Fummo felici un giorno, un'ora, un attimo. E questo potrà essere distrutto? Eugenio Montale.
Cominciamo un po' tutti con i buoni propositi. L'inizio dell'avventura rende euforici e leggermente incoscienti. Un bellissimo e ottimistico sentimento che cela alla luce i problemi che ogni relazione racchiude.
Se avevate già visto i miei video porcelli, i primi che avevo fatto, erano pregni di questa idea. Davo per scontato troppe cose, sopratutto che la gran parte delle persone per lo meno in camera da letto si rispettassero e cercassero di capirsi in lealtà e in amore e da questo nascesse un processo di crescita interiore facilitata dalla bellezza e dallo spessore di ciò che si vive, appagante sensi e spirito. Evidentemente è stato uno dei miei più grandi errori.
È inevitabile che prima o poi si venga beccati. Marito, amante, ragazz@, moglie, convivente e questo è è rimane la chiave di volta che si trasforma costantemente in irresponsabilità morale e sociale. La colpa delle scelte ricade su un capro espiatorio che è sempre l'altr@. Tra la scelta di seguire i sentimenti se davvero ci sono ed il mutuo della casa, il finanziamento del lavoro, dell'auto. I figli, il cane, i gatti e quant'altro di materiale ha legato due alla relazione precedente, vince sempre il materiale che qua è il simbolo dello status. Un po come il telefono ultimo modello pagato a rate ad un prezzo un terzo più alto e magari senza credito ma che si può esporre senza vergogna e come simbolo sociale. Ad essere sinceri però, chi ama gli animali difficilmente fa porcate agli altri essere umani fatta eccezione per i soliti estremisti.
Qualcuno ha un'idea di come si possa sentire un uomo "normale", comune che ha vissuto parte della sua vita con persone così? Parlo della mia di esperienza e voi confrontate la vostra. Venite qua, cambiate. In meglio o in peggio a seconda dei punti di vista ma dal mio, in un anno siete un'altra persona. Avete cominciato a capire ed essere voi stesse. Cosa, non lo so. Tiro fuori che c'è ma non posso cambiarlo. Quello potete solo voi ma il confronto non regge. Qualsiasi uomo non può che sentirsi una mezza sega ed in fondo è quel che è ma perché lo vuole. Perché una ha scelto di crescere, l'altro di rimanere com'è. Non è merito mio. Io non sono dio. Non sono più grande, più bravo ma applico quello che la mia (millenaria cultura), mi ha insegnato e se funziona, è merito suo, non mio ma va (troppo), spesso a finire nella voragine di emme in cui vivete. Falsi dei, falsi principi o superficiali, limitati. Cosa pensate che un master dovrebbe insegnarvi a scopare? Un sessuologo forse lo fa meglio. Dovrebbe insegnarvi ad ubbidire o a rispettare i ruoli? Psss, arruolatevi, per lo meno fate esperienza sulla vostra pelle, funziona meglio anche in questo caso. Cosa cavolo dovrebbe insegnarvi un master, a fare i nodi, a come si usa la frusta al che cazzo ne so? A leccare una fica di un'altra donna, a come farla godere a far sesso di gruppo... COSA? Vacca della miseria ma se pensate questo siete talmente fuori che un anfiteatro vi fa una pippa proprio.
Beh, fate il test va e spero vi piaccia ma dovrete attendere un po' per le risposte altrimenti svelo l'arcano ed il suo scopo non avrebbe senso. Non siete obbligati. Non vi è nessuna raccolta dati personali. Le tre domande sono obbligatorie. L'ultima parte no. A me serve a capire come pensate. Tutto qua, come l'altro test d'altra parte. L'unico "aiuto" che posso darvi sta in una parola: prospettive.
Beh, fate il test va e spero vi piaccia ma dovrete attendere un po' per le risposte altrimenti svelo l'arcano ed il suo scopo non avrebbe senso. Non siete obbligati. Non vi è nessuna raccolta dati personali. Le tre domande sono obbligatorie. L'ultima parte no. A me serve a capire come pensate. Tutto qua, come l'altro test d'altra parte. L'unico "aiuto" che posso darvi sta in una parola: prospettive.
Oddio, cosa penseranno tutti e gli amici davanti ad una relazione fuori degli schemi. Cosa diranno di me con un collare al collo o con un guinzaglio in mano? La paura di non volere apparire come quelli che vogliono cambiare il mondo per non volerne sopportare il peso. Il tutto come se il collare ed il guinzaglio dovesse essere strillato ed esposto in mondovisione modello Giovanna D'Arco. Per dio, se non si sono fatte bibilche porcate in giro perché cazzo qualcun@ dovrebbe vergognarsi di chi si è?
