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venerdì 22 giugno 2018

Un legame particolare.

Guardatevi questi video. Sono fatti in modo semplice e a me toglie un sacco di roba da scrivere. :)



Nei commenti
"Altra ipotesi.
Se ipotizziamo che il principio di sovrapposizione degli stati possa intendersi come sovrapposizione degli universi, allora potremmo asserire che in ciascuno di tali stati/universi le particelle sono sempre state in un ben determinato stato di correlazione, sin dalla loro separazione iniziale. In tal caso e’ ovvio che quando con l’osservazione facciamo collassare la funziona d’onda, in realtà’ stiamo semplicemente selezionando uno degli universi possibili." Di Michele Viglianisi

Secondo video:


Quindi dal un punto di vista prettamente fisico (fisica, scienza. Materia), sarebbe sufficiente stare assieme per un po' di tempo perché si crei un legame. Vista così sembra una cosetta semplice, tutto risolto. Ci si slurpa e zac, abbiamo un legame. Più vicini di così non c'è mica modo.

Ho smesso di spiegarmi
 quando ho realizzato
 che le persone capiscono
 solo dal loro livello di percezione.
Peccato che la vita sia una roba un po' complicata. L'empatia non è legata alla fisica delle particelle, i sentimenti nemmeno per lo meno per il momento.
Secondo quell'esperimento se io Mastro, fossi stato con la Pulzella X, basterebbe che mi stimolassero o che richiamassi un ricordo perché lo senta anche la medesima e questo in genere non succede a nessuno o per lo meno non ce ne accorgiamo.  Oppure ci sono delle persone più sensibili al fenomeno che riescono a sentirlo ed altre no. Così potremmo dare la "colpa" alle ESP (Percezioni Extra Sensoriali), piuttosto che alla fisica materiale ma di fatto non c'è nessun legame astrale ma un legame fisico o forse tutti e due allo stesso tempo. Nello stesso modo potremmo dare una spiegazione nel modo in cui vengano archiviati i ricordi. Conosciamo le aree interessate ma dove le informazioni a livello inter cellulare vengano archiviate, è ancora un mistero. Non sappiamo manco cosa renda emozione per alcuni e per altri no. Sappiamo che magari durante le emozioni si hanno rilasci ormonali a seconda del tipo ma li ci fermiamo.
Cerchiamo di capirsi. Gli uomini sono creature elevate per cui "sentono" e la fisiologia susseguente è causa delle percezioni/sentimento. Gli animali hanno una fisiologia reattiva a certe situazioni ma non sentono. Psss! E' sbagliato. Funziona per tutti allo stesso modo. Gli animali, sentono per lo meno quelli più evoluti. Insomma, la vita non è semplice meccanica, è evidente. Sentiamo il caldo ed il freddo ma sentiamo anche l'emozione del caldo ed il freddo. Per alcuni piacevole l'uno, per altri, l'altro appunto. Il vostro telefono è solo in grado di registrare la temperatura. Non si emoziona.

Lo strano comportamento dell'entanglement umano però, potrebbe essere indissolubile o di rara attenuazione e questo spiegherebbe anche il come sia difficile levarsi dalle scatole persone con cui abbiamo vissuto esperienze negative. Per quelle positive chiaramente il "problema" non si pone. Oppure l'apparizione di persone a cui si stava pensando. "Io" ti penso, "tu" pensi a "me" e mi cerchi. Potrebbe. Solo questo credo. 
E' tutto qui? La differenza tra una persona empatica ed una narcisista è davvero tutta in questa spiegazione? Sarebbe veramente riduttivo. Come ho già scritto, il tentativo di dare delle risposte semplici è sempre fallito come costante ed anzi, è molto ma molto complicato.
Quant'è la distanza di contatto per cui le particelle di cui siamo composti possano cominciare ad interagire?  Quanto dura questo fenomeno?
Perché evidente che non siamo fatti tutti uguali. Ci sono persone per cui amore, legame, condivisione e di tutta quella roba di cui è fatta l'umanità, sentimenti inclusi, sono praticamente a livello zero. Durano fintanto che gli fa comodo. Dicono che non sono capaci di provare sentimenti profondi e quindi si nutrono degli altri. Eppure siamo fatti della stessa materia. Le nostre particelle potrebbero essersi incontrate in vite precedenti anche se non nostre. E' chiaro che dentro di noi ci sono particelle che durante la vita del bis nonno si sono incontrate con altre persone e con le quali inevitabilmente dovrebbero avere un "legame". Noi però non abbiamo ricordi di vite precedenti come se attraverso la morte, particelle e ricordi si resettassero. Forse alcuni ce li hanno comunque come sensazioni o flash back, non saprei spiegare ma sta di fatto che nella maggior parte dei casi, una volta data la vita a nostro figlio, quello ha la memoria completamente vuota. Deve acquisire sensazioni e ricordi ex novo.

