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domenica 29 ottobre 2017

Ti amo a modo loro

Introduzione.

Stavo cercando come al solito tutt'altro ma ultimamente reinciampo sempre in qualcosa di inaspettato e che mi riconduce ad uno stesso argomento. Una volta è un caso, due volte dicono i buddisti, non lo è. Io mi son sempre attestato al III caso ma sposta di poco il punto. Ho trovato il pezzo che segue e dopo averne parlato con la doc, l'ho tradotto. Ho preso anche un paio di pezzi del doc Hare che capitano a fagiolo. In effetti da ieri posso annunciare che non conosco più nessuno/a che non si sia imbattuto/a e scornato/a con uno/a psicopatico/a. Sembra che questo blog in qualche modo debba quasi cambiare tiro o per lo meno concentrarsi sulla difesa dalle teste di cazzo senz'anima aiutandovi a riconoscerli/e ovunque si nascondano. In famiglia, tra gli amici e gli amanti. Effettivamente è un bel pensiero, confortante e alle volte molto esaltante riuscire a fare in modo che non vi siano più posti dove possano nascondersi e seguitare a far del male al prossimo. Oddio, una soluzione più pratica ce l'avrei ma non mi sembra il caso di esprimerla o va a finire che mi denunciano per istigazione alla violenza. La mia divisa è da qualche parte nell'armadio e non portandola più, manco avendo nessuna autorizzazione a fare, diventerei peggio di loro. Così mi limito a stare nel seminato.

"Nel corso degli anni ho fatto l’abitudine a esperienze come quella che segue. Durante un pranzo, in risposta a una cortese domanda sul mio lavoro da parte di un commensale, descrivo brevemente le caratteristiche distintive dello psicopatico. Inevitabilmente qualcuno a tavola diventa pensieroso e poi esclama: “Buon Dio, penso che Tizio lo sia...”, oppure “Non me ne ero reso conto prima, ma la persona che lei descrive è mio cognato”. Queste risposte preoccupate e turbate non si limitano alla sfera sociale. È molto frequente che persone che hanno letto del mio lavoro chiamino il nostro laboratorio per descrivere un marito, un figlio, un datore di lavoro o un conoscente il cui comportamento incomprensibile gli provoca dolore e sofferenza da anni.

Ti sceglierà, ti disarmerà con le sue parole e ti controllerà con la sua presenza. Ti delizierà con la sua intelligenza e i suoi progetti. Ti farà stare bene, ma dovrai sempre pagare il conto. Ti sorriderà e ti ingannerà e ti spaventerà con i suoi occhi. E quando avrà finito con te, ti abbandonerà e porterà con sé la tua innocenza e il tuo orgoglio. Ti ritroverai più triste, ma non più saggio, e ti chiederai a lungo cosa è accaduto e dove hai sbagliato. E se un altro come lui busserà alla tua porta, gli aprirai?" Robert Hare

Beh io si. Le aprirò la porta diretta verso l'inferno in cui il diavolo, riconoscente per avergli incendiato l'ambiente, m'ha fatto una promessa: di tenerli con la testa sotto nel III girone che la cacca per lo meno è un buon concime, le/ui e quelli come le/ui, no.

Ecco l'articolo: 

Il "Ti amo" di un narcisista da: https://themindsjournal.com/narcissist-says-i-love-you/

Gentile Partner succube,

Di quello che sto per rivelare non è una cosa che non ti avrei mai detto o ammesso, perché farlo, farebbe finire il gioco  del “vincitore-prende-tutto” che è la mia principale fonte di piacere nella vita. Qualcosa una che effettivamente ti obbliga a portare tutto il mio peso nella nostra relazione.

E questo è l’intero punto.

Quando dico "ti amo" intendo dire che amo quanto lavori duramente per farmi sentire come il tuo tutto, che mi vuoi fare felice e che io non possa sentirmi in obbligo di fare lo stesso.

Amo il potere che ho, quello di  approfittarmi della tua gentilezza e delle tue intenzioni di essere cortese,  il piacere che ne deriva quando mi sento enorme comparata a te, e colgo ogni occasione per farti sentire piccolo ed insignificante.

Amo la sensazione di pensarti debole, vulnerabile, emozionalmente soffice (tenero), e mi piace guardarti dall’alto per la tua infantile innocenza e ingenuità, come debolezza.

Mi piace il modo in cui so che attraverso l'uso della manipolazione, ciò che vuoi discutere o affrontare non avverrà mai. Mi piace questo "potere" per allenarti a farti sentire "pazzo" anche per quello che chiedi o sollevi su questioni che proprio non mi interessano effettivamente. Riduco così ogni tua aspettativa su di me ed in quello che sono in grado di darti mentre io non rinuncio al mio (che prendo) da a te.

Amo quanto sia facile farti mantenere la tua sola attenzione nell’alleviare il mio dolore e (mai tuo!), e che, a prescindere da quello che fai, non mi farai mai sentire abbastanza buona, abbastanza cara, abbastanza rispettata, abbastanza apprezzata e così do seguito. (La miseria ama la compagnia.)

(Non riguarda la vicinanza, l'empatia, la connessione emotiva che tu vuoi o quello che ti urta o che ti imbarazza o quanto poco tempo trascorro con te coi figli, ecc. È sul mio status e faccio il mio lavoro per tenerti al tuo posto nel dolore. Concentrato nel sentire il mio dolore, impedendoti di sentirti valorizzato in relazione a me stessa. Sono superiore e ho il diritto a tutto il piacere, l'ammirazione e il conforto tra di noi, ricordi?)

"Ti amo" significa che amo il modo in cui mi sento quando sei con me, più specificamente, per te come un pezzo di proprietà che possiedo, il mio possesso. Come guidare una macchina rubata, amo la misura in cui potrai migliorare il mio status agli occhi di altri, facendo loro sapere che sono la dominante e così via. Amo pensare che gli altri sono gelosi dei miei beni.

Io amo il potere che ho di farti lavorare sodo per dimostrare il tuo amore e la tua devozione, chiedendoti cosa altro puoi fare per "dimostrare" la tua fedeltà.

"Ti amo" significa che amo il modo in cui mi sento quando sono con te. A causa di quanto frequentemente mi odio e guardo negli altri in generale i neuroni-specchio nel mio cervello mi costringono a sperimentare costantemente i sentimenti di autodifesa; così adoro il fatto che posso amare me stessa attraverso te. Che anche l'amore l’amore stesso ti odia per la mia "necessità" di dover affidarmi a te o a chiunque per qualsiasi cosa.

Mi piace che tu sia lì per incolparti ogni volta che sento questa "necessità"; la sensazione di disprezzo per te sembra proteggermi da qualcosa che odio ammettere, che mi sento totalmente dipendente da te per "nutrire" il mio senso di superiorità e diritto. Per mantenere viva la mia illusione di potere nella mia mente.

(Niente mi fa sentire più fragile e vulnerabile di non avere il controllo su qualcosa che avrebbe rovinato la mia immagine e mio status superiore, come quando tu mi domandi per "come" mi tratti, come se ancora tu non capisca che devi accettarti come un oggetto per il mio piacere, felicemente riconoscente per come ti tratto, o come tratto i bambini - è la prova fondamentale della mia superiorità, al mondo. quelle cose "pazzesche" che solo le "deboli" persone hanno bisogno, come "vicinanza" e "roba emotiva"; a proposito, so che questo "funziona" perché la mia infanzia mi ha insegnato a farlo nella mia interiorità.)




