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martedì 1 settembre 2015

5 motivi pratici per cui gli itagliani sono e rimarrano dei coglioni


Per caso ho letto un interessante articolo di Stefano Laforgia (spero sto giro di averlo scritto bene, faccio sempre casino!!!), dal titolo: "I 6 motivi pratici per cui il BDSM italiano non è (ancora) al livello di quello estero" ed ovviamente avrei qualcosa da dire.

Il bdsm è fatto di persone non di vaticano o di machismo il primo vero problema sono le persone ed il loro:
orticello.
Come li definì una volta l'amico Jed, gli "itagliani" sono così. Guardano al loro orticello in modo tutto loro. La loro cultura è quella del "furbo", faccio quel che credo mi serva per le mie carote, i miei pomodori, cetrioli etc., ect.. Non guardano in faccia nessuno, non gliene fotte niente di te, della persona che hanno davanti, dei danni che fanno, di come sono falsi, di cosa dicono, promettono e cancellano con il colpo di spugna dell'interesse. Questo non è un guaio che ribadisco per via degli ultimi avvenimenti. Questo è IL guaio. In una cultura anglosassone queste persone non si avvicinerebbero MAI a nessun gruppo associativo o di interesse senza un cambio drastico di atteggiamento. Ricordate signori che sono stati i vikinghi i più grandi esportatori di idee, di crescita anche architettonica dopo i romani. La cosa fondamentale è che al crollo dell'impero di Roma, i conquistatori furono scacciati, quando cessarono le dominazioni normanne, gran parte di loro rimase integrata nei territori. Tutt'oggi nel mondo del commercio dei diamanti, i contratti vengono chiusi con una stretta di mano, poi con la carta. Se non mantieni la parola, sei fuori dal giro. Qui signori il problema rimane sempre lo stesso. Mi fingo master (o slave), per inzuppare il biscotto quando qualsiasi idiota capirebbe che appena ti sgamano, tu il biscotto non solo non lo inzuppi ma ti sputtanano e che se ti fossi magari presentato come un inzuppatore di biscotti, avresti nel tempo opportuno, trovato la persona che si fa allegramente e felicemente inzuppare. Questa cosa è semplicemente inconcepibile al nord. Le persone fanno le stesse cose che si fanno qua. I ministri fanno le orgette ma poi quando li beccano, questi si dimettono subito. Il senso di RESPONSABILITA' è completamente diverso. Da noi non si dimette MAI nessuno perché conta chi è più "furbo". Si fanno i propri comodi e quando gira il vento, cazzi vostri, io schettino fuori dalla nave e poi si vedrà.

La successiva in ordine è la conoscenza.
Qui tutti nascono imparati. Leggono i blog o il sito di Stefano, vanno su legami, vengono qua sul mio e mettono insieme tante informazioni. Frequentano i social networks, i gruppi a tema e anche da li, rubano qualcosa. Sono tutti bravi, sono qui da anni se non da secoli. Ci sono da ancora prima di te e noi sappiamo che non è vero. Lo sappiamo anche fin troppo bene. Non c'erano! Bene, questa parte è la diretta conseguenza della prima ma il punto è che non si confrontano. Non hanno relazioni con altri masters e non prese di posizione su opinioni, cosa alquanto comune. Mai metterli in discussione. Dio al confronto è una mezza cartuccia. Non si informano, non leggono se non il comodo per l'orticello ed alla fine non imparano manco l'inglese come diceva Stefano appunto. Semplicemente galleggiano nell'ignoranza e come tutti gli ignoranti con quello che non capiscono, deridono o distruggono.

Seguono le mode.
Gli italiani sono apparentemente individualisti. Sono tutto: "io, io" ma poi fuori dal gruppo sono poco. Se uno lega, tutti gli altri legano. Se uno usa gli aghi, tutti gli altri usano gli aghi. Anche questo è parte del precedente problema, imparano dalle informazioni che gli vengono propinate e non perché hanno imparato a formare i loro gusti e li sviluppano informandosi o approfondendo. Se gli passate sotto una pizza andata a male nel giusto modo, si pappano anche quella magari come prova di coraggio o la rifilano al bottom per la stessa ragione.

Vaticano etc. etc...
Il resto è il condizionamento. Non si parla di bdsm e siccome non ci viene propinato, noi non lo cerchiamo. In fondo noi italiani ci piacciamo come siamo: dei perfetti coglioni.

