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martedì 25 ottobre 2016

Disquisizioni sulla faccia, la gogna, e gli stronzi di ogni sesso ed età. Risposta a un post di fetlife.

E ci risiamo.
Sputtanamento o no? Definito "gogna" su fet. Poi di nuovo, stesso tenore, metterci la faccia e come al solito, la piglio larga.

Legislazione negli USA, visto che tutti fanno riferimento a quel paese anche per i modi di dire:
"...fornicare prima del matrimonio è un reato in Georgia e Virginia, in Massachusetts si rischiano fino a tre mesi di galera. La “coabitazione lasciva” in Michigan è punita con una multa di mille dollari o con un anno di prigionia. Considerando che un americano medio, prima di sposarsi, dorme con almeno cinque partner, l’America è un paese di rampanti criminali. In Massachusetts l’adulterio è punito fino a tre anni di carcere. E’ una violazione anche in Wisconsin, Georgia e Virginia. Usare un linguaggio indecente in presenza di una donna è considerato reato minore in Michigan.
La Corte Suprema statunitense ha decretato che si può fare tutto il sesso orale e anale del mondo, se è consensuale. Eppure secondo l’"Human Rights Watch" le leggi anti-sodomia ancora esistono in una dozzina di stati: Alabama, Florida, Idaho, Kansas, Louisiana, Michigan, Mississippi, North Carolina, Oklahoma, South Carolina, Texas, e Utah. Qui si considera l’atto una bestialità, un abominevole crimine contro la natura. Nello statuto del Wisconsin la sodomia è proibita solo se "osservata da altre persone", ovvero si consiglia di chiudere bene le tende. L’altra gemma del Wisconsin è che è reato fare disegni osceni e indecenti." 
Da omofobia stop
Così avete un esempio di leggi fatte seguendo dogmi biblici. Il classico esempio di legislazioni idiote, promulgate da gente che soffre di allucinazioni divine e che vengono regolarmente disattese per lo meno da una grossa parte delle persone senza che "umanamente" si possano considerare criminali. quindi la faccia nel caso, è bene non metterla o forse si? Perché è sufficiente non dire dove è stata scattata la foto.
Ebbene, mi pare che sia tutto un escamotage in cui le strane leggi in vigore, siano bypassate da "altre". Si perché a meno che tu non dichiari apertamente, che tu lasci le finestre aperte o che lo scriva su un sito con tanto di indirizzo, il poliziotto di turno o il bigotto che abita accanto a te, non potrà mai saperlo. A meno che i due durante l'atto non si mettano ad urlare a squarciagola: "Siiiii inculami, dai, siiiiiii". Dove l'ho scritto: "Fatta la legge, trovato l'inganno"? :)
C'è però un sito che mi hanno fatto notare oggi e che dietro diversi improperi dei soliti noti e meno noti, dice che il Sado maso è una cosa che la cristianità accetta:
"...è un tema importante del Nuovo Testamento. Una relazione sadomaso tra un marito dominante ed una moglie sottomessa è proprio l'ideale del matrimonio delineato in Efesini 5,21-26 e portato alla sua conclusione logica! Mi spiego meglio.

La maggior parte di noi ha familiarità con questo famoso copione per un matrimonio cristiano: Nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo.  E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.  E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei... (Efe 5,21-26)."
 http://rispostecristiane.blogspot.it/2011/09/pratiche-sadomaso-nel-matrimonio.html?m=1

Oddio, questi qua non l'hanno mica capito bene di cosa si tratta davvero ma insomma, credo convenga leggerlo a mente aperta così, per capirci qualcosa. Alla fine chi è tornato all'ovile, della serie: "Voglio il master/marito e quindi me lo porto a casa e tu aspetti se mi va male (ma non te lo dico), oppure: "ho sbagliato (e io sono lo sbaglio semplicemente perché esisto). D'altra parte ho una bella attrezzatura di roba in casa e mi posso divertire con il marito trasformato in master o quel che è" (e come no! Uguale proprio), adesso ha una bella giustificazione biblica e può di sicuro andare in chiesa per una benedizione: " "Io e te per sempre", com'era quella frase che mi chiesero di preparare per casa che non ricordo?"

da  http://www.davidemaggio.it/
La Mitica Moana Pozzi
Ora, se il farlo di per se non fosse un reato biblo-legislativo, che problema ci sarebbe davvero a farlo sapere al mondo?
Dirò di più. C'è stata qualcuna a cui piaceva e pure tanto farsi vedere da nickarsi con pseudonimi espliciti, da riempire i siti di foto in azione e non ma tutte nude nei siti dedicati ai porcelli esibizionisti. Ci fu una e non dico nomi anche perché non me li ricordo, che venne riconosciuta su un sito a tema da un amico e che la contattò. Lei prontamente gli rispose una cosa del genere: "Si sono io ma tu che ci fai li con me sullo stesso sito?" Appunto! Ma il "guaio" sulle leggi fatte a cazzo di cane è questo. Internet è una rete su cui si naviga. Ad ogni sito corrisponde un indirizzo (definizione di indirizzo: 1. complesso di indicazioni (nome, via, numero civico, città, codice di avviamento postale) necessarie per trovare una persona, una ditta ecc., per recapitarle corrispondenza o pacchi: indirizzo del mittente, del destinatario. 4. (inform.) numero che identifica una cella nella memoria centrale di un computer; anche, registro che identifica un’unità o una periferica di un computer |indirizzo e-mail, stringa di caratteri che identifica l’utente e permette di mandargli un messaggio di posta elettronica), che sia proprio del sito che proprio dell'utente.

Che significa http://www.miosito.qualifica?
HyperText Transfer Protocol, nella world wide web, nome del sito, qualifica del sito es. org, organizzazione. It, italia. Com, commercial ect., ect., ect.. Questo è però quello che la macchina vi fa vedere, nella realtà ad ogni sito corrisponde un indirizzo web numerico. Provate a cliccare qua: https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=www.198.35.26.100 e google o qualsiasi motore vi rimanderà a chi è possessore di quell'indirizzo ip che fa capo nel caso ad un'organizzazione e ad un indirizzo fisico. La posta? Uguale. solo che invece di esserci il cap, c'è: nome_che_mi_sono_scelto@(at, presso), nome dominio e anche questo è a capo di un ip, un indirizzo fisico. Internet è strutturalmente un mezzo di comunicazione tra persone definite tramite indirizzi la cui residenza può cambiare ma che riconducono per forza al domicilio di una persona fisica o di un'azienda. Giratela come vi pare. Questo è. Rintracciare qualcuno? Facile con pochi presupposti ma inutile così. Oddio, l'idea non è quella di arrivare al grande fratello ma per la miseria, un attimo di riflessione ci vuole su come risolvere il rischio.

L'ultima gradita novità: depenalizzazione del reato di atti osceni in luogo pubblico ed annessi e connessi. Adesso si paga una multa e fine della frittata. Salata ma è una multa. Oddio, chi ha più soldi di quello che pesa, può scopazzare dove gli pare alla faccia della "giustizia". C'è infine un'altra legge in discussione sulla libertà della rete: questa.

Adesso fatemi capire e dico sul serio come cavolo concilieranno questa "privacy" con il luogo (virtuale ma pur sempre un luogo perché deriva da oggetti fisici), più aperto al pubblico del mondo. Che diavolo cambia e me lo chiedo se tizio e caia hanno fatto delle belle fotine assieme e sono finite su internet perché così gli andava: esibizionismo, quello che vi pare e poi uno dei due ha così cambiato idea.  Intanto la foto è comune, un* l'ha consegnata all'altr* e pertanto gli appartiene senza se e senza ma. A me viene solo da pensare se i due sono in grado di capire quello che fanno, va bene, altrimenti il "caso non sussiste" ma se due sono adulti e consenzienti, c'è qualcosa che non mi quadra. Dov'è il problema, il giudizio?
Se qualcuno l'ha fatto foto o movies ed è rimasto talmente soddisfatto da metterle on line o da consegnarle a qualcun altro perché lo faccia, di che paura si stratta? Verrete per caso messi alla berlina se vi pappate più volentieri la pizza piuttosto che la bistecca? Concettualmente se siete un attore/attrice porno, dovreste essere giudicati o ghettizzati per questo? NoFate male a qualcuno? Siete stati costretti a farlo? Quindi di nuovo, nessun problema. Allora perché avete così fifa di questa roba?
Eppure se sei gay prendi coscienza che sei gay e vai e frequenti ambienti gay. Se fai sadomaso forse ti viene voglia di andare a qualche convention ed i entrambi i casi ti vedono eccome se ti vedono. Ti conoscono, sanno chi sei e che succede? NIENTE a meno di non trovare qualche matt* e quelli sono troppi dappertutto ma di nuovo, APPUNTO!

