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sabato 10 settembre 2011

Morta una ragazza legata, una grave. Il rischio masteroni è sempre presente.


SETTEBAGNI

Gioco erotico: legate con le corde
donna muore, altra ricoverata grave

Tragedia in un parcheggio dove due ragazze di 24 e 23 anni hanno partecipato a un rito giapponese

ROMA - Una ragazza di 24 anni è morta e un'altra di 23 è finita in ospedale in gravi condizioni a Roma dopo essere state legate con delle corde durante un gioco erotico giapponese in strada. Sono entrambe romane. A chiamare i soccorsi, intorno alle 4.45 della scorsa notte, è stato un romano di 45 anni che, secondo quanto si è appreso, in un parcheggio in via di Settebagni, alla periferia di Roma, stava partecipando con loro alla «costrizione erotica» dello «shibari»: un'antica forma artistica di legatura giapponese.
FORMA DI LEGARE I PRIGIONIERI - Le due ragazze erano state legate con più corde che immobilizzavano anche le mani e i piedi. «Shibari» nell'antichità era una maniera di legare i prigionieri, oggi è utilizzata come tecnica sadomaso. La corda che avvolgeva le due ragazze, ancora vestite, aveva dei piccoli nodi. La 24enne è morta per soffocamento, mentre la 23enne è stata portata in codice rosso all'ospedale Sant'Andrea. Sulla vicenda indagano gli agenti del commissariato Fidene.
Redazione online
10 settembre 2011 10:07
Da "Il corriere della sera" 

C'è chi parla di un garage, dell'età dell'uomo di 42 anni. Comunque sia ecco. EVITATE I PRESSAPOCHISTI perché con sti giochi si muore. Lo shibari NON PREVEDE corde annodade se non per creare cappi o chiudere la legatura. Il kinbaku si. Da quel che si legge e si deduce, sembra che si tratti di un masterone dell'ultim'ora e due pulzelle curiose che si sono affidate ad un imbecille. Ecco, questo è il risultato. NON OSATE se non siete sicuri. NON OSATE con il primo che passa. NON OSATE con quello consigliato dall'amico se l'amico è complice. NON OSATE punto e basta. L'ignoranza porta a questo. Stressate il master: fategli un IV grado sulla sua conoscenza e sulla sua abilità. Informatevi sulle tecniche in modo da metterlo alla prova. Andateci con calma. Questo è divertimento non morte.
FOLLIA

Devo anche aggiungere che se da un lato i corsi evitano questi possibili rischi, dall'altro non si può conoscere bene la persona che s'iscrive. Se da un lato è positivo, dall'altro c'è il rischio che l'ennesimo bastardo/a impari tecniche che facilmente possono diventare abuso. Sono stato contattato da gente che voleva sapere di tecniche di ogni tipo dimostrando una vera e propria pazzia. Non scrivo di tecniche on line per evitare che il pressappochista ne "acchiappi" come dire, le nozioni e possa con l'abilità del dialogo "accalappiare" l'ingenua di turno e ce ne sono anche troppe. Evitate di farne un caso singolo, i principi devono SEMPRE valere, nessuna eccezione. Se qualcuno si facesse male semplicemente per causa mia, perché gli ho rivelato qualcosa che non dovevo, non riuscirei mai a digerirlo o perdonarmi. Comprendete la posizione, grazie.

giovedì 30 giugno 2011

L'empatia, la comprensione, il legame giusto e quello sbagliato parte II

Ho trovato questa domanda sulle chiavi di ricerca del blog: "come spiegare in parole semplici l'empatia". Avevo già fatto un post in merito all'empatia ma rileggendolo forse necessita di un approfondimento.


Prendo pari, pari quest'articolo abbastanza chiaro da questo link.

Empatia
Intuizione del mondo interiore
L’empatia è la focalizzazione sul mondo interiore dell’interlocutore, è la capacità di intuire cosa si agiti in lui, come si senta in una situazione e cosa realmente provi al di là di quello che esprime verbalmente. L’empatia è la capacità di leggere fra le righe, di captare le spie emozionali, di cogliere anche i segnali non verbali indicatori di uno stato d’animo e di intuire quale valore rivesta un evento per l'interlocutore, senza lasciarsi guidare dai propri schemi di attribuzione di significato.


Per questo si dice anche "mettersi nei panni altrui" e di sentirne addosso le conseguenze. Questo è un meccanismo emotivo, sentimentale e non meccanico. Senza un adeguato "sviluppo" della propria sfera emotiva ogni gesto, ogni attimo di un rapporto è affine a se stesso. Scopo, godo, non mi frega d'altro purché IO stia bene. Con l'empatia il discorso si ribalta: cosa prova la mia compagna mentre le faccio questo? Faccio bene? Faccio male, posso fare meglio?

