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domenica 13 dicembre 2015

I babbani

Ci sono tre tipi di persone ma anche di questo ne avevo già parlato.  Frugare nei post. Questa è molto più sintetica e direi, pratica.
I realisti, detti anche babbani  che son quelli che vivono la quotidianità con monotonia difendendo quello che hanno ha tutti i costi quasi che la loro vita dipendesse dal possesso.
I sognatori  che son quelli che studiano a Hogwarts, quelli che vivono in un mondo fantastico fatto di illusioni che alle volte loro stessi si creano.
I Senzatempo che son quelli che si capiscono solo tra di loro, quelli che riescono a vedere oltre l'orizzonte dei primi due e ti ci portano pure.
Il vero problema dei realisti è che questi sono convinti che i sognatori siano dei folli illusi.  Che i sognatori credono che i senzatempo siano degli orologi rotti. Pensano che sia impossibile guardare un orologio che l'ora non da ma non perché non c'è. Sono loro che non sono in grado di vederla. Le fette di prosciutto vanno nel piatto, non sugli occhi. Poi glielo fanno vedere e tutti dicono: "Ohhhhhhhhhhhhh, anche io". Così vogliono i cellulari ultimo modello, i glasses, i tablets, il robot che pulisce la casa e loro vanno a premere mi piace sui social network ma non li sanno mica usare. 
Tra le tre grandi categorie,  ce ne sono due grandi interdisciplinari: i piglianculi e i mettinculi. Non ci vuole molto a spiegare che cosa fanno. Ecco, così va il mondo. I sognatori sono quelli più pericolosi perché vivono in un mondo tutto loro. Alle volte parlano anche con dio. Gli telefonano tutti i giorni e se trovano uno che dice di avere avuto la ricezione migliore, gli credono. Sono pericolosi perché per i loro sogni, uccidono o fanno male senza guardare in faccia nessuno. Alle volte sognano il denaro, alle volte dei regni o alle volte ancora,  hanno solo voglia di avventure particolari a letto. Quando si incazzano i realisti, in genere fanno le cose a mezzo che vorrebbero ma non sanno. Quando si incazzano i senzatempo però fanno dei bordelli assoluti, Hiroshima e Nagasaki insegnano.
A proposito di questo, era il 1977, avevo 14 anni e sulle nelle cinematografiche era uscito qualcosa che ti faceva veramente rimanere a bocca aperta. Tutti i cinema erano pieni. Nessuno aveva mai visto i titoli di inizio che si spiegavano nello spazio come una nave stellare. 
Il mondo conosceva Star Trek, noioso, mentale e con poche scene perché gli effetti speciali facevano cagare. Ci fu uno che ebbe un colpo di genio e che decise di fare volare le macchine da presa in moto contrario riprese su sfondo nero (oggi è diventato verde grazie alla CGI), e tutto cambiò.
Ma questa saga ha molti pregi oltre che tante analogie con il post. Il primo, assoluto, eccolo qua.
La presa di coscienza di un ragazzo che era pronto per partire per le stelle, un luogo sconosciuto. Vero che nel film è stato quasi "costretto" ma la scelta rimane sempre quella. Rimani con i piedi per terra o scegli di sviluppare chi sei, di passare oltre la fantasia e di vivere nella terza categoria.

Così la "forza" che tiene unito tutto l'universo (o lo separa), perché c'è eccome. Si chiama materia oscura e nessuno ancora sa cosa sia e nemmeno l'ha mai vista. Eppure c'è anche se non si vede. I cavalieri Jedi non sono altro che samurai giapponesi con doti "migliorate", katana inclusa e non importa cercare su google, bastava capire e si capì da subito. Questo senso di onore, pace e giustizia, ammaliò molti ma la vita non è un film e pochi si rilessero il bushido. Per andare nello spazio, bisogna alzare il culo dalla poltrona e i babbani mica hanno sto coraggio. Nemmeno i sognatori, che li non si rischia la pelle e nella vita i buoni non vincono sempre. La morale è che non importa come cazzo ti mascheri: se sei pieno/a di tecnologia, se vuoi provare sensazioni estreme senza stare alle "regole" di quelle azioni, queste stesse ti rivelano per quello che sei e ti si rivoltano contro.
Beh, non mi resta che augurarvi che vi piaccia il nuovo episodio se andrete a vederlo. Per la cronaca, gli episodi pensati da George Lucas all'inizio erano 12. Ne mancano ancora 3.

