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domenica 12 ottobre 2014

Scusa?


Questo è un mondo all'incontrario. Tutto pare e finisce dall'opposto che nella vita normale.
Le relazioni sono particolari e come ho già detto più volte, ci vuole dedizione, attenzione, rispetto, tempo. Quando queste condizioni mancano non si va da nessuna parte.
Non è cattiveria, sono semplicemente costatazioni. Se non hai tempo crealo, cercalo, fatti i tuoi spazi, rispettali e non permettere a nessuno, manco se fosse il padreterno, di entrarci o di distruggerlo.
Quando questo tempo non si riesce a crearlo perché magari ci sono priorità diverse da questo, significa che non è importante averlo. Significa che la o le persone che vi sono all'interno di questo tempo, non sono importanti o per lo meno non abbastanza. Tutto questo non è drammatico, si tratta semplicemente di priorità di vita e di prenderne consapevolmente atto. Questo è il quanto.
Inutile cercare pretesti con se stessi o cercare di propinarli agli altri.

Quando non si ha rispetto per le cose che si condividono o che ci vengono donate, non c'è rispetto manco per la persona a cui sono legate.
In altre parole, mancano i presupposti per altro, per oltre. 

Una o due sere a settimana, un buon caffè, una buona birra o anche solo un bicchiere di latte. Il tuo account di fb se ce l'hai, quello su fetlife se ce l'hai o dovunque sia. I tuoi sogni, quel che ti piace, i
tuoi pensieri, le tue paure, le tue perplessità e sicurezze. I tuoi giochi, il vibratore, lo strap, il plug, quel che è e se non ce ne sono, lo spazzolino da denti elettrico, un vegetale, qualche candela conica o una spazzola con il manico arrotondato. Le dita, la fantasia. Si chiamano desideri e come forse lo definirebbe uno psicologo, si chiama autostima.
Se manca non chiedere scusa a me, io non c'entro né come divulgatore, né come master. Chiedi scusa a te stessa, il resto sono solo inutili, vuote chiacchiere.

giovedì 9 ottobre 2014

Nomi reali, foto e problemi correlati

Buon giorno.

Oggi torno su un tema già affrontato diverse volte ma che qualcuno ancora non comprende bene. Nick o nome e cognome reale?
Personalmente ci ho sbattuto la faccia diverse volte ma dietro la mia prudenza, ho spesso evitato che vi fossero situazioni "peggiori".

Di cosa parlo?
Ecco: 

Ok, ok il discorso non è così semplicistico come potrebbe sembrare. Non è solo un problema di cam e di registrazione di filmati o furto di dati personali. Alla fine a questo si ovvia andando dai locali cc o in città in questura e sporgendo denuncia. Fine della frittata. Voi non pagate e chi ha eseguito il ricatto verrà perseguito se individuato. Non voglio entrare nella pena, diventerei "politico" e non mi piace.
Adesso qualcuno conosce la mia identità è chiaro ma ecco l'arcano che vi prego di capire. Ci sono personaggi pubblici come Giovanni Piccirilli, Stefano Laforgia, Maestro BD, Ayzad, la Ileana la micia (regina nera), etc. ect., che hanno fatto una loro (giusta e rispettabile), scelta di vita e che sono riconoscibili. Ribadisco che tra i personaggi "pubblici", qualcuno lo conosco personalmente, altri ci ho parlato solo via telefono. Chiaro che se capita il giorno in cui si può prendere un caffè assieme, moooolto volentieri ma è il quanto.
Detto questo facciamo un esempio di quello che non può essere un ricatto ma semplicemente legato al nome e cognome ed al profilo reale.
In primo luogo il profilo reale è quello che avete impostato come "sempre aperto" sui vostri pc, tablet e telefoni. Se qualcuno di casa fruga sui vostri oggetti elettronici, troverà solo il profilo reale. Per il secondo, usate un browser secondario e non memorizzate le password ed i dati di account. Impostate (anche su facebook attraverso impostazioni), la navigazione sicura (https), in modo che le vostre foto non possano essere scaricate da programmi. Se usate lo stesso browser, es. firefox, utilizzate la navigazione anonima sul vostro profilo "hard".
La mia esperienza dice che è capitato più di una volta che la persona che aveva un solo profilo reale, dovesse poi giustificare con figli e parenti la sua attività hard sulla rete e nella vita. Non a caso la legge protegge i gusti sessuali di una persona. Immaginate vostra figlia che vi legge mentre chiedete di essere fustigato, umiliato e inchiappetato con un strap e quanto vi è piaciuto l'ultima volta.
E' una cosa che si può fare se avete un rapporto aperto con i vostri figli, amici e parenti, sulla vostra sessualità. Dovete essere sicuri che comprenderanno e credetemi, non è facile comunque la si veda. Potrebbero aver avuto un'educazione che non comprende questo genere di cose o potrebbe semplicemente essere molto distante dal loro modo di vedere. Loro, non sono voi.
Una frase detta in internet vola velocemente e un contro se si dice che mastro è una testa di cazzo e un conto se mario rossi è una testa di cazzo.

