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sabato 19 febbraio 2011

Il bdsm in 20 aforismi zen


Un millepiedi viveva sereno e tranquillo. Finché un rospo un giorno non disse per scherzo: "In che ordine metti i piedi l'uno dietro l'altro?". Il millepiedi incominciò a lambiccarsi il cervello e a fare innumerevoli prove. Il risultato fu che da quel momento non riuscì più a muoversi.

Deshimaru

Un filosofo si recò un giorno da un maestro zen e gli disse: "Sono venuto a informarmi sullo Zen, su quali siano i suoi principi ed i suoi scopi". "Posso offrirti una tazza di tè?" gli domandò il maestro. E incominciò a versare il tè da una teiera. Quando la tazza fu colma, il maestro continuò a versare il liquido, che traboccò. "Ma cosa fai?" sbottò il filosofo. "Non vedi che la tazza è piena?". "Come questa tazza" disse il maestro "anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture perché le si possa versare dentro qualcos'altro. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".





Il maestro apre la porta, ma tocca all'allievo il compito di varcarla.

Ovunque tu vada, vacci con tutto il tuo cuore.

Se capisci una singola cosa nella sua interezza, puoi comprendere ogni cosa.

Un sasso che rotola da una collina, non conosce mai la sua traiettoria.

Chi discute e condivide con gli altri il proprio sapere ha la vera conoscenza.

Quando l'allievo è pronto, compare il maestro. Buddha


Se spostiamo i macigni anche il fiume cambierà il suo corso.


Amore: generare senza possedere. Nutrire senza creare dipendenza.

Fa-yen, un Maestro zen cinese, udì quattro monaci che discutevano di soggettività e oggettività. Si unì a loro e disse:  "Ecco qui una grossa pietra. Ritenete che sia dentro o fuori la vostra mente?". Uno dei monaci rispose: "Dal punto di vista buddhista, ogni cosa è un'oggettivazione della mente per cui direi che la pietra è dentro la mia mente". "La tua testa deve sentire un gran peso se ti porti in giro nella mente una pietra come quella".

Ogni parte di te ha il suo valore, se solo l'accetti.

Non torna due volte questo giorno, granello di tempo, grande gemma. Questo giorno non tornerà più. Ogni minuto è una gemma inestimabile. Takuan

La saggezza è virtù apprezzata e fonte di carisma. Però a volte un pizzico di follia rende le cose più facili.

Estraniandosi dall'ansia dei risultati, possiamo accedere al meraviglioso bagaglio delle nostre risorse creative.

Quando una goccia d’acqua cade nell’oceano, quando un granello di polvere cade sulla terra, in quel momento la goccia d’acqua non è più una goccia, e il granello di polvere non è più un granello ma la terra intera.Taisen Deshimaru Roshi


Il vero viaggio di scoperta, non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi. 
Marcel Proust

L'esperienza e' il tipo di insegnante piu' difficile. Prima ti fa l'esame, e poi ti spiega la lezione.

Perfetta come il vasto cosmo, alla Via nulla manca, e nulla è in essa superfluo. Shin Jin Mei

Vivi come se dovessi morire domani, pensa come se non dovessi moire mai.

