanza, cambia niente. La vostra vita è la vostra vita e non sarà mai la mia. E' la vostra via, unica a cui dovete fare riferimento, non la mia. E' come due persone che fanno una passeggiata assieme. Ognuno, noterà dei piccoli particolari o cose che l'altro non vede. E' come sostenersi a vicenda o aiutarsi l'un l'altra. Due persone, una via. Uno più uno uguale uno. In quel percorso ci sono le pause, i momenti in cui si fa pasto o ci si sofferma ad ammirare un tramonto, un fiore, una nuvola che passa. Una carezza, un gesto porcello e intimo. Vita nella sua complessità. La via non è separabile. Non puoi prendere solo il bello o quello che ti pare. La vita non è uno shop in cui servirti senza pagare il conto alla cassa. Paghi, qualsiasi cosa tu prenda nel senso più ampio ed elastico del termine.
Poi capita ma qua è raro che qualcuno per lo meno creda nella gratitudine. E' strano che sti spot li facciano solo in oriente. Chissà, forse motivi "religiosi" non so.



Qui invece spesso capita che arriva tiz* che acciappa i soldi, ruba la pianta fiorita, si porta via il cane e poi magari fa crepare i cuccioli se la canina non sa o non  può allattare e col carrello tenta di spianare il tipo. Ricorda qualcun*? Pace.
Alla fine se è vero che i Dom/sub si accontentano di divertirsi, ci sono anche inevitabilmente quelli che guardano sti qua e che invece tentano di fare Master/slave, con tutta l'anima e onestà e pensano che sarebbe pure l'ora che la smettessero di rendere tossico un mondo che potrebbe essere così bello. Va di moda il veganismo, tutti vegani. Vanno di moda frusta e manette e giù a pecora a chiedere un incontro, con la faccia pulita  l'anima che non c'è: "Mi prenda, mi prenda. Signor master, farò tutto" riempiendosi la bocca di sperma e di molto altro ma che non è roba di casa. Poi tutt'ad un tratto se seguiti a chiamarle per come sono: troia, puttana, zoccola, pantegana, mignotta, il tutto a seconda delle lingue e dei dialetti, si incazzano. A parti inverse con la slave che parla al master, è la stessa identica musica. Poi si difendono con il diritto di cambiare idea. We, anche noi abbiamo tale diritto è. Un giorno chiamavamo loro troie per farle sentire donne, per liberare il loro istinto e la loro natura (e qui mi fermo che poi mi copiano), poi le chiamiamo troie perché lo sono davvero nel senso più basso e abbietto del termine visto che abbiamo scoperto la loro vera natura. Così i master li chiamavano signore, sir, padrone e poi li chiamano bastardi, stronzi, figli di... e molto altro ancora. Capita, troppo spesso capita.
Non è una discriminazione sessista, è che semplicemente mi resta più semplice scrivere dalla mia parte ma invertendo i fattori, non v'è nessuna differenza purtroppo. Semplicemente perché oltre al sesso spinto, non c'è niente. Niente di niente se non in pochi casi, manco il rispetto.

Lercio/a
Come mi è stato detto oggi: "Lo so, quell* era gradevole fuori ma lerci* dentro". Lerci* boh, non mi pareva  abbastanza così ritorno a vedere e...
lercio /'lɛrtʃo/ o /'lertʃo/ [forse lat. ✻hirceus "di caprone"] (pl. f. -ce). - ■ agg. 1. [che provoca disgusto a causa della sua sporcizia: abito l.] ≈ (non com.) lendinoso, lordo, lurido, schifoso, sordido, sozzo, sudicio, (unto e) bisunto.
2. (fig.) [che è moralmente corrotto: azione l.] ≈ abietto, bieco, immondo, immorale, indegno, infame, sozzo, turpe.  disonesto.
■ s. m., solo al sing. 1. [quantità di roba lercia: che l. in questa casa] ≈ e ↔ [→ LERCIUME (1)]. 2. (fig.) [ambiente corrotto: c'è del l. in questa faccenda] ≈ e ↔ [→ LERCIUME (2)].
Si, direi che basta e avanza. Poi si vergognano. Spariscono dalle nostre vite come fantasmi. Spariscono, muoiono ma forse non sono mai stati vivi.
Ah, seguitano a farli i corsi di shibari. Andateci. I maestri autoproclamatesi tali, indosseranno alle volte pure vestiti Giapponesi anche preziosi perché si sa, in Italia non è il monaco che è un monaco ma l'abito che lo fa. Polemico? No, realista. Mi piacerebbe portarli davanti a qualche amico per vedere che fine fanno. Niente di drammatico ma la curiosità è drago. Portateci i vostri mariti o le vostre mogli. Imparate a legarvi e possibilmente anche a strozzarvici magari non in modo definitivo ma che vi passi la voglia di rompere i coglioni. Bella la pulizia, si respira da dio. Manca solo qualche piattola, poi finito.