Quello che vi dico è che dovete prima di tutto proteggere i vostri cari da eventuali "shock" relativi alla vostra vita sessuale. Chiaro che se siete sposati o conviventi e la vostra attività è veramente una vita parallela, dovete anche proteggere voi stessi non solo dagli eventuali ricatti ma anche dalle conseguenze sociali e legali che potrebbero scaturire da questo genere di comportamento. Ecco la ragione per cui parlando con Giovanni, gli dissi di "lasciar" perdere a spingere le persone a mettere il nome e cognome e la loro foto reale sulla rete.
C'è un esempio parallelo a Roma di Max Mangiabene - Veleno che per sua stessa ammissione, dopo aver detto ai colleghi dei sui gusti, perse il lavoro. Non vorrei offendere nessuno in questo post e se ho scritto delle cavolate visto che vado a memoria anche se ne ho parlato con gli interessati, siete pregati di correggere o di inviarmi testo a modifica.

In altre parole il nome, cognome e foto, potrebbe ricadere in modo drammatico sulla vostra attività professionale.
Ecco. Questi sono a grandi linee i rischi in cui incorrete. Un profilo "fake" non è  un profilo "nick". Il fake è in genere un'identità falsa che viene utilizzata per scopi fraudolenti o per fare attività in rete decisamente non "serie" se così posso dire. So benissimo che i profili degli amici che ho su fb, corrispondono a persone vere che spesso conosco personalmente. Il fake è qualcuno che utilizza il suo profilo magari solo per rompervi le palle la cui serietà è pressappoco che zero.


Il "mio" caso è diverso. Per 10 eurini all'anno decisi di prendere un dominio personalizzato per far conoscere a google chi fosse dietro quel nick. Ovviamente non è pubblico ma risulta dietro una persona reale con tanto di indirizzo.
Un blog o un sito preso in prestito da un nick, se non si presenta dopo pochi "passi di conoscenza"; per me rimane un blog o sito fake. In effetti anche li, conosco spesso personalmente o sempre via telefono (leggasi ditanza), le persone che seguo e quello che pubblicano.
L'idea stessa di accettare l'amicizia sui social network da persone che non si presentano in breve tempo, mi disturba. Solo chi conosco vede interamente quello che pubblico, gli altri solo profili limitati. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Meditate gente, meditate.

venerdì 3 ottobre 2014

Idiozie come principi di vita e sicurezze basate sull'ignoranza.


