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venerdì 27 gennaio 2017

Odio avere ragione

Intanto domani lego qualcuna quindi ho dedicato più tempo a questo che a scrivere le solite cazzate. Però e visto che c'é questo però, mi provo a buttar giù qualcosa prima di annodare. Chi segue fetlife e questo mondo, incluso questo  blog, sa di cosa parlo. Sa che esistono un sacco di abusivi sia fisici che mentali che in questo ambiente prosperano in modo esagerato.
Gente che ha bisogno di sublimare le proprie turbe sia fisiche che mentali. La ricerca della soddisfazione a tutti i costi e la libertà di poter dire, fare e affermare tutto quello che gli fa comodo senza doverne rispondere a nessuno.
Ebbene. Intanto leggetevi questo articolo.

Beh se la sono presa con i "vampiri" e tutto quanto fa sangue. Il problema per quello che mi riguarda non è la cancellazione di tutto quello che è evidente. Non è "tutto" lecito da far passare in ambiente kink ma è lecito quello che "sano". Non è sufficiente la consensualità. Se domani un cospicuo gruppo decidesse che è bello mangiare cacca e ci fosse una consensualità mondiale, per cui trovarsi per interessi, sarebbe lo stesso. Non è sano. Punto. Non è sano scambiarsi il sangue, non è sano anche per una seria trasmissione di malattie. Inutile che uno vada a farsi controllare spesso per evitare trasmissioni, è che proprio è l'esame sbagliato, va fatto alla testa. Così questi li trovano e li isolano ma il guaio è che non li curano. Così come non curano i vampiri dell'anima di cui mi sono più spesso interessato anche e purtroppo per brutte esperienze personali.
Qualche settimana fa avevo già detto e ho evitato fino alla data odierna di parlare del Rome conference come tutti gli anni o quasi. Quest'anno avremo a quanto pare un recordman di schiocchi di frusta e sul suo sito vende cose inerenti. Un altro che fa il commediante ma a quanto pare e se ho ben capito (ma non è detto), che andrà a parlare di controllo dei desideri, di come fermare il dolore e come infrangere i blocchi. Ancora una che ha un bel sito in cui anche lei, vende di tutto quanto fa BDSM. Ah dice che si parlerà anche di aghi. E pensare che prima della famosa puntata di CSI in cui il Grissom ne parla con una dom, nessuno letteralmente ne sapeva un cazzo. Beh io mi auguro che vi rendiate conto cosa cavolo andrete ad affrontare. Il problema credo è proprio questo. Gente come me che è un fai da te e che non ha titolo per parlare ma soprattutto CI GUADAGNA. No, non ruba, sono soldi puliti  e onesti quindi niente da dire ma rimane il fatto che ci sono una filata di tizi che portano l'acqua al loro mulino. Infine e mo lo dico tanto lo leggeranno in quattro, è che quel test sulle pratiche a cui avete risposto in undici (pochi per fare media in effetti), solo uno e lo ridico UNO, ha risposto in modo decente come se non fosse a fare un questionario dal dottore. Questo si, questo no. Era e rimane un tranello. E' un test per valutare la vostra empatia e la vostra capacità di analisi su quello che andate a fare. Non siete qua al distributore di frustate e ci mettete la carta di credito o gli spiccioli per poi selezionare il numero tipo jukebox: A11=20 frustate. B13=strapon nel culo. SVEGLIA! Ribadisco che invece di frequentare questo blog e questi ambienti, dovete PRIMA andare da uno bravo che vi spieghi e vi dica cosa bisogna fare e sentire per socializzare ed avere dei SANI rapporti con altre persone per la madonna. STATE MALE ma tanto è e mi raccomando, offendetevi.

Perché questo articolo oggi? Perché oggi è anche la giornata della memoria e come ho già detto più volte, sono tutte figli dello stesso padre: il narcisismo e l'interesse.
Non sono comparabili ma se non vi fossero punizioni per quanto già successo al popolo ebraico, qualcuno ci avrebbe già riprovato e rifatto così come i bastardi di tutti i sessi ed età, seguitano a fare "impuniti" con gli altri nel narcisismo di tutti i giorni. Fintanto che gli va bene...
Meditate che son stanco che capiate o che cominciate a ragionare sulle cose dopo cinque anni che vi si dicono. C'era una barzelletta sui CC che recitava: non raccontare una barzelletta il venerdì ad un carabiniere che poi ride la domenica mattina alla messa. Ecco. 

Questo è un video fatto da Disney per spiegarvi come ci si arriva... con i sottotitoli così è più facile :)

lunedì 12 dicembre 2016

Il dolore emotivo è molto peggio di quello fisico: 5 ragioni valide.

Allora ri-amica mia.
Da quello che ho capito e non sono uno psicologo, in queste situazioni intervengono due fattori principali e che a cascata si portano dietro tutto il resto. In secondo luogo la disinformazione e la seria difficoltà a far passare il messaggio a chi legge. Mentre cercando materiale su siti autorevoli internazionali trovo paginate di materiale, nei siti italiani no, come al solito.

In primo luogo la rottura di una relazione. Ogni relazione sentita e cessata di comune accordo porta del dolore. Sia per ragioni normali, diciamo, sia perché si è scoperto purtroppo che l'altr@ è un mostro. Ora, voi due siete passate sotto qualcuno che si sapeva chi era eppure è ancora in circolazione a fare danni. Il tuo: "Dammi tempo che mi faccio intestare una delle sue macchine e poi la mando a fanculo," è come dire, la fortuna di averlo beccato. Il loro scopo è questo. Prendere senza soluzione di continuità. Fregandosene delle conseguenze. E' un motivo ricorrente e francamente mi son pure stancato di scriverlo ma se serve per fare capire allora ben venga perché è difficile parecchio spiegarsi.
Non gli frega. Loro girano un interruttore e da dio diventi il nulla. Però poi quello che la persona normale sente è quello già descritto nei post precedenti. Si sente sporco perché quel profumo è diventato olezzo e la persona che conoscevi o credevi, semplicemente non esiste. Non è mai esistita. E' come un lutto profondo ma è anche tradimento. Il "peccato" è che questo, questi due girino per la rete a seguitare a fare danni come fanno nella vita normale. Si dice che non si può misurare cosa sia il dolore ma cercando in giro leggo che non è vero. Si misura eccome e con una semplice tac:
5 modi in cui è peggiore la sofferenza emozionale che di quella fisica.
https://www.psychologytoday.com/blog/the-squeaky-wheel/201407/5-ways-emotional-pain-is-worse-physical-pain
E la cosa bella è che in italiano non si trova nessuna traccia di questa roba pure autorevole. Così devo mettermi e fare un po' di traduzioni perché sia meglio capito e diffuso. In italiano si trovano solo rimedi ma nessuna traccia dei danni che fa e gli studi fatti. Non è che serve per far cambiare i narcisisti no. Quelli non cambiano mai e voi ne siete la prova evidente ma per le persone normali che inevitabilmente vanno incontro a separazioni più o meno consensuali. Chiaro che se non si ama più una persona non è detto che l'altr@ abbia smesso contestualmente. Spesso e volentieri è un@ che rompe la storia e l'altr@ la subisce. Nel rispetto e in civiltà credo si debba rendere le cose "dolci" e meno dolorose possibile anche se capisco che pure io non sono scevro da colpe in questo caso. Alle volte ti fai prendere la mano o alle volte addirittura spedisci perché si stacchi nel modo più veloce possibile tipo cerotto ma purtroppo non è sempre una buona idea. Non mi giustifico no. Sbaglio pure io, come tutti.
Quindi che fare? Intanto partire da una prima traduzione e leggere così da poter diffondere e prevenire. In secondo luogo sfatiamo che non sia possibile misurare questa sofferenza e che non si debbano fermare questo genere di individui. Da quello che ho letto e provato il narcisismo ci fa passare da diversi stati.
1) Confusione e incomprensione. Noi non capiamo subito con chi abbiamo a che fare anche con l'evidenza. Abbiamo imparato a conoscere qualcun@ in un certo modo e quest@ comincia ad assumere atteggiamenti inconsueti e letteralmente inaspettati. Per esperienza passata dico che nonostante abbia più volte avvertito pulzelle in procinto di cadere nelle mani di narcisisti noti, queste abbiano rifiutato ogni genere di dialogo. Sorde. Sono gentili con loro e noi andiamo li e gli diciamo che sta per cadere nelle mani di un mostro. Non funziona. Mai (o quasi).
2) Presa d'atto di quello che è successo. Non importa quanto si scopre realmente come avete fatto voi. Il punto è che tutti i tasselli combaciano in modo assurdo e si dura fatica a credere che sia vero. Che ci siano individui così in grado di passare sopra alla vita degli altri con tale superficiale attività. Tu definisci l'oggetto che chiamarlo uomo è troppo. "Feccia". In effetti è difficile trovare per loro dei termini adatti.
3) Uscire dal richiamo. Accettare che tutti i momenti, ogni giorno di vita, ogni parola, ogni gesto, tutto fino alla più piccola cosa, non siano più come li abbiamo percepiti. Spesso significa affrontare due volte quel dolore e non c'è modo di placare la cosa se non distrarsi, uscire, togliere la testa di li e diluire nel tempo l'orrore vissuto. Alle volte non basta una ma quattro, cinque, dieci volte e fa sempre male allo stesso modo.
4) Trovare le ragioni e la forza per cui fidarsi di qualcun altr@. Come dici tu, un vibratore è meglio alle volte. Non tradisce, non da illusioni. Non inganna. Fa il suo lavoro onestamente fino a che durano le batterie.