Potremmo magari discutere del buon gusto ma oltre a questo di sicuro non ci sarebbe niente di sbagliato. Sempre nella terra dei draghi mi sono trovato più e più volte a scopare mentre accanto tizio dormiva, caia pure e sul letto accanto c'era un'altra coppietta che scopazzava come noi.
Giuro, non  ci arrivo. Come può essere lesivo, diffamante qualcosa che hai fatto in piena responsabilità  e se in quel momento ti è pure piaciuto? Paura di essere etichettati come porcelli forse ma che c'è di strano nel fare sesso consenziente a meno che non ci siano minori in giro? La maggior parte della gente non sa usare internet e manco riesce a trovarti. Quindi come fa a saperlo? E' come un campo nudisti con un pubblico maggiore. Né più, né meno ma oh, ce l'hai messe "tu" apposta per avere quel pubblico!!! Se non volevi essere vist* te ne andavi a fottere in camporella di notte nel luogo più sperduto che c'è e forse ti va pure male che il tipo che ha la casa di sotto ha una bella camera all'infrarosso per sicurezza e vi riprende come se fosse li. Quel materiale è suo.

C'è inoltre una cosa da considerare molto importante. Parlare di qualcosa, porta conoscenza. Modifica il giudizio della società perché permette agli altri di riflettere. Pensiamo al divorzio o all'aborto o alle cause animaliste che hanno sviluppato una coscienza collettiva diversa, più evoluta. Ve lo avevo postato, non so se c'è ancora. Sta cosa è nata dalla storia di Elsa, la leonessa. Gli uomini presero coscienza che i leoni non erano solo leoni e gli elefanti uguale. I giaguari, i leopardi, gli ippopotami, gli aironi, gli ibis e pure le balene o meglio, i cetacei in generale e tutta la natura dal più grande al più piccolo. Cosa provano? Pensano? Amano? In molti casi si!!! La natura è stata stravolta da un libro ed un film che l'etologia solo pochi sapevano cosa fosse. In alcuni casi ci sono anche delle coppie gay ed è n-o-r-m-a-l-e per dio che l'amore non ha confini, né colore, né razza, né specie fatta esclusione per alcuni appartenenti al genere umano. Si beh ma noi siamo quelli intelligenti!!!! Ehhh come no!

Avete paura della rete. Io ho paura che non si dica la verità o che la si nasconda che senza questa non si può fare nulla per migliorare e migliorarsi. Le persone sbagliano ed è normale  pure giusto che sia cosi.  Su internet si raggiunge un pubblico più vasto. E' solo questione di tempo e vale per tutte le galline che leggono, polli inclusi, così da non apparire sessista. Vi avevo già fatto questa domanda ma pare che a nessuno sia venuto in mente una risposta, la ripropongo. Abbiamo due contenitori di dimensioni, forma e materiale identici. Sono conservati nel medesimo ambiente alle stesse condizioni ma nel primo c'è una sola cellula, nel secondo due. Il primo contenitore è pieno di cellule dopo X ore. Considerando il fatto che ogni cellula si riproduce ogni 2 minuti, dopo quanto tempo il secondo contenitore sarà pieno come il primo?


Forza che vi fa bene! :) Potete anche dare risposte via Kik, così non si vede chi è stato dato che ne avete terrore. :)

Si, va bene, le persone cambiano idea e da porcelli diventano santarelli e vanno pure al Lourdes, e allora? Adesso riposto il solito pacco zen dal solito film perché mi piace e rende l'idea a costo di sembrare monotono. Per lo meno è associato a qualcosa di reale.

 ..." Tutti (i soldati) hanno degli incubi."
"Solo per chi ha vergogna di quello che ha fatto".

Appunto no? ;) (Ma se lo consideravi vergognoso, perché l'hai fatto? Non sei stat* obbligat*  e bla, bla, bla. Perchécazzotivergogni? :) ) Non hanno agito di impulso, sono cose ragionate, discusse, approfondite, analizzate e coscientemente decise. Non vale mica la scusante dell'LSD è e nemmeno del crack. :) 
Qualche webete magari se ne uscirà il solito io faccio come mi pare. None! :) Fino a che stai da sol* fai come ti pare, quando stai con gli altri, tieni prima a mente cosa causa il quanto e gli rispetti. Sempre per rimanere in tema di cambiamenti di opinioni nella letteratura italiana che è certamente famoso, vi dice niente un certo Fra' Cristoforo nel celeberrimo romanzo di A. Manzoni, "I promessi sposi"? Ecco!!! :) Ok dai, la butto sul ridere:


Come scrisse Einstein sulla stupidità degli uomini?  "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi." 

Non oltraggia la verità e la dimensione umana ma la bugia, l'interesse ben nascosto sotto quello che dovrebbe essere bellezza nel senso più ampio del termine. Vale per il truffatore il cui problema è essere svelato come truffatore, vale per l'assassino il cui vero problema è essere scoperto come tale. Nessun uomo prudente si metterebbe vicino chi GIA' ha fatto per cui la prova fondamentale è quella di aver cambiato vita e questa è una delle cose in assoluto più difficile da fare. Provate a smettere di bere, a smettere di fumare, giocare, chattare, scopare. Provate ;)

Quindi e ribadisco, i siti a tema, le situazioni in cui ci si incontra per andare a letto, visto che sono rischiose e parecchio dal punto di vista fisico che morale, si mettiamoci la faccia e l'indirizzo e chi l'ha fatta grossa, "BOLLAT*". Vedrete quanta pulizia.

mercoledì 21 settembre 2016

mercoledì 7 settembre 2016

Ma non è possibile! Eccome no?


Un tale ritorna a casa la sera dopo una giornata di lavoro. Una famiglia di classe media che ha un buon lavoro, brava gente. La moglie è una bella donna sudamericana e da anni stanno assieme.


"Ciao, son tornato"
Nessuna risposta.


"XXX uhhh, dove sei?"
Nessuna risposta.


"E' successo qualcosa porca paletta o è uscita?"
Si affaccia alla porta guarda in giro, va al negozietto a poche centinaia di metri e chiede: "Hai visto xxx?"
"No, risponde il negoziante"
Prova a chiamarla al telefono nel frattempo ma c'è il solito messaggio: "Il telefono da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile"

Va in camera, apre l'armadio e mancano le sue cose.
Cassettone, mobili vari, idem. Tutti i vestiti, per lo meno quelli belli, spariti.

"Cazzo"!
La faccio breve: la tipa si era involata senza un biglietto. Il conto in banca vuoto, nemmeno un euro. In meno di qualche ora, il tipo è rimasto senza niente. Proprio niente. Nulla.


Andato dai carabinieri, sporto denuncia ma lei ha fatto pufff. Proprio puff.
Vi piace? E' una storia vera capitata ad un amico.
Cos'è è una ladra? Si, certo ma non ha mica rubato in casa d'altri ma al marito e senza un briciolo di mezza umanità l'ha lasciato in mutande.
Ocio, si diceva. Ocio alle sudamericane. Troppe cubane arrivate qua, sposate e poi ciao ma per lo meno detto in faccia: "volevo solo la cittadinanza" come se fosse una cosa come dire, normale ma per lo meno è concepibile. Gente che non ha la possibilità di fare niente nella vita se non quello che dice lo stato. I sogni e i desideri, muovono il mondo.
Quell'altra no. E' il classico comportamento narcisista in cui l*i è al centro del mondo e non si frega di quello che causa pur di fare quello che gli pare, come gli pare, quando gli pare.
E mi dicevo, cazzo, ma è una cosa folle ritrovarsi in una situazione del genere. Poi ti ci trovi che hai sbattuto il muso contro un* narcisista.
Il guaio è che ce lo stanno sbattendo in troppi. Xyx: "Avevo un ex che era una merda. Il classico narcisista maligno" e no, non è quello del post di l'altro giorno. Quest* è un altr* e uno si chiede se per caso visto che posto sta roba, li attiri. None. Nessuna relazione.
Allora il dubbio serio ti viene che siano in troppi in giro e che "tu" non sei il caso ma un caso. Uno dei tanti e qualcosa pensi, bisogna fare che altri non ci cadano o ci si ritrovino.
Cosa? Per lo meno parlarne.