Ci sono sempre per lo meno due modi di vedere le cose. Uno è quello prettamente osservabile e dimostrabile, fatto salvo il principio di indeterminazione di Heisemberg (Video), e quello da un punto di vista umano. Qualcuno i cui sentimenti alle volte sono talmente forti da causare estremo dolore o estrema felicità ed altri per cui è facile cancellare un altro essere umano o un'animale con un click e con il menefreghismo più totale. Se prendiamo i bambini disumanizzati dalla guerra o anche gli adulti in merito, devono fare un percorso di "riabilitazione" altrimenti e beh, la facilità di farsi un caffè o sparare a qualcuno sarebbero divisi dalla moralità del niente. Nessuna differenza. Quindi il percorso inverso al narcisismo esiste ma passa dalla presa di coscienza del portatore del problema egocentrista.
Dipende cosa guardi si potrebbe anche dire. Da un testo indiano di 1500 anni prima di Cristo (in cui si ritrovano concetti quantistici molto profondi). Ora, non voglio assolutamente infilarmi in divulgazioni complicate di quantistica. Non ne sono capace. Non c'è mango modo che la maggior parte proprio le capisca anche solo di striscio. Così in un testo indiano (indù), di circa 1500 anni prima di Cristo c'è scritto: "TAT TVAM ASI (questo sei tu). La vita che stai vivendo comprende l’intera esistenza, il tutto, ma i tuoi sensi sono limitati e non ti permettono di osservarla tutta insieme. Tutto esiste già ora e per renderlo manifesto, un pezzo alla volta, c’è bisogno che tu scelga, che tu osserva cosa far apparire, quindi cosa sperimentare." Guardi qualcosa e questo c'è, semplicemente per cui ci metti gli occhi, il tuo sguardo.

La domanda che mi pongo a questo punto è perché molti ritornano sulla "scena del crimine"? 

Perché tra tante mi trovo tra i coglioni sempre la stessa tipa, quella che beh è stato un peggio che peggio manco a costruirlo di proposito non si poteva? Perché viene qui, viene a leggere il profilo, la pagina, quello che pubblico se poi non serve ad un cazzo (manco a lei), che il cambiamento se c'è, devo dire che non si nota? Perché anche qualcun altra che pur di realizzare il suo sogno è passata sopra a me e quelli prima e quelli dopo seguitando anche loro a fare le stesse identiche cose e per di più,  essersi poi trovata a subire agli effetti del karma? Il risultato è sempre lo stesso. Se qualcuno ti guarda o ti pensa o ti guarda e ti pensa, allora esisti. Dove "tu" poni lo sguardo dai vita ad una realtà, la tua ma c'è. Il punto è il come lo guardi! :)
Si, ok, stessa roba. Altra spiegazione del perché smetto di guardare chi mi ha fatto del male. Cancello la sua presenza. Rompo il contatto e per il Sig. Dinci, funziona. Altri invece sembrano non riuscire a liberarsi dal "legame".
Seguitano a postare robe condivise tempi addietro quando la situazione era diversa. Seguitano a volere essere presenti. Ricordo e momenti condivisi sono una cosa sola. Si lo faccio anche io, mica mi nascondo ma un conto è ricordare il dolore e quindi la lezione, un altro è avere "viva" quella persona dentro di se. Una volta che mi è stato fatto del male, parecchio male con coscienza e determinazione non c'è più posto. Mi spiace. Ho poche certezze e questa è una. Se una persona ti ha fatto male per il carattere (nel modo in cui affronta - la sua - esistenza), lo rifarà fino a che non cambierà approccio con la sua vita e questo genere di maturazione è la parte più difficile che possiamo affrontare. Magari è più chiaro detto con un paio di aforismi.