Adesso, dopo trentasette anni, ha un senso porca paletta. Si che ha un senso che non avrei mai immaginato ma la vita come si dice, prima ti da la prova, poi ti impartisce la lezione. Adesso la vedo anche con altri occhi e ho ricominciato a studiare come la mia ex. Lei darà l'esame, io no ma non mi importa di avere un dottorato.  Ora, c'è da dire che in questa canzone decretata come la più bella degli ABBA, non ci sono similitudini o accenni al narcisismo, anzi. E' molto sentimentale e addirittura nel 2009 superò concorrenti come i Queen, i R.E.M., Celine Dion, e George Michael (fonte, wikipedia).
Magari, tra le tante persone che mi seguono, la roba davvero ben descritta dall'articolo sopra, si chiederà il perché, Mastro scrive e ne parla ancora di te e di tutti/e quelli/e come te. Mastro fa la sua vita felice ma sa che.. non te lo dico, ti attacchi al cazzo che ti riesce pure bene. S'attaccheranno al cazzo tutti/e quelli/e che hanno preso per il culo amici ed amiche fintanto che non si sono scoperti ma la cosa mi piglia parecchio anche se in senso virtuale. Costringere questi puzzoni a nascondersi e star ben sotto, pregando che nessuno li riconosca nei loro atteggiamenti, i furbi, quelli più bravi di tutti e che non hanno mai fatto i conti con l'empatia ed i sentimenti. Tornando ad Hitler, il primo bombardamento di Londra fu uno sbaglio. Calcolarono male la rotta di notte le sganciarono li. Fecero talmente tanto incazzare i britannici che qualche notte dopo toccò a Berlino, poi a Lubecca, Dresda, Padebon, Minden, Peenemunde, Münster, Hannover e via così, fintanto che non ci fu quasi più un fabbricato in piedi. Non fate incazzare il prossimo soprattutto quando vi ritenete più furbi, più intelligenti e superiori con il diritto di poter disporre e fare tutto quello che vi pare, sempre incolpevoli.
Riprendendo un discorso fatto su un altro blog in merito al dolore narcisista, ribadisco il concetto: il vostro sangue è uguale a quello di tutti gli altri. Se vi sparano o vi danno una martellata su un piede, urlate pure voi magari con una diversa percezione del medesimo ma o lo capite "veloce o finiranno i piedi". Ah, sono responsabile di quello che scrivo non di quello che ci leggete.  Rimangono metafore e modi di dire. Nessuna minaccia. Fare informazione su il prima li riconosci, prima li eviti e li isoli, meglio è per tutti. A prescindere.
A firenze diciamo: "L'acqua cheta la rovina i ponti", Lao Tzu, in altro modo: "In tutto l’universo non vi è nulla di più morbido e debole dell’acqua. Ma nulla le è pari nel suo modo di opporsi a ciò che è duro. Nulla può modificare l’acqua. Che la debolezza vinca la forza, che la morbidezza vinca la durezza ognuno sulla terra lo sa, ma nessuno è in grado di fare altrettanto". 

mercoledì 25 ottobre 2017

Essere vivi - Zen

Volevo scrivere di Weinstein e lo farò ma oggi ho letto questo e mi ha colpito profondamente. Ecco:
"Non c’è nessuna formula per definire il rischio. Per ciascuno di noi le aree di rischio, in qualsiasi momento della vita, sono differenti; il rischio di una persona può essere l’assuefazione di un’altra. Ma ci sono tre aree in cui il rischio può cambiare la qualità della nostra vita:

1. La volontà di essere più vulnerabili – di aprirsi, di esplorare i nostri meccanismi di difesa e di protezione, esponendo i nostri lati oscuri e segreti.

2. La volontà di vivere con un livello di onestà più alto – di onorare i nostri impegni e le nostre promesse e di condividere anche quando abbiamo paura.

3. La volontà di essere vivi – di affermare la nostra creatività e attraversare le paure, la vergogna, gli scoraggiamenti e le delusioni che si affacciano inevitabilmente ogni volta che corriamo il rischio di essere vivi e creativi.

In tutte queste aree non sono i risultati a essere importanti ma la volontà di mettere alla prova i nostri limiti, perché è questo che segnala alla nostra coscienza superiore che siamo pronti a entrare in un nuovo livello di consapevolezza. In tutte queste tre aree c’è inevitabilmente la paura[1].

Quando sopprimiamo ciò che conta decidiamo di restare a un livello leggermente diverso dal primitivo e dall’animalesco. Se ne vanno, quindi, la gioia, l’amor proprio, la gratitudine, la solidarietà, il buon senso e quella cosa un po’ fuori moda chiamata felicità." [2] Bello perché leggo ancora che in psicologia si professano valori di buona educazione mentale proprio del buddismo. E' un intreccio che si insegue fino dalla notte dei tempi alla fine. 


"Il miglior rapporto?  Quello in cui ci si ama più di quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro». No, non è la teoria di uno psicoanalista. È uno dei 18 precetti per la felicità del Dalai Lama. Che è arrivato – per via spirituale – alle stesse conclusioni di Freud & co.  «Una relazione sana è quella in cui i partner non si compensano a vicenda gli “squilibri”, ma sono entrambi consapevoli delle proprie necessità ed emozioni. Capaci di auto-nutrirsi. Non stanno nella coppia per “prendere” bensì per dare, ..." 

Però bisogna volerlo. Bisogna essere gli artefici del proprio cambiamento. Non è una roba da poco, è prendere coscienza di quello che siamo. CHI siamo e da li crescere. Rimane il fatto che il buon sesso si fa con l'istinto. A letto conta quello ma senza evoluzione interiore tutto si perderà al di fuori delle mura di quella stanza. La candela senza fiamma è solo cera, la fiamma senza candela non può esistere. E' cosi semplice in fondo.

Così richiamo alla mente questa bellissima canzone che sentivo da ragazzino con il primo mangianastri a cassette. E' pura poesia. Chiudete gli occhi e immaginatevela in ambiente SM. Non ci avevo mai fatto troppo caso fino ad oggi ma mi rendo conto che alla fine tutto quello che mi ha spinto a fare e dare è davvero questo. 


E ti prendo piano piano
Fino al punto dove muore
La tua voglia d'impazzire

(tu stasera mia)

E nel buio e nel silenzio
Le radici del tuo mondo
Danno origine al mio mondo

(tu e così sia)

Se adesso tutto mi crollasse addosso
Non me ne accorgerei.
Il gioco impazzito più dolce riprende.

I tuoi occhi mi sorridono stanchi
Luminosi mentre cerco i tuoi fianchi.
Le parole si fan quasi preghiera...

[1]AMANA, Thomas  Trobe. A tu per tu con la paura. Vincere le proprie paure per imparare ad amare. Feltrinelli, 2006, p. 195.
[2] L’accettazione della propria vulnerabilità come rito di passaggio nel superamento dei traumi relazionali. L'arte di salvarsi.

giovedì 19 ottobre 2017

Per tutte quelle che...

