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domenica 26 gennaio 2014

BDSM di classe?


Sta cosa mi martella in testa. Che significa bdsm dI classe? Forse avere più oggetti magari di valore e magari averne pure tanti e di buon livello qualitativo da poter variare spesso e poter cambiare sensazioni.  Magari avere un dungeon con per lo meno una croce di S. Andrea o magari affittarlo. Degli abiti adatti all'uopo magari in pelle, in pvc o in latex. A chi non piacerebbero.

Il punto della questione però è che il BDSM si sviluppa da tre principi fondamentali: il controllo da una parte e dell'abbandono e la degradazione dall'altra. Per chi non avesse ancora ben chiaro, fatevi un bellissimo film di BDSM, "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto".
Più semplice di un'isola deserta che c'è? Una pozzanghera piena di fango,  un pavimento di casa, un fienile (gatta porcina permettendo)?


Il controllo si fa con la mente, l'abbandono pure e la degradazione è il passo successivo. 
Che scopo ha sta cosa? Spesso far vedere le stesse cose con occhi diversi,  valutare quello che si fa secondo diversi aspetti. Scoprire modi nuovi di stare assieme e di godersi. Cercare una più decisa e profonda e varia sessualità senza pochi compromessi. 
Non mi smetterà mai di uscire dalla testa il bdsm tedesco degli anni 80. Avreati potuto essere un conte, un re, un ministro o capo di stato. La prima cosa che subivi era un copioso piasing in bocca e fine della frittata. Con un abito elegante, ti trovavi bagnato pure quello. Un po come sotto la naja. "Chi è laureato? A pulire i cessi."
Quindi che cavolo cerchiamo? Qualche anno fa andavano forti le aste alla meno per offrire in "uso" la propria "slave" per che ne so, un'ora. Al termine della quale te la rendevano insoddisfatti.  Chiaramente tu eri d'accordo con chi partecipava. ;)
Quindi non ci arrivo a sta classe. Deve dare qualcosa a chi lo fa. Alla fine è un percorso di crescita partendo dal (molto in), basso. Ti insegna l'umiltà davanti a tutti. Ad ascoltare e a sentire.
Beh, potrei parlarne per ore ma credo che davvero ci siano solo due possibilità.  O è un sano bdsm o è solo una cosa sciatta che se diventa così fa veramente schifo.


Incontri toccata e fuga e sensi di colpa

Bon affrontiamo un problemino delicato. Rapporti di coppia clandestini e mi spiego. Cosa succede e come gestire un rapporto bdsm clandestino al di fuori della coppia?

Intanto le regole di base che da anni mi batto perché le seguiate come un' "ave maria" prima di muovervi. Un rapporto bdsm deve rispettare e garantire:

  • Obblighi familiari.
  • Obblighi lavorativi.
  • Sicurezza fisica del sottomesso.
  • Sicurezza mentale.
  • Indipendenza finanziaria.
  • Obblighi legali.
  • Obblighi morali e religiosi,


e l'ho già scritto a suo tempo nel post: http://www.mastrodesade.org/2011/02/i-contratti-bdsm-ed-alcune-regole-di-convivenza.html. Detto questo, siete una donna sposata o convivente o che avete già una relazione in corso, come vi comportate con il vostro lui/lei?
Intanto evitate assolutamente di dire: voglio provare questo genere di rapporto o questa esperienza. Se cercate una botta e via, forse è meglio che vi rivolgiate ad un professionista che sia maschio o


femmina, non importa. Fate la vostra asettica esperienza e ciao, amici come prima. Le relazioni bdsm "normali" hanno una base sentimentale. Chiunque vi dica di si o è un perfetto cretino o non sa quello che state facendo e neanche voi. E' come se il vostro partner vi dicesse che vuol provare a sbattersi qualcun altra per vedere che succede. Qualcosa non torna.
Volete un incontro veloce con un non professionista? Si può fare ma ci vogliono garanzie di sicurezza per entrambi e non tutti sono preparati e disposti ad incontri asettici e superprotetti con tanto di analisi a seguito. Sottolineata sta cosa, cominciate a discutere di quello che vi piace, che vi aspettate, cosa vi piacerebbe provare, che tipo siete, come siete e via così. Diluitelo pure in tutte le salse che non sembri una lista della spesa ma alla fine, questa rimane. Conoscersi è la base di una buona riuscita durante un incontro. Se avete saltato sto passo, il vostro approccio o sarà blando e poco bdsm ma molto vanilla, o non riuscirà affatto.

Fattore tempo: inutile che cerchiate un partner se poi i vostri orari o la vostra vita, non garantiscono incontri accettabili. Chiaro che si aspetta tutti ma fare è meglio che parlarne o alla fine ci si trova di fronte a rapporti multipli e simultanei o a incazzature per non aver rispettato gli accordi.