giovedì 13 agosto 2015

Orgoglio e pregiudizio

Adesso vi faccio incazzare ed quello che voglio. Un giorno presi una pulzella e la piazzai davanti allo specchio e gli ordinai: ripeti, sono una troia, una zoccola, una puttana, una vacca, un buco da sbattere e via così fino a che non finii gli epiteti. Oggi faccio la stessa cosa con voi, vi metto davanti a voi stessi  per lo meno per la maggior parte. Per il 75% delle persone, il loro cervellino ha un funzionamento abbastanza ridotto. Già che noi tutti usiamo il 36% delle capacità cerebrali, se poi lo raffrontiamo con quelli con un QI più alto, la cosa si fa drammatica.  In confronto ad uno con la testa da 110 in su, avete lo stesso gap che c'è tra voi ed una formica. Pure questo l'avevo già detto più volte ma stavolta ci vado pesante.
Quando mi sento dire che sono le storie che finiscono male, che alle volte le cose vanno così vi rispondo SBAGLIATO, le storie finiscono male non perché le storie sono sbagliate ma perché le persone sono sbagliate. Non sono le storie che fanno voi ma voi che fate le storie,  Se la storia finisce male, è perché "voi" siete IL male (vale anche per lo scrivente anche se scritto spersonalizzato). Le persone intelligenti e sensibili capiscono che alcune storie semplicemente non vanno per incompatibilità ed evitano di farsi del male, in una storia, qualsiasi essa sia, non esistono vincitori sia quando si litiga, sia quando la storia finisce, inutile peggiorare.  Oddio, poi ci sono pure i geni cattivi che si "ammazzano" pur di fare l'uno le scarpe all'altra.
Voglio il 24/7, lo voglio a tutti i costi. Voglio mastro e lo voglio a tutti i costi e voglio mia moglie o mio marito a tutti i costi perché è un mio diritto ed il mio possesso e che ci siamo costruiti una vita e perché ne ho il diritto e perché mi chiamo Mario e faccio l'idraulico. C'è un altro dato inevitabile e che non dipende che lo capiate o no, funziona così punto. Se lo capite magari ci lavorate e l'affrontate,  se non lo capite, pace tanto non capite un cazzo comunque. Io non vi posso fare una flebo di sta roba, tocca a voi farci attenzione non a me. Bene, per imparare si deve scegliere un maestro,  magari un muratore per un lavoro manuale o un ingegnere per un lavoro mentale. Nei rapporti umani è lo stesso che da uno che ne sa quanto voi, imparate la solita "beata minchia".
"La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente." Albert Einstein. Avete dei dubbi? NCFUC. (Non ce Ne Fotte Un Cazzo). Così è, punto. Volete per caso discutere le affermazioni di una delle menti più geniali della storia del genere umano? Provateci che a me vien da ridere.
Presa, E., G., B., N., D., etc etc. E portata oltre i suoi limiti, quei limiti si sposteranno oggettivamente ed irreversibilmente in avanti. Quel desiderio, quelle sensazioni non si accontenteranno più di quello che erano prima. Quando ho messo il prof Folken era anche per questo. Se cominci a fumare, poi moooolto difficile smettere. Il bdsm al contrario del fumo coinvolge sei sensi perché son sei, non cinque. Tatto, olfatto, odore, sapore, vista e sentimento. Nessun rapporto può eguagliare questo nella vita "normale". Non ci sono sfuriate di mariti, mogli, amici, zii o parenti vari che possano cambiare questo stato. Vero, ci si può disintossicare da una droga,  dal fumo ma questa non è intossicazione ma semplice forte, potente, ineguagliabile, FELICITÀ. Conoscete qualcuno tra le formichine che possa fare a meno della felicità?  Se dite di si siete da "abbattere" senza pensarci su. Anche un'ameba a modo suo è felice in date circostanze. Non importa che gli abbiate dato il permesso o no. L'importante è che si abbia provato e  che quel boom di sensazioni sia arrivato. Pensate che con una sfuriata, con delle minacce,  con un discorso pure pacato ed intelligente e pure empatico di risolvere qualcosa?  NO. Se alla vostra compagna o compagno che sua questo bdsm la rende felice, lo ricercherà per il semplice fatto che è felice e voi quel tipo di felicità non potete dargliela. Il primo punto è quindi la coscienza dei propri limiti. Tutti ce li abbiamo. Non possiamo fare tutto con tutti, possiamo fare qualcosa in certe determinate circostanze se ci sono le condizioni perché questo accada.
Più negate qualcosa, più stimolate qualcuno a violarla. Più date delle regole da seguire più reprimete il vostro partner. "Ogni individuo ha bisogno di esprimersi e di regole. Tanto più si reprime ed è disciplinato, tanto più deve trovare dei momenti di rilassamento. Le regole impongono il sacrificio dell'io ed aprono la strada alla nevrosi" e proseguo. "Per trovare la propria identità e' necessario imparare le regole e successivamente trovare il coraggio di trasgredirle." J.HUGES
Guardate che è la libertà che ha mosso il mondo. La libertà dai diritti dei nobili, non tanto direttamente dai nobili. La libertà dalle affermazioni della chiesa, non tanto dalla chiesa di per se, la libertà di pensiero, non tanto quello che ti veniva propinato dalla morale comune. La libertà è il motore della crescita. Ha creato rivoluzioni epocali. Potete negare quasi tutto a qualcuno ma quando gli negate la libertà di essere chi è non solo avete perso in partenza ma mi vi siete creati un nemico micidiale. È insito nella natura umana. Una mattina ve la trovate con un sorriso da orecchio ad orecchio e siete d'accapo se non probabilmente peggio. La repressione crea uno spirito ed un desiderio di ribellione forte, quasi incontrollato che può sfociare in ira (non ce la faccio più, fanculo), in rabbia (non sopportare più il partner che te le impone), in voglia di libertà (mollando magari famiglia e figli per non morire completamente). Se poi è pure vostra moglie, siete nella cacca più totale. Avete piazzato una bomba che scoppierà il punto fondamentale non è il se ma il quando e con quale forza. Prendetene atto se vi volete bene.
Provate a dividervi. Avete perso in partenza, anche la casa. Quella dirà che la storia è finita da tempo e addio ai suonatori. La libertà in italia arriva in genere quando i figli sono quasi sistemati ma poi le "pagate" tutte assieme. All'estero, nord europa, probabilmente più di uno avrebbe dei seri grattacapi.
Detto questo, scritti 630 e rotti post, avete capito qualcosa? NO! C'è sempre il coglione che lascia il pc aperto,  i bigliettini, il telefono, le mutandine strappate, il marito o la moglie gelosa e prepotente che crede che con la forza e l'autorità,  si possa salvare il matrimonio o la relazione. In effetti ha dato solo il secondo colpo ma decisivo proprio a quello che voleva salvare. Tra 5 anni capirete pure questa, tranquilli nonostante che siano già cinque che cerco di spiegarveli. Questo vi da la misura di quanto sia difficile capire e cambiare idea. Sempre dal Sig. Einstein: "E' più facile rompere un atomo che un pregiudizio." Noi siamo individui paurosi e facciamo ragionamenti per la gran parte dei casi semplici. Sei in auto, trovi il ghiaccio e freni e ti stampi. Non ti stampi per il ghiaccio ma perché freni. Hai una reazione istintiva: freno=mi fermo. Per non stamparti hai bisogno di insegnare al tuo istinto sbagliato ed alla tua testa a non farlo ma usare altri modi che in genere funzionano.
Ti incazzi nello stesso modo con la moglie o con il marito o quello che è per la stessa ragione: ti senti tradito. Il punto è: sei davvero tradito? 
La vostra reazione è quasi sempre quella sbagliata perché ragionare è fatica, pensare è fatica e pure difficile e spesso e volentieri avete anche troppo da fare per pensare a queste cazzate. 
Andate troppo lenti, che il tempo ha un solo senso di marcia (pssss, si chiama freccia del tempo, S. Hawking, che praticamente è totalmente paralizzato ma rimane un genio del nostro temo), che una volta fatto o detto qualcosa che fa male, poi non importa se non si voleva. Che se scegli in modo sbagliato poi chiudi la stalla quando è già vuota. Il risultato alla fine non è quella crescita in cui uno spera ma solo una serie infinita di porcate, di comodo,  di opportunità affini a se stesse in cui ci si diverte e poi ci si crea dolore e si da la colpa alle storie. Quindi la mattina quando vi lavate i denti e siete davanti ad uno specchio,  fatelo pure voi quell'esercizio: sono un cretino/a, un/a prepotente gelosa/a e via così.  Ecco se alla fine del discorso se non vi viene spontaneo chiedervi cosa potete fare per migliorarvi e ci provate fino a che non trovate il modo, fate un passo fino al cesso, entrateci dentro e tirate da soli l'acqua. Nessuno sentirà la vostra mancanza. Morale: la differenza tra quello che dite e quello che fate, siete voi e fintanto che non prenderete coscienza di quello che siete, combinerete solo pasticci. Quello che vorreste e che perderete perché ci avete solo provato e non creduto fino in fondo per paura delle conseguenze sbagliate create dalla vostra stessa paura. Che senso  ha questo blog in sostanza? Cerca di fare entrare nelle vostre teste e nei vostri cuori del cambiamenti che non siete in grado di capire e se ci provate, alla prima occasione fate peggio di prima perché questo voi siete e nessuno può cambiarvi se non voi stessi.
Adesso mi sono davvero rotto il cazzo anche di spiegare.  Ho 51 anni e non ho molto tempo. Non voglio aspettare 5, 7, 10, anni perché anche l'ennesima (come tutte e dico tutte, ma proprio tutte), torni qua con un avevi "ragione", magari sperando in una session. Sarebbe il primo ma il caso definitivo in cui se sono ancora vivo e mi si rizza ancora, prendo il pc, il tablet, il tavolo e la sedia su cui stanno e "glieli infilo tutti su per il culo senza pietà". Anche perché tra 10 anni sarò probabilmente già morto e sepolto.
Qualche anno fa ho rivisto una ex importantissima dopo una 30na di anni. Era l'unica che mi importasse alla fine e l'unica che credevo non sarebbe mai tornata. E' tornata invece con il marito e con i propri figli. Al suo marito ha spiegato che quell'uomo (io), era stato il più grande amore della sua vita. Che la storia è finita per stupidità e superficialità ed i problemi esistenziali che ha avuto in questo periodo sono stati proprio legati al fatto della "fine" della storia. Se non ci siete passati, immaginate pure le difficoltà del marito di lei a riportarla qui. Eppure con lui ha due figli ed una vita assieme. Mi ci è voluto parecchio per spiegargli che non sono suo nemico, che non voglio e non posso portarla via da lui prima di tutto perché non sarebbe giusto, secondo perché non è possibile. Per me lui è la persona a cui ho affidato in qualche modo la vita della persona che ho amato di più e gliene rendo infinitamente grazie. Lei lo ama, lui ama lei in modo indissolubile ma pure io e lei ci amiamo ancora con una forza che non è paragonabile a niente. Per me i loro figli sono quasi i miei figli e non voglio e non posso pensarla diversamente ma perché ci ho ragionato anche se seguito a sentire la sua (di lui), immensa difficoltà. Rimane il fatto che quando ci siamo incontrati si è accorto che non ero un fantasma, che esistevo, ero reale, e vivo. Io, la causa di tanti problemi se vuoi ma pure di un'amore così grande e potente. Indimenticabile e che fa ancora venire i brividi a entrambi. Un nemico? No. Un amico? Forse, dipendeva da lui, per me lui è il custode prezioso di questa parte di me. La ragazza ed il drago, quella E' lei.
Lo so che è difficile pensare e sapere che nessuno è comparabile a me, così come nessuna è comparabile a lei. Eppure lui da lei ha avuto una vita felice e tutt'ora ce l'ha. Noi due no. E' comunque vita, è successo è amore. Le cose cambiano, si evolvono e da queste bisogna IMPARARE e non distruggere. Venite qui e non imparate un cazzo, prendete e poi distruggete. Per parafrasare il Nuti: "a voi Attila vi fa una sega." Che senso ha continuare a dirvele ste cose? Nessuno.

martedì 11 agosto 2015

Salve professor Folken...


L'unica mossa vincente è non giocare.

