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martedì 20 settembre 2016

I' Davide

Prologo:
"E’ questo che mi ammazza,
C’è un prezzo da pagare

Per spiare
Le mie cicatrici, per auscultare
Il mio cuore. Eh sì, batte.

E c’è un prezzo, un prezzo molto caro,
Per una toccatina, una parola,
O un po’ del mio sangue

O di capelli o un filo dei miei vestiti"
Sylvia Plath 




E adesso scusate un po' tutti ma devo mandare un messaggio diretto a qualcun* che si collega qua come un orologio svizzero nonostante i fanculi in modo molto goliardico e scherzoso. Come ho già scritto, son responsabile di quello che scrivo per come lo penso, non per come cavolo lo leggete voi :) .
Però sarebbe l'ora di abbozzarla. :)

Non è difficile sapere quando un* si collega, cosa guarda, quanto ci sta, CENSURA (attaccarsi a i' lilli di' Lallo e più avanti spiego cosa sia),... etc. etc. è un giochino da ragazzi e pure senza durar troppa fatica anche quanti peli ad un* gli crescono sul culo. Tutto legale, inculati e felici. Questo è il profilo generale del "webete" visto che i' termine mi piace. Mi viene i' dubbio che forse andava meglio quando scrivevo e vi insegnavo i trucchetti. Un dubbietto leggiero (con la i), leggiero ma così, tanto per dir qualcosa. :)
Però i miei istruttori m'hanno insegnato così, forse sbagliando, chissà: o sei amico o nemico. O una persona o un "bersaglio" per non diventare un "bersaglio". Come disse il grande Gen. G.S. Patton: "Lo scopo della "guerra" non è morire per il proprio paese bensì fare in modo che l'altro bastardo muoia per il suo" ed in fondo anche nella vita normale è così. :)
In fondo nel mezzo il grande Bonvi ci fece una delle più esilaranti strisce delle "Sturmtruppen" in cui la sentinella intimava: "Altolà, chi va la?" e di risposta otteneva solo un: "Semplici conoscenti" spiazzandolo completamente. :)

Adoro Patton, uno dei più grandi condottieri di tutti i tempi nonostante la sua vena di follia ma chi non ce l'ha? Al pari di Napo (no, non è l'orso capo), di Annibale che quello poi veramente un genio. Alessandro Magno e tanti altri. Ah, a scanso di dubbi, non ho armi, non mi piacciono le armi se non da un punto di vista storico anche se mi piace vederle usare per capire come funzionavano. :)

E pe' a cronaca, e siamo a Firenze in piazza della Signoria. Ci son tre statue
guardando Palazzo Vecchio da sx Cosimo I, la fontana di' Nettuno e i' Davide d'un
certo Michelangelo. Ecco, "I lilli di' lallo" è i' pistolone di' cavallo.

Da quell'attra parte invece c'è uno che "ti" guarda male. Mi correggo, guarda male i rompicoglioni e gli dice con lo sguardo: "Vieni avanti bellino che anche se tu ti chiami Golia, ti butto giù senza troppe storielle." Ecco, quello è "i' Davide" come si dice da queste parti. Sta li da 1504 circa anche se oggi quello è una copia a difesa di Firenze, della sua repubblica e della sua libertà. "Regna cadunt luxu surgunt virtutibus urbes" e pure gli stronzi. :)
"Come fiamma più cresce più contesa dal vento,
ogni virtù, che il cielo esalta,
tanto più splende quant'è più offesa."
cit, uno di famiglia.

Non ho mica capito se il problema è cosa pubblico o se qualcuno sta cercando di tirar fuori dal forno l'arrosto che oramai è bruciato da un pezzo. C'è rimasto solo FUMO. A casa si torna solo con quello se si riesce a combinarci qualcosa. Nun credo visto che per qualcun* ho finito i miracoli e pure l'impossibile ma da un pezzo proprio.
Magari, oh è una fissa ma qua non ci sono psichiatri eppure ci venite e qualcun* avrebbe davvero bisogno di farsi vedere da uno bravo sempre che ci sia una ancora una vaga, lontana speranza di riportare l' "uomo" dove "uomo" non è, non c'è mai stato.

E per divagare ma mica tanto sul tema, c'è un post di qualche gg fa di Betty B. Bologna che postava questo stickers.

Due romani son li a giocare a carte e ad un certo punto entra una toppa della madonna con un vestito bellissimo, elegante ma porcello. Di quelli che non si porta niente sotto con la schiena scoperta e lo scoscio fino all'anca. Così uno dei due fa:
"Ma chi è quella?"
"E' mi sorella" risponde l'altro.
Cosi il tipo fa il carino e chiede del vestito:
"Ma che fa, a' sarta"?
"Si, sarta da'n cazzo a n'attro"!
Ecco.

Direi che per molte altre, troppe a dire il vero e lo dico con profondo rammarico, ne va bene un altro:


Perché il problema, se c'è, non è disporre del proprio corpo che rimane a discrezione del suo possessore comunque sia ma è il come questo corpo si utilizza. E' sempre il come che fa la differenza. Insomma è un discreto casino andare a comprarsi un bel barattolo di nutella e trovarci dentro un mazzo di asparagi oramai in poltiglia. Ordinare che ne so, un piatto al pesto al ristorante che consegna a casa e vedersi recapitare un paio di pinze da freni. Non è per le pinze ma non sono commestibili. Ecco, le persone dovrebbero avere delle etichette così uno sa dove casca ma riconosco che è un'utopia anche se non del tutto folle.

Spe che come al solito dimentico sempre qualcosa in fondo.
Un salutino speciale agli utenti lombardi. In particolar modo alle:
  • 121 sessions di Milano,
  • 7 sessions di Brescia,
  • 7 sessions di Vignate,
  • 5 sessions di Como,
  • 4 sessions di Monza,
  • 3 sessions di Pavia, Oleggio, Varese, etc ect. ect....
Poi saluto tutte le regioni è :)

Pssss. Non ci avete capito una mazza vero? Meglio così. Scremiamo :)

sabato 10 settembre 2016

Siamo sani?

Ieri sera mentre stavo pensando al post da scrivere mi è arrivato come al solito un messaggio da un'amica incasinata che chiedeva spiegazioni su cosa fosse in realtà il SM.
Una neofita vede sta roba e si impressiona perché effettivamente non ci sono cose usuali. Tra una sveglia notturna e l'altra per cause di dolore post frattura della mia compagna, mi è venuto in mente qualcosa pur non avendo dimenticato quello che ho scritto nel post precedente. Parlare di tecniche ed oggetti.
Da tanto tempo ho detto e ripetuto che quello che si fa a letto anche nel vanilla, la parte più difficile è il sapore e l'odore del sesso.
Lo sperma, il succo della fica che cola, la saliva, il sudore, il getto di squirting ed infine il pissing diretto. Son tutte cose difficili da affrontare e da farsi piacere. Spesso molti lo fanno per accondiscendere il partner e li finisce. Molti non riescono soprattutto se si va verso le ultime cose citate.
Quando tanti hanno parlato di pissing come atto di umiliazione e di sottomissione, ho spesso ripetuto che questo è uno sbaglio madornale. Il pissing è e rimane un atto d'amore o per lo meno così dovrebbe essere. Un "ti voglio così bene, mi piaci talmente tanto che sono dispost* a fare questo per te. Voglio tutto di te anche quello che il mondo considera schifo". E' pure strano perché questo è legato al rapporto univo tra due persone ed è il messaggio più forte che puoi dare al** tu* partner.
Dovrebbe essere così per lo meno. Il recupero della parte più sincera, più animale in un rapporto e guardate bene che animale non è in senso dispregiativo ma anzi. Gli animali se amano, lo fanno senza compromessi in modo totale sincero e leale mentre noi no. Amiamo a comodo. Diciamo di amare ma quest'amore è fatto di sotterfugi e di bisogni egoistici. L'amore è libertà di essere quello che siamo prima di tutto e l'accettarsi l'un l'altra. L'amore è dare e non prendere. L'amore è rispetto e da troppo ripeto lealtà e sincerità ma se si tratta di battere sto tasto fintanto che i figli della playstation non capiranno, allora sia. Le persone non sono videogame che puoi spengere e dedicarti ad altro perché prima o poi verrai spent* con la stessa e fors'anche più alta non-pietà che hai riservato per gli altri.
ecco, qui c'è il
"quando no".
Se un giorno vi trovate in ginocchio davanti al cazzo o alla fica del** vostr* partner mentre vi prendete quel getto e magari prima, durante e dopo non fate che ripetere o pensare quanto gli voglio bene per poi dimenticarvene quando tornate a casa, ebbene quel che pensate è spesso solo frutto della vostra testa e serve a dare delle ragioni inesistenti alla vostra perversione e renderla accettabile o anche mascherarla. E' come quando ti trovi a battere una ginocchiata per terra e ti rifiuti di andare al pronto soccorso. "Si ma poi passa" che hai paura di quello che la tac mostrerà ma il ginocchio gonfia e gonfia finché non lo muovi più ed è tutto cronicizzato. 
Magari sempre che vogliate approfondire ancora, suggerisco un bel pezzo appena postato su "L'arte di salvarsi". Personalmente spero di non ci ricadere ma adesso ha un senso quell' "incastro" perfetto che non è mai stato niente altro che il nulla. La mia più folle paura è quella di dare informazioni a chi non ne farà buon uso ed è per questo che son diventato così recalcitrante a postare tecniche e cose del genere. Il piacere inganna, accompagnato specialmente da un buon modo di fare, da una buona dose di accondiscendenza e di gelosia che alla fine si rivela solo per quello che è: il modo per conquistare la fiducia del partner, uomo o donna che sia e poi farne l' "uso" che più si ritiene giusto.

Ecco, quello è il momento di alzarsi e telefonare ad uno bravo e anche di andarci ma non rompere le balle al** propri* partner con i paroloni del ti voglio bene, ti amo e bla, bla, bla. Non ci crede nessuno e comunque sia poi anche la cacca viene a galla no? Quindi inutile nascondersi prima che qualcun* si incazzi e sbarelli. Chiunque sia me incluso. Insomma cominciate a riconoscere i sintomi della follia a discapito dell'umanità e del sano sentimento che lega due o più persone assieme.
Se siete "veri" questa roba la capite senza troppo bisogno di aforismi e di concetti astratti o di situazioni personali che vi piacciono tanto.

mercoledì 7 settembre 2016

Ma non è possibile! Eccome no?


