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giovedì 9 febbraio 2017

Il quotidiano

Ieri sera c'è stata la solita lezione del Lama Michael Rinpoche e sembrava quasi ci fossimo messi d'accordo sul quanto da dire. Avevo detto le stesse cose ad una pulzella che lo ascolta e non ho scritto ascolta a caso.



Ognuno di voi credo, conosce la differenza tra l'ascoltare ed il sentire ed è come dire seguo zen o anche solo buddismo e pratico zen o anche solo buddismo. E' vero, è tutto molto affascinante ma se i discorsi affascinano la mente e poi non vengono applicati nella vita quotidiana che roba è? E' solo teoria, quello che da tempo dico un semplice "mi piacerebbe essere" ma che totalmente distante da "quello che sono". Il buddismo è principalmente saggezza popolare nata da un grande uomo che per quello che aveva alle mani 2500 anni fa, fece del suo meglio nello spiegare come ci si possa migliore . Per farlo, il primo passo è quanto scritto nell'immagine qui accanto. Vuotare la testa da quello che si sa. Il che non significa rincitrullire ma semplicemente reimparare da capo vedendo le stesse cose da un'altra prospettiva. Così come scrisse Proust. E' chiaro se sei pront@ poi ti affaccerai a questo mondo sopratutto se qualcosa in quello che vivi e fai, non ti appaga. Magari non comprendi cosa, magari cerchi risposte di una vita che non appaga a cui manca qualcosa che abbia davvero un senso. E infatti: "Una grande illuminazione nasce da un grande dubbio". Sempre  così. Che sia scientifica, morale o semplicemente nella vita di tutti i giorni c'è il chiedersi del come si spiega quella cosa, del come si può fare meglio, del senso che quella cosa ha davvero. Vi avvicinerete magari a questa "non-religione" in modo curioso ed inevitabilmente troverete un maestro adatto a voi. Una persona che vi affascina, che è facile da capire, che vi spiega le cose. Compare perché voi in qualche modo l'avete cercato. Avete bussato ad una porta e l'avete trovata aperta ma li ci dovete entrare con lo spirito che vi ho appena descritto o niente vi entrerà dentro. Magari vi colpirà nella sua semplicità o alle volte pure nella sua ovvietà ma non ci rimarrà assolutamente niente. Inutile avvicinarsi. Rimarrete immutati. "Nella mente del novizio ci sono molte possibilità, ma nella mente dell’esperto ve ne sono poche".
La cosa che più spesso capita è il volere prendere questi principi e adattarli a cosa già siamo. E' il primo errore. E' quella cosa che non funziona. Non va. Siamo noi che dobbiamo cambiare e non tentare di cambiare quello che è già giusto. Dobbiamo capire cosa facciamo, dobbiamo sentire il perché ma siamo noi stessi che dobbiamo adattare e modificare i nostri schemi mentali e di vita perché illuminazione ma sopratutto serenità arrivi nella nostra vita. Non c'è un altro modo. Come ho scritto nel filmato "Le vent, le cri", al minuto 1:50 "Bisogna lasciare andare la luna per arrivare alle stelle". Si beh, forse anche reminiscenze della scaloppina avariata ma da astrofilo, con la luna le stelle proprio non si vedono. La sua luce copre lo spettacolo inimmaginabile del nostro universo. Stessa roba no? Cambia il comportamento o impara il giusto comportamento se ci vuoi arrivare: "Sii padrone della mente anziché essere padroneggiato dalla mente".

"Siamo tutti esseri umani e, da questo punto di vista, siamo uguali. Noi tutti vogliamo la felicità e non vogliamo soffrire. Se consideriamo questo fatto, troveremo che non ci sono differenze tra persone di diversa fede, razza, colore, cultura. Tutti noi abbiamo questo comune senso di felicità e dobbiamo imparare bene le regole, in modo da infrangerle nel modo giusto. La vera disciplina non si impone. Non può venire che dall'interno di noi stessi" (Dalai Lama)