L'immancabile risultato anche se prima non ci fossero stati comportamenti psicopatologici e narcisisti, ci cadono tutti in modo drammatico ed inequivocabile. E' un po' come un buco nero. Passato l'orizzonte degli eventi si precipita dentro senza più uscirne. Così in un solo batter di ciglia tutti i momenti di favolosa intimità, di potente trasporto, di darsi e prendersi reciprocamente nel vortice drammatico e infinitamente passionale di una relazione SM finiscono nel non senso della cancellazione della loro stessa esistenza. Per parafrasare una citazione ma che non so di chi sia, affermo con forza che amare è riempire gli spazi più bui delle nostre reciproche vite riempiendole di luce. Amore è la somma di due interi e non è mai metà. Il "mezzo", il "quasi", semplicemente non esiste. "Quasi goal" diceva un noto radiocronista ma non conta nulla. Non esistono i quasi orgasmi, le quasi case, le quasi relazioni, le quasi storie, i quasi sentimenti, la quasi cucina o che diavolo posso dire perché il quanto sia davvero, deve fare quel passo in più anche se può essere altrettanto piacevole. Qui e solo qui 1+1 fa sempre e solo 1.
Penso ai sorrisi, ai sogni ed ai progetti. Alle carezze, ai gemiti, alle urla, al piacere dal semplice incontrarsi al profondo viversi. Penso agli sguardi, alle parole, ai respiri calmi e quelli affannati. Penso alle mani nei capelli accarezzati ed anche tirati, al non essere mai sazi alla voglia di rincontrarsi. Penso alle attese, al desiderio che urla e allo sfiorarsi con le dita che sento dire: "Finalmente!" Alle situazioni più scabrose ma anche ad una semplice passeggiata mano nella mano perché alla fine è l'esserci ed il come che conta, tutto il resto è quasi inutile sovrastruttura.
Alcuni preferiscono dire ti voglio bene piuttosto che ti amo, credendolo meno impegnativo. Non è del tutto vero. Ti voglio bene" è "voglio il tuo bene" ed è quasi una domanda: "Nel tuo bene ci sono anche io?" ma è altruistico come l'amore dovrebbe essere. "Io ti amo" è leggermente più egoista ma è anche mettere a conoscenza l'altr@ di quello che si sente per l@i e dovrebbe essere credo, il principio di un dialogo se ricambiato, confronto e costruzione.
Così alla fine conta davvero come chiudi. Il non ti amo più è fonte di una distruzione di una relazione perché se una persona vale ed è valsa fino a quel momento o si è falsi prima di tutto con se stessi o sono state combinate cose che con l'amore, il rispetto e la lealtà, avevano poco a che fare. Non si può smettere di amare un figlio come non si può smettere di amare qualcun@, semmai cambia la profondità. L'appagamento e l'arricchimento spirituale dovrebbe sopravvalere il conservativismo materiale e che bene o male, è ricostruibile. I sentimenti mai, sempre che si abbiano.
Vorrei anche parlare degli amici di ogni sesso che si sono trovati o si trovano nelle stesse situazioni o purtroppo, ci si troveranno che questo post alla fine è per loro. La maggior parte di chi cancella altre persone non solo non si rifà più viva ma caduta o già presente nello stesso vortice, ricomincerà inevitabilmente a fare le stesse cose a meno che non ne veda un tornaconto e fino a che dura il medesimo.
Insomma, scoperta la torta bruciata e di che "cosa" è "morta", non c'è modo di farla resuscitare. Non servono i messaggi, gli aforismi anche dolci, incacchiati, incompresi o che rappresentano l'attonita vittima nel suo vortice di confusione interiore in cerca di umane e ragionevoli risposte. Sono semplicemente frasi, pensieri, sentimenti persi nel vento. Chi ti ama o ti amato davvero, se "tu" ami sei presente quando serve, quando è giusto esserci e non quando ti fa comodo o quando è più facile. Ci sei perché ti metti negli altrui panni fors'anche per egoismo. Chi è disposto a mettersi nei vostri se la maggior parte delle volte scappate, vi nascondete come tanti grilli talpa ed uscite di sotto terra solo per uccidere. Potrete essere circondati a milioni di persone che vi fanno il filo o che vi spupazzano ma sarete sempre SOL@. Siamo li per capire e farsi capire e dare quella mano che spesso costa tanta fatica, alle volte pure sacrificio e anche il superamento dei propri limiti per l'altr@ perché anche l'amicizia o non lo è. O è amore o non lo è. Chi ti ama ti ascolta anche nel silenzio disse Ghandi e ti mette davanti a se stess@ senza domandare, senza pretendere qualcosa in cambio. L'amicizia e l'amore senza empatia non possono semplicemente esistere. Siamo nei panni dell'altr@. Far cessare quel dolore, spiegare, esserci, è farlo cessare per se stessi, è spiegarsi per se stessi è esserci ancora una volta per se stessi. Se l'altr@ è semplicemente altro, allora...
Così amare è anche amarsi alla fine. La catena che si chiude fatta di tanti piccoli anelli che la compongono e il gancio, è la presenza, è ciò che trasforma catena in bracciale. Gioiello. Unione. Guardate bene che empatia non significa per nulla dire: io al suo posto farei così cercando di imporre la propria visione. Questo è consigliare qualcun@. Dargli un altro punto di vista ma empatia significa pensare e sentire l'altr@ con la sua testa, il suo cuore ed i suoi sentimenti. In due parole è comprendere e imparare.