Un tale ritorna a casa la sera dopo una giornata di lavoro. Una famiglia di classe media che ha un buon lavoro, brava gente. La moglie è una bella donna sudamericana e da anni stanno assieme.


"Ciao, son tornato"
Nessuna risposta.


"XXX uhhh, dove sei?"
Nessuna risposta.


"E' successo qualcosa porca paletta o è uscita?"
Si affaccia alla porta guarda in giro, va al negozietto a poche centinaia di metri e chiede: "Hai visto xxx?"
"No, risponde il negoziante"
Prova a chiamarla al telefono nel frattempo ma c'è il solito messaggio: "Il telefono da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile"

Va in camera, apre l'armadio e mancano le sue cose.
Cassettone, mobili vari, idem. Tutti i vestiti, per lo meno quelli belli, spariti.

"Cazzo"!
La faccio breve: la tipa si era involata senza un biglietto. Il conto in banca vuoto, nemmeno un euro. In meno di qualche ora, il tipo è rimasto senza niente. Proprio niente. Nulla.


Andato dai carabinieri, sporto denuncia ma lei ha fatto pufff. Proprio puff.
Vi piace? E' una storia vera capitata ad un amico.
Cos'è è una ladra? Si, certo ma non ha mica rubato in casa d'altri ma al marito e senza un briciolo di mezza umanità l'ha lasciato in mutande.
Ocio, si diceva. Ocio alle sudamericane. Troppe cubane arrivate qua, sposate e poi ciao ma per lo meno detto in faccia: "volevo solo la cittadinanza" come se fosse una cosa come dire, normale ma per lo meno è concepibile. Gente che non ha la possibilità di fare niente nella vita se non quello che dice lo stato. I sogni e i desideri, muovono il mondo.
Quell'altra no. E' il classico comportamento narcisista in cui l*i è al centro del mondo e non si frega di quello che causa pur di fare quello che gli pare, come gli pare, quando gli pare.
E mi dicevo, cazzo, ma è una cosa folle ritrovarsi in una situazione del genere. Poi ti ci trovi che hai sbattuto il muso contro un* narcisista.
Il guaio è che ce lo stanno sbattendo in troppi. Xyx: "Avevo un ex che era una merda. Il classico narcisista maligno" e no, non è quello del post di l'altro giorno. Quest* è un altr* e uno si chiede se per caso visto che posto sta roba, li attiri. None. Nessuna relazione.
Allora il dubbio serio ti viene che siano in troppi in giro e che "tu" non sei il caso ma un caso. Uno dei tanti e qualcosa pensi, bisogna fare che altri non ci cadano o ci si ritrovino.
Cosa? Per lo meno parlarne.

Se ho voglia il prossimo post, tecniche: uso degli oggettini per giocare. :)
Namaste.

lunedì 5 settembre 2016

Mi dispiace

Ma ho bisogno di pulizia in tutti i sensi.
Mi dispiace se alle volte sono un po' rude ma dico quello che penso  son stanco di chiacchiere, di sentir persone professarsi amici e poi non muovono un dito. "I discorsi non fanno farina."
E' il quanto. Per ora.

domenica 4 settembre 2016

Tra il dire ed il fare

撮鳥見鳥 fotolife
[野鳥][花&メジロ]
サクラの花粉にまみれたメジ
Più di 20 anni fa, riportai la pulzella a casa dopo qualche ora di "guerra". Erano le quattro e venti, e tre ore dopo pioveva talmente tanto da non vedere ad un metro. Le fogne cominciarono a saltare, Luca corse, le apri tutte, provò ad aprire anche le porte ma oramai era tardi. L'acqua arrivo e cominciò a sfondarle, a portar via roba e a distruggere tutto. Chi urlava, chi piangeva mentre tutto veniva portato via da un metro e quaranta di acqua melmosa. Il tutto grazie ai lavori intelligenti del nostro stato che aveva costruito le fogne a cazzo di cane. Poi nemmeno degnati di venire a vedere cosa fosse successo, nemmeno messo un cassonetto vicino a casa. Si, lo stato, le tasse. Alle volte penso di aver sbagliato nemico ma questa è un'altra storia.
La mattina dopo qualcuno si presentò qua, nonostante il lavoro, nonostante la fifa e lo sporco e non si stava in piedi e la fatica immane. Da due stanze, due sole stanze, portammo via più di quaranta carriole piene di melma. Qualcun altro si affacciò e disse: "Vi sono nel cuore" ma girò i tacchi e se tornò per la sua strada. Non chiese nemmeno se avessimo bisogno di un caffè, magari solo preparato. Se ne andò così e qualcun altro ancora, non si fece nemmeno vedere. 
Frasi di circostanza. Quel giorno mi fece capire il valore dell'amicizia, quella vera. Quella che non si ferma solo alle parole e alle buone intenzioni ma chi si da da fare senza che sia richiesto. All'amic* non si chiede, si fa a meno che ci sia qualcosa di interiore e non visibile che necessita di un dialogo per capire e aiutare. Eppure a tutti loro avevo sempre dato una mano. La macchina in panne, la porta che non si apre che ogni volta che qualcosa succede in paese e pure in rete quando si sa che Luca sa fare e allora non importa chiedere no? Basta dire: ho questo problema sapendo che Luca si rimboccherà le maniche perché l* considera amic*. Prima Luca, poi i pompieri, i cc e pure lo webmaster a seconda di quello che si necessita. Per l'amic* ci si sporca anche nella melma, anche per solo un abbraccio e chi rimane in piedi a guardare, non è un amic*, non è manco un'amante che prima deve essere amic*, poi il resto, forse.
Ecco, quando poi faccio pulizia il succo è questo qui. Chi amico dice di essere e chi non dice un cazzo ma dimostra con tutta la forza, di essere tale.
Fate come vi pare ma la fatica e il tempo non sono ripagabili da un amic* se non con la riconoscenza ed il sorriso e se qualcun* fa il furbo, e beh, a suo "rischio e pericolo". Nell'articolo di Andrea Scanzi dal "Il fatto quotidiano" si legge: "Se mi sputi sul divano di casa, io ti caccio...." ma ti caccio se sputi su di me, sui miei affetti, sulla mia famiglia, sul mio lavoro e sopratutto se sputi sulla mia dignità e limitrofi.
Ti caccio se ti metti a guardare la mia fatica ed il mio dolore e non fai un cazzo perché hai paura di sporcare le mani linde e profumate perché sarò rognoso, difficile, strano e tutto quello che volete ma su questa roba per la miseria ho più crediti che debiti nonostante che sbagli e di brutto alle volte.
Ti caccio senza tanti complimenti e te lo dico una volta, due e pure tre: "Se ti è rimasto inavvertitamente qualcosa attaccato alle mani, posalo, è meglio", poi non chiacchiero più. Faccio come adesso, sto zitto. Censura ma fuori dai coglioni per Dio e se non capite e beh, si vede che anche io ho dei lettori "webeti". Così non vi fate le solite seghe mentali, ci sono i post vecchi che spiegano e sono buddista ed uccido solo mosche e zanzare che per quello che mi riguarda ogni forma di vita è sacra, anche le più idiote. Non è un post mirato ma siccome qua pare far comune il ripetersi del solito atteggiamento, meglio mettere due puntine sulle i. Namastè.



lunedì 25 luglio 2016

Incontri e reincontri pazzi

Stavo ripensando preso dal caldo agli ultimi post sul mio secondo mondo e sugli incontri e reincontri.
Due volte mi son capitati strani e folli.
Puttgarden da wiki e i traghettoni.
Il primo.
Andiamo al ma(i)re e becchiamo due Finniche. Ops, Suomi. Castane ma carine. Si chiacchiera un po', si passa la giornata assieme e poi ciao, ognuno per la sua strada. Quindici giorni dopo partiamo per la Danimarca in treno. Arrivati a Puttgarden in Germania, il treno viene traghettato fino a Rødby per arrivare sull'isola di Sjaelland dove sorge København. Saliamo in coperta a prendere un po' di aria di mare e ci passiamo quasi l'oretta che ci vuole tra imbarco, traghettata ed sbarco.
Per scendere al ponte treno, ci sono due porticine di legno a mo di boccaporto, una per ogni lato del traghetto che è una "bella bestia". Arriviamo alla porta di tribordo (sx), e... toh! Le due finniche.
Rødbyhavn da flickr
O voi che ci fate qui? Ecco. A darsi un appuntamento non c'era modo.

Il secondo:
Altro viaggio, sempre li ma sto giro arriviamo a København e lasciamo il treno per salire in metropolitana. Quelle Danesi non hanno (per lo meno fino a pochi anni fa), intercomunicabilità tra i vagoni. Entriamo dentro e.. ritonfa!
Chi c'è? La ex del mio amico che lo guarda e gli dice: "Ehm.. che caso"!
Oooookkkk non mi dite che la Danimarca è il paese delle favole e che li tutto può succedere. Non ci credo anche se ogni bravo danese che coltiva un campo, lascia un pezzettino di bosco incolto per non disturbare gli gnomi. ;)
da lamiastellina.altervista.org
Già... e visto che oggi è una giornata "simpatica" dopo tanto tempo anche se aspetto ancora notizie di chi è in spedale in attesa che tutto si risolva per il meglio, mi sono tornati alla mente questi due episodi particolari capitati a oltre 1600 km da casa in Italia.


Ecco. Sono solo due ma ce ne son tanti. In genere non reincontri mai le "non-persone" e se lo fai è perché magari un amic* ti dice: "Ti ricordi di tizi*? Ecco, sapessi che gli è successo..."


Ghghghg ... e per dirla in musica: Leonardo Pieraccioni in:



Oh, è in versione maschile, per quella femminile bisogna aspettare, dice! :D

mercoledì 20 luglio 2016

Italiensk

Il seguito.