Perché alla fine qua non parliamo di aforismi sparsi ed affascinanti che magari presi da soli hanno poco senso ma molta attrattiva. Parliamo di insegnamenti di vita per dio.
Questo articolo non parla di visioni, di astratto o di come si dovrebbe ma quello che è nella vita di tutti i giorni. Sono le frasi che sono i principi il cui si crede e si va avanti nel quotidiano con noi stessi e con le persone a cui ci relazioniamo. Ordine dal caos in cui zen è tutto ed il contrario di tutto "Né"?
Lama Michael ieri sera parlava di un ristorante in cui si facevano delle meravigliose pastasciutte e lui riflettendo su cosa fosse meglio per lui, aveva ordinato una zuppa. Ecco, questo è il cosa è giusto fare non quello che ci piace fare. Poi chiaro che le regole si possono infrangere magari con la zuppa per primo e la pastasciutta per secondo. All'atto pratico:
  • E' giusto cominciare una relazione SM se non la si vuole veramente esplorare? No. "Meditiamo su ciò che vogliamo realmente. Avere uno scopo saldo tende il filo della motivazione."
  • E' giusto valutare qualcosa dalla prima impressione che si riceve? No. Sarebbe come valutare il mare dalle onde che si infrangono sulla spiaggia. Oltremodo spocchioso e superficiale. "Se leggo ricordo, se vedo capisco, se provo imparo".
  • E' giusto cominciare una storia SM sapendo che non la si potrà portare in fondo e che un giorno si tradirà la fiducia dell'incolpevole che si ha accanto? Non importa chi sia. "Quando si presenta un’occasione non lasciartela scappare, ma prima di agire pensaci due volte".
  • E' giusto dire e promettere cose senza crederci ma semplicemente essere trasportati dall'emozione, dal comodo del momento? No, le persone prendono impegni così, per le parole, per la fiducia che ci si regala. Ogni uomo ha diritto alla sua possibilità così come ha detto il Dalai Lama. Non ci sono differenze. Siamo tutti uguali con gli stessi diritti e le stesse possibilità. E' la vostra vita, è come vi comportate che diventate persone migliori. Anzi, è come CI COMPORTIAMO che si diventa persone migliori. "Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino".
  • E' giusto pretendere solo per noi stessi senza valutare cosa ha bisogno l'altr@ soprattutto per tenere una relazione in piedi? No. In caso di distanza, si sposta chi può non chi gli fa fatica. Nel caso di relazioni parallele, prima di iniziare è giusto valutare chi e cosa si potrà ferire a causa del nostro comportamento. Nel caso di storie aperte, lasciate la libertà a tutti di vivere la propria vita ma imparate ad amare tutti nello stesso modo. "Senza amore non potremmo sopravvivere. Gli esseri umani sono creature sociali e prendersi cura gli uni degli altri a vicenda è la base stessa della nostra vita". (Dalai Lama).
  • E' giusto correre, pretendere e volere tutto e subito? Pensare che si possa vivere una persona, una cosa, una sensazione dal primo impatto? Il tutto e subito non è normale, è il desiderio che pretende ma non è né saggio, né umano. "La natura non ha fretta, eppure tutto si realizza". (Lao Tzu).
"Quando un italiano si trova in Giappone si accorge immediatamente che il rispetto delle regole si respira nell'aria, ma tutto questo dipende dal fatto che il Giappone è uno stato nazionale da 2000 anni dove si pensa che, se uno ruba a chi governa, ruba a tutti, mentre l'Italia è divenuta una nazione solo da 150 anni e prima era divisa in piccole regioni i governati delle quali erano stranieri, per cui, per i nostri antenati, riuscire ad imbrogliare lo stato era un po' come se si derubasse l'invasore. Yumichan che, in questo periodo di crisi sta vivendo in Italia con me, non capisce il comportamento di tanti italiani che pensano solo a se stessi e ad imbrogliare il prossimo, perché è cresciuta con la convinzione che il collettivo sia da privilegiare rispetto al singolo e così mi dice: "Se tutti raccogliessero un granello di polvere alla fine questa sparirebbe" ma non è facile cambiare la mentalità di un popolo..." da http://viaggiappone.com Dobbiamo essere noi la differenza che vogliamo che sia e non pretenderla. Questa cosa non ha strada se non in questo modo. Psss, questo succede in molti altri paesi, troppi tra quelli civilizzati. Dove c'è corruzione morale, non c'è socialità.

La stessa cosa vale nel buddismo in generale. Non è che è una cosa solo giapponese. Sono principi buddisti e anche il Lama Michael ne ha parlato ieri sera. Ne va della nostra dignità, della nostra credibilità sopratutto verso noi stessi e poi inevitabilmente, verso gli altri. Giustamente l'autore dell'articolo dice che non è facile cambiare la mentalità di un popolo ma cambiate voi stessi se volete cambiare il popolo. "Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara" (Dalai Lama). Tu sei la zanzara!