venerdì 19 agosto 2016

L'ultimo samurai, la vera storia.

Non ho voglia né tempo di scrivere anche se ho molti pensieri da mettere a fuoco e molti altri da tenere per me. Così oggi metto un video che ne ho messi tanti romanticizzati. Questa invece è la storia vera che qualcuno si è impegnato a mettere in un video.

martedì 16 agosto 2016

Narcisismo. Non sottovalutate il fino a che non tocca a me, me ne frego.


Stamattina Stefano Laforgia ha passato un link sul pericolo narcisismo così forse è meglio rilanciare piuttosto che ignorare il problema. Quindi comincio così.


Prelevato da un reblog su:
"It’s easy to reblog “all the right things”. It’s easy to say “all the right things”. It’s easy to give the impression via tumblr and facebook and kik, etc. that you are a “good person” who believes in and practices “all the right things”. It’s not so easy to follow through with it in real life.
Just because someone says something or reblogs something or texts you something or mentions something in your ritual goodnight phone call doesn’t mean they actually practice those things in person.
Now, they very well might. But it’s a lot easier to say something than it is to do it. Saying involves a lot less energy, time, effort, etc. Actually doing it is a whole different ball game.
You don’t really know that a person is going to follow through on all the things they post and say and talk about until you’re sitting across from them and watching them make that decision - those decisions - over and over and over again.
Moral of the story? Be careful. Protect yourself. Just because someone says something and appears to post all the right things - or all the good things - doesn’t mean they’re actually who they say they are.
Tread carefully."

E' facile rebloggare "le cose giuste". E 'facile dire "le cose giuste". E 'facile dare l'impressione via Tumblr e Facebook e Kik, ecc che sei una "brava persona" che crede in e pratica "le cose giuste". Non è così facile da seguire fino in fondo nella vita reale. Solo perché qualcuno dice qualcosa o reblogga qualcosa o ti scrive qualcosa o ti menziona in una buonanotte rituale, non significa che in realtà pratichino davvero queste cose. Ora, loro potrebbero davvero essere chi sono ma è molto più facile il dire che il fare. Dire comporta molta meno energia, tempo, fatica, etc. etc.. Effettivamente fare è una cosa completamente diversa. Non sai davvero se una persona stia veramente seguendo tutte le cose che pubblica. Tu non puoi vedere attraverso le loro scelte, prendere le stesse decisioni - quelle decisioni (che dicono di credere) - più e più e più volte. Morale della storia? Stai attento/a. Proteggiti. Solo perché qualcuno dice qualcosa e sembra inviarti e dirti tutte le cose giuste - o tutte le cose buone - non vuol dire che siano in realtà quello che dicono di essere. Procedete con cautela.


Quella cautela non deve abbandonare nessuno perché qua spesso non viviamo con loro, semplicemente ci incontriamo. Potrebbero essere dei truffatori, dei delinquenti incalliti, potrebbero essere degli arrivisti che sanno come conquistare la vostra e nostra fiducia. Il loro scopo è quello, sono allenati a farlo, noi no. Loro sono abituati a fingere. La vita altrui è solo uno strumento o il cestello dove arraffano quello che trovano anche i sentimenti perché ne sono privi. Riposto le immagini ma l'intero articolo è qua:
http://freedomfromnarcissisticandemotionalabuse.weebly.com/blog/how-i-lost-my-identity
Spero che per lo meno questa traduzione sappiate farla. Buona serata.



sabato 13 agosto 2016

Impressioni

Che se ne dica non è mai la prima impressione quella che conta, ma l'ultima. MDS

Shibari-do e le lezioni una volta per tutte.

