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venerdì 25 maggio 2012

Vivere intensamente o protezione e rinuncia?

In merito al post di ieri.

Intanto che vorrei sottolineare che ognuno è libero di fare le scelte che più ritiene giuste nella propria vita. Ogni scelta è rispettabilissima fintanto che non coinvolge qualcun altro senza che questo lo voglia. vale in generale e per ogni sana regola democratica e di rispetto reciproco, non solo in amore.

Visto che per sono stato praticamente tutta la giornata a parlare di questo è meglio che lo metta nero su bianco così che anche chi non c'era, possa trarre una sua conclusione.

Intanto in una storia ci sono dei punti fermi.
1) Nessuno sa mai alla fine chi incontra e cosa quell'incontro gli restituisce.
2) Quel fiore perfetto, nessuno sa dove sia. potrebbe essere dietro l'angolo oppure a km da casa.
3) La qualità di un rapporto non dipende dallo status sociale degli interlocutori, ma dalla qualità dei medesimi e per come si rapportano.
4) L'eventuale fallimento, lo stare male durante un rapporto, il finale che di sicuro è inaspettato non dipende di nuovo dallo status sociale ma ancora una volta dalla qualità dei due interlocutori.

Allora il punto è proprio questo, scegliere di non impegnarsi o di non conoscere qualcuno/a che ha delle difficoltà di vita o delle limitazioni di libertà (sposato/a, militare in missione, lavori ed impegni che mantengono una persona lontano dall'altra), significa prima di tutto non affrontare dei sentimenti che alla fine si potrebbero rivelare. Mi spiego: parliamo, m'innamoro, lei è sposata, non la posso vedere quando voglio e ci sto male. Ho voglia di lui è a lavorare ad una diga in Islanda, tornerà a casa tra tre mesi e poi riparte e sono cazzi da cagare. Quindi non li incontro, evito di innamorarmi, preferisco che il rischio dell'innamoramento sia relativo ad una persona vicina e libera che altrimenti riuscirei male a gestire. Insomma il succo delle cose è questo: perdere occasioni per paura che queste vadano male. Non è protezione è rinuncia e non c'è sito di bsdm che possa farvi trovare il compagno o la compagna adatta. Saranno sempre "scarti".

Signori e signore il primo scopo del bdsm non è legare, fustigare, schiavizzare qualcuna è fargli affrontare le sue paure e vincerle e questo la dice tutta. In secondo luogo se quella storia andata male in precedenza fosse stata una storia superficiale probabilmente non avreste nulla di che temere da un rapporto limitante e probabilmente non sarebbe valsa la pena di averla vissuta. Però a un po tutti sono capitate ste cose e se uno ci riflette bene è che ce la ricordiamo perché in qualche modo hanno lasciato segno. Quel segno che è il sale della vita. Rinunciare ad una bella storia ovunque essa sia significa prima di tutto rinunciare a vivere.

C'è un vecchio detto popolare francese che recita così: "una notte d'amore può riempire una vita". Rinchiudersi in un bozzolo per evitare di poter provare sensazioni intense è prima di tutto accontentarsi di quello che passa il convento purché sia accettabilmente sopportabile. Di nuovo un'altra negazione di quello che è il bdsm in cui giornalmente ci si incontra per superare i propri limiti assieme. Inoltre la saggezza popolare deriva spesso da esperienze di generazioni che si sono sommate l'un l'altra piuttosto che una singola esperienza personale che per quando valida, rimane oggettivamente limitata.

Allora mi chiedo, se cercate un uomo o una donna, senza davvero nessuna vena polemica, perché rifiutate di vivere il bello che ogni singola esperienza può dare? Magari buttate a mare una possibilità in cui si cela una persona, il vostro compagno e dietro a lui pure voi stessi. I rapporti sono fatti di singolarità non di puttanate passate e generalizzare è un errore grossolano. E' come dire che ne so, che i siculi sono tutti delinquenti. Sarebbe razzista, stupido, limitato e pure davvero ma davvero degradante.