L'arciere

Spesso scherzando ho detto più volte che la vita senza culo non avrebbe senso, giocando sui doppi sensi. In effetti la vita senza fiducia non sarebbe vita.
La fiducia "uccide" la paura. La fiducia in se stessa rafforza la fiducia negli altri. Non c'è altro modo per vincere le proprie debolezze e le proprie fobie  che rafforzare e fare crescere la fiducia in se stessi.
Il punto semmai come si tradisce o come si viola questa fiducia. Tradire nel senso di mettere corna a qualcuno fa incazzare e pure parecchio ma distruggere la fiducia che si ha in una persona è la cosa più distruttiva in un rapporto qualsiasi esso sia e le due cose non coincidono.
Cominciamo da ragazzi quando ci sentiamo invincibili. Abbiamo una curiosità istintiva e così magari di nascosto ai genitori andiamo a farci un giro in moto, andiamo a provare un kart, proviamo a fare lanci paracadutati, facciamo roccia, andiamo in discoteca e ci prendiamo una sbronza colossale (o anche no), ma magari loro sanno che eravamo a casa dell'amico o dell'amica fidata.
Abbiamo paura che ci neghino quello che desideriamo di più e allora gli diciamo delle mezze verità. Noi siamo con l'amica/o ma non siamo dove abbiamo detto di essere. Non tutti hanno dei genitori comprensivi che capiscono che gli interessi dei figli sono tremendamente diversi dai propri. C'è un bellissimo pensiero di K. Gibran su questo:
"E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.
Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farvi simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco"

Nemmeno i vostri partner vi appartengono. Vivono con voi perché se e ve lo meritate o se gli fate comodo. Perché sentono qualcosa per voi. Perché li rispettate, perché la vostra presenza da loro fiducia, sicurezza e felicità. Questa è l'appartenenza ma la stessa non include il possesso. Non esistono padroni, esistono persone a cui si donano i nostri sentimenti e le nostre anime come nostri preziosi custodi. Siamo persone distinte però alle volte marciamo per tanti anni sulla stessa strada, accanto e senza deviazioni, poi in un attimo ci capita qualcosa che ci incuriosisce. Oggi questo è più facile, si tratta semplicemente di accendere la tv, di aprire internet e ci bombarderanno di tutto quello che ci interessa. Con sti cookies oggi la cosa è ancora più facile. Cercate che ne so, un frigorifero su un sito e poi su fb vi bombarderanno di annunci di frigoriferi. Così per tutto quello che cercate facendo leva sui vostri interessi e curiosità.
Ti capita così la pulzella che ti legge e che lentamente comincia a seguire le sue pulsioni che tu non hai creato, hai semplicemente contributo a fargli scoprire. Nessuna forzatura.
Non si possono cambiare le persone. Come ho detto più volte anche all'ultima, non posso "farti" piacere un pissing se già a "te" non interessa e ne "sei" attratta. Posso renderlo "dolce", eccitante, travolgente ma chi sei dipende solo ed esclusivamente da "te."
Allora il dubbio rimane e pure forte. Cosa fare se arriva da te una donna sposata con queste pulsioni? L'accetti, sapendo che forse tutto questo potrà causargli dei casini o ci passi sopra fregandotene del dolore e della delusione che potrebbe causare nel suo partner? Escludi a priori le persone sposate o accoppiate ma poi chi rimane? E' come arrivare a 20 anni e cercare la partner vergine. Nun se pole fare. Quindi una scelta devi farla confidando che chi hai davanti a te sia adulto e vaccinato e in grado di capire, reagire e comportarsi. Purtroppo questo non è così. Spesso e volentieri le persone si rivelano di carta. Al primo vento volano via come foglie secche che non servono manco come concime avvelenate come sono dai propri desideri e di quello che hanno seminato.
Il punto focale della questione in questo genere di rapporti è come comportarsi? Ti alzi e dici a tuo marito o a tua moglie che hai questi interessi estremi e rischi o di essere presa/o per pazza/o o addirittura rischi la relazione. Questa è la prima ragionevole paura: credere che il/la partner non capisca e probabilmente non capirà nemmeno alla 10ma volta che glielo spiegate.
Lo/a farà (forse), se gli portate a letto la vostra "crescita" o la vostra scoperta di voi stessi. Un'amica anche di letto mi ha appena detto che qui è ferito l'uomo poi il master. Vero, ma non c'è modo di separare. Luna è prima di tutto Luna, una donna, poi alle volte è pure schiava. Le persone non sono oggetti, le persone sono semplicemente persone con le loro fragilità, complessità e desideri.

Tutto questo casino di relazioni non è però insito nell'uomo. Noi non nasciamo così, è la nostra cultura che ce lo impone. Vi do un esempio particolare. Gli eschimesi secondo la loro cultura, usavano offrire la propria moglie agli ospiti e probabilmente anche la moglie si divertiva un sacco a cambiare partner in quelle distese di ghiaccio. Eschimese non è corretto, è un termine che abbiamo creato noi. Il significato è "mangiatori di carne cruda" e ci credo, cosa cazzo avrebbero dovuto mangiare senza avere mezzo tronco da accendere? Il loro vero nome è Inuit. Poi siamo arrivati noi. Abbiamo disseminato di chiese i villaggi, abbiamo piantato croci a non finire e la cultura di quel popolo è cambiata. Adesso guai a chi fa una cosa del genere. Probabilmente all'Inuit attuale, non passerà manco per l'anticamera del cervello di mollare la moglie e a lei di sfregarsi le dita anzi, con tutta probabilità diventerà una bestia nei confronti di chi solo ci prova. Gli abbiamo dato come si vede, pure i fiori di plastica tanto per inquinare un po' di più questo pianeta. Siete prigionieri delle vostre menti, della vostra cultura, legati da fili invisibili all'immobilismo delle vostre paure.
Perché il concetto di base dell'inquinamento, non sono i fiori, sono i sentimenti e la cultura. I fiori si possono togliere senza dolore, i sentimenti spezzati no, non si rincollano. Gli incastri perfetti si distruggono in batter di ciglia e quello che è stato viene cancellato dalla propria stupidità. Bdsm è anche la cultura di accettarsi e di rispettarsi per come siamo coscienti dei propri limiti. Direi che è la base semplicemente per cominciare. Se la mia partner è bisex, posso trovargli io un' "amica" per lei. Non posso manco soffocare i suoi desideri perché fino a prova contraria, lei vive una vita sola ed è compito mio rispettarla e fare di tutto perché lei sia felice. Conosco il rischio che è quello che si innamori ma non sposta la questione di un micron. La amo, la rispetto per quella che è. Desidero che abbia quello che lei desidera e che la rende felice. Se poi finisce, pace perché il come finisce che fa la differenza, non il se. Questa è la vita ma farsi male per un desiderio, soffocare chi hai accanto per una sola vera parola che da un senso a tutto e che si chiama egoismo, è la dimostrazione stessa del poco amore che si diffonde. Così cosciente di quello che sono e che posso dare la lascio andare a farsi una session. Mi sveglio la mattina altrettanto cosciente che il mio amore per lei, che il suo amore per me supera di gran lunga un desiderio. So che si formerà un legame, so' che con l'altro avrà pure un'intimità diversa da quella che ho io. Probabilmente lo amerà pure e pure in modo profondo e di nuovo non sposta il tutto di un micron. L'amore che si prova per la propria compagna di vita, non è lo stesso che per i figli o per mamma e papà. Avete forse dei dubbi? Allora perché ne avete paura?
Se non siete coscienti di questo, se non siete disposti ad affrontarvi, se non siete disposti a mettervi in gioco, che cazzo ci provate a fare, ma sopratutto, che cazzo VIVETE a fare?
State rintanati nelle vostre stanze, nelle vostre tane, in cima ai vostri alberi perché fuori non c'è posto per voi. Il primo tradimento quando uscite è verso voi stessi. Siete così soffocati dal desiderio che passate sopra all'amore e l'egoismo poi finisce di distruggere il resto. Non è un'ipotesi, è una semplice certezza. Non saprete quando succederà ma dovete essere coscienti che succerà e un ennesimo Cicisverde farà i danni nella vetreria in cui tanto voleva imparare. Alla fine di ogni frittata, la morale è sempre la stessa. Caro tal Cicisverde, non andare a fare cose di cui non reggi la portata perché rischi di fare male a te stessa e chi hai intorno.
Per il direttore della vetreria che aveva invece organizzato il corso il discorso è diverso. La sua è la responsabilità comunque stiano le cose di quanto è successo in vetreria. Magari non seguirà il tal con i carabinieri, ma si porterà sempre dentro il peso morale di quello che è successo. Chi è che ha vinto? Nessuno. Perché non esiste amore senza amicizia e questa include rispetto e comprensione, volere senza dare, chiedere senza ascoltare, vivere senza lasciar vivere.
Una volta rotta ci sono solo i cocci e i cocci tagliano, ovunque siano stati spanti.

lunedì 27 luglio 2015

I dominanti ed i master trovati in rete.