Quando fai amicizia con qualcuno da ragazzetto, in genere rimane. Fu così. Solo che erano amici "vikinghi" di ogni natura e genere. Si perché i ragazzi erano incazzati con gli "spaghetti" che gli fregavano le pulzelle più belle ammaliate com'erano dall' "amante" latino.
Diverso, di pelle scura, passionale, sincero, vero e che non crede che ubriacarsi sia segno di virilità. Il venerdì sera a Copenhagen c'era un casino della madonna con delle scazzottate a all'ultimo sangue. Poi è come per tutto. Superi la diversità e ti diverti come un pazzo a fare cazzate di tutti i tipi. Gli amici e le amiche venivano qua e noi andavamo la.

Bevevamo? Si, come spugne ma con la testa tanto per stare allegri e scherzare. Ci siamo letteralmente ammazzati dalle risate a fare il gioco dei mimi alle 3 del mattino, fradici come spugne. :)
Però ti capita di andare a fare la spesa al Bilka o alla Spar o a prendere qualcosa in drogheria o andare in giro mentre magari la tua bella che ne so, va a trovare i suoi ed in genere non vuole nessuno tra le scatole.

Così cammini per la città e passa una vikingona che è una toppa della madonna e tu la guardi per forza anche se tu sei quello serio. Se vuoi fare una cosa a tre glielo dici e ci divertiamo assieme e non è un tradimento di fiducia. Solo la toppa ha già incontrato un italiano, la solita testa di cazzo a cui non credere perché ti riempie con un mare di bugie solo per trombare. Così lei ti guarda schifata e ti chiede: "Italiensk?".
"Jo"! Rispondi

E lei seguita perché tu capisca in inglese: "Untrustworthy jokers - Inaffidabili buffoni". Così ci rimani di merda e non poco perché tu stai a qualcosa-gade o qualcosa-vej e sei un bravo ragazzo a cui non frega a nessuno appunto, se sei rotondotto, alto, basso, con i capelli lisci o ricci ma se sei "serio" e se lo sei, hai un bel codazzo di donne che ti fanno il filo soprattutto se sei libero.
C'entra niente ma gade significa "palazzi alti", quindi che ne so: Andersen-gade è strada di Andersen con i palazzi alti mentre se invece fosse Andersen-vej e si tratta di casette ad un piano. :)
Luca è e rimane un aggeggione che sa fare un sacco di cose, così: "Vieni a casa mia che si è rotta la cucina"? Si la cucina era rotta ma la pulzella voleva qualche giorno di fuoco e la speranza di non lasciarti andare.
Resta il fatto che lo senti addosso "il fare" comune. Quello che ha fatto danni e che un'altra cultura semplicemente non capisce. Una vikinga era in grado di divertirsi e di scopare in gruppo senza difficoltà. Prometti e non mantenere e quella ti apre con la famosa ascia da guerra senza batter ciglio. Vi ricorda qualcosa? Paese che vai, usanza che trovi. Le cose oggi cambiano in modo molto veloce ed inaspettato.

Non importa che ci sia scritto il nome ed il cognome. Notoriamente la Danimarca aveva un totale di abitanti di cinque milioni. Suppergiù quanto Milano o la Lombardia intera francamente non ricordo. Alla mia epoca così combaciava. Le voci girano con una velocità impressionante e se sei stronz*, un* inaffidabile maial*, sta tranquillo che si sa. A Firenze chi fu il giocatore che disse che gli avevano rubato l'auto? Ecco, dopo tre o quattro giorni, scoprirono che era stata persa dal medesimo al gioco.
E' brutto comportarsi da teste di cazzo ma questa è la mia esperienza e delle decine di persone che sono venute con me. Ecco, io rimasi, gli altri tornarono tutti ma non prima di aver sbavato davanti ad un vibratore con la richiesta di comprargliene uno per giocare a casa. Sembravano lupi affamati con la bava. "Sta zitto, non lo dire a nessuno". Seeee, ed io passo tutte le volte la dogana con attrezzi da porcellate per il maiale con annessa maiala che gli sembrava chissà che.

Ecco, il SM è lo stesso. Da la stessa sensazione solo che è fatto di persone e non di oggetti ma è la stessa cosa, come un flashback di qualcosa già vissuto sulla pelle. Una sera per non stare sempre a My...-gade ed andiamo a bere qualcosa in un pub. Siamo io e lei al tavolo ma ci sono due ragazze. Lei mi dice che lo sa che sarebbe semplice per me andare li ed imbroccarle. Io? Ma se in Italia mi "cacavano" manco di striscio. Il mondo all'incontrario per qualcuno o per molti. Come questo. Guardate che non è questione di quanta topa hai ma come ti senti dentro. Vedere, sentire le persone che apprezzano chi sei e non come sei ti fa sentire ricco dentro. Ti fa sentire persona che ha da dare e apprezzata fino in fondo. Chi mai avrebbe sognato nel corso degli anni di aver avuto il culo (con annessa l'intera persona ovviamente), della LEVI'S nel tuo letto e pure con la sorella del medesimo senza niente addosso dove quello che spesso qua chiamavate perversione era una semplice normalità. A letto si fa quel che ci piace, senza compromessi. Non è il letto osceno, perverso o basso o alto, sono le persone che lo rendono diverso. E' chi sono e in base a questo, rendono le cose, le azioni speciali o povere. 
Ci metto una bella nota di letto. Non erano molto "prese" dal sesso anale e francamente c'era una gran soddisfazione nel farglielo provare e vederle e sentirle non smettere più. La cosa che però rimane dentro è che se anche fosse stata una botta e via la differenza fondamentale che ancora spesso sento dentro è quello che mi manca è la disarmante sincerità e il rispetto che qui è raro, parecchio. Perché alla fine la vera chiave è proprio questa. Se sei sincer* l'altr* può scegliere se starci e a quali condizioni. Raramente ho visto e sentito falsità, cambi repentini di opinione, di considerazione, di atteggiamenti come qua. In poche parti del mondo se non in quello "censura". Alla fine delle storie valuti le cose anche in base alla qualità dei ricordi che ti lasciano dentro. Ecco, ho un solo ricordo "folle" della ragazza di un amico a cui piaceva un po' troppo scopare e saltava con molta facilità da un letto all'altro. Qui mi fermo perché è un altro discorso.

"La differenza tra un individuo sano ed uno tossico è principalmente il fatto che al primo non dovrete spiegare concetti semplici e basilari per una sana vita di coppia come "empatia" o "gentilezza". "Se solo mi capisse probabilmente smetterebbe di comportarsi così !" penserete. E vi ostinerete a farlo 'ragionare'. Ed ecco l'errore: voler far capire a chi non vuole capire. Se fosse una persona sana, non vi avrebbe causato dolore fin dall'inizio." Leonardo Capocchia

lunedì 18 luglio 2016

Du er smuk (indvendig)

Non avevo ancora sedici anni e mi portarono in vikingonia. Quelli che c'erano già stati o che ci andavano di già e chè erano contornati dalle ragazze, erano tutti morì con i riccioli. Bei ragazzi atletici. Chi giocava a pallone anche in squadre importanti, vestiti con abiti firmati alla moda. Gli occhiali da sole ultimo modello e via così.  Chi avrebbe mai guardato un ragazzo un po' cicciottello con la pelle chiara e con i riccioli ma castano? Nessuno. E infatti andò così per un gran numero di giorni. Poi successe qualcosa. Eravamo a ballare ad una festa ed una ragazza che era lì  chiesi: "Would you like to dance?" E lei annuì.
Era una pulzella a cui aveva messo gli occhi su, un tipo a cui non si poteva dire niente. Spesso le ragazze le avevano già conosciute qua per ragioni e motivi che non dirò ma visto che nessuno dei fighi aveva mai avuto il tempo di imparare l'inglese, avevo scritto ad ognuna di loro delle belle lettere innamorate. Ovviamente pensandomi al posto loro così come avrei fatto io se avessi avuto mezza chance. Se!
Ero talmente organizzato che avevo una cartellina con la carta da lettere diversa per ognuna, compratami è portatami dai singoli. Ebbene, quella sera mi trovai leggermente impacciato vista la situazione ma i lenti arrivarono nonostante tutto e lei non si tirò indietro.


La accarezzai dolcemente le dissi poche parole di apprezzamento e tutt'ad un tratto mi trovai con la lingua in bocca. "Cazzo, ho quindici ami e questa ne ha più di diciannove. Che ci faccio io qui? Ha un tipo di ventuno che le fa la corte, che gli dico e che mi inventò!!!???"
Puro panico abilmente mascherato.
Passammo la serata assieme e a tarda notte o mattina presto che dir si voglia, riaccompagnai a casa spingendo la bici. La fermai prima di arrivare e le riassettai i vestiti scomposti e lei mi disse: "Domani torno per te".
"Gulp!" Bocca secca e impossibilità di deglutire.
Quella stessa notte ebbi la mia punizione per aver messo le mani e qualcos'altro sopra una ragazza a cui non si sarebbe dovuto rivolgere parola.

Il giorno dopo arrivò portata da papà in auto. Tutte cose per noi italiani erano semplicemente "fuori di testa". Per farla breve stavamo poi tutti assieme a chiacchiera seduti sulle scale e la "V" tra le mie gambe sullo scalino di sotto. Non mi ricordo i nomi di tutti ma mi ricordo di una che poi ho reincontrato e rivisto in modo molto intimo e dolce. Non ricordo nemmeno come andò il discorso ma ricordo il suo sguardo. Tina si avvicinò a me e mi disse in un orecchio: "Devo parlarti, subito".
"Che succede?" risposi.
Mi afferrò per un polso trascinandomi in un lato della stanza e a voce alta davanti a tutte le altre ragazze proseguì: "Sei... sei tu che scrivi."
"Sì, " cercando di stopparla, "sono io, lo sanno tutti."
"Non Luca, tu scrivi quello che tu senti e pensi, non è farina del loro sacco".
Cercai di svincolare,  di riaffermare che ero solo un traduttore ma mi tirò via e  continuò: "È il tuo modo di parlare che ti tradisce, sei tu"  e non potei più negare.
Quella sera successe "il miracolo nell'ottava strada". Avevo tutti gli occhi addosso e ognuna cercava di parlare con me. Fu come se i "fighi" fossero semplicemente scomparsi. In un attimo il fisico atletico, ipantaloni di Fiorucci e la cintura di Armani non erano più niente. Pufff!
Quei giorni furono bellissimi e strani. Vedere tante belle ragazze inteezzate alle persone e non all'apparenza fu la prima inaspettata, impagabile sorpresa. Capisco che è difficile da far passare ma si sente forte sulla pelle quando praticamente nessuno ti filava e poi c'era una specie di gara a conoscerti. Non tanto fuori che quello e beh, si vede ma le domande e come tu rispondi e gli sguardi che cercano di entrarti dentro per capire chi sei, eccome se li senti. Sono stoccate a cui è difficile resistere.