Potreste innamorarvi di un assassino, sarebbe un peccato? No, il "peccato", il reato, non lo commettete voi ma colui che lo fa. L'amore è un sentimento puro, è come si usa che fa la differenza. Amare fa male se amare è distorto ed è di nuovo quel raggio della ruota troppo lungo o troppo corto. Ogni buon pregio, lo ridico di nuovo, all'estremo diventa un difetto. Troppo amore è gelosia, troppa parsimonia diventa avarizia, troppa bontà diventa stupidità, troppa sicurezza o protezione di se stessi diventa ottusità. Piuttosto queste sono le occasioni per imparare a gestire noi stessi e le occasioni che si presentano. Imparare dai proprio errori in precedenza non rifiutandoli ma piuttosto affrontarli per vivere una vita con chi desideriamo davvero viverla.

Di nuovo, buona riflessione e mi auguro che vogliate apporre qualche vostro commento o pensiero in merito.


giovedì 24 maggio 2012

Selezione sessuale della serie ma ci siete o ci fate?

Intanto che cos'è?

E' il metro con cui persone o animali, scelgono i loro partner sessuali. Ammettiamo che in una tale società piacciano donne ed uomini con i capelli biondi, allora gli accoppiamenti saranno più frequenti con questo genere di persone portatori di tale carattere distintivo. La selezione sessuale può avvenire secondo fattori multipli come ad esempio, capelli biondi, altezza, grandezza del seno etc etc. Ci sono uccelli come gli uccelli del paradiso che si sono specializzati in piumaggi e danze bellissime allo scopo di attrarre l'insignificante femmina.

Dietro agli ultimi discorsi mi sono un po' cimentato in statistiche reali così da metterci dentro quello che troppo spesso sento come requisito fondamentale per iniziare una relazione.

Stando agli ultimi dati disponibili (2007) i single sono presenti soprattutto:

al Nord-Est, 1.415.001 (20,5%)
al Centro 1.347.824 (19,5%)
al Sud,1.216.510 (17,6%)

Con un incremento del 10% circa rispetto al questi numeri per il 2011  che porta il numero totale a circa 7.000.000 (dati ufficiali censis).

Adesso però cominciamo un po' a scherzarci su e a giocare con i numeri.

Di questi 7.000.000, circa 3.300.000 sono sopra i 65 anni. Non papabili per i molti. La cifra pertanto si riduce a 3.700.000 circa. Tra i 45 ed i 65 sono 1.700.000. diamo pure nel mezzo a questa cifra così ci rientro pure io rido e detraiamola dal totale. 3700.000-850.000 e siamo a 2.850.000. Però e c'è un però le statistiche ufficiali dicono che questo numero non solo risulta più basso ma comprende una la fascia di età che va dai 15 ai 45 e se ne riduce quindi il numero.
Togliete adesso quelli che MAI faranno bdsm sul serio, quelli brutti da paura, quelli di stazza drago come me, quelli che sono troppo lontano rispetto a voi e che per incontrarsi ci vuole un capitale settimanale e vi accorgerete che è quasi più facile spappolarsi con un'auto che rimediare il partner giusto per fare bdsm. Signore, avete pure la statistica a sfavore. Siete di più e tutte le volte che mettete una "specifica" in più, vi trovate razionalmente a fare a cozzi con una realtà che proprio vi gira contro.