E adesso l'articolo tradotto sul perché il dolore emotivo è molto peggio del dolore fisico e il dolore della relazione narcisista è credo, dieci, cento volte peggio di questo. 


Tendiamo a monitorare il nostro corpo e la nostra  salute fisica molto più di quanto facciamo con la nostra salute emotiva. Ad esempio, si può fare annualmente un check-up fisico, ma l'idea di ottenere un 'check-up psicologico' è completamente a noi estraneo. Sappiamo che una piccola lesione fisica come un taglio, se diventa più dolorosa nel corso del tempo è generalmente il segno di un'infezione più grave. Se invece non riusciamo a ottenere una promozione sul lavoro è ancora più emotivamente doloroso e dopo diverse settimane siamo consapevoli che potremmo cadere in depressione. Noi tendiamo a reagire al dolore fisico molto più proattivo rispetto al dolore emotivo. Eppure, a corto di lesioni catastrofiche o malattie, il dolore emotivo spesso impatta la nostra vita molto più di quanto faccia il dolore fisico. Ecco cinque ragioni per cui il dolore emotivo è peggio che il dolore fisico:


1. I ricordi scatenano il dolore emotivo ma non il dolore fisico. Ricordando il giorno in cui ci siamo rotti una gamba non ci renderà di nuovo la gamba ferita ma ricordando il giorno in cui siamo stati rifiutati al liceo ci creerà un sostanziale dolore emotivo. La nostra capacità di evocare il dolore emotivo, semplicemente ricordando eventi angoscianti è profonda e si trova in netto contrasto con la nostra totale incapacità (per fortuna) di ri-esperienza del dolore fisico. Questo è uno dei motivi:


da psichiatriadiconsultazione
2. Usiamo dolore fisico come distrazione dal dolore emotivo non viceversa: alcuni ragazzi e adulti si praticano 'tagli' (affettare la carne superficialmente con una lama), perché il dolore fisico che evoca li distrae dal loro dolore emotivo, offrendo loro sollievo. Ma lo stesso non funziona in senso inverso, che è il motivo per cui raramente vediamo una donna di scegliere di gestire il dolore del parto naturale rileggendo la lettera del rifiuto al college che aveva scelto. Purtroppo, anche se si potrebbe preferire il dolore fisico a quello emotivo, gli altri vedono il nostro dolore in modo diverso, come dimostra il fatto che:

da silvialorusso
3. Il dolore fisico genera più empatia negli altri che il dolore emotivo. Quando vediamo uno sconosciuto colpito da una macchina sussultiamo, abbiamo il respiro affannoso o addirittura urliamo e corriamo a vedere se è tutto a posto. Quando vediamo uno sconosciuto subire atti di bullismo o degli scherni è probabile che  non faremo nessuna di queste cose. Gli studi hanno provato che costantemente sottovalutiamo dolore emotivo degli altri ma non il loro dolore fisico. Inoltre, queste lacune dell'empatia per il dolore emotivo sono ridotte solo se abbiamo sperimentato un simile dolore emotivo da poco tempo su noi stessi. Un altro aspetto del dolore emotivo che gli altri non capiscono è:


4. Il dolore emotivo crea echi che il dolore fisico non da. Se vi chiamano perché un vostro genitore muore mentre eravate ad una cena romantica con aragosta con il vostro partner per San Valentino, passeranno probabilmente alcuni anni prima di poter godere di nuovo il giorno di  San Valentino o addirittura mangiare l'aragosta senza diventare estremamente tristi. Se vi siete rotti un piede a softball (o quel che vi pare), in un campionato amatoriale, sarete probabilmente di nuovo in campo non appena sarete completamente guariti. Il dolore fisico di solito lascia pochi echi (a meno che la circostanza della lesione fosse emotivamente traumatica), mentre il dolore emotivo lascia numerosi richiami, associazioni e vibrazioni che riattivano il nostro dolore quando li incontriamo. Questo è uno dei motivi:


5. Il dolore emotivo, ma non il dolore fisico può danneggiare la nostra autostima e lungo termine la salute mentale: Il dolore fisico deve essere abbastanza estremo per influenzare la nostra personalità e danneggiare la nostra salute mentale (ancora una volta, a meno che le circostanze sono emotivamente traumatiche), ma anche singoli episodi di dolore emotivo possono danneggiare la nostra salute emotiva. Ad esempio, la mancanza di un esame in università può creare ansia e la paura del fallimento, un singolo rifiuto doloroso può portare ad anni di evasione e di solitudine, il bullismo nella scuola media può farci diventare timidi ed introversi come adulti, e un capo critico può danneggiare la nostra autostima negli anni a venire.


Tutti questi sono motivi dobbiamo dare la nostra salute emotiva altrettanto (se non di più) attenzione e cura come facciamo la nostra salute fisica. Ahimè, facciamo raramente. Mentre agiamo a prima vista di un raffreddore o di muscolo distorsione facciamo ben poco per  "trattare" ferite emotive comuni come rifiuto, il fallimento, il senso di colpa, rimuginare, o la solitudine quando li sosteniamo. Mentre noi applichiamo pomata antibatterica ad un taglio o ci grattiamo fin da subito ma facciamo poco per aumentare o proteggere la nostra autostima quando è bassa.

È vero, potremmo non sapere quali azioni possiamo assumere in tali situazioni, ma la buona notizia è che questo tipo di informazioni sono facilmente disponibili. Tutto ciò che dobbiamo fare è cercare  (per esempio, utilizzando la funzione di ricerca su questo sito).


Va da se che lo stress comporta diverse conseguenze fisiche fino a causare vere e proprie malattie anche gravi. Ora visto che l'elenco è lungo vi lascio il solito link autorevole di uno studio in merito: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3341916/ Presso il  National Center for Biotechnology Information, U.S. National Library of Medicine 8600 Rockville Pike, Bethesda MD, 20894 USA. C'è inoltre da considerare una cosa fondamentale. La perdita di un genitore è parte della vita anche se pur grave e profondamente triste. In qualche modo abbiamo coscienza di questo e siamo per lo meno un po' preparati. Alla perdita di una persona cara perché sentimentalmente di questo si tratta, no. Non sono spesso storie che danno dei segni evidenti ma solo piccole percezioni fino a che la valanga ti travolge e non c'è modo di fuggire. Alla fine cancellare il ricordo significa anche cancellare una parte della propria vita e non è per niente facile. Una frattura, 40 giorni e tutto a discesa. Il dolore emotivo legato ad una relazione sono mesi ed anni in cui non si è esistiti.
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Vi lascio un messaggio della ragazza a cui è dedicato questo post e che mi ha aiutato a scriverlo se dir si vuole: "Quando l'umanità capirà che le persone veramente innamorate non sono gelose e oppressive ma pretendono solo sincerità e onestà, allora il genere umano farà un passo da gigante in avanti! Abbiate sempre il coraggio di condividere tutto con i vostri partners senza ipocrisia e moralismi e magari avrete la piacevole sorpresa di essere se stessi sempre, apprezzati pure per quello che siete o o comunque diventerete senza dover nascondere o giustificare un bel niente, senza costruire castelli in aria fatti di amare menzogne, siate puliti e voi stessi sempre!!!"