Se ho voglia il prossimo post, tecniche: uso degli oggettini per giocare. :)
Namaste.

domenica 4 settembre 2016

Tra il dire ed il fare

撮鳥見鳥 fotolife
[野鳥][花&メジロ]
サクラの花粉にまみれたメジ
Più di 20 anni fa, riportai la pulzella a casa dopo qualche ora di "guerra". Erano le quattro e venti, e tre ore dopo pioveva talmente tanto da non vedere ad un metro. Le fogne cominciarono a saltare, Luca corse, le apri tutte, provò ad aprire anche le porte ma oramai era tardi. L'acqua arrivo e cominciò a sfondarle, a portar via roba e a distruggere tutto. Chi urlava, chi piangeva mentre tutto veniva portato via da un metro e quaranta di acqua melmosa. Il tutto grazie ai lavori intelligenti del nostro stato che aveva costruito le fogne a cazzo di cane. Poi nemmeno degnati di venire a vedere cosa fosse successo, nemmeno messo un cassonetto vicino a casa. Si, lo stato, le tasse. Alle volte penso di aver sbagliato nemico ma questa è un'altra storia.
La mattina dopo qualcuno si presentò qua, nonostante il lavoro, nonostante la fifa e lo sporco e non si stava in piedi e la fatica immane. Da due stanze, due sole stanze, portammo via più di quaranta carriole piene di melma. Qualcun altro si affacciò e disse: "Vi sono nel cuore" ma girò i tacchi e se tornò per la sua strada. Non chiese nemmeno se avessimo bisogno di un caffè, magari solo preparato. Se ne andò così e qualcun altro ancora, non si fece nemmeno vedere. 
Frasi di circostanza. Quel giorno mi fece capire il valore dell'amicizia, quella vera. Quella che non si ferma solo alle parole e alle buone intenzioni ma chi si da da fare senza che sia richiesto. All'amic* non si chiede, si fa a meno che ci sia qualcosa di interiore e non visibile che necessita di un dialogo per capire e aiutare. Eppure a tutti loro avevo sempre dato una mano. La macchina in panne, la porta che non si apre che ogni volta che qualcosa succede in paese e pure in rete quando si sa che Luca sa fare e allora non importa chiedere no? Basta dire: ho questo problema sapendo che Luca si rimboccherà le maniche perché l* considera amic*. Prima Luca, poi i pompieri, i cc e pure lo webmaster a seconda di quello che si necessita. Per l'amic* ci si sporca anche nella melma, anche per solo un abbraccio e chi rimane in piedi a guardare, non è un amic*, non è manco un'amante che prima deve essere amic*, poi il resto, forse.
Ecco, quando poi faccio pulizia il succo è questo qui. Chi amico dice di essere e chi non dice un cazzo ma dimostra con tutta la forza, di essere tale.
Fate come vi pare ma la fatica e il tempo non sono ripagabili da un amic* se non con la riconoscenza ed il sorriso e se qualcun* fa il furbo, e beh, a suo "rischio e pericolo". Nell'articolo di Andrea Scanzi dal "Il fatto quotidiano" si legge: "Se mi sputi sul divano di casa, io ti caccio...." ma ti caccio se sputi su di me, sui miei affetti, sulla mia famiglia, sul mio lavoro e sopratutto se sputi sulla mia dignità e limitrofi.
Ti caccio se ti metti a guardare la mia fatica ed il mio dolore e non fai un cazzo perché hai paura di sporcare le mani linde e profumate perché sarò rognoso, difficile, strano e tutto quello che volete ma su questa roba per la miseria ho più crediti che debiti nonostante che sbagli e di brutto alle volte.
Ti caccio senza tanti complimenti e te lo dico una volta, due e pure tre: "Se ti è rimasto inavvertitamente qualcosa attaccato alle mani, posalo, è meglio", poi non chiacchiero più. Faccio come adesso, sto zitto. Censura ma fuori dai coglioni per Dio e se non capite e beh, si vede che anche io ho dei lettori "webeti". Così non vi fate le solite seghe mentali, ci sono i post vecchi che spiegano e sono buddista ed uccido solo mosche e zanzare che per quello che mi riguarda ogni forma di vita è sacra, anche le più idiote. Non è un post mirato ma siccome qua pare far comune il ripetersi del solito atteggiamento, meglio mettere due puntine sulle i. Namastè.



martedì 16 agosto 2016

Narcisismo. Non sottovalutate il fino a che non tocca a me, me ne frego.


Stamattina Stefano Laforgia ha passato un link sul pericolo narcisismo così forse è meglio rilanciare piuttosto che ignorare il problema. Quindi comincio così.


Prelevato da un reblog su:
"It’s easy to reblog “all the right things”. It’s easy to say “all the right things”. It’s easy to give the impression via tumblr and facebook and kik, etc. that you are a “good person” who believes in and practices “all the right things”. It’s not so easy to follow through with it in real life.
Just because someone says something or reblogs something or texts you something or mentions something in your ritual goodnight phone call doesn’t mean they actually practice those things in person.
Now, they very well might. But it’s a lot easier to say something than it is to do it. Saying involves a lot less energy, time, effort, etc. Actually doing it is a whole different ball game.
You don’t really know that a person is going to follow through on all the things they post and say and talk about until you’re sitting across from them and watching them make that decision - those decisions - over and over and over again.
Moral of the story? Be careful. Protect yourself. Just because someone says something and appears to post all the right things - or all the good things - doesn’t mean they’re actually who they say they are.
Tread carefully."

E' facile rebloggare "le cose giuste". E 'facile dire "le cose giuste". E 'facile dare l'impressione via Tumblr e Facebook e Kik, ecc che sei una "brava persona" che crede in e pratica "le cose giuste". Non è così facile da seguire fino in fondo nella vita reale. Solo perché qualcuno dice qualcosa o reblogga qualcosa o ti scrive qualcosa o ti menziona in una buonanotte rituale, non significa che in realtà pratichino davvero queste cose. Ora, loro potrebbero davvero essere chi sono ma è molto più facile il dire che il fare. Dire comporta molta meno energia, tempo, fatica, etc. etc.. Effettivamente fare è una cosa completamente diversa. Non sai davvero se una persona stia veramente seguendo tutte le cose che pubblica. Tu non puoi vedere attraverso le loro scelte, prendere le stesse decisioni - quelle decisioni (che dicono di credere) - più e più e più volte. Morale della storia? Stai attento/a. Proteggiti. Solo perché qualcuno dice qualcosa e sembra inviarti e dirti tutte le cose giuste - o tutte le cose buone - non vuol dire che siano in realtà quello che dicono di essere. Procedete con cautela.


Quella cautela non deve abbandonare nessuno perché qua spesso non viviamo con loro, semplicemente ci incontriamo. Potrebbero essere dei truffatori, dei delinquenti incalliti, potrebbero essere degli arrivisti che sanno come conquistare la vostra e nostra fiducia. Il loro scopo è quello, sono allenati a farlo, noi no. Loro sono abituati a fingere. La vita altrui è solo uno strumento o il cestello dove arraffano quello che trovano anche i sentimenti perché ne sono privi. Riposto le immagini ma l'intero articolo è qua:
http://freedomfromnarcissisticandemotionalabuse.weebly.com/blog/how-i-lost-my-identity
Spero che per lo meno questa traduzione sappiate farla. Buona serata.



lunedì 25 luglio 2016

L'Italia è un paese malato di mente...

maial* italian*

L'ha appena postato l'amica Stregatta. 
Così, tanto perché come al solito son grullo e siccome mi son fatto abbastanza sane risate oggi e davvero mi ci voleva, ci associo un'altra foto che alla vista sul TG4 oggi m'ha fatto letteralmente sbellicare. Potrei "aggiornarvelo" con chiari riferimenti al bdsm e le sue non-relazioni ma siccome non ho lauree e rischio veramente che vi riconosciate in questi esempi, ve lo lascio così com'è.


Il professor Vittorino Andreoli: "L'Italia è un Paese malato di mente. Esibizionisti, individualisti, masochisti, fatalisti"

Da Huffingtonpost. Di Andrea Purgatori, L'Huffington Post (l'articolo ha il pulsante di condivisione ed il copia ed incolla è l'unico modo per farlo qua).


“L’Italia è un paziente malato di mente. Malato grave. Dal punto di vista psichiatrico, direi che è da ricovero. Però non ci sono più i manicomi”. Il professor Vittorino Andreoli, uno dei massimi esponenti della psichiatria contemporanea, ex direttore del Dipartimento di psichiatria di Verona, membro della New York Academy of Sciences e presidente del Section Committee on Psychopathology of Expression della World Psychiatric Association ha messo idealmente sul lettino questo Paese che si dibatte tra crisi economica e caos politico e si è fatto un’idea precisa del malessere del suo popolo. Un’idea drammatica. Con una premessa: “Che io vedo gli italiani da italiano, in questo momento particolare. Quindi, sia chiaro che questa è una visione degli altri e nello stesso tempo di me. Come in uno specchio”.

Quali sono i sintomi della malattia mentale dell’Italia, professor Andreoli?
“Ne ho individuati quattro. Il primo lo definirei “masochismo nascosto”. Il piacere di trattarsi male e quasi goderne. Però, dietro la maschera dell’esibizionismo”.

Mi faccia capire questa storia della maschera.
“Beh, basta ascoltare gli italiani e i racconti meravigliosi delle loro vacanze, della loro famiglia. Ho fatto questo, ho fatto quello. Sono stato in quel ristorante, il più caro naturalmente. Mio figlio è straordinario, quello piccolo poi…”.

