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mercoledì 20 giugno 2012

Contratti bdsm la legalità, l'utilità tra verità e mistificazioni


I contratti bdsm e ancora chiarezza perché vedo e leggo da quello che viene cercato che quanto scritto non è sufficiente. Non ho mai voluto che questo blog fosse preso troppo sul serio e che le informazioni riportate non fossero troppo complesse o precise. Il bdsm ed il blog non vanno presi troppo sul serio proprio perché per scrivere un articolo serio, ci vuole tempo e prendere sul serio il bsdm alla lunga diventa pericoloso. Così avrei voluto che quel che leggete, fosse piuttosto di stimolo per approfondire per voi stessi gli argomenti importanti ed anche qua, mi rendo conto che è difficile. Da questo, la riscrittura di alcuni post in modo più profondo ed articolato  a costo di “stancarvi”.

Intanto l’onu ha approvato il 10 dicembre 1948 la “dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” poco dopo la sua fondazione allo scopo di evitare il ripetersi di quanto accaduto prima e durante la II guerra mondiale. Strutturalmente è divisa in argomenti e ve li riporto pari, pari da wikipedia:
La Dichiarazione può essere suddivisa in argomenti:
  • il preambolo enuncia le cause storiche e sociali che hanno portato alla necessità della stesura della Dichiarazione;
  • gli articoli 1-2 stabiliscono i concetti basilari di libertà ed eguaglianza (già sanciti dalla Rivoluzione francese);
  • gli articoli 3-11 stabiliscono altri diritti individuali;
  • gli articoli 12-17 stabiliscono i diritti dell'individuo nei confronti della comunità (anche qui rifacendosi a un dibattito filosofico che va da Platone ad Hannah Arendt);
  • gli articoli 18-21 sanciscono le cosiddette "libertà costituzionali", quali libertà di pensiero, opinione, fede e coscienza, parola, associazione pacifica dell'individuo;
  • gli articoli 22-27 sanciscono i diritti economici, sociali e culturali dell'individuo;
  • i conclusivi articoli 28-30 stabiliscono le modalità generali di utilizzo di questi diritti, gli ambiti in cui tali diritti dell'individuo non possono essere applicati, e che essi non possono essere ritorti contro l'individuo.
I primi 12 articoli, sono quelli che ci interessano:

Articolo 1

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2

Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3

Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5

Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

Articolo 6

Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7

Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8

Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9

Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Articolo 10

Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.

Articolo 11

  1. Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
  2. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

Articolo 12

Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Tutto questo, messo assieme alla guerra di indipendenza americana combattuta per la ragione ufficiale di abolire la schiavitù tra 12 aprile 1861 al 9 aprile 1865 ed all’approvazione delle successive dichiarazioni dei diritti nei singoli stati culturalmente  e socialmente evoluti, trasformate in leggi, ci impedisce di poter dichiarare che un contratto di “schiavitù” sia valido anche se per gioco. Ecco la ragione per cui da tempo ho scritto da più parti per tutti gli estremisti assatanati che il bdsm non può essere preso che come un gioco tra due persone intelligenti e culturalmente coscienti di quello che fanno. Il bdsm è il più bel gioco del mondo e rimane tale nonostante ci si diverta a mettere “marchi”, a classificare i master o le mistress e gli slave ed i sub.

Così, chiunque si provi a scrivere o far firmare un contratto di schiavitù anche dove il “sesso violento” è ammesso, fa la fine di questi due che sono stati arrestati proprio perché la schiavitù E’ UN REATO ed anche abbastanza grave.

Però: che succede a due persone che scopano in modo tradizionale nelle loro parti intime? Beh, per una donna le “lesioni” di sfregamento del pene sono quasi uguali a quelli di una donna che ha subito violenza. Quindi se una si alza la mattina e va in un commissariato e dice: “tizio mi ha violentata” può anche risultare credibile. In genere, messe sotto torchio, crollano ma questa è una delle ragioni per cui è molto difficile dimostrare una violenza. Se però ai segni in comune ci si mettono pure cose del tipo: lividi sparsi, frustate, segni di mollette, escoriazioni varie anche se i due erano in perfetto accordo e la cosa voluta e ricercata alla prova dei fatti era difficile dimostrare questo davanti ad un giudice. Non vi sono in genere testimoni in grado di confermare quello che si fa tra le quattro mura e nessuno scopa con le telecamere accese a filmare la scena.
Garantire la salute
 fisica e mentale del Bottom
Così negli states è nata la definizione di sesso violento e non contempla la schiavitù. Due individui si uniscono in comune interesse e godono come meglio credono. Che poi si chiamino in privato, padrone, signore, schiava, succhia cazzi, cagna, troia, master e chi ne ha più ne metta, questa è un’altra storia. Il fatto è che in qualsiasi momento tutto il rapporto possa essere interrotto e che rispetti i voleri di ogni partner. Così sono nati i contratti che non sono registrabili ma che hanno un valore di prova in caso di processo nei confronti dell’uno o dell’altro.
Davanti al giudice quindi se “Tizia” dice: “Caio mi ha frustato”, alla riga 12 (es.), del contratto, ci sarà scritto. “Tizia si sottopone alle frustate perché le piacciono”. In altre parole, la famosa lista della spesa con dichiarato anche il limite delle frustate che ne so: “niente segni permanenti.” Il tutto firmato dai due e possibilmente con testimoni.