venerdì 11 novembre 2016

Domanda da fet

Il Sig. Poljakov posta questa domanda:
"Passando in rassegna i vari profili ho notato alcuni tratti estetici per nulla dissimili tra leggenti®:
Con i dominanti omini è il giacca/camicia/cravatta, confezione in ambiente di lusso, spettàbile posa plastica da Badtaxidermy. Tra le dominanti il tacco x∞ Cm, corsetto vittoriano e posa sopracitata.
L'inevitabile foto di insaccati appesi, e per gli amanti del nylon l'immortalo a busta da rusco o scovazza non è ammissibile non proporla. Insomma tesi la maggior parte dei profili contengono una di queste foto. Ebbene, considerando che ogni foto -anche del medesimo soggetto- è diversa e comporta diversi gradimenti. Mi chiedevo, questi leitmotiv preincartati effettivamente attraggono voi (Noi) spettatori?
NdA: Con il preambolo alla domanda non c'è alcuna volontà di biasimo."

Egregi lettori. E' quello che è. L'SM oggi è figlio vostro, delle varie 50 sfumature di grigio e della forma, apparenza pura con il vuoto assoluto dentro se non la perversione. Siete un po' tutti figli di un protonarcisista se non due in cui l'interesse è soddisfare il piacere del momento. Non c'è altro in ballo. Per quello che mi riguarda, rimane una costante ed assoluta delusione ma la mia poco importa. Quello che conta è che vi divertiate e sempre dal mio modesto punto di vista che vi facciate anche il peggior male possibile a vicenda. E' bello essere spettatori di una così drammatica e insulsa esperienza di vita in fondo, ti risveglia alla realtà di ogni lercia pu.....a (usate voi a piacere "lzell" o "ttan" da mettere in mezzo), che per dritto o per rovescio è passata pure di qui. Ribadisco che se quello che ricevevo 10 anni fa, erano pressappochisti tecnici, adesso ricevo questo:
XXX: "That's awesome! My story isn't as good as yours. My first Master took advantage of me. He's narcissistic and obsessive."
Senza chiederlo, senza aver dato segni o raccontato storie ma solo stando ad ascoltare. Così oggi la mia compagna ha detto una frase che è la chiave di volta e che non ho saputo esprimere meglio: "Questi bastardi fanno del male alle persone che invece dovrebbero proteggere". Così, lungi da me l'idea di salire sul gradino del giudice o di possedere la verità, questo rimane il mio pensiero. Andate negli spazi vuoti fatti solo di bei vestiti, di forma, di immagine e di niente perché quello è il posto di queste "cose" che avvelenano la vita e la sua bellezza giorno dopo giorno. Così, perché credono di poter disporre di tutto e di tutto, anche dei nostri sogni.


domenica 9 ottobre 2016

Dialogo a distanza.


Ebbene, oggi stavo per scrivere altro quando il post del blog che seguo "L'arte di salvarsi", ha fatto di nuovo un post radiografico.
Se da un lato ho capito in che genere di bibliche stronze mi sono imbattuto, così un dialogo a distanza e se avete pazienza di leggere, ecco qua.



"Perché mi ha fatto questo, se sapeva tutto su di me? Perché mi ha tradito esattamente come il mio ex, se gli avevo raccontato tutto?
...
Non possiamo rispondere a questi interrogativi senza comprendere cosa sia la fiducia e perché è fondamentale per i narcisisti perversi conquistare la fiducia altrui a qualsiasi costo. Immagino che avete letto abbastanza sulla fase del ‘love bombing’ , cioè, quando siete stati idealizzati e trattati dal/la narcisista come veri semi Dei appena scesi in terra.
...
Uomini e donne affermano di provare nostalgia non dei narcisisti, ma di come si sentivano accanto a loro. Le lusinghe agivano sul loro cervello come una droga euforizzante.  Perché quei complimenti dal valore di pochi spiccioli smielati e insinceri, quei gesti clamorosi (in apparenza) da uomo/donna innamorati persi, avevano il potere di far capitolare individui tutt’altro che ingenui e creduloni? Persone ben affermate, intelligenti, che ‘sapevano il fatto loro’? Forse perché la fiducia in noi stessi, quando poco consolidata, richiede costantemente il riscontro del mondo esterno, facendoci diventare prede facili da individui incapaci di amare. Finché il giudizio del mondo peserà come un macigno su di noi impedendoci di vederci esattamente come siamo, con i nostri pregi e difetti, continueremo a essere fragili e indifesi come neonati. La fiducia fantasticata dipende da come veniamo trattati dagli altri e dal mondo in generale: abbiamo “fiducia” in qualcuno che ci tratta così come sentiamo che dovremmo essere trattati, o come crediamo che si debba trattare una persona. Ci fidiamo di chi soddisfa le nostre aspettative, ma se poi questa persona ci invade o ci ferisce, allora perdiamo la “fiducia”. Fondamentalmente, questo tipo di fiducia non è veramente fiducia, perché dipende dall’esterno. Tuttavia, quando usiamo la parola “fiducia”, è proprio questo che abbiamo in mente. Quando diciamo “mi fido di te” o “mi fido di quella persona”, di solito intendiamo dire che quella persona ci ha trattato in un modo che ci fa sentire fiduciosi. 

Non concordo. Esistono due tipi di fiducia. La prima è la fiducia in se stessi, che prescinde da una buona dose di amor proprio e la seconda è la fiducia negli altri.
La prima dipende molto da credere nelle proprie capacità, conoscerle anche nei loro limiti oltre il quale sarebbe presunzione e svilupparle. La fiducia in se stessi ha anche dei limiti esterni. Riporto il tutto ad una gara ma può essere un esame, il lavoro, qualcosa da fare in casa, un'uscita con la propria amata o quel che ci passa per la mente. Magari il giorno prima ci tiriamo una martellata su un dito e le nostre capacità vengono messe a dura prova. Può essere anche qualsiasi altro fattore inaspettato: un'influenza, un guasto in casa, quel che si vuole.
La fiducia negli altri invece è qualcosa di più profondo che in quella in se stessi. Il caso più comune è si, come quello qui citato e cioè come ci piace essere trattati. Ognuno di noi ha le proprie debolezze a prescindere dalla fiducia in se stessi. Ha, nel suo interiore, qualcosa a cui non può porre rimedio anche se solo apparentemente delle superficialità. Che ne so, una parte del corpo che non vuole essere toccata in un certo modo, il rispetto per la propria interiorità ed integrità.
Due persone diverse ricevono un mazzo di rose per il loro compleanno. Una per ogni anno di vita. Il tutto a sorpresa. Una appena lo vede, si emoziona, ringrazia. L'altra è come se non avesse ricevuto niente. Quale risposta può creare fiducia nell'altra? Di sicuro la prima. Vero, potrebbe essere una narcisista a cui frega solo del mazzo di rose e nel caso ci sta, ma di sicuro è la risposta più appropriata al tempo ed al sacrificio che si è fatto per fare tal regalo a sorpresa. La seconda invece lascia attoniti, irriverente ma può nascondere timidezza. La fiducia che gli altri faranno il loro compito come tu lo farai per loro ad esempio dal punto di vista militare, che tu mi copra come io copro te. Che tu mi riporti a casa vivo o morto come io lo farò per te. Nel SM alle volte la fiducia militare non è molto lontana da quella che si vive a letto. Sbagliare significa fare male anche tanto. Anche rischiare la vita. Chi si affida deve avere fiducia e l'altr* esserne responsabile e leale custode.
Cit.:"Tu pensi che un uomo può cambiare il suo destino?"
"Io penso che un uomo fa ciò che può, finché il suo destino non si rivela." Dove l'avete sentita? E' zen, aria, vita.