Esibizionisti.
“Ma certo, è questa la maschera che nasconde il masochismo. E poi tenga presente che generalmente l’esibizionismo è un disturbo della sessualità. Mostrare il proprio organo, ma non perché sia potente. Per compensare l’impotenza”.

Viene da pensare a certi politici. Anzi, a un politico in particolare.
“Pensi pure quello che vuole. Io faccio lo psichiatra e le parlo di questo sintomo degli italiani, di noi italiani. Del masochismo mascherato dall’esibizionismo. Tipo: non ho una lira ma mostro il portafoglio, anche se dentro non c’è niente. Oppure: sono vecchio, però metto un paio di jeans per sembrare più giovane e una conchiglia nel punto dove lei sa, così sembra che lì ci sia qualcosa e invece non c’è niente”.

Secondo sintomo.
“L’individualismo spietato. E badi che ci tengo a questo aggettivo. Perché un certo individualismo è normale, uno deve avere la sua identità a cui si attacca la stima. Ma quando diventa spietato…”.

Cattivo.
“Sì, ma spietato è ancora di più. Immagini dieci persone su una scialuppa, col mare agitato e il rischio di andare sotto. Ecco, invece di dire “cosa possiamo fare insieme noi dieci per salvarci?”, scatta l’io. Io faccio così, io posso nuotare, io me la cavo in questo modo… individualismo spietato, che al massimo si estende a un piccolissimo clan. Magari alla ragazza che sta insieme a te sulla scialuppa. All’amante più che alla moglie, forse a un amico. Quindi, quando parliamo di gruppo, in realtà parliamo di individualismo allargato”.

Terzo sintomo della malattia mentale degli italiani?
“La recita”.

La recita?
“Aaaahhh, proprio così… noi non esistiamo se non parliamo. Noi esistiamo per quello che diciamo, non per quello che abbiamo fatto. Ecco la patologia della recita: l’italiano indossa la maschera e non sa più qual è il suo volto. Guarda uno spettacolo a teatro o un film, ma non gli basta. No, sta bene solo se recita, se diventa lui l’attore. Guarda il film e parla. Ah, che meraviglia: sto parlando, tutti mi dovete ascoltare. Ma li ha visti gli inglesi?”.

Che fanno gli inglesi?
“Non parlano mai. Invece noi parliamo anche quando ascoltiamo la musica, quando leggiamo il giornale. Mi permetta di ricordare uno che aveva capito benissimo gli italiani, che era Luigi Pirandello. Aveva capito la follia perché aveva una moglie malata di mente. Uno nessuno e centomila è una delle più grandi opere mai scritte ed è perfetta per comprendere la nostra malattia mentale”.

Torniamo ai sintomi, professore.
“No, no. Rimaniamo alla maschera. Pensi a quelli che vanno in vacanza. Dicono che sono stati fuori quindici giorni e invece è una settimana. Oppure raccontano che hanno una terrazza stupenda e invece vivono in un monolocale con un’unica finestra e un vaso di fiori secchi sul davanzale. Non è magnifico? E a forza di raccontarlo, quando vanno a casa si convincono di avere sul serio una terrazza piena di piante. E poi c’è il quarto sintomo, importantissimo. Riguarda la fede…”.

Con la fede non si scherza.
“Mica quella in dio, lasciamo perdere. Io parlo del credere. Pensare che domani, alle otto del mattino ci sarà il miracolo. Poi se li fa dio, San Gennaro o chiunque altro poco importa. Insomma, per capirci, noi viviamo in un disastro, in una cloaca ma crediamo che domattina alle otto ci sarà il miracolo che ci cambia la vita. Aspettiamo Godot, che non c’è. Ma vai a spiegarlo agli italiani. Che cazzo vuoi, ti rispondono. Domattina alle otto arriva Godot. Quindi, non vale la pena di fare niente. E’ una fede incredibile, anche se detta così sembra un paradosso. Chi se ne importa se ci governa uno o l’altro, se viene il padre eterno o Berlusconi, chi se ne importa dei conti e della Corte dei conti, tanto domattina alle otto c’è il miracolo”.

Masochismo nascosto, individualismo spietato, recita, fede nel miracolo. Siamo messi malissimo, professor Andreoli.
“Proprio così. Nessuno psichiatra può salvare questo paziente che è l’Italia. Non posso nemmeno toglierti questi sintomi, perché senza ti sentiresti morto. Se ti togliessi la maschera ti vergogneresti, perché abbiamo perso la faccia dappertutto. Se ti togliessi la fede, ti vedresti meschino. Insomma, se trattassimo questo paziente secondo la ragione, secondo la psichiatria, lo metteremmo in una condizione che lo aggraverebbe. In conclusione, senza questi sintomi il popolo italiano non potrebbe che andare verso un suicidio di massa”.

E allora?
“Allora ci vorrebbe il manicomio. Ma siccome siamo tanti, l’unica considerazione è che il manicomio è l’Italia. E l’unico sano, che potrebbe essere lo psichiatra, visto da tutti questi malati è considerato matto”.

Scherza o dice sul serio?
“Ho cercato di usare un tono realistico facendo dell’ironia, un tono italiano. Però adesso le dico che ogni criterio di buona economia o di buona politica su di noi non funziona, perché in questo momento la nostra malattia è vista come una salvezza. E’ come se dicessi a un credente che dio non esiste e che invece di pregare dovrebbe andare in piazza a fare la rivoluzione. Oppure, da psichiatra, dovrei dire a tutti quelli che stanno facendo le vacanze, ma in realtà non le fanno perché non hanno una lira, tornate a casa e andate in piazza, andate a votare, togliete il potere a quello che dice che bisogna abbattere la magistratura perché non fa quello che vuole lui. Ma non lo farebbero, perché si mettono la maschera e dicono che gli va tutto benissimo”.

Guardi, professore, che non sono tutti malati. Ci sono anche molti sani in circolazione. Secondo lei che fanno?
“Piangono, si lamentano. Ma non sono sani, sono malati anche loro. Sono vicini a una depressione che noi psichiatri chiamiamo anaclitica. Penso agli uomini di cultura, quelli veri. Che ormai leggono solo Ungaretti e magari quel verso stupendo che andrebbe benissimo per il paziente Italia che abbiamo visitato adesso e dice più o meno: l’uomo… attaccato nel vuoto al suo filo di ragno”.

E lei, perché non se ne va?
“Perché faccio lo psichiatra, e vedo persone molto più disperate di me”.

Grazie della seduta, professore.
“Prego”.



psss... io invece cerco di andarmene visto che viaggiare e spostare casa per me è assolutamente normale. Casa è dove il cuore risiede ma sopratutto dove si sta bene. Cerco un un posto dove rompermi le @@ è praticamente impossibile e ce ne sono. :)
Vedremo anche questa come va a finire. Ai posters l'ardua scemenza, tanto per far capire il tono. :)

mercoledì 20 luglio 2016

Italiensk

Il seguito.

Quando fai amicizia con qualcuno da ragazzetto, in genere rimane. Fu così. Solo che erano amici "vikinghi" di ogni natura e genere. Si perché i ragazzi erano incazzati con gli "spaghetti" che gli fregavano le pulzelle più belle ammaliate com'erano dall' "amante" latino.
Diverso, di pelle scura, passionale, sincero, vero e che non crede che ubriacarsi sia segno di virilità. Il venerdì sera a Copenhagen c'era un casino della madonna con delle scazzottate a all'ultimo sangue. Poi è come per tutto. Superi la diversità e ti diverti come un pazzo a fare cazzate di tutti i tipi. Gli amici e le amiche venivano qua e noi andavamo la.

Bevevamo? Si, come spugne ma con la testa tanto per stare allegri e scherzare. Ci siamo letteralmente ammazzati dalle risate a fare il gioco dei mimi alle 3 del mattino, fradici come spugne. :)
Però ti capita di andare a fare la spesa al Bilka o alla Spar o a prendere qualcosa in drogheria o andare in giro mentre magari la tua bella che ne so, va a trovare i suoi ed in genere non vuole nessuno tra le scatole.

Così cammini per la città e passa una vikingona che è una toppa della madonna e tu la guardi per forza anche se tu sei quello serio. Se vuoi fare una cosa a tre glielo dici e ci divertiamo assieme e non è un tradimento di fiducia. Solo la toppa ha già incontrato un italiano, la solita testa di cazzo a cui non credere perché ti riempie con un mare di bugie solo per trombare. Così lei ti guarda schifata e ti chiede: "Italiensk?".
"Jo"! Rispondi

E lei seguita perché tu capisca in inglese: "Untrustworthy jokers - Inaffidabili buffoni". Così ci rimani di merda e non poco perché tu stai a qualcosa-gade o qualcosa-vej e sei un bravo ragazzo a cui non frega a nessuno appunto, se sei rotondotto, alto, basso, con i capelli lisci o ricci ma se sei "serio" e se lo sei, hai un bel codazzo di donne che ti fanno il filo soprattutto se sei libero.
C'entra niente ma gade significa "palazzi alti", quindi che ne so: Andersen-gade è strada di Andersen con i palazzi alti mentre se invece fosse Andersen-vej e si tratta di casette ad un piano. :)
Luca è e rimane un aggeggione che sa fare un sacco di cose, così: "Vieni a casa mia che si è rotta la cucina"? Si la cucina era rotta ma la pulzella voleva qualche giorno di fuoco e la speranza di non lasciarti andare.
Resta il fatto che lo senti addosso "il fare" comune. Quello che ha fatto danni e che un'altra cultura semplicemente non capisce. Una vikinga era in grado di divertirsi e di scopare in gruppo senza difficoltà. Prometti e non mantenere e quella ti apre con la famosa ascia da guerra senza batter ciglio. Vi ricorda qualcosa? Paese che vai, usanza che trovi. Le cose oggi cambiano in modo molto veloce ed inaspettato.