Mettiamola così senza dover per forza ripetersi un miliardo di volte. Lo scrivo qua e poi lo metto nei principianti e nuovi arrivi, cambiando titolo va.

Quelle...

Che ti dicono una cosa adesso e dopo cinque minuti l'esatto contrario. 
Che fanno la stessa cosa la mattina e la sera, il giorno prima ed il giorno dopo.
Che credono che sia un problema di classe sociale.
Che credono che vi sia un problema di istruzione
Che hanno un padrone, soprattutto da poche ore o pochi giorni.
Che ti fanno la lista della spesa e credono che questa roba sia lo stesso.
Che hanno trovato un master in un sito a tema.
Che l'hanno trovato per strada.
Che invece ne hanno trovato uno fai da te.

Che il master era in un pacchetto di detersivo come omaggio.
Che pensano che toccarsi faccia perdere la vista.
Che mi piacerebbe, devo trovare una scusa ma che poi non hanno nessuna intenzione di trovarla.
Che hanno tempo da perdere e lo dedicano tutto a rompere il cazzo agli altri.
Che non si fanno toccare.
Che ti devi adattare a come vogliono loro e non se ne parli più.


Che credono che il dolore sia la soluzione.
Che fanno sempre quello che vogliono.


Che pensano che la loro topa sia la più preziosa del mondo.
Che visto che te la do, fanno come gli pare.


Che valutano le persone in base alla distanza.
Che decidono se uscire con qualcuno solo se è libero.
Che pensano che la falsità sia un caso raro.

Che l'SM sia un ruolo, quello del TOP e quello della BOTTOM.
Che credono e vogliono portarsi in casa un gioco divertente.
Che se non è più fornito di un sexy shop, non ne vale la pena.
Che la lealtà sia un optional.

Che se non ha l'albo dei trofei, non ne valga la pena.
Che se vi da un collare, scodinzolate come una cagnolina idiota.

Che lui è il mio tutto, io sono il suo oggetto. Fare quello che desidera, mi rende felice.
Che dovete stare dietro a lui che se parlate poi dite solo cazzate.
Che se non vi addestrano ad essere così, non è un master.
Che se non siete così, non siete una brava slave.

Che se non vi dice come vestire, cosa mettere e cosa fare non è bravo ma solo un pressappochista.
Che se non vi lega e non vi espone esaltando la vostra bellezza, non è degno di voi.

Che credono che qualsiasi cosa vi si debba dire, è quella che vi aspettate di sentire, altrimenti non vi sentite apprezzate.
Che i vibratori mordono.

Che i "ti amo" siano un modo per rendere più piacevole l'intimità.
Che le promesse e giuramenti, siano legati ad uno stato di eccitazione permanente, quindi da non prendersi sul serio.


Che decidono di uscire con qualcuno, solo se è figo.

Che arrivano e non si presentano.
Che vogliono le spiegazioni sintetiche e/o se non sono il loro sintonia, non va bene e se ne vanno senza salutare.
Che credono che la gentilezza sia un optional.
Che pensano che per essere amica di qualcuno, sia sufficiente farci due chiacchiere in chat.
Che credono che l'amicizia sia non prestare aiuto, conforto, presenza all'altr@ perché non la pensa come loro.
Che se siete così, la colpa non è vostra ma di quelli che ve lo fanno notare.
Beh...

AVETE SBAGLIATO BLOG E PERSONA :)Consiglio a tutte un blog di uno psichiatra ma dubito che ce ne sia uno in grado di poter fare qualcosa per voi. :)

sabato 14 ottobre 2017

Hachiko ハチ公 - Un giorno, una vita

Da dove comincio?
Ecco, si. L'altro giorno su un altro blog parlavamo di imparare dagli animali e dalla natura e oggi l'autrice e per altri versi, porta un esempio della saggezza animale. Oggi vorrei parlare di lealtà, fedeltà e amore che gli animali (tutti), ci danno. Prenderò l'esempio di un cane anche se potrei mettermi qua a raccontarvi storie talmente strane tra gli umani e gli animali selvatici che forse solo adesso la gente comincia a credere come vere. Fino a qualche anno fa, ti prendevano semplicemente per pazzo.

Hachiko (Hachikō ハチ公), il cui nome vero era Hachi ("Otto", numero tradizionalmente fortunato),  e Ko, come vezzeggiativo, era un cane di razza Akita, nato il 10 novembre 1923 in una fattoria del Giappone e venne adottato dal professor Hidesaburō Ueno, titolare della cattedra di agronomia nell'università Imperiale di Tokyo. Nacque così un bel rapporto tra i due ma il destino volle che il professore, due anni dopo, venisse stroncato da un ictus durante una lezione all'università. Il cane che era solito accompagnare il suo "padrone" al treno della stazione di Shibuya la mattina ed aspettarlo al ritorno la sera, non ebbe mai pace e non smise mai di andare ad aspettare Hidesaburō per i successivi dieci anni. Io che non conoscevo questa storia e nemmeno dell'esistenza di un film, mi sono appassionato perché ho vissuto delle similitudini profonde. Una lupa adottata che mi ha accompagnato all'autobus tutti i giorni e tutti i giorni era li ad aspettarmi. Tutti i santi giorni, mai e dico mai mancato un giorno. Mi chiedevo come facesse a sentire il mio ritorno. Era semplice in fondo, andava a controllare a tutti gli autobus fintanto che non conosceva i miei orari che cambiavano di anno in anno. Se n'è andata prima lei, dolcissima, indimenticabile, unica cucciola. Mi manca da morire. darei non so cosa per averla ancora qui, per una carezza, una coccola o uno dei suoi baci. Avevamo molti cani ma questa era davvero speciale ma non sono qui per raccontarvi di me quindi, torno volentieri alla storia.

Dalai Lama e Richard Gere
Di quello che faceva Hachi, se ne erano accorti tutti. La voce si sparse e cominciarono ad arrivare da tutto il Giappone per vedere il cane, per portargli una carezza o una coccola. Hachi, indisturbato, rimase li, tutte le sere fino a tardi ad aspettare, aspettare ed ancora aspettare. Fino a che la sera dell'8 marzo 1935 inevitabilmente si spense in una strada della città ma che consegnò con la sua vita il valore dell'amore più puro all'eternità. Ogni anno, in questa ricorrenza, si celebra una cerimonia presso la loro tomba in ricordo suo amore.

La notizia fece rapidamente il giro di tutto il Giappone. Venne proclamato un giorno di lutto nazionale per ricordarlo. Fu commissionata una statua perché rimanesse a perenne ricordo e posta una statua bronzea a perenne ricordo posta li dove, Hachi aspettava nel 1934. Per le vicende belliche, fu poi fusa ma nel 1948, ne venne realizzata una copia dallo scultore Takeshi Ando e rimessa dove è tutt'ora.  Hachiko è tutt'oggi impagliato e conservato al museo Nazionale delle scienze di Tokyo ma le sue ossa vennero sepolte accanto alla tomba del suo amato. In Giappone questo significa farli stare per sempre assieme.
C'è da noi il Fido italiano a Borgo San Lorenzo che fece qualcosa di simile. Hachiko però sapeva della morte del suo padrone e non era un cane stupido. Seguitò comunque a sognare, a desiderare oltre ogni possibile ragionevole speranza, di poterlo reincontrare comunque. Per questo la sua storia è così importante. Ricordate questa data che è pure la festa della donna, un cane sconosciuto a molti il cui esempio ci fa sperare in un mondo migliore.