Ho trovato sta cosa in un gruppo e mi pareva interessante ragionarci su.

"...il Master è un individuo che cerca di organizzare la propria vita in modo da doverne rispondere prima di tutto a se stesso." Perché un/a slave no? E' il famoso concetto del soccorso. Si aiuta tutti ma prima di tutto deve essere garantita la salute del soccorritore altrimenti poi da soccorrere sono in due. Idem qua. Ognuno deve prima rispondere verso se stesso poi al partner. Si chiama senso di responsabilità.

"Un operaio o un apprendista possono perdere tempo ad aspettare l'approvazione del loro capo, un Master non può." Infatti gli apprendisti diventano operai e gli operai anche dei mastri. Il concetto non è statico ma evolutivo. Si parte dalla base, si impara, si cresce. Nessuno è bianco o nero. Ci sono 256 sfumature di grigio ma ne vediamo solo 16. Rimane il fatto che ce ne sono altre 240.

"Un Master non può essere un solitario, o altrimenti, come potrebbe possedere uno schiavo? Un Master è improbabile che possa essere un vagabondo o un girovago, poichè questi tendono a non possedere proprietà." Questa poi la reputo sbagliatissima. Nessuno "possiede" qualcun altro. Il possesso esiste perché qualcun altro si fa possedere. Nessuno detiene veramente e porco boia penso a Budda, a Gesù, Ghandi e a tanti uomini grandi nella storia, crediate o no. Erano... psss tutti girovaghi. La grandezza di un uomo non risiede nelle cose ma nell'anima e questa ci segue come la nostra ombra.

"L'esercizio della Dominazione è come una danza, o una forma di arte marziale". Bravo, concordo con l'ultima parte e visto e considerato che si da bene chi siano e da quale filosofia provengano le più avanzate ed estreme arti marziali, invece di prendere a pizzico e bocconi qualcosa in qua e in la, impara. Fa bene alla salute è. :)

"Il desiderio di piegare al suo volere ciò che lo circonda, significa paradossalmente che un Master è  consapevole del suo ambiente naturale ". Lo inverto perché si capisca cosa sia il volere e cosa sia il poter fare.

"Le persone che servono di mestiere, spesso, lo fanno male e malvolentieri e quelle che sono servite, lo accettano  sentendosi in colpa e a disagio,al punto da esserne persino intimoriti. L'avvento dei "servi meccanici", come,ad esempio, i risponditori automatici nelle banche e lo shopping online è di grande sollievo per molte persone." 
Non è vero manco questo. Chi ama il suo lavoro, lo fa bene. La chiave è l' "amore". Amare ciò che si fa, amare per cui lo si fa.

"Il Dominante lavora per esercitare il suo volere sul sottomesso, producendo un risultato voluto nel corpo, nelle sensazioni e nelle emozioni del sottomesso (se il sottomesso apprezzi o meno il risultato, o se lo apprezza retroattivamente, è irrilevante al principio). Il Master, cerca di esercitare il suo volere attraverso lo slave, ottenendo gli  effetti desiderati nel proprio corpo, sensazioni e emozioni e nell'ambiente che lo circonda , per opera degli sforzi dello schiavo. Il Dominante, infatti ,impone il suo proprio volere sul sottomesso, mentre il Master cerca di portare il volere dello schiavo in armonia con se stesso in maniera che lo schiavo possa essere spinto ad agire come se fosse una Sua estensione."
E questo sarebbe lo scopo del bdsm? Non so se rantolare dal ridere o dal piangere. Il BDSM non è servizio, non è ubbidire, non è volere. Un master per definizione è colui che insegna qualcosa e quel qualcosa dipende da cosa si porta dentro. Un principiante master probabilmente conoscerà solo le tecniche e quello che poi impara in seguito, lo devolverà al successivo/a sottomesso/a.
Qualcuno mai si è chiesto dove cazzo impara un master? Ok, dal blog di mastro desade o da qualche libro o chiacchiera ma la maggior parte dell'esperienza arriva proprio dai sottomessi!!! Vivendoli. Quindi anche il master ha un "maestro" ed è la stessa persona che lui stesso intende dominare. E' pacifico come l'acqua calda.
Spiacente, lo scopo non è l'armonia ma è la base. Lo scopo è IL VIAGGIO e se ancora non l'aveste capito, ricominciate da capo. :)

sabato 18 luglio 2015

Dopo diversi mesi alla fine scrivo

Si ma che cazzo scrivo?
Vicende familiari di M., m'hanno portato lontano da riflessioni e da seguire le cose come magari si dovrebbe.

Brutti momenti ma così è la vita.
La voglia ancora non c'è e non so che farci perché lo scazzo predomina e alla fine mi tengo stretto quel che ho se questo vale.

Cultura BDSM? preferisco la cultura della vita e l'empatia delle persone. Sarò strano e incazzoso ma quando vedo stamparsi una risata sulla mia partner mi sento bene e fa ridere pure me. Allevia il dolore.

Quando invece diventa una smorfia di piacere o di dolore è pure meglio perché sto godendo pure io. Quindi cazzo devo scrivere a fare qua?
Bah.


Dice che ci devo provare perché così mi passa. Funziona?
Bohhh!

Ai poster(i), l'ardua sentenza :)

mercoledì 18 febbraio 2015

Sfida

Svegliato presto stamattina ho bisogno di mettere a fuoco un pensiero Così lo scrivo. Ho detto tanto sul bdsm ma questo no, o per lo meno non ricordo.
Il bdsm non è di sicuro qualcosa che necessariamente piace in modo immediato.  È fatto di cose e situazioni inusuali il cui primo approccio è di sicuro stravolgente. Ricevere frustate, come da tempo dico, non è di sicuro né sano, né piacevole ma di sicuro può fare godere. Non è una contraddizione in termini ma il piacere fisico non è necessariamente il piacere mentale ed il medesimo, non  necessariamente quello fisico. Penso a chi fa sport agonistico ed alle volte pure quello dilettantistico che diventano vera e propria sofferenza. Perché non dovrebbe essere applicabile qui? Insomma,  potrebbe essere una sfida contro se stessi a dare di più passando anche per dolori provocati? L'indiscusso vantaggio del bdsm è che spesso ti fa godere di brutto. Insomma,  il bdsm provoca orgasmi, l'andare in bici, no.
Facile alla fine. Quindi mi chiedo se la chiave si volta in fondo non  sia proprio questa. Talmente evidente da non averci pensato prima.
Ok, magari non rispecchia tutti gli aspetti possibili e tutte le contraddizioni del caso ma di sicuro è un denominatore  comune. Il top pretende, sfida a dare di più,  il bottom si impegna a dare di più,  entrambi ricevono quello che cercano.
Quindi esserci significa sfidarsi e con se stessi i propri limiti fino a raggiungere la massima libertà mentale e sessuale senza averne paura e senza bigottismi.
Vista così,  è un bel fine. La ricerca della perfezione sia con se stessi che verso il partner.
Di rimando fuggire o non fare, significa il non mettersi in gioco. Accontentarsi e rinunciare,
Ecco. Mi ci sono voluti diversi gg per sviluppare questo pensiero e come al solito dovevo prima o poi scriverlo per non perderlo anche se non ho voglia di scrivere.
Eppure sta cosa non mi convince del tutto o forse si. Se penso ai miei incontri mi viene da riflettere ed essere goloso dell'assenza di pensieri se non quelli istintivi, basilari, primordiali dove desiderio ed attenzione al partner  fanno da padroni e dove la mente può variare in spazi preclusi nella vita normale. Pensare le cose più porcelle significa non averne paura, significa ammantarsene. Desiderio è il primo passo dell'eccitazione ed è la libertà che cerco. Non ci sono leggi nel desiderio né vincoli.
Ok, quando li metti in pratica si ma questa è un'altra storia.
Qualcuno ha qualche idea e non se la fa sotto nel confrontarsi?
C'è un'altra cosa in parallelo ma questa da sempre la dico. La consensualità qua non basta. Sindrome di Stoccolma o meno, gran parte delle donne abusate giustifica i propri aguzzini.  Qui bisogna divertirsi in due ed avere entrambi un percorso di crescita e non di involuzione. Detto questo ognuno cercherà la propria strada. Chi si assomiglia,  si piglia come dice  il detto ed ognuno si becca quello o quella con cui ha più feeling.
Certo che cercare risposte particolari in questo "ambiente" è un esercizio molto difficile. Ci provo per il semplice fatto di cercare di capire forse più per curiosità che altro. Questi rapporti devono svilupparsi tra persone che si piacciono e a cui piace quel che si fa o è inutile.  Sono e rimangono rapporti tra persone e non tra oggetti. Le ortiche sono un mezzo, non lo scopo. Inutile cercare di far piacere a qualcuno la sottomissione o ci credi, o ti da qualcosa il viverlo insieme a chi ti piace o va a raccattar birilli.
Avendo cominciato da sub e per chiunque abbia un po di sale in zucca dico e sottoscrivo che il vero piacere e la vera libertà la vive e la raggiunge solo chi sta sotto.  Inspiegabile per chi non ha abbastanza palle per mettersi in gioco.




