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lunedì 18 luglio 2016

Du er smuk (indvendig)

Non avevo ancora sedici anni e mi portarono in vikingonia. Quelli che c'erano già stati o che ci andavano di già e chè erano contornati dalle ragazze, erano tutti morì con i riccioli. Bei ragazzi atletici. Chi giocava a pallone anche in squadre importanti, vestiti con abiti firmati alla moda. Gli occhiali da sole ultimo modello e via così.  Chi avrebbe mai guardato un ragazzo un po' cicciottello con la pelle chiara e con i riccioli ma castano? Nessuno. E infatti andò così per un gran numero di giorni. Poi successe qualcosa. Eravamo a ballare ad una festa ed una ragazza che era lì  chiesi: "Would you like to dance?" E lei annuì.
Era una pulzella a cui aveva messo gli occhi su, un tipo a cui non si poteva dire niente. Spesso le ragazze le avevano già conosciute qua per ragioni e motivi che non dirò ma visto che nessuno dei fighi aveva mai avuto il tempo di imparare l'inglese, avevo scritto ad ognuna di loro delle belle lettere innamorate. Ovviamente pensandomi al posto loro così come avrei fatto io se avessi avuto mezza chance. Se!
Ero talmente organizzato che avevo una cartellina con la carta da lettere diversa per ognuna, compratami è portatami dai singoli. Ebbene, quella sera mi trovai leggermente impacciato vista la situazione ma i lenti arrivarono nonostante tutto e lei non si tirò indietro.


La accarezzai dolcemente le dissi poche parole di apprezzamento e tutt'ad un tratto mi trovai con la lingua in bocca. "Cazzo, ho quindici ami e questa ne ha più di diciannove. Che ci faccio io qui? Ha un tipo di ventuno che le fa la corte, che gli dico e che mi inventò!!!???"
Puro panico abilmente mascherato.
Passammo la serata assieme e a tarda notte o mattina presto che dir si voglia, riaccompagnai a casa spingendo la bici. La fermai prima di arrivare e le riassettai i vestiti scomposti e lei mi disse: "Domani torno per te".
"Gulp!" Bocca secca e impossibilità di deglutire.
Quella stessa notte ebbi la mia punizione per aver messo le mani e qualcos'altro sopra una ragazza a cui non si sarebbe dovuto rivolgere parola.

Il giorno dopo arrivò portata da papà in auto. Tutte cose per noi italiani erano semplicemente "fuori di testa". Per farla breve stavamo poi tutti assieme a chiacchiera seduti sulle scale e la "V" tra le mie gambe sullo scalino di sotto. Non mi ricordo i nomi di tutti ma mi ricordo di una che poi ho reincontrato e rivisto in modo molto intimo e dolce. Non ricordo nemmeno come andò il discorso ma ricordo il suo sguardo. Tina si avvicinò a me e mi disse in un orecchio: "Devo parlarti, subito".
"Che succede?" risposi.
Mi afferrò per un polso trascinandomi in un lato della stanza e a voce alta davanti a tutte le altre ragazze proseguì: "Sei... sei tu che scrivi."
"Sì, " cercando di stopparla, "sono io, lo sanno tutti."
"Non Luca, tu scrivi quello che tu senti e pensi, non è farina del loro sacco".
Cercai di svincolare,  di riaffermare che ero solo un traduttore ma mi tirò via e  continuò: "È il tuo modo di parlare che ti tradisce, sei tu"  e non potei più negare.
Quella sera successe "il miracolo nell'ottava strada". Avevo tutti gli occhi addosso e ognuna cercava di parlare con me. Fu come se i "fighi" fossero semplicemente scomparsi. In un attimo il fisico atletico, ipantaloni di Fiorucci e la cintura di Armani non erano più niente. Pufff!
Quei giorni furono bellissimi e strani. Vedere tante belle ragazze inteezzate alle persone e non all'apparenza fu la prima inaspettata, impagabile sorpresa. Capisco che è difficile da far passare ma si sente forte sulla pelle quando praticamente nessuno ti filava e poi c'era una specie di gara a conoscerti. Non tanto fuori che quello e beh, si vede ma le domande e come tu rispondi e gli sguardi che cercano di entrarti dentro per capire chi sei, eccome se li senti. Sono stoccate a cui è difficile resistere.