Insomma, scoperta la torta bruciata e di che "cosa" è "morta", non c'è modo di farla resuscitare. Non servono i messaggi, gli aforismi anche dolci, incacchiati, incompresi o che rappresentano l'attonita vittima nel suo vortice di confusione interiore in cerca di umane e ragionevoli risposte. Sono semplicemente frasi, pensieri, sentimenti persi nel vento. Chi ti ama o ti amato davvero, se "tu" ami sei presente quando serve, quando è giusto esserci e non quando ti fa comodo o quando è più facile. Ci sei perché ti metti negli altrui panni fors'anche per egoismo. Chi è disposto a mettersi nei vostri se la maggior parte delle volte scappate, vi nascondete come tanti grilli talpa ed uscite di sotto terra solo per uccidere. Potrete essere circondati a milioni di persone che vi fanno il filo o che vi spupazzano ma sarete sempre SOL@. Siamo li per capire e farsi capire e dare quella mano che spesso costa tanta fatica, alle volte pure sacrificio e anche il superamento dei propri limiti per l'altr@ perché anche l'amicizia o non lo è. O è amore o non lo è. Chi ti ama ti ascolta anche nel silenzio disse Ghandi e ti mette davanti a se stess@ senza domandare, senza pretendere qualcosa in cambio. L'amicizia e l'amore senza empatia non possono semplicemente esistere. Siamo nei panni dell'altr@. Far cessare quel dolore, spiegare, esserci, è farlo cessare per se stessi, è spiegarsi per se stessi è esserci ancora una volta per se stessi. Se l'altr@ è semplicemente altro, allora...
Così amare è anche amarsi alla fine. La catena che si chiude fatta di tanti piccoli anelli che la compongono e il gancio, è la presenza, è ciò che trasforma catena in bracciale. Gioiello. Unione. Guardate bene che empatia non significa per nulla dire: io al suo posto farei così cercando di imporre la propria visione. Questo è consigliare qualcun@. Dargli un altro punto di vista ma empatia significa pensare e sentire l'altr@ con la sua testa, il suo cuore ed i suoi sentimenti. In due parole è comprendere e imparare.
"...
non vogliate negar l'esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza"
Vi dice niente? No è :D La cosa drammatica è che è un concetto espresso circa otto secoli fa in così bella rima ed in lingua volgare perché tutti la capissero. In pochi minuti, alle volte secondi, qualcuno butta a mare l'esperienza più bella del genere umano. Non posso fare a meno che considerarl@ un@ perfett@ imbecille oltre che ad un@ apocallitti@ stronz@. Da fiorentino mi viene in mente un altro cittadino storico e che anche se poi esagerò, fece qualcosa di grandioso. Si ribellò alla legge materiale per invocare una nuova moralizzazione. Chiamavasi Girolamo Savonarola e l'appesero poi gli dettero foco. Non molto dissimile da quello che succede oggi. E' meglio un cazzo nel culo che una persona nell'anima. Se vi presentate da Lucifero, quello vi guarda in faccia e si rifiuta di tanta spazzatura.
Mi sono aspettato tante volte che fossero cose scontate, figli di un'educazione morale che ha cercato attraverso la cultura filosofica in cui siamo passati attraverso, l'evoluzione e la crescita della società e che siamo noi. Invece è diventata la cultura dei cazzi propri, l'abbattimento di qualsiasi tipo di socialità, di educazione morale, di piccole semplicità che si trasformano in attenzioni. L'anima per loro è una borsa nel quale metterci la nostra vita ed il cuore il loro portafoglio.
Esteriormente sono come noi e anzi, visto che dentro hanno solo inutili oggetti, compensano con la bellezza esteriore l'assoluto e inconcepibile olezzo che hanno dentro. Lo mascherano fino a che non te li trovi a succhiare avidi l'interiorità, i sogni e la tua stessa vita. Non puoi capirli fino a che non li vedi sotto la giusta luce e capisci cosa diavolo sia d'avvero un abominio.
No, non pensate che quello che scrivo sia una manica di offese gratuite. Per dio no, non lo sono altrimenti rimarrebbe vivo e prezioso anche un attimo o il più piccolo ed insignificante ricordo e non è così. È come se qualcuno avesse tagliato a pezzi una vita e l'avesse svenduta a trancio sulla bancarella del beccaio.
Sono l'ebola dell'umanità e ci distruggono la mente, la razionalità, il nostro grado di giudizio e sbagliamo. Qualiano cosa diciamo o facciamo è corrotta e condiziona dal nostro inenarrabile dolore. Ecco. Quindi inutile veder passare da amici sul loro profilo aforismi di ragionevole umanità destinati a fare riflettere. Non arrivano. Non gliene frega niente di voi, di quello che pensate, di come state, di come si dovrebbe fare. Non sono in grado di sentire. Come un fabbro con un violino che è impossibile da suonare. Da li non esce musica, al limite te lo tronca in testa o lo usa per far fiamma nella forgia.