Ma nella maggior parte dei casi non abbiamo mai realmente accettato quella persona, non l’abbiamo vista in modo chiaro, il che significa che prima o poi farà qualcosa che distruggerà la nostra fiducia. Accumulando tradimenti e invasioni finiamo per avere una sfiducia generale negli altri, anche se sviluppiamo una maschera di “fiducia” e di “apertura”. La maggior parte di noi vive in questo stato di fiducia fantasticata o di globale sfiducia[1].

Con le lusinghe i narcisisti ci fanno sentire accettati per ciò che non siamo. Non siamo i più belli, non siamo i più bravi, non siamo i migliori e non abbiamo super poteri, non perché siamo inferiori agli altri, ma semplicemente PERCHÉ NON SIAMO DIO. Direte “Ma lui/lei sembrava così sincero/a quando mi diceva che ero la/il migliore!”. Ebbene, si trattava di una rappresentazione atta a far di voi esattamente ciò che volevano in un secondo momento, di un meccanismo automatico azionato con tutti e quindi molto pericoloso: se trattate le lusinghe che vi rivolgono gli altri come verità assoluta, lo dovete considerare anche le eventuali svalutazioni e critiche distruttive come tale. Gli altri diventeranno i giudici indiscussi della vostra bellezza o bravura  e allora provate a immaginare dove andrà a finire la vostra fiducia!

Così come per tutto il resto:
l'adulazione non è dissimile dall'ammirazione o dalla gentilezza.
Il chiedere le cose è parte di integrante di quello che si aspetta da una relazione e non è solo assoluto egoismo. Infatti per adulare, loro contraccambiano ma hanno sempre uno scopo sotto.
Guardare una persona non è molto diverso dal vederla ma nella seconda c'è una profondità che fino a che non la scopri, non ti accorgi. E' come ascoltare e non sentire. Lo stesso.
Non voglio manco parlare di un caso o del caso in particolare. Parlare significa rivelare e non ho più intenzione di rivelare i miei assi nemmeno dare importanza ad una singolarità se non nell'effetto che questa ha, intesa come massa insensibile ed inutile, negli altri e pure in me stesso. Nessuno è immune alle cose, mai. L'idea stessa di esserlo è pensare esattamente come loro che sono sopra tutto e sopra tutto fino a che qualcuno non gli fa affogare nel loro stesso brodo. Il tutto è in fondo solo una questione di livelli, di equilibrio. Puoi fare di tutto ma fino a che non li vedi, non capisci. Ecco perché poi ci troviamo spesso ad avere sfiducia in tutti. Perché tutto comincia nello stesso modo ma come finisce che fa la differenza ed è il leit motiv di tutta la vita. In ogni situazione è così. Non conta mai la prima cosa che fai o che pensi, sempre e solo l'ultima.

^^^
Anche questo non è abbastanza. Non è tutto. No, noi non siamo dio ma in ogni relazione siamo in qualche modo la parte che fa felice l'altr* in reciprocità. Questo avviene in ogni tipo di rapporti umani. Ci intendiamo, ci capiamo, ci "completiamo", facciamo "squadra" ed in questo senso, siamo unici l'uno per l'altra. Non importa sentirsi dio. Non è necessario che ti facciano sentire dio, basta che ti facciano sentire IMPORTANTE ed è li che ti fregano.


...
Chiamiamo questo genere di sfiducia “sfiducia globale” perché non ha discernimento, né obiettività o chiarezza. È uno stato emozionalmente contaminato dalla nostra passata storia di tradimenti e invasioni, che colora fortemente il modo in cui facciamo esperienza del presente. Quando veniamo provocati si risvegliano in noi ricordi inconsci di quando in passato, specialmente da piccoli, fummo invasi o traditi.
In quel tempo si formò, a partire dai traumi che subimmo, la nostra sfiducia, che andò via via congelandosi. Si cela nello scantinato della nostra coscienza, aspettando le provocazioni che incontriamo nella nostra vita quotidiana. Queste provocazioni ci possono arrivare da amanti, amici, figure autorevoli, figli o genitori – in breve, da qualcuno su chi abbiamo investito la nostra energia, da chiunque sia in qualche modo importante per noi. Possiamo venire provocati anche da semplici eventi della vita. E nel momento in cui viene provocata la nostra sfiducia sentiamo non solo il tradimento presente, ma anche tutti quei tradimenti passati che abbiamo accumulato. La sfiducia può essere così forte da sabotare relazioni e situazioni di lavoro. Vogliamo tenerci stretti alle nostre fantasie, e ogni nuovo tradimento va semplicemente ad aggiungersi alla già lunga lista di inganni[2].

Quando un/a narcisista vi promette qualcosa e poi non la fa, quando finge di essersi scordato/a del programma, del viaggio, della cena, del vostro anniversario di matrimonio, del vostro compleanno, del compleanno di un figlio, quando parte per un viaggio improvviso senza darvi (appositamente) il tempo di organizzarvi per accompagnarlo/a, come vi sentite? Di solito accade una sorta di regressione a uno stato infantile in cui il nostro papà, per esempio, ci aveva promesso di portarci al parco in bicicletta ma poi ha deciso di restare a casa a leggersi il giornale, provocando la nostra ira e la vostra delusione.

Esatto. Perché si tratta di bisogni semplici non fantasie campate in aria. Ci sei? No, sono scappat* e non mi cercare mai più. Ho mancato all'appuntamento e non faccio niente per rimediare. Che ne so, presentarsi in ritardo ma con un presente per scusarsi. L'esserci in un momento difficile che la vita bene o male riserva a tutti e il semplice dare una spalla, una carezza, un abbraccio o un bacio per loro è solo follia. Non è roba loro. Non capita a loro. Quando succederà ci penseranno e se non troveranno nessuno, li accuseranno di essere delle carogne magari, quello che in fondo sono stati e lo saranno ancora dopo l'evento ma si scordano di dirlo. Loro non chiedono scusa e se lo fanno è di nuovo a modo loro. Si "scordano" le tue cose, i nastri, i dischi in vinile, le tue mutande e se possono, anche  il lavoro che hai fatto. Dove possono mettere le mani lo fanno senza rimorso alcuno. E' tutto dovuto e tutto talmente assurdo e carogna da non poter risultare "credibile" ma lo è. Ci batti il muso nel senso più truce del termine. Mandateli a Raqqa per dio, con una maglietta con scritto su "ho sempre fatto e sempre farò come cazzo mi pare e di voi non mi importa nulla". Risolviamo il problema. Cattivo? Mah. E' detto per dire come il tir a 18 ruote ma non è mica tanto di fuori.

Dare fiducia è dare energia. Sappiamo che i vampiri energetici ne hanno assolutamente bisogno della vostra energia vitale per trovare la forza e il vigore che li consente di agire di modo assolutamente indisturbato quando vi fanno del male. La vostra fiducia è essenziale per il mantenimento della serenità nel pseudo rapporto in cui siete stati o restate tuttora invischiati. Se sospettate minimamente che mentre dicono di amarvi fanno l’opposto, se intuite che distruggere la vostra autostima e uccidervi psichicamente è parte di una strategia per tenervi sotto controllo a vita, è ovvio che l’unica possibilità che vi resta è far saltare le ruote del carro per andarvene il prima possibile. Nessun essere umano al mondo tollera a lungo il carico di sofferenza che comporta vivere nel dubbio e nel sospetto… a meno che questi dubbi e sospetti non vengano rimpiazzati da una nuova iniezione di fiducia cieca e sconsiderata nel rapporto per parte di uno solo, cioè, proprio voi. Ecco che negandovi il diritto di fare la scelta migliore per preservarvi dai mali futuri, i narcisisti perversi vi negano il potere e il controllo sulla vostra vita. Soltanto lui/lei possono decidere quando e se andarsene dal rapporto. Il potere e il controllo su di voi devono essere assoluti altrimenti, come ben sapete, i dispetti e le svalutazioni aumentano a dismisura perché “non vi fidate di lui/lei”. Per questo è importante, anche quando colti ‘con le mani nel sacco’ continuare a implorare per la vostra indiscussa e assoluta fiducia, mentre sparano le raffiche di menzogne che ben conoscete. Quando un narcisista perverso si accorge che vi fidate nuovamente di lui cosa accade nel suo intimo? Si sente onnipotente, esattamente come voi vi sentite o vi sentivate quando vi lusingava. Il meccanismo potrebbe essere riassunto così: il narcisista vi lusinga-voi vi fidate-lui si sente potente perché vi tiene a bada e quindi è libero/a di fare ciò che vuole.