L'ultima sera che ci vedemmo con V e la portai alla fermata del bus 22:27, precisi come un orologio, si levò l'anello d'argento dal dito, mi sgancio la catenina dal collo e li lo mise. Mi guardò negli occhi e mi disse: "Qualsiasi cosa succeda, non dimenticarmi mai" e ci baciammo.  L'ultimo,  dolce infinito sotto un cielo nero pieno di stelle.
Non l'ho mai più rivista ma ho rivisto Tina, dolcissima, perversa, meravigliosa donna. In vikingonia si chiamano tutte o quasi con gli stessi nomi: Tina, Anne, Anne-lise, Lise-Lotte, Mette, Pie, Lise. Ogni tanto esce qualche nome strano come Luna ed era bella come il nostro satellite.

Ve la ricordate la filastrocca "Caramba"?
...
"Ma non può dimenticare il brigante la sua bella,
Gli occhi suoi color del mare, la sua bocca tanto bella".
Ecco. Tina li aveva di quel colore, azzurro acquamarina mentre V., marroni come i miei.

Così ogni volta che tornavo a casa qui dovevo confrontarmi con le modaiole,  quelle che seguono i "miti" o gli stereotipi e non le persone. Quelle che se gli fa comodo ti dicono ti amo e non  è vero o hanno bisogno della "firma". Se vanno di moda i mastri,  il top. Se vanno di moda i daddy,  il top. Semplicemente perché fa figo. Io devo dimenticare quindi ho cancellato la domenica da quello che leggete e vedete ma sul mio blog ci sono ancora i cuori, le belle parole, le promesse, i giuramenti, tutto quando fa inganno e ipocrisia di quelle tre o quattro che andrebbero incoronate come le regine della falsità e della superficialità.

Andare in vikingonia era come vivere due vite parallele e diametralmente diverse. Li le file ordinate,  qui il caos. Li i servizi che funzionano, qui non funzionava un cazzo. Ogni mondo ha i sui problemi ed il paradiso non esiste ma porca miseria c'è una differenza totale tra essere valutato e seguito per chi appari e per quello che sei. Psss. Non è solo la vikingonia, gli Usa, il Canada,  la Germania etc., etc..
Così rileggetevi  "la ragazza ed il drago". Era un'altra Tina ma se voleva il fisico e la notorietà, probabilmente avrebbe seguito ad uscire con il primo ballerino dell'opera reale, piuttosto che impegnarsi con un "coglione" come me che stava a 1750 km di distanza. Eppure, "Nessun amore più grande". VERO per Dio, non come queste "cose" che hanno bazzicato qui. No, non basta essere troia, curiosa, sbocca,  disposta a tutto o quasi. Bisogna essere donna ed avere la coscienza che esci con un uomo e devi portargli lo stesso rispetto che chiedi per te. Non c'è ne frega se sei single, sposat*, fidanzat*, divorziat*, vedov* o liber* uccellin*. 
È un semplice discorso di principi e su quelli non si discute. Perché qua invece è pieno di gente che seguita a credere che se te la da, abbia il diritto di fare come cazzo gli pare o se invece è un uomo, di poter passare da una pulzella all'altra come se fossero birilli.
Il resto, tra qualche giorno. :)

domenica 17 luglio 2016

La via - 19/04/16 reposted


Intanto il BDSM è il riflesso del mondo. E' come una piramide in cui alla base c'è una massa informe. Si, tutti vedono la cima ma nessuno conosce all'inizio la via per arrivarci. Qualcuno lentamente comincia a capire e trova il modo per salire un gradino e poi un altro e un'altro ancora. Però più sali e più è facile cadere. Il vento è sempre più forte e ci vuole sempre più equilibrio per rimanere li. Se scivoli, ruzzoli di brutto fino in fondo e se cerchi di afferrarti a qualcuno che era li accanto a te, lo trascini nel capitombolo. Spesso e volentieri quel ruzzolo dipende solo da te. Nonostante ti abbiano dato le istruzioni su come salire, su come mettere i piedi, su cosa fare in caso di... "tu" fai come cazzo ti pare e succede il patatrac. Più sali e c'è meno spazio c'è quindi ci stanno anche meno persone.