giovedì 17 febbraio 2011

Uè Versione aggiornata

E non l'ho mai capito del perché ci sono persone che ti dicono una cosa oggi
e domani non è più la stessa. Non è che non sia giusto cambiare idea anzi, è proprio questo che ci fa crescere ma quando la modifica delle proprie opinioni diventa ingestibile, alla fine le persone nello stesso modo prendono l'appellativo di banderuole. E' dalle parole che nasce la conoscenza reciproca, che ci si presenta, che ci si rivela agli altri. Dai gesti che seguono le parole, nasce la coerenza e la credibilità e da questo magari l'affetto in amicizia o l'amore in una storia. Essere chiari significa pertanto dare concretezza alla propria personalità, dimensione e sostanza al proprio modo di essere.
Allora mi domando del perché ti avvicini a me chiedendo sicurezze, chiedendo "garanzie" che non sia una cosa di sfuggita, che non sia una "botta e via". Mi chiedi chi sono nella vita ed allo stesso modo ti riveli. Parli di fiducia, parli di costruzione, parli di sicurezze e poi sei la prima a dare incertezze e sei strapiena di insicurezze. Così dopo mesi di parole, di confidenze e di intimità anche profonde te ne arrivi con le tue garanzie in saccoccia per buttare all'aria tutto in meno di un minuto.
"Pensavo fossi un altro". Ma che cosa è questo? Storie, poi ti spogli e mi ripeti diverse volte che quello che t'ho fatto t'è piaciuto ed anche molto ma che non c'è domani. Già, perché alla fine è sufficiente dire che non so come vanno queste cose o che hai casini o che comunque era una prova. Solo che io non sono un vibratore che s'accende e si spenge a batteria. Vero, funziono meglio ma  non ho l'interruttore e coerentemente con quello che dico, non ti ho mai considerato una cosa anche quando ti ho usata come tale.
Si, è sempre una prova, anche un normale rapporto è una prova che si rinnova di giorno in giorno e quando non va più, in genere si fa festa. Sai anche perché penso che ad altre condizioni, un po' meno superficiali, non saresti venuta visto anche la distanza che c'è, probabilmente non avresti detto parole, fatto gesti, contatti, telefonate, messaggi e quant'altro per spingere in avanti una "cosa" inutile. Di rimando mi sarei dedicato ad altro. A qualcuno di meno "leggero" di te. Ti sei davvero divertita tanto come hai ripetuto più volte? Bene e a dire il vero si vedeva ma IO NO! Manco il divertimento a fine a se stesso m'è rimasto guarda un po'. Non mi sono divertito per nulla, perché quei baci sono vuoti e rimangono tali così come le parole e tutto il resto, punto e basta.
Non do numeri non mi piace dare numeri e non mi piacciono manco queste cose. So che alle volte le storie non vanno e lo metto in preventivo ma li mi fermo. Aspetto di vedere quello che succede prima di rompere eventuali "rapporti" con altri e come volevasi dimostrare faccio bene che quasi sempre finisce così. Vorrei avere una prova contraria ma purtroppo non c'è. Una che si eleva dalla massa e che per la miseria, ti fa trovare quello che dice che c'è. Che non strilla a telefono, io non sono così ma si lascia scoprire e ti scopre con dolcezza, passione, sincerità, fiducia, estremo.

Non c'è il tuo nick, non ci sono più i tuoi commenti, non c'è niente qui dentro che riconduca a te come "slave" così che nessuno possa accusarmi di "averti offesa pubblicamente". Questa non è un'offesa comunque, è il mio pensiero, è quel che sento, è quel che mi è arrivato e lo scrivo e spero e voglio come sempre positivamente pensare che serva per far riflettere prima di tutto me stesso. Questo è sentimento niente altro. Qualcuno che forse t'ha vista qui potrebbe ricollegare...??? Naaaaa! Guarda bene, c'è gente che non sa manco usare la casella di ricerca di google e nelle chiavi ci scrive le stronzate più assurde. Lascia perdere. Internet per molti è solo un mistero buffo.
A nessuno piace sentirsi rifilare indietro il nulla, te la darai a gambe levate nascondendoti dietro una poesia potente di qualcun altro. E si, vedo che l'hai già fatto, fuggita dal blog. Solo che io non sono arrabbiato con te, sono solo deluso e offeso niente altro. Ho mantenuto la mia cortese ospitalità fino in fondo ma dal momento che hai fatto le tue scelte volute, pensate, espresse e rimarcate, poi che nessuno s'arrabbi se scrivo quel che penso, quel che sento per come m'è arrivato e l'ho riscritto se non fosse chiaro.

"E ma io non ci avevo pensato, e ma io non so come vanno certe cose, e ma io ho casini per la mente", e ma io un corno! "Foste non fatti per viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza". Rizza il culo, pensa prima di agire, considera le conseguenze dei tuoi gesti, considera che quel che fai è l'immagine di te e di chi sei e poi hai voglia a strillare "io non sono così". M'hai dimostrato di essere così, hai fatto di tutto per far vedere di essere così e per forza ti vedo così anche se ti sei presentata in altro modo. Posso cambiare idea? E come no, l'ho scritto pure dall'inizio. Vuoi commentare? Fallo! Vuoi rispondere in privato? Fallo. Vuoi ignorare il tutto? Va bene, è quello che alla fine mi aspetto, un altro po di nulla anche se bello, nudo e gaudente fino a prova contraria, come sempre.
Questo è il quanto.

mercoledì 16 febbraio 2011

Zen - Il tempio del drago Ryoan-ji


室生寺



A Nara, in Giappone, molti molti anni fa, nel Tempio del giardino del drago, viveva un monaco buddista di grande saggezza.

Il monaco ogni giorno cantava il Sutra del Loto la cui bellezza straordinaria attirò l'attenzione di un drago che, con sembianze umane, prese a frequentare il giardino per ascoltare. Il monaco presto scoprì la vera natura del suo visitatore e ne divenne amico fidato.


Giunse una grande siccità e il popolo, che conosceva i rapporti fra il Drago, signore dell'acqua, e il monaco, chiese all'Imperatore di imporre al sant' uomo di servirsi della sua amicizia per ottenere la pioggia.

L'imperatore accolse la richiesta del popolo e ordinò al monaco di chiedere al Drago la pioggia. Il monaco parlò di questo al Drago che disse "Se io chiederò al Signore della Pioggia ciò che tu chiedi a me, e se mi verrà concesso, io perderò la vita. Ma lo farò in nome della nostra amicizia. Se sarò esaudito da qui a poco comincerà la pioggia e quando terminerà io sarò morto, allora cerca il mio corpo, cremalo e dove lo avrai trovato erigi un tempio, erigi poi altri tre tempi nei tre luoghi dove le piogge segneranno il mio passaggio".
Dopo qualche giorno cominciò a piovere e, quando la pioggia finì, il monaco cercò il corpo del drago, lo trovò, lo bruciò e in sua memoria, con il consenso dell'Imperatore, eresse una tempio nel luogo della cremazione e altri tre nei tre luoghi indicati dalla pioggia. I nomi di questi templi sono: il Tempio del Mare del Drago, il Tempio del Cuore del Drago, il Tempio del Cielo del Drago e il Tempio del Drago Re.






Per il resto dei suoi giorni il monaco recitò il Sutra affinché al suo amico fosse concessa l'illuminazione

lunedì 14 febbraio 2011

Gli amici e le amiche di fb, ma perché mastro è così inkazzino???

Mastro s'inkazza per le seguenti ragioni:

Le frasi fatte, scontate, stupide: "tu sentirai legata in un angolo tutta la forza del tuo master...", "tu mi obbedirai, tu farai, tu sarai creta nelle mie mani"... etc etc.. Le sensazioni sono personali. Metti 30 persone in un angolo ed avrai sensazioni diverse. Questo perché il rapporto che si costruisce è personale ed unico. Dipende dalle esperienze di vita e da come si vive quel rapporto e quel legame.
La superficialità: nel bdsm ortodosso ci sono tante pratiche asettiche, nel bdsm completo no. E' intimo, intenso e non vi sono troppi preservativi. La fiducia è tutto, parecchio oral e liquidi che finiscono in bocca. Fidarsi della persona sbagliata significa morire.
La mancanza di cognizione di causa: questi sono rapporti intimi e delicati. Oramai alla mia età, ci confrontiamo con persone sposate o comunque con relazioni parallele del tipo tradizionale. Pretendere unicità è come pretendere la propria moglie vergine al matrimonio. Non bisogna essere gelosi ma per non finire la vita in un ospedale prima del tempo, è importante che chi lo vive, abbia chiaro il tipo di comportamenti da adottare con i propri partner per garantire e garantirsi sicurezza reciproca.

La gelosia: troppa gelosia fa male, un po' di gelosia è il sintomo che un rapporto è vero. Non abusare dei sentimenti i tuoi ed i suoi ma cerca sempre un sano bilanciamento.

Il rispetto: qua, amicizia, sesso e dolore sono una cosa unica ed inscindibile. Il bdsm ti strappa nell'anima e te la succhia come un pompino. Non si può essere oggi tutto o chiedere di essere tutto e domani incrociare il tuo partner o il/la tuo/a amico/a  e non cagarlo/a nemmeno a meno di consideralo/a un oggetto. Gli oggetti si comprano al bazar, le persone non si comprano ne' con una frusta, nè con un "bel" cazzo, nè con una fica bagnata.

Sincerità: si può anche essere amanti per una notte sola, basta che sia chiaro dall'inizio perché senza sincerità non vi è confidenza, non vi sono percorsi, non vi sono prospettive.

Avere coscienza si se e di chi si ha in mano: come dice l'amico Shinken, i diamanti si portano al guinzaglio, le cagne si prendono al canile. Ci sono persone che hanno meno dell'anima di un cane ma pretendono d'essere trattate come persone. Spiacente, il cane è un cane perché natura l'ha creato così, tu sei tale perché invece di crescere, sei rimasta alla clava. 

Quando sento parlare di Padroni, di Schiave e cose così. Sveglia piccole formiche. Il "possesso" è un volgare abbassamento di un concetto più ampio. "Sei mio, sei mia" diventa tale solo quando si è formato un legame ed frutto della condivisione di vita, di esperienze e di sentimenti. Nessuno in effetti possiede qualcun altro ma lei è "mia" solo quando si concede e si concede totalmente perché mi concedo totalmente. Scrivere ste puttanate è solo dimostrare la propria nullità. Quindi evitate frasi fatte di sto genere per poi cercare di difendersi in corner con il dire: ma lo davo per scontato.  Siete pertanto decisamente invitati a presentarvi ad un canile sempre che li vi accettino e di non mantenere rapporti e legami con questo profilo.

Chi non capisce questo va a fanculo alle volte senza neppure una spiegazione tanto non ci arriva, è un bonobo.


"Foste non fatti per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza"

giovedì 10 febbraio 2011

Ricordi

L'ho trovato sulla rete: "You may not know it, but you fucked me when I got home yesterday. You fucked me until I was soaked with my own honey, dripping down my legs, my body trembling as every muscle contracted, my throat raw from screaming out in pleasure. You fucked me until I had to rest, let my limbs relax, my cunt spasming wave after wave of euphoric electric shocks through my veins. You fucked me, with my own imagination."

"Tu forse non lo sai, ma tu mi hai scopato quando sono rientrata a casa ieri. Mi hai scopato fino a quando non ero inzuppata del mio stesso miele, colava lungo le mie gambe, il mio corpo tremante come ogni muscolo contratto, la mia gola secca per quanto ho urlato il mio piacere. Mi hai scopata fino a quando ho dovuto arrendermi, lascia le mie membra riposino, la mia fica spasmi onda dopo onda di euforiche scosse elettriche attraverso le mie vene. Tu mi hai scopato, con la mia immaginazione."




...e m'ha fatto pensare.


No, non ti ho scopata, ti ho solo usata ma il tuo corpo fremeva senza controllo, il tuo sorriso stupito ed esausto disegnava immagini di  appagamento, mentre il tuo miele era ovunque, il tuo odore ovunque find dentro la mia anima.

Il tuo sguardo perso ma soddisfatto che cercava il mio.

Solo una parola t'è uscita di bocca: 

"stronzo".

incorniciata da un flebile, delicato sorriso.  

Ineguagliabile.

BDSM - Verità ed abuso - Sindrome di stoccolma

Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

mercoledì 9 febbraio 2011

L'empatia, la comprensione, il legame giusto e quello sbagliato


Ho messo per primo un video che spiega un po' cosa sia l'empatia perché sia di facile approccio a chiunque legga. Chiaro che qui esprimo il mio punto di vista ma un attimo di introduzione su cosa sia ci vuole altrimenti niente è comprensibile.
L'empatia ha diversi significati ma quella che interessa a noi è quella dei rapporti umani. Come la definisce  Geoffrey Miller: "l'empatia si sarebbe sviluppata perché mettersi nei panni dell'altro per sapere cosa pensa e come reagirebbe costituisce un importante fattore di sopravvivenza in un mondo in cui l'uomo è in continua competizione con gli altri uomini. 
I parole comuni è proprio questo: o sei in grado di metterti nei panni di chi sta davanti o semplicemente "fai il finocchio con il culo altrui", tanto di loro non te ne frega nulla. Come ogni cosa, l'empatia può anche essere negativa. Il riuscire a provare quello che prova un altro e rendere questi sentimenti come propri, diventa un serio problema. Si vive praticamente nei panni dell'altro senza una cognizione di vita propria. E' vero che l'empatia c'è o non c'è. E' dovuta alla presenza di un cromosoma specifico come teorizzato da Darwin e dalle recenti scoperte di G. Rizzolati sulla presenza o meno dei neuroni "specchio". In parole povere non si può mettere una cravatta ad un somaro. Il somaro rimane somaro perché il suo corredo genetico lo definisce come tale. E' vero che chi possiede empatia in natura sono solo esseri viventi evoluti: i delfini, gli elefanti, i canidi e parte dei primati e si può sicuramente dire che chi è maggiormente dotato di empatia, è anche il più evoluto.
Nel genere umano l'amore è il concetto più alto di empatia ma l'empatia o qualcosa simile alla stessa è pure presente nei topi ed in tanti altri animali. Spesso la loro incapacità espressiva ne limita la comprensione.
Bene, detto questo vado a mettere nei rapporti bdsm il concetto ed il sentimento dell'empatia.
Il sadico puro sarà privo di empatia. Non in grado di comprendere i sentimenti e le emozioni altrui ed impregnato in ogni suo gesto nel solo semplice egoismo. Faccio questo solo perché mi piace e mi fa piacere. Ovvio che per raggiungere tale fine è ammesso tutto. Bugia, finzione, inganno. Questi semplici concetti ci fanno sobbalzare solo se ne capiamo il valore intrinseco altrimenti non c'è modo di spiegare al ciuco di cui sopra cosa essi siano.
Il sadico empatico, fa tutto quello che fa, cercando di capire cosa fa e perché. Che sensazioni intende stimolare che rapporto intende costruire. In altre parole, il concetto di "sadismo" si trasforma in un altro. L'intenzione voluta e controllata di voler dare e trarre piacere da situazioni e pratiche insolite o non usuali.
Il caso peggiore che può capitare è il sadico non empatico ed un bottom empatico. Avremmo pertanto una visione totalmente diversa come già accennato nel discorso della dualità dell'animo umano. Tutto questo lo rende sicuramente più complicato ma anche più completo e coerente.
Detto questo il bottom sub, crederà e cercherà nei gesti del sadico puro una ragione di amore, di rispetto, di gioco, di comprensione interiore che in effetti non c'è cadendo nella sua stessa illusione. In altre parole una "sindrome di stoccolma" (di cui altro post), in cui ci si schiera apertamente nei confronti del padrone, del dio, del detentore dell'unica verità.
Anche questa è una forma di legame ma come il bdsm non empatico è profondamente sbagliato. Questo è il vero, serio ed unico rischio del bdsm. Capitare nelle mani di qualcuno che non si è saputo valutare prima nell'anima, nei presupposti e negli scopi. Chiarifichiamo un punto fondamentale. Una donna sotto violenza carnale si bagna comunque. Tra i tanti riscontri psicologici e fisici che si riscontrano vi è anche questo: l'incapacità di capire perché nonostante tutto, il sesso si sia predisposto al coito. E' inaccettabile spesso ma è una semplice reazione fisica ad un evento inevitabile. Eppure nessuno di noi, ragionevolmente accetta un'abuso simile. Anzi, lo condanna in modo totale.
Ecco, quando costruiamo un legame, quando ci doniamo totalmente ricercando i piaceri sublimi che il bdsm può dare, è importante ricercare chi non abuserà di chi si dona e chi si dona, di scegliere un partner che non è l'unico Dio ma solo il partner giusto.