E' chiaro che in un rapporto chi è privo d'empatia difficilmente troverà ragioni e/o motivazioni di crescita interiore prima ed assieme al partner dopo. Si tratta di un rapporto basato su quello che è "Egoismo puro". Non mi frega niente di te, mi frega solo di me. All'altro capo invece c'è una spiccata dose di altruismo. Vero, ogni sentimento, ogni pregio al suo estremo diventa comunque un difetto e non bisogna scordarlo mai.


Comprensione empatica e intellettuale
Differenze
La comprensione intellettuale si concentra sui fatti, indaga come stiano realmente le cose e ricostruisce l’esatta dinamica dell’accaduto. La comprensione empatica è più sottile e complessa di quella intellettuale e richiede una sensibilità molto fine e rara per essere attuata.



Esempio pratico: prende fuoco un capannone attrezzato a magazzino. Ci sarà un indagine tecnica che magari attribuisce ad un piromane che ha volontariamente dato fuoco al tutto e ne stabilirà come e con cosa ha appiccato il fuoco e magari anche le modalità d'espansione. La comprensione empatica ne stabilisce invece le ragioni emotive senza per altro immedesimarsi in lui. 


Componenti dell'empatia
Trasparenza, comprensione empatica e accettazione incondizionata
La trasparenza è l’accordo tra i sentimenti manifestati e quelli realmente provati. Se l’interlocutore percepisce trasparenza, si apre con fiducia, altrimenti si chiude difensivamente.  Trasparenza non significa rivelare impulsivamente tutti i sentimenti, ma implica il non simulare un sentimento quando in realtà se ne prova un altro, perché l’interlocutore capterebbe la dissonanza (dissonanza, incongruenza, differenza).

In altre parole non dire ti amo senza che gli atti pratici non siano "coerenti" con questo sentimento. Quanti di noi non si sono sentiti dire sta parola senza che poi si sia scoperto che dietro c'era solo un interesse pratico, che ne so, portarvi a letto?

L’accettazione incondizionata consiste nell' astensione da valutazioni, da approvazioni o disapprovazioni e da correzioni. La comprensione empatica implica la sospensione dei giudizi morali suoi sentimenti riferiti dall'interlocutore: l’ascoltatore non ne misura la conformità alle norme, né indica il modo giusto di comportarsi, né illustra la situazione oggettivamente per indurre l’altro a rendersi conto di non averla affrontata con la dovuta maturità. L’ascolto empatico non impone una direttiva, ma pone l’altro nella condizione di esplorarsi per trovare la sua verità.

Questa parte è decisamente più tecnica. Se volessi sentire le ragioni del piromane di cui sopra, dovrei per forza astenermi da giudizi preconcetti altrimenti più che ascoltarlo gli tirerei uno sganassone. E' chiaro che se mi pongo davanti a te come "studioso", quest'atteggiamento è d'obbligo ma se invece mi pongo a te come amico, alla fine dell'ascolto cercherò di farti ragionare su quello che esponi, sui tuoi metri di valutazione e di "farti approcciare la cosa con la dovuta maturità". In altre parole, l'esatto contrario dell'accettazione incondizionata.

Devo per altro aggiungere un paio di cosette che altrimenti il mio comportamento con alcuni potrebbe risultare incomprensibile.
Divento una "belva" più di quanto non sono se mi si dice che ti amo e poi che non valgo un caffè assieme. Questo dimostra non solo che chi riferisce queste parole è completamente privo di empatia ma non sa manco cosa prova e cerca disperatamente di nascondere dietro a parole i suoi "poveri" sentimenti o sentimenti che in effetti non ci sono.
Divento una "belva" se vedo persone che fanno a gara a dimostrare chi è più master o slave riunendosi in gruppi di amicizie semplicemente per interessi e si limita a dare descrizioni superficiali di se semplicemente per appartenere a quel gruppo di persone. Tutto questo dimostra solo l'assenza di empatia ma la necessità interiore di appartenere ad un gruppo, di volere stare in compagnia e  purtroppo, pure anche un malcelato ed estremo bisogno di non provare una solitudine che traspare inequivocabilmente da tutti i pori. E' l'approccio sbagliato ci cerca comprensione dove in effetti non c'è. C'è solo apparenza.
Divento pure una "belva" quando qualcuno si erge a maestro di pratiche astratte che invece dovrebbero essere centrate e mirate al/la propria compagna o compagno proprio perché ogni cosa che si fa deve prima superare l'accettazione e l'apprezzamento sentimentale del nostro partner che è unico ed irriproducibile su scala universale.
Per tutto il resto c'è il dialogo ed il piacere di stare assieme anche perché in altro modo, c'è rispetto, sincerità ed appunto empatia reciproca. Le scatoline vuote vanno direttamente nel cestino della spazzatura.

lunedì 28 febbraio 2011

I contratti bdsm ed alcune regole di convivenza.