L'ultima sera che ci vedemmo con V e la portai alla fermata del bus 22:27, precisi come un orologio, si levò l'anello d'argento dal dito, mi sgancio la catenina dal collo e li lo mise. Mi guardò negli occhi e mi disse: "Qualsiasi cosa succeda, non dimenticarmi mai" e ci baciammo.  L'ultimo,  dolce infinito sotto un cielo nero pieno di stelle.
Non l'ho mai più rivista ma ho rivisto Tina, dolcissima, perversa, meravigliosa donna. In vikingonia si chiamano tutte o quasi con gli stessi nomi: Tina, Anne, Anne-lise, Lise-Lotte, Mette, Pie, Lise. Ogni tanto esce qualche nome strano come Luna ed era bella come il nostro satellite.

Ve la ricordate la filastrocca "Caramba"?
...
"Ma non può dimenticare il brigante la sua bella,
Gli occhi suoi color del mare, la sua bocca tanto bella".
Ecco. Tina li aveva di quel colore, azzurro acquamarina mentre V., marroni come i miei.

Così ogni volta che tornavo a casa qui dovevo confrontarmi con le modaiole,  quelle che seguono i "miti" o gli stereotipi e non le persone. Quelle che se gli fa comodo ti dicono ti amo e non  è vero o hanno bisogno della "firma". Se vanno di moda i mastri,  il top. Se vanno di moda i daddy,  il top. Semplicemente perché fa figo. Io devo dimenticare quindi ho cancellato la domenica da quello che leggete e vedete ma sul mio blog ci sono ancora i cuori, le belle parole, le promesse, i giuramenti, tutto quando fa inganno e ipocrisia di quelle tre o quattro che andrebbero incoronate come le regine della falsità e della superficialità.

Andare in vikingonia era come vivere due vite parallele e diametralmente diverse. Li le file ordinate,  qui il caos. Li i servizi che funzionano, qui non funzionava un cazzo. Ogni mondo ha i sui problemi ed il paradiso non esiste ma porca miseria c'è una differenza totale tra essere valutato e seguito per chi appari e per quello che sei. Psss. Non è solo la vikingonia, gli Usa, il Canada,  la Germania etc., etc..
Così rileggetevi  "la ragazza ed il drago". Era un'altra Tina ma se voleva il fisico e la notorietà, probabilmente avrebbe seguito ad uscire con il primo ballerino dell'opera reale, piuttosto che impegnarsi con un "coglione" come me che stava a 1750 km di distanza. Eppure, "Nessun amore più grande". VERO per Dio, non come queste "cose" che hanno bazzicato qui. No, non basta essere troia, curiosa, sbocca,  disposta a tutto o quasi. Bisogna essere donna ed avere la coscienza che esci con un uomo e devi portargli lo stesso rispetto che chiedi per te. Non c'è ne frega se sei single, sposat*, fidanzat*, divorziat*, vedov* o liber* uccellin*. 
È un semplice discorso di principi e su quelli non si discute. Perché qua invece è pieno di gente che seguita a credere che se te la da, abbia il diritto di fare come cazzo gli pare o se invece è un uomo, di poter passare da una pulzella all'altra come se fossero birilli.
Il resto, tra qualche giorno. :)

mercoledì 22 giugno 2016

domenica 13 dicembre 2015

Fette di limone

31-32 anni fa, ebbi la seconda esperienza in questo mondo.  Non ricordo il suo nome ma aveva la mia stessa età.  No, non c'era l'aids ed una sera fuori, la tipa si trovò un ragazzo con problemi di mobilità in una disco. Si c'ero anche io, chiaro. Tra un bacio e l'altro il ragazzo, non da solo, per attaccar bottone, gli chiese se il limone nel bicchiere l'avrebbe buttato (io tradussi). Lei gli chiese se lo voleva e lui rispose di si.
Lei non fece una piega, prese il bicchiere con la fetta di limone rimasta, se lo mise in bocca bevendo l'ultimo sorso e glielo passò con un bacio lingua a lingua come se fosse l'ultimo. In faccia di questo ragazzo si disegnò un'espressione di stupore e di piacere. Finito, lei si girò verso di me con la faccia sorridente e sorniona che chiedeva: "Hai capito :)"?
Francamente la guardai stupito  quasi e dalla bocca mi uscì solo: "Maybe" (forse), un po' indeciso.
Il resto è qui.
Era una bella notte, il piacere palpabile, l'armonia pure, perché non regalare piacere ed affetto anche a chi non conosci. Non è un atto di sesso e se anche lo fosse, sarebbe lo stesso. Cazzo, quanta ragione. È passato così tnanto tempo eppure ricordo il suo profumo, il suo sapore, la sua pelle, la sua lingua ed i suoi occhi come se fosse appena successo. Mi ha insegnato tanto anche sulla testa e come funziona, mi ha fatto fare dei passi così grandi che ... beh. Chiaro no. Tutto il resto, come al solito, me lo tengo per me e per chi se lo merita
Ho vulto scriverlo perché non ho mai chiesto la sua data di nascita, non era molto cortese.  Fu lei che mi spiegò il perché ed il come lo "specchio", nelle relazioni funzioni e funziona anche troppo bene. Oddio, forse una scorpionaccia pure lei? Non lo saprò mai ma è così buffo e strano trovare quest'nalogia tra tante e una donna così bella tra tante, troppe femmine e non era una gran fica. Solo una donna e non è poco.

martedì 10 novembre 2015

Pensierini della sera.

Si e adesso guardo avanti, cosa vedo? Vuoto. Il che andrebbe pure bene ma di cosa riempirlo è il problema. Oh chiacchiero e pure parecchio con una persona molto piacevole ed impegnata quindi manco senza ideuzze strane ma è difficile non pensare ai fili conduttori dell'abuso. Nell'abuso c'è sempre uno che si adatta all'altro. Uno deve fare per forza quello che decide e come vuole l'altro. Discutere non si può.  L'abusatore ha sempre i diritti l'altro no, mentre in tv suonano "sei bellissima". Vaffanculo va. Meno male che per lo meno mi è arrivata la batteria del tablet e con lente, mini cacciaviti e un po di nastro, sono riuscito a cambiarla. Per lo meno adesso scrivo. Shit happens disse Forrest Gump. Un film che rappresenta la storia dell'America e in certi lati pure la mia.  La vita va avanti, segue cambia un cazzo. Jenny è sotto terra, chiunque sia Jenny (o anche Mario), e non c'è un piccolo Forrest a cui dedicarti.  Alle volte la cosa che ti spezza i sogni lo fa anche con le prospettive. Quindi si che scrivo ma guardare avanti a cosa? A cosa devo fare domani magari. Il resto non c'è. Ogni persona ha i suoi limiti, le sue paure e via così. Io ho paura del dolore gratuito. Credo nell'eutanasia, nel suicidio e in una morte meritevole che sia il giusto compimento di una vita che sia valsa la pena di essere vissuta. Credo nel karma, nei kami, nella reincarnazione.  Ho pochi bisogni alla fine, non togliermi quelli o sparisco o sbrano a seconda dei casi. Credo che ci si possa divertire senza troppi casini ma di donne che vogliono questo ce ne sono poche in itaglia. Al nord sono cuiorse di vedere che c'è oltre l'apparenza e in genere capiscono in base a quello che gli fai vedere cosa farti vedere e rispettare (l'anima o come la volete chiamare voi, sensibilità).  L'altra sera mi hanno chiesto se non volessi rinascere donna per provare a cambiare le donne qua.  Non ci sono riuscito da amante, da persona a cui giuravano di tutto, figuriamoci se fosse possibile migliorare un po l'altro sesso dall'altro sesso.. Meglio rinascere lucertola che se ne dica alcuni rettili sono dolcissimi alcune rughe si fanno le carezze sul viso ad esempio. Pure i cocchi di mare lo sono mentre si amano e lo fanno capire prima se è il caso o meno di avvicinarsi e non si sbranano mentre sono li. Gli uomini si.

Di cosa devo parlare che mi sarei volentieri ritirato da un pezzo se non fosse per le cose che incontri durante la vita. Altre rimangono tue amiche, poche. Il resto sparisce ed è pure giusto cosi. Fare male basta poco. Qualsiasi forma di violenza sia oppure no? Nella guerra di secessione si accorsero che i soldati non sparavano. Nella I GM, tentarono di fare finta di spararsi mettendosi d'accordo. Nella II, capirono che andavano addestrati, disumanizzando il nemico rendendolo niente o qualcosa da odiare. Facile la cultura dell'indifferenza alla fine. Dal coso della sigaretta alla cosa dei pompini c'è un filo conduttore che è sempre lo stesso e non cambia perché sono contenti così. Fanno quello che gli pare. Mentre tu sei li che cerchi di curare una ragazza, quell'altro ne sta già legando un'altra. Mentre sei qui a parlare di rispetto, di cura, di serenità,  di armonia,  di trovare una dimensione,  di quello che è sbagliato per non ripetere le stesse cose, l'altra cosa ha già un altro cazzo da succhiare e ne apprezza le dimensioni.  Hanno pure il coraggio e la sfrontatezza di venire a dirmi:
TU MI DEVI RISPETTARE. Tze, io vi devo lo stesso rispetto che voi avete dato a me se sono in vena. Nel momento che vi rimangiate  senza una spiegazione ma pur conservando il diritto di farlo,   perdete tutto non solo quello che vi fa comodo perdere per una semplice, ovvia e intrinseca ragione: pure io ho il diritto di cambiare idea e molto, tutto dipende dal modo che usate voi. Come ho SEMPRE affermato, non sarò io a cominciare una guerra ma se mi ci tirare per le recchie, capelli e palle, cazzo  volete da me:"à la guerre comme à la guerre." Una merda per lo meno fa concime,  chi tradisce avvelena e basta quindi.