Shibari-do e cultura giapponese.
Metto le cose in chiaro una volta per tutte. Ogni disciplina in Giappone presuppone un maestro che sia tecnico (jutsu), o che sia via (Do).
Ogni maestro in questo campo non riceve MAI un compenso diretto. Si tratta sempre di discipline spirituali e nessun maestro riceverà mai un compenso per quello che insegna. Vi ho già anticipato come sia stato considerato Shirai per via di alcuni suoi atteggiamenti fors'anche solo dubbi attraverso le pubblicazioni e le attività commerciali legate al Karate-do. Per quello che mi riguarda è sempre stato un  gran maestro ma rimane il quanto anche perché oggi c'è una certa apertura verso le pubblicazioni. Nessun maestro di karate-do, judo, ju-jitsu, kendo o quel che vi pare avrà mai uno stipendio ma un semplice rimborso. È anche vero che questo è più alto quanto più iscritti ci sono ma con quei soldi si fanno poi le attività per i ragazzi. Si comprano le tute, le borse, si applicano loghi sui karate-gi e tanto altro. Una disciplina morale non è commerciabile. Figuriamoci una disciplina morale che si tenta di portare a letto e in cui i sentimenti dovrebbero farla da padroni.
Sopratutto per questo che il judo è stato "svenduto" come sport olimpico e tra un po lo sarà anche il karate-do: per avere i soldini del C.O.N.I.. Cosi quelli bravi possono entrare nelle varie forze armate ad esempio e ricevere un salario-premio come atleta e portare prestigio all'arma in cui prestano servizio. Oggi il jujitsu non è "solo" arte ma il jutsu è diventato quasi l'ortodossia della tecnica ed acquisendo comunque il Do. Sara buffo se mai lo vedrò se sarò ancora vivo, veder apparire il karate-jitsu perché accadrà.

Ebbene se avete compreso ed assimilato questo, vi renderete conto che chiunque organizzi corsi e chieda iscrizioni, venda materiale atto a praticare i corsi che egli stesso organizza, compia un'azione profondamente riprovevole su quello che egli stesso pretende di insegnare. Quando vi dicevo che siete dei "gaijin", ecco, non so cosa sia peggio. Verreste considerati come persone dalla morale discutibile o addirittura dalla non-morale. Non saprei come altro definirlo.
Ora, vedere questi "signori" che guadagnano da tutto quello che fanno con la pretesa di volere insegnare un arte o una via che in gran parte dei casi hanno imparato da soli e sono completamente all'oscuro dei valori e dei principi in essa contenuti, a me fa gridare allo scandalo e non è una cosa nuova. Per molto, meno in Giappone ci si dimette e si sparisce ma qui vige la cultura dell "io so tutto, faccio come cazzo mi pare e tu sei un idiota", allora va bene.

"Sii onesto, autentico e sincero. Questa consapevolezza ti aiuterà ad adottare scelte migliori e a diventare una persona più forte".

Come ha aggiunto nei commenti l'amico Shinken qualche post fa, il buddismo non è una religione. Vero, crediamo che vi siano degli spiriti o degli dei in molte cose animate e non ma per loro crediamo in una forma di rispetto vincolante che non è una "sottomissione". Il fine ultimo del buddismo è appunto, trovare il Budda, la perfezione dell'umanità, della sensibilità, della compassione, della comprensione e del rispetto per ogni forma di vita. Non vi sono dogmi o precetti scritti che valgono per tutti e che sono universali. Ognuno segue la sua strada ma niente può prescindere da quello che vi ho detto appena adesso. Il buddismo non è altro che lo "sviluppo e la sensibilizzazione" della propria interiorità nel rispetto di quella altrui. Ogni azione contraria a questi principi è deleteria ma vi sono pure dei cattivi maestri di Budda in una continua lotta tra il bene ed il male che comunque albergano dentro di noi. Sta a voi far vincere chi si confà di più alla vostro carattere. Sarete degli stronzi buddisti, che cambia ma a serio rischio di "decapitazione" o di emarginazione sociale anche totale. 