Ricorda di rispettare le persone sia con i gesti che con le parole. Le parole feriscono, i gesti sono il corpo delle parole. Ogni attimo è unico, irripetibile (E=mc2), e se lo sciupi poi rovini anche tutto il resto. Da il meglio di te con la coscienza che è vero che si sta assieme ma è anche vero che come un sasso che ruzzola da una collina, non si sa dove questa relazione ci porterà. Ovunque sia, non fare del male. Non dare male. Le persone hanno già una vita complicata per conto loro. Ognuno ha i suoi problemi. Complicarli con il nostro egoismo, presunzione o cecità è sbagliato e non credo sia una cosa discutibile. "Le pratiche qualificano le idee. E le idee, quelle vere e quelle forti, si traducono nelle pratiche. La parola data era una cosa importante, secondo i miei genitori e secondo i miei nonni (gente di estrazione contadina, non servivano studi particolari per saperlo). In teoria il rispetto alla parola data poteva pure essere una cosa per cui morire. Era un concetto preso terribilmente sul serio. Non si tratta di morire per questo, oggi. Ma resta un fatto: il nostro considerare normale un tale rimangiarsi la parola data - così marchiano, così stupefacente - non è un problema politico, ma culturale. Contraddirsi? Sticazzi, adesso va pure di moda. E se ti scandalizzi, sei un rompicoglioni." da http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it

Vorrei inoltre ricordarvi che il motore di questo pianeta è in Asia. In luoghi dove buddismo è vita, è consapevolezza. Nel bene e nel male noi dobbiamo confrontarci con il mondo ed è un'altrettanta folle presunzione credere che questo genere di comportamenti ci portino da qualche parte con la nostra illimitata presunzione: l'egocentrismo, quando invece siamo solo piccole caccole in un mondo che ci sbrana e che ci isola semplicemente perché non siamo credibili. "L’illusione fondamentale dell’umanità consiste nel supporre che io sono qui e tu sei lì" e che ognuno di noi possa impunemente seguitare a farsi i cazzi propri a cui il mondo deve adattarsi. “L’uccidere, il massacrare, il ferire, l’imprigionare esseri viventi; il furto, la menzogna, l’inganno, la frode, l’ipocrisia, l’adulterio: questo e’ putredine, non il cibo carneo”. SUTTA NIPATA 242. Non ho sottolineato l'adulterio perché adulterio è legato a menzogna, al tradimento. 

Non riusciamo nemmeno ad esserlo tali nei confronti di noi stessi. Siamo persone "tossiche", da evitare. Ogni cosa nella vita ha un prezzo, quello delle relazioni è la verità. Il maestro chiese: “Chi ti ostacola?”. L’allievo: “Nessuno mi ostacola”. Replicò il maestro: “E allora, che bisogno c’è di cercare la liberazione"? Per tradurre: se ti vai bene, che diavolo ci fai qui? E se non ti vai bene o sei qui per imparare, per cambiare o levati dalle scatole. Papale, papale.

Così ancora parliamo de "La Via". "E’ meglio viaggiare bene piuttosto che arrivare". Già, la via, il viaggio è la vita. L'arrivo è la morte. Ogni cosa che cessa è morta e morto è anche dimenticato. Spero di non dovervi richiamare alla mente le disquisizioni filosofiche del Foscolo (I sepolcri), sul ricordo ed il sopravvivere alla morte? Fintato che viaggi con la persona giusta ti porti dietro anche il bagaglio di cose che hai condiviso, imparato ma quando finisce, tutto torna come prima anzi peggio. Ti rendi conto alle volte ma mica sempre visto che la presunzione la fa da padrona, che con le persone muore anche il loro insegnamento se nessuno continua a ricordare e ricordarl@. Si sono inventate le statue ed i dipinti perché si abbia lo stimolo a non dimenticare, a chiedersi chi è il tipo rappresentato e cosa ha fatto, e alle volte non serve nemmeno quello. "Chi va con lo zoppo impara a zoppicare" e non è detto che sia negativo e basta. Il problema è che quando cambi zoppo poi zoppichi in un altro modo. Le persone si adattano l'un l'altra anche qui nel bene e nel male. Sono come le lingue e tutto quanto, anche un mestiere. Se non lo usi più, dimentichi. Se hai perso le stelle per tornare alla luna, avrai solo quella. La società in cui vivi ti ritira e ti riporta alle sue esigenze. Ritorni dominato e li muori. "L’uomo rimane nella sua stessa ombra e si chiede perché mai faccia buio".




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