Fette di limone

31-32 anni fa, ebbi la seconda esperienza in questo mondo.  Non ricordo il suo nome ma aveva la mia stessa età.  No, non c'era l'aids ed una sera fuori, la tipa si trovò un ragazzo con problemi di mobilità in una disco. Si c'ero anche io, chiaro. Tra un bacio e l'altro il ragazzo, non da solo, per attaccar bottone, gli chiese se il limone nel bicchiere l'avrebbe buttato (io tradussi). Lei gli chiese se lo voleva e lui rispose di si.
Lei non fece una piega, prese il bicchiere con la fetta di limone rimasta, se lo mise in bocca bevendo l'ultimo sorso e glielo passò con un bacio lingua a lingua come se fosse l'ultimo. In faccia di questo ragazzo si disegnò un'espressione di stupore e di piacere. Finito, lei si girò verso di me con la faccia sorridente e sorniona che chiedeva: "Hai capito :)"?
Francamente la guardai stupito  quasi e dalla bocca mi uscì solo: "Maybe" (forse), un po' indeciso.
Il resto è qui.
Era una bella notte, il piacere palpabile, l'armonia pure, perché non regalare piacere ed affetto anche a chi non conosci. Non è un atto di sesso e se anche lo fosse, sarebbe lo stesso. Cazzo, quanta ragione. È passato così tnanto tempo eppure ricordo il suo profumo, il suo sapore, la sua pelle, la sua lingua ed i suoi occhi come se fosse appena successo. Mi ha insegnato tanto anche sulla testa e come funziona, mi ha fatto fare dei passi così grandi che ... beh. Chiaro no. Tutto il resto, come al solito, me lo tengo per me e per chi se lo merita
Ho vulto scriverlo perché non ho mai chiesto la sua data di nascita, non era molto cortese.  Fu lei che mi spiegò il perché ed il come lo "specchio", nelle relazioni funzioni e funziona anche troppo bene. Oddio, forse una scorpionaccia pure lei? Non lo saprò mai ma è così buffo e strano trovare quest'nalogia tra tante e una donna così bella tra tante, troppe femmine e non era una gran fica. Solo una donna e non è poco.

mercoledì 9 dicembre 2015

La sottomissione


Una ragazza a me molto cara  quando gli proposi di diventare la mia schiava mi rispose con voce squillante dall’emozione: “E’ bello appartenere a qualcuno”. Dal blog di Cavaliere Amaranto.


Oh che bello. Diventi schiava ed appartieni. Siiiiiiiii! Bellissimo!!! Così uno schiocco di dita. Se il vostro ragazzo, marito, convivente, vi dicesse una cosa del genere, probabilmente avrete tre fasi in ordine sparso.
1) lo guardate in modo strano della serie: questo è pazzo.
2) lo riempite di improperi.
3) lo spedite a fotbar.


Cosa cazzo è che vi fa dire siiiiiiiiiii a chi ha un bollino da master che magari si è appiccicato da solo e no a chi a quel bollino manco ci pensa?
"Il bisogno di appartenere a qualcosa di più grande" dice ello. Oh cazzo. I master avranno davvero le mani, i piedi, la testa e l'uccellone più grande degli altri? E dove sta scritto?


Bisogna fidarsi... anche questa è bella. Anche del marito bisogna fidarsi, del ragazzo e del convivente. Bisogna fidarsi con chi lavori e per certi lavori, fidarsi significa pure anche mettere in gioco la pelle. No, non necessariamente un soldato. Edilizia estrema, trivellazioni, pozzi marini, miniere, etc. etc..