Morale: guarda avanti bis? Guardo chi ho davanti e per quello che vedo mi impaurisco. Quindi, visto che non riesco a fare capire ai così che è sbagliato come fanno l'unica soluzione è abbassarsi al loro livello. No, non mi lobotomizzo cuore e testa per 30 frustate o per un culo nudo nel letto, non ci siamo capiti ma mi abbasso al livello in cui hanno messo me anche solo quando ho difeso qualcuna che non era in grado di farlo da sola. La morale è: non si fa una guerra in modo pulito, i morti rimangono morti è bene non arrivarci mai perché alle fine rimaniamo tutti sporchi anche chi è nel giusto,
Non mi sono vergognato di quello che ho fatto, pensato, sentito. Oggi si. Mi vergogno e mi pento di aver fatto, creato, sentito e mica nei vostri confronti. Non so chi mi legge, non vi conosco,  qualcuno si ma la maggior parte, no. Un porco è intelligente,  affettuoso, pure gentile nonostante che sia cosi buono assalamato che in genere non sopravvive ai pregi in vita. C'è veramente qualche maiala che non vale nulla manco da viva. No, non mi riferisco ad una in particolare, in certi momenti ti vengono in mente tutte quelle del genere, nessuna esclusa anche se poi ci sono le campionesse.
E ribadisco di avere detto e ripetuto le stesse cose in tempi non sospetti, non mi scassate il cazzo adesso. Adesso è tardi anche per quello. Dovrà placarsi la delusione,  certo, la giustizia mai. Mi è capitato di sbagliare. Non usavo la sw e quella per abitudine diceva sempre no. Le piaceva così e un giorno fu davvero no. Non ci ho dormito per sei mesi. Non successe niente di grave ma rimane il quanto. Se sbaglio la mia dignità ed il mio rispetto crolla prima verso di me perché qualcuna ha creduto in me e si è fidata.
Si signori, tutto sto blog è pieno di questo e nonostante tutto vengono a frotte, promettono giurano su quello che hanno di più caro. Esigono promesse, impegni ti rubano la vita e poi ti uccidono. No, le donne non cambiano e non si innamorano se non del loro ego o dei loro desideri e basta. Una, una mezza ragana, brutta, fatta male che pensi e si comporti in modo diverso dal nulla delle parole vuote. Su, dai.
Forza, chi si crede diverso/a faccia un passo avanti ma vedrai che sarà il solito silenzio o un frastuono di parole urlate con le dita incrociate dietro la schiena. Non dico le stesse cose, anzi sono anni che dico le stesse cose e voi siete talmente sordi da non sentirlo. 
Non ho mai messo in giro una foto, un film che non volesse essere stato messo in giro eppure vi ho dimostrato quanto sia facile farlo anche in malo modo. Vi ho spiegato che qui la sicurezza non esiste e si può entrare ovunque eppure me ne sono andato anche quando già ero dentro senza far casini. Vi ho dimostrato che qui siete tutti prede, me compreso, eppure non ho mai azzannato nessuno anche se ho dato qualche morso di avvertimento. Una volta, due, tre, poi basta. Traduco: "Altolà, chi va là. Fermo o sparo". 1, 2, 3, 4... non hai capito? 5! Ancora no? 6, 7....  poi sparo e basta senza cattiveria ma cerco di centrare il bersaglio.. Il brutto è che mi avete reso voi così e a me non piace manco un po essere cosi, che per sopravvivere qui bisogna essere cosi ma poi vi lamentate che sono così.  Follia, oltre la follia e semplice autodifesa non minaccia. Chissà se un giorno recupererò mai il mio buon umore e la voglia di scherzare. Bah.
Buona notte a tutti. :)