"Trascorri più tempo con coloro che ti fanno ridere e meno tempo con coloro che ti senti in obbligo di impressionare."

Una, anzi,  la prima ragione per cui io e questo blog non abbiamo mai accettato mercenari di nessun tipo sia quelli che legano, sia in quelli che trombano, è proprio questa. Se ancora non vi è chiaro ancora lo ridico, siete liberi di levarvi dalle scatole.
Ripetendo quello che ho scritto ieri, nel momento stesso in cui scrivete l'indirizzo di questo blog e premete invio, entrate in casa mia anche se la porta è e deve rimanere aperta a tutti. Nel momento in cui venite o siete venute a letto con me, siete entrate anche nella mia spiritualità e qualcuna ha preteso anche in modo forte ed autoritario di potere fare come gli pare anche li. None. Non si fa e nemmeno ve lo lascio fare. Per ora l'unica cosa che avete ottenuto con questi disprezzanti ed offensivi comportamenti quando messi in atto, è stato quello di stimolare ed ottenere reazioni anche abbastanza decise e pure "incazzate" ma per tutto il resto solo dei giganteschi buchi nell'acqua. Ho scoperto dal mio punto di vista certo, chi amic* e chi amore non era e se perdo qualche follower, non importa. Anche in casa vostra per lo meno una volta a settimana fate pulizia accurata. Ho "urlato" quando ferito profondamente ma ancora non ho lavatriciato nessuno. Ecco, non vorrei mai in  futuro davvero arrivarci.

"Se ogni mattina ti alzi con l'idea che qualcosa di meraviglioso accadrà, e se vi porrai la giusta attenzione, ti renderai conto che avevi ragione."

Voi credete in dio ragazzi e ragazze? Avete anche solo una fattispecie di religione in cui credete? Ebbene, sarebbe come se io considerassi voi meno di me o meno di quello in cui io credo. Solo che non vado a dire che i profeti sono cose inutili né a farlo in casa vostra. Non sono venuto da voi a prendere a piene mani come un bimbo nella nutella, arraffando sentimenti e cose semplicemente perché c'ero o mi avete autorizzato ad esserci. Ho ricevuto regali quasi senza valore morale ma di altro prezzo materiale che spesso sono letteralmente volati nella spazzatura ed altri che invece erano dei semplici "pensieri" o di "poca importanza" economica che ho custodito come una cosa preziosa.

"Ovunque tu vai, vacci con tutto il cuore", non con il cestino della spesa.

Se ho contestato è stato sui siti di incontro e perdinci mai sulle vostre pagine e sui vostri blog. Non voglio cercare il pelo nell'uovo. Si, una volta ma quel blog era e rimane in fondo mio. È rimasto vivo ed esisteva grazie a me e quel codice è e rimane nei miei archivi come per tutto quello che faccio. Dai, non dico una porcata né offendo nessuno. È "solo" lavoro se così posso dire che alla fine sia questo che SM sono anche Zen e armonia. Posso aggiungere senza vergogna che è vero che il "disprezzo" nei confronti di questi pseudo maestri traspare eccome e me ne accorgo. Lo stesso vale per quello che considero delle pseudo persone. Dei gusci vuoti alla ricerca della propria felicità a tutti i costi e per i quali sono disposti a passare sopra qualsiasi altr* anche quelle che per un po' sono state parte della loro (falsa), gioia.
Ognuno si rapporta al mondo e agli altri in base alla sua singolarità, alla profondità e alla sensibilità che ha e che intende sviluppare e accrescere. Ecco. Questa è una possibile "via" e a nessuno in linea di principio è negata più di una opportunità ma se poi con il suo comportamento fa del male al prossimo, questa è un'altra storia.


giovedì 11 agosto 2016

Le aspettative


In quante lingue vi
deve essere tradotto
prima che sia capito? :)
Piaciuto il post di ieri vero? Si vede. :)
Adesso il saluto va. Quante volte mi son seduto dalla parte del sensei? MAI.

