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sabato 16 settembre 2017

Filosofia possibile di uno stile di vita

Bene, visto che mi avete letto un po' "ink" (ma non è così), avete fatto un fuggi-fuggi. Non importa. Va bene così. La cosa che più mi fa "ink" (ma in effetti non sono ink, è solo un modo di dire), è la pretesa di voler infilare in una bottiglia piena d'acqua, ancora acqua. Non ci entra. In nessun modo. Così è inutile, è una drammatica perdita di tempo o per meglio dire, un apocalittico sfrantecamento di coglioni ascoltare le decine di voci che cercano di fare sta cosa camminando a mezzo metro da terra con un'aria autoritaria ed orgogliosa, quasi a dire che riusciranno a fare quello a cui nessuno è mai riuscito. Subito dopo ci sono quelli che vorrebbero si capire ma stando davanti alla statua del Buddha, pretendono che sia lui a girarsi e far vedere la sua schiena. Siete voi che dovete andarci dietro, le statue non si muovono e lo dovete fare con l'idea di non dimenticarvi della facciata anteriore ma che tutte e due fanno parte della stessa "persona". Questo indipendentemente da quali siano le mie esperienze negative e per come mi senta adesso. Dipenderà dal momento, dalla cura che sto facendo e che non c'entra niente con sta roba ma i cui effetti collaterali possono influire anche parecchio sul morale? Francamente non so ma può pure essere. 

Francamente seguito però a pensare che la felicità più intensa della vita sia dare e ricevere orgasmi e che ogni cosa sia prettamente legata al raggiungimento di questo scopo. Al controllo di un'altra persona che non sia massa ma particolare singolarità e che mi faccia sentire un dio onnipotente che trova così il mezzo per soddisfare i propri egocentrici piaceri. Trovo assurdo ma non da adesso ma da praticamente sempre, l'idea stessa di dominio o sottomissione per sopperire alla propria infelicità nelle relazioni considerate "comuni" o "normali". Mi pare impossibile che il concetto di realizzazione di fantasie erotiche estreme sia il solo fine di questo genere di relazioni per un semplice quanto disarmante punto di riflessione. Se gli esseri umani sono superiori (ma lo sono davvero a sto punto?), agli animali, per quale diavolo di ragione attuiamo comportamenti distruttivi e più bassi nei confronti dei nostri simili?
"I cani amano gli amici e mordono i nemici, a differenza degli esseri umani, che sono incapaci di amore puro e confondono l’amore con l’odio nelle loro relazioni". S. Freud

Beh io voglio continuare ad emozionarmi davanti ad un tramonto, davanti a un fiore che sboccia, all'operosità di un'ape che raccoglie il polline o il miele. Voglio inebriarmi del profumo del pane fresco, di una marmellata fatta in casa. Del piacere della seduzione e del piacere delle "coccole" dopo la forza di un incontro. Voglio il profumo e l'odore di lei che pervade quando chiudo gli occhi e lo voglio non perché è "solo una cagna" ma perché è con lei che mi sento sicuro di non essere morso che era solo una maschera. Voglio il piacere di liberarmi dalle mie paure, dai dolori della vita e sentirmi libero senza rischiare che quando mi giro per servirti una tazza di caffè, mi arrivi una coltellata alle spalle così, perché in quel momento ci stava. Voglio andare a Santo Domingo e vedere le baraccopoli e vivere come loro vivono. Quali siano i loro sogni, le loro aspettative e non passare quindici giorni in un villaggio turistico. Voglio i colori veri della vita, sinceri e non quelli patinati che ti presentano per venderti il prodotto. Ecco, questa è la differenza che c'è. La mia "isola" è solo mia, è unica come la vostra se presi singoli, quando siete in un gruppo o in una massa anche intesa come stile comune, siete (siamo massa), solo il niente.
Freud "aveva osservato che in certe situazioni la folla si distingueva molto nettamente dalla somma degli individui isolati; la personalità di ciascun individuo andava infatti svanendo, e si formava in una sorta di “anima collettiva”, dove certe idee e certi sentimenti nascevano e si trasformavano in atti concreti solo in essa. Le folle vengono definite “poco inclini al ragionamento ma adattissime all’azione”, perché spinte dall’istinto, da “moti casuali dell’eccitazione”, da fenomeni inconsci difficili da scoprire. Anche l’individuo isolato può essere soggetto alle stesse eccitazioni ma la ragione ha la possibilità di controllarle, individuandone gli svantaggi possibili." 
da http://doc.studenti.it/appunti/filosofia/2/psicologia-masse.html

"Per il solo fatto d’esser parte di una massa, l’uomo discende molti gradini nella scala della civilizzazione. Preso da solo, era forse un uomo civile; nella massa, è un istintivo, perciò un barbaro". S. Freud

E francamente l'odore marcescente della massa, si sente lontano chilometri. La standardizzazione del desiderio, l'adeguamento al tutto attraverso rituali comuni, l'azzeramento del pensiero e del sentimento individuale a favore dell'ideologia comune e che rinuncia ad ogni picco di creatività e di caratterizzazione personale. Eppure il buon sesso si fa con l'istinto ma da solo è la perdita della razionalità. La ricerca assidua della realizzazione del desiderio che mai si appaga. E' l'incapacità di dire basta, qui mi fermo perché  non c'è appagamento in un orgasmo ma solo piacere. Un po' come a tavola. Senza la sazietà, va a finire che si ricerca solo il gusto e si "esplode".
ma per regolare un po' il quanto ecco:

Mi pare che la figurina sia a prova di scemo ma non è mica detto è.  Lao Tzu scrisse un bellissimo precetto:
“La gentilezza delle parole crea fiducia. La gentilezza di pensieri crea profondità. La gentilezza nel donare crea amore.”