"La mente, dopo essersi aperta a nuove esperienze non torna mai alle dimensioni originali."
Ma:
"Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati"
Albert Einstein

vinci sulle tue cattive abitudini
 o loro vinceranno su di te
Non siamo pesci. Se nuotiamo nell'acqua tossica o cambiamo acqua o moriamo a causa della stessa roba velenosa che noi stessi alle volte abbiamo creato. L'unica soluzione possibile è smettere di creare acqua tossica!!! Cambiare sistema. Smettere di buttare la plastica a mare che poi muoiono gli oceani e crepiamo pure noi per le ragioni che non vi sto ad elencare. Non importa quanto ci vuole, ci ammazzerà. Però l'esempio dell'acqua ci sta a pennello.

Non vi sbagliate, non sono reminiscenze "personali" è che tutti abbiamo vissuto più o meno lo stesso. Seguito piuttosto a parlare di cose personali per non mettere in piazza i cazzi degli altri. Per alcuni le esperienze negative sono state addirittura peggiori e il tipo o la tipa ha compiuto atti materiali da ergastolo se non peggio.

Non aver paura di cambiare.
 Potresti forse perdere qualcosa
di buono ma potresti
raggiungere qualcosa di migliore
Sta di fatto che cambiare stile o meglio, cambiare il modo di vedere la vita e di rapportarsi con gli altri è fondamentale per avere risultati diversi. Con questo non voglio assolutamente affermare che il mio modo sia il migliore ma che sia uno dei tanti modi possibili. Fin da piccolo pensavo che osservando - ma non solo con gli occhi - la natura (il creato, l'universo, chiamatelo come vi pare), si possano trovare tante fruibili risposte a singoli quesiti.
Dal punto di vista Zen, quella più semplice è questa sequenza logica:
Sono uscito con qualcuna. mi ha dato qualcosa, ho raggiunto dei bellissimi risultati. Perché mandare tutto a puttane? Metteteci quello che vi pare.
Distanza.
Comodo.
Interessi.
Fatica di fare le cose.
Paura di mostrarsi al mondo - timore di essere giudicati. 
Bla, bla, bla.

Funziona? Allora che vi frega se vi mostrate al mondo? Che vi frega della distanza se poi quando state assieme ci state bene? La vita è la vostra, non quella del mondo. Dovete essere felici voi con la persona o le persone con cui state bene non dovete giustificarvi perché la gran parte degli abitanti di questo pianeta non capirà a prescindere, perché non avrà fatto nessun passo in tal senso. Dovreste smettere di aver paura di questo e si, leggete se vi va questo articolo. Se volete cambiare il mondo, cambiate voi stessi! Rifatevi il letto la mattina, chiamate chi vi ama e vi piace. Cercate di vederlo/a quanto possibile. Il percorso di crescita è personale, non familiare. Non si possono manco far crescere i figli se loro non vogliono crescere. Potete indirizzarli, fare del vostro meglio perché imparino ma ad un certo punto vi dovrete per forza fermare. Non smetterete mai di amarli se dentro di voi amore c'è e non dovere da dimostrare ma farete la vostra vita, quella che il cammino vi ha messo davanti. La scelta più giusta per voi, non per gli altri. Gli altri devono decidere cosa sia più giusto per loro ed è li semmai che potrete consigliarvi e confrontarvi ma il compito e la "lezione" finisce qui.
Tu non puoi cambiare cosa
 succede intorno a te ma
 tu puoi cominciare a cambiare
qualcosa dentro di te.
E per concludere: il comodo e gli interessi dovreste depennarli a prescindere. Il solo interesse che c'è in una relazione è la vostra felicità rispettando chi vi è accanto. Tutti. Non l'uno rispetto ad un altro.  Insomma per cosa vorreste essere ricordati, per aver causato sofferenza al prossimo o per averlo fatto felice? Per aver fatto un piccolo passo, il possibile che si possa fare per rendere questo mondo e la sua vita qui, leggermente migliore o non aver fatto un cazzo in tal senso e magari a renderlo solo più sporco e mal vivibile?
Il significato della vita è stato affrontato nel corso degli indirizzi filosofici nel corso della storia perché alla fine è il senso, la sostanza della vita stessa non essendo semplicemente meccanica. Il tentativo di dare risposte positive. Non penso proprio che Ugo Foscolo abbia scritto quello che ha scritto con l'idea di finire S. Croce. Ce l'hanno messo perché meritava di starci! Perché ci ha fatto riflettere. Manco il Cellini probabilmente voleva finire in SS. Annunziata. Era pure un ladro dall'abilità sopraffina. Però ce l'hanno messo perché ha fatto delle cose che agli umani suscitano meraviglia. Manco Michelangelo ha scolpito, dipinto e costruito con l'idea di finire in S. Croce. Si dice che fosse pure gay o per lo meno bisex. Figuriamoci se avesse mai immaginato di finire li. Eppure c'è e la lista è parecchio lunga! Probabilmente e rimane una roba personale, invece di andare a fare i gay pride vestiti come rificolone portassero ad esempio al mondo alcuni di questi personaggi, la gente comincerebbe a riflettere sul serio. Penso però che la cultura di molti si fermi semplicemente al cul e li cadde l'asino insieme a tutte le buone intenzioni.