Il SM si basa su due fattori imprescindibili e infatti io seguito spesso a scrivere SM piuttosto che che BDSM. Il sadismo ed il masochismo. Il Bondage è qualcosa che è venuto dopo ma per quello che mi riguarda non è un must. E' solo una delle pratiche accessorie che rendono più fantasioso il quanto. Il D della dominazione poi è talmente assurdo e scontato che non servirebbe nemmeno mettercelo. Un "sadico" è per definizione colui che ha il controllo della situazione. Il o la sottomessa, sono in genere coloro che subiscono il quanto.
L' "impossibilità" spesso apparente di non avere voce in capitolo durante una "session", incontro o quello che vi pare rafforza la sensazione di impotenza insita nella pratica. Si tratta solo di apparenza come ho già più volte detto sin dalla notte dei tempi. La schiavitù è finita da un pezzo e nessuno deve permettersi di reintrodurla. Il SM è un rapporto consensuale fatto tanto di più rispetto, fiducia e lealtà di un rapporto tradizionale proprio perché quello che si va a fare e vivere, può comportare rischi seri sia per la salute fisica dei soggetti, sia e forse in modo più grave, l'integrità e la salute morale dei medesimi. Infilarsi in una situazione del genere richiede equilibrio ed integrità (morale), non accetta compromessi e di sicuro è tutto meno che un gioco, un passatempo, una fuga dalla vita quotidiana o il voler cercare per forza qualcosa di forte rispetto alla normalità della vita "normale" di coppia.

Sono passati degli anni e le descrizioni e le definizioni di sadismo  e masochismo si sono anche più affinate nei siti come dire, "ufficiali". Vi rimando pertanto a leggere quello della Treccani sul masochismo magari prima di andare oltre a questo post.

Di sicuro (a mio modesto parere ovviamente), l'umiliazione e la degradazione sono la parte "standard" di chi sta sotto. Epiteti tipo cagna, troia, puttana, schiava, succhiacazzi, lombrico, latrina, etc., etc., sono all'ordine del giorno ed in genere seguono molto le pratiche che si vanno a fare. Non per questo si deve perdere di vista che siamo due PERSONE che vivono sta cosa in modo consensuale rispettandosi tra di loro anche quando si trattano come si trattano. Trasformare tutto questo in una normale quotidianità, significa perdere di vista l'umanità ed il rispetto che non deve mai mancare. Al termine di un incontro e prima, ricordare e ricordarsi che siamo due persone "normali" a cui piace vivere certe cose, che hanno un normale rapporto di "coppia" e che discutono confrontandosi alla ricerca di una continua crescita ed appagamento reciproco.

L'SM è pericoloso in quasi ogni sua più piccola forma. Anche il throat fucking lo è. Per una persona non esperta che lo subisce, stare in posizioni sicure è molto importante. Il throat fucking o scopata in gola, causa spesso riflusso esofageo se non proprio vomito. Ecco, questo contiene acido cloridrico che se finisse nelle vie respiratorie potrebbe veramente compromettere la vita. Si, qualcuno dirà che su 10000 volte non succede ma quando succede può essere irreparabile. Cominciare quindi in ginocchio o in posizioni in cui quello che esce dalla bocca possa cadere per terra o comunque fuori dal corpo per gravità non è male e poi lentamente passare a posizioni anche più appaganti ma con una certa ed acquisita capacità di gestire, riduce oltremodo i rischi.

Opinione troppo comune è che la "slave" debba essere per te un "oggetto, un lombrico, una cosa da usare" e per il mondo una regina. Questo è sbagliato e fatevelo dire con forza. Tanto più che la pulzella è il tuo lombrico o cosa, tanto più che lei è anche la tua regina. Questo deve trasparire in ogni gesto, in ogni pratica, in ogni parola. Affidarsi è una parola veramente grossa, implica un rispetto totale, senza compromessi e va nei due sensi. Tanto più una persona ti rispetta ed il primo è sempre il top a doverlo fare, tanto più deve ricevere lo stesso di quello che semina. Non sono relazioni univoche. Sono sempre rapporti che per lo meno implicano due persone e ad ognuna deve essere garantito "pari" trattamento nel senso migliore del termine in reciprocità. Spesso e volentieri le coccole, il sesso più tradizionale e dolce, riportano il tutto ad una realtà più consona e vera rispetto a quello che si è fatto prima. Ho parlato più volte di questa cosa e lo ribadisco. Nei sentimenti non esistono limiti fisici ed è quindi imprescindibile che li creiamo noi. Il dopo session, il coccolamento, le chiacchiere, il capirsi, il parlare e sviscerare cose anche di come sono andate e di come si potrebbe fare meglio, è una cosa che non dovreste MAI saltare e nemmeno sottovalutare.