Che c'entra il Tao o Dao con lo Zen? Sono la stessa cosa. Tao è la via, il DO. Lo stesso ideogramma. Buddha è contemporaneo o quasi a Confucio e Lao Tzu. Si parla del 500 a.C., non di ieri. E' nobile che simil pensieri sull'equilibrio e l'armonia siano oggi spesso dimenticati in favore di singole impellenze.






Il Tao è un unità formata da due aspetti contrapposti che vengono denominati Yin e Yang. Il giorno ad esempio possiamo suddividerlo in ore di luce e ore di buio. Luce è Yang, notte è Yin. Il Giorno nella sua totalità è Tao. Lo Yang rappresenta sempre l’aspetto esplosivo, forte, attivo. Lo Yin, al contrario, l’aspetto fermo, debole, passivo. Concetti riscoperti 2300 anni dopo da Carl Gustav Jung.
"Dentro di noi abbiamo un’Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare." 

Qualcuno si chiederà del perché tutta questa filosofia all'interno delle relazioni e del (mio) SM. Perché il SM E' una filosofia (o può esserlo e), sempre dipende da cosa ci si mette. De Sade era uno che si scopazzava pulzelle in erba e le ammazzava tanto per il gusto di farlo? C'è solo il gesto e allora De Sade è uno psicopatico da rinchiudere se non far fuori nel più breve tempo possibile. Qualcuno ha più volte scritto che questo tipo valeva di più come filosofo che come sadico. In effetti...
Beh quello che fate tutti i giorni, quello che viene regolato da leggi, quello che consideriamo bene o male, giusto o sbagliato deriva dalla filosofia di vita che è stata adottata e può anche essere di origine religiosa. La filosofia non è una materia astratta, è quasi Zen. E' l'aria che respiri ma più precisamente la qualità di quell'aria!
Faccio SM perché io sono così, perché mi appaga = se non sei scemo hai il cervello e la sensibilità di un pezzo di tonno sott'olio che si taglia con un grissino.
Faccio SM perché vivo una filosofia di vita, perché fa crescere me e chi è con me è un altro paio di maniche.
Discerniamo dal vivere il SM perchè ci da piacere e l'SM perché ci fa crescere. Il primo è un atto, il secondo è metterci altro, filosofia appunto, anche nelle relazioni. Nel giro di 20 anni, non ho mai sentito o letto nessuno parlare di ciò. Sento e leggo solo chi è più bravo a fare e chi denigra l'altro per toglierselo dalle scatole.

Siamo forse abituati all'idea che ci hanno propinato. Il saggio è colui che è arrivato a fine vita, con i capelli bianchi e che vive in un tempio in cima ad una montagna. Non lo caga nessuno, non gli si rizza manco più ed il viagra non l'hanno ancora inventato. SBAGLIATO. Il saggio è colui che ha equilibrio. Sa dove partire, sa dove fermarsi, sa anche e ha il coraggio di andare oltre ai sui limiti o per definizione non sarebbe un saggio ma un morto.
Questo è il mondo all'incontrario. Vuoi dominare? Impara a stare sotto. Impara che effetto fa. Impara dalle mani di chi non sa e che effetti provoca. Impara su te stesso il valore del dare. Così se vuoi stare sotto, impara a dominare. Se crediamo alla Via, crediamo alla dualità dell'uomo. Crediamo anche se magari in parte, alle teorie Junghiane. Crediamo alla psicologia e quindi sappiamo che le due personalità albergano nello stesso corpo e nella stessa mente. Se l'una non si presenta all'altra qualcosa non va. Una ha paura dell'altra parte di se e ci sarà sempre conflittualità e mai completamento.

"Comprendere gli esseri umani è intelligenza, comprendere se stessi è saggezza". Lao Tzu

Fai il percorso, segui la (TUA), via e

Quando scoprirai chi sei, riderai di ciò che credevi di essere. Buddha Siddhārtha Gautama
In ognuno di noi c’è un altro essere che non conosciamo. Egli ci parla attraverso i sogni e ci fa sapere che vede le cose in modo ben diverso da ciò che crediamo di essere. Carl Gustav Jung

Percorsi mentali diversi che conducono suppergiù nello stesso luogo. Così è come due persone che si incontrano. Ognuno deve fare il suo viaggio anche se alle volte si può fare assieme ma se visione è "corretta", il punto di arrivo, è un posto comune, condiviso. Chi non parte non arriva, è scontato. Chiunque si copra di preconcetti, di oggetti, di sovrastrutture, non può che rimanere nello stesso posto. Così non ho intenzione di viaggiare con qualcuna che non ha intenzione di muoversi ma che cerca apparenze per farlo. Si, vorrei davvero incontrare qualcuna che mi faccia dire: "Echecazzo ma dove eri?" Il punto è che non c'è e se c'è, s'è nascosta bene o l'hanno già presa (dubito ma può essere).
Così mi sono divertito a unire pensieri buddisti con moderni pensieri di psicologi famosi. In particolare Jung, come primo discepolo di Freud e poi come studioso autonomo. Il dualismo junghiano. Mitica la scena di "Full Metal jacket".


L'esempio calza alla perfezione con il fanatico ufficiale che non pensa ma fa la guerra e che manco capisce quello che gli viene detto, ed il tipo che non ricordo, forse Jocker, che seguita comunque a pensare in un mondo di guerra dove la emme ti passa fin sopra i capelli.

Segue o è troppo lungo :)

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