L'abilità è tutta qui. Riuscire a vivere in armonia anche con chi inevitabilmente rimane indietro.


Fin dove i miei occhi possono vedere
Ci sono timori che si avvicinano
a quelli che ho vissuto,
Ho voluto conoscerti
Hai sempre condiviso i miei pensieri più segreti
mi segui dove vado
oh, quando sarò vecchio e saggio
le parole amare (aspre, cattive), significano poco per me
i venti autunnali soffieranno attraverso di me
e un giorno nella nebbia del tempo
quando mi chiesero se ti conoscevo
ho sorriso e detto che sei stato un mio amico
e la tristezza voleva dissiparsi dai miei occhi
Oh quando sarò vecchio e saggio
Fin dove i miei occhi possono vedere
ci sono ombre che mi inseguono
voi che ho lasciato indietro,
voglio farvi sapere
che avete sempre condiviso le mie ore peggiori
mi mancherete quando andrò
E oh, quando sarò vecchio e saggio
le parole pesanti che mi colpivano e abbattevano
scorreranno attraverso di me come venti autunnali
e un giorno nella nebbia del tempo
quando ti chiederanno se mi hai conosciuto
ricordati che sei stato un mio amico
quando l'estremo velo si poserà sui miei occhi
Oh quando sarò vecchio e saggio
Fin dove i miei occhi possono vedere
...
Oltre la dimensione del tempo e della vita.

venerdì 13 ottobre 2017

Amico è tutta un'eternità

"La lontananza fa all’amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande". Roger de Bussy-Rabutin


Ho trovato questa frase ieri. Io che non sono abituato ad andare ad aforismi. Preferisco i miei pensieri anche se infinitamente scritti peggio di un poeta o di uno scrittore. Io, noi che non c'era internet ma il telefono a rotella. La mail era senza la e- e ci dovevi appiccicare un francobollo. C'erano 1750 km tra noi e lo so che cazzo fa lontananza. Eccome se lo so, e lo sa ancora pure lei. "Dopo di te", mi disse, "credevo di non riuscire ad amare più nessuno" mentre ancora tremava mentre mi dava la mano dopo 27 anni. Zitte! Silenzio.
Lo so che cosa succede quando ci si rivede. Volano, si strappano i vestiti. I pompini sono fatti a morsi, il sesso è "violento", forte, è pieno di desiderio e ti fermi quando hai perso il conto di quante volte siamo venuti mentre nel frattempo abbiamo girato tutta la casa e tutte le situazioni possibili che in quel momento mi/ci venivano in mente. Come diavolo si racconta sta roba? Così, non c'è altro perché ha scritto bene il tipo. Scatena il grande. La ragazza ed il drago esiste, è bionda e non ha paura né di volare, né delle fuoco. Anzi, voliamo in alto sempre più su, verso le stelle, in una tempesta di fuoco talmente grande che scappi pure il diavolo. Poi si vede dove siamo andati senza pregiudizi, senza pretese. Senza io voglio questo e quest'altro e questo è il mio modo e qui, quo e qua. Andatevene a fanculo, solo andata per dio e non è una preghiera, è proprio un ordine.



E' il perenne monito fino a che avrò respiro e mente per farlo, di ricordarmi che la merda fino a quel punto c'è arrivata pur essendo un livello davvero impressionante. Questo invece era sul vecchio Blog e contavo di non pubblicarlo più ma a quanto pare serve.