Il rischio più grosso e i danni maggiori che si sono realizzati dallo sdoganamento di questo stile di vita sono dovuti soprattutto al modo di porsi e di comportarsi. I "sei importante", gli "io ci tengo a te" e via così, si sono rivelati spesso delle falsità. Come ho già detto più volte non esiste il reato di stronzaggine. Se sei bugiardo, falso, opportunista etc. etc. nessuno può farti un cazzo sopratutto se coinvolge la sfera sentimentale o se il tuo comportamento delle righe se ne dimentica di brutto ci si rimane fregati. Sempre per il principio della reciprocità basterebbe ricordarsi però che sta roba non esiste né per l'uno, né per l'altra. Da un paio d'anni a questa parte, mi pare che ci sia troppa gente che è passata attraverso questo genere di vere e proprie porcate. Leggasi differenza tra porcellate e porcate! D'altra parte le persone vanno vissute e alle volte una vita non basta a conoscerle. Questa "roba" accelera il tutto. Vieni fuori alla breve per come sei. Le mie idee in proposito in merito a sputtanamenti le sapete anche bene e non voglio qui ricominciare da capo. In due parole è che è meglio la sicurezza, l'integrità ed il rispetto a tutti i costi (o quasi), piuttosto che la privacy a tutti i costi. Questione di opinioni.

Adesso al sodo. Sempre a causa dello sdoganamento e dell'ignoranza alla base della piramide esiste una profonda differenza tra un dom, un master, un daddy.
Il dom è colui che ordina. non ha niente a che vedere con un bdsm di crescita comune. Non gli frega più di tanto di te, confida solo o quasi a soddisfare i propri bisogni.
Daddy. Il "paparino". Legato a più a fantasie incestuose che ad altre situazioni SM. Ogni fantasia è lecita ma a mio modesto parere è più un gioco di ruolo.
Master, maestro e per cortesia ficcatevelo nella zucca :) : "Shi” (sensei, maestro), è un qualcosa che non posso dire di me. Io non posso dire: “io sono uno Shi”. Shi è qualcosa che gli altri possono dire di te. Lo rispetto il mio maestro, lo amo ed ecco che lui è il mio “Shi”. E’ qualcosa di diverso per tante persone. Qualsiasi cosa un maestro faccia, buona o non buona, lui è il mio spirito, il mio “Shi”, il mio maestro." Hirokazu Kanazawa Sensei. Detto il quanto presuppone che voi vi scegliate il vostro maestro e che sia tale fintanto che ha qualcosa da insegnarvi. Se non lo riconoscete come maestro non riconoscerete manco quello che vi insegna o anche all'incontrario. Se non riconoscete che ha qualcosa da insegnarvi, non è il vostro maestro, uomo o donna che sia.
Pertanto seguito a vedere come il SM come una "via" (Do), per una crescita comune fatta spesso attraverso ogni possibile via di piacere e la sua esplorazione. Rimane il fatto che l'umiliazione non è una cosa "piacevole". Diventa piacevole a chi piace il "dolore" dell'anima o il dolore fisico. Diventa il modo più semplice per affrontare le proprie paure e vincerle. Scalare la piramide ed elevarsi anche sopra il dolore più crudo e di renderlo occasione di muto piacere e godimento.


Ecco, spero di essere stato abbastanza esaudiente.

sabato 16 luglio 2016

Ti amo?

