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venerdì 8 giugno 2012

Mushin non mente


“Il pensiero ostacola la natura e ostruisce la vera funzione. Non pensare, non agire; segui i movimenti della natura e il sé scomparirà. In assenza di sé non avrai avversari né in cielo né in terra. Non appena si manifesta anche un minimo pensiero cosciente, volontà e progetto ti separano dalla Via naturale. Vedi te stesso e gli altri come entità separate, come avversari. Mi chiedete quale sia la mia tecnica: la risposta è mushin (non mente). Mushin è agire in accordo con la natura, nient’altro.”


Neko No Myojutsu (Le meravigliose tecniche del Vecchio Gatto)




da: http://www.youkosoitalia.net/2009/01/23/aforismi-zen-mushin-non-mente/

giovedì 7 giugno 2012

Le foto che amo WykD Dave

Kinbaku-bi
















Siti di riferimento:
http://rope dash topia.com
http://wykd-dave.deviantart.com
WykD.com
http://www.modelmayhem.com/1472211

Follie della vita

Non è mia abitudine commentare i fatti di cronaca ma siccome quasi ogni settimana capita un "bischero" che abusa della rete, masteroni e mistressone che fanno danni, che "fregano" titoli e materiale, che non citano autori, che insomma ne combinano una dietro all'altra e per cui spesso sembro "incazzato" con il mondo, queste le scrivo.


Mi sembra davvero che stia diventando tutto una follia. Rispettate la vita, rispettate i bambini, rispettate le persone che se è vero che avete diritto, come tutti di sprecare la vostra, non ne avete di rovinare quella degli altri. Nello stesso giorno leggo che la bomba alla scuola di Brindisi.
Sembra sia stata messa dall'ennesimo folle per una vendetta contro il tribunale e così è stata rovinata la vita di tante persone incolpevoli tra morti, feriti, famiglie distrutte.


Infine la folle che bombarda di messaggi il suo uomo con 5000 messaggi.

Insomma ragazzi, datevi una calmata. 

mercoledì 6 giugno 2012

I rapporti, la semina e la raccolta


Bah, non mi ricordo mica se ho affrontato questo argomento prima e siccome sono leggermente "fuso", non ho manco voglia di andare a vedere nei vecchi posts, quindi ricomincio d'accapo e chi s'è visto, s'è visto.
L'unicità (ma che pure detto così è riduttivo).
Negli anni ottanta probabilmente mi sarebbe fregato di poco. Altra età ed altre conoscenze. L'aids non c'era e non si conoscevano malattie tipo l'epatite c. Quelle che circolavano era gonorrea e sifilide, entrambe che davano un bel giramento di scatole ma insomma, non ti ammazzavano più. I rapporti erano molto allegri, andare a letto una cosa molto facile, divertirsi pure in più di due, idem. Insomma spensieratezza e voglia di stare assieme vivendo i momenti in ogni più completa profondità e serenità.
  
