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giovedì 26 settembre 2013

Video

Ho deciso di metterlo in musica ed in immagini. Spesso parlano meglio di tante parole.
Non è solo Bushido, c'è altro. Mi auguro che riusciate a coglierlo.


martedì 21 febbraio 2012

花見 Hanami - Ammirare i fiori. Una festa un rito un moto dello spirito

In Giappone è un'usanza -  ricorrenza nata più di mille anni fa. Considerano i fiori dei "prunus", ciliegi e peschi da fiore e non, come i fiori più belli in assoluto per la loro semplicità e indubbia "perfezione" ed armonia. Dai colori che vanno dal bianco a rosso si offrono pure bene per la decorazione di ogni giardino ed anche appezzamento. E' chiaro che nel video si trattano solo i "fiori" degli alberi. C'è un po' di tutto: dalla caducità della vita, alla bellezza visiva, alla bellezza interiore. Alla drammaticità di alcune situazioni che  la vista stessa ci offre senza che alle volte le aspettiamo o le prevediamo.
No so se sono riuscito a trovare tutte le immagini giuste. Per alcune sono dovuto ricorrere a quelle del film "l'ultimo samurai" come d'altronde ne proviene la musica di H. Zimmer. D'altra parte la riservatezza Giapponese è famosa e non potendo fare altro, mi sono rivolto alle immagini che ho trovato in rete.
Mi auguro che vi piaccia.

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venerdì 3 febbraio 2012

It's the end of the world (and I feel fine)

Se arrivasse la fine del mondo, perché ormai mi aspetto di tutto, credo che ne avrei la sensazione precisa con qualche ora di anticipo...sono ormai talmente avvezza, come certi animali, ad avvertire nell'aria i segni delle catastrofi imminenti, che il mio non può più essere bollato semplicisticamente come irrimediabile pessimismo.
E cosa farei, se avessi questa dritta in anteprima?
Innanzitutto lo direi a tutti quelli che mi stanno a cuore. Sarei certa che nessuno mi crederebbe pensando ad un nuovo scherzo di Manettina e non gli rovinerei le loro ultime ore.
Poi consegnerei a tutti gli uomini che ho amato tutte le lettere che ho scritto loro e non hanno mai letto, tutte le mie sbilenche dichiarazioni d'amore mai pronunciate e tenute in un cassetto, come copioni lasciati ad ingiallire. Sarei certa che non avrebbero tempo né voglia di leggerle. Ma mi sentirei sollevata di un macigno. E comunque, lo farei con la consapevolezza che nulla sarebbe cambiato, se mai le avessero lette...
Poi, credo che farei almeno una cosa per cui non avrei il tempo di pentirmi. Credo vada bene un atto vandalico a caso...chessò...andare a trovare il Papa o iscrivermi al Pdl.... 
E per finire, darei una festa, gratis, magari per strada. Due casse gigantesche, vino e birra gratis (magari pagati con assegni scoperti...tanto... chi vuoi che se ne accorgerà?) per tutti. E sesso, tanto sesso.
E quando arriveranno gli angeli con le trombe spero che quelle trombe fumanti le passino e ci facciano fumare tutti! 
E quando arriva l'ora x, voglio che il mondo balli ascoltando una canzone. 
E quella canzone si chiama "Immigrant Song" dei Led Zeppelin.
La colonna sonora ideale per la fine del mondo.



domenica 6 marzo 2011

Il chi ed il che

Eppure sono entrambi pronomi relativi. Eppure si associano a significati diversi.
Colui che, non è di certo Chi.
Chi, è identificativo di qualcosa con un significato intrinseco. Chi è Mastrodesade? Chi è Giacomo Puccini?
In una parola tutta l'esistenza di un uomo, il suo valore è concentrato un una parola: chi.
Poi Giacomo Puccini è anche un musicista ma in effetti chi è, non è quello che fa. Giacomo fa alcune cose con maestria perché semplicemente ha un carattere, delle inclinazioni, dei desideri, dei sogni, delle gioie e delle tristezze. In conseguenza di ciò la sua vita e la sua esistenza si concretizza verso le cose che lo appagano e che gli riescono meglio. In altre parole è l'uomo che fa il musicista non il musicista che fa l'uomo.  Nessun musicante, nessun musicista avrebbe mai potuto scrivere delle arie così belle.



Forse oggi ci facciamo le domande sbagliate. Non chiediamo l'uno all'altra "chi sei", ma solo "che cosa sei". Ne escono fuori dei discorsi vuoti, spesso stereotipati.
"Chi sei?"
"Sono una slave e tu?"
"Sono un master"
e via così.
Il chi sei rimane in un cassetto e le anime si perdono nel dimenticatoio.








Musica di Giacomo Puccini, testo di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
"Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo sull'estremo
confin del mare.
E poi la nave appare
E poi la nave è bianca.
Entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro, io no. Mi metto
là sul ciglio del colle e aspetto, aspetto
gran tempo e non mi pesa
la lunga attesa.
E... uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? Chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza far risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia, un po' per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
«Piccina – mogliettina
olezzo di verbena»
i nomi che mi dava al suo venire.
(a Suzuki)
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura. – Io con sicura
fede lo aspetto."