Questo è il limite del contratto bdsm! Scrissi in merito ai contratti perché una presunta abusata, mi fornì uno pseudo contratto di un vero e proprio deficiente che recitava così:
"io Slave XXXXXXXXX chiedo per il tempo che il Padrone riterrà necessario di sottomettermi di mia propria volontà, a xxxxxxxx e accetto i seguenti termini e condizioni come definiti nel presente contratto di appartenenza e lealtà totale solo a Lui.
1. Comprendo pienamente che, per tutta la durata del contratto, io sono una slave di proprietà del Padrone e dichiaro .di essere del tutto conscia delle possibili conseguenze di questa situazione.
2. Accetto la completa e immediata obbedienza a qualunque comando datomi dal Padrone.
3. Accetto e mi sottometto alla disciplina che il Padrone deciderà di sottopormi per il mio percorso di sottomissione.
4. Accetto e mi sottometto a qualunque punizione o disciplina che il Padrone ritenga adatto.
5. Accetterò la pratica di fisting anale, frustate e tutto ciò che il Padrone vorrà sottopormi.”
Il nel bdsm non ci deve
essere né abuso, né
oppressione. Tutti devono
essre felici.
La cosa drammatica è che chi ha proposto questo genere di contratto mi si riportava come no dei titolari di un sito di bdsm ed uno dei masteroni più in voga del momento. Chiaramente questo mi fu riportato e lo presi per buono ma questo sopra non altro che una vera autorizzazione all'abuso. Tutta sta roba, non solo non avrebbe valore manco dove i contratti “esistono”, ma non ne ha nessuna manco come “valore morale” e non come prova. Non ne ha nessuna perché qui in Italia, il sesso violento non è regolamentato dalla legge. A me sembra il solito messaggio dello stato: fate sesso come vi dice la chiesa, non rompete i coglioni, non ci  incasinate la legge ed i tribunali con il sesso violento. Se ci provate vi punisco punto e basta. Rimane un opinione del tutto opinabile, personale e di sicuro non condivisibile ma è quello che credo senza nessuna polemica.

La cosa più brutta è che nonostante la lista della spesa delle pratiche da vivere assieme, questo serviva e serve anche per dare un ordine mentale a chi controlla e chiarezza e sicurezza a chi si affida. Così legge diventa pure forma di rispetto reciproco anche nelle più articolate forme di sesso violento. Qui, se volete scrivere un contratto, evitate ogni parola che ricordi padroni e slave ma piuttosto che sia una specie di protocollo di sicurezza per entrambi da tenere a mente mentre giocate, nella speranza che qualche politico, insomma quegli scalda seggiola che abbiamo, un giorno si decida a fare crescere questo paese. Ovviamente non sono un avvocato come non sono un medico. Quello che vi dico e scrivo va comunque verificato e tutto il quanto potrebbe cambiare dall’oggi al domani con qualche sentenza di tribunale o la modifica della legislazione corrente.
Si raccomanda a tutti che un “contratto” pertanto rispetti anche gli:
  • Obblighi familiari.
  • Gli obblighi lavorativi.
  • La sicurezza fisica.
  • La sicurezza mentale.
  • Il controllo finanziario.
  • Gli obblighi legali.
  • Gli obblighi morali e religiosi.
Di chiunque stia “sotto”.

Da sempre dico che io non ho “schiave” ma solo partners. Questo serve a me a ricordarmi in ogni momento che questo è solo un gioco non una verità o una realtà. Che poi all’interno del gioco a “Tizia” piaccia vivere il ruolo della schiava, nel ruolo della cagna, nel ruolo della sottomessa come in ogni SANA forma di piacere e di piacersi assieme, questa è un’altra storia. Sta di fatto che è importante che sia sempre chiaro ed indiscutibile che l’integrità, fisica e morale, la libertà di ogni singolo individuo anche di cercarsi il divertimento che gli piace di più sia sempre e costantemente rispettato. Come fate voi? Non lo so. So solo che qui è facile perdere il senso della misura e sarebbe giusto nonché prudente cercare il proprio modo personale per non superarlo.
 Spero che così sia sufficiente.

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