Così sali in cima ad un grattacielo in costruzione e ti fidi, subito, perché chi è li ha il bollino e questi si che ce l'hanno e vai. Wuaahahahah scusate. Non rido del post, rido del concetto.
Così come nel lavoro, la fiducia nasce dalla conoscenza reciproca. Se tizio ti dice spostati che arriva una trave, poi quella trave deve arrivare dove va posta e non nel tuo capocollo. Così alla fine non nasce dalla fiducia ma dal rapporto con i compagni di lavoro e con la partner. La fiducia si evolve e cresce con il rapporto e non vice versa e manco da sola. Si evince in modo di nuovo in modo lapalissiano, che ogni rapporto nasce dal dialogo. Dalla veridicità di quello che si dice prima e di quello che si fa dopo e questo che genera l'intesa attraverso la conoscenza ed il rapporto reciproco.


Si da anche il caso che il bdsm è fatto di persone nude spesso e volentieri e questa non basta. Si da di nuovo il caso che una trave puoi posarla magari sia da destra che da sinistra, alle volte pure in piano ma in un rapporto no. Ognuno ha il suo modo e se "tizio" ti tocca da sinistra tu ti trovi ad essere magari a disagio piuttosto che provare piacere. Mentre magari è vero il contrario. Il bdsm è fatto di SENSAZIONI non di gesti. I gesti e le parole  volte causano le sensazioni ma non sempre in modo autonomo.


Niente qui sovrasta o sostituisce un normale rapporto di coppia. Semmai è tutto estremizzato. Più rischi, più devi fidarti, più devi fidarti e più devi avere per forza un rapporto più profondo rispetto ad un tradizionale. Capisco di più il "tradimento di fiducia" in un rapporto tradizionale che qui (non s'era capito è), perché qua non ci sono compromessi. Ogni compromesso di per se è una mezza bugia e può anche essere fatale sia per la pelle che per i sentimenti. Senza RISPETTO, ASSOLUTA VERITÀ E COERENZA, tutto è destinato a fare un bel botto con "morti"e feriti anche gravi.
Prima di salire in barca, pensateci.


XXX che non si può far nicks

Dal gruppo BDSM Italia, Facebook. Visto da 4122 membri, chiesta l'autorizzazione comunque alla pubblicazione, fintanto che ovviamente non mi chiudono tutto  e mi serve per fare le iscrizioni ai vari siti.

"Denuncia di tentata manipolazione e violazione del consenso.
Oggi vi racconterò una storia, spinta dal desiderio di portare a conoscenza dei membri dei vari gruppi il comportamento di XXX, con la speranza di:
- arginare il *suo operato*;
- invitare chi è vittima di abuso a denunciare.
Veniamo ai fatti.
Per privacy, eviterò di nominare terze persone che sono informate dei fatti perché hanno, in qualche modo, vissuto la stessa dinamica.
Ciò non esclude il fatto che le stesse persone si possano liberamente esprimere.
In primis, XXX tentò di instaurare con me una "relazione D/s virtuale", e mai si rassegnò al mio due di picche. Cercò di manipolarmi più volte con le sue "strambe conoscenze", sia via chat che telefonicamente.
In una fase successiva, nonostante i precedenti, decisi di incontrarlo per conoscerlo de visu.
Un caffè, nulla di più.
Salita in macchina, mi mostrò un'enorme clamps che cercò di attaccare al mio corpo con la scusa "tanto tu sei masochista", non prima di aver sfoggiato tutte le sue conoscenze circa la potenziale tenuta di quella clamps.
Mi tirai indietro.
Al bar, dopo avermi regalato un bracciale, estrasse una pomata a base di canfora, raccontandomi come, quando facesse il militare, la usasse per scaldarsi i piedi.
Di soppiatto, se ne spalmò un po' su un dito per poi sfregarlo sulle mie labbra, senza avermi chiesto consenso alcuno.
Mi procurò gonfiore, rossore e bruciore tanto che sentii il bisogno di correre immediatamente in bagno a sciacquarmi.
Tuttavia, quella sensazione e il gonfiore si protrassero a lungo.
Ero decisamente confusa e non in grado di capire come stesse bypassando il consenso.
È un abile manipolatore, se non si fosse capito.
A seguire, prese la mia mano e mi schiacciò le dita per mostrarmi la sua forza. Lo fece in maniera così potente che un dito rimase dolorante sino al giorno seguente."