Oggi sta cosa non si può più fare.
Quello che già avete letto nei post HIV e malattie a trasmissione sessuale ed i modi di fare sesso protetto, ci DEVONO indurre ad usare prudenza. Non importa avere dei rapporti completi, alle volte è sufficiente un incontro BDSM senza le dovute cautele e crepare per amore o rovinarsi la vita per quattro o cinque ore di spensieratezza, passatemi il termine, mi pare davvero poco saggio.
L'onestà dei rapporti nasce proprio da qui. I vari contagi, cominciano dalla sincerità oggettiva del tipo: "vedi qualcuno?", "No", poi il giorno dopo o qualche ora dopo, la tipa è nel letto di qualcun altro ai quali ha risposto alle stesse domande e lui ha fatto lo stesso con lei. Insomma ti puoi proteggere di sicuro con un preservativo ma contro le bugie imbecilli non c'è proprio modo.
Il fatto è che il bdsm non piace a nessuno. Ci vogliono, come avevo già scritto tante di quelle protezioni che l'umanità all'interno del rapporto è segregata dentro "scafandri" protettivi. Una bella analisi saltuaria, una politica di prevenzione prima di tutto contro la superficialità strettamente legata ad una immensa dose di imbecillità.
Dietro a questo, c'è anche un fatto interiore. Il bdsm non è un atto fisico, è un atto morale, coinvolge sentimenti se è "completo". Certo, si può fare sado maso come si può fare sesso senza sentimenti ma ci vuole una buona dose di intesa e di piacere di stare assieme. Per tutto il resto, per la profondità  ci vuole altro. Insomma non tutti sono "buoni" a spogliarsi come se fosse la cosa più naturale del mondo per godere qualche ora così come non a tutti piace l'idea di essere etichettati pubblicamente. C'è chi per queste cose ha perso il lavoro, c'è chi viene costantemente guardato come un marziano. Sai a me piace essere fustigato appeso a testa in giù! Dai, dai, dai, sono cose che riguardano la sfera personale, l'intimità. Fintanto che si parla di tecniche in generale va bene ma quando in quelle tecniche ci sei tu, alla fine non è, in genere molto producente da qualsiasi parte la si veda.
Oggi le aziende controllano anche quello che tu pubblichi in rete. Se associato al tuo nome e cognome ci sono pure "cose" che vengono giudicate lesive o non appropriate nella loro "presentazione" o serietà verso il pubblico, probabilmente non verrete mai assunti. Manco un colloquio.

A stretto contatto a tutto questo poi c'è la credibilità del partner. Se qualcuno ti mente su una cosa del genere, poi che cosa è vero e che cosa no?

Bando alle ciance: ci incontriamo qui per una vera ragione. Soddisfare i propri bisogni "sessuali". Quelli che non possono essere discussi al primo incontro e manco al decimo con una normale conoscenza al bar, in sala da ballo o che ne so, al rave party. Cominciamo a parlarci se troviamo affinità di letto e proseguiamo nel vedere se ci si trova pure con un gelato, con tutte le altre problematiche o felicità della vita di tutti i giorni ma il bisogno principale è poter parlare e vivere assieme di quello che ci piace quando non abbiamo vestiti addosso. Se non stai bene assieme come diceva Radaaria nel post che le ho rilanciato, non importa nulla. Se non ci stai bene, non ti spogli, se ti spogli vai avanti, questa è saggezza e coerenza non altro e anche se è chiaro che ognuno è libero di vederla come meglio crede l'uscire da questo buon senso è come "voler fare un buco per terra e portarselo a casa".

Infine c'è l'ultimo aspetto: la spettacolarizzazione. Se lo sdoganamento del sado maso ci ha permesso di parlarne è anche vero che qui sono affluiti curiosi di tutti i sessi e le età e gente che con il bdsm non ha niente a che vedere. E' vero che non si può mai sapere dove si trova il partner giusto ma anche vero che difficilmente riuscirai a trovarlo ad una cena o in un gruppo di amici con lo stesso interesse a meno di sorvolare su quello che a me sembra: un vero e proprio mercato di animali. A me piace, questo, a te quest'altro, sei carino/a, parliamo. Dai ragazzi, ci sono stato sopratutto nei primi anni della rete. No! :)
Non è questo. Non è un mercato delle vacche o delle cagne o dei master. Cagna in privato, troia in privato perché c'è un legame, piacere, condivisione e tutto quanto rende magico un rapporto. Perché siamo prima di tutto un uomo ed una donna a confronto ed in quella situazione siamo liberi di esserci apprezzandoci e rispettandoci l'un l'altra anche nelle situazioni più "degradanti" o estreme.