Recentemente è stata ritrovata una foto di Hachiko alla stazione di Shibuya che mi sono permesso di ripulire un po' visti i buchi che c'erano. Peccato di non avere una scansione decente e riportare quella foto ad oggi, come se fosse fatta un attimo fa.

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Fonte http://blogs.timeout.jp foto: J. Lam
L'università di Tokio decise di far fondere un'altra statua per gli 80 anni della morte di Hachiko e per i 90 del loro incontro. E' l'augurio che da qualche parte, forse in un'altra vita o in un altro stadio, i due si possano di nuovo incontrare. La statua è visitabile dal pubblico. La posizione è vicino al cancello universitario, che si trova a pochi minuti a piedi dalla stazione Todai-mae sulla metropolitana Nanboku della metropolitana di Tokyo. Qualche anno fa c'è stato un remake del primo film giapponese sulla loro storia ambientato negli U.S.A. con Richard Gere facente il corrispettivo nel professor Ueno, dal titolo: "Hachiko, una storia d'amore"

La scena finale del film.


E la foto del ritrovamento del cane, con persone in preghiera. Voi sapete vero che noi buddisti crediamo nella reincarnazione e nella presenza di un'anima si? Ecco, da questo punto di vista non sappiamo di chi sia quell'anima ma di sicuro è un'anima buona e dolce che ci ha insegnato qualcosa, che ci ha dato qualcosa!


Così se davvero vogliamo imparare dagli animali, impariamo questo. Loro non si sentono stupidi ad andare ad aspettare chi non tornerà. Loro non pensano di essere giudicati perché amano. A loro non importa cosa pensano gli altri del loro amore. Loro semplicemente amano, punto e basta, senza ma, senza perché e senza alcuna condizione. Ci insegnano che stare assieme è una cosa semplice. Loro non hanno niente, non hanno una casa, non hanno un frigo, una dispensa. Non usano cappotti o sciarpe. Non hanno soldi e non possiedono altro che loro stessi e quello che possono dare. La fame punge alle volte, così come il freddo nelle notti fuori ma a loro non importa. Una carezza, vicini-vicini, è semplicemente il tutto.

一日一生  - Ichi nichi isshou

 Un giorno, una vita

E si vede che ancora oggi è un bel posto dove andare a farsi fare una coccola.
Fonte:
http://blythe-photo.blog.so-net.ne.jp

venerdì 13 ottobre 2017

Amico è tutta un'eternità

"La lontananza fa all’amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande". Roger de Bussy-Rabutin


Ho trovato questa frase ieri. Io che non sono abituato ad andare ad aforismi. Preferisco i miei pensieri anche se infinitamente scritti peggio di un poeta o di uno scrittore. Io, noi che non c'era internet ma il telefono a rotella. La mail era senza la e- e ci dovevi appiccicare un francobollo. C'erano 1750 km tra noi e lo so che cazzo fa lontananza. Eccome se lo so, e lo sa ancora pure lei. "Dopo di te", mi disse, "credevo di non riuscire ad amare più nessuno" mentre ancora tremava mentre mi dava la mano dopo 27 anni. Zitte! Silenzio.
Lo so che cosa succede quando ci si rivede. Volano, si strappano i vestiti. I pompini sono fatti a morsi, il sesso è "violento", forte, è pieno di desiderio e ti fermi quando hai perso il conto di quante volte siamo venuti mentre nel frattempo abbiamo girato tutta la casa e tutte le situazioni possibili che in quel momento mi/ci venivano in mente. Come diavolo si racconta sta roba? Così, non c'è altro perché ha scritto bene il tipo. Scatena il grande. La ragazza ed il drago esiste, è bionda e non ha paura né di volare, né delle fuoco. Anzi, voliamo in alto sempre più su, verso le stelle, in una tempesta di fuoco talmente grande che scappi pure il diavolo. Poi si vede dove siamo andati senza pregiudizi, senza pretese. Senza io voglio questo e quest'altro e questo è il mio modo e qui, quo e qua. Andatevene a fanculo, solo andata per dio e non è una preghiera, è proprio un ordine.



E' il perenne monito fino a che avrò respiro e mente per farlo, di ricordarmi che la merda fino a quel punto c'è arrivata pur essendo un livello davvero impressionante. Questo invece era sul vecchio Blog e contavo di non pubblicarlo più ma a quanto pare serve.

"Può darsi ch'io non sappia cosa dico
scegliendo te - una slave - per amico
Ma il mio mestiere era comandare
in fondo si tratta solo di obbedire
sei strana, forte e debole compagna
che qualche volta beve e a volte sputa
l'eccitazione sintomo d'amore
Al quale non sappiamo rinunciare
Le conseguenze sono da leccare
A turno noi dobbiamo ripulire
Tu amica cara non mi consoli
perché non ci vediamo un po' da soli?
Ti ha legata ?
ma chi?
Troppo docile non fa per te!
Lo so divento antipatico ma è sempre meglio che ipocrita.
D'accordo fa come vuoi
I miei consigli mai.
Mi arrendo fa' come vuoi
Ci ritroviamo su VIBER poi...
Ma che disastro io mi maledico
ho scelto te una slave per amico



BUGIARDA!
"Non concedo fiducia facilmente, così quando di dico "io credo in te", per favore, non farmene pentire" Così, "giurami che qualsiasi cosa succeda non ci perderemo mai, giurami che rimarremo sempre amici".
Da uno a 10, quanto mi ami? "12, mila". Ptuà.

Ne ho vagonate di questa roba. Che parlano di amicizia, di promesse, di lavoro, di vita di tutti i giorni e di buongiorni, di buonanotti, di ore al telefono per rimediare alle cazzate di uno stato indecente e rimettere in linea un'attività. Di scherzi, di carezze e di situazioni tanto estreme, dolci, profonde e forti come solo l'SM sa fare. Poi un giorno diventi merda, il nulla. Non sei mai esistito, non c'è mai stato niente, questa roba non l'ho mai ricevuta. Quello che ho fatto è roba sua, loro. "Perdonami se puoi" e ciao ma non c'è niente da perdonare, non è possibile perdonare e io imparo. Non posso cancellare questo dalla mia vita cosi come non posso cancellare quando mi sono giocate le mie vite, una per gli ospedali italiani del cazzo tanti anni fa. Giri e rigiri non capendo perché stai crepando lentamente ma un pezzo per volta e sei solo. Solo, con la paura, solo e non c'è una merdosa spalla su cui appoggiarti. Mezza! Una piccola, stampella, nulla, manco una voce che ti chiede come stai, mentre voi cercate confidenza, di "imparare" qualcosa ma mai di sentire, solo ascoltare. Pretendete una spalla per piangere, per ridere e per godere e non siete disposte MAI a incontrarsi a mezzo. Sembra un disco in vinile rigato con la puntina che salta e ripete sempre lo stesso insulso ritornello. Mi piace tanto guardare il canale giallo ma soprattutto la serie del tenente Joe Kenda che mi ricorda qualche vita fa. L'altra sera disse: chiunque dica che non ha paura o è un bugiardo o è pazzo o qualcosa del genere. Nessuno dei due ma la paura oramai è andata, da un po'. Paura di cosa, di morire? Beh, che venga. Basta che sia rapida e va bene così.  Il resto me lo tengo per me. Così rimane solo questo:
"La gente falsa non parla, insinua. Non conversa, spettegola. Non elogia, adula. Non desidera, brama. Non chiede, esige. Non sorride, mostra i denti. La gente falsa è povera di spirito, poiché non cammina, ma striscia nella vita, sabotando la felicità altrui. La gente falsa ignora la bellezza e la nobiltà d'animo perché non ama, ma è solo egoista, e così finisce per non vivere, esiste appena." Marisina Vescio

Passate così velocemente dalla profondità, al bisogno di "me" al chi diavolo ti conosce all'uscire e andare a fare festa la sera dopo come se niente mai fosse successo. Perché si, per voi non è successo niente, non vi preoccupate di chi avete davanti ma solo di voi al quale è dovuto tutto, anche l'impossibile. Eppure sono attrezzato per i miracoli ma per l'impossibile non c'è proprio modo!