Sta roba chiamasi "Sputtanamento". Conosco il tipo a cui è riferita ma non conosco la tipa che l'ha pubblicata. E' uno dei "soliti" con cui ho avuto in passato, molto da ridire.
Non conoscendo veramente la storia, e leggendo solo quello che c'è scritto qua e che magari non basta.
Chi ha impedito a lei di alzare i tacchi ed andarsene? Molto semplice in fondo. E' un primo incontro. Non è che si è rivelato una testa di cazzo dopo qualche mese o anno. C'è voluto poco per alterare la ragazza ma poco non è. Eppure è stato "SPUTTANATO" (per l'ennesima volta), in rete. No, non è sbagliato. Non per me. Ha fatto bene. La prossima volta ci pensate ad uscire con uno così. Però visto che è fare comune (tonnellate di sta roba in rete), perché vi incazzate con me? :)

martedì 8 dicembre 2015

Serenità

Non c'è nessuna relazione tra la ricerca dei piaceri estremi e la mancanza di rispetto del partner. Semmai è vero il contrario.
Non vi è nessuna relazione, tra la sottomissione/dominazione ed il menefreghismo, semmai è vero il contrario.
Non c'è nessuna relazione tra la gestione "distaccata" tra un dom ed una sub, per rendere il gioco più "spinto" e la mancanza di valori dei partecipanti. Semmai è vero il contrario.
Non c'è nessun modo di trovare piacere in quello  che si fa senza legame ma ogni situazione o rapporto è imprescindibile dalla libertà di scelta ma senza serenità niente avrebbe senso.
È un po come dire che la libertà è la premessa della felicità e la serenità la sublima.
Nessuno troverà mai appagamento o soddisfazione senza serenità. Si certo, ci troverà emozione,  qualsiasi essa sia ma chi di voi vuole affidarsi a qualcuno che se ne sbatte del vostro dolore o della vostra tutela?

domenica 6 dicembre 2015

L'idea

Baciare, sognare. Sentire, come lenire,
Il lieve dolore, talvolta nel cuore.
Un tremulo fuoco che non è un gioco.
che infiamma e n'inganna chi tiene la fiamma.

Ti entra nel petto, potente, diretto.
L'amore accudito non va mai tradito,
Ma invece abbellito come un bacio infinito.
Un intimo abbraccio che da forza e coraggio.

La vita tradisce, d'un tratto svanisce.
E' uno schiocco di dita, d'un tratto è finita.
Perché tormentare  invece d'amare?
Una sola carezza, abbracciami, fessa.

Appartenenza non è fantascienza,
È una specie di danza di forza,
Sostanza, dolcezza e costanza.
E' un un intenso bolero, solo che è vero.

Le corde son tese e non sono pretese,
Stringon la mente, assai fortemente
Si chiama legame e non è un ciarpame,
Ma il luogo preciso per il paradiso.

Lo schiaffo fremente s'abbatte potente,
Il corpo s'arrende, la voce gemente.
L'azione più cruda, decisa, voluta
Non viene a casaccio ma d'ingegno messaggio.

Ti senti protetta, tu stringimi in fretta.
Non voglio cadere, mi devi tenere.
È vero, dovuto e niente è perduto.
Ma il master è 'l tuo amico e non il tuo fico.

È strano pensare che nel dominare,
Ci sia una via che nella sostanza, non mai è distanza.
Ti sottomette ma sei tra le elette,
Che pur senza gonna, sei vera e sei donna.

Una specie felina, dolcezza divina.
Se metti apparenza, ricevi l'assenza.
Se metti l'amore, ricevi il colore,
Che una storia reale ti faccia volare.