Quindi vi dico l'unica certezza che ho alla fine. Che è molto difficile trovare il partner giusto e che questo richiede spesso anni di ricerca e tante delusioni nel mezzo. Dico però che ognuno poi riceve quel che semina ed alla fine potrebbe pure non piacervi. Quindi se volete la differenza, fate la differenza. A lunga corsa, vince.

martedì 5 giugno 2012

Haiku

"Senza fine le onde del mare di Ago
salgono e scendono la riva rocciosa.
 Senza fine il mio amore. "

Poeta giapponese sconosciuto.

giovedì 31 maggio 2012

comunicazione di servizio

Non v'aspettate post per lo meno fino a domenica, ho una mostra fotografica e sto preparando le foto a forza ti ritocchi. Sono foto antiche e siccome qui le persone si svegliano (come al solito), all'ultimo minuto che le cose anche se gliele dici prima, entrano da un orecchio ed escono dall'altro, mi arrivano paccate di 40 foto a sera da ripulire e stampare o fare gigantografie
Quindi, salto da una cosa all'altra, parlo con quella decina di persone con cui posso e a balbettoni.. Abbiate "pietà" (sempre di fantozziana memoria) :P.

martedì 29 maggio 2012

Shōgun qualcosa da leggere per capirci di più



Vi ho parlato molti post fa di un libro importante per riuscire a capire un po' un mondo diverso. Si tratta di " Shōgun"  di James Clavell. E' stato scritto nel 1975 ed ha venduto ben 7 milioni di copie. Oddio, leggerlo è un pacco visto che è composto da sei libri ed a seconda delle edizioni siamo a poco sotto le 900 pagine o sopra le 1000. Traggo ovviamente queste notizie da wikipedia per rinfrescarmi la memoria ma si tratta di una ispirazione verso un personaggio reale, il pilota del Miura ( 三浦按針: "il pilota del Miura" ), la nave sui cui era imbarcato e di nome William Adams. A quei tempi la popolazione normale spesso riceveva nomi riferiti al suo lavoro, quindi  divenne velocemente Anjin-San,  signor pilota. Shōgun è stato anche una miniserie televisiva in cui Toshiro Mifune interpretava Togugawa, quello che poi diventerà lo Shōgun, Richard Chamberlain, nei panni di Blackthorne, e la bellissima e altrettanto brava Yôko Shimada. Bella la serie ma molto diversa dal libro in cui vi sono dei passi intimi molto spinti con descrizioni di oggetti, di situazioni e di modi di vedere. C'è inoltre la solita contraddizione. Per capire la "violenza" del rapporto bdsm devi prima conoscere la dolcezza. Alla fine il Ju-do o il ju-jitsu che sono? La via e l'arte della dolcezza: "Ju", eppure con quella ti possono pure uccidere o imparare a non farlo rispettando la vita.


Toshiro Mifune e Richard Chamberlain
Yôko Shimada

Passo dal capitolo 31, la caducità di ogni momento. Ogni momento è unico, non si ripete, vivi quel momento cosciente che non ce ne sarà uno uguale. Vivilo intensamente, domani, come si dice è un altro giorno.

Perciò credete in Dio e nel paradiso.
La morte non dovrebbe spaventarvi.
Quanto al senza ragione, sta a voi giudicare. Potreste avere ragioni sufficienti per morire." "Sono in vostro potere.
Voi lo sapete, e lo so anch'io." Mariko si chinò verso di lui e lo sfiorò con un gesto di pietà. "Anjin-san. dimenticate il villaggio. Possono succedere molte cose prima dello scadere di sei mesi. Una Grande Ondata o un terremoto, o forse avrete la vostra nave e ve ne andrete, o Yabu morirà, o moriremo tutti, o chissà? Lasciate a Dio i problemi di Dio e il karma al karma. Oggi siete qui e niente può cambiare la situazione. Oggi siete qui, onorato e vivo e benedetto dalla fortuna propizia. Guardate questo tramonto... e splendido, ne? Questo tramonto esiste. Il domani non esiste. Esiste solo il presente. Guardate, vi prego. E così meraviglioso, e non si ripeterà mai più, mai più nell'infinita del tempo. Non questo tramonto. Perdetevi dentro di lui, fatevi tutt'uno con la natura e non angosciatevi per il karma, il vostro, il mio o quello del villaggio."
Blackthorne cominciò a sentirsi stregato dalla sua serenità e dalle sue parole.
Guardò a occidente: grandi chiazze di porpora e nero striavano il cielo.
 Contemplò il sole finché esso scomparve.
"Vorrei che foste voi la mia concubina," disse.
"Io appartengo a Buntaro-sama, e finche non sarà morto non posso pensare ne dire ciò che potrebbe essere pensato o detto." Karma, pensò Blackthorne.
Lo accetto? Il suo? Il mio? Il loro? La notte e bellissima.
E anche lei, e appartiene a un altro.
E bellissima, sì, e molto saggia.
Lascia a Dio i problemi di Dio e il karma al karma.