Così, visto che oggi sono in vena di frasi o di canzoni fatte che diventa dura scrivere, così proseguo:"Io e te, lo stesso pensiero! Che fai, se stai lì, da solo! In due, più azzurro è, il tuo volo! Amico è bello, amico è tutto, è l'eternità!" Qualcuno si ricorda si da dove arrivano? E ancora: "Dietro questa maschera, c'è un uomo e tu lo sai! L'uomo di una strada che è la stessa che tu fai. E mi trucco perché la vita mia, non mi riconosca e vada via. Batte il cuore ed ogni giorno è una esperienza in più. La mia vita è nella stessa direzione, tu! E mi vesto da re perché tu sia, tu sia il re-gina di una notte di magia!"


Quindi per cortesia e vale un po' per tutti, niente "amico", niente "lontano". Niente ipocrisie, falsità, illusioni, pretesti o maschere del bisogno o dell'interesse dietro cui nascondersi. Solo quello che è: chiacchiere per passare il tempo.


... un ideale che non c'è, come il tutto!

mercoledì 11 ottobre 2017

Il lupo e l'agnello.

Estratto o astratto: "Per volare ci vogliono ali, per vedersi ci vuole uno specchio, per essere se stessi ci vuole coraggio. Se poi il lupo mangerà l'agnello o lui mangerà il lupo è da vedere".


Capisco che adesso sei incazzata e tutta sulle tua, quindi poco malleabile e parecchio uterina. Però devo scriverlo quindi sveglia, non siamo uccelli, nessuno ha le ali ci vuole qualcosa che vola: un aliante, un deltaplano, un parapendio o quello che cazzo ti pare. Le ali non te le darà nessuno e non importa che le cerchi, non ci stanno. L'agnello non mangerà mai il lupo semplicemente perché un agnello, ovunque lo sposti rimane un agnello così come il lupo. Per "vedersi" anche senza specchio, ci vuole coraggio ma per il tutto bisogna vincere la paura. Volando si rischia di cadere e di spappolarsi. Il lupo prima o poi mangerà l'agnello (tu), e una volta che uno/a s'è visto/a potrebbe non piacergli quello che vede. Si chiama "coscienza di se" e realismo. Icaro si fece le ali, pensando di volare ma non era molto arguto e sbagliando il come,  gli si sciolse la cera con il risultato che fece una frittata. Neil Armstrong che era un uomo con i piedi per terra è stato anche il primo a mettere i piedi sulla luna. Non è difficile è da capire. Qual'è la morale? Che si può volare in qualsiasi modo si riesca ad inventare ma ci sono dei modi che danno la certezza che a terra non ci torni in modo morbido.



"Mignotta ma solo con alcuni....bella filosofia". Non è assolutamente difficile essere mignotta, ti dirò. Ne trovi a vagonate di mignotte, pure in formato super nave guarda. Il difficile è essere mignotta con la testa e con il cuore.


MDS: "E' una gara. l'hai appena descritta come una gara."

"Le tue invece sono solo amore e preghiera". Io non prego. non vado manco in chiesa, non vado nei templi ma genere ci si va per meditare e infatti ti avevo suggerito di andarci. Vedi, i buddisti NON PREGANO fattene una ragione.  Il che significa non riflettere su qualcosa ma svuotare la testa dalla emme che c'è dentro. Presente la storia dell'agnello che si pappa il lupo? Bello credere nelle favole ma a tutto c'è un limite. Oddio, c'è qualche genio che ha preso l'agnello, l'ha portato dal dentista per fargli rifare la dentatura da carnivoro. Sai, l'apparenza. Peccato così farà una brutta fine. Impossibilitato a masticare l'erba e a digerire la carne. Lo scrivo perché non pare chiaro. Morale: non importa come ti vesti o come cerchi di apparire. Se sei agnello, rimani agnello, se sei lupo rimani lupo. Ecco, questa è una cosa che i buddisti fanno, cercano la verità. Stanno con i piedi per terra e fanno un passo alla volta. Ti consiglio pertanto di leggere questi sette passi, di sottoporli al tuo doc, e di verificare quanto ti dico e ti ho già detto. Non a caso Jung parla di dualismo, non a caso nei suoi scritti si trovano delle similitudini psicologiche già precetti buddisti. Non a caso si trovano ancora in psicologia come "argomenti" validi per un sano equilibrio, serenità ed armonia mentale. Siccome mi capita a fagiolo e questa roba era già pronta che volevo metterla in un altro post, ecco: 

È meglio accendere una piccola candela che maledire l’oscurità. Lao Tzu 
Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma divenendo coscienti del buio. Carl Gustav Jung

L’uomo saggio agisce prima di parlare ed in seguito parla secondo la sua azione.  Confucio
Dov’è regna la saggezza, non vi è alcun conflitto tra pensiero e sentimento. Carl Gustav Jung

Nella mente ha origine la sofferenza;nella mente ha origine la cessazione della sofferenza. Buddha Siddhārtha Gautama
Se non capiamo le immagini dell’inconscio, o rifiutiamo la responsabilità morale che abbiamo nei loro confronti, vivremo una vita dolorosa. Carl Gustav Jung

Nessuno ci salva tranne che noi stessi. Nessuno ne è capace e nessuno potrebbe. Noi stessi dobbiamo prendere il cammino. Buddha Siddhārtha Gautama
La psicoanalisi si impara innanzitutto su sé stessi, mediante lo studio della propria personalità.  Sigmund Freud

L’uomo che sposta le montagne comincia portando via i sassi più piccoli. Confucio
I problemi più grandi ed importanti della vita sono tutti in un certo senso insolubili. Non potranno mai venire risolti, ma solo superati. Carl Gustav Jung

Se apriamo le mani, possiamo ricevere ogni cosa. Se siamo vuoti, possiamo contenere l'Universo. Buddha Siddhārtha Gautama
La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima.  Carl Gustav Jung

Siate Luce a Voi Stessi. Buddha Siddhārtha Gautama
Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma divenendo coscienti del buio. Carl Gustav Jung

L’odio non cessa con l’odio, in nessun tempo; l’odio cessa con l’amore: questa è la legge eterna.
Buddha Siddhārtha Gautama
L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito. Carl Gustav Jung