Tenendovi ‘buoni’ e convincendovi del loro infinito amore riescono a giostrarsi nelle situazioni più scabrose senza destare alcun sospetto. Si tratta di un rapporto di scambio in cui le loro lusinghe sono ampiamente ripagate dalla vostra fiducia incondizionata, una vera benzina per loro, si direbbe molto eccitante perché vi vedono come dei poveri ingenui e creduloni, sprovvisti di intelligenza perché appartenenti a un’umanità inferiore che va sfruttata e spremuta come un limone dagli “esseri superiori” come loro.

E infatti, mi immagino i precedenti o i successivi poveracci che se li ritrovano in casa. Succubi come pochi, spesso abbagliati dalle loro verità, quelle che gli hanno propinato e non quelle che sono. Io oggi sono libero, loro no. Io ci son passato e va bene così ma qualcun altro è li a vivere una vita nella prigione dissanguante che questi luridi sub umani (non riesco a definirli meglio),  costruiscono intorno a loro.
Dirò di più. Credo che ci siano anche altrettante persone che di proposito non vogliono vedere chi hanno accanto per non accorgersi di quello che hanno. Fingere o essere complici, non cambia poi molto la cosa.

C'è un'ultima cosa. Questo è un bel ricamino che mi porto dietro da diversi anni. Pssss, ho fatto finta che non fosse successo niente, ho provato a dimenticare ma guarda un po', non funziona e non funziona perché è li. Nonostante tutti i miei sforzi, quel coso rimane li. Come è possibile e lo dico davvero in tutta franchezza senza nessun altro scopo che una lecita domanda racchiude, dimenticare o fare finta di nulla? Questo è stato un incidente, gli altri no, sono coscientemente voluti, ricercati, perseverati da cacciatori e distruttori di anime. Non v'è niente qua di colposo ma solo preterintenzionale e scusate se è poco. Qualcuno mi faccia capire, mi dia degli argomenti seri, validi per far finta di nulla. Per il momento a me non riesce. Vedete voi.

mercoledì 5 ottobre 2016

Seconda lezione

Prima di leggere, il video e va letto per ogni verso possibile.


"Tu ti meriti di più di quell* stronz*" dice XVC. Non era amore e l*i è una pessima persona... o solo tanto superficiale ed egoista," continua RTD. "Lerci*" un'altra. Di che parliamo? Che mi sono perso? Aiuttt!!! :)
Ogni volta che mi girano, qualcun* se ne esce così.


Mettiamo le cose in chiaro. Intanto nella vita non esiste il merito. Questa è solo una serie continua di casualità derivate più o meno dall'azione di qualcun altro e se ci credete, anche dal destino. Il merito è qualcosa che altri uomini riconoscono verso altri uomini dopo che si è verificato un certo tipo di reazione ad un evento più o meno casuale. Questo presuppone non sono empatia ma anche senso dell'onore se così si può definire. Lo scorso mese c'è stato su National Geographic, una serie di documentari dell'11 settembre negli USA. Molto interessante devo dire. Tra le cose che mi hanno colpito è stato il fatto che una gran parte di una delle torri gemelle appartenesse alla Guardia Costiera. I loro dipendenti dopo l'esplosione del jet, facevano uscire prima le altre persone perché si sentivano responsabili dell'incolumità di chi aveva preso in affitto altri piani o che nell'occasione, si fosse trovato li dentro.
Un passettino in avanti è quello dei vigili del fuoco che nonostante fosse chiaro che qualcosa di grosso sarebbe venuta giù, si sono addentrati dentro le torri per tentare di prestare aiuto, in molti casi, rimettendoci la vita.
Un altro passettino è quello dei poliziotti e della gente comune che comunque si è prodigata ad aiutare pur non avendo alle volte manco i mezzi per intervenire vista l'enormità dei morti e dei feriti.

Il passo successivo invece è quello del poliziotto o del soldato durante il loro lavoro. Un semplice posto di blocco, richiede che ci sia sempre qualcuno in copertura. Mentre uno va a chiedere i documenti, quell'altro tiene "sotto tiro" o sta pronto nel caso succeda qualcosa. La vita di chi chiede i documenti è spesso nelle mani dell'altro. Con i soldati è ancora "peggio". Visto che il nostro campo visivo è molto limitato, ognuno "copre l'altro" guardando in direzioni diverse. Provate questo sul serio nella vita anche una sola volta e capirete che la fiducia è una cosa drammaticamente seria. Merito, fiducia, onore e lealtà, sono parte spesso della stessa medaglia. Senza che qualcuno non abbia fiducia in qualcun altro, non ci saranno occasioni per riconoscerne il merito una volta dimostrato e onore è in fondo il premio di quel merito. Non importa che sia in ambito militare, lavorativo o nella vita sentimentale.

"Un vigliacco è un essere che non ha mai osato guardare nel fondo della propria anima, che non ha mai cercato di scoprire da dove provenga il desiderio di liberare la fiera selvaggia, di capire che cosa siano la felicità, il dolore, l’amore: sono esperienze limite dell’uomo. E soltanto chi conosce queste frontiere può dire di conoscere la vita. Il resto è solo un far passare il tempo, un ripetere lo stesso esercizio, invecchiare e morire senza aver realmente saputo che cosa si stava facendo". Paulo Coelho


Da Umbriaon
Così, in antitesi ai primi, ci sono quelli che in genere vengono definiti "mele marce". Quelli che invece di far fuggire gli altri, scappano per primi loro tipo durante un certo naufragio all'Elba. Quelli che invece di tenere gli occhi sul controllato guardano gli uccellini volare ed infine pure quelli che si addormentano di guardia. Una, dieci, cento volte non succede nulla ma quella volta che va male, lo fa sul serio.

Come si dice: "Se io fossi un pesce, lo zen sarebbe l'acqua in cui nuoto" ma siccome non sono un pesce, lo zen è la mia vita, anche l'aria che respiro. Così se quest'aria è inquinata da un qualcosa che emette gas tossici per tentare di cambiare l'ambiente a suo "favore" la legge dell'evoluzione non ci lascia altre vie tra il riuscire ad adattarsi o estinguersi o rimuovere la causa dell'emissione anche in modo drastico. Questa cosa avviene anche nelle piante. Si chiamano piante colonizzatrici. Cambiano con la loro presenza, le foglie e quello che producono, il suolo circostante favorendo l'insediamento solo di individui della stessa specie. Per chi crede nelle teorie evoluzionistiche, l'adattamento ai cambiamenti dell'ambiente è il moto principale dei mutamenti in noi stessi ed il moto di spinta di ogni mutazione genetica.

Ecco, ci ha fatto morir dal ridere
Snoopy forever
Con gli umani non si può prendere una motosega ed abbatterli magari per scaldarsi in casa e credo, o ci si adatta al loro modo, oppure si isolano. Logica spicciola ma l'alternativa al non fare niente è subire e risubire il loro comportamento abusivo.
Lessi una volta una citazione attribuita ad un "tal" Benjamin Franklin che, secondo quanto riportato, aveva pronunciato al momento della firma della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America, tal frase: "Per ottenere la libertà bisogna combattere, per perderla è sufficiente non fare niente". A tutt'oggi non ho saputo ritrovare l'autore se c'è, di questa citazione ma il concetto è chiaro a tutti. Oddio, alle volte combatti e perdi ma lo fai da uomo libero e mica è poco.

Battetevi sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale. La libertà senza la giustizia sociale non è che una conquista fragile, che si risolve per molti nella libertà di morire di fame. Sandro Pertini
La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere. Oriana Fallaci
La libertà corre gravi pericoli a causa di inganni e tradimenti. Tito Livio

La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri. Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. Psss questo nuoce non fa distinzione tra il fisico ed il morale.