Fattore sensi di colpa.E' la prima volta che uscite dall'ambiente familiare e ci date dentro con il vostro master? Parliamoci chiari, se questo è un uomo e voi una donna, non ci saranno mai solo rapporti bdsm puri. Il sesso spesso rinsalda, rafforza i rapporti fa dare quella dolcezza che spesso non c'è mentre si fa bdsm. Non esiste il bdsm "di classe", esiste il bdsm fatto bene o fatto male e questo è il quanto. Alla fine avrete un rapporto parallelo e conflittuale spesso con voi stesse. Ho tradito? Come mi sento? Beh, il punto della questione è pressappoco questo. Il bdsm o vi entra dentro subito o non c'è modo. In altre parole vi mette davanti a quella che voi siete. Lo tira fuori e poi dovrete fare i conti con voi stesse. Alle volte capita e basta, come a me e come a poche fortunate. Ti ci infili e ti piace e poi non sai spiegarti o giustificarti o guardarti allo specchio. Non potete assolutamente scappare da voi stesse. Cambiare? Forse, dopo tanti anni di conflitto e senza garanzie di risultato. Volete questo? Bene, fate i vostri passi. Altrimenti attaccatevi al bello che questo vi da e divertitevi con rispetto ed affiatamento reciproco. In poco tempo passeranno pure i sensi di colpa.

Continuate a mantenere le due vite completamente separate oppure fate una scelta drastica, liberatevi da ogni possibile legame che avevate in precedenza e fate la vostra vita. Le vie di mezzo qua funzionano male: In altre parole o dr Jeckill e Mr Hide, oppure Mr Hide. La parte "peggiore" e pericolosa della seconda è l'assuefazione e ne ho parlato già a sufficienza.

Se vedete che le cose non vanno, salutate il vostro partner bdsm. chiunque esso sia anche con un certo "nome", e cercatevene un altro. Non è il nome che fa il rapporto ma siete voi e due persone possono anche non intendersi pur essendo magari chi controlla, anche molto abile in quello che fa.
L'importante è sempre non farsi male né fisicamente, né moralmente. Siate chiare, sincere, oneste e non dite mezze verità. Pretendete che sia fatto altrettanto. Non fidatevi solo sulle parole che qui se ne sprecano e anche qui vale il vecchio detto: "tira di più un pelo di fica (anche depilata), in salita, che una coppia di buoi in discesa". Per un incontro c'è chi è disposto a fare carte false ed anche peggio.


Ricordatevi che questo alle volte non è un mondo pulito. Mi spiace per qualche "collega" con cui mi sono preso nel corso del tempo ma qua dentro ci sono dei veri e propri "figliol di troia" accuratamente da evitare.


Ecco, mi pare il quanto.

sabato 25 gennaio 2014

Zoccola a chi?

C'è una tal signora/ina che mi ha mailato qualche giorno fa per chiacchierare, che ieri se n'è uscita con una frase del genere.
"Tu hai estrapolato di me due o tre cose e avendomi trovata diversa dalle solite zoccole che ti contattano passo per suora, o per illusa o per ovattata e quindi finta."


E questa è la mia risposta: "Intanto offendi pure me ma non ti provare MAI PIÙ a dare di zoccola a chi non conosci."
Vale per tutti/e. Non provate mai ad avere questo genere di atteggiamenti nemmeno per fare una semplice chiacchierata perché i vaffanculo si sprecheranno. Questo è il quanto. Non sono incazzato, non lo dico incazzato ma fortemente deciso e autoritario. Non aggiungo altro che non è il modo di comportarsi e di rivolgersi alle persone.
Ovviamente niente nomi ma questo è il quanto.

venerdì 24 gennaio 2014

Abbigliamento super sexy

E come "promesso".
Dunque, dunque. Avevo fatto un post sulla cioccolata ed eccolo qua per chi non l'avesse ancora trovato: http://www.mastrodesade.org/2012/04/cera-o-cioccolata-il-pro-ed-il-contro.html
Fermo restando che fa un sacco di casino se si fa sul letto come preferiva chiarodiluna proprio ieri, suggerisco un tavolo o per terra. Magari chi è fortunato ha pure il parquet. Devo dire che io preferisco la cucina. In camera le cose ci vanno portate, in cucina in genere c'è tutto quanto serve per rendere il tutto piccante e senza troppi sexy shop o attrezzi dedicati.
E invece per gli amanti della sensualità a tutto tondo, ecco un bel campionario di super eccitanti oggetti da indossare in camera da letto o per la casa :)
Vestitino da volpe
Un "Coso" alato


lady scooby doo

piedi eleganti

Pigiama bananato

Tigre!