Il falegname piega il legno, l’arciere crea le frecce, il saggio modella se stesso. Buddha Siddhārtha Gautama.
Se c’è qualcosa che vorremmo cambiare in un bambino, dovremmo prima esaminarla e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi. Carl Gustav Jung

Noi siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che noi siamo viene dai nostri pensieri. Con i nostri pensieri costruiamo il mondo. Buddha Siddhārtha Gautama
Il viaggio più difficile di un essere umano è quello che lo conduce dentro sé stesso alla scoperta di chi veramente egli è.  Carl Gustav Jung


I 5 fondamenti della virtù: cortesia, generosità, onestà, diligenza e gentilezza.
Se sei cortese, non ti sarà mancato di rispetto
Se sei generoso, guadagnerai ogni cosa.
Se sei onesto, le persone faranno affidamento su di te.
Se sei diligente, otterrai risultati.
Se sei gentile, puoi essere aiutato dalle persone. Confucio
Se la nostra religione si basa sulla meraviglia, la nostra emozione principale sarà la gratitudine. Carl Gustav Jung

La pace viene da dentro; non cercarla fuori. Buddha Siddhārtha Gautama
Giunge al luogo dell’anima chi distoglie il proprio desiderio dalle cose esteriori. Carl Gustav Jung

Ohhhhhhhhhhhhhhhhhh (sospirone), hai visto che bello? Dimenticavo, quelli verdi sono tutti per te. :)




"La purezza può tutto. Quando mi inginocchierò davanti a lui, non mi  potrà negare nulla, allora io riprenderò me stessa, allora attraverso lui."

Purezza? Sveglia. Sei una donna, nel 99% dei casi, per un uomo basta che tu respiri. Gliene fotte a nessuno della purezza. Nessuno qua vuole nel letto una santarellina, vuole una mignotta e non si fa domande perché sei mignotta e come interpreti quel tuo lato. Scopi? Bene. Ci divertiamo? Bene. Ti dirò, sta in ginocchio e stacci per parecchio guarda. Sei volontaria e disposta a tutto o quasi e sta tranquilla che fino a che stai così nessuno o quasi ti negherà qualcosa. Anzi!
Oh si, ti diranno magari: "Non venire", ti daranno un collare, il segno del possesso, un guinzaglio il segno del controllo e tu sarai contenta come una pasqua. Ti racconteranno ancora che cristo è morto di sonno, che buddha era un santo e che si può fare un buco per terra e portarlo a casa. Il bello è che ci crederai visto i presupposti. Dimenticavo. Pare abbastanza evidente che nessuno può riprendersi attraverso qualcun altro quello che in effetti ha già. Ognuno si appartiene, non ha bisogno di altro per essere così. Tu, come me, gli altri, il lupo e l'agnello, sei quello che sei ma siccome l'evoluzione ti ha anche dato un cervello auguriamoci funzionante, dovresti usarlo non farne un frullato. Se vuoi crescere, fa i passi per crescere. Se ti pare di stare sdraiata, in ginocchio, su un lato o in qualsiasi posizione tu scelga o stia comodo, stacci. Se credi sia meglio buttarsi da una rupe e fare un ruzzolone o un bel buco per terra tipo Will il coyote, sei altrettanto libera di farlo. Non si può effettivamente imporre o negare a qualcuno di fare le sue scelte di vita.  Sono tue, personali, da sola con te stessa e LI FINISCE, gli altri non c'entrano un cazzo. Tantomeno io.

Siccome di sta roba ne ho già sentita e vissuta abbastanza e non mi va più di raccattare i pezzi di chi, nonostante tutto, seguita su questo assurdo percorso, preferisco non sapere. Magari un giorno ti leggerò sul giornale non lo so. Magari ci leggerai me che sono completamente sbroccato. Ma confido sul fatto che accanto alla pagina in questione, ci sia qualcosa di più interessante e coinvolgente. Namasté :)

martedì 10 ottobre 2017

Nuovo video - Sadeness

La persona a cui era dedicato l'ha ovviamente visto per prima. A voi tocca oggi. Vi ricordo che:

Questi video non hanno nessuna valenza commerciale. Rappresentano privati ricordi. E’ assolutamente vietato l’inserimento in pagine web, la diffusione, il download e la pubblicizzazione in qualsiasi forma. Se i video non partono, ricaricate la pagina. Grazie.
This videos has no commercial use. They represent private memoryes. Its it strictly forbidden diffusion, publicize, share, download and embedding them in web pages. If video do not start, reload page. Thank you.


Sadeness

lunedì 2 ottobre 2017

La magia

Qualcuno pensa che la magia non esista? Sbagliato. La magia è ovunque, basta aprire le porte giuste.



Che cos'è la magia? Prima di tutto è stupore per qualcosa che non riusciamo a spiegare facilmente ed è emozione. Il fondo è tutto li. Non c'è altro ma non è poco. Nel tempo ha assunto diversi significati ma mi riallaccio a qualcosa di puro, di semplice e di "giornaliero". a. Capacità di attrarre, di incantare che si sprigiona da una persona o da una cosa: godersi la m. del tramonto; la m. di quello sguardo lo attrasse fortemente. b. Fatto, avvenimento sorprendente e imprevisto: ma questa è una m.!; più spesso, di cosa che si manifesta con tale carattere: mi si presentò improvvisamente davanti, come per magia. (treccani)
In fondo anche in questo non v'è niente di veramente magico ma crea qualcosa che sentiamo dentro che ci stupisce. Ecco. Questa è la magia.
Cosa c'entra? Tutto, è proprio il tutto! Proviamo per un attimo a pensare di poter avere davvero con uno schiocco di dita o con il movimento di una bacchetta magica, tutto quello che desideriamo. Diventerebbe tutto noia, come un bambino che ha troppi balocchi e poi non sa cosa farsene. La magia è unica, è fuori dalla normalità delle cose quotidiane. La magia chiede di uscire dal mondo della routine attraverso la porta giusta.
Che c'entra il SM con la magia, verrà da chiedersi. Beh, è come tutte le cose e le situazioni. Tutti i giorni crea assuefazione dal punto di vista chimico. I salti che tu facevi nel cuore della notte, godendo ed urlando come se io fossi li, la lumachina ebbene, scordatela. Però davvero tu, o tutti noi vogliamo davvero che la magia si spenga? Dai, no, non ci posso credere! Io credo che quei salti, quella roba che una non capisce più un cazzo, e che non è paragonabile a niente, non possa mai finire. E' l'immutabile gioco della vita e della morte. La fine, la trasformazione e la rinascita. La vita stessa così raggiunge l'eternità. C'è un solo modo per rendere eterno qualcosa che eterno non è. Ripetere la cosa all'infinito ma non farla tutti i giorni, solo quando noi vogliamo essere quell'infinito. Sono come i passi, se corri, poi più di tanto non puoi fare, cammina, e girerai tutto il mondo! Per ucciderla è sufficiente renderla "normale", roba di tutti i giorni. 

