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lunedì 1 luglio 2019

Bondage vuol dire schiavitù non legare.

Visto che qualche domanda sul post precedente mi è arrivata e pure abbastanza diretta e con la richiesta di spiegazioni, do' seguito al quanto.

Nella sua pagina, Ayzad definisce il bondage come: "Bondage – ‘Legatura’. Denominazione generale di tutte le pratiche di costrizione del corpo del sub, eseguite per lo più con corde". Cito Ayzad perché notoriamente faro del BDSM italiano. Quindi la sua voce è autorevole e mi serve tale.
Su wiki, scritto da qualcuno che non si sa chi è: "Pratica sessuale che comporta l'uso di corde o catene per immobilizzare il sub". Più avanti, lo stesso qui, pro, quo: "Sub: Persona sottomessa nell'ambito del rapporto BDSM". Se il bdsm è sm + vanilla o si trova anche nei GDR, va più che bene perché diventa un bel minestrone generale. Infine, il termine SM per chi sta sotto è BOTTOM non SUB, maremma maiala. BOTTOM!

Top > Bottom Mondo SM
Master/Mistress> Slave SM nel dettaglio.
Dom > Sub, il resto del mondo.

C'è la solita menzione in merito alla parola Master. Questa deriva dal latino Magister/magistri/mastro, maestro o capo, comandante. Maestro nell'arte che conosce. Mastro muratore: il primo muratore, il maestro e di conseguenza, colui che dirige la muratura. Il termine è ancora oggi usato. Non mi passa manco per l'anticamera del cervello farmi insegnare dai popoli di lingua inglese che significato abbia. Io, satellite di Giove si legge IO non aio. Jupiter, Giove appunto è Iupiter non giupiter. Senjor è senior e Junior è Iunior, non giunior o quello che pensano che si pronunci o che significhi. Se lo fanno, sbagliano. Punto.

Nel corso della storia, i GDR erano un buon modo per avvicinarsi al SM vero e proprio. Adesso a quanto pare mettono tutto sullo stesso livello. E' una considerazione personale che è del tutto opinabile ma mi rimane davvero strano che ci sia così tanta confusione a meno che non sia esplicitamente ed artificialmente voluta.
Nella realtà dei fatti, però bondage in inglese significa principalmente schiavitù (1, 2). Nel dizionario di Oxford, Lexico, in seconda voce da anche "Sexual practice that involves the tying up or restraining of one partner". Infatti la schiavitù era fatta principalmente di catene o di corde appunto. Tanto per un esempi fuori dall'ambito SM, il Merengue viene anche chiamato il ballo degli schiavi. Il peso ed il modo di legare le catene alle caviglie permetteva loro di fare solo piccoli passi ed è da questo che è nata quella danza. Per lo meno questo è quello che mi fu raccontato in loco. Qui si trovano altre versioni. Mi è stato raccontato anche che venivano legati secondo una fila una fila. Schiavo 1, caviglia dx con Schiavo 2, caviglia dx, e via così per impedire che potessero darsi alla fuga altra cosa a cui ho trovato riscontro. Nel caso in cui le marce dovevano essere veloci, la "catena umana" avveniva da collo a collo.

In modo corretto sarebbe scrivere infatti
Bondage (e di seguito come sotto categoria, tutte quelle correlate).
  • Harness
  • Rope bondage
  • Chains
  • Handcuffs
  • Mummification
  • Ropes in generale
  • Nastri, adesivi o meno
  • Ect. etc.. Fino volendo andare nei dettagli.
In pratica oggi quasi nessuno lo fa eppure è un errore pacchiano, di quelli grossi proprio quasi inaccettabile ed infatti vengono spesso scritti in lista a pari livello, spesso in ordine alfabetico. Magari vi domandate del perché anche io ho fatto uguale. Un semplice copia e incolla ed è come il BDSM, c'è per titolo e per motivi di ricerca, non per significato.

Il termine Bondage era del tutto inutile nel SM, in quanto parte dei due gruppi in antitesi. Mi spiego. Per un qualsiasi master (per quello che mi riguarda, degno di questo nome), ridurre il schiavitù o legare non è fatto di corde o di cavigliere (ceppi o pelle), manette, harness, nastro di plastica, collant e tutto quello che c'è a disposizione al momento. La sola importanza è data dal risultato che deve essere appagante per entrambi e sicuro di per se stesso. Gli strumenti fanno parte del "gioco", del divertimento di per se e non sono legati ad altro.

Il che dava spesso adito a lunghe chiacchierate, discussioni e confronti sul modo di fare e di utilizzare, dando anche il tempo a chi poi si affidava di poter utilizzare la propria testa per valutare non solo l'abilità ma anche la persona con cui ci si andava ad incontrare. Il tutto in reciprocità. Il SM non è un GDR. Nell'SM spesso i rapporti erano a lungo termine. Il provare per provare andava e va più che bene ma li ci si ferma. Non c'è necessità di infilarsi in promesse ed impegni. Non c'è bisogno di innamorarsi ma metterci tutto noi stessi si anche nell'impegno di lealtà. Insomma la classica frase: "Mi sono rotto/a, ciao" o lo sparire di punto in bianco come spesso accade era e rimane segno evidente di immaturità, di leggerezza e di assoluta inaffidabilità.