Non importa che ci sia scritto il nome ed il cognome. Notoriamente la Danimarca aveva un totale di abitanti di cinque milioni. Suppergiù quanto Milano o la Lombardia intera francamente non ricordo. Alla mia epoca così combaciava. Le voci girano con una velocità impressionante e se sei stronz*, un* inaffidabile maial*, sta tranquillo che si sa. A Firenze chi fu il giocatore che disse che gli avevano rubato l'auto? Ecco, dopo tre o quattro giorni, scoprirono che era stata persa dal medesimo al gioco.
E' brutto comportarsi da teste di cazzo ma questa è la mia esperienza e delle decine di persone che sono venute con me. Ecco, io rimasi, gli altri tornarono tutti ma non prima di aver sbavato davanti ad un vibratore con la richiesta di comprargliene uno per giocare a casa. Sembravano lupi affamati con la bava. "Sta zitto, non lo dire a nessuno". Seeee, ed io passo tutte le volte la dogana con attrezzi da porcellate per il maiale con annessa maiala che gli sembrava chissà che.

Ecco, il SM è lo stesso. Da la stessa sensazione solo che è fatto di persone e non di oggetti ma è la stessa cosa, come un flashback di qualcosa già vissuto sulla pelle. Una sera per non stare sempre a My...-gade ed andiamo a bere qualcosa in un pub. Siamo io e lei al tavolo ma ci sono due ragazze. Lei mi dice che lo sa che sarebbe semplice per me andare li ed imbroccarle. Io? Ma se in Italia mi "cacavano" manco di striscio. Il mondo all'incontrario per qualcuno o per molti. Come questo. Guardate che non è questione di quanta topa hai ma come ti senti dentro. Vedere, sentire le persone che apprezzano chi sei e non come sei ti fa sentire ricco dentro. Ti fa sentire persona che ha da dare e apprezzata fino in fondo. Chi mai avrebbe sognato nel corso degli anni di aver avuto il culo (con annessa l'intera persona ovviamente), della LEVI'S nel tuo letto e pure con la sorella del medesimo senza niente addosso dove quello che spesso qua chiamavate perversione era una semplice normalità. A letto si fa quel che ci piace, senza compromessi. Non è il letto osceno, perverso o basso o alto, sono le persone che lo rendono diverso. E' chi sono e in base a questo, rendono le cose, le azioni speciali o povere. 
Ci metto una bella nota di letto. Non erano molto "prese" dal sesso anale e francamente c'era una gran soddisfazione nel farglielo provare e vederle e sentirle non smettere più. La cosa che però rimane dentro è che se anche fosse stata una botta e via la differenza fondamentale che ancora spesso sento dentro è quello che mi manca è la disarmante sincerità e il rispetto che qui è raro, parecchio. Perché alla fine la vera chiave è proprio questa. Se sei sincer* l'altr* può scegliere se starci e a quali condizioni. Raramente ho visto e sentito falsità, cambi repentini di opinione, di considerazione, di atteggiamenti come qua. In poche parti del mondo se non in quello "censura". Alla fine delle storie valuti le cose anche in base alla qualità dei ricordi che ti lasciano dentro. Ecco, ho un solo ricordo "folle" della ragazza di un amico a cui piaceva un po' troppo scopare e saltava con molta facilità da un letto all'altro. Qui mi fermo perché è un altro discorso.

"La differenza tra un individuo sano ed uno tossico è principalmente il fatto che al primo non dovrete spiegare concetti semplici e basilari per una sana vita di coppia come "empatia" o "gentilezza". "Se solo mi capisse probabilmente smetterebbe di comportarsi così !" penserete. E vi ostinerete a farlo 'ragionare'. Ed ecco l'errore: voler far capire a chi non vuole capire. Se fosse una persona sana, non vi avrebbe causato dolore fin dall'inizio." Leonardo Capocchia

lunedì 18 luglio 2016

Du er smuk (indvendig)

Non avevo ancora sedici anni e mi portarono in vikingonia. Quelli che c'erano già stati o che ci andavano di già e chè erano contornati dalle ragazze, erano tutti morì con i riccioli. Bei ragazzi atletici. Chi giocava a pallone anche in squadre importanti, vestiti con abiti firmati alla moda. Gli occhiali da sole ultimo modello e via così.  Chi avrebbe mai guardato un ragazzo un po' cicciottello con la pelle chiara e con i riccioli ma castano? Nessuno. E infatti andò così per un gran numero di giorni. Poi successe qualcosa. Eravamo a ballare ad una festa ed una ragazza che era lì  chiesi: "Would you like to dance?" E lei annuì.
Era una pulzella a cui aveva messo gli occhi su, un tipo a cui non si poteva dire niente. Spesso le ragazze le avevano già conosciute qua per ragioni e motivi che non dirò ma visto che nessuno dei fighi aveva mai avuto il tempo di imparare l'inglese, avevo scritto ad ognuna di loro delle belle lettere innamorate. Ovviamente pensandomi al posto loro così come avrei fatto io se avessi avuto mezza chance. Se!
Ero talmente organizzato che avevo una cartellina con la carta da lettere diversa per ognuna, compratami è portatami dai singoli. Ebbene, quella sera mi trovai leggermente impacciato vista la situazione ma i lenti arrivarono nonostante tutto e lei non si tirò indietro.


La accarezzai dolcemente le dissi poche parole di apprezzamento e tutt'ad un tratto mi trovai con la lingua in bocca. "Cazzo, ho quindici ami e questa ne ha più di diciannove. Che ci faccio io qui? Ha un tipo di ventuno che le fa la corte, che gli dico e che mi inventò!!!???"
Puro panico abilmente mascherato.
Passammo la serata assieme e a tarda notte o mattina presto che dir si voglia, riaccompagnai a casa spingendo la bici. La fermai prima di arrivare e le riassettai i vestiti scomposti e lei mi disse: "Domani torno per te".
"Gulp!" Bocca secca e impossibilità di deglutire.
Quella stessa notte ebbi la mia punizione per aver messo le mani e qualcos'altro sopra una ragazza a cui non si sarebbe dovuto rivolgere parola.

Il giorno dopo arrivò portata da papà in auto. Tutte cose per noi italiani erano semplicemente "fuori di testa". Per farla breve stavamo poi tutti assieme a chiacchiera seduti sulle scale e la "V" tra le mie gambe sullo scalino di sotto. Non mi ricordo i nomi di tutti ma mi ricordo di una che poi ho reincontrato e rivisto in modo molto intimo e dolce. Non ricordo nemmeno come andò il discorso ma ricordo il suo sguardo. Tina si avvicinò a me e mi disse in un orecchio: "Devo parlarti, subito".
"Che succede?" risposi.
Mi afferrò per un polso trascinandomi in un lato della stanza e a voce alta davanti a tutte le altre ragazze proseguì: "Sei... sei tu che scrivi."
"Sì, " cercando di stopparla, "sono io, lo sanno tutti."
"Non Luca, tu scrivi quello che tu senti e pensi, non è farina del loro sacco".
Cercai di svincolare,  di riaffermare che ero solo un traduttore ma mi tirò via e  continuò: "È il tuo modo di parlare che ti tradisce, sei tu"  e non potei più negare.
Quella sera successe "il miracolo nell'ottava strada". Avevo tutti gli occhi addosso e ognuna cercava di parlare con me. Fu come se i "fighi" fossero semplicemente scomparsi. In un attimo il fisico atletico, ipantaloni di Fiorucci e la cintura di Armani non erano più niente. Pufff!
Quei giorni furono bellissimi e strani. Vedere tante belle ragazze inteezzate alle persone e non all'apparenza fu la prima inaspettata, impagabile sorpresa. Capisco che è difficile da far passare ma si sente forte sulla pelle quando praticamente nessuno ti filava e poi c'era una specie di gara a conoscerti. Non tanto fuori che quello e beh, si vede ma le domande e come tu rispondi e gli sguardi che cercano di entrarti dentro per capire chi sei, eccome se li senti. Sono stoccate a cui è difficile resistere.