Però per arrivare a questo in una coppia SM ci vuole qualcosa che superi la bellezza o la situazione torbida. E' e rimane, qualcosa di interiore. cos'è che appaga, nel sm all'apparenza? Il primo botto, così di colpo. Credo sia il poter fare senza condizioni se non la consensualità. E' come dire, la cosa terra-terra. C'è un cazzo, si infila nella fica. ci si muove e si gode come ci pare. Più semplice di così. Ebbene, questo appaga la rabbia, riduce lo stress fino a che resta così e non subentrano sentimenti come l'attaccamento e sopratutto la gelosia. Sei mia, sei mio! No, gli uomini non appartengono a nessuno. Io e te amica mia, ci apparteniamo fintanto che tu senti attaccamento per me. Allora sei "mia" ma non come possesso, come privilegio e scusa (-te, visto che leggete in tanti), se è poco.
Perché questa cosa appaghi i sensi in modo totale e disarmante, ci vuole la fiducia, totale e questa si costruisce nel tempo. Allora la presenza diventa sicurezza. Non importa la distanza o quante volte ci si vede. E' qualità pura, è darsi in purezza. Tradire questa reciproco stato, diventa tradire se stessi. Valori assoluti, non singolari o di coppia. E' così raro e così prezioso che è per questo che il SM non è per tutti. SM è uno stato d'animo. Libertà di esserci ma due condizioni primarie. Assoluta lealtà e sincerità. Non importa in quanti siamo in quel letto o su quel pavimento o dovunque si sia. Nessuno è da meno dell'altra. Nessuno è un gioco a prendere, tutti siamo li per dare. Sono gli altri che rendono, noi no. siamo li per altro. E' come in cucina. Se vuoi pappare qualcosa di buono prima lo devi mettere in forno, sul fuoco o semplicemente affettare e poi ritorna pronto per essere pappato. Se metti in forno del cibo poco buono, non torna niente di buono. Come le persone. Il problema è che le persone non puoi assaggiarle prima.

La cortesia e la gentilezza. Nello Zen il vuoto è tutto. Nello Zen, si comincia da li. Nessuno può riempire alcunché se è già pieno, quindi prima qualcosa che riesca a contenere qualcos'altro senza lasciarla cadere di sotto. E' un concetto molto semplice in fondo in cui sbattiamo quotidianamente e continuamente. Non puoi bere se hai già la bocca piena. Ti va tutto di traverso. Non puoi mettere un boccone in bocca se nella bocca c'è un altro boccone. Non puoi fare una lavatrice se sta già lavando, una lavastoviglie. Non puoi vestirti se sei già vestita e non puoi spogliarti se sei già spogliata. Visto che ci piace(va) a tutti e due, non puoi manco fare pp se stai già facendo pp. Quindi si. prima il vuoto, poi tutto il resto. Adesso siamo sempre in ambito SM. Abbiamo l'assoluta libertà di riempire quel contenitore con quello che più ci garba. Sesso anale, dita, squirting, pissing, frusta, corde, session di gruppo, tutto quello che proprio ci sconquiffera in modo slurposo la testa e poi?
La prima volta, provi. La seconda provi, poi ti accorgi che l'appagamento non è nel sesso o nella situazione ma da con chi lo fai. Da cosa ti da/nno interiormente quella/e persona/e. Perchè in assoluto ci sono delle cose che non possono essere cambiate. Dipende da con chi sei che ti senti per come ti senti. O una merda o in una situazione magica anche se ti trattano come una merda. E' qui che sta l'unicità delle persone. Smesso con me e con te o con chiunque altro, puoi godere altrettanto e forse di più ma da un punto di vista MORALE, INTERIORE, non potrai MAI riprodurre quella situazione. MAI!

La forma nella cultura giapponese è tutto. Lo è anche qui in fondo. Metti un bell'abito da monaco e sarai un monaco. Metti un kimono e sarai un nawashi. Beh, quelli rimangono degli emeriti imbecilli insieme a coloro che li seguono. Non perché lo sono, ma perché fanno di tutto per esserlo. Ebbene, la forma senza sostanza è qualcosa di vuoto. Il vuoto è il vuoto, è inutile che ci giriamo dietro. E' anche questo qualcosa di semplice. Quindi, l'educazione, la gentilezza senza sostanza, è semplicemente il niente. Un giorno, al rientro nel dojo, ci fermammo a parlare un po' sulla "gestione" della stagione. Rientrai insieme ad altri due sensei con 2 minuti di ritardo. Mi guardò in faccia e mi disse: "fai 3 giri a coniglietto". "Ma come risposi? Stavamo parlando di..."
"Non importa. Vai!"
E mi toccò farli. In fondo aveva ragione. Dovevamo finire la discussione dopo e mancammo al saluto. Forma? Si, fatto nella forma ma con il sentimento di rispetto. Senza quello il saluto è vuoto. L'educazione senza sostanza è il niente. La sostanza senza educazione non trova veicolo, l'educazione deve andare di pari passo con la sostanza allora diventa gentilezza e scusa(te)mi se è poco. Chi non è cortese non è attento e chi non è attento è vuoto. Il vuoto non serve da solo. Per riempire una teiera bisogna levargli il tappo ma le persone non sono teiere e quel tappo devono toglierselo da solo. Quindi per la maggior parte: fuori dai coglioni. Prima regola Zen: non rompere le palle. Seconda regola Zen: non rompere le palle. Terza regola Zen: NON ROMPERE LE PALLE!  Cos'è che non è chiaro? Beh, se non lo è e di nuovo, togliete quel tappo dalla teiera!  Così mi stupisco quando dai gentilezza e non ricambiano. Dal mio punto di vista forse pensano che siccome ce la danno, possano fare tutto quello che gli pare e come. Ecco, qui è sbagliato e credo che dovrebbe essere così per tutti, ognuno con i propri limiti ma non si dovrebbe saltare il passaggio. Siccome sei gentile, posso prendere in considerazione l'idea di prenderla e visto che il prenderla significa prima di tutto darti piacere, vedi un po' se te lo meriti. Altrimenti io non la prendo manco se me la sbattono sul muso, manco se lei è la modella più fica che c'è. Anche se è fica e zoccola fino all'inverosimile e con lei posso farci di tutto. Non mi appaga. Lo so come mi sento dopo. Lo so come si sentirà se avverti che invece di attrazione ho repulsione per una roba maialosa ma vuota come. Quindi no, non ero e non sono inarrivabile, mi ha convinto la tua gentilezza e sono stato contento, molto. Sono stato bene e sento ricambiato. 
I narcisisti/borderline che a quanto pare sono ovunque ma si nascondono bene e ci vuole per capire dove sono. Ebbene, loro non sentono niente, fanno le cose per puro interesse e basta. Non puoi fare loro del male sentimentalmente perché loro i sentimenti non ce li hanno ma loro possono farne tanto a e me a te. Tanto più sensibile uno/a è, tanto più faranno danni. Tu ieri sera hai sentito la mia tristezza. Il tempo fa ricordare solo le belle cose ed è vero. Ti guardi in giro e capita qualcosa, così ritorni ad una situazione vissuta. Bellissima, unica, esaltante. Poi ti accorgi che dietro quella situazione c'era solo dolore. Non è mai esistita se non nell'illusione che loro costruiscono per ingannarti. Vorrei tornare indietro alle volte: una per riviverla, una per cancellarla anche nel ricordo. Per una persona normale di oggi, il sentimento è tutto e ci chiediamo come non possano provare niente, come non si rendano conto che provare niente è semplicemente il niente. E' come leccare la fica dai pantaloni, mangiare una caramella senza scartarla, guidare un auto senza benzina e via così. Il cervello è un "muscolo", si allena. Basterebbe che si accorgessero di avere anche quel problema e si sarebbe (davvero credo), risolto come molti altri quasi per magia. Non è difficile e la pillola va giù. Facilmente come tutto il resto che non andava giù prima. Loro non lo fanno, sono talmente sicuri e boriosi di se, che mettersi in discussione mai. Loro non sbagliano, loro sono perfetti. Siamo noi quelli sbagliati. Si, vero, da un punto di vista evoluzionistico il narcisismo è stata la chiave della sopravvivenza. Il soldato perfetto è colui che uccide senza rimorsi e per secoli è stato così. Hitler dal 1933 al 1939, in soli sei anni, riuscì a fare l'impensabile. Tolse l'anima ed il rimorso ad una nazione intera riportando l'orologio ai primi albori della repubblica romana.  I patrizi: i  tedeschi. I plebei: il resto del mondo e gli schiavi: i giudei. E' quindi un processo di disumanizzazione reversibile. Avanti, non so. Oggi siamo ancora figli di quanto è successo. Non vogliamo più gli assoluti senza sentimenti perché sono distruttivi. Mettine uno in cima ad una multinazionale dove i più bravi sono, e vedrai che pur di venderti le bottiglie di pet, inquineranno mezzo mondo tenendolo nascosto e facendoti credere che è meglio del vetro nel vuoto a rendere. Non gliene fotte un cazzo delle isole di plastica perché vivono in un isola dove queste non arrivano ma si scordano che a capo delle multinazionali dei carburanti, ci sono gente come lui e respirano tutti aria piena di benzene e di altre porcherie. Idioti "felici" perché hanno tanti soldi e possono fare quello che gli pare. Oppure non ce li hanno, non importa ma li cercano e credono solo nel bene materiale. L'interesse. L'unico modo in cui puoi far loro del "male", colpirli li. Ebbene che cosa c'entrano loro con il SM che è fatto in primis di emozione? Niente. La loro è una condizione non una giustificazione. Preso atto di questo, possono decidere se cambiare strada che o si crede nel libero arbitrio o no. Si, ci sono persone che l'evoluzione ha reso cretine, altre che fanno di tutto per esserlo e ci godono. Per le prime non c'è assolutamente modo, per le seconde devono metterci del loro.