Non mi è mai importato. Dall'altra parte magari c'erano tanti Dan da salutare di tutte le età. Magari c'era pure uno più giovane di  me o un settantenne. Non importa. Magari e spesso è pure successo, il supertitolato non reggeva che pochi secondi nel kumite e di nuovo non importa. Io mi siedo dove ho da imparare e ho sempre da imparare. Sensei, non è per me. Date il saluto al Dojo, alla disciplina a quello che posso passare, allo spirito, alla volontà, al desiderio di vincere la paura e di vincere per se stessi, per sentirsi migliori, per dormire nel letto in pace ed in armonia. No, nessuna rivalsa ma se ti comporti a cazzo allora anche i colpi in allenamento sono "seri". Dovrebbero essere per principio ma in quel caso lo sono per "giustizia". Un concetto strano fuori della filosofia orientale ma sta cosa la spiego più avanti va.

"Se vuoi sentirti ricco, inizia a contare tutte le cose belle che hai e che il denaro non potrà mai comprare."

Storia vera.
Un giorno c'erano delle cinture marroni che dovevano fare l'esame di nera. Così il maestro e non vi dico chi, gli fece fare un attacco simultaneo quattro contro uno. Rimasero in piedi circa 40" poi finita. Nell'incontro il maestro colpì uno dei ragazzi in modo forte e gli fece male. Un'altro dei maestri invece, vide quel colpo ed esclamò: "Bravo!" senza considerare il dolore di quello a terra. Nessuna parola, salutammo il dojo ed i maestri a fine lezione ma quando arrivammo ad uscire senza aprir bocca o fare un cenno, il primo tirò al secondo un oshiro-geri in piena faccia e lo sdraiò per terra. Sangue dal naso e quant'altro fa un male cane. Psss, l'avete visto vero? Non è come in tv che gli attori prendono i colpi e non cadono. Uno e si và giù. Non importa se tirato con tecniche di sfondamento per uccidere che si impara ma non si fanno (COMPRIS? ) o  semplicemente per colpire il bersaglio esterno, più blando. Alle volte si spezzano le ossa, si aprono ferite e si va giù davvero senza manco capire cosa cazzo ti abbia colpito e senza farlo apposta. Il bersaglio si sposta e bam, il patatrack. Lui non disse niente. Nessuno disse niente. "Impara la lezione." Voi l'avete imparata? :)
Oddio, "magari qualche testa di cazzo di mia conoscenza" sarebbe andato dai cc e l'avrebbe pure denunciato. In fondo non era un colpo in combattimento. Cosa avreste risolto? Avreste avuto un rimborso no so. Avreste mai poi calcato i piedi in un dojo? Naaaaa ;) Il vostro nome e cognome sarebbe girato per ogni dojo di tutta Italia? Seeeeeeee ma qui mi fermo perché poi non voglio dire cose che per il mondo forse son reati o che potrebbero essere lette in modo distorto.

"Se una farfalla batte le ali a Pechino, a New York si scatena una tempesta."

Per imparare dovete liberare la mente, per imparare dovete vedere e sentire e giudicare. Ebbene, cosa è il giudizio? Sono anni che sento dire frasi assurde del tipo: "Io non giudico". Ebbene, giudizio secondo Treccani è questo ma per farla breve userò quella di google: "La capacità individuale di valutare o definire." Vi alzate la mattina e giudicate cosa sia meglio per voi. Quindi andate in bagno, vi lavate i denti e vi fate una doccia, oppure fate prima colazione che poi uscite con i denti puliti. Rimanete a letto con la vostra partner e ci date dentro perché giudicate che la voglia di far sesso sia maggiore di fare altro. Proprio terra-terra. Ognuno di noi giudica ogni momento. Se il caffè sia basso o alto, troppo caldo o dolce, come preferite gli spaghetti e come  vi piace che vi venga tirato un pompino.