Magari dico uno sfondone come al solito ma insomma cerco di capire se quel che penso non è solo confortato dai numeri ma anche da un senso che li travalica. Intanto credo che "la persona giusta" non abbia età ma quella ragionevolmente papabile. Quindi tolti i minorenni che ultimamente sembrano quasi arrivare ai 30 visto il livello cognitivo generale da cui si distaccano rari ed apprezzabili casi, quelli davvero con cui per lo meno si può instaurare un dialogo, sono davvero pochi. L'intesa non è però frutto dell'età ma della maturità di una persona. E' anche frutto della capacità di incontrarsi a mezzo e se non di completarsi, per lo meno quello di avere gusti simili per lo meno alla base. Difficile fare bdsm con un vanillone cronico.
Quindi quando dite: dev'essere single, deve avere una certa distanza da me, deve potermi vedere che ne so, tre volte a settimana o per lo meno nei week end fate magari inconsapevolmente due cose: la prima è quella di mettere specifiche "fisiche" (nel senso di status, materiali ed oggettive), rispetto ai canoni di intesa che coinvolgono la sfera emotiva. La seconda è quella di ridurre quasi a zero la possibilità di incrociare quello giusto. Non tenete infatti conto della volontà e del desiderio che è quello che smuove i rapporti. Se tu mi piaci, farò probabilmente questo e quest'altro per te perché è te che voglio. Chiaro che in ogni rapporto ognuno deve remare verso l'altra altrimenti sono proprio cazzi da cagare comunque, ma proprio perché comunque cercherei se fossi in voi si smetterla di ragionare se pur in modo rispettabile con l'utero o con l'uccello. :P
Le relazioni non sono barattoli di bagnoschiuma per cui il profumo mi piace e lo compro e lo uso. Le relazioni in quanto tali nascono e si evolvono per la stessa qualità di cui sono fatte e nessuno sa mai a priori come andranno.
C'è inoltre un'altra cosa che dovreste tenere in considerazione. Se beccaste l'anima gemella single ma che lavora che ne so, su una piattaforma petrolifera, per una compagnia a Dubai, per una multinazionale a Londra, Parigi o ovunque sia purché lontano. Cosa preferireste avere un'emerita testa di cazzo da poter vedere quando volete tutti i giorni che volete o il tipo o la tipa che potrete vedere che ne so, una volta al mese?

Come ho scritto in precedenza è vero che "Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata". Puro zen nonostante il film ma questo ha un prezzo da pagare. Magari quel fiore è su una montagna sperduta dell'India e sai che casino se ti fa fatica fare 300 km per andare a prendere un caffè con chi ti sembra piacerti? E se poi è così bello che te ne innamori, che fai, lo schiacci che è colpa sua che cresce solo su quella montagna? Lo recidi e lo porti a casa così che magari muore durante il viaggio? Lo metti dentro le pagine di un libro per farlo seccare e guardarlo pure da morto anche se magari è l'ultimo fiore che c'è e hai ucciso pure l'ultimo seme? 
Cerchi comunque di trapiantarlo e portarlo via nella speranza di indovinare alla prima il modo giusto per coltivarlo affidandoti ai segnali questo ti da perché tu possa riuscirci (analisi del terreno, aspetto del terreno circostante, granulometria, acidità, studio del tempo locale etc etc etc!). Ce ne sono di aspetti da considerare, tanti ma restano sempre due punti fondamentali:
il fiore non sai dove sia e non sai anche che aspetto abbia prima di averlo incontrato. Non dipende dallo status, dalla distanza, dal clima, dal colore, dall'altezza e nemmeno dalla grossezza. Quel fiore è perfetto semplicemente perché lo è e tu finalmente l'hai incontrato. Abbine cura.

mercoledì 23 maggio 2012

Qualcosa che penso, si chiami civilità

Avevo già scritto qualcosa del genere ma non lo ritrovo. Quindi se non lo faccio io che ho composto ogni pagina di questo blog dubito che riusciate a farlo voi, quindi lo riscrivo come post e lo metto pure dentro ad una pagina così che sia ben visibile.
Sembra pure capitato a proposito che la quasi le stesse cose accadano all'amica Rryl, comunque sia, questo è il quanto.

Quando si entra in un blog individuale, entrate sempre e comunque in "casa" di qualcuno. Adottate lo stesso rispetto che chiedete per voi stessi.


Potete avere discussioni anche accese, non mi offendo sulle opinioni ma m'arrabbio quando si superano i limiti della decenza, quando sento sparlare alle spalle, quando si riportano frasi non vere tanto per attribuirsene la ragione, quando venite qua tanto per chiedere un consiglio, per scoprire una tecnica o per qualche ora di conforto dietro le vostre pene d'amore o di relazione. Non sono uno psicologo e se anche lo fossi probabilmente vi riceverei nel mio studio, non qui. Troppe volte quando sono stato ad ascoltare poi mi ritrovo che finita la crisi manco il buon giorno o il buona sera. Vero, niente è dovuto ma appunto, vale in entrambi i casi.


Non ho MAI rivelato identità personali che voi stessi non abbiate rivelato pubblicamente per vostra scelta magari sui vostri stessi siti o su un social network.