Dopo aver mandato a fanculo l'ennesima bdsm-fai da te legata all'ambiente romano per quello che pare rappresentare come uno stato di perenne confusione ed ignoranza totale nel campo della sessualità, torno a parlare di bisessualità, di switch e di donne o oggetti.
La prima citazione ve la tiro fuori da wikipedia, nonostante qualcuno possa di sicuro aver da ridire pure su questo visto che la voce potrebbe essere modificata in modo imparziale da qualcuno che ne avesse avuto bisogno. C'è il però e sono i links. Non mi va, data la settimana d'inferno in cui sono passato, di mettermi li a citarvi esattamente le varie fonti e riportarle qua con tanto di links.
Introduzione:
"L’invenzione della cultura eterosessuale si apre con un’osservazione spiazzante per il XXI secolo: cosa spinge un individuo di un determinato sesso a provare attrazione per un individuo di sesso opposto? Infatti, ciò che solitamente si è propensi a voler spiegare è sempre la tendenza opposta, ossia l’omosessualità, perché considerata (a torto) diversa, non convenzionale, ‘anormale’. L’eterosessualità viene invece passivamente accettata, percepita come uno stato di natura, ufficialmente giustificata da oltre un secolo con la finalità riproduttiva tesa a preservare la nostra specie.
Tin, però, pone un’osservazione interessante. La riproduzione è il fine, non il motivo propulsore dell’attrazione, la conseguenza non la causa. Infatti, si tende più a far sesso per il piacere dei sensi che per dare alla luce un figlio, almeno nella cultura occidentale. Alla luce di questi quesiti, l’autore si lancia in una ricerca storiografica e letteraria alla scoperta della cultura eterosessuale, per sondare le origini di questo modo di pensare e vedere. Quando e perché l’essere umano ha cominciato a credere che solo gli eterosessuali fossero ‘normali’ e a condannare ogni altra forma di tendenza sessuale coesistente?"
Parte dell'introduzione al libro di Louis-Georges Tin, L’invenzione della cultura eterosessuale, Duepunti Edizioni. Salvatore Modugno

Questa è la pagina di Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualità. In particolare cito direttamente dalla pagina: "L'orientamento sessuale viene comunemente dibattuto come una caratteristica dell'individuo, così come per il sesso biologico, l'identità di genere o l'età. Questa prospettiva è incompleta dal momento che l'orientamento sessuale viene sempre definito sulla base dei termini relazionali e necessariamente concerne relazioni con altri individui. Atti sessuali e attrazioni romantiche vengono categorizzati come omosessuali o eterosessuali sulla base del sesso biologico dell'individuo coinvolto in essi, relativamente ai partner. Effettivamente, è tramite la prestazione – o il desiderio di prestare – con un'altra persona che gli individui esprimono la loro eterosessualità, omosessualità o bisessualità. Così, l'orientamento sessuale è integramente connesso alle intime relazioni personali che gli esseri umani formano con altri per incontrare le loro più profonde necessità sentimentali di amore, legame e intimità. Oltre al comportamento sessuale, questi vincoli comprendono affezioni fisiche non-sessuali tra partner, la condivisione degli obiettivi e dei valori, il reciproco sostegno e l'impegno costante."
Questi concetti hanno cominciato ad essere dibattuti nel nostro paese da pochi anni mentre come spesso ho sostenuto per esperienze personali, la bisessualità o l'omosessualità spiccata era accettata nei paesi "vikinghi" (tanto per prendere Scandinavia e Danimarca tutti assieme). Forse anche grazie allo sdoganamento del bdsm, forse anche all'allentamento della morsa clericale e qualche articolo pubblicato sui quotidiani, hanno di sicuro aiutato a diffondere questa cultura.
Tanto per citarne uno: Bisessualità normale? Solo per la scienza Ma la vita reale è tutta un’altra cosa. Da "Il Giornale".

Tutto questo parte da un principio fondamentale che afferma che le persone non sono bianche o nere ma presentano tante sfumature di grigi così accentuate che noi non riusciamo a vederle tutte. In effetti ne apprezziamo solo 16, in realtà sono 256. Così come le persone non sono tutte dom o tutte bottom e che "switchare" è spesso fonte di esperienza e normalità.
Qualche giorno fa, Cat pubblicava questo articolo http://www.wired.it e vi consiglio di aprire il video, andare al minuto 00:58 e sentire queste parole: "I won't do anything to somebody that I haven't experienced into myself". Ops, quello che alla fine vi ho detto sempre. Provate, vi potrebbe piacere. La dominazione non è una pratica, è uno stato mentale. Provare significa allargare le proprie sensazioni. Prima, senza aver fatto un periodo "sotto" non praticavi, non imparavi e se eri un'autodidatta, era fermamente suggerito un periodo di prova "switch" di sei mesi ciascuno con la propria partner.

Per concludere, l'idea che una persona nasca prima schiava o medico o idraulico o dom o master e poi forse sia una persona comunque non abilitata ad esprimere la propria opinione, desideri, piaceri e cosa vorrebbe esplorare, è talmente idiota che mi pare Einstein, sia stato decisamente leggero sulla stupidità: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi."
Buona giornata