Ieri sera ero in disaccordo con un'amica di Fb che stimo molto e che seguo anche qui su blogger sul fatto di non aver aspettative da nessuno. Seguita a non tornarmi chissà. Vi schiantate con l'auto e rimanete feriti. Non vi aspettate che nessuno vi soccorra? :) Dai forse è meglio che si fermino e vi riprendano con il cell e poi mettano tutto su youtube senza far niente. Ecco, il principio è talmente pacchiano e che qualcuno ancora non capisce è che è dovere aiutare, e siccome qualcuno non la intende, la legge lo scrive. Se trovi qualcuno in difficoltà, ti fermi e l'aiuti o ti apro come una cozza: omissione di soccorso. Vedi un incendio? Ti fermi, chiami se puoi aiuto ma ti fermi e cerchi di spengerlo. Se ti va a fuoco la casa ti aspetti che i pompieri arrivino e che cerchino di fare lo stesso, ci sono apposta. Se ho una relazione che sia vera, mi aspetto che nei momenti di difficoltà la mia partner stia accanto a me e mi sostenga e mi aiuti anche per un solo bicchiere d'acqua e non sparisca dicendo che ha fatto un errore di valutazione. Me l'aspetto perché so che è mio dovere esserci quando è lei in difficoltà. Magari non faccio niente, magari l'accarezzo, magari faccio un lavoro per lei, magari che diavolo ne so, sparo due cazzate per farle spuntare un sorriso. Dai forza, continuate a dire di non avere aspettative. Voi non vi aspettate che l'altr* vi ascolti, non vi aspettate che ne so, che se tornate a casa tardi magari una semplice pizza l'abbia ordinata o che abbia rifatto il letto. Non vi aspettate di essere per lo meno considerati come l'altr* considera se stess*. Beh  queste "aspettative" sono la base di una sana relazione e fanno ai cozzi con le pretese che sono l'esatto estremo di queste. Non vorrei essere cattivo con quello che ho da scrivere davvero ma credo che se avete perso questi standards qualche rotella nel cuore e nella testa ha bisogno di una seria revisionata. Ognuno ha il diritto di aspettarsi tutto ciò, di parlarne prima di cosa ci si aspetta da una relazione anche di letto e di rispettare l'altr* nella sua integrità nonché se stessi. Il non farlo significa non avere fiducia e credere in chi si ha accanto. Non esserci o tradire gli impegni è da persona povera e disonesta anche se nessuna legge vi sosterrà in campo sentimentale. Cambiare idea è qualcosa di diverso dal "tradire" aspettative ed impegni per dio. Non ci sono vie di mezzo. Non ce ne possono essere infilatevelo nella testa. O una relazione è sana o non lo è. Questo è uno dei pochi casi in cui non accetto repliche perché davvero non ce ne sono.

"Non sforzarti di essere una persona di successo, quanto piuttosto di essere una persona di valore". 

Il benessere è vero che è fatto di interiorità, lo stare bene con se stessi, il trovare se vuoi armonia ed equilibrio. A letto i fluidi, spesso un problema. L'avrebbero risolto da sole? No. Alle volte per superare un problema interiore ti ci vuole un medico. Psicologo o medico generico. Magari dei farmaci e non ti aspetti se ci vai di ricevere aiuto? :) La condivisione di chi siamo al momento che ci incontriamo è la base per capirsi e forse per cancellare il problema dei fluidi, la paura di fare sesso a tre, di essere legata di squirtare come un uomo quando vieni e la lista è lunghissima. Da soli? :) Prego, mettiti davanti ad uno specchio e toccati e frustati. Questo è il "da soli!" Da soli non si hanno obblighi se non verso se stessi, quando siamo in due il primo obbligo è verso l'altr*. Poi si condivide ma solo poi e senza prescindere.

"Ogni errore è un passo che ti avvicina al tuo obiettivo. L'unico comportamento che può penalizzarti e decidere di non agire per paura di sbagliare."

Una miss forse non si aspetta che il suo "schiavo" ubbidisca? Date troppe cose per scontato senza pensare davvero a cosa sono. Oddio, magari quello schiavo si ribella perché gli piace essere punito e costretto ad ubbidire ma questo è parte del gioco.
Già. C'è chi lo chiama session, chi incontro, io seguito a chiamarlo gioco e non tanto perché è dispregiativo ma perché è il gioco il mezzo migliore per sviluppare empatia con la partner e vice-versa. Se non imparate niente qui, non siete niente. Se non rispettate le persone con cui dividete il letto e la felicità, mi spiace, non siete niente perché rendete l'altr* ancora niente. Ricordate, non c'è niente meno di niente.