"Può darsi ch'io non sappia cosa dico
scegliendo te - una slave - per amico
Ma il mio mestiere era comandare
in fondo si tratta solo di obbedire
sei strana, forte e debole compagna
che qualche volta beve e a volte sputa
l'eccitazione sintomo d'amore
Al quale non sappiamo rinunciare
Le conseguenze sono da leccare
A turno noi dobbiamo ripulire
Tu amica cara non mi consoli
perché non ci vediamo un po' da soli?
Ti ha legata ?
ma chi?
Troppo docile non fa per te!
Lo so divento antipatico ma è sempre meglio che ipocrita.
D'accordo fa come vuoi
I miei consigli mai.
Mi arrendo fa' come vuoi
Ci ritroviamo su VIBER poi...
Ma che disastro io mi maledico
ho scelto te una slave per amico



BUGIARDA!
"Non concedo fiducia facilmente, così quando di dico "io credo in te", per favore, non farmene pentire" Così, "giurami che qualsiasi cosa succeda non ci perderemo mai, giurami che rimarremo sempre amici".
Da uno a 10, quanto mi ami? "12, mila". Ptuà.

Ne ho vagonate di questa roba. Che parlano di amicizia, di promesse, di lavoro, di vita di tutti i giorni e di buongiorni, di buonanotti, di ore al telefono per rimediare alle cazzate di uno stato indecente e rimettere in linea un'attività. Di scherzi, di carezze e di situazioni tanto estreme, dolci, profonde e forti come solo l'SM sa fare. Poi un giorno diventi merda, il nulla. Non sei mai esistito, non c'è mai stato niente, questa roba non l'ho mai ricevuta. Quello che ho fatto è roba sua, loro. "Perdonami se puoi" e ciao ma non c'è niente da perdonare, non è possibile perdonare e io imparo. Non posso cancellare questo dalla mia vita cosi come non posso cancellare quando mi sono giocate le mie vite, una per gli ospedali italiani del cazzo tanti anni fa. Giri e rigiri non capendo perché stai crepando lentamente ma un pezzo per volta e sei solo. Solo, con la paura, solo e non c'è una merdosa spalla su cui appoggiarti. Mezza! Una piccola, stampella, nulla, manco una voce che ti chiede come stai, mentre voi cercate confidenza, di "imparare" qualcosa ma mai di sentire, solo ascoltare. Pretendete una spalla per piangere, per ridere e per godere e non siete disposte MAI a incontrarsi a mezzo. Sembra un disco in vinile rigato con la puntina che salta e ripete sempre lo stesso insulso ritornello. Mi piace tanto guardare il canale giallo ma soprattutto la serie del tenente Joe Kenda che mi ricorda qualche vita fa. L'altra sera disse: chiunque dica che non ha paura o è un bugiardo o è pazzo o qualcosa del genere. Nessuno dei due ma la paura oramai è andata, da un po'. Paura di cosa, di morire? Beh, che venga. Basta che sia rapida e va bene così.  Il resto me lo tengo per me. Così rimane solo questo:
"La gente falsa non parla, insinua. Non conversa, spettegola. Non elogia, adula. Non desidera, brama. Non chiede, esige. Non sorride, mostra i denti. La gente falsa è povera di spirito, poiché non cammina, ma striscia nella vita, sabotando la felicità altrui. La gente falsa ignora la bellezza e la nobiltà d'animo perché non ama, ma è solo egoista, e così finisce per non vivere, esiste appena." Marisina Vescio

Passate così velocemente dalla profondità, al bisogno di "me" al chi diavolo ti conosce all'uscire e andare a fare festa la sera dopo come se niente mai fosse successo. Perché si, per voi non è successo niente, non vi preoccupate di chi avete davanti ma solo di voi al quale è dovuto tutto, anche l'impossibile. Eppure sono attrezzato per i miracoli ma per l'impossibile non c'è proprio modo!

Così, visto che oggi sono in vena di frasi o di canzoni fatte che diventa dura scrivere, così proseguo:"Io e te, lo stesso pensiero! Che fai, se stai lì, da solo! In due, più azzurro è, il tuo volo! Amico è bello, amico è tutto, è l'eternità!" Qualcuno si ricorda si da dove arrivano? E ancora: "Dietro questa maschera, c'è un uomo e tu lo sai! L'uomo di una strada che è la stessa che tu fai. E mi trucco perché la vita mia, non mi riconosca e vada via. Batte il cuore ed ogni giorno è una esperienza in più. La mia vita è nella stessa direzione, tu! E mi vesto da re perché tu sia, tu sia il re-gina di una notte di magia!"


Quindi per cortesia e vale un po' per tutti, niente "amico", niente "lontano". Niente ipocrisie, falsità, illusioni, pretesti o maschere del bisogno o dell'interesse dietro cui nascondersi. Solo quello che è: chiacchiere per passare il tempo.


... un ideale che non c'è, come il tutto!