Follie di presunti masters.

"io Slave XXXXXXXXX chiedo per il tempo che il Padrone riterrà necessario di sottomettermi di mia propria volontà, a xxxxxxxx e accetto i seguenti termini e condizioni come definiti nel presente contratto di appartenenza e lealtà totale solo a Lui.

1. Comprendo pienamente che, per tutta la durata del contratto, io sono una slave di proprietà del Padrone e dichiaro .di essere del tutto conscia delle possibili conseguenze di questa situazione.

2. Accetto la completa e immediata obbedienza a qualunque comando datomi dal Padrone.
3. Accetto e mi sottometto alla disciplina che il Padrone deciderà di sottopormi per il mio percorso di sottomissione.
4. Accetto e mi sottometto a qualunque punizione o disciplina che il Padrone ritenga adatto.
5. Accetterò la pratica di fisting anale, frustate e tutto ciò che il Padrone vorrà sottopormi.

6. Io comprendo che, in qualità di schiava, non ho nessun diritto di revoca e che la disobbedienza in ogni forma condurrà a dolorose punizioni fisiche e o mentali e che, l’uso della parola di sicurezza interromperà l’intero contratto in maniera definitiva se pronunciata tre volte nella stessa giornata. Inoltre io libero il Padrone da ogni presente passata o futura responsabilità legata o risultata dal presente contratto."



Questo è un contratto che mi è stato passato qualche mese fa da un'amica, proposto da un "masterone" di primo livello, famoso per il nome e per la fama di rovina fanciulle.
Ovviamente questo non è un contratto, non gli assomiglia neppure, è solo un abuso presentato da un sedicente pseudo master. L'avessero proposto a me giuro, l'avrei denunciato sopratutto per l'aggiunta della parte mentale. Per il mio modesto modo di vedere, questo è un contratto scritto da una persona pericolosa, trasforma l'uso della safeword come cancellazione del medesimo ma non ne da riferimenti sull'uso "stop" alla singola scena.


I contratti sono nati in america per regolamentare una pratica che facilmente si presta ad abusi come già descritto in precedenti posts. Negli USA da qualche anno i contratti hanno valore legale e quello che c'è scritto su vale anche in sede penale - civile. In primo luogo la tavola dei limiti che viene riempita dal bottom. Ovviamente se ne più discutere anche assieme ma queste pratiche non possono essere imposte.
Un esempio di tavola dei limiti è qui:
Dopodichè si può passare al vero e proprio contratto che può essere temporaneo in fase di valutazione reciproca o per lunghi periodi o permanente. Vi sono dei begli esempi al sito http://www.evilmonk.org/a/menu.cfm, e comunque ogni contratto dovrebbe prevedere la difesa del bottom su questi aspetti:

  • Obblighi familiari
  • Obblighi lavorativi
  • Sicurezza fisica del
  • Sicurezza mentale
  • Controllo finanziario
  • Obblighi legali
  • Garantire la salute
     fisica e mentale del Bottom
  • Obblighi morali e religiosi


Queste domande che è bene "risolvere", le trovate a pagina

Infine, delle regole generali sulle sessions, sulla scena e via cosi da sapere, definire e rispettare a pagina.

Nota conclusiva. Vi sono molti siti di vecchia data presenti in internet ma questo è uno dei più completi che abbia mai trovato. E' vero che è un sito texano, che tiene conto delle leggi di quello stato ma è anche vero che è davvero completo. Pieno di ogni genere di istruzioni, di suggerimenti e simbologia "perché non vi capiti di andare negli states e definirvi BONDAGER ed essere derisi fino alla notte dei tempi." 

giovedì 24 febbraio 2011

SSC - Safe Word

Ieri sera parlando con un'amica discutevamo dell'importanza della parola di sicurezza e sull'affidabilità della stessa durante un rapporto bdsm.
Giustamente Lei mi dice che se uno è matto la safe word non serve perché se è matto che gliela dico a fare? Effettivamente non ha tutti i torti anzi, parecchie ragioni. Sta di fatto che la parola di sicurezza mi sarebbe tornata utile alle volte per evitare di sbagliare a comprendere quando l'abitudine di una slave a dire sempre no, fosse davvero veritiera. Quindi si, anche in una scena blanda, stupida e semplice, la SF può essere utile.


