Ed eccoci qua, espandendo la riflessione sull'elasticità mentale e sulle condizioni per accettare una session o un periodo di rapporti come dire, multipli.
Quando mi ritrovai la prima volta con la signora che mi introdusse al bdsm, la seconda o la terza sera che eravamo li, ci dedicammo un po' a confrontarsi reciprocamente sulle singole esperienze vissute e venne fuori anche questo.
Mi disse che con un suo ez compagno, ci fu il desiderio di provare una situazione piccante e che si erano messi d'accordo con un'altra coppia per divertirsi un po'. L'evoluzione della serata fu la decisione comune di andare ognuno in una stanza diversa scambiandosi partner ed il risultato fu veramente drammatico. Il suo lui preso da un attacco di gelosia non fu in grado di soddisfare a pieno la compagna dell'altro e lei con un costante senso di disagio. La cosa mi colpì e non poco e mi stimolò a confrontare mentalmente le mie di esperienze rispetto alle sue. Era strano perché c'era qualcosa che non andava.
Poi nel corso del tempo si sono verificati anche i desideri di lei che magari è arrivata ad un certo punto della sua esperienza ed ha espresso il desiderio di farlo con due uomini o di farlo con un'altra donna e di rimando: come te lo scegli il terzo "incomodo"?
Se è una donna, non conviene mica che sia tu "master" a mettere assieme loro due. Andrà a finire che se fai una ricerca nascosta (a sorpresa), nel frattempo la tua partner si ingelosirà pensando che tu ti stai a spupazzare tizia o caia semplicemente perché sei stanco di lei o perché sei solo un furbastro. Insomma, con la scusa che non te ne va bene una, ti fai un bell'harem ed ottieni quindi qualcosa che primo non volevi ed dalla quale lei, giustamente, voleva assolutamente rimanere fuori.
Come la si risolve sta cosa quindi? Insomma com'è che le situazioni sono andate bene e si sono veramente divertiti tutti? Per quel che mi riguarda così.
Aggiungendo una lei sub e lasciando l'incombenza di cercarla alla tua partner ma dopo che un sentimento di complicità si è fortemente instaurato. Facendo si che l'ingresso della nuova persona sia chiaro nei ruoli. Se viene per giocare con la tua partner, che sia chiaro che il tuo ruolo di top non sia messo in discussione. Che la nuova lasci campo libero a me di giocare con la partner abituale, che accetti la mia presenza e che tutto quello in più ne verrà fuori, sia in qualche modo dovuto ad un desiderio che cresce e ad un progressivo coinvolgimento comune.
Se si tratta di un ffm, sto a guardare e che se li scelga lei i partners sempre chiarificando cosa andrà a succedere. E' pure divertente. Intanto non mi metto allo stesso piano degli altri, riesco a controllare la scena senza essere fisicamente coinvolto e per quello che poi diventa desiderio... beh, quando hanno finito loro, poi tocca a me. Per adesso questo approccio ha sempre fatto divertire tutti.
Qualcuno a sto punto dirà certamente che il bdsm non è sesso. E' vero. Il sesso è una componente. Non sono mai partito per fare sesso ma so che spesso capita e non perché ad un certo punto sono talmente ingrifato che devo spupazzarmi la pulzella ma perché la stessa pulzella te lo chiede. Si può fare come no. Dipende dalle situazione, dalla voglia, da un sacco di cose ma il sesso è come il frustino. E' una componente e se tizia o caia sente che così tradisce il suo partner abituale con il quale non fa bdsm, beh, forse è meglio che si chiarifichi con se stessa. Tanto alla fine e prima o poi (anzi prima che poi), nel corso della session arriva puntuale la richiesta poco velata che con uno "scopami" o "inculami", fa saltare il fosso. Sesso non è "tradimento", sesso è consolidamento ed appagamento reciproco. Alla fine è quello che salda o fortifica un rapporto dopo magari due o tre ore di strilla e di altri piaceri. Quindi lasciamo stare ogni limitazione così pacchiana ad un incontro di bdsm. Se senti di tradire il tuo partner in un incontro di bdsm non ci andare. Non ti spogliare ma sopratutto non limitare la fantasia. Il bdsm è libertà mentale sopratutto. Il che non significa superare i limiti della decenza o dell'intelligenza ma porsi dei limiti "giusti": non fare danni, non fare abusi, non "offendere" fisicamente e moralmente perché quella donna che in quel momento è la tua cagna, la tua "schiava" come si usa dire, il tuo oggetto di piacere, lo perché sei tu, perché siamo noi che siamo stati in grado di costruire un rapporto bello e profondo in cui nonostante quello che si fa, ci si rispetta in ogni modo. Perché il bdsm non è abuso e neppure violenza.