"Anche quando credi di non avere nulla, c'è sempre qualcun altro che ha meno di te. Datti da fare per aiutarlo."
Tutto in fondo si basa sul giudizio e sulle aspettative alla fine. Andate a letto con la tipa di turno e vi tira un pompino penoso o a parti contrarie, la leccate da farle passare la voglia di stare a cosce aperte. Il caso più pacchiano che è legato alla diversa fisiologia tra uomini e donne è il sesso tradizionale. Ogni donna si aspetta che la scopiate come piace a lei per avere il piacere che cerca. Se voi uomini scopate per voi stessi, dopo qualche minuto siete venuti e lei non sarà quasi manco a mezzo. Ripetetemi adesso che non avete aspettative che mi rotolo per terra. Dal vostro partner anche se siete dei cosi senza sentimento, vi aspettate per lo meno di essere soddisfatti. Voi siete li per soddisfarvi l'un l'altra punto
Una relazione semmai non deve essere un obbligo. Nessuno deve imporre qualcosa per la vita manco in una relazione SM ma se "TU" ti impegni in piena libertà di coscienza, in grado di capire quello che dici e pensi, allora per dio, "TU" mantieni. Chiunque deve. Si, ci sono stati dei casi clamorosi in cui dal "Ti amo", dal: "Non ci perderemo mai", dal: "Comunque vada rimarremo sempre amici," siamo passati all': "E'? Mai pronunciate quelle parole, hai capito male," mentre davanti a te c'è un mare di posta e di messaggi e di momenti vissuti assieme che dicono altro. Se mi chiama tizia qua e mi dice: "Luca, sono in un casino, vorrei parlarti," a meno che non stia con l'acqua alla gola parto subito, ovunque questa sia oppure mi libero e parto e non subito anche se sono 30 anni che non la vedo e vi garantisco che se capita al contrario sarà lo stesso meno che con certe indefinibili cose incontrate qui che a chiamarle persone è un'offesa al genere umano.
Il Dojokun che questa è la "Via".
L'amore o una relazione sono il nostro Dojo,
 la nostra Via o parte di una più grande.
Leggere prego con un click

C'è a chi è rimasto in mano degli oggetti da SM che si sono scordati di rendere (ohhhhhhhh chissà perché, e a chi altro. La "collaboratrice" qua ne sa qualcosa). Strano no? Sempre per tornare al karate uno comprò i pesi e li donò all'associazione. Poi smise e si riprese i pesi. Ma non erano donati? O si va alle "botte" o per vie legali. Era un tipo strano. Una volta perché si sentì perso mi tirò uno sgozzino che quasi mi troncò la gola. Andò bene e dico davvero. Appena più forte e non la raccontavo.  Pensate che questo "signore" abbia mai rimesso piede in un dojo? ;) Lo sanno anche i sassi ma questi fanno finta di non parlare. Li per lo meno potevi "dare". Fa venire la strizza al culo e parecchio dover andare a fare un allenamento con qualcuno a cui hai fatto una porcata. Invece di darti un pugno alla figura semplicemente presentato, te lo rifila serio oppure non ti fa stare in piedi per più di 3 secondi. E' un po' come entrare in una lavatrice ed è pure una buona scuola. Nel Judo era pure peggio. Sembravi un cartone animato. Sbam, sbam, ghhhhhhhh, sbam, sbam e arrivavi a casa che sul collo e sui piedi ti sudava sangue invece di acqua salata e ti faceva male tutto dal primo capello all'ultima unghia dei piedi solo perché magari avevi detto: "Ma". Non vuoi lezioni? Non venire. Non vuoi imparare, stai a casa. Nessuno ti obbliga, la porta è aperta le condizioni chiare: "Rispetto, lealtà, sincerità". Così dopo tanti post cancellati, riscrivo anche questa. Mai colpito nessuno? No. Mai rotto qualcosa a qualcuno? No. Ti è successo di menare uno di brutto? Si. A 15 anni ed era una situazione davvero "Forte". Per tutto il resto ho sempre avuto "paura". Reagisco d'istinto e quello mi dice di colpire nei posti giusti e se è troppo forte, non ti rialzi. Così piuttosto che di avere qualcuno sulla coscienza evito. A tutti i costi, evito ma rimango del mio parere e mi da noia pur non elevandomi a nessun titolo sentire dall'ultim* arrivat*: "Tu sei vecchio". Non importa che età ho, non importa manco quella che hai tu. Sono li per ascoltare, sei li per ascoltare ed invece sono solo li per avere ragione. A prescindere. Non importa quali porcate fanno, non importa cosa dicono, non importa proprio niente. Hanno solo ragione e guai se gli fai ombra.