Passo dal capitolo 35. Le differenze, l'interiorità, la vergogna, la riservatezza, la caducità della vita.

"Non intervenite," aveva detto lei, e lei era piena di saggezza.
Lui non aveva nessun diritto, e Buntaro molti. "Vi prego di essere cauto, Anjin-san.
Ricordate quanto vi ho detto delle orecchie che ci sono date per sentire e del Recinto a Otto Pareti." Rimase fermo, obbediente, costringendosi a riflettere su quello che lei gli aveva insegnato.
"Vedete, Anjin-san," gli aveva spiegato in quella sera particolare, dopo tanto sakè, quando lui aveva scherzato sulla mancanza di intimità in ogni luogo, con la gente sempre intorno e le pareti di carta, e occhi e orecchie sempre all'erta,
"qui dovete imparare a crearvi la vostra intimità. Fin da bambini noi impariamo a scomparire dentro di noi, a erigere mura impenetrabili, dietro cui viviamo.  Se non potessimo, senza dubbio impazziremmo, e ci ammazzeremmo l'un l'altro e poi uccideremmo anche noi stessi."
"Quali muri?"
 "Oh, possediamo un labirinto senza fine in cui nasconderci, Anjin-san! Cerimoniali e usanze, e tabu di ogni genere.  Anche la nostra lingua possiede sfumature che voi non avete, che ci permettono di evitare, cortesemente, qualunque domanda, quando non vogliamo rispondere."
"Ma come riuscite a chiudere le orecchie? E impossibile."
"No, e molto facile, con l'addestramento.  Naturalmente, si comincia fin da piccoli, appena il bambino sa parlare, così che gli diventa una seconda natura... se no, come potremmo sopravvivere? Prima vi sgombrate la mente dalla gente, per mettervi su un altro piano.  Un grande aiuto e offerto dalla contemplazione del tramonto o dall'ascoltare la pioggia... avete mai notato i suoni diversi della pioggia? Se veramente ascoltate, allora il presente svanisce.  Ascoltare i fiori che cadono e le rocce che crescono, questi sono esercizi eccezionali.   Naturalmente non dovete vedere le cose, esse non sono che segni, messaggi al vostro hara, al vostro centro, per ricordarvi la transitorieta della vita, e aiutarvi a conquistare il wa, l'armonia, Anjin-san, l'armonia perfetta, che e la qualita piu ricercata in tutta la vita giapponese, in tutta l'arte, tutta..."
aveva riso.
"Ecco, vedete che effetto produce il sakè!"
 Si era sfiorata le labbra con la punta della lingua, in un modo tanto eccitante.
 "Vi sussurrerò un segreto: non lasciatevi incantare dai nostri sorrisi e dalla gentilezza, dal cerimoniale e dagli inchini, la dolcezza e le premure.  Sotto a tutto questo, noi possiamo trovarci a un milione di ri di distanza, soli e sicuri.  Perché questo cerchiamo: l'oblio.  Una delle prime poesie scritte da noi--la si legge nel Kojiko, il nostro primo libro di storia, che risale a un migliaio d'anni fa--forse vi spiegherà quanto vi dico: Otto nuvole si alzano perché gli amanti vi si nascondano.  Il Recinto a Otto Pareti della provincia di Izumo racchiude quelle nubi a Otto strati...  oh, quale meraviglia quel Recinto a Otto Pareti! "E certo impazziremmo, se non avessimo un Recinto a Otto Pareti!"
Ricordati il Recinto, si ammoni Blackthorne, mentre la furia sibilante di Buntaro esplodeva di nuovo.