Oggi per la prima volta ho letto il testo sul sito di Ayzad sull'SSC. Ve ne riporto un passo così che mi sento meno solo, un po' meno vecchio visto che con sorpresa ci ho trovato queste parole: "C'era una volta un S/m sano, sicuro e consensuale perché c'erano catene strette e intrecciate composte da gruppi di appassionati che si parlavano l'un l'altro molto attivamente, che ritenevano importante e difendevano la propria reputazione e che testimoniavano accuratamente e con onestà sulla reputazione degli altri. Queste persone stavano lontane da quelle che fra di esse avevano una reputazione rovinata, specie se il "crimine" era stato di superare il consenso. A quei tempi e in quei circoli, l'onore era più importante di dimostrare la propria abilità, l'abilità era più importante di un manuale alto così, e si dedicava più tempo ed energia a mantenere reputazione, amicizia, fraternità, rispetto e conoscenze che a vantarsi di quanto giravi e dove."
Adesso ognuno si fa i cazzi suoi, si superano facilmente i limiti, ci si vanta di più di quello che si sa fare, si gira e si frulla con il solo intento: "sotto un'altra".

Per il resto è vero. E' difficile dire dov'è il limite. Un segno permanente può di sicuro essere SSC, una fustigazione con il cane, può essere SSC ma alla fine il bottom ne può uscire decisamente distrutto anche se "riutilizzabile" e scusate la contraddizione in termini ma non c'è niente di Sano in una fustigazione come in tante altre cose.


Quel che facciamo in fondo è quello di spingerci oltre, cerchiamo piaceri estremi e per definizione Sano è un concetto che va poco d'accordo con questo stato. C'è un esempio però che racchiude la differenza tra il non SSC di come era prima e l'SSC di come dovrebbe essere adesso e lo vedo sopratutto nel fisting. Venti anni fa, dove valeva di più il passaparola che la conoscenza, c'erano più muscoli sfinterei distrutti e sfibrati di quelli che ne vedo adesso. Si arriva all'introduzione di grossi oggetti e relativi piaceri con un "know-how" facilmente reperibile in rete. Ci ha permesso di correggere alcuni errori nelle pratiche e di far si che in tanti "giochi" siano certamente più sicuri e che il bottom, dopo l' "utilizzo" ritorni più facilmente e serenamente allo stato "pre scena". Lo svantaggio è che questo "know-how" ha permesso di imparare tante tecniche di base a "cani e porci" con il risultato che tanti top rimangono tali ma sono ben lontani dalla figura di master o mistress propri del bdsm. Famolostranisti estremi appunto.



In genere mi faccio uno schema mentale, in cui i soft limits sono il centro di un cerchio più grande e gli hard, il perimetro dello stesso cerchio. All'interno del cerchio "faccio come mi pare" quindi il dialogo prima di iniziare è bene che sia ampio ed esaustivo. Non mi piace pensare di fare un percorso ad ostacoli tra i soft e gli hard ma penso comunque che sia importante mantenere una visione d'insieme del tutto. Chiaro puoi sbagliare (mi piace poco quando succede, anzi per nulla), ma se l'azione successiva ti permette di rimediare a quell'errore allora va bene. "Tutto quello che è riparabile non è mai davvero rotto" come concetto di base ed è importante capire reciprocamente con chi ci si rapporta.
C'è a chi piace costantemente essere spinta nel superamento dei limiti, chi invece quei limiti li affronta con un "passo più" lungo. Quindi "TU" ti devi adattare a lei, e lei si deve adattare a "TE".


Alcuni, altrettanto giustamente dicono l'esatto contrario: io faccio come mi pare e tu ti adatti a me perché sono io che controllo e "spingo". Non è sbagliato manco così alla fine purché sia chiaro fin dal principio "come si vuole" e che la safe word sia presente. Che si usi o no.