giovedì 13 agosto 2015

Orgoglio e pregiudizio

Adesso vi faccio incazzare ed quello che voglio. Un giorno presi una pulzella e la piazzai davanti allo specchio e gli ordinai: ripeti, sono una troia, una zoccola, una puttana, una vacca, un buco da sbattere e via così fino a che non finii gli epiteti. Oggi faccio la stessa cosa con voi, vi metto davanti a voi stessi  per lo meno per la maggior parte. Per il 75% delle persone, il loro cervellino ha un funzionamento abbastanza ridotto. Già che noi tutti usiamo il 36% delle capacità cerebrali, se poi lo raffrontiamo con quelli con un QI più alto, la cosa si fa drammatica.  In confronto ad uno con la testa da 110 in su, avete lo stesso gap che c'è tra voi ed una formica. Pure questo l'avevo già detto più volte ma stavolta ci vado pesante.
Quando mi sento dire che sono le storie che finiscono male, che alle volte le cose vanno così vi rispondo SBAGLIATO, le storie finiscono male non perché le storie sono sbagliate ma perché le persone sono sbagliate. Non sono le storie che fanno voi ma voi che fate le storie,  Se la storia finisce male, è perché "voi" siete IL male (vale anche per lo scrivente anche se scritto spersonalizzato). Le persone intelligenti e sensibili capiscono che alcune storie semplicemente non vanno per incompatibilità ed evitano di farsi del male, in una storia, qualsiasi essa sia, non esistono vincitori sia quando si litiga, sia quando la storia finisce, inutile peggiorare.  Oddio, poi ci sono pure i geni cattivi che si "ammazzano" pur di fare l'uno le scarpe all'altra.
Voglio il 24/7, lo voglio a tutti i costi. Voglio mastro e lo voglio a tutti i costi e voglio mia moglie o mio marito a tutti i costi perché è un mio diritto ed il mio possesso e che ci siamo costruiti una vita e perché ne ho il diritto e perché mi chiamo Mario e faccio l'idraulico. C'è un altro dato inevitabile e che non dipende che lo capiate o no, funziona così punto. Se lo capite magari ci lavorate e l'affrontate,  se non lo capite, pace tanto non capite un cazzo comunque. Io non vi posso fare una flebo di sta roba, tocca a voi farci attenzione non a me. Bene, per imparare si deve scegliere un maestro,  magari un muratore per un lavoro manuale o un ingegnere per un lavoro mentale. Nei rapporti umani è lo stesso che da uno che ne sa quanto voi, imparate la solita "beata minchia".
"La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente." Albert Einstein. Avete dei dubbi? NCFUC. (Non ce Ne Fotte Un Cazzo). Così è, punto. Volete per caso discutere le affermazioni di una delle menti più geniali della storia del genere umano? Provateci che a me vien da ridere.
Presa, E., G., B., N., D., etc etc. E portata oltre i suoi limiti, quei limiti si sposteranno oggettivamente ed irreversibilmente in avanti. Quel desiderio, quelle sensazioni non si accontenteranno più di quello che erano prima. Quando ho messo il prof Folken era anche per questo. Se cominci a fumare, poi moooolto difficile smettere. Il bdsm al contrario del fumo coinvolge sei sensi perché son sei, non cinque. Tatto, olfatto, odore, sapore, vista e sentimento. Nessun rapporto può eguagliare questo nella vita "normale". Non ci sono sfuriate di mariti, mogli, amici, zii o parenti vari che possano cambiare questo stato. Vero, ci si può disintossicare da una droga,  dal fumo ma questa non è intossicazione ma semplice forte, potente, ineguagliabile, FELICITÀ. Conoscete qualcuno tra le formichine che possa fare a meno della felicità?  Se dite di si siete da "abbattere" senza pensarci su. Anche un'ameba a modo suo è felice in date circostanze. Non importa che gli abbiate dato il permesso o no. L'importante è che si abbia provato e  che quel boom di sensazioni sia arrivato. Pensate che con una sfuriata, con delle minacce,  con un discorso pure pacato ed intelligente e pure empatico di risolvere qualcosa?  NO. Se alla vostra compagna o compagno che sua questo bdsm la rende felice, lo ricercherà per il semplice fatto che è felice e voi quel tipo di felicità non potete dargliela. Il primo punto è quindi la coscienza dei propri limiti. Tutti ce li abbiamo. Non possiamo fare tutto con tutti, possiamo fare qualcosa in certe determinate circostanze se ci sono le condizioni perché questo accada.
Più negate qualcosa, più stimolate qualcuno a violarla. Più date delle regole da seguire più reprimete il vostro partner. "Ogni individuo ha bisogno di esprimersi e di regole. Tanto più si reprime ed è disciplinato, tanto più deve trovare dei momenti di rilassamento. Le regole impongono il sacrificio dell'io ed aprono la strada alla nevrosi" e proseguo. "Per trovare la propria identità e' necessario imparare le regole e successivamente trovare il coraggio di trasgredirle." J.HUGES
Guardate che è la libertà che ha mosso il mondo. La libertà dai diritti dei nobili, non tanto direttamente dai nobili. La libertà dalle affermazioni della chiesa, non tanto dalla chiesa di per se, la libertà di pensiero, non tanto quello che ti veniva propinato dalla morale comune. La libertà è il motore della crescita. Ha creato rivoluzioni epocali. Potete negare quasi tutto a qualcuno ma quando gli negate la libertà di essere chi è non solo avete perso in partenza ma mi vi siete creati un nemico micidiale. È insito nella natura umana. Una mattina ve la trovate con un sorriso da orecchio ad orecchio e siete d'accapo se non probabilmente peggio. La repressione crea uno spirito ed un desiderio di ribellione forte, quasi incontrollato che può sfociare in ira (non ce la faccio più, fanculo), in rabbia (non sopportare più il partner che te le impone), in voglia di libertà (mollando magari famiglia e figli per non morire completamente). Se poi è pure vostra moglie, siete nella cacca più totale. Avete piazzato una bomba che scoppierà il punto fondamentale non è il se ma il quando e con quale forza. Prendetene atto se vi volete bene.
Provate a dividervi. Avete perso in partenza, anche la casa. Quella dirà che la storia è finita da tempo e addio ai suonatori. La libertà in italia arriva in genere quando i figli sono quasi sistemati ma poi le "pagate" tutte assieme. All'estero, nord europa, probabilmente più di uno avrebbe dei seri grattacapi.
Detto questo, scritti 630 e rotti post, avete capito qualcosa? NO! C'è sempre il coglione che lascia il pc aperto,  i bigliettini, il telefono, le mutandine strappate, il marito o la moglie gelosa e prepotente che crede che con la forza e l'autorità,  si possa salvare il matrimonio o la relazione. In effetti ha dato solo il secondo colpo ma decisivo proprio a quello che voleva salvare. Tra 5 anni capirete pure questa, tranquilli nonostante che siano già cinque che cerco di spiegarveli. Questo vi da la misura di quanto sia difficile capire e cambiare idea. Sempre dal Sig. Einstein: "E' più facile rompere un atomo che un pregiudizio." Noi siamo individui paurosi e facciamo ragionamenti per la gran parte dei casi semplici. Sei in auto, trovi il ghiaccio e freni e ti stampi. Non ti stampi per il ghiaccio ma perché freni. Hai una reazione istintiva: freno=mi fermo. Per non stamparti hai bisogno di insegnare al tuo istinto sbagliato ed alla tua testa a non farlo ma usare altri modi che in genere funzionano.
Ti incazzi nello stesso modo con la moglie o con il marito o quello che è per la stessa ragione: ti senti tradito. Il punto è: sei davvero tradito? 
La vostra reazione è quasi sempre quella sbagliata perché ragionare è fatica, pensare è fatica e pure difficile e spesso e volentieri avete anche troppo da fare per pensare a queste cazzate. 
Andate troppo lenti, che il tempo ha un solo senso di marcia (pssss, si chiama freccia del tempo, S. Hawking, che praticamente è totalmente paralizzato ma rimane un genio del nostro temo), che una volta fatto o detto qualcosa che fa male, poi non importa se non si voleva. Che se scegli in modo sbagliato poi chiudi la stalla quando è già vuota. Il risultato alla fine non è quella crescita in cui uno spera ma solo una serie infinita di porcate, di comodo,  di opportunità affini a se stesse in cui ci si diverte e poi ci si crea dolore e si da la colpa alle storie. Quindi la mattina quando vi lavate i denti e siete davanti ad uno specchio,  fatelo pure voi quell'esercizio: sono un cretino/a, un/a prepotente gelosa/a e via così.  Ecco se alla fine del discorso se non vi viene spontaneo chiedervi cosa potete fare per migliorarvi e ci provate fino a che non trovate il modo, fate un passo fino al cesso, entrateci dentro e tirate da soli l'acqua. Nessuno sentirà la vostra mancanza. Morale: la differenza tra quello che dite e quello che fate, siete voi e fintanto che non prenderete coscienza di quello che siete, combinerete solo pasticci. Quello che vorreste e che perderete perché ci avete solo provato e non creduto fino in fondo per paura delle conseguenze sbagliate create dalla vostra stessa paura. Che senso  ha questo blog in sostanza? Cerca di fare entrare nelle vostre teste e nei vostri cuori del cambiamenti che non siete in grado di capire e se ci provate, alla prima occasione fate peggio di prima perché questo voi siete e nessuno può cambiarvi se non voi stessi.
Adesso mi sono davvero rotto il cazzo anche di spiegare.  Ho 51 anni e non ho molto tempo. Non voglio aspettare 5, 7, 10, anni perché anche l'ennesima (come tutte e dico tutte, ma proprio tutte), torni qua con un avevi "ragione", magari sperando in una session. Sarebbe il primo ma il caso definitivo in cui se sono ancora vivo e mi si rizza ancora, prendo il pc, il tablet, il tavolo e la sedia su cui stanno e "glieli infilo tutti su per il culo senza pietà". Anche perché tra 10 anni sarò probabilmente già morto e sepolto.
Qualche anno fa ho rivisto una ex importantissima dopo una 30na di anni. Era l'unica che mi importasse alla fine e l'unica che credevo non sarebbe mai tornata. E' tornata invece con il marito e con i propri figli. Al suo marito ha spiegato che quell'uomo (io), era stato il più grande amore della sua vita. Che la storia è finita per stupidità e superficialità ed i problemi esistenziali che ha avuto in questo periodo sono stati proprio legati al fatto della "fine" della storia. Se non ci siete passati, immaginate pure le difficoltà del marito di lei a riportarla qui. Eppure con lui ha due figli ed una vita assieme. Mi ci è voluto parecchio per spiegargli che non sono suo nemico, che non voglio e non posso portarla via da lui prima di tutto perché non sarebbe giusto, secondo perché non è possibile. Per me lui è la persona a cui ho affidato in qualche modo la vita della persona che ho amato di più e gliene rendo infinitamente grazie. Lei lo ama, lui ama lei in modo indissolubile ma pure io e lei ci amiamo ancora con una forza che non è paragonabile a niente. Per me i loro figli sono quasi i miei figli e non voglio e non posso pensarla diversamente ma perché ci ho ragionato anche se seguito a sentire la sua (di lui), immensa difficoltà. Rimane il fatto che quando ci siamo incontrati si è accorto che non ero un fantasma, che esistevo, ero reale, e vivo. Io, la causa di tanti problemi se vuoi ma pure di un'amore così grande e potente. Indimenticabile e che fa ancora venire i brividi a entrambi. Un nemico? No. Un amico? Forse, dipendeva da lui, per me lui è il custode prezioso di questa parte di me. La ragazza ed il drago, quella E' lei.
Lo so che è difficile pensare e sapere che nessuno è comparabile a me, così come nessuna è comparabile a lei. Eppure lui da lei ha avuto una vita felice e tutt'ora ce l'ha. Noi due no. E' comunque vita, è successo è amore. Le cose cambiano, si evolvono e da queste bisogna IMPARARE e non distruggere. Venite qui e non imparate un cazzo, prendete e poi distruggete. Per parafrasare il Nuti: "a voi Attila vi fa una sega." Che senso ha continuare a dirvele ste cose? Nessuno.

martedì 11 agosto 2015

L'arciere

Spesso scherzando ho detto più volte che la vita senza culo non avrebbe senso, giocando sui doppi sensi. In effetti la vita senza fiducia non sarebbe vita.
La fiducia "uccide" la paura. La fiducia in se stessa rafforza la fiducia negli altri. Non c'è altro modo per vincere le proprie debolezze e le proprie fobie  che rafforzare e fare crescere la fiducia in se stessi.
Il punto semmai come si tradisce o come si viola questa fiducia. Tradire nel senso di mettere corna a qualcuno fa incazzare e pure parecchio ma distruggere la fiducia che si ha in una persona è la cosa più distruttiva in un rapporto qualsiasi esso sia e le due cose non coincidono.
Cominciamo da ragazzi quando ci sentiamo invincibili. Abbiamo una curiosità istintiva e così magari di nascosto ai genitori andiamo a farci un giro in moto, andiamo a provare un kart, proviamo a fare lanci paracadutati, facciamo roccia, andiamo in discoteca e ci prendiamo una sbronza colossale (o anche no), ma magari loro sanno che eravamo a casa dell'amico o dell'amica fidata.
Abbiamo paura che ci neghino quello che desideriamo di più e allora gli diciamo delle mezze verità. Noi siamo con l'amica/o ma non siamo dove abbiamo detto di essere. Non tutti hanno dei genitori comprensivi che capiscono che gli interessi dei figli sono tremendamente diversi dai propri. C'è un bellissimo pensiero di K. Gibran su questo:
"E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farvi simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco"

Nemmeno i vostri partner vi appartengono. Vivono con voi perché se e ve lo meritate o se gli fate comodo. Perché sentono qualcosa per voi. Perché li rispettate, perché la vostra presenza da loro fiducia, sicurezza e felicità. Questa è l'appartenenza ma la stessa non include il possesso. Non esistono padroni, esistono persone a cui si donano i nostri sentimenti e le nostre anime come nostri preziosi custodi. Siamo persone distinte però alle volte marciamo per tanti anni sulla stessa strada, accanto e senza deviazioni, poi in un attimo ci capita qualcosa che ci incuriosisce. Oggi questo è più facile, si tratta semplicemente di accendere la tv, di aprire internet e ci bombarderanno di tutto quello che ci interessa. Con sti cookies oggi la cosa è ancora più facile. Cercate che ne so, un frigorifero su un sito e poi su fb vi bombarderanno di annunci di frigoriferi. Così per tutto quello che cercate facendo leva sui vostri interessi e curiosità.
Ti capita così la pulzella che ti legge e che lentamente comincia a seguire le sue pulsioni che tu non hai creato, hai semplicemente contributo a fargli scoprire. Nessuna forzatura.
Non si possono cambiare le persone. Come ho detto più volte anche all'ultima, non posso "farti" piacere un pissing se già a "te" non interessa e ne "sei" attratta. Posso renderlo "dolce", eccitante, travolgente ma chi sei dipende solo ed esclusivamente da "te."
Allora il dubbio rimane e pure forte. Cosa fare se arriva da te una donna sposata con queste pulsioni? L'accetti, sapendo che forse tutto questo potrà causargli dei casini o ci passi sopra fregandotene del dolore e della delusione che potrebbe causare nel suo partner? Escludi a priori le persone sposate o accoppiate ma poi chi rimane? E' come arrivare a 20 anni e cercare la partner vergine. Nun se pole fare. Quindi una scelta devi farla confidando che chi hai davanti a te sia adulto e vaccinato e in grado di capire, reagire e comportarsi. Purtroppo questo non è così. Spesso e volentieri le persone si rivelano di carta. Al primo vento volano via come foglie secche che non servono manco come concime avvelenate come sono dai propri desideri e di quello che hanno seminato.
Il punto focale della questione in questo genere di rapporti è come comportarsi? Ti alzi e dici a tuo marito o a tua moglie che hai questi interessi estremi e rischi o di essere presa/o per pazza/o o addirittura rischi la relazione. Questa è la prima ragionevole paura: credere che il/la partner non capisca e probabilmente non capirà nemmeno alla 10ma volta che glielo spiegate.
Lo/a farà (forse), se gli portate a letto la vostra "crescita" o la vostra scoperta di voi stessi. Un'amica anche di letto mi ha appena detto che qui è ferito l'uomo poi il master. Vero, ma non c'è modo di separare. Luna è prima di tutto Luna, una donna, poi alle volte è pure schiava. Le persone non sono oggetti, le persone sono semplicemente persone con le loro fragilità, complessità e desideri.