lunedì 21 aprile 2014

Spogliarsi

È qualche giorno che penso e ripenso a sta cosa e... e.
Vero che il bdsm si fa anche mangiando un gelato ma la componente di nudità è praticamente sostanziale.  Gli abiti ad hoc, sono spesso fatti per esaltare ogni possibile genere di situazione nell'interesse dei soggetti che partecipano. Uniformi, cappucci e dungeon per stimolare paura alla semplice esposizione del corpo da praticare in casa. La pulzella guinzagliata che pappa da una ciotola o che fa le pulizie leggermente legata. Insomma chi più ne ha, più ne metta.

Nonostante tutto, nella scena può spogliarsi anche solo una parte,  quella che sta sotto e le ragioni sono decisamente tante. Dal far sentire una persona indifesa ed esposta, a poter usare a meglio il suo corpo per darle sensazioni fisiche e mentali.

Questo è un mondo all' incontrario come se ti guardassi allo specchio. È tutto uguale ma all'opposto. Non devi essere innamorato/a per spogliarti, deve piacerti il tuo partner e starci bene, sicuro/a che quello che riceverai saranno sensazioni positive anche se fosse una situazione di terrore o di dolore. Si perché ragionevolmente parlando quel dolore o quel terrore è qualcosa che tu, sottomesso/a hai dato come possibilità che ci potesse essere. Al top, la libertà di poter scegliere la situazione con l'intenzione di sorprendenti. Ha detto bene X.: "E' come un cd, la musica ce la metti tu, poi il tuo master te la somministra random." Chiaro che abbiamo tempo per spaziare e per conoscere i limiti che alle volte sono quasi assurdi se così posso dire e per farli superare di comune accordo
Qui non c'è costrizione.  Spogliarsi in un mondo normale è roba da innamorati,  qui è parte dei preliminari.  Per fare un paragone un  po bislacco,  non si tratta di tennis.  L'istruttore  non ti dice in che posizione metterti rispettando la tua integrità fisica e mentale.  Qui è come sotto le armi. Gli istruttori cancellano chi sei e ti cambiano trasformandoti in un ottimo soldato se sono bravi. Nel bdsm è pressappoco la stessa cosa ma l'allievo/a è nudo/a.

Chi vuole una slave con le alucce come un angioletto? Nessuno. Siamo qua per godere entrambi e ed entrambi più porcelli sono e meglio è. Posso di sicuro dire che le prime volte siamo qua per capire quanto porcelli possiamo essere assieme e quanta intesa e feeling si crea. Inutile dire che spesso le cose non vanno ma d'altra parte non c'è altro modo per scoprirsi.
Quando trovi la persona giusta,  ti fermi. Chiaro, ma è il quanto.
D'altra parte è pure vero che ognuno ha i suoi gusti e se a te non piace l'idea di essere ad esempio sculacciata, non c'è mica modo per fartelo piacere.  Se si invece,  poi dipende dal feeling e dall'abilità di chi conduce. Chiaro che la prova dei fatti da spesso risultati contraddittori. Si può rimanerne delusi o arrivare a scoprire situazioni a cui non si sarebbe mai pensato. Questa è un'altra risultante che si capisce solo incontrandosi.  Chiaro che con i primi non c'è strada ma che puntiamo a trovare persone predisposte come i secondi.
Dove vai con una che appena gli sculacci una chiappa fa "Ahi! Che dolore"? Oddio, rimanendo sempre nelle varie possibilità, c'è da dire che magari la stessa chiappa sculacciata da me e da mr X, non ottiene gli stessi effetti. Parliamoci chiaro il feeling è fatto di molte cose. Tatto, naso, vista o non vista (benda), voce, modo di usare il tutto, etc etc etc. Sarebbe dura ridurre il tutto a un semplice schioccare di dita. Però è il quanto e non c'è modo di saperlo fintanto che non ci si incontra qualche volta. Si tratta di scopazzare a destra e a manca? Certe volte lo penso pure io o per lo meno l'ho pensato visto che gli agganci ideali sono pochi e rari e mi considero fortunato nel merito ma rimane il quanto. Alle volte vedi (e che sia chiaro cosa intendo!!!), dieci persone di fila e non ne va una giusta.
Già, però è il bello della vita. Senza scoperta che gusto ci sarebbe? ;)

giovedì 27 marzo 2014

Messaggio subliminale

"Da un certo punto in avanti non c'è più modo di tornare indietro. E' quello il punto al quale si deve arrivare." - Franz Kafka
"La mente, dopo essersi aperta a nuove esperienze non torna mai alle dimensioni originali." - Albert Einstein



Non è vero niente. Le menti piccole rimangono piccole ovunque le sposti e se guardi cosa c'è dentro ci trovi solo... :)

lunedì 17 marzo 2014

Essere o non essere, questo è il dilemma

Come la mettereste se domattina qualcuno vi legasse ad un tavolo, vi facesse il popò completamente rosso a forza di sculaccioni e nel frattempo vi tratta quasi come un oggetto da usare, per poi scoparvi come più gli piace?
Ok, detta così sembra una specie di violenza o di abuso bello e buono. No, voi siete consenzienti, vi ci siete infilati da sole, avete fatto tutto quanto il possibile per esserci, avete pure concordato i limiti della cosa, avete valutato insieme a lui quali fossero i possibili rischi di quello che andate a fare ed avete preso tutte le vostre precauzioni possibili. Potete interrompere la cosa quando vi pare, potete mandare a fanculo il vostro partner, rivestirvi e sparire perché sta cosa proprio non vi piace.

Insomma, non solo è l'assoluta libertà ma anche un profondo desiderio di esserci e di viverlo senza farsi male.
Eppure potreste anche piangere. Magari il dolore alle chiappe è talmente forte che lo farete. Magari afferrandovi per i capelli e tirando mentre vi appella con gli aggettivi o nomi più degradanti possibili potreste piangere sia per il dolore che per l'umiliazione che in quel momento state subendo.
Perché non scappate?
In genere la cosa che più facilmente mi è successa è quella di avere alla fine di sentirmi appellare pariteticamente a come avevo fatto prima. Cose del tipo: sei un bastardo, sei uno stronzo etc ect ect ect. Il conseguente lancio di oggetti, è incluso nel trattamento: scarpe, vestiario vario, oggetti ed attrezzi presenti nella stanza e che sono serviti per vivere la session.

Ok, questa cosa l'avevo già affrontata ma adesso è in una chiave leggermente diversa. Non ho dubbi del perché si faccia bdsm per lo meno io che in qualche modo una risposta logica, umanamente e socialmente accettabile devo darmela. Non sarei capace di compiere un abuso, non in modo cosciente per lo meno.
Certo che se uno non si pone domande, vuol dire che non ha bisogno di risposte. Insomma fa tutto quello che gli piace semplicemente perché è così. Rimarrebbe però fuori l'empatia e senza questa, beh, ragazzi, siamo oggetti e manco animali che pur a diversi livelli non ne sono privi manco loro.