L'ultima sera che ci vedemmo con V e la portai alla fermata del bus 22:27, precisi come un orologio, si levò l'anello d'argento dal dito, mi sgancio la catenina dal collo e li lo mise. Mi guardò negli occhi e mi disse: "Qualsiasi cosa succeda, non dimenticarmi mai" e ci baciammo.  L'ultimo,  dolce infinito sotto un cielo nero pieno di stelle.
Non l'ho mai più rivista ma ho rivisto Tina, dolcissima, perversa, meravigliosa donna. In vikingonia si chiamano tutte o quasi con gli stessi nomi: Tina, Anne, Anne-lise, Lise-Lotte, Mette, Pie, Lise. Ogni tanto esce qualche nome strano come Luna ed era bella come il nostro satellite.

Ve la ricordate la filastrocca "Caramba"?
...
"Ma non può dimenticare il brigante la sua bella,
Gli occhi suoi color del mare, la sua bocca tanto bella".
Ecco. Tina li aveva di quel colore, azzurro acquamarina mentre V., marroni come i miei.

Così ogni volta che tornavo a casa qui dovevo confrontarmi con le modaiole,  quelle che seguono i "miti" o gli stereotipi e non le persone. Quelle che se gli fa comodo ti dicono ti amo e non  è vero o hanno bisogno della "firma". Se vanno di moda i mastri,  il top. Se vanno di moda i daddy,  il top. Semplicemente perché fa figo. Io devo dimenticare quindi ho cancellato la domenica da quello che leggete e vedete ma sul mio blog ci sono ancora i cuori, le belle parole, le promesse, i giuramenti, tutto quando fa inganno e ipocrisia di quelle tre o quattro che andrebbero incoronate come le regine della falsità e della superficialità.

Andare in vikingonia era come vivere due vite parallele e diametralmente diverse. Li le file ordinate,  qui il caos. Li i servizi che funzionano, qui non funzionava un cazzo. Ogni mondo ha i sui problemi ed il paradiso non esiste ma porca miseria c'è una differenza totale tra essere valutato e seguito per chi appari e per quello che sei. Psss. Non è solo la vikingonia, gli Usa, il Canada,  la Germania etc., etc..
Così rileggetevi  "la ragazza ed il drago". Era un'altra Tina ma se voleva il fisico e la notorietà, probabilmente avrebbe seguito ad uscire con il primo ballerino dell'opera reale, piuttosto che impegnarsi con un "coglione" come me che stava a 1750 km di distanza. Eppure, "Nessun amore più grande". VERO per Dio, non come queste "cose" che hanno bazzicato qui. No, non basta essere troia, curiosa, sbocca,  disposta a tutto o quasi. Bisogna essere donna ed avere la coscienza che esci con un uomo e devi portargli lo stesso rispetto che chiedi per te. Non c'è ne frega se sei single, sposat*, fidanzat*, divorziat*, vedov* o liber* uccellin*. 
È un semplice discorso di principi e su quelli non si discute. Perché qua invece è pieno di gente che seguita a credere che se te la da, abbia il diritto di fare come cazzo gli pare o se invece è un uomo, di poter passare da una pulzella all'altra come se fossero birilli.
Il resto, tra qualche giorno. :)

domenica 19 giugno 2016

Psicopatia e sociopatia. Violenza mentale e fisica in generale.

Magari da oggi vedrete l'arroganza
in un'altra luce. Chissà.
Intanto l'ultimo post è dato dall'attività di una pagina, creata per sensibilizzare la violenza sulle donne. Se non mi sbaglio l'altro giorno al tg dicevano che sono 50 le donne ammazzate dall'inizio dell'anno. Non ricordo se nella statistica ci fosse anche qualcuna che è stata "solo" danneggiata francamente ma non importa alla fine.
La violenza di per se è qualcosa da condannare e sempre con l'amica che mi ha segnalato la pagina di Facebook: "Non ero io" parlavamo che sarebbe stato meglio dedicare la pagina a tutte le forme di violenza e non solo quella fisica. Non ho il badge della pagina, quindi se ci andate, volentieri premete mi piace e diffondete il lavoro altrui sulla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Ne sarei molto felice.
Visto che questo "lavoro" già lo fanno anche gli altri che stimo, seguito a volermi concentrare anche sulla violenza psicologica e sugli abusi che ne derivano. Credo e rimane una personale opinione, che il gesto sia "figlio" della mente e che in uno stato che si professa "preventivo" e non "punitivo", sia importantissimo sensibilizzare su tali aspetti e che magari, intervenendo a tempo, si evitino azioni e reazioni poco edificanti.

"Con tutto il rispetto per le vittime di questi feroci crimini e per le loro famiglie, va sottolineato che i media non parlano delle forme di “femminicidio indiretto”, quelle perpetrate ad opera di psicopatici invisibili, difficilmente riconoscibili, ma non per questo meno pericolosi, che invece di dar fuoco alla vittima la annientano psicologicamente, poco a poco, provocando in lei serie somatizzazioni, lo sviluppo di patologie importanti, talvolta mortali, o istigandola al suicidio. Non è femminicidio anche questo?" 
https://relazionipericoloseblog.com Ed io direi "Umanicidio" in generale. Le vittime di violenza sono sempre trasversali.

Ora, l'avere un fucile, non significa di sicuro che qualcuno ha intenzione di usarlo contro altre persone. Magari ci va al poligono e spara alle sagome e si diverte come un matto. Così, prima di proseguire il discorso, un introduzione per capire meglio la mentalità psicopatica (così imparo pure io). Pssss... non sono un medico, ribadisco di aver studiato un po' di psicologia per cause di forza maggiore ma non ho né gli attributi, né i titoli per essere preso alla lettera. Si tratta quindi di articoli da leggere e magari discutere per sensibilizzare e li si fermano. La solita occasione per introdurre e poi magari approfondite per conto vostro in siti o con persone con la qualifica adatta.

Introduzione:
Da Leggilo.net
"Tratti di uno psicopatico
La psicopatia potrebbe essere correlata a differenze fisiologiche nel cervello: la ricerca ha mostrato, infatti, che gli psicopatici hanno delle componenti cerebrali sottosviluppate, le quali sarebbero responsabili della regolazione dell’emozione e del controllo degli impulsi. Gli psicopatici, in generale, hanno difficoltà ad instaurare legami d’attaccamento di tipo emotivo con gli altri, ma creano relazioni artificiali, superficiali, pensate affinché ci sia un beneficio per se stessi. Infatti, le persone sono viste come pedine da usare per raggiungere i propri obiettivi. Costoro, infine, raramente si sentono colpevoli per il loro comportamento e non importa loro quanto hanno ferito gli altri. D’altro canto, spesso gli psicopatici possono essere visti dagli altri come affascinanti e fidati, come persone che hanno lavori costanti, normali. Alcuni hanno famiglie e relazioni d’amore con un compagno. Anche quando cercano di essere ben educati, possono aver individuato un grande guadagno per loro stessi.

The Jocker
Tratti di un sociopatico
I ricercatori pensano che la sociopatia sia il risultato di fattori ambientali, come l’allevamento di un bambino o di un ragazzo in un contesto familiare negativo, caratterizzato da abusi fisici, emotivi o traumi durante l’infanzia.
I sociopatici, in generale, tendono ad essere più impulsivi ed imprevedibili nel loro comportamento. Anche se hanno difficoltà nel formare un attaccamento con gli altri, alcuni psicopatici possono essere capaci di instaurare un legame con un gruppo o persona della stessa opinione. Diversamente dagli psicopatici, molti sociopatici non hanno lavori a lungo termine o non presentano una vita familiare normale. Quando un sociopatico assume un comportamento criminale, lo fa in maniera impulsiva e largamente non pianificata, con poco riguardo per i rischi e le conseguenze delle loro azioni. Costoro, inoltre, possono facilmente diventare agitati ed arrabbiati, il che risulta, qualche volta, in scoppi violenti. Questi tipi di comportamento aumentano le possibilità che siano arrestati." Da "Psicologi italiani"