Tutto questo casino di relazioni non è però insito nell'uomo. Noi non nasciamo così, è la nostra cultura che ce lo impone. Vi do un esempio particolare. Gli eschimesi secondo la loro cultura, usavano offrire la propria moglie agli ospiti e probabilmente anche la moglie si divertiva un sacco a cambiare partner in quelle distese di ghiaccio. Eschimese non è corretto, è un termine che abbiamo creato noi. Il significato è "mangiatori di carne cruda" e ci credo, cosa cazzo avrebbero dovuto mangiare senza avere mezzo tronco da accendere? Il loro vero nome è Inuit. Poi siamo arrivati noi. Abbiamo disseminato di chiese i villaggi, abbiamo piantato croci a non finire e la cultura di quel popolo è cambiata. Adesso guai a chi fa una cosa del genere. Probabilmente all'Inuit attuale, non passerà manco per l'anticamera del cervello di mollare la moglie e a lei di sfregarsi le dita anzi, con tutta probabilità diventerà una bestia nei confronti di chi solo ci prova. Gli abbiamo dato come si vede, pure i fiori di plastica tanto per inquinare un po' di più questo pianeta. Siete prigionieri delle vostre menti, della vostra cultura, legati da fili invisibili all'immobilismo delle vostre paure.
Perché il concetto di base dell'inquinamento, non sono i fiori, sono i sentimenti e la cultura. I fiori si possono togliere senza dolore, i sentimenti spezzati no, non si rincollano. Gli incastri perfetti si distruggono in batter di ciglia e quello che è stato viene cancellato dalla propria stupidità. Bdsm è anche la cultura di accettarsi e di rispettarsi per come siamo coscienti dei propri limiti. Direi che è la base semplicemente per cominciare. Se la mia partner è bisex, posso trovargli io un' "amica" per lei. Non posso manco soffocare i suoi desideri perché fino a prova contraria, lei vive una vita sola ed è compito mio rispettarla e fare di tutto perché lei sia felice. Conosco il rischio che è quello che si innamori ma non sposta la questione di un micron. La amo, la rispetto per quella che è. Desidero che abbia quello che lei desidera e che la rende felice. Se poi finisce, pace perché il come finisce che fa la differenza, non il se. Questa è la vita ma farsi male per un desiderio, soffocare chi hai accanto per una sola vera parola che da un senso a tutto e che si chiama egoismo, è la dimostrazione stessa del poco amore che si diffonde. Così cosciente di quello che sono e che posso dare la lascio andare a farsi una session. Mi sveglio la mattina altrettanto cosciente che il mio amore per lei, che il suo amore per me supera di gran lunga un desiderio. So che si formerà un legame, so' che con l'altro avrà pure un'intimità diversa da quella che ho io. Probabilmente lo amerà pure e pure in modo profondo e di nuovo non sposta il tutto di un micron. L'amore che si prova per la propria compagna di vita, non è lo stesso che per i figli o per mamma e papà. Avete forse dei dubbi? Allora perché ne avete paura?
Se non siete coscienti di questo, se non siete disposti ad affrontarvi, se non siete disposti a mettervi in gioco, che cazzo ci provate a fare, ma sopratutto, che cazzo VIVETE a fare?
State rintanati nelle vostre stanze, nelle vostre tane, in cima ai vostri alberi perché fuori non c'è posto per voi. Il primo tradimento quando uscite è verso voi stessi. Siete così soffocati dal desiderio che passate sopra all'amore e l'egoismo poi finisce di distruggere il resto. Non è un'ipotesi, è una semplice certezza. Non saprete quando succederà ma dovete essere coscienti che succerà e un ennesimo Cicisverde farà i danni nella vetreria in cui tanto voleva imparare. Alla fine di ogni frittata, la morale è sempre la stessa. Caro tal Cicisverde, non andare a fare cose di cui non reggi la portata perché rischi di fare male a te stessa e chi hai intorno.
Per il direttore della vetreria che aveva invece organizzato il corso il discorso è diverso. La sua è la responsabilità comunque stiano le cose di quanto è successo in vetreria. Magari non seguirà il tal con i carabinieri, ma si porterà sempre dentro il peso morale di quello che è successo. Chi è che ha vinto? Nessuno. Perché non esiste amore senza amicizia e questa include rispetto e comprensione, volere senza dare, chiedere senza ascoltare, vivere senza lasciar vivere.
Una volta rotta ci sono solo i cocci e i cocci tagliano, ovunque siano stati spanti.

lunedì 10 agosto 2015

La signora Cicisverde.

C'è una vecchia filastrocca toscana che recita: "La signora Cicisverde dopo venti anni la se la vedde (vide), dopo altri venti se la riguardò e tutta muffata se la trovò". Ci ho giocato un po' su senza far torti a nessuno e per far capire come spesso succedono le cose in generale. :)

La signora Cicisverde voleva assolutamente imparare a fare il vetro soffiato. Così di nascosto a casa si iscrisse ad un corso presso una vetreria artigiana. Dopo un mese la vetreria prese fuoco. La signora Cicisverde rimase chiusa dentro la fabbrica. Fuori arrivarono i pompieri ed i colleghi cercarono di aprire le porte per farla uscire. "Signora, si sposti che apriamo." Lei invece presa dalle sue idee non ascoltò, salì sul muletto e fatta retromarcia distese uno scaffale completo di cristalli fatti a mano. Mirò alla porta con le forche per buttarla giù ma la porta non si aprì. Le forche la penetrarono e infilò due colleghi. Fece retromarcia e distese un secondo scaffale e poi di nuovo a tutta birra verso la porta. Stesso risultato ma quel giro si infilò di netto i 3 soccorritori dei poveri due. Al terzo tentativo la porta venne giù col terzo scaffale ma gli andò meglio con quelli fuori. La porta causò solo qualche frattura a altri tre tra pompieri e ambulanza.
"Ohhhh," disse, "Scusate ma dovevo proprio uscire."
"Brutta stronza gli dissero quelli fuori, non vedi che hai fatto?"
"Eh beh, ma mica l'ho fatto apposta!!! Volevo solo uscire."  Cosi chi era rimasto cercò quasi di linciarla ma una luna assonnata si svegliò e disse: "weee ma che fate ragazzi, lasciatela stare!" Nel frattempo carabinieri e pompieri si accorsero che l'incendio era stato scatenato da un esperimento di soffiatura andato male della signora Cicisverde. Alla faccia della luna la presero per le braccia e le dissero: vieni con noi tu, mentre la signora urlava ancora: "Al bluto, al bluto."

lunedì 23 settembre 2013

Un altro po' di mastro con zen, armonia e spiritualità attraverso Shōgun

Oggi proprio mi viene da riflettere. Mi sto sentendo “the way of life” (un modo di vita), e me ne sto qua, rilassato in pace con i miei pensieri. Quando posso ed è purtroppo raramente, mi siedo e mi rilasso, cercando di rimettere ordine nella mia testa. Mi aiuta e mi rilassa ed è l’unico modo che conosco per ritrovare quell’armonia che cerco da sempre e che lavoro e problemi di vita, costantemente si affannano a distruggere. Mi siedo ricercando zen e mushin che quando c’è, ho ritrovato pace ed oggi è uno di quei giorni.
Avevo pubblicato un bello scritto tratto dal libro Shōgun ma a quanto pare si ritrova pure male visto che c’è quella ō che proprio bisogna metterci per ricercarlo. Così, di nuovo, eccolo qua.


Vi ho parlato molti post fa di un libro importante per riuscire a capire un po' un mondo diverso. Si tratta di " Shōgun"  di James Clavell. E' stato scritto nel 1975 ed ha venduto ben 7 milioni di copie. Oddio, leggerlo è un pacco visto che è composto da sei libri ed a seconda delle edizioni siamo a poco sotto le 900 pagine o sopra le 1000. Traggo ovviamente queste notizie da wikipedia per rinfrescarmi la memoria ma si tratta di una ispirazione verso un personaggio reale, il pilota del Miura ( 三浦按針: "il pilota del Miura" ), la nave sui cui era imbarcato e di nome William Adams. A quei tempi la popolazione normale spesso riceveva nomi riferiti al suo lavoro, quindi  divenne velocemente Anjin-San,  signor pilota. Shōgun è stato anche una miniserie televisiva in cui Toshiro Mifune interpretava Togugawa, quello che poi diventerà lo Shōgun, Richard Chamberlain, nei panni di Blackthorne, e la bellissima e altrettanto brava Yôko Shimada. Bella la serie ma molto diversa dal libro in cui vi sono dei passi intimi molto spinti con descrizioni di oggetti, di situazioni e di modi di vedere. C'è inoltre la solita contraddizione. Per capire la "violenza" del rapporto bdsm devi prima conoscere la dolcezza. Alla fine il Ju-do o il ju-jitsu che sono? La via e l'arte della dolcezza: "Ju", eppure con quella ti possono pure uccidere o imparare a non farlo rispettando la vita.

