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venerdì 29 novembre 2013

Eccomi


Buon giorno gente.

ferie finite o quasi passate a dare la poppa ad un gattino che adesso cresce. Ogni due ore latte, ogni 12 ore ripreparare il latte. Bellissimo che ha aperto gli occhietti.
Come dice un'amica più esperta di me, adesso che ha aperto gli occhietti è riuscito a dare un volto al mammo che lo teneva sulla panza al calduccio. Adesso mi segue con quei piccoli occhietti scuri mentre poppa e gli ricarico la siringa.


E' stato quasi drammatico. Una sera se n'è andato in giro per casa raffreddandosi tutto superando le barriere nuotando come un pesce. Forse aveva fame e cercava in quel posso il pancione del sottoscritto per una poppata. Nato più piccolo non ce la poteva fare a farsi posto tra i fratelli per il possesso di una tetta.
Ieri sera ha sforato i 160 gr. e s'è bevuto quasi 5 gr di latte in un botto solo, piccola peste pelosa. Adesso vivo con l'orologio che ogni due ore squilla per ricordarmi di andare a preparare la pappa e dargliela alla piccola stellina.

Beh ragazzi, ne è valsa e ne vale la pena prendersi una pausa per tentare di aiutare la vita, qualunque essa sia.
Vi seguo con il tel, ricevo mail e messaggi ma sul pc dove posso postare liberamente, non è stato praticamente possibile.
Beh... tra un paio di gg rientro, quindi ci sentiamo più spesso.
Buona fresca giornata a tutti :)

domenica 24 novembre 2013

Uncinetto e pizzi e merletti

Ho visto un post mentre stavo sul  divano ad aspettare per dare la prossima poppata ai cuccioli. Un bel culo di una donna a cui era stata costituita una mutandina con una  corda e mi è venuta in mente una domanda: conoscete la differenza tra una donna ed una barbie? No, vero? Ecco,  continuate a fare i balocchi con la barbie.
Da che mondo ę mondo le donne si vestono per piacere e per dare piacere nel farsi svestire. Gli uomini invece cercano il modo di spogliarle. Da quando é uscita sta moda del BDSM, c'è una moltiplicazione di imbecilli che invece cercano di vestirle non corde e legature complicate per dimostrare a se stessi ed al mondo quanto sono bravi.
Adesso qualcuno insorgerà dicendo che bla,  bla,  bla, legare e farsi legare è un piacere che....bla, bla, bla. Ora, io non ho niente contro i gay o gli incapaci ma mi sembra  proprio che non si sappia più cosa farsene di una persona.
Detto questo, continuate pure a fare i balocchi con le corde... ghghghg

martedì 19 novembre 2013

Shhhh

Non sono morto e nemmeno mi sono dato all'ippica. Sto solo allattando un cucciolo peloso che rischia di non farcela. Il tutto ogni due ore. Ci vorranno due settimane. Nel frattempo mi riposo un po'.
Scusate l'assenza ma la vita ha la precedenza sulle porcellate. :)
Baci sparsi a chi mi segue. :)

venerdì 8 novembre 2013

Peli o non peli?


"Perché è scomparsa la pelliccia?
Per molto tempo si è creduto che la scomparsa dei peli sia stato un meccanismo di raffreddamento  uscendo dalle foreste piene d’ombra, lo scimmione cacciatore, esposto a temperature molto più elevate, si sarebbe liberato del suo mantello per impedire un surriscaldamento. In realtà questa spiegazione è sbagliata. L’esposizione della pelle nuda all’aria, infatti, se aumenta la dispersione di calore, ne aumenta contemporaneamente l’assunzione. E di molto. Non a caso, i leoni possiedono un pelo, sì corto, ma molto fitto mentre i beduini, che attraversano le roventi sabbie del Sahara, si infagottano in ampi abiti di lana che proteggono dal calore proveniente dall’esterno e consentono all’aria di circolare intorno al corpo, favorendo così l’evaporazione del sudore e il conseguente raffreddamento.
Si è ipotizzato allora che sia stato il particolare tipo di caccia praticata dall’Uomo Scimmia a determinare la scomparsa della pelliccia. Non essendo, come gli altri predatori, fisicamente dotato per effettuare attacchi fulminei sulla preda o per intraprendere lunghi inseguimenti il nostro antenato sostituì alla pelliccia un notevole strato di grasso e lo sviluppo di ghiandole sudorifere che garantivano, tramite il sudore, un raffreddamento notevole, non per la vita di ogni giorno, ma per i soli momenti più impegnativi della caccia. Questa teoria spiegherebbe, tra l’altro, le sopracciglia e i ciuffi di peli sotto le ascelle e sul pube, sopravvissuti nei millenni per raccogliere e disperdere il sudore, ma non è ritenuta pienamente soddisfacente dagli antropologi (che su questo argomento negli ultimi venti anni hanno tenuto almeno tre convegni internazionali) poiché presuppone che, per migliaia di secoli, la temperatura del pianeta sia stata uguale a quella che oggi caratterizza l’area del Mediterraneo.