Estratto dal cap 39 - Ascoltare le rocce che crescono, sentire quello che apparentemente non è possibile sentire, i kami.

Cominciò a piovere, ma l'inglese non ci badò.
Sedeva su un sasso, nel giardino che gli aveva dato tanto piacere.
Era un mucchio di rovine. il ponticello era distrutto, lo stagno sconvolto e il ruscello scomparso. "Non importa," disse, rivolto al vuoto. "Le pietre non sono morte." Ueki-ya gli aveva spiegato che un giardino deve essere creato intorno alle rocce, perché senza di loro resta spoglio, non e che un terreno coltivato.
Una delle rocce era frastagliata e molto comune, ma Ueki-ya l'aveva collocata in modo che al tramonto, guardandola intensamente e a lungo le Venature, nel bagliore rosso, disegnavano un paesaggio di monti e vallate e laghi, con la notte che si addensava lontano.
Blackthorne sfioro la roccia con la mano. "Ti battezzo Ueki-ya-sama," disse, e ne fu CompiaCiuto, sapendo che se fosse stato vivo anche il vecchio se ne sarebbe vivamente compiaciuto.
Forse lo sa, anche essendo morto, penso Blackthorne, forse il suo kami si trova qui adesso.
Gli scintoisti erano convinti di diventare del kami al momento della morte...
"Cos'e un kami, Mariko-san?"
"Il kami e inspiegabile, Anjin-san. E come uno spirito, senza essere come un'anima, senza essere un'anima. Forse e l'essenza immateriale di una cosa o di una persona... dovete sapere che l'uomo diventa un kami dopo la morte, ma che un albero o una roccia o un dipinto sono pure dei Kami. I kami sono venerati, mai adorati. Vivono fra il cielo e la terra e visitano questo Paese degli Dei o lo lasciano, tutto nel medesimo tempo."
"E lo scintoismo? Cos'e lo scintoismo?"
"Anche questo e inspiegabile, purtroppo. E come una religione, ma non e una religione. In principio non aveva neppure nome... noi lo chiamiamo scintoismo, la Via del Kami, da un migliaio di anni, per distinguerlo dal Butsudo, la Via del Budda. Ma per quanto indefinibile, lo scintoismo e l'essenza del Giappone e dei giapponesi, e per quanto non possieda una teologia ne una fede ne un'etica, e la nostra giustificazione dell'esistenza."


Passo dal cap. 54 - La passione e l'amore dei due mondi diversi.
"Non mi piace vedere in te tanto fuoco.  Ne veleno, ne rabbia.  Dov'e la tua tranquillità? E la tua buona educazione? Dovresti imparare a guardar crescere le rocce.  Ne?"
Mariko senti la propria ira svanire e rise.
"Hai ragione.  Perdonami." Tornò se stessa.
"Oh, quanto ti amo, e ti rispetto! E stasera sono stata così orgogliosa di te che ti avrei baciato, davanti a loro, secondo le tue usanze."
"Madonna, questo avrebbe dato fuoco alle polveri, ne?"
"Se fossimo soli, ti bacerei fino a farti chiedere pietà."
"Ti ringrazio, amore mio, ma tu sei la, e io sono qui e fra noi c'e il mondo intero." "Non c'e nessun mondo fra noi.  La mia vita e piena grazie a te."