Toshiro Mifune e Richard Chamberlain


Yôko Shimada


Passo dal capitolo 31, la caducità di ogni momento. Ogni momento è unico, non si ripete, vivi quel momento cosciente che non ce ne sarà uno uguale. Vivilo intensamente, domani, come si dice è un altro giorno. Perciò credete in Dio e nel paradiso.
La morte non dovrebbe spaventarvi.
Quanto al senza ragione, sta a voi giudicare. Potreste avere ragioni sufficienti per morire." "Sono in vostro potere.
Voi lo sapete, e lo so anch'io." Mariko si chinò verso di lui e lo sfiorò con un gesto di pieta. "Anjin-san. dimenticate il villaggio. Possono succedere molte cose prima dello scadere di sei mesi. Una Grande Ondata o un terremoto, o forse avrete la vostra nave e ve ne andrete, o Yabu morira, o moriremo tutti, o chissà? Lasciate a Dio i problemi di Dio e il karma al karma. Oggi siete qui e niente può cambiare la situazione. Oggi siete qui, onorato e vivo e benedetto dalla fortuna propizia. Guardate questo tramonto... e splendido, ne? Questo tramonto esiste. Il domani non esiste. Esiste solo il presente. Guardate, vi prego. E così meraviglioso, e non si ripeterà mai più, mai più nell'infinita del tempo. Non questo tramonto. Perdetevi dentro di lui, fatevi tutt'uno con la natura e non angosciatevi per il karma, il vostro, il mio o quello del villaggio."
Blackthorne cominciò a sentirsi stregato dalla sua serenita e dalle sue parole.
Guardò a occidente: grandi chiazze di porpora e nero striavano il cielo.
 Contemplò il sole finché esso scomparve.
"Vorrei che foste voi la mia concubina," disse.
"Io appartengo a Buntaro-sama, e finche non sarà morto non posso pensare ne dire ciò che potrebbe essere pensato o detto." Karma, pensò Blackthorne.
Lo accetto? Il suo? Il mio? Il loro? La notte e bellissima.
E anche lei, e appartiene a un altro.
E bellissima, sì, e molto saggia.
Lascia a Dio i problemi di Dio e il karma al karma.

Cos’è questo se un cogli l’attimo? “Cogliere o riconoscere la vita in ogni respiro, in ogni foglia di the. Questo è Bushi-do.”
In realtà è qualcosa di più profondo. Non stiamo parlando di una bella pulzella che te la da ed “ogni lasciata è persa”. Non perdetevi quel tramonto o quel gesto o quel singolo respiro perché in esso c’è armonia, c’è la bellezza la profondità della vita.
Oggi è già passato, domani è troppo lontano, c’è solo il presente, l’adesso, l’ora. Accogli quello che ti passa il destino con saggezza e coraggio perché sono il segno indelebile della tua anima, l’unica cosa che è veramente tua.


Passo dal capitolo 35. Le differenze, l'interiorità, la vergogna, la riservatezza, la caducità della vita.
"Non intervenite," aveva detto lei, e lei era piena di saggezza.
Lui non aveva nessun diritto, e Buntaro molti. "Vi prego di essere cauto, Anjin-san.
Ricordate quanto vi ho detto delle orecchie che ci sono date per sentire e del Recinto a Otto Pareti." Rimase fermo, obbediente, costringendosi a riflettere su quello che lei gli aveva insegnato.
"Vedete, Anjin-san," gli aveva spiegato in quella sera particolare, dopo tanto sakè, quandò lui aveva scherzato sulla mancanza di intimità in ogni luogo, con la gente sempre intorno e le pareti di carta, e occhi e orecchie sempre all'erta,
"qui dovete imparare a crearvi la vostra intimità. Fin da bambini noi impariamo a scomparire dentro di noi, a erigere mura impenetrabili, dietro cui viviamo.  Se non potessimo, senza dubbio impazziremmo, e ci ammazzeremmo l'un l'altro e poi uccideremmo anche noi stessi."
"Quali muri?"
 "Oh, possediamo un labirinto senza fine in cui nasconderci, Anjin-san! Cerimoniali e usanze, e tabù di ogni genere.  Anche la nostra lingua possiede sfumature che voi non avete, che ci permettono di evitare, cortesemente, qualunque domanda, quando non vogliamo rispondere."
"Ma come riuscite a chiudere le orecchie? E impossibile."
"No, e molto facile, con l'addestramento.  Naturalmente, si comincia fin da piccoli, appena il bambino sa parlare, così che gli diventa una seconda natura... se no, come potremmo sopravvivere? Prima vi sgombrate la mente dalla gente, per mettervi su un altro piano.  Un grande aiuto e offerto dalla contemplazione del tramonto o dall'ascoltare la pioggia... avete mai notato i suoni diversi della pioggia? Se veramente ascoltate, allora il presente svanisce.  Ascoltare i fiori che cadono e le rocce che crescono, questi sono esercizi eccezionali.   Naturalmente non dovete vedere le cose, esse non sono che segni, messaggi al vostro hara (), al vostro centro, per ricordarvi la transitorietà della vita, e aiutarvi a conquistare il wa (, armonia, pace, stile giapponese), l'armonia, Anjin-san, l'armonia perfetta, che e la qualità più ricercata in tutta la vita giapponese, in tutta l'arte, tutta..."
aveva riso.
"Ecco, vedete che effetto produce il sakè!"
 Si era sfiorata le labbra con la punta della lingua, in un modo tanto eccitante.
 "Vi sussurrerò un segreto: non lasciatevi incantare dai nostri sorrisi e dalla gentilezza, dal cerimoniale e dagli inchini, la dolcezza e le premure.  Sotto a tutto questo, noi possiamo trovarci a un milione di ri di distanza, soli e sicuri.  Perché questo cerchiamo: l'oblio.  Una delle prime poesie scritte da noi--la si legge nel Kojiko, il nostro primo libro di storia, che risale a un migliaio d'anni fa--forse vi spieghera quanto vi dico: Otto nuvole si alzano perché gli amanti vi si nascondano.  Il Recinto a Otto Pareti della provincia di Izumo racchiude quelle nubi a Otto strati...  oh, quale meraviglia quel Recinto a Otto Pareti! "E certo impazziremmo, se non avessimo un Recinto a Otto Pareti!"
Ricordati il Recinto, si ammoni Blackthorne, mentre la furia sibilante di Buntaro esplodeva di nuovo.

Ascoltare le rocce che crescono. Bere the da una tazza vuota. Mi rimbombava nella mente fin da ragazzino. Solo dopo diversi anni ci sono riuscito e quando ci arrivai rimasi stupito. Le rocce parlano, le rocce crescono. Puoi veramente sentire l’armonia ovunque ed essere tutt’uno con tutte le cose. Niente è inanimato e tutto è legato da un’energia armonica  che si può sentire. Ed ecco che quando mi ritrovo il suonatore di flauto o il fabbricante di corde che da lezioni mi viene semplicemente voglia di “tagliargli la testa”. Questa è spiritualità e non si compra e non si vende.
La stanza ad otto pareti dove ci racchiudiamo, dove tutto succede. Il nostro mondo, il nostro segreto. Pudore dei sentimenti, pudore custodito in un luogo che tutti sanno che c’è ma nessuno sa dove se non noi due.
La dualità dell’individuo con cui con dolcezza e gentilezza si può anche tagliare la testa di qualcuno (ovviamente in senso figurato), e rimanere in armonia . Chi, le due forze che si inseguono.


Estratto dal cap 39 - Ascoltare le rocce che crescono, sentire quello che apparentemente non è possibile sentire, i kami.
Cominciò a piovere, ma l'inglese non ci badò.
Sedeva su un sasso, nel giardino che gli aveva dato tanto piacere. Era un mucchio di rovine. il ponticello era distrutto, lo stagno sconvolto e il ruscello scomparso. "Non importa," disse, rivolto al vuoto. "Le pietre non sono morte." Ueki-ya gli aveva spiegato che un giardino deve essere creato intorno alle rocce, perché senza di loro resta spoglio, non e che un terreno coltivato.
Una delle rocce era frastagliata e molto comune, ma Ueki-ya l'aveva collocata in modo che al tramonto, guardandola intensamente e a lungo le Venature, nel bagliore rosso, disegnavano un paesaggio di monti e vallate e laghi, con la notte che si addensava lontano.
Blackthorne sfioro la roccia con la mano. "Ti battezzo Ueki-ya-sama," disse, e ne fu CompiaCiuto, sapendo che se fosse stato vivo anche il vecchio se ne sarebbe vivamente compiaciuto.
Forse lo sa, anche essendo morto, penso Blackthorne, forse il suo kami si trova qui adesso.
Gli scintoisti erano convinti di diventare del kami al momento della morte...
"Cos'e un kami, Mariko-san?"
"Il kami e inspiegabile, Anjin-san. E come uno spirito, senza essere come un'anima, senza essere un'anima. Forse e l'essenza immateriale di una cosa o di una persona... dovete sapere che l'uomo diventa un kami dopo la morte, ma che un albero o una roccia o un dipinto sono pure dei Kami. I kami sono venerati, mai adorati. Vivono fra il cielo e la terra e visitano questo Paese degli Dei o lo lasciano, tutto nel medesimo tempo."
"E lo scintoismo? Cos'e lo scintoismo?"
"Anche questo e inspiegabile, purtroppo. E come una religione, ma non e una religione. In principio non aveva neppure nome... noi lo chiamiamo scintoismo, la Via del Kami, da un migliaio di anni, per distinguerlo dal Butsudo, la Via del Budda. Ma per quanto indefinibile, lo scintoismo e l'essenza del Giappone e dei giapponesi, e per quanto non possieda una teologia ne una fede ne un'etica, e la nostra giustificazione dell'esistenza."

Quando senti le rocce che crescono, capisci anche il kami ()

Passo dal cap. 54 - La passione e l'amore dei due mondi diversi.
"Non mi piace vedere in te tanto fuoco.  Ne veleno, ne rabbia.  Dov'e la tua tranquillità? E la tua buona educazione? Dovresti imparare a guardar crescere le rocce.  Ne?"
Mariko senti la propria ira svanire e rise.
"Hai ragione.  Perdonami." Tornò se stessa.
"Oh, quanto ti amo, e ti rispetto! E stasera sono stata così orgogliosa di te che ti avrei baciato, davanti a loro, secondo le tue usanze."
"Madonna, questo avrebbe dato fuoco alle polveri, ne?"
"Se fossimo soli, ti bacerei fino a farti chiedere pietà."
"Ti ringrazio, amore mio, ma tu sei la, e io sono qui e fra noi c'e il mondo intero." "Non c'e nessun mondo fra noi.  La mia vita e piena grazie a te."

Questo è il mio mondo, una parte del mio essere che non riesco più a separare dal resto. Poi ci sono le corde, solo dopo.