Pantofola rincretinita

Animale giapponese

Dita cicciose
Cattivissimo me.
Roba da bdsm proprio


Bisogno di pedicure

per gli amanti della pulizia e della topa

giovedì 23 gennaio 2014

Religione cristiana e sessualità


Adesso mi cimento in una cosa complicata e mi sa che o tiro su un polverone o che non gliene frega un cazzo a nessuno.
Il sesso nella cristianità. Bibbia testualmente dice che bisogna procreare e fare figli. Niente sodomia e il che può anche includere il sesso orale, niente pornografia, niente masturbazione, niente omossessualità, niente bestialità e su questo siamo d'accordo tutti. Se tua moglie schiatta o se schiatta il marito bene, ti puoi risposare altrimenti nisba. Vivi nel peccato. 
Detto questo, che rimane ad un cristiano moderno per affrontare la propria sessualità? Poco. Puoi masturbarti davanti alla moglie o masturbare lei? Non credo. Quindi niente ditalini. Masturbazione è masturbazione, punto e basta. Niente leccate o forse si, quindi niente lingua, da nessuna parte ma si può baciare con la lingua? Non si sa.
Ah, non si può manco eccitare qualcuno alla fine se non si procrea perché è nel sesto comandamento. O si arriva in fondo e si procrea, o nisba.
Niente oggettucci, niente abbigliamento che fa turbamento e siamo agli Amish. C'è chi preferisce vivere con la spada di Damocle sulla testa piuttosto che guardare in alto e vedere che Damocle e la sua spada ce l'abbiamo messa noi. Il che non significa disprezzare. Ognuno è libero di pensarla e di credere in quello che vuole. Non scrivo le cose tanto per fare, ci credo.
Il tutto per aver assunto un doppio dogma. Bando alle ciance, sono due: credere in dio e che qualcuno pure ci abbia parlato. Che la terra è al centro dell'universo, che si guarisce pregando quindi niente medicine o medicina in generale (vedi Giovanni Paolo II), ma che contestualmente era in ospedale.
Dunque, Mastro crede in Dio? Si. In un certo qual modo si ma da ragazzo pur non conoscendo Einstein, arrivai alla stessa conclusione: « Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell'eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura. » e ancora: « Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che - nel loro rancore contro le religioni tradizionali come "oppio delle masse" - non possono sentire la musica delle sfere. »
In altre parole il fondamento della ricerca e della scoperta è il dubbio e il medesimo è quello che ci porta a fare scelte. Nel dubbio, prendilo come possibile non in un verso o in un altro. Il bicchiere non è quindi semplicemente mezzo pieno o mezzo vuoto, è mezzo bicchiere e si può spostare rapidamente nell'uno e nell'altro senso.
Cosa mi conforta? Il pensiero di fare cose giuste e non quelle sbagliate. Di evitare di farne di sbagliate e di fare il possibile di farle giuste. Giochi di parole per definire un concetto di base e che la sola moralità non basta come non basta la religione. Ci sono culture che ancora approvano il matrimonio combinato tra adulti e minorenni e lo considerano giusto e tu hai voglia a fargli cambiare idea. Già, perché sempre secondo "Albertino", "E' più facile spezzare un atomo che non un preconcetto." Quindi ci vuole qualcos'altro che ci spinga a poter valutare e questa è la mia soluzione:
1 NON fa male a te stesso o chi è con te? Allora è giusto. 
2 Obblighi qualcuno a fare qualcosa che gli arrechi danno, che lo spinga in situazioni che non desidera' Allora è sbagliato.
3 Hai fatto il possibile per sapere se la persona che è con te (o anche la massa), abbia avuto un'istruzione tale da poter decidere in SERENITA' e LIBERTA' e con EQUO GIUDIZIO le cose che andrà a scegliere? Se si, allora quella decisione è giusta fino a ulteriori scoperte o prove che diano elementi tali da poter rimettere in discussione il concetto (o la scelta).
Quindi non esiste il peccato. Esiste quello che è giusto e quello che è sbagliato. Se do piacere e questo piacere non fa male, non arreca danni, non viola l'altrui dignità, non esiste peccato.
Fino a prova contraria la vita è una e me la voglio godere e se posso, faccio pure godere chi è con me. Anzi, sono qui per questo. Sofferenze morali? No. Se provi questa non è piacere ma sempre qualcosa che fa male, pur restando ferma l'idea che alle volte la sofferenza morale è pure piacere e si può anche dare sempre che si rispetti le tre "leggi" di cui sopra.
Questo è il quanto. Divertitevi, la vita è breve non importa quante pipe tirate, purché non siano tirate a casaccio.
Ah, visto che ci siamo, mettete pure al rogo tutti i gay o tutti i pensieri che vanno in quella direzione, a conferma che il "vostro" dio nega anche la validità di quello che lui stesso ha creato.



Fonti:

mercoledì 22 gennaio 2014

Voglia di cazzeggio e di altro va... :)

L'ho trovato ma ci si mette pure pochaontas!!! Weeee... li uccidiamo sti visi pallidi o no? :)

Oddio, non saranno mica indiani indecisi? :)

lunedì 20 gennaio 2014

Il filo


"La vita è un filo, ogni tanto si ingarbuglia, a volte trovi qualcuno che ti lega, altre volte qualcuno che ti scioglie, altre volte qualcuno che ti scioglie legandoti." (cit)