Da https://relazionipericoloseblog.com/2015/10/07/le-emozioni-dello-psicopatico-cosa-e-capace-di-sentire/, Dangerous Liaisons & The Seducer. Il blog italiano di Claudia Moscovici. Vi consiglio anche qua di leggerlo tutto.
"Immaginate una persona che non riesce a mettersi nei panni degli altri e non è in grado di sentire alcuna emozione in modo profondo; un individuo tormentato da noia ed irrequietezza e che si gratifica imbrogliando, manipolando e controllando il prossimo; un uomo che può fingere rispetto o gentilezza ma che fondamentalmente guarda gli altri con disprezzo, come se fossero oggetti da usare per solo divertimento o soddisfazione temporanea; una persona che soffre di un incurabile e assoluto egocentrismo. Nemmeno un quadro così misero riesce a fotografare la povertà emotiva degli psicopatici. Può descrivere cosa non sono in grado di sentire ma, per riuscire a capire come e perché questi individui sono spinti a ferire gli altri, bisognerebbe capire cosa invece sentono. Una cosa è certa: non sopportano la solitudine. Come noi tutti non potremmo sopravvivere senza cibo ed acqua, così, a livello emotivo, loro non possono sopravvivere senza vittime. Ovviamente l’amore viene da loro guardato con disprezzo. Considerano le persone che stanno in coppia in modo onesto e premuroso come imbecilli e buoni a nulla. Dal momento che non sono in grado di provare amore, e nemmeno di comprendere il significato dell’onestà, considerano la moralità una forma di debolezza. Deridono gli esseri umani che provano emozioni ma, allo stesso tempo, non possono fare a meno di nutrirsi dei reali e più profondi sentimenti di chi sa amare: in altre parole, delle persone che loro usano, sfruttano, feriscono e con cui giocano e a cui mentono. Gli psicopatici sono spesso predatori sessuali ma, ancor di più, predatori emotivi. Ciò che vogliono va oltre il desiderio sessuale del corpo delle vittime: sentono piuttosto il bisogno di appagare la forte voglia di far male e di affermare il proprio senso di superiorità; lo fanno possedendo gli altri e devastandoli interiormente ed esteriormente, nell’anima e nel corpo. La loro struttura emotiva è come un’idrovora che succhia energia agli altri. Ecco perché gli psicopatici sono dei veri e propri vampiri umani, non meno pericolosi di quelli dei cartoni animati. Il repertorio emotivo di questi signori non è solo carente di empatia. E’ assente, infatti, la capacità di provare qualsiasi emozione che richieda padronanza di sé e consapevolezza psicologica. Quelle provate dagli psicopatici, infatti, sono “proto-emozioni”, tanto intense quanto brevi e, comunque, non meno dannose.

Lo scritto da: Comportamento psicopatico e personalità psicopatica (Alexander Lowen). L'articolo qui riportato non vuole essere una trasformazione o la modifica del significato originale ma semplicemente un estratto di passi salienti e se vi interessa, potete di sicuro leggerlo nella sua interezza nel link che vi ho messo. Ho volutamente tralasciato i condizionamenti genitoriali, l'eccitazione sessuale ect., ect..