Un’altra teoria vuole che la scomparsa della pelliccia sia avvenuta due milioni di anni fa quando la Scimmia Uomo, con il progressivo ritiro delle foreste, si trasformò da nomade in animale stanziale; ma la tana nella quale dormiva ogni notte, certamente, era affollata di talmente tante zecche, vermi, cimici e pulci, da costituire un grave pericolo di malattie. Diradando il suo mantello peloso, quindi, l’abitante della tana fu in grado di affron­tare meglio il problema delle infestazioni. Le stesse abitudini alimentari del nostro antenato avrebbero accelerato la trasformazione. Essendo egli anche carnivoro è possibile che la sua pelliccia si imbrattasse continuamente di sangue e avanzi degli animali divorati e così, al pari degli avvoltoi, (i quali hanno perso le penne sul capo e sul collo che affondano dentro carcasse insanguinate) è possibile che lo stesso processo, esteso a tutto il corpo, sia avvenuto tra gli scimmioni cacciatori. È improbabile però, annotano altri antropologi, che la capacità di costruire arnesi per uccidere e scuoiare la preda abbia preceduto quella di usare altri oggetti per pulire il pelo; in fondo, anche uno scimpanzé allo stato selvaggio usa le foglie come carta igienica se ha delle difficoltà nella defecazione.
La teoria più intrigante afferma, invece, che il nostro antenato, lasciate le foreste, prima di diventare uno scimmione cacciatore, avrebbe attraversato un lungo periodo come scimmione acquatico. Sulle spiagge avrebbe trovato crostacei e altre creature in relativa abbondanza; una riserva di cibo molto più ricca ed attraente di quella dei territori aperti. All’inizio avrebbe annaspato nelle pozze tra le rocce o nel­l’acqua bassa, ma poi avrebbe cominciato a nuotare a profondità sempre maggiori e a tuffarsi alla ricerca di cibo. È possibile che durante questo processo egli abbia perso il pelo, come gli altri mammiferi che sono ritornati al mare. Soltanto la testa, sporgendo dalla superficie dell’acqua, avrebbe conservato uno strato peloso come protezione dai raggi diretti del sole. Più tardi, quando i suoi utensili (nati all’origine per rompere le conchiglie) erano diventati abbastanza evoluti, egli si sarebbe inoltrato negli spazi aperti come novello cacciatore. Questa ipotesi, tra l’altro, spiegherebbe perché noi oggi ci sentiamo tanto a nostro agio nell’acqua, (mentre i nostri parenti più stretti, gli scimpanzé, annegano miseramente), la forma affusolata dei nostri corpi e la particolare disposizione dei peli residui sulla nostra schiena che differisce da quella degli altri scimmioni. Nell’Uomo, infatti, sono diagonalmente rivolti all’indietro e internamente verso la colonna vertebrale, seguendo la direzione del flusso dell’ac­qua su di un corpo che nuota, il che dimostrerebbe che, se il mantello peloso venne modificato prima della sua perdita, ciò avvenne per ridurre la resistenza durante il nuoto.
A supportare la teoria acquatica della scomparsa del pelo concorre, inoltre, la constatazione che noi siamo gli unici fra tutti i primati a possedere uno spesso strato di grasso sottocutaneo che come altri mammiferi che vivono nell’acqua, quali le balene o le foche, avrebbero sviluppato questa difesa dal freddo per compensare la perdita del pelo. Persino la sensibilità delle nostre mani è stata messa in causa a favore della teoria acquatica. Anche una mano piuttosto rozza riesce, dopo tutto, a tenere un bastone o una pie­tra, ma per sentire il cibo nell’acqua occorre una mano fine e sensibile. Forse così lo scimmione cacciatore acquisì la sua sensibilissima mano.

Ma se sulla scomparsa della pelliccia tutte le ipotesi sono ancora aperte, una domanda, apparentemente banale, getta nello sconforto i ricercatori: perché agli uomini cresce la barba e alle donne no? L’analisi del mondo animale non ci dà nessuna indicazione utile in quanto, in alcune specie, la “barba” è prerogativa delle sole femmine, in altre dei soli maschi. Si è tentato quindi di leggere nella barba dei Primati – Homo Sapiens incluso – un qualche segno di riconoscimento rivolto al partner per stimolarlo sessualmente o ai cuccioli per indirizzarli verso la poppata ma non si è andati molto avanti con queste teorie. La stessa disamina degli ormoni preposti al risveglio dell’attività sessuale, e che contemporaneamente influenzano la crescita della barba, non ci da’ una soddisfacente risposta alla nostra domanda. Non ci resta, quindi, che concentrare la nostra attenzione sulla storia della rasatura che, con buona pace di innumerevoli donne, che furtivamente armeggiano con cerette, rasoi e creme depilatorie, resta una attività dei maschi."



