« "Come a nozze di morte vesti la tua fanciulla ed esponila, o re, su un'alta cima brulla. Non aspettarti un genero da umana stirpe nato, ma un feroce, terribile, malvagio drago alato che volando per l'aria ogni cosa funesta e col ferro e col fuoco ogni essere molesta. Giove stesso lo teme, treman gli dei di lui, orrore ne hanno i fiumi d'Averno e i regni bui."(IV, 33) »
Da "Amore e Psiche", la fiaba forse originale da dove si dice sia nata la fiaba de "La bella e la bestia".
Il drago c'è eccome ed è così che uno dei più bravi disegnatori degli ultimi tempi, Luis Royo vede quest'amore. In un unico disegno, la fanciulla di pura bellezza si concede in un magico amplesso al drago. Negli altri quattro, parte di una seguenza più lunga, ad un vero e proprio mostro in cui la bella si lascia andare a sequenze di sesso perverso.
Il bacio, l'urina, la fellatio e la penetrazione in cui lei si offre nella posizione più animale che sesso conceda.
Inutile mettersi qui ad elencare quali siano tutti i possibili significati che il racconto della storia insegna. Di sicuro e tra i tanti, ce n'è uno che li abbraccia tutti: i due aspetti dell'animo umano. La bella e la bestia risiedono nello stesso corpo e nella stessa mente. Dopo l'avvento della scienza moderna e l'affermarsi delle teorie evoluzionistiche di Darwin, è facilmente individuabile il percorso che il cervello umano ha avuto nel corso dei millenni. Siamo passati da un cervello privo o quasi di materia grigia e azioni reattive ad una presenza di materia grigia corticale dove avvengono le azioni ed i pensieri cognitivi. Vero, le ultime scoperte ci dicono che il cervello dell'uomo e della donna, oltre che avere contenuti diversi (..."gli uomini hanno sei volte e mezzo la materia grigia delle donne, che è collegata all'intelligenza generale, mentre le donne hanno dieci volte la materia bianca dell'uomo, che ha la funzione di relazionare le aree cerebrali." ), hanno anche metodi di elaborazione diametralmente opposti. Potrebbe pertanto essere vera tutta quest'articolo per me ed essere completamente il contrario per molte lettrici.
Sta di fatto che le aree primitive del cervello dell'uomo in generale non sono scomparse, si sono diciamo evolute ed intorno ad esse si è formata altra materia bianca e materia grigia. I nostri istinti o per lo meno una buona parte di questi è ancora presente. Quante volte davanti ad un pericolo ci viene l'istinto immediato di fuggire? Solo dopo un attimo aver riflettuto siamo in grado di razionalizzare ed affrontarlo con la ragione. Per alcuni di noi, l'istinto supera ancora la ragione per lo meno in alcuni casi. La paura, non è altro che la reazione atavica verso qualcosa di sconosciuto e solo il ragionamento può dominarla.
Adesso vi chiederete: ma cosa serve tutto questo? Per spiegare cosa sia davvero la bella e la bestia. In essa c'è la mutualità. Se è vero che alla bestia, la bella insegna le buone maniere ed il fare gentile, è anche vero che la bestia insegna a lei a recuperare la sua naturalità o animalità. Il sesso con la bestia, l'amore con la bestia non sarà mai del tutto umano, educato ed idealizzato come insegnatoci nelle società moderne ma sarà anche naturale, atavico, alla ricerca di profumi, aromi e sensazioni che solo attraverso il lasciar libero il proprio istinto, si può fare.
La bestia sicuramente eviterà di graffiarla, di farle danni o di abusare della sua concessione, la bella amerà la bestia nel modo più animale e selvaggio possibile.
Come nelle teorie Junghiane sulla dualità dell'uomo, come ancora in quelle evoluzionistiche Darwiniane, nell'uomo probabilmente sono presenti entrambi e sono tutt'ora alla ricerca di un equilibrio interiore. Senza animalità, senza istinto, il piacere non sarebbe piacere. Tutt'oggi quando conosciamo una compagna, spesso ci vediamo in territorio neutro (es. un bar), poi decidiamo di andare magari al cinema che già obbliga ad una situazione di vicinanza e fiducia. Ad una maggiore presenza e compagnia. Infine decidiamo per la cena. Dividiamo il cibo. Mettiamo in comune la nostra sopravvivenza. Solo dopo questo il più delle volte si passa "al letto". Annullare la propria animalità ed il proprio istinto significa dominarsi ma nell'eccedere uccidiamo letteralmente una parte di noi cancellando dalla nostra vita alcuni piaceri atavici. Perché se non fa male? perché vogliamo assolutamente fare in modo di assomigliare di più a macchine pensanti piuttosto che ad animali consenzienti? Così da un quesito, da una novella si creano domande su domande che probabilmente non troveranno risposte o forse anche per il momento non mi conviene manco affrontarle per non uscire fuori tema.