"...1′Associazione Americana di Psichiatria, per descrivere una persona che ha comportamenti irrazionali contro la società, ha sostituito il termine “psicopatico” con il termine “sociopatico”. Ma così facendo si escludono molti aspetti del comportamento psicopatico dal concetto di malattia emozionale. Tale comportamento, come vedremo tra breve, è un evidente disturbo del funzionamento mentale, come denota la parola “psicopatico”. Manterrò quindi il termine psicopatico per tale comportamento e userò “sociopatico” solo per descrivere un comportamento apertamente antisociale. Qual è il comportamento psicopatico? Ci sono alcuni aspetti ben conosciuti di tale comportamento, per esempio quando una persona mente continuamente mostrando di non avere alcuna considerazione per la differenza tra il vero ed il falso. Potremmo chiamare costui un mentitore psicopatico, intendendo che egli crede alle sue menzogne e che non sa distinguere il vero dal falso. Per lui vero e falso sono la medesima cosa, il che in realtà equivale a dire che tutto è una menzogna.
Non c’è nessuna verità e così egli non è cosciente di dire una menzogna, in altri termini potremmo affermare che il mentitore psicopatico crede a ciò che dice senza metterlo in dubbio. Un altro aspetto del comportamento psicopatico è la quasi totale indifferenza per i sentimenti e la sensibilità degli altri. Egli potrà fare o dire cose che feriranno un altro e tuttavia rimanere inconsapevole dell’effetto delle sue azioni. Potrebbe a ragione negare l’intento, ma va oltre e ne nega il significato evidente. Ci è anche familiare l’idea che la persona psicopatica non ha coscienza, non fa nessuna distinzione tra giusto e sbagliato, buono o cattivo. Di conseguenza, quindi, egli non ha nessun senso di colpa. Perciò in casi estremi lo psicopatico arriverà a rubare o a truffare, come se facesse la cosa più naturale. Certamente sa che rubare è sbagliato ma non vede il proprio comportamento in questa luce. A causa di queste caratteristiche della loro personalità, gli psicopatici possono notoriamente passare anche per brave persone. Possono farvi credere che ciò che essi dicono è vero, forse perché lo credono essi stessi, o perché non credono nulla. Possono convincervi della loro innocenza anche quando siete stati testimoni personalmente della loro azione scorretta. E possono sopraffarvi con la loro incredibile apertura. Così voi siete beffati. Un giorno vi rendete conto di essere stati incastrati e allora riconoscete l’altro come un truffatore, un ladro o uno psicopatico. Siete furiosi sia nei suoi confronti che nei vostri, dal momento che non avreste mai immaginato di essere così sciocchi.
...
Nella personalità psicopatica ciò che manca sono i sentimenti. Egli non prova quei sentimenti comuni che danno significato e direzione alla vita della maggior parte delle persone. Egli non sente alcun desiderio o bisogno degli altri e perciò non si sente respinto o tradito. Non sente la tristezza, quindi non puoi sentire nessuna rabbia reale. Non ammetterà nemmeno di aver paura: egli nega di aver paura. Si metterà spesso incautamente in situazioni pericolose, forse per provare a se stesso di non avere paura. È l’assenza di sentimenti che rende lo psicopatico inumano. In chiunque, nella misura in cui i sentimenti vengono a mancare, c’è una corrispondente mancanza di umanità. Tuttavia lo psicopatico può allestire una messa in scena di sentimenti che possono passare per autentici. Può apparire arrabbiato nel caso in cui la sua immagine sia attaccata o egli sia frustrato nel tentativo di proiettarla. Può apparire triste nel caso in cui la sua immagine sia respinta, ma cercate di farlo piangere e constaterete che la sua tristezza è solo superficiale. Le emozioni più profonde che provengono dall’intimo di una persona, come quella voce interiore che noi chiamiamo coscienza, sono tagliate fuori dalla sua consapevolezza.
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Uno psicopatico al 100% non ricorrerà mai a una terapia. Egli non presta fede né ha fiducia a sufficienza negli altri per chiedere a qualcuno di aiutarlo. Non possiede inoltre il senso di un’identità con altre persone e questa mancanza lo rende asociale. Uno psicopatico autentico è in realtà un sociopatico. Ha tagliato fuori se stesso da qualunque relazione significativa con gli altri e ha strutturato se stesso contro le persone e la società. Anche quando gli viene offerto aiuto egli lo stravolge per adattarlo alle proprie mire psicopatiche.
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Non essendo psicopatici puri essi sono soggetti all’ansia e alla depressione. La loro ansia deriva dal conflitto tra l’immagine e i sentimenti. Essi devono avere dei sentimenti altrimenti non potrebbe esserci l’ansia. La depressione è la diretta conseguenza del collasso dell’immagine o dell’illusione, ma questo può capitare solo quando l’immagine non domina l’intera personalità. Un altro disturbo che emerge è una mancanza di sentimento.
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La difesa psicopatica è volta a garantire che i sentimenti non raggiungano un’intensità tale da minacciare la sopraffazione dell’Io.
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Egli è in grado di provare solo dei sentimenti astratti a livello cosmico e diventare così un mistico. A questo livello può parlare di sentimenti ma sta parlando di astrazioni o di spiriti e non dei sentimenti dei comuni mortali la cui vita è una lotta per i piaceri semplici e la gioia di vivere. Questo è il risultato del fatto che lo psicopatico manca di senso d’umanità. A livello della sua psicopatia egli è inumano. Egli non può e non oserebbe mai mettersi nelle condizioni di un essere umano.
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Da Le radici in cielo 
Significa fondamentalmente essere debole in condizione di bisogno. Negli aspetti più importanti della vita, un essere umano è debole. Egli non ha chiesto di venire al mondo e non ha nessun controllo su quando morirà. Non può scegliere colei o colui di cui si innamorerà. Non è padrone del proprio destino. La sua debolezza è tollerabile poiché tutti gli esseri umani condividono lo stesso destino e ognuno ha bisogno degli altri per opporsi alle tenebre, per star lontano dal freddo, per dare un senso all’esistenza. Ognuno di noi ha bisogno degli altri per procurarsi la luce, il calore, l’eccitazione e la sfida. Solo all’interno di una comunità umana possiamo osare affrontare il terrore dell’ignoto. Rispetto a tali bisogni umani lo psicopatico non costituisce un’eccezione. Anche lui ha bisogno degli altri. Tuttavia non osa e non può riconoscere questo bisogno. È troppo pericoloso.
...
Egli si propone come uno al di sopra degli altri dal momento che non ha bisogno di nessuno.
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non esistono psicopatici senza seguaci? La risposta è no. Lo psicopatico deve avere almeno un seguace, un fedele, uno schiavo: potrebbe essere la sua donna, la sua prostituta, il suo amante omosessuale. Ma deve sempre avere qualcuno che abbia bisogno di lui. Lui non può essere solo.
...
Naturalmente il gioco regge fino a che il seguace non dice al leader: “Tu hai bisogno di me tanto quanto io ho bisogno di te, se non di più. Tu hai paura della vita e della morte tanto quanto me, se non di più. Sei così spaventato che non oseresti mai ammettere il tuo bisogno”.
...
Ci sono altri fattori che entrano a far parte dell’eziologia della psicopatia. Il bambino è soggetto a una considerevole manipolazione, che spesso arriva a un vero lavaggio del cervello, nella misura in cui i genitori o un genitore cercano di instillare nella mente del bambino un’immagine di come essi lo vogliono. C’è spesso nella famiglia una lotta di potere di cui il bambino è consapevole e in cui egli viene usato da uno dei genitori contro l’altro.
...
Da cosa si riconosce uno psicopatico o un comportamento psicopatico? Questa domanda merita qualche osservazione. Collegata a questa domanda ce n’è un’altra relativa a coloro che da lui si fanno ingannare, alle sue vittime, ai suoi seguaci. Chi si fa irretire dallo psicopatico? E come mai ci sono persone così vulnerabili? Ho parlato dello psicopatico come di una persona che fa promesse non intenzionato a mantenere. Questo significa che così facendo perde la sua integrità. Ho notato che il problema di base non è l’incapacità di sentire o di avere sensazioni fisiche, ma la negazione del corpo, dei sentimenti e delle sensazioni. Naturalmente la negazione dell’Io rispetto alla funzione percettiva crea una mancanza di sentimenti a livello percettivo, ma tale mancanza è diversa da quella presente nella condizione schizoide. La negazione da parte dell’Io è una condizione patologica nell’apparato psichico, il che giustifica il termine “psicopatico”.
...
Da Le radici in cielo 
Altre due funzioni fisiche sono disturbate in modo tipico. In primo luogo la genitalità. Essa non è connessa alla sessualità del corpo, che resta tagliato fuori da qualsiasi sentimento di amore. Per questo motivo lo psicopatico non conosce la differenza che passa tra fottere e fare l’amore, proprio come non conosce la differenza che c’è tra mentire e dire la verità. Reclamerà che non vi è alcuna differenza perché davvero egli non la può percepire. Non sto condannando l’individuo che fa del sesso senza amore o per lo meno non più di quanto biasimo una persona che mente. Ciò che voglio sottolineare è che è proprio dello psicopatico non riconoscere e non sentire la differenza.
Devo fare una nota: ho sempre detto che per me scopare e fare l'amore sono la stessa cosa. Non perché non riesca a distinguerle ma perché fare del buon sesso, non solo ci vuole sentimento ma anche fantasia e pochi "limiti". Fare l'amore nel senso più tradizionale del termine è la base, la parte fondamentale di un rapporto qualsiasi esso sia. Fare l'amore riporta le persone alla realtà, al concetto di sano sesso, di dolcezza, di rispetto, di rispetto di integrità. Non conoscendo fino a qualche mese fa questo genere di patia, mi fa piacere aver imbroccato la strada giusta e che le basi, non erano e non sono del tutto sbagliate. Però è bello imparare.
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Precedentemente ho detto che lo psicopatico non vi vede. Siete solo un’immane nella sua mente. La sua percezione visiva è intatta, così la vostra immagine viene registrata nella sua retina. Ma vedere è molto più che la registrazione di un’immagine. È una funzione sensoriale che significa che egli ha la sensazione di voi. 
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A livello psicologico la mancanza di integrità è riflessa nella mancanza di principi morali. Nella nostra attuale cultura un’espressione come “principi morali” può sembrare fuori moda e connessa a una mentalità autoritaria. Nella nostra ribellione contro principi imposti, ci lasciamo sfuggire che ci sono dei principi naturali. La sincerità è uno di questi principi. I bambini piccoli sono naturalmente sinceri. Nessuno glielo ha insegnato. Più tardi impareranno a dire bugie ma si può sperare che non perderanno la capacità di distinguere una menzogna da una verità. E si può sperare che si atterranno al principio che l’onestà è la miglior politica.
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Si può dire quindi che lo psicopatico è una persona senza principi. Questa è la natura essenziale della sua struttura caratteriale. Il corollario di questa considerazione è che ogni persona il cui comportamento non è governato da principi morali interni è uno psicopatico. Non vorrei esagerare affermando che un bambino in questa situazione può essere visto come un piccolo dio. Ed è possibile anche che sia stato davvero adorato come un dio dal proprio genitore, che però lo ha anche usato e ha abusato di lui. Questo modo di vedere lo psicopatico probabilmente vi sorprenderà, ma osserviamo queste analogie: un dio non può commettere errori, non ha coscienza, non crede ad altro che a se stesso, un dio è al di sopra di ogni considerazione di giustizia ed errore, verità e menzogna. È al di sopra delle debolezze e della vulnerabilità umana. Proprio come lo psicopatico. Non ha bisogno degli altri, sono gli altri ad aver bisogno di lui. È onnipotente, proprio come crede di essere uno psicopatico.
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E mi stupisce molto che nella nostra cultura ci sia qualcuno che non ce l’abbia. Alcuni lo ammettono apertamente. Essi vogliono essere trattati da me come persone speciali. (Basta farsi un giro per facebook.)
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Una donna, per esempio, una volta mi disse: “Ho sempre pensato di essere speciale. Mi è sempre stato detto che avrei potuto ottenere tutto ciò che volevo se mi fossi impegnata duramente, e io mi sono convinta di ciò. Non è forse questo lo stile di vita americano? Sono riuscita a ottenere molto, ma ciò non ha funzionato per ciò che concerne l’amore e la sessualità". Una volta invece uno psichiatra mi disse: “Per me essere speciale significa conoscere i segreti della vita delle persone, io sono seduto dietro le quinte come un regista o un produttore che sa tutto su ciò che accadrà”.
Le persone normali sono in contatto tra loro, appartengono alla razza umana, condividono le battaglie comuni, non sono sole. La persona speciale invece non è legata o vincolata a chi la fa sentire speciale. Questo diventa molto chiaro nel corso della terapia. Il bambino che non è stato speciale è libero. La persona speciale non solo sta appartata rispetto agli altri ma è al di sopra di essi. Ho già parlato precedentemente di quest’aspetto della psicopatia. Le persone comuni sono radicate nella realtà della vita. Mentre le persone speciali sono destinate a vivere in disparte un destino speciale, la gente normale ride e piange, prova dolore e piacere, conosce gioia e dolore. In poche parole essa vive la propria vita, mentre la persona speciale immagina la propria vita. C’è una qualità che associamo al termine “comune” e che manca nella persona speciale: il senso comune. È la mancanza del senso comune che rende la persona credulona, proprio come è la negazione del senso comune che spinge lo psicopatico a investire la sua vita e le sue energie nell’inutile tentativo di soddisfare un’illusione.
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Lo psicopatico ha fama di essere un manipolatore. Tutte le sue manipolazioni e manovre hanno lo scopo di farlo apparire speciale agli occhi degli altri. Tutti coloro che manipolano gli altri hanno nella loro testa questa intenzione, e tutti coloro che hanno l’immagine segreta di essere speciali sono dei manipolatori. Fare promesse che non possono essere mantenute equivale a manipolare. Il campo politico è pieno di tali persone, oggigiorno. Ma anche il campo della terapia non è immune da tali elementi psicopatici. Tutti gli approcci che vi promettono di salvarvi, di soddisfarvi, di farvi realizzare, e così via, sono delle manipolazioni che hanno il fine di far considerare il loro promotore come un individuo speciale. Lui ha le risposte. Lui conosce il modo. Lui può dire o mostrarvi come fare. E le persone cadono in queste promesse perché sono smarrite e disperate; ma diventano preda di questa gente anche perché nel loro intimo si considerano anch’esse speciali. A loro non importa se altri su quella stessa strada hanno raccolto solo fallimenti. Loro si rifiutano di vederli. Credono che ciò che accadrà a loro sarà diverso perché sono speciali. 


fonti: http://www.angolopsicologia.com/2015/05/vampiri-emozionali-come-riconoscerli.html
http://www.lapersonagiusta.com/essere-felici/difendersi-seduzione-attrazione-uomo/
http://lamenteemeravigliosa.it/alcune-persone-mondo-gira-intorno/
http://lamenteemeravigliosa.it/si-relazionano-le-persone-manipolatrici/
http://www.benessere.com/psicologia/arg00/ricmor.htm
http://www.psicologi-italiani.it/psicologi/area-pubblica/saperne-di-piu-su-psicologia-e-psicoterapia/le-differenze-fra-la-psicopatia-e-la-sociopatia.html
http://artedisalvarsi.wordpress.com