Così non parliamo di merito, non parliamo di cose che girano per il mondo ricche solo di egoismo e che poi magari si incazzano pure se glielo rendi. Non credo faccia una grinza se dico che per fermare le forze dell'asse, ci sono volute le stesse armi, gli stessi uomini e la stessa determinazione per arrivare a qualcosa. Questo non è manco revisionismo, documenti recenti dimostrano che le "porcate" le hanno fatte anche gli alleati, dalle fucilazioni sommarie, agli stupri di donne di qualsiasi età.
Penso agli infiltrati che per riuscire a scovare gente non poco edificante si mettono allo stesso livello. Quindi di che diavolo deve essere per forza negativo scendere ad un livello più basso. Se parli con un delfino, devi andare a livello del delfino. Con un* che ha un QI comune, devi parlargli per cosa capisce. Funziona così, per tutto. Nel bene e nel male. L'avevo scritto in un post cancellato quindi lo rimetto perché mi piace il concetto senza che lontanamente ci possa venire letto chissà quale dietrologia o significati di minaccia verso qualcuno o qualcosa. Non lo è ma è un modo di affrontare le cose con un certo senso dell'onore, del merito ed il valore dell'amicizia per la quale alle volte siamo "costretti" a sporcarsi le mani e di quello che si può e si dovrebbe fare per un amico che francamente mi piace. 

Mousa Ghani: Io non so chi tu davvero sei, ma dal tuo aspetto vedo che tu non hai nessuna esperienza di guerra. Vero? ...avanti vero?
Rambo: Ho sparato qualche volta.
Mousa Ghani: In tempo antico a un re afgano è stato chiesto di mandare cinquecento suoi guerrieri in battaglia. Lui ne manda solo cinque, quelli più valorosi, e vincono! E lui dice "meglio mandare cinque leoni che cinquecento pecore!" Cosa pensi di questo?
Rambo: Che è stato fortunato.
Rambo: Non posso aspettare.
Capo afghano: Devi aspettare per aiuto come facciamo noi!
Rambo: Andrò solo.
Capo afgano: E morirai!
Rambo: E morirò.

Adesso veniamo al caso o ai casi con la premessa di una frase successiva dello stesso film. Quella serie è una vera mattonata. Rambo ne esce illeso sempre e comunque e di poche parole ma tanta azione. Quelle poche frasi dette, sono drammaticamente profonde e vere.

Col. Trautman: La tua ferita?
Rambo: Lei ci ha insegnato a ignorare il dolore.
Col. Trautman: E funziona?
Rambo: Non proprio; non se la prenda a male.

Ed in effetti non funziona. Lo sopporti fino ad un certo punto ma seguita a fare un male cane. Ti rifiuti di farti abbattere dal dolore, vinci tu ma il dolore è li e non se ne va che sia fisico o morale. Quando si tratta del genere narcisista-bugiardo è qualcosa di peggio.
Non è solo l'andarsene, il fottersi tutto quanto in genere riesce a portarsi via ma è il "niente vero" che ti lascia attonito e vuoto, quasi incapace di credere che sia così.
Non sono veri i rapporti con una famiglia se ce l'ha, ma sono solo come l*i te li ha propinati, come voleva che "tu" credessi. Non è vero il lavoro, gli amici se ci sono ma in genere no, solo conoscenti con cui passare il tempo. Non sono veri i regali, sono solo cose per illudere e nemmeno le frasi, quello che si è scritto: "Verba volant, scripta manent" dicevano i latini ed è quello che è, solo che sono inganni pure quelli, non sono veri, non sentiti, solo scritti per l'interesse del momento. Non è vero il lavoro ma solo quello che gli fa comodo per il lavoro. Non gli manchi "tu", gli manca il comodo che gli fai a letto, se c'è, fuori se serve.
La testa è strana eppure magica. Passi del tempo con qualcuna che ti piace e lei comincia ad associare il suo odore al piacere anche solo nello stare bene.  Se leggi qualcosa di suo e che ti manda per scritto, la leggi con la sua voce. Alle volte se la pensi, senti il suo odore, il suo profumo. Tutto questo è la parte più difficile da togliere. Pensate a casa vostra. Vi alzate di notte, va via la luce, riuscirete a muovervi anche al buio. Se per caso c'è un oggetto caduto nel percorso lo centrate non perché è buio ma perché la memoria non c'è di questo ostacolo. Ecco, hanno cambiato casa vostra. Adesso qualsiasi passo facciate, inciampate, vi cade qualcosa addosso. Al posto del corridoio c'è uno sgabuzzino, il bagno è al posto della cucina. Psicologia "spicciola" ma è il quanto. Quella voce con quell'odore adesso è vostra nemica. Quella che avete considerato per mesi, anni "amore", è diventata un troll o meglio: è caduta la maschera, c'è solo il troll. Questa è una delle ragioni per cui i narcisisti in genere riescono a rifarsi strada. Se non prendete provvedimenti per come li vedete e per come, COSA sono veramente, ci riusciranno. Voi, noi, siamo i nemici di noi stessi. Uccideteli nella testa, rendeteli, vedeteli per quello che sono: una massa immonda di cacca tossica. Asociali, vampiri, ingrati, incapaci di considerare gli altri come esseri umani. Non sono cattivo, è quel che è. Poi si incazzano se reagiscono. Oh quanto ne vorrei un* sul tatami e dirgli: "Reagisci, dai reagisci che quando ho finito ti metti in ginocchio e saluti il sensei o ricomincio". Un noto maestro ancora in auge, insegnò (si quello dell'ushiro-geri di qualche post fa). Funziona è, eccome per dio. Ah, questo è un libro solo che la prima pagina è l'ultima, per capirci qualcosa bisogna cominciare dall'inizio. Ribadisco che sono responsabile di quello che scrivo, non di quello che capisce qualche emerito "Webete".

Però anche il loro è un modo di sopravvivere. Se la natura o le esperienze di vita li hanno ridotti così per proteggersi e beh, i primi ad avere sbagliato sono loro e continuano a farlo. Perché stupirsi se poi stimolano reazioni uguali e contrarie negli altri esseri umani secondo la terza legge della dinamica? O è scienza o non lo è.

Ripenso a mamma della prima convivenza in terra vikinga. "Stronzo di un italiano, mi porti via mia figlia. Vattene". Ecco, con lei era palese. Mica gli fregava della figlia, era talmente folle e "troia" da combinar casini ogni tre per due ed il suo lui ogni tanto voleva tirarle il collo. Così scappava in casa nostra alle ore più pazze. No, non gli fregava di lei, solo del posto dove andare a battere il capo e fare una improbabile vittima. Eppure le amiche, chi si interessava di lei, chiedeva spesso: "Cosa le hai fatto? E' un'altra persona, è felice, serena". "Niente J., l'ho solo resa donna". Finita questa storia, l'inferno. L'inevitabile favola nel senso peggiore che si possa immaginare, di quelle dove ci sono i mostri: i trolls, le streghe, i cerberi, le medusa e via così e sono tutti parte dello stesso soggetto. Il bene qui non vince, mai perché la società li lascia semplicemente fare. Dopo un anno si accorse che quello che un intera classe di psicologi, la sua insegnante e l'imbecille che studiava con lei, io, di nuovo a dimostrazione che è difficile accorgersi in prima persona cosa un parente stretto, un* che ami ti stia facendo. Così se ne andò da un'amica comune a chiedergli se Luca l'avrebbe mai ripresa. Questa, in modo superficiale le rispose una cosa del genere: "Seee, Luca è un donnaiolo, gli importa un corno di te." Così tutto un botto, lezione nr due: pensa con il cuore, ama con la mente. 