Già, perché anche se c'è, difficilmente si usa. Perché il bottom vuole vedere fino a quanto resiste, perché ha paura di deludere, perché se si affida si affida punto e basta, perché non vuole interrompere comunque la scena o per un altro centinaio di motivi tutti validi. Però è come l'uscita di sicurezza. Non serve, fintanto che non si presenta la malaugurata occasione che urge uscire di corsa e bisogna fermarsi e che qualcuno, con un "urlo" adatto, possa segnalarti l'esigenza riportandoti alla realtà.

mercoledì 9 febbraio 2011

L'empatia, la comprensione, il legame giusto e quello sbagliato


Ho messo per primo un video che spiega un po' cosa sia l'empatia perché sia di facile approccio a chiunque legga. Chiaro che qui esprimo il mio punto di vista ma un attimo di introduzione su cosa sia ci vuole altrimenti niente è comprensibile.
L'empatia ha diversi significati ma quella che interessa a noi è quella dei rapporti umani. Come la definisce  Geoffrey Miller: "l'empatia si sarebbe sviluppata perché mettersi nei panni dell'altro per sapere cosa pensa e come reagirebbe costituisce un importante fattore di sopravvivenza in un mondo in cui l'uomo è in continua competizione con gli altri uomini. 
I parole comuni è proprio questo: o sei in grado di metterti nei panni di chi sta davanti o semplicemente "fai il finocchio con il culo altrui", tanto di loro non te ne frega nulla. Come ogni cosa, l'empatia può anche essere negativa. Il riuscire a provare quello che prova un altro e rendere questi sentimenti come propri, diventa un serio problema. Si vive praticamente nei panni dell'altro senza una cognizione di vita propria. E' vero che l'empatia c'è o non c'è. E' dovuta alla presenza di un cromosoma specifico come teorizzato da Darwin e dalle recenti scoperte di G. Rizzolati sulla presenza o meno dei neuroni "specchio". In parole povere non si può mettere una cravatta ad un somaro. Il somaro rimane somaro perché il suo corredo genetico lo definisce come tale. E' vero che chi possiede empatia in natura sono solo esseri viventi evoluti: i delfini, gli elefanti, i canidi e parte dei primati e si può sicuramente dire che chi è maggiormente dotato di empatia, è anche il più evoluto.
Nel genere umano l'amore è il concetto più alto di empatia ma l'empatia o qualcosa simile alla stessa è pure presente nei topi ed in tanti altri animali. Spesso la loro incapacità espressiva ne limita la comprensione.
Bene, detto questo vado a mettere nei rapporti bdsm il concetto ed il sentimento dell'empatia.
Il sadico puro sarà privo di empatia. Non in grado di comprendere i sentimenti e le emozioni altrui ed impregnato in ogni suo gesto nel solo semplice egoismo. Faccio questo solo perché mi piace e mi fa piacere. Ovvio che per raggiungere tale fine è ammesso tutto. Bugia, finzione, inganno. Questi semplici concetti ci fanno sobbalzare solo se ne capiamo il valore intrinseco altrimenti non c'è modo di spiegare al ciuco di cui sopra cosa essi siano.
Il sadico empatico, fa tutto quello che fa, cercando di capire cosa fa e perché. Che sensazioni intende stimolare che rapporto intende costruire. In altre parole, il concetto di "sadismo" si trasforma in un altro. L'intenzione voluta e controllata di voler dare e trarre piacere da situazioni e pratiche insolite o non usuali.
Il caso peggiore che può capitare è il sadico non empatico ed un bottom empatico. Avremmo pertanto una visione totalmente diversa come già accennato nel discorso della dualità dell'animo umano. Tutto questo lo rende sicuramente più complicato ma anche più completo e coerente.
Detto questo il bottom sub, crederà e cercherà nei gesti del sadico puro una ragione di amore, di rispetto, di gioco, di comprensione interiore che in effetti non c'è cadendo nella sua stessa illusione. In altre parole una "sindrome di stoccolma" (di cui altro post), in cui ci si schiera apertamente nei confronti del padrone, del dio, del detentore dell'unica verità.
Anche questa è una forma di legame ma come il bdsm non empatico è profondamente sbagliato. Questo è il vero, serio ed unico rischio del bdsm. Capitare nelle mani di qualcuno che non si è saputo valutare prima nell'anima, nei presupposti e negli scopi. Chiarifichiamo un punto fondamentale. Una donna sotto violenza carnale si bagna comunque. Tra i tanti riscontri psicologici e fisici che si riscontrano vi è anche questo: l'incapacità di capire perché nonostante tutto, il sesso si sia predisposto al coito. E' inaccettabile spesso ma è una semplice reazione fisica ad un evento inevitabile. Eppure nessuno di noi, ragionevolmente accetta un'abuso simile. Anzi, lo condanna in modo totale.
Ecco, quando costruiamo un legame, quando ci doniamo totalmente ricercando i piaceri sublimi che il bdsm può dare, è importante ricercare chi non abuserà di chi si dona e chi si dona, di scegliere un partner che non è l'unico Dio ma solo il partner giusto.