Quando mi chiedesti di fare una rimpatriata o una cosa "slurpona", glielo dissi è. C'era lei la tipa vuota in mezzo. Solo che dopo posso dire che come per tutto, voleva solo fare il vuoto. Ha accettato chi non vedeva come concorrente. Chi le stava fuori dalle scatole. Chi non rischiava di rompere il suo giocattolo. Io per intenderci. In quel periodo le facevo comodo a quanto pare. A letto e ovunque ci trovasse un "profitto" o un "interesse". No, gli amori quelli veri non si uccidono. Si fanno tacere per un po', se ne parla fino a che il bisogno di essere nuovamente ritorna potente come un uragano. Questi sono gli amori sopiti per cause di forza maggiore. Non quelli con cui poi si scopre che non ci si trova. Alle volte tornano pure quelli ed è bello così.
“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.” Ha detto Ghandi, "La grande anima" e è vero. Danza, amore mio, danza sotto quella pioggia perché è l'unica che ti fa sentire viva. Ogni goccia è una piccola "frustata". Non importa se hai un marito, due figli o tre, 10 gatti, un cane, o altri dieci amanti. La relazione è unica. Non è di per se la poligamia che è sbagliata è sempre il come, pure qui. Nessuno ci ruba l'un l'altra. Semplicemente dobbiamo accettare i propri limiti. Se una persona è bisex, perché uccidere la sessualità? E' sbagliato. Lo so che come uomo non posso darti quello che ti da una donna così come so, che non posso darti quello che ti da un altro. Accetto i miei limiti, accetto che tu possa avere il massimo senza tradimenti, falsità o obbligo di scelta. Se ti obbligano a scegliere, sbagliano, non è amore, è costrizione. Se tu scegli ti tagli le ali e costringi qualcuno all'infelicità. Un altro forse ad esaltarne l'ego. Non ce n'è bisogno. E' cercare se stessi in una dimostrazione di qualcun altro/a. E' essere deboli, insicuri di se e delle proprie capacità.
Non è una gara a chi è più fico/a, a chi succhia meglio il cazzo e a chi lecca la fica meglio. Non è una gara a chi è più giovane, a chi la gravità ha abbassato il culo e chi no. Non è una gara a chi è più zoccolo/a o chi è più dolce. Ognuno da qualcosa che l'altro/a non può dare e ci si arricchisce. Semmai la gara è proprio li, con se stessi. Qualcuno si sente meno bravo a tirar pompini? Impara così come io imparo a leccare la fica da una donna. Impara. Si cresce per noi stessi, per dare di più, per essere migliori e non perché siamo in competizione. Se oggi qualcuno si incontra e ovviamente ha avuto la sua vita (marito, moglie, figli, lavoro, casa, tutto quello che si vuole), devo tentare di portare via una donna o di obbligarla ad una scelta? Sono pazzo non scemo. Qualsiasi cosa che ti ha reso così, mantienila fintanto che tu vorrai mantenerla. Tuo marito, il tuo ragazzo, la mia compagna, non è in competizione o in rischio di perdere qualcosa. Semmai di arricchirsi. Così è un altro modo di vedere le stesse cose. Uno è distruttivo, uno è costruttivo. Da quale parte state pur fermandomi qui?
Certo, se uno va a letto con il mondo allora è altro, parecchio altro.  Quindi danza nuda, libera e vola senza limiti perché questa è la magia. Irripetibile. Inspiegabile per chi ci è arrivato/a. Queste sono le stelle. 

E infine, tu cercavi quel post che ti condusse a me.

domenica 1 ottobre 2017

Il bdsm è un momento di relax

Liberamente ispirato da un invio ricevuto, una promessa, non mantenuta (una delle tante).

Il bdsm è un momento di relax.
La slave è il genio della lampada.
La cagna è ancora nel canile.
Il collare è un giuramento.
Il legame è un vincolo alla libertà.
La frusta è uno dei tanti modi di piacere.
Il masochismo è egoismo.
Il sadismo è come il masochismo.
L’ubbidienza è fiducia.
Il controllo è intelligenza e attenzione.
L’umiliazione è seduzione.
Il ruolo è un invenzione pressappochista.
Il gioco è sinergia.
L’addestramento (reciproco), è la via.
La mortificazione è un abuso.
Il dialogo è l'essenza del fascino.
La perversione è il viaggio.
La presenza è sensualità.
L’esaltazione è li dove si arriva insieme.
La sculacciata è un tango.
La responsabilità un obbligo reciproco.
Il disprezzo è una brutta menzogna.
Il mistero è l’ingrediente segreto.
L'Agire è sperimentazione sensoriale.
La paura e la vergogna sono strumenti (musicali).
L’emozione è sempre prima della fisicità e non il contrario.
Ed infine, visto che non si può scrivere in modo migliore:
"...Un bacio? Un giuramento fatto poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un apostrofo rosa messo tra le parole "T'amo"; Un segreto detto sulla bocca, un istante d'infinito che ha il fruscio d'un'ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra."