Premessa. Ultimamente leggo parecchi articoli senza né capo, né coda. Pare quasi impossibile che si debba per forza ribadire dei concetti che dovrebbero essere chiari per chiunque o quasi abbia un minimo di istruzione o che comunque abbia la capacità di riuscire nella vita a fare 2+2.
Indipendentemente da come lo si fa e con chi, il principio di base dovrebbe essere credo, sapere cosa si fa e perché ribadendo il fatto che ognuno ha la libertà ed il diritto di vivere la vita come più l@ appaga.
1) Non vi è nessun ruolo, né top, né bottom, né slave, né daddy, né kitten, né quello che vi pare. La differenza tra il gioco di ruolo e "ESSERE" è la stessa differenza che c'è tra l'apparenza e la sostanza. "L'abito non fa il monaco" vi dice niente? Né De Sade, né Von Masoch hanno mai interpretato un ruolo. Erano chi erano, punto. Possiamo parlare per giorni se non anni su cosa sia giusto o deviante in questo "essere se stessi" ma li ci si arriva solo con l'educazione e la morale.
2) Non è possibile mettere sullo stesso piano un rapporto Master/slave e dom/bottom e tutte le sue sfumature. Master padrone ma è prima di tutto maestro. Per indicare "capo" incondizionato, gli americani/inglesi usano i termini "boss" e "chief". Un maestro "insegna" qualcosa e non è formale. Non siamo sotto le armi ubbidire e basta e anche li c'è da discuterne. La domanda che molti dovrebbero porsi è il cosa non altro.
3) Il principio base del SM da Sado, Alfonse Donatien DE SADE (Sadico), e Masochista (Von Masoch), partono da due diverse filosofie di vita agli antipodi. Spero che chiunque si definisca sadico e master e dom, per lo meno abbia ben chiara quale sia la FILOSOFIA ed i "buchi" (situazioni oggi non accettabili), che questa rappresenta. Altrettanto vale per Herr Masoch che cominciò proprio dalle umiliazioni VERBALI il suo percorso di sottomissione per poi passare alla fisicità. Senza FILOSOFIA qua nessuno ha niente da insegnare e da imparare a meno che non si tratti di qualche situazione prettamente legata al sesso estremo. Per chi soffre di incapacità informatica oltre a quella di riuscire a pensare e che in genere è consequenziale alla seconda, si legga QUA le "120 giornate di sodoma" e se ha ancora dei dubbi su cosa sia lecito o meno pensare e fare e beh. Come ho già detto ad una rompicoglioni, ite a farvi ricoverare che uno bravo non basta.
4) Gioco ed appartenenza. L'unico "gioco" qua accettabile è quello di ruolo o perché sia chiaro il concetto che è il "gioco" il modo migliore per sviluppare empatia e mettere le basi di un LEGAME e quindi di APPARTENENZA che è e rimane sempre RECIPROCA.
5) Poi c'è la libertà di fare e dire quello che ognuno desidera, sente o crede come un vecchio amico scomparso in tenera età e che un giorno disse ad una pulzella: "Vuoi venire a vedere la mia BMW nuova"? E lei accettò, uscirono dalla discoteca e all'auto esclamò: "Ma questa è una 500"! Così lui le rispose: "Io la chiamo come mi pare". :)
Parlando di SSC ecco un bel video che mi è arrivato per whatsapp e che dovrebbe farvi riflettere perché davvero spesso mi domando cos'è che non capite? E' davvero possibile che non capiate e non siate in grado di distinguere cosa non funziona e che il consensuale non basta?
Ve ne sono altri di articoli in merito è, su "Donnamoderna" c'è questo corredato da un video mentre l'altro è stato rimosso da utube. Insomma, vi fate un sacco di seghe mentali per andare su fetlife quando volendo, potete avere la benedizione di Dio.
6) Una teoria appena tradotta e pubblicata sul sito L'arte di salvarsi e che vi invito di andare a leggerlo tutto e da cui estrapolo alcuni passi:
"Freud osservava che il desiderio infantile per eccellenza, quello di crescere e diventare grande, era assente nei soggetti perversi ... e aggiunge che in questa categoria di bambini persiste la voglia di giocare, ipotizzando un modo di sfuggire all’ineluttabile crescita e al conseguente abbandono della posizione infantile.
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La festa sadiana è caratterizzata precisamente dal miscuglio: in lei si riuniscono indiscriminatamente religiosi e laici, nobili e plebei, giovani e vecchi, parenti stretti, animali, ecc.. Si provano elaborate rappresentazioni teatrali con il compito di infrangere la maggior quantità di tabù, leggi, precetti e pregiudizi possibili.
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Freud rileva chiaramente di non essere un caso se alcuni dei feticci più comuni abbiano a che fare con l’intimo o le scarpe femminili. Questo perché lo sguardo del bimbo curioso segue un percorso che va dal basso verso l’alto, cioè, dai piedi fino ai genitali femminili.
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L’estetica come incessante ricerca del bello è, diciamo sempre, un tratto molto caratteristico nei soggetti perversi e alcuni di loro hanno una considerevole dipendenza dagli esseri e dagli oggetti belli, i quali sembrano funzionare come una rassicurazione nei confronti dell’angoscia. Tuttavia, qui ci interessa una determinata angoscia: l’universale angoscia fronte al destino ineludibile che aspetta a tutti noi, ossia, la morte. L’angoscia verso la morte spesso si presenta dissimulata nel timore di invecchiare e, di conseguenza, perdere la freschezza, la galanteria e l’avvenenza della gioventù. Questo timore esagerato della morte e della decrepitudine sono accentuati in questi soggetti perché, come abbiamo visto in Don Juan Tenorio, i soggetti perversi – ammettiamo provvisoriamente che i libertini siano perversi- vivono nel continuo terrore di essere puniti con la morte per i loro crimini reali e immaginari, poiché la morte per loro sarebbe anche la realizzazione dell’altro destino che a tutti ci aspetta, quello della castrazione.
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Nei soggetti perversi riscontriamo, come abbiamo visto, l’arresto e il retrocesso per quanto riguarda la castrazione, mentre il libertino sembra aver sostituito la madre per la serie equivalente a “tutte le donne” oppure a “tutti i piaceri”, il che segna una forte identificazione con un padre primordiale, perché possessore di uno sciame di donne. Il Grande Scopatore, L’Uno Incomparabile, Il Padrone, ecc. sono tutte raffigurazioni del ruolo che molti perversi immaginano di giocare e che contiene la radice del sentimento di superiorità e di sufficienza che usano per vantarsi.
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Il bello per un perverso è, quindi, l’opposto del castrato e, per essere ancora più precisi, essendo il contrario del castrato, il bello è colui che meglio serve a mascherare o dissimulare, nato per produrre fascino. Non è un caso se la parola “fascino” proviene dal latino fascinum, membro virile. Quindi, in qualche modo, ciò che rapisce e incanta il perverso deve possedere un pene."
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Dal mio personale punto di vista l'incapacità di recepire delle cose ovvie per un adulto per cui c'è sesso e sesso, sentimento e sentimento, rapporto e rapporto, vedo e leggo in molti soggetti che bazzicano siti a tema, una totale mancanza di questa cognizione. Non è mai colpa loro. Loro sono adulti, cresciuti. Loro sono quello che sono. Si comportano alcuni come bimb@minchia o come webeti all'ennesima potenza ma non lo vedono e non lo ammettono e l'assunto sopra riportato fa semplicemente acqua da tutte le parti. Loro non si interessano da dove derivi la parola fascino a meno che "tu" non glielo chieda e fingano di essere informati magari andando a cercarne il significato nel momento stesso in cui poni loro la domanda. Fascino è semplicemente qualcosa che ammalia e che attrae dell'altra persona. Non importa cosa ma deve farlo. Non si pongono il problema perché il problema semplicemente non c'è. Prediligono persone con le loro stesse ridotte qualità intellettive in cui conta semplicemente l'appagamento dell'istinto e del desiderio immediato. Non possono essere scoperti nella loro basilare istintività che per dio ci deve essere ma semplicemente è ridotta al tutto e non c'è niente altro che questo. Pulsioni accompagnate costantemente da un abnorme egocentrismo per il quale il confronto non esiste ma è accompagnato ad una costante denigrazione dell'altr@ tentando di ridurl@ all'inutilità.
Questo "mondo" si è arricchito di questi soggetti attraverso la proliferazione dei siti a tema in cui si stimola fortemente l'egocentrismo, la forte spinta a mettersi in mostra attraverso foto, racconti, feste, raduni e tutto quanto si possa immaginare. Entrare in un sito oggi significa spesso sottoporsi ad un totale lavaggio del cervello.