Ho trovato questa bellissima frase scritta a quanto pare da Oriana Mantovani che ho postato sulla pagina facebook

"Mi manchi”. Penso sia questa la frase più bella che ci si possa sentir dire. Perché il “ti amo” implica un’univocità. Io amo te. Punto. Te lo dico. Ora lo sai. Ti puoi intenerire ma anche preoccupare o infastidire o rattristare perché tu non lo provi ma il “Mi manchi” significa che hai lasciato un vuoto nella persona che te lo dice e tu, solo tu, puoi riempire quel vuoto. Come un pezzo di puzzle. L’incastro perfetto che nessun altro può essere. “Mi manchi” è come “Per essere me interamente, ho bisogno che ci sia anche tu”.

Non smettevo di pensarci su perché alla fine il "ti amo e mi manchi" sono entrambi dei sentimenti inspiegabili. Nessuno può farti capire quanto sia vero l'amore che provi ma il mi manchi è il senso della profondità del sentimento. Mi manchi è quel vuoto che senti quando non è vicino a te la persona che ti porti dentro. "Mi manchi" è il kara a cui si da tanta importanza in quasi tutte le filosofie orientali e buddiste. Per assurdo non puoi quasi misurare il ti amo ma puoi misurare il dolore che senti quando la forza e la grandezza del vuoto dell'assenza, arriva e ti investe. 
L'incastro perfetto come citato, una frase che ho sentito troppe volte e a cui (purtroppo), non credo più. Mi ricorda molto quella bellissima frase sul bacio del Cyrano: "Ma poi che cos'è un bacio? Un giuramento fatto poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un apostrofo rosa messo tra le parole "T'amo"; Un segreto detto sulla bocca, un istante d'infinito che ha il fruscio d'un'ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra" e che dura un battito di ciglia.
Non importa quanto ne hai parlato, non importa quante notti hai passato fuori ad ogni stagione per far si che gli altri dormissero sogni tranquilli. Non importa quante cose hai fatto, cosa hai detto e tenuto FEDE, non importa quanti lettori hai hai avuto, quante persone ti sei portato a letto, quante ne hai fatte strillare di piacere inarrivabile. Quando si riaprono gli occhi, davanti non c'è più nessuno. Non c'è mai stat*, non è mai esistit*, non ci sono quindi più i ricordi, non esistono più i giorni ed ogni parola o momento è solo vuoto e coincide drammaticamente con la mancanza di qualcuno che semplicemente non c'è.
Provate a cancellare dal vocabolario la parola "domenica" e non sostiruirla con niente. Non esistono più i calendari. Ogni giorno di vita ne mancherebbe uno ed ogni cosa che fate in quel giorno che non c'è, semplicemente non l'avrete vissuta. Provate a pensare ai telefoni che non funzionano, ai pc, al giorno di riposo che non avrete più. Anche se avrete dormito, non vi sarete riposati perché quel giorno non c'è mai stato e mai ci sarà. Non avrete sognato le cose più belle, non avrete il pranzo in famiglia o con gli amici, non potrete fare tardi il sabato sera perché il giorno dopo è semplicemente lunedì. Se in un week end passato al mare avete conosciuto il/a vostr* partner, nemmeno l*i esisterà più e se avete avuto dei figli assieme, nemmeno loro saranno mai esistiti. Ecco, questo è il senso della mancanza in senso negativo, quello che ti lasciano dentro alcuni "rifiuti" umani che la vita ti ha messo sulla strada.
No, signori, non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti gli stessi diritti ma vanno "conquistati" e sostenuti con le azioni di tutti i giorni. C'è un'assurda, incommensurabile differenza tra quella testa di cazzo di nome Mohamed Lahouaiej Bouhlel e Salvo D'Acquisto perché anche un cieco riesce a capirla. Fino a che non ci si arriva, nessuna legge, nessuna storia, nessuna parola sarà mai giustizia.

“Siamo talmente abituati a persone che ci prendono per il culo, che quando finalmente conosciamo qualcuno che è davvero sincero cerchiamo sempre qualcosa che non vada. Ormai è diventata un'abitudine.” Bob Marley

L'amore è la risposta reblogged

31/03/2016
Non mi piace ripetermi ma alle volte serve.
C'è un bel post che mi piace tanto ed è quello relativo ad "Un'impresa da Dio" e quel dio è Morgan Freeman.