Detto questo e con le mie pretese da profano azzardo una teoria che è parte del tutto e mi sembra la più logica possibile. In primo luogo è importante pensare dove si sia verificata questa mutazione. Se parliamo delle savane la risposta è più complicata. Ci sono studi che dimostrano che la quantità di peli che avevamo, non ci avrebbe permesso di muoverci nelle ore più calde della giornata. Mi sta pure bene ma qual'è eventualmente il vantaggio di muoversi in queste ore perché eventualmente ci fossimo spinti a fare questa mutazione?

Detto questo forse c'è più qualcosa di vero ed andando contro corrente, sull'uomo acquatico. E' noto per chiunque che le coste e la battigia sono aree in cui il cibo è più facile da reperire ed è un mondo a metà tra terra e acqua. Non importa immergersi completamente per reperire il cibo. Ci sono aree in cui rimangono intrappolati pesci, vasche e pozze naturali, sotto la sabbia ti trovano i nitili ed i granchi. La cosa fondamentale però è che stando immersi in questo mondo, l'unica cosa che effettivamente rimane emersa è la testa. Sarebbe giustificata la permanenza di peli sulla testa ed il lasciare il compito più facile alle donne mentre gli uomini si dedicavano ad un ambiente più vario, la presenza diversa dei peli facciali tra l'uomo e la donna.
Detto questo e per non farlo sembrare troppo serio, per ora abbiamo una sola certezza: la depilazione totale della topa è dovuta in gran parte al bdsm. Chissà come la terranno i nostri nipoti :D.

martedì 5 novembre 2013

Previsioni del cazzo.


Passata un'altra nottata a guardare il tempo che le previsioni del cazzo, fatte da siti del cazzo, seguitavano a dare come pericolosa di piogge forti.
Stamattina sono in coma e per lo meno si vede il sole.

Il punto è che materia di agraria è meteorologia e guardando le carte del tempo, tutto diceva che sarebbe stata una perturbazione normale ma quelli seguitavano a dire no, burrasca e pericolo di alluvioni.
Dopo quella di qualche settimana fa dove il fiume ha fatto un casino non avevo molta voglia di ripetere l'esperienza e pensare anche al blog.
Sarà forse questo l'umore un po' storto di questi giorni e la capacità di giudizio dei dialoghi non troppo serena ma d'altra parte sono umano (alle volte).
Così stamattina ho solo messo un paio di sondaggi nuovi e beh, ho ancora sonno.

Seguito però a chiedermi del perché sti stronzi allarmino le persone quando i buoi sono scappati e quando non serve ad una minchia di nulla. Forse perché devono solo fare notizia e non fornire servizi.
Pertanto un un pacchetto di fanculi in fila anche per loro.Vado a farmi un caffè. Chi ha voglia può pure telefonarmi. :)



sabato 2 novembre 2013

Prostituzione minorile un fatto di cronaca di questi giorni di cui ho veramente il bisogno di parlare. E' troppo lo schifo".

Da "La vita in diretta", tempo: 1.26' 30"

Perego: “Perché a parità di età ci sono ragazzine che capiscono cosa è bene e cosa è male e altre che non se ne rendono conto o anche se se ne rendono conto, alla fine poi non gli interessa più di tanto?”

Meluzzi: “Dove si impara ad interiorizzare che cosa è bene e che cosa è male?”

Perego: “In famiglia.”

Meluzzi: “Avviene In una complessa dinamica no che evidentemente avviene nei rapporti più elementari direi più primordiali che sono quelli con i genitori. Però c’è un problema, c’è un inghippo. C’è un passaggio nello sviluppo della vita psichica in cui quasi inesorabilmente per un po’ i figli tendono ad avere bisogno di essere accolti in una comunità di pari e quindi inizia una presa di distacco che per certi versi è anche fisiologica dai genitori, dai loro modelli. Quello è un momento delicatissimo perché se il rito di appartenenza della comunità di pari dalla quale si deve far parte o dalla quale si vuole far parte o dalla quale si vuole essere accettati per esempio presume il consumo di sostanze per essere accettati, quella è una zona ad altissimo rischio. Se prevede comportamenti di autodistruzione del corpo come questo, quella è ad altissimo rischio. Allora, il rischio vero che poi si manifesta in questa crisi dei rapporti genitoriali è di ritrovarsi a vivere con una ragazzina o con un ragazzino sconosciuto barricato nella sua stanza con i suoi videogiochi, con i suoi posters, con le sue solitudini e perdere il contatto.”
 