Non sono MAI andato su un sito o su un blog a commentare in modo negativo qualche post. Ho solo messo apprezzamenti su quelli che mi piacevano ed evitato accuratamente di disturbare con opinioni che innegabilmente potrebbero essere diverse a meno che articoli o foto, siano stati inseriti su social networks e quindi "soggette" per loro stessa natura, a critiche o apprezzamenti anche forti.

Non sono qui per cercare, sono qui per conoscere. Un blog è un messaggio in bottiglia, chiunque si riconosca con queste idee in genere lo frequenta, risponde e commenta. Niente è dovuto, magari un caffè, il resto boh, si vedrà.

Non mi impadronisco di idee o di lavori altrui. Citare non è un demerito personale è un merito verso colui o colei che ha scritto o creato. Nonostante questo quando chi ho citato con tanto di link e “merito” relativo non è rimasto del tutto contento e me lo ha fatto notare, ho riscritto il post sottoponendolo alla sua attenzione perché fosse così approvato o soggetto ad ulteriori modifiche. Poi magari mi accorgo che qualcuno che frequenta il blog e che approva in un certo qual modo queste regole, sul suo sito di ufficiale protegge i suoi lavori con le leggi d’autore mentre sul suo blog clandestino (o personale), posta frasi, poesie, fotografie e quant’altro d’altri autori e manco lo virgoletta. Bleah.

Non mi permetto di giudicare le scelte di vita altrui o i fatti e gli eventi che li hanno portati al loro stato attuale. In altre parole non mi frega se hai le tette di silicone per una mastectomia, se hai un’antiestetica cicatrice per via di un incidente o di una operazione, se sei sposata, fidanzata, vedova, se sei sieropositiva che magari uno stronzo te l’ha attaccata senza dirtelo. Non mi frega se hai il culo che risente precocemente della gravità, se sei bassa, tonta, alta o a pallini. Non mi frega come, cosa e chi preghi se lo fai. Quello che mi frega è solo cercare di capire come e perché magari sei arrivata li ma se mi piaci, devo solo rendere merito alle tue esperienze di vita. A quelle scelte, giuste o sbagliate che ti hanno reso CHI SEI adesso e dal caso che ci ha fatto incontrare.

Non scrivo troppo di tecniche. Chi ha letto il blog dall’inizio capirà il perché. Per chi non l’ha fatto, queste sono le ragioni: non voglio offrire tecniche complete ad improvvisati masteroni dell’ultima ora che poi dicono che sia roba loro ed invece hanno solo letto in qua e in la. Capita tutte le settimane ed è meglio evitare. Non voglio che nessuno si faccia male per aver letto una tecnica, averla fatta propria senza le adeguate conoscenze e che poi chi l’ha “subita” si trovi in situazioni a dire poco spiacevoli. Sono della “vecchia scuola” nata in paesi esteri. L’incolumità fisica e mentale di chi “gioca” con me, è il valore assoluto su cui non si deve manco discutere.
Non scrivo molto manco di vita vissuta. In questo caso spesso ci sono i sentimenti. Non è uno spogliare Tizia e Caia e raccontare quello che è stata una serata. Quello che leggete è molto “vagliato”, particolarmente asettico e non destinato manco ad un’eccitazione di un racconto erotico. Non che non mi riesca ma non sono qua per scrivere racconti e i sentimenti in piazza non metto i miei, figuriamoci quelli di chi ha scelto me donandomi i suoi. I gioielli stanno negli scrigni, nelle casseforti e non nelle pubbliche piazze.

Se leggete qualcosa nel blog, anche se è magari indirizzato a qualcuno/a è in genere molto impersonale. Cancello ogni possibile riferimento prima di metterlo in “piazza”. Le cose importanti chi le doveva ricevere le ha avute in posta, in modo diretto, chiaro e argomentato. Il resto, per cortesia, non si senta coinvolto in post che alla lettura possono anche essere facilmente fraintesi. D’altra parte sono anch’essi esperienza di vita, quindi li scrivo per motivo di riflessione non di “attacco” o critica pubblica.

Mi pare il quanto ma ovviamente mi riservo il diritto di modificare questo post in qualsiasi momento e se siete riusciti ad arrivare in fondo, grazie per la vostra pazienza ed interesse.