Mi piace perché non c'entra anche niente con Dio che è solo buon senso e stare bene assieme ed intendo umanità non solo "piccole coppie". Già, "L'amore è per i coraggiosi, tutto il resto è coppia", no? :)
Non è questione di essere cattivi o buoni è questione di essere leali prima di tutto verso se stessi.
Vuoi essere ascoltata? Ascolta.
Vuoi essere accettata? Accètta.
Vuoi essere rispettata? Rispetta.
Non c'è Dio dall'altra parte, non siamo nel film (che fra l'altro non mi piace se non per due passi solamente), c'è una persona che ha le tue stesse esigenze e se vedo che vogliono solo essere ascoltate, accettate e rispettate e beh, l'uscio. E' solo un problema se così posso definirlo di predisposizione mentale verso gli altri. Dai quello che chiedi per te, anzi dai l'esempio.
"Se vuoi fare la differenza, sii la differenza" (MDS)
Ora, magari capita come ieri sera che c'è una tipa che mi vuole raccontare la sua storia. None. Vieni qua senza sapere niente di me e pretendi che io ascolti i tuoi signori cazzi. Si sono seri i tuoi cazzi ma se sei in una relazione sm e ci stai bene, perché mi racconti i tuoi cazzi? :D
Hai un problema? Volentieri. Tanto cambia nulla. Anche questo già detto. Arriva tizia che in pieno abuso e crede di essere in un SM sano. Glielo spieghi e sei te lo scemo. Sei comunque te lo scemo a meno che tu non faccia quello che vogliono loro. Ascoltami, accettami, rispettami. I tre obblighi di base indissolubili che volano troppo spesso via alla prima ventata.
Quando la ventata la subisci, invece di ascoltare, rispettare e accettare, cambi l'accento sulla e accétti di brutto il tuo master/mistress, partner, amic*. Dove cazzo sta il buon senso?
Si lo so che i "miei" valori sono dimenticati. Ve ne fate una bella frittata magari con le cipolle e patate (bona). Cambia un cazzo e alla merda che non è buona manco per fare del concime, rinuncio volentieri. O è bdsm ed esco con una PERSONA oppure che si faccia fottere dal primo porco che trova e se ce l'ha già in casa e beh, così non fa manco fatica (ogni riferimento a persone esistenti è davvero casuale).
Adesso vi faccio sentire e leggere la più bella lettera d'amore scritta da un (quasi), ateo (poi lo spiego dopo sta cosa): Abert Einstein.



…”When I proposed the theory of relativity, very few understood me, and what I will reveal now to transmit to mankind will also collide with the misunderstanding and prejudice in the world.
I ask you to guard the letters as long as necessary, years, decades, until society is advanced enough to accept what I will explain below.
There is an extremely powerful force that, so far, science has not found a formal explanation to. It is a force that includes and governs all others, and is even behind any phenomenon operating in the universe and has not yet been identified by us.

This universal force is LOVE.
When scientists looked for a unified theory of the universe they forgot the most powerful unseen force.

Love is Light, that enlightens those who give and receive it.
Love is gravity, because it makes some people feel attracted to others.

Love is power, because it multiplies the best we have, and allows humanity not to be extinguished in their blind selfishness. Love unfolds and reveals.

For love we live and die.
Love is God and God is Love.

This force explains everything and gives meaning to life. This is the variable that we have ignored for too long, maybe because we are afraid of love because it is the only energy in the universe that man has not learned to drive at will.

To give visibility to love, I made a simple substitution in my most famous equation.

If instead of E = mc2, we accept that the energy to heal the world can be obtained through love multiplied by the speed of light squared, we arrive at the conclusion that love is the most powerful force there is, because it has no limits.
After the failure of humanity in the use and control of the other forces of the universe that have turned against us, it is urgent that we nourish ourselves with another kind of energy…

If we want our species to survive, if we are to find meaning in life, if we want to save the world and every sentient being that inhabits it, love is the one and only answer.
Perhaps we are not yet ready to make a bomb of love, a device powerful enough to entirely destroy the hate, selfishness and greed that devastate the planet.

However, each individual carries within them a small but powerful generator of love whose energy is waiting to be released.
When we learn to give and receive this universal energy, dear Lieserl, we will have affirmed that love conquers all, is able to transcend everything and anything, because love is the quintessence of life.