Fotbar, al merito. Non qui. Fortuna vuole che molta gente abita in questo paese, in altri sarebbero semplicemente esclusi da tutto. Infatti mammina faceva la mammina invece di lavorare. Tutti così quelli sbroccati. Così si mantiene l'acqua e l'aria pulita e fino a che rimango qua, ho paura che di tossici ne incontrerò altri e pure troppi per reggerli. Se vivi nell'acqua sporca ti sporchi, se non ti piace, cambi acqua con tutto quello che comporta: "cambiarla". Un ultima CONSIDERAZIONE (perché è quel che è, null'altro), solo che così è molto scenico :)


Namaste


giovedì 29 settembre 2016

Siamo chi vogliamo essere - rewritten

Come lo comincio questo post? Così con la più bella dichiarazione d'amore che conosco: "Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti." e per la cronaca, IO sono il mostro. Quello che la società rinnega, quello che va fuori dai canoni, quello che appena si può, si uccide semplicemente perché è troppo. Il mostro de "La bella e la bestia", la bellezza con l'animalità, il sacro, il profano. La crudezza dell'atto, la profondità. La vita e la morte, l'evoluzione. Il mondo in cui la diversità è ricchezza e non distanza.
I mostri veri in in effetti son quelli che scrivono "Noi per sempre" in linea con il bianconiglio. Alice: "Per quanto tempo è per sempre"? Bianconiglio: "A volte, solo un secondo." Quegli degli incastri perfetti e poi in un attimo non sono più incastri, sono solo delle cose avanzate da un giorno qualsiasi della vita che non ci si ricorda più quale era e che cosa farsene. Non mancava una persona, mancava cosa si poteva prendere: piacere, godere a letto e della doppia vita. Il gusto del proibito, la relazione parallela al nulla o quasi che si ha a casa vestita dalla maschera di quell'arlecchino che si porta per giocare con se stessi e gli altri e che alle volte ha anche l'aspetto ed il contenuto di giochi che non si sanno usare.

“Ma io non voglio andare fra i matti, — osservò Alice. — Oh non ne puoi fare a meno, — disse il Gatto, — qui siamo tutti matti. Io sono matto, tu sei matta. — Come sai che io sia matta? — domandò Alice. — Tu sei matta, — disse il Gatto, — altrimenti non saresti venuta qui.”

Ecco, ho trovato una mail in posta. Ovviamente è anonima. Non ho manco un nick quindi da parte di XXX e non era Vin Diesel ma parlava di una cosa simile, anche se appena abbozzata.

"...su un social e sono stata contattata da un tizio che diceva di essere un master e pubblicava bellissime foto di donne in atteggiamenti e pose bdsm. Premettendo che io non avevo idea di cosa fosse in realtà il bdsm, però l'idea mi piaceva, anzi mi sussurrava... Ed ero curiosa di conoscere quest'uomo.
Quindi ho cercato su google e ho trovato il tuo blog e l'ho letto
A parte il fatto che il sedicente 'Master' non voleva mostrarsi in foto e che io davo per scontato che ci saremmo prima conosciuti, avremmo chiacchierato e instaurato un rapporto non dico sentimentale ma almeno di amicizia e poi eventualmente si sarebbe passati al resto... Beh x farla breve, a questo del bdsm non gliene fregava niente, voleva solo scopare una donna bendata e legata, niente safeword che non serve, senza nemmeno vederci prima e io avrei dovuto fare così perchè è così che si comportano le slave, che in cambio ricevono il piacere che solo un master come lui sa far provare...
Sfanculato subito ovviamente..."

Il primo approccio. Basta questo a fare cambiare idea ed è giusto così. Se il signore in questione avesse detto da subito che era un famolostranista magari la signora XXX avrebbe pure potuto accettare. Chissà, magari quella scopata si rivelerà pure indimenticabile ma è una falsa "promessa" è un rappresentare noi stessi quello che non siamo. Siamo sempre alle solite. Se in una session una vergata è data troppo forte, urli, dici la safe, ti spieghi. Per le parole non esiste safe word.

“Sapeva che sarebbe stato sufficiente aprire gli occhi per tornare alla sbiadita realtà senza fantasia degli adulti.” Il guaio è che la fantasia degli adulti è spesso corrotta dalla cupidigia.

 Le parole uccidono.
Il grande Buddha disse: "Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo." Quando falsifichiamo le nostre parole, falsifichiamo noi stessi. Quando rinneghiamo quello che abbiamo pronunciato, rinneghiamo la nostra essenza. Tanti, troppi, dicono falsità. Ho parlato di Giuda qualche post fa. In fondo, se credete, egli compì la volontà di Dio. Con quel gesto fece si che Gesù tornasse al padre. Niente di più bello. Il punto è il modo. Buttiamo via ogni credenza, vediamo questa cosa come se fosse una cosa asettica e quel che rimane è la pochezza dell'animo umano tanto forte da far si che lo stesso Giuda non la sopportasse e si uccise. Qui non è in questione la vita ma la qualità della vita. Le bugie servono a niente se non a vivere il comodo. Inzuppo il biscotto o mi faccio inzuppare, mi diverto fino a che dura, poi: vaffanculo. "Dov'eri tu? Ecco, tornaci", in tono molto generalista. A qualcun* piace vincere facile? Per farti una scopata o una "section"  per inseguire un desiderio si passa sopra a se stessi, a chi si sta relazionando, al marito/moglie, figli se si hanno non importa una niente quanto male e dolore si distribuisce. Quanti inganni si costruisco pur di arrivare là dove si vuole?

Un'altra grande della scrittura disse: "Una parola muore appena detta, dice qualcuno. Io dico che solo in quel momento comincia a vivere." Emily Dickinson. Già, perché le parole sono quello che possiamo dare agli altri di noi. Sono il mezzo con cui trasmettiamo l'anima ed i sentimenti. E' vero che le parole sono affini a se stesse se non vengono seguite dai fatti che dimostrino quanto "vale" quello che diciamo ma un gesto senza parole, è come un fiore senza stelo. Non sta su.

Di sicuro per XXX quello che ha trovato nel tipo in questione non è una cosa nuova. Trovi nella borsa di tu* figli*, fascette da elettricista, pinze da saldatura e ti preoccupi e allora: Mastrooooooooooo...... aiuto. Mastrooooo il tizio mi ha spento le sigarette sulla pelle come faccio adesso? Mastrooooo il tizio mi ha pluggato mezza giornata, il buchetto dietro non si richiude e la lista è lunga, tanto, troppo.

Chi è, chi è stato? Mistero, o forse no. Si scopre il coglione di turno e l'arcano che dietro si cela. Figl** o persone salvat* da cosa? Una pinza o delle fascette? Dall'andare al pronto soccorso e non fare una denuncia? In fondo e come dico da sempre, non esistono denunce per la stronzaggine. Non esiste questo reato. Se sei italiano e procuri una lesione passi dei guai e se invece sei senegalese e clandestino e spacchi due bottiglie in testa ad uno, il giorno dopo sei a giro come se nulla fosse. C'à, nissiun è' fess.

Non credo mica che possa succedere chissà cosa sulla pelle ma quello che accade e rimane dentro è spesso irreparabile come dicevo ieri. Non importa quanto tempo passa. Sono uscito nel corso degli anni con donne che sono state stuprate, violentate e so cosa fa dentro e adesso lo so ancora meglio. Una per lo meno l'avete vista al cinema e vi siete pure detti magari cose del tipo: beato chi se la spupazza. Come al solito inseguendo un desiderio per un corpo meraviglioso, statuario, irraggiungibile ma senza considerare che quella è la foto di una persona che ha le sue debolezze e i suoi drammi di vita. 
Non è un caso, non sono mai casi, sono purtroppo il leitmotiv della vita di tutti i giorni. Il mondo è pieno di gente così capaci di sputare sulla sincerità, sulla fiducia, sull'amicizia e quant'altro di bello si possa costruire. Ognuno di noi in fondo sa cosa sia rimanere fregati da una persona a cui CREDE.

Dalla "bacheca" di un' "amica" intima.
E' logico, umano, semplice, lapalissiano.
Postare, non è condividere ma riflettere.
 Non credo sia è una questione di "vendetta"
ma di Webeti e pure di Witebeti.
Signori e signore. La vera differenza non è fare cosa ci fa comodo, ma quello è giusto fare e questo "costa". La strada più facile porta solo al niente. Come ho spesso detto non c'è mai la scelta tra A e B, quello è ciò che ti si presenta agli occhi. Compito tuo è trovare il piano C, D, E, e quanti sono, sono perché A e B ne possano uscire indenni. La via semplice è un sentiero chiuso dove in fondo non c'è il lupo (che non è stato mai), cattivo ma lo sputtanamento. Non c'è modo di mettere davanti qualcuno alla sua coscienza se non ce l'ha ma se così è, sappiate chi sia quel qualcuno prima di avvicinarvi o di farvi avvicinare.

"Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull'albero.
- "Che strada devo prendere?" chiese.
La risposta fu una domanda:
- "Dove vuoi andare?"
- "Non lo so", rispose Alice.
- "Allora, - disse lo Stregatto - non ha importanza."

Scegli la tua strada e percorrila. Sceglila in base alle tue credenze e stanne certo che se qualcuno si ricorderà di te, sarà per chi eri, per quello che hai fatto, non per quello che hai detto.

Poi però tutti ricordano il valore.
foto da "Brother's in arms"
Fintanto che qualcuno ricorda, come scrisse Foscolo appunto, come ripetuto in modo magico in dragonheart, come successe 2485 anni fa presso un passo nell'antica Grecia quando 300 gay al comando del loro re, fecero passare la voglia di combattere a un esercito di 2.000.000 di uomini alla faccia di chi ce l'ha con i soldati.
Uomini LIBERI, di vivere e di morire per difendere la loro libertà di essere e che ancora ricordiamo con un'ammirazione unica, irripetibile.



"Ricorda chi eravamo. L'ordine più semplice che un uomo possa dare. Ricorda perché siamo (vissuti e poi), morti... lui non desiderava tributi o canzoni o monumenti o poemi di guerra e coraggio... il suo desiderio era semplice... ricorda chi eravamo... così mi ha detto....
A lungo ho pensato alle parole del mio re, criptiche parole di vittoria, il tempo gli ha dato ragione, perché da uomo libero a uomo libero!"

Un giorno siamo andati a Redipuglia, il sacrario militare. Tra quelle file in un incredibile numero di caduti per ragioni assurde, prima di tutte la guerra, su un livello c'era un mazzo di fiori di plastica. Chissà a quale ossario si riferiva. Quasi un secolo dopo, "fintanto che qualcuno ricorda". Davvero, una volta nella vita andateci.


Per la cronaca, il sacrario preserva il ricordo e le spoglie di 100.000 caduti

Ricorda chi eravamo, un giorno quando il tempo sarà passato, ricorda come abbiamo vissuto. Ricorda che il piacere non è questa o quella tecnica, non è un desiderio da inseguire. Il piacere, totale, inappagabile, si realizza e non esiste altro che in una sola moneta con due facce ma una sola, quando le regole cessano e si va oltre alla fisica, alla quotidianità, all'abitudine, al dato certo, alla paura del dopo ed ai cambiamenti, quando si VIVE LIBERI e 1+1 da un solo risultato possibile:
1

Ricordati che tanto si dimentica ma niente si cancella.


mercoledì 7 settembre 2016

Ma non è possibile! Eccome no?


Un tale ritorna a casa la sera dopo una giornata di lavoro. Una famiglia di classe media che ha un buon lavoro, brava gente. La moglie è una bella donna sudamericana e da anni stanno assieme.


"Ciao, son tornato"
Nessuna risposta.


"XXX uhhh, dove sei?"
Nessuna risposta.


"E' successo qualcosa porca paletta o è uscita?"
Si affaccia alla porta guarda in giro, va al negozietto a poche centinaia di metri e chiede: "Hai visto xxx?"
"No, risponde il negoziante"
Prova a chiamarla al telefono nel frattempo ma c'è il solito messaggio: "Il telefono da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile"

Va in camera, apre l'armadio e mancano le sue cose.
Cassettone, mobili vari, idem. Tutti i vestiti, per lo meno quelli belli, spariti.

"Cazzo"!
La faccio breve: la tipa si era involata senza un biglietto. Il conto in banca vuoto, nemmeno un euro. In meno di qualche ora, il tipo è rimasto senza niente. Proprio niente. Nulla.


Andato dai carabinieri, sporto denuncia ma lei ha fatto pufff. Proprio puff.
Vi piace? E' una storia vera capitata ad un amico.
Cos'è è una ladra? Si, certo ma non ha mica rubato in casa d'altri ma al marito e senza un briciolo di mezza umanità l'ha lasciato in mutande.
Ocio, si diceva. Ocio alle sudamericane. Troppe cubane arrivate qua, sposate e poi ciao ma per lo meno detto in faccia: "volevo solo la cittadinanza" come se fosse una cosa come dire, normale ma per lo meno è concepibile. Gente che non ha la possibilità di fare niente nella vita se non quello che dice lo stato. I sogni e i desideri, muovono il mondo.
Quell'altra no. E' il classico comportamento narcisista in cui l*i è al centro del mondo e non si frega di quello che causa pur di fare quello che gli pare, come gli pare, quando gli pare.
E mi dicevo, cazzo, ma è una cosa folle ritrovarsi in una situazione del genere. Poi ti ci trovi che hai sbattuto il muso contro un* narcisista.
Il guaio è che ce lo stanno sbattendo in troppi. Xyx: "Avevo un ex che era una merda. Il classico narcisista maligno" e no, non è quello del post di l'altro giorno. Quest* è un altr* e uno si chiede se per caso visto che posto sta roba, li attiri. None. Nessuna relazione.
Allora il dubbio serio ti viene che siano in troppi in giro e che "tu" non sei il caso ma un caso. Uno dei tanti e qualcosa pensi, bisogna fare che altri non ci cadano o ci si ritrovino.
Cosa? Per lo meno parlarne.

Se ho voglia il prossimo post, tecniche: uso degli oggettini per giocare. :)
Namaste.

lunedì 5 settembre 2016

Più bella cosa, forse.


Siccome giornalmente vedo "tornare" amici ed amiche che si sono imbattuti in queste incommensurabili teste di cazzo al contrario di quanto succedeva quattro o cinque anni fa che invece erano persone finite in mani sbagliate più dal punto di vista di tecniche, ecco il quanto. Ricordatevi che "dopo" dovete fare i cozzi con queste situazioni e sentimenti confusi, incasinati e che vi incasineranno ancora di più.

Da: Narcisismo Patologico - Dott.ssa Claudia Scarpati


"E’ sostanzialmente impossibile ottenere una risposta coerente dal narcisista stesso.
Questo perché egli non solo è essenzialmente ignaro di ciò che fa, ma anche e soprattutto perché è totalmente assorbito nel proprio progetto di ottenere rifornimento narcisistico.
...
Una persona empatica ha sempre un insaziabile bisogno di comprendere cosa sia realmente accaduto; questa comprensione è inoltre fondamentale nel processo di recupero della propria autonomia e libertà.
Post di stamattina di un amico, tanto per cambiare.
La risposta, segue.
...
È solo nel momento in cui tutti i pezzi del delirante puzzle del narcisista combaciano che la vittima ha la possibilità di ricostruire e recuperare quanto di sé è stato sacrificato all’altare di cartapesta dell’amore narcisistico.
La comprensione non avviene mai in maniera indolore.
L’elemento di maggior sgomento è rappresentato proprio dal non riuscire ad accettare che tutto quanto si è vissuto sia stata una pura illusione, un sortilegio dell’anima che aveva come unica finalità quella di depredare il cuore ed il cervello della vittima e di prosciugarne le risorse vitali."

C'è una storia che mi torna sempre alla mente in questi casi ed è quella di Dracula il vampiro. E' strano perché vedo nel vampiro l' "eroe" non lo scempio. Tradito e condannato a qualcosa da cui non può uscire. La vecchia storia della tigre. Non puoi farla smettere di cacciare e cibarsi e così il vampiro. Che questo sia considerato schifoso dalla maggior parte delle persone non sposta il punto di una virgola.
Queste lercie pseudo persone invece possono scegliere e non lo fanno. Prima di tutto di andare a farsi seriamente curare, poi di capire dove hanno sbagliato e cosa fanno. Invece spesso si permettono pure di dare lezioni di vita. Pulirsi il culo con le dita è molto più pulito.
Io non so come dire queste cose senza essere frainteso così ricito di nuovo una frase fatta di paese: "Ti spianasse un TIR a 18 ruote e a pieno carico e se non bastasse, pure retromarcia". Il che non significa che questi qua sono iti per anni ad affrittellare il prossimo e manco lo faranno in futuro ma rende l'idea della considerazione. Così per bilanciare il mio pensiero ci metto una bella canzone che amo e che mi fa sentire meglio la verità di un rapporto e quello che in fondo provo a dare e cerco.