I figli nell’età dell’adolescenza sono particolarmente disattenti di quello che i genitori dicono ma sono particolarmente attenti a quello che i genitori fanno… l’esempio è quello che chiama in causa la profonda natura del nostro essere”

I dati:
70.000 prostitute il 20% sono minorenni. Pertanto le baby prostitute sono circa 14000 e mi faccio una stima. Ammettiamo che facciano 6 clienti al giorno per tre giorni a settimana con qualche abituè, tanto per fare i “conti della nonna” siamo a: 210.000 ragazzi giovani che frequentano minorenni perché l’età media in questo caso è di 25-30 anni.

Questo scandalo ci dice diverse cose oltre a quello che c’è direttamente scritto. La prima è che duegentomila ragazzi trentenni non ha nessuna morale. Pur di scoparsi una ragazzina, pagano, non si pongono domande, non si chiedono se sia giusto farlo o se quella ragazzina abbia la testa per fare quella scelta (cosa fra l’altro quasi impossibile), o se sia stata costretta. Chi è quindi l’aguzzino, chi la costringe, chi ci và o entrambi?

Ci sono inoltre 400000 genitori che forse non sono stati in grado di trasmettere ai propri figli quella moralità che invece è importante nella vita. Stiamo parlando “semplicemente” del fenomeno della prostituzione poi ci saranno di certo quelli che girano nel mondo della droga e via così, raggiungendo in questo modo, risultati allarmanti.


Personalmente credo che la prostituzione sia il mestiere più antico del mondo e che sia difficile risolverlo in modo serio senza affrontarlo con mente aperta. In primo luogo in Italia la prostituzione non è un reato e non dovrebbe esserlo ma semplicemente regolamentato. Fai in modo tu, stato che chi vuole praticare questo mestiere sia in grado di decidere autonomamente ed in piena coscienza e non sotto costrizione. Fai in modo che chi pratica abbia un indirizzo, una “ambiente” di lavoro pulito e controllato e fagli pagare le tasse. Una delle ragioni per cui questa cosa funziona è l’enorme quantità di denaro che riescono a fare.
Usa il pungo duro con chi costringe un altro essere umano a fare una cosa del genere e se è un minore, un pugno ancora più duro. Si tratta di moderni schiavisti, sveglia!
Nel caso di queste ragazze costrette anche se fossero maggiorenni, sono loro che il reato lo subiscono ed associa lo stupro per ogni rapporto che i “clienti” ci hanno avuto e di nuovo con pugno duro, non come qua che li mandano a casa!
Prendi i minori, cerca di recuperarli, di ricostruire quella moralità e quella capacità di giudizio che servirà a loro per tutto il resto della vita. Sono loro il nostro futuro, vanno tutelati senza guardare in faccia nessuno di fronte a tanta evidenza.


Da fiorentino e da ragazzi andavamo spesso a fare un “troia touring”. Un giro per ragazze e trans che lavoravano per strada tanto per farci due risate. Una sera capitò che una signora ci chiedesse un passaggio a casa. Alla fine è finita a sesso e chiacchiere e nessuno di noi ha speso una benché minima lira. La cosa che mi colpì fu cosa ci disse lei (eravamo in due). Era andata a lavorare in Germania per una nota casa automobilistica. Si accorse che era allergica alla vernice e dovette smettere. Da sola e là, fu secondo lei, una scelta obbligata ma decise di venire a Firenze che al contrario di altre città non c’erano magniacci. Qui era libero. Potevi fare il tuo “lavoro” senza botte o costrizioni e si era fatta una casa ed un ambiente di lavoro sicuro e pulito. E’ stato uno dei pochi contatti seri con questo mondo ma mi fece riflettere ed anche parecchio. In fondo fu bella quella nottata, veramente. Non sentivi pressione addosso, non c’era niente altro che piacere di stare assieme e fine li. C’era solo io, tizio e caia liberi di fare sesso senza soldi, senza botte, senza altro che piacere. Erano gli anni ottanta, era comunque facile andare a letto con qualcuna e l’ho già detto parlando di quel periodo.
Mi chiedo infine quanti imbecilli che crescono così poi frequentano anche il mio mondo mettendosi un frustino in mano o creando una famiglia a cui presentano una faccia falsa, ipocrita ma pulita per poi andarsene in giro a fare ste cose.
A me viene voglia di vomitare ed è per questo che ne ho parlato. Il post ha l'etichetta "abuso" perché non ne trovo un'altra migliore.
Buon w.e.