I deeply regret not having been able to express what is in my heart, which has quietly beaten for you all my life. Maybe it’s too late to apologize, but as time is relative, I need to tell you that I love you and thanks to you I have reached the ultimate answer! “.



Your father Albert Einstein

mercoledì 13 luglio 2016

Senza parole

È da qualche GG che ho questa foto e mi fa venire voglia di scrivere ma son talmente cotto da non averne desiderio e quando ci provo,  viene fuori un porcaio.  Cosi la metto e basta.  Ognuno ci legga quello che più crede. Ecco.


Strane similitudini


Vorrei che vi leggeste questo estratto in cui sono inciampato per caso. Ho tolto dei passi ma in fondo c'è la "sorpresa". No, non si tratta di bdsm né di coppie eppure la sostanza è la stessa.
"...
Oggi affronto la parola lealtà, perché è una di quelle a cui sono più affezionata. Magari affronterò anche la parola fiducia, la parola patto, la parola riabilitazione, la parola cambiamento, la parola trasparenza e onestà e quella più bella di tutte che è futuro. Parole che ci siamo giocati, perché svilite o trasformate in altro che non è più quello.


LEALTA’

leale agg. [dal fr. ant. leial, mod. loyal, che è il lat. legalis «legale»]. – Di persona che parla e agisce con sincerità e franchezza, che ha vivo il sentimento dell’onore e rifugge così dalla finzione come dal tradimento (Fonte: Enciclopedia Treccani)
...
La lealtà è una bella parola, migliore di fedeltà: presuppone riconoscimento di dignità reciproca e condivisione di obiettivi. In una coppia che si ama la lealtà è comune visione del mondo, capacità di comprendersi e rispettarsi, libertà reciproca nel rinnovare quel patto eterno d’amore che fa stare insieme una vita o, almeno, camminare insieme per un pezzo importante di strada. Significa accettare le differenze, smussare gli angoli, sopportarsi un po’  in nome di un bene più alto, di un progetto comune.


“Se stiamo insieme ci sarà un perché e vorrei riscoprirlo stasera”, cantava quello là.



La fedeltà implica, al contrario, un reciproco rapporto di potere:  stiamo insieme, mi devi qualcosa. Non guardare la donna d’altri, sei mia, siamo nostri per sempre anche se ci siamo scordati il perché. Non rinnoviamo alcun patto, perché ce lo siamo giurati all’inizio e così sarà fino a che morte non ci separi. Non c’è bisogno nemmeno di discutere: se non mi sei fedele è perché mi vuoi tradire. Nella fedeltà c’è il concetto di fede, nella lealtà c’è il concetto di legge. Il divino e l’umano, il trascendente indiscutibile o l’immanente continuamente riscritto.

...
Si è leali perché si è liberi di non tradire, si è fedeli perché è vietato – o disdicevole – tradire. Nella lealtà non c’è calcolo, nella fedeltà talvolta c’è calcolo e convenienza.
...
Non siamo d’accordo su tutto ma in virtù del comune progetto condiviso smussiamo gli angoli e ci sopportiamo un po’. Poi uno dei due (il marito o la moglie) decide  di cambiare casa, di coabitare con quella coppia di conoscenti che ci è sempre stata antipatica, di comprare una nuova auto invece della lavatrice che si è rotta, di andare in vacanza a Rimini invece che all’isola di  Ponza che ci piaceva tanto. Non discute con noi, decide perché è ora di cambiare verso, ti dice che te l’aveva detto e sei tu che non te lo ricordi. Ti accusa di essere contro perché in realtà ti piace un altro e lo vuoi tradire. ...Perché la parola TRADIRE viene da  tradĕre «consegnare», attraverso il significato  di «consegnare ai nemici», «consegnare con tradimento». Chi tradisce di solito non parla con sincerità e franchezza."
Di Ilda Curti, suo sito. e si parla di politica. E' un bellissimo articolo se si vuole di protesta per un sistema che fa acqua da tutte le parti in cui i valori sono a seconda della situazione. Non dico altro perché poi mi incazzo e siccome son stanco morto, nun ci ho voglia di bacarmi le  palle con le solite stronzate contornate da migliaia di falsità.
Buona sertata.



Viste particolari


"Un leone mi ha cacciato su un albero e ho molto apprezzato la vista dall’alto". Confucio