Sappiamo pure per certo che una donna che stia per subire una vera violenza sessuale, ha delle reazioni "simpatiche" e quindi non controllate, per cui si bagna lo stesso. Questa è una reazione del cervello che cosciente di quello che sta succedendo, cerca di "prevenire" abrasioni e danni peggiori.
Non è eccitazione. E' una vera e propria difesa.
Nel primo caso, la pulzella e dopo l'esperienza spesso ci pensa e dopo qualche giorno non solo ritorna, ma di queste situazioni ne cerca altre altrettanto "pazzesche" se così posso dire. Nel secondo caso si porterà dietro l'esperienza come un trauma da cui solo con molta fatica potrà uscirne.
E' un po' chiaro a tutti che non parliamo delle stessa cosa, che sono situazioni diametralmente opposte, che nel bdsm cerchiamo dei complici per soddisfare le proprie fantasie ed alle volte parliamo pure di simulare una violenza. La testa sa che pur essendo una scena realistica, si tratta di una finzione. Soggetti consenzienti che devono trovare piacere in accordo ed in sintonia.

Quello che seriamente mi domando è se sia possibile plagiare o influenzare una persona a vivere situazioni del genere credendo di essere libera di uscirne. Ok, non parlo di psicologia, di sistemi per manipolare la volontà attuati e messi in pratica in modo consapevole ma se questi stessi meccanismi entrino comunque in atto quando facciamo queste cose.

Quante ragazze e donne che sono state picchiate ed abusate da compagni abusatori e delinquenti troviamo in giro? Troppe e negli ultimi tempi sembra pure ancora di più ed il solo pensiero mi fa girare le budella. Bleah.

Anche se in questo caso parliamo di cose diverse eppure spesso un'abusata giustifica il comportamento del compagno anzi, è spesso talmente "plagiata" che si sente lei in colpa per non essersi comportata bene ed avere meritato quella punizione. Una sindrome di Stoccolma appunto.

Quello che mi chiedo e che ancora dopo trenta anni non ha avuto una risposta nella mia testa è proprio questa. Ci sono delle similitudini? E' possibile che l'idea di poter ola scena, sia la chiave per indorare la pillola ma che alla fine si tratti anche in modo inconsapevole per entrambi di una medesima situazione?

Questa cosa non è uscita a caso perché è altrettanto vero che difficilmente un/a sub, qualsiasi cosa subisca (pur rimanendo nell'ambito degli accordi presi), difficilmente pronuncerà la parola di sicurezza. Magari aspetta a fine sessione e ti dice: "cazzo mi hai fatto male" e poi ci si passa su che alla fine è piaciuto comunque ad entrambi e quel male, non definitivo.

Non so se mi sono ben spiegato perché l'argomento non è dei più semplici ma è il quanto. Concludo però con un pensiero che mi piace e che in qualche modo sublima questi dubbi.


sabato 8 marzo 2014

Il decalogo di un bischero parte II

M'hanno appena fatto notare che il "furbo" ha anche scritto un decalogo della schiava...
Se c'è qualche altro bischero che scrive sfondoni del genere e qualcuno seguita a pigiare mi piace, magari segnalatemelo che così ci facciamo 4 risate con una buona dose di compassionevole rammarico per il leggerla on line.






IL DECALOGO DELLA SCHIAVA

1- Scegli il tuo Padrone: la schiava decide il suo Padrone e non l’inverso. E’ la schiava che innanzitutto deve essere sicura della persona cui decide di affidarsi e donarsi, La sottomissione e l’obbedienza non devono andare e non possono andare al primo che capita, ne va della tua sicurezza e della corretta evoluzione del tuo spirito di schiava.
2- Non desiderare altro Padrone: accorgersi di desiderare di appartenere a un altro Padrone è un errore capitale. Non deve accadere, ma se accade il legame che hai con il tuo Padrone è spezzato. Abbi il coraggio di ammetterlo a te stessa e a Lui, e di trarre le necessarie conseguenze. Ignorare la situazione sarebbe insultarlo silenziosamente mentre tu langui nell’insoddisfazione.
3- Il piacere del Padrone è il tuo piacere: nulla deve darti più piacere della sensazione di aver completamente soddisfatto il tuo Padrone. Egli è il tuo piacere.
4- Abbi fiducia totale nel tuo Padrone: ogni Suo desiderio è legge. Se ti sei sottomessa a Lui ha intuito che era il Maestro adatto a te. Pertanto non puoi mettere in dubbio alcun Suo ordine. Qualsiasi sia il suo volere è la tua missione, la tua crescita, il tuo piacere ma sopra ogni cosa, la Sua soddisfazione.
5- I tuoi limiti non siano limitanti: non pensare mai di avere dei limiti perchè appartenere significa anche sapere andare oltre pur di soddisfarLo. 
6- Non cercare di imporre al Padrone ciò che desideri: è il Suo volere che desideri compiacere, è la Sua soddisfazione che ti rende felice. Lui saprà ricompensarti.
7- L’umiliazione non esiste: un vero Padrone non ti umilia, ma ti valorizza e ti insegna cose nuove su di te.
8- Il Padrone non ti appartiene: non puoi pretendere nulla da lui, a parte il rispetto. Ogni gesto, emozione o cosa che deciderà di donarti, sarà un regalo prezioso da accogliere con la gioia che merita.
9- Cura il tuo corpo meglio che puoi: il tuo corpo appartiene al tuo Padrone, trattare superficialmente una Sua proprietà sarebbe un atto irrispettoso.
10- Apprendi dal tuo Padrone in ogni istante: sii ricettiva e assorbi come una spugna tutto ciò che puoi dal tuo Padrone, interpreta i suoi comportamenti, studia i suoi voleri, ripassa i suoi insegnamenti. Ricorda che Egli è il tuo Maestro anche quando non ti istruisce espressamente.

Il decalogo di un bischero

Mi hanno segnalato questo pattume on line trovata su una pagina di fb.
Ve lo propongo visto che si incastrava sull'argomento di riflessione. I soliti noti appongono un mi piace.
Buon divertimento nella lettura e mi raccomando, cercatela e metteteci un "mi piace".





IL DECALOGO DEL PADRONE

1- La schiava è una tua proprietà, ma non è un oggetto: lei deve darti tutto il suo rispetto, ma anche il Tuo non deve mai mancare. La schiava è il Tuo gioiello, dalle lustro sempre.
2- Conserva la tua frusta dove la schiava può vederla: imponi sempre una certa disciplina perchè una schiava educata in modo poco rigoroso, non esprime il suo massimo. Dare tutto deve sempre essere la massima aspirazione della schiava e il Tuo traguardo nella dominazione.
3- Pretendi dalla tua schiava tutto e tutto il meglio che può offrire: per una schiava darsi completamente deve essere il fine e il piacere, non devi negarglielo e non puoi negartelo.
4- Valorizza la tua schiava: hai in mano un enorme capitale, una ricchezza da mettere a frutto, valorizzala sotto ogni aspetto. Non permettere mai che una schiava langua ai tuoi piedi mentre la consideri priva di attrattiva. Piuttosto liberala.
5- Istruisci attentamente la tua schiava: disseta la sua sete di conoscenza, non lasciare nulla al caso, insegnale a servirti in modo perfetto perchè lei non aspetta altro. Maggiore sarà la cura che metterai nell’educazione della Tua schiava e maggiori saranno i vantaggi che ne ricaverai.
6- Non farti dominare dalla sottomissione della tua schiava: è naturale che la schiava desideri da Te qualcosa, ma non far guidare la tua dominazione dai suoi desideri. Lei deve seguire i Tuoi, non l’inverso. Ciò che lei desidera avere dovrà essere un premio.
7- Sii indulgente, se è giusto esserlo: gli errori commessi dalla schiava da eccessivo entusiasmo nel volerti servire, devono essere considerati veniali. Incanala in modo corretto l’ansia di servirti e soddisfarti della schiava.
8- Sii inflessibile, quando è richiesto: la presunzione, la supponenza, la superficialità sono difetti che vanno corretti in maniera rigorosa. Una vera schiava mantiene questi difetti lontani da sé.
9- Imponi il tuo volere in modo sensato: è tuo diritto imporre qualsiasi ordine, ma se una schiava capirà la vera ragione dietro l’ordine che ha soddisfatto, proverà più gusto a obbedire e ciò gioverà anche alla sua crescita. La schiava adora obbedire e compiacere, ma si pone comunque delle domande, se sente di essere dominata da un Padrone che non ha una linea di educazione chiara e coerente. 
10- E’ la schiava che ti sceglie. Pretendilo: la schiava deve essere certa che tu puoi davvero essere la sua guida. Non insistere, non assillare una schiava per farla sottomettere a Te, è lei che saprà quando è pronta e se è pronta per Te. In altro modo, correrai il serio rischio di avere per le mani una schiava insoddisfatta e insoddisfacente.

venerdì 7 marzo 2014

Giorni di riflessione

Bon, visto che in questi giorni sto parlando con diverse persone e chiaramente pure a diversi livelli. C'è un filo conduttore in tutto questo ma prima di scrivere un post "serio" ho semplicemente deciso di cambiare i sondaggi visto che i precedenti erano scaduti.
Sono due domandine semplici, semplici. Mi dispiace che non si possono fare sondaggi complessi. Sarebbe stato interessante sapere chi risponde all'uno o all'altro in modo da capire il suo punto di vista ma è il quanto. I nuovi sondaggi sono on line. Dateci qualche click per cortesia :).