"Sii vulnerabile. Consenti a te stesso di essere aperto, sensibile e autentico. Lascia che le emozioni fluiscano, piangi e ridi liberamente, senza filtri."


mercoledì 10 agosto 2016

Jujitsu, judo, karatedo.

A proposito di quello che ho appena scritto e magari per chi interessa approfondire karate e judo, ecco un post un po' storico ma sintetico. Rinnovo l'invito a non provare queste cose a casa da soli, nemmeno seguiti da autodidatti ma nei luoghi adeguati con i maestri adeguati. Questi non sono giochi. Si usano anche per giocare ma non lo sono.
Ebbene la lotta senza armi era ed è sempre stato il jujitsu  o arte della dolcezza. Però lo potevano fare solo i samurai. Era un privilegio come la spada. Così i contadini e chi doveva subire le loro angherie, cercarono di imparare a difendersi in altro modo. Ad Okinawa (si quell'isola dove nella IIGM ci morirono un sacco di americani,) si praticava il Te (mani). Un'evoluzione del judo, più decisa se si vuole. Risoluta. Vi metto un video e ve lo descrivo.
Jujutsu: deviare il coltello, bloccare la mano, fermare l'avversario.
Karate: deviare il coltello, abbattere l'avversario.
Jujutsu: Mettere il piede sulla panza dell'avversario, scaraventarlo lontano.
Karate: Mettere il piede sulla panza dell'avversario, sfondarlo. Un colpo solo. Giù. La motivazione è diversa. Il jujitsu serviva per bloccare un avversario come le corde. Qualcuno che non aveva intenzione di arrendersi. Il Karate serviva per abbattere qualcuno armato e non permettergli di rialzarsi. L'altro aveva una spada che usava abilmente ed un coltellaccio che "tu" non sapevi e non potevi usare. Anche questo ho già detto. C'è qualcosa di più pericoloso di un samurai, un samurai ferito.
Nel judo moderno, il coltello quasi non esiste più. Son solo o quasi tecniche da competizione. Lo sarà tra un po' anche nel karate. Soldi, stanno mirando ad entrare nelle discipline olimpiche, quindi colpi diretti, finiti. Solo "presentati". Già che per ovvie ragioni i colpi di taglio a lancia ed in alcune parti del corpo erano vietati e mi pare anche ovvio!!! Quella che vedete è un'esibizione, è qualcosa di preparato in cui tutti sanno che tipo di colpo verrà tirato, quando e come reagire. I colpi non sono affondati perché comunque pericolosi.


In particolar modo ho messo il video per via delle forbici aeree che mi piacevano un sacco. Ogni mossa ha una contromossa. Se qualcuno tirasse un colpo del genere ad uno sprovveduto, semplicemente l'ammazzerebbe. Qui funziona e lo vedete perché ci si aspetta il colpo. Ci si butta nel senso della forbice e così si ruzzola e basta. Bisogna anche saper ruzzolare o ci si fa male anche li! 
In poche parole se non sapete cosa fate non è un tutorial che vi insegna ma colui che vi spiega perché ha imparato tramandando l'arte e pure discutendola. Devo aggiungere che il karate in Italia è arrivato a Firenze nella storica palestra "Porta Romana".