Buon fine settimana a tutti :)

mercoledì 12 febbraio 2014

Ma il sole sorgerà domattina?



Ehhhhhhhhhhhh giorno mondo.
Stamattina i mici hanno fatto un casino di prima e sveglia prestissimo ma il problema in fondo non è questo. Non so manco se si possa considerare un problema così lo pongo a voce alta per avere qualche piccola soddisfazione e magari di essere spedito a fanculo da qualche lettore.
Così vero tutto quello che vi pare. Che viviamo una sessualità più libera, che abbiamo meno conflitti interiori, che siamo persone dalla mente aperta e allora perché cavolo in qualsiasi sito o gruppo entri, trovo spesso delle domande così stupide?
Ma l'appartenenza va nei due sensi?
Qual'è il giusto modo di comportarsi con il proprio master?
Qual'è il giusto approccio con la propria slave?
Come vi comportate se tizio/a sottomesso/a esprime un'opinione?
Ma tutto quello che si fa col sesso è sesso?
Come vivete il bdsm?
Oddio perché sto post? Perchè ieri sera sono rientrato in un social network per recuperare un'amicizia che facebook continua a bannare e ho trovato esattamente la prima domanda e stamane un commento che tuona pressappoco così "e meno male che non vige il pensiero unico" così che a me parrebbe talmente evidente che il nocciolo della questione non è questo. Ci sono delle cose assodate e cioè che il sole sorge, che gli individui sono tutti diversi, che ognuno NON la pensa allo stesso modo, che ognuno vive sta cosa in modo diverso.
Quindi sta cosa va nei due sensi comunque sia, come tutte le cose. In altre parole in ogni tipo di rapporto ci deve essere reciprocità. Se a qualcuno gli piace che ne so, prenderlo nel lato b, all'altro/a deve "per forza" piacere infilarglielo. Non fa una piega eppure ci sono coppie a cui una serie di piccole cose come queste, sono completamente antitetiche e cioè che qualcuno è completamente diverso dell'altra. Insomma, la sublimazione del rapporto non è solo nell'intendersi ma anche nel completarsi. Trovo qualcosa di completamente diverso nell'altra che comunque sia, questo rapporto mi da qualcosa a conferma del fatto che alle volte quello che fai forse non ti piace ma ti da comunque qualcosa e che non è necessariamente solo una parte fisica ma anzi, coinvolge di più la sfera emotiva.
Non importa che si parli di bdsm o di vita normale o di rapporti normali. Le persone si piacciono per motivi non spiegabili, non del tutto e cessano di piacersi per altrettanti motivi non del tutto spiegabili. Insomma ci sono casi in cui ci si allontana perché le ragioni per le quali ci siamo avvicinati sono diventate dei difetti piuttosto che essere considerati dei pregi.
C'è un'enorme differenza però tra il mondo bdsm ed il mondo vanilla. I primi cercano costantemente una terminologia ed una "regolamentazione" di atteggiamenti, di pratiche e di modi di dire che gli altri non fanno e che è spesso esasperata. Ci sono delle cose che non possono essere standardizzate. Il sole sorge e basta ed è una regola fissa della natura mentre le persone si piacciono e non si piacciono addirittura per come ci si sveglia la mattina.
Così alle volte sembra che si voglia per forza parlare di qualcosa e si arrivano a porre le stesse "stupide" domande che l'alternativa possibile sinceramente non mi piace. Significherebbe non aver coscienza di se e degli altri, della biodiversità anche nel modo di pensare e forse anche non aver alcun senso di cosa sia una relazione, bdsm o meno.
Credo che nei SN e nei gruppi dedicati ci sia anche un problema di fondo che poi fa "esagerare" i vari comportamenti. Il primo è che per stare in quel gruppo o SN, si senta il bisogno di uniformarsi al pensiero comune (che purtroppo storicamente limitato e pieno di preconcetti), ed in secondo luogo, il bisogno di differenziarsi dal medesimo per esaltare la propria singolarità ed essere scelti o notati.
Eppure sono sempre rapporti umani e come tali, non sai come si evolverà una conoscenza e che sempre come il sole che sorge, parte da punti fondamentali anche se astratti. L'attrazione, non ha senso comune. L'attrazione è fatta di rapporti e non di etichette o di pensieri diversi o di sgomitamenti vari. E' fatta di persone che si parlano e che in qualche modo si conoscono e questa conoscenza stimola attrazione e desiderio di viversi e scoprirsi di più. Perché dare così importanza all'etichetta o alle domande "stupide"?
Rimarcare che io sono diverso da te lo vedo come una delle tante apoteosi della pochezza dell'uomo. Ci sono altre cose che si possono fare come ad esempio instaurare una bella conversazione ed un confronto. In fondo, che mi frega a me se master xxx o yyy, non la pensa come te? L'importante che il tuo modo di essere piaccia ad una tua metà ma non c'è bisogno di mettere cartelli, basta essere se stessi.
Per fare un esempio parallelo scelgo qualcosa che ultimamente è balzata di nuovo alle pagine della cronaca scientifica. Le diverse teorie sui buchi neri espresse da Stephen Hawking e che rivoluzionano ancora qualcosa che nessuno ancora ha mai visto. Stiamo parlando di leggi della fisica e non mi addentro di sicuro a spiegare cosa sia quella quantistica ma il punto rimane lo stesso, ognuno esprime un'opinione o meglio una teoria che segue un ragionamento profondo spesso confortato da formule matematiche che se manco quella ti da ragione, la teoria diventa una "stupidata" così da usare la stessa parola e non offendere nessuno. Ognuno si cimenta nel dimostrare quello che dice, mettendolo a disposizione del mondo in modo che non solo questo possa accettare quello che viene promulgato ma anche che possa assolutamente essere messo in discussione e anche stravolto. Nessuno ed è la parte che fa la differenza, ha il benché minimo dubbio di avere il verbo in tasca e sa, di nuovo come il sole che sorge, che questa è semplicemente la propria teoria e non importa che arrivi qualcuno a dire: "meno male che non tutti la pensiamo alla stessa maniera o che è bene che non viga il pensiero unico". Questo ognuno di noi dovrebbe saperlo e pure bene. Quel che manca è la solidità della diversità. Penso che il legame, debba essere così PERCHE' e le motivazioni che ti fanno arrivare a quel perché. Rimane un punto di vista senza nessuna argomentazione logica o di un semplice ragionamento/considerazione personale del come e delle ragioni per cui il singolo è arrivato a pensarla così.

In una situazione del genere, non esiste confronto, esistono semplicemente persone che seguitano per forza a scannarsi su chi ha torto o a ragione, su chi capisce e chi no coinvolgendosi in situazioni che non hanno via di uscita. E' possibile quindi che si possa parlare di ragionamenti in campo bdsm-sentimentale-rapporti umani? Eccome no. Nessuno ha mai sentito parlare di filosofia? Ecco, questo manca "qui dentro" (nell'ambiente, non nel sito dove è pubblicato), la mancanza assoluta di una benché minima ragione o ragionamento filosofico all'interno del "movimento". Si tratta solo di regole e modi di vedere personali privi di ogni profondità senza nessun tentativo manco di dargli spiegazione.



lunedì 20 gennaio 2014

Schizzofrenia? :)

Oggi mi è stata posta una domanda che a sto punto mi piace mettere on line, garantendo l'anonimato (come al solito), della persona che l'ha posta.

"Ci sono foto così sessualmente raccapriccianti di fianco ad altre,
di una tenerezza incredibile,
di una sensualità avvolgente,
di un erotismo raffinato,
di un romanticismo che pare finto e stucchevole da quanto è esibito però sei sempre tu che le scegli. Schizofrenia?   :)"

Pensi che frustare qualcuna sia raccapricciante?
Pensi che fottere la gola, il culo o la fica dolorante sia raccapricciante? :)
L'ho scritto nella ruota (Ho bisogno di colore). Condensa il tutto in un'unica cosa ed avrai il "tuo" rapporto bdsm :).
Non esiste l'una senza l'altra. O è tutto assieme o non vale. Manda tre foto del tipo e le commento. 


E' un giochino "pericoloso" da fare in due visto che la pulzella non può parlare ma non è altro che una gag ball gonfiabile. produci saliva, bella da leccare e da usare magari per lubrificare il culo prima di entrarci :)
Non è niente di che nonostante le apparenze. Il rischio maggiore è che lei vomiti e che le rimanga in bocca, per il resto... :D

Non c'è niente di particolare. forse lo stecco uretrale ma ho già detto che non lo uso. Il resto mi piaceva e pure parecchio. Non lo uso non perché non sia piacevole ma lo reputo pericoloso.





Ho visto segni peggiori che quella foto li, garantito. basta andare al regina nera e non ci ho mai messo piede ma credimi è il quanto. Il resto è scena. Credo che il filtro li comunque intensifichi i segni.

domenica 6 ottobre 2013

Chi siete, dove andate, cosa portate? Un fiorino.

Ve la ricordate questa famosa scena?



Ecco, qui alle volte siamo a questi punti.
"Tu hai un blog da caccia, Mastro".
"No, ho un blog per scrivere i miei pensieri e mettere a fuoco quello che mi succede intorno".
"Ma cosa cerchi nella rete?"
"Teste con cui confrontarmi".
Segue chiacchierata sulle teste.
Il giorno dopo o due giorni dopo o alle volte solo anche qualche ora dopo:
"Ma cosa cerchi nella rete?"
"Teste con cui confrontarmi".
e sta cosa alle volte si ripete in una settimana anche una decina di volte e dalla stessa persona. Oddio, questa è comicità ma quando ti accorgi che ti sei imbattuto in un: "Chi siete, dove andate, cosa portate? Un fiorino." La cosa si fa drammatica.
Ragazzi, queste persone esistono davvero. Non importa quello che gli dici, ti rispondono sempre nello stesso modo. Oddio, non essendo psicologo non so se questa sia una patologia mentale, se si drogano in modo esagerato, se prendono per il culo o se sono veramente così e mi piacerebbe tanto che qualcuno me lo spiegasse.
Rimango interdetto. Non c'è modo di fargli ragionare in nessun modo, qualcosa che semplicemente abbia un senso, anche pratico. Si tratta di follia o di semplice cretinaggine senza volere essere offensivo ma prendendo atto di quello che succede.
E' possibile che la gran parte dell'umanità abbia la mente di poco superiore a quella di una formica? Qualcuno mi aiuti perché veramente alle volte mi trovo sinceramente spiazzato.

mercoledì 10 luglio 2013

Cose che non capisco

Sono scemo perché non capisco.
- Come si possa ascoltare una canzone in un'altra lingua senza capirne il senso semplicemente perchè a qualcuno piace la musicalità. E' una cosa che proprio non mi entra in testa. C'è internet, angoli testi e traduzioni da ogni dove. Non siamo negli anni 80 o 90 in cui i testi uscivano solo su sorrisi o quasi. Le canzoni sono composte da parole e suoni, non è la musica classica o da camera o per volontà dell'autore, semplicemente strumentale. Come dicevamo la prima volta in quel di Danimarca, qualcuno potrebbe offenderti la mamma e tu non te ne accorgere. Musica è comunicazione, se l'autore ci mette un testo, allora quel testo deve avere un senso.
- Come ad un/o novizia/o possano far terrore le dilatazioni anali quando gli piace pure il sesso nel lato b. Per definizione gli sfinteri si dilatano e entra quello che deve entrare. Cazzo, dita, lingua o qualcosa di più grosso sempre che sia fatto nel modo giusto e non procuri né danni né dolore, solo piacere.
- Come ci si possa accontentare della stessa minestra per una vita e come si possa parlare o vivere un dialogo, sesso e bdsm come se si fosse dal parrucchiere. Si i capelli li voglio così, cosà, di questo colore e con questa messa in piega altrimenti mi tengo quel che ho. Boia d'un mondo ma una relazione è fatta anche di scoperta e di variazioni, di vita. Che senso ha una vita piatta fatta di certezze assolute. Insomma e se fottere sulla lavatrice con la centrifuga accesa e i capelli si arruffassero pure a dovere e tutto ciò ti piacesse a bestia, come si farebbe a saperlo senza provare?
- Come si possa seriamente costruire una relazione seppur di amicizia a forza di mail o solo di messaggi su un social. E se quello/a di la ti rispondesse a tono semplicemente per accontentare le tue illusioni e darti costantemente ragione? Uno dirà che si potrebbe farlo anche nella vita reale sopratutto dai bugiardi patologici. Vero, ma in genere ci sono dei metodi per capire se qualcuno mente così come ci sono i metodi per dilatare l'ano senza fare male e come c'è il modo di trovare le parole di una canzone. Basta volerlo però.
- Come si possa dire qualcosa a qualcuno poi dimenticarsi che questo esista semplicemente perché è un contatto su un social network. O di là c'è un robot o c'è una persona. Nel primo caso uno può certamente chiacchierare con il pc, nel secondo seguito a dire che se non si vuole indietro l'indifferenza e la distanza, bisogna di sicuro fare in modo che questa non venga seminata a piene mani. In altre parole, dai quello che chiedi. Se vuoi la differenza, devi fare la differenza.

Mi sembra veramente che alcuni esseri (umani cancellato), cerchino solo opportunità di comodo, quando effettivamente (reputano che), gli faccia comodo illudendosi che gli altri non vedano o che ci passino su mentre anche un semplice micio cerca contatto e presenza sincera senza ambiguità. Che strano, forse veramente l'anima è solo negli animali, negli esseri umani, solo superficialità.


venerdì 28 giugno 2013

Oh ma è grossa.



Pure dopo il post di ieri mi si domanda se sono icacchiato con qualcuna. Noooooo!!! :)

Non sono incacchiato ma di cosa devo parlare qui sopra, degli slurpi che faccio?  Manco morto.
Di come mi comporto tra le quattro mura, di quello che succede in quelle quattro muca? o.O
Ma che ve ne frega!? :P
C'è un solo modo per saperlo no, entrarci. Vi ho già insegnato un sacco di cose. Due anni fa a parlare di squirting sembrava che fosse venuto giù il mondo. Ho perfino beccato uno che leggeva il mio blog e che pretendeva di insegnarmi. Quando s'è accorto della ragia, è scappato a gambe levate.
Il punto è che posso sicuramente parlare di qualche tecnica. Qualcosa, il meglio me lo lascio per me e per chi  è con me e mi pare pure chiaro. Pretenderete mica che metta on line tutto di tutto e che le mezze seghe dell'ultima mi freghino il "lavoro"?

Di
che devo parlare, degli articoli dei o di notizie di cronaca come fa qualche collega? D?

Parlo di cose che non vanno, che reputo che siano migliorabili nei rapporti tra le persone. Parlo e scrivo le mie riflessioni spesso per come le sento, senza filtrarle e quindi magari arrivano pure distorte. Chi è curioso e ha il tel o un contatto altrettanto intimo, me lo chiede di persona, altrimenti potete usare i post del blog così si fa pure più casino. Un simpatico casino.
Questo è il quanto, avete capito? :D
Pssssssssssstttttttttttttt.... vediamo pure d'abbozzarla di farsi sotto e poi scappare per paura che queste cose poi sono vere. Pensiamoci prima, vivere, provare per gradi poi decidere. Ho un sacco da fare che pensare alle solite fifone che hanno letto qualche libro e pensano che stia tutto li nascosto dietro qualche frase fatta o a effetto. Subito, sganciare nr di telefono e via con una piacevole e non impegnativa conversazione. Se non va, pace, si cancella.
Buon proseguimento :)