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martedì 22 febbraio 2011

Disquisizioni sullo stile di vita Goreano.

Il mio punto di vista sul Gorean cominciando da un articolo su  http://www.cooletto.comcon l'intento di chiarificare perché trovo questo stile parecchio "fuori di testa". Oddio, qualche commento è volutamente "sarcastico".



Alcuni simboli Goreani



"La schiava goreana prende il nome di Kajira, ed il suo comportamento è strettamente codificato dalle regole che sono tratte proprio dai libri di John Norman, benché siano state successivamente adattate alla vita reale, e abbiano dato il via ad uno dei più controversi giochi di ruolo a sfondo sessuale che si ricordi. Basti pensare che la regola fondamentale della schiava Kajira consiste proprio nella rinuncia alla propria libertà in favore dell’assoluta libertà del padrone, a cui va dato sempre ragione, anche quando le sue azioni rivelano un evidente torto." Da cui il detto: "la ragione si da ai bischeri":)



Ecco le regole: 



Prima Regola: Tutte le Genti Libere vanno chiamate quali Padrone e Padroni (oppure Master e Mistress). E tra di loro se le danno per stabilire chi è più miss o master dell'altro? Perché poi sopra c'è scritto che gli uomini, non le donne sono libere, quindi le mistress... a cuccia! 


Seconda Regola: Servire ogni Padrone o Padrona come se la vostra esistenza dipendesse dal fatto di essere in grado di compiacerli… perché è così. E' si, e se non sei in grado... zzi tuoi.

Terza Regola: Anche se una Persona Libera può non avere ragione, essa per definizione non ha mai torto. Le schiave hanno sempre le ultime parole in una discussione, e queste parole sono “Si Padrone”. … In altre parole chiunque si fregi della qualifica di master o di mistress ha ragione anche se è un perfetto imbecille.

Quarta Regola: Gelosia e Possessività hanno ucciso più schiave che la disobbedienza. Uhhh guarda quanti morti....

Quinta Regola: Le schiave non parlano mai di se stesse in prima persona. Non c’è un “Io” o “Mio” nel vocabolario della schiava. E certo perché le schiave non sono persone ma oggetti.

Sesta Regola: La perfezione nel Servire e Sottomettersi è l’obiettivo. Semplice eccellenza sarà tollerata. Se diventi un lombrico è pure meglio!

Settima Regola: Il tuo collare porta l’onore del tuo Padrone. Il tuo comportamento lo può rendere leggero come una piuma o pesante come una montagna. E se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto. Mettiamola così, quella scappa, il bischero rimane da solo sulla montagna!

Ottava Regola: Se non c’è nessuno a richiedere il vostro servizio usate il tempo libero per pulire, cucinare. E' si è... schiava in tutto :) ma non era abolita la schiavitù? boh ! ;) e... visto che ci sei: "lavami la macchina"! :P

Nona Regola: Una schiava non possiede altro che ciò che il suo Padrone le concede. Ciò che è concesso può venire tolto. Se vieni scelta per portare un nome da un Padrone, o sete o gioielli, ricorda che tutto ciò può venire tolto così come viene dato. Consegnami le chiavi di casa, il salario o lo stipendio e muta. Non vi stupite, visto fare! :)

Decima Regola: Il più futile dei capricci del vostro Padrone è la più alta delle vostre leggi. E chi infrange la legge verrà sempre punito. Questa completa la terza a pennello. Mi correggo, non solo qualsiasi imbecille ma anche paranoico  :P

Dal forum femdomuniversity 


"GOREAN E IL BDSM

Esistono sicuramente molte concordanze fra il BDSM e lo stile di vita Gorean, in numerosi aspetti, come le relazioni 24/7 ovvero di Dominazione-sottomissione, la concezione dello slave, etc., ma ci sono anche notevoli differenze di approccio.



Molti praticanti il BDSM considerano lo stile di vita Gorean come una sottospecie delle pratiche BDSM, e ne evidenziano le imperfezioni. In tal senso, la maggioranza dei praticanti il BDSM spesso disdegna i Goreani in quanto essi rigettano l'idea di SSC ovvero RACK, ovvero di consensualità nell'espressione della sottomissione, in quanto nella maggior parte dei casi fra Master e slave goreani non è ammesso l'uso della safe word;essi criticano inoltre il fatto che le dinamiche sessuali, previste esclusivamente fra uomo dominante e femmina sottomessa, in ambito goreano sembrano implicare una forma di divieto verso qualsiasi altra pratica sessuale. Una lettura dei racconti del ciclo Gorean mostra che l'autore ritiene infatti le altre pratiche, come ad es la sottomissione maschile o l'omosessualità, perversioni dell'ordine naturale.



I goreani più consapevoli, d'altro canto, generalmente negano di occuparsi di "giochi" o "giochi di ruolo", e non considerano come parte della concezione Gorean la paura estrema o i giochi sessuali e le torture estreme talvolta praticate in ambito BDSM; in questo senso essi giudicano non necessarie le precauzioni tipiche del BDSM e la distinzione BDSM fra ciò che si svolge nell'ambito di una "scena"(ovvero di uno scenario preposto ai giochi BDSM)e fuori dalla "scena"(dove gli individui abbandono i loro ruoli BDSM). Essi ritengono che ciò che compiono come goreani sia per lo più estraneo al BDSM, e non condividono gli standard tipici della comunità BDSM.


Una persona che vive secondo lo stile di vita Gorean ritiene che il BDSM e i suoi praticanti agiscono con lo scopo principale di appagare un bisogno di tipo sessuale. Essere goreani significa invece non separare l'aspetto sessuale di una persona dal resto della sua identità. I goreani vivono secondo un ben preciso codice di onore che riguarda ogni aspetto della relazione in modo completo.

Alcuni goreani praticano comunque il BDSM. Questi goreani possono usare o meno una safeword quando sono coinvolti in giochi di ruolo BDSM; in ogni caso, se non lo fanno, adoperano comunque un qualche sistema di comunicazione fra di loro, ai fini della sicurezza.

Va segnalato che il manuale di sesso "Immaginative sex" di John Norman presenta una serie di scenari fantasiosi elaborati allo scopo di essere immaginati anziché realmente attuati, e raccomanda alcuni sostituti simbolici, come ad es. alcuni suoni, da utilizzare al posto degli attuali mezzi di correzione fisica (come ad es. le fruste). La maggior parte di questi scenari rappresentano femmine sottomesse ad uomini, ma alcuni ritraggono invece uomini come sottomessi di donne, e prefigurano la presenza di uomini sottomessi all'interno di alcuni racconti Gorean."



Mettiamola così. In effetti qualche anno fa avevo preso in considerazione un rapporto goreano ma via, via che ci infilavo la testa e ci ragionavo su, mi sono accorto che "costruivo" una schiava perfetta completamene vuota nella testa. Lo stesso discorso l'ho affrontato in un post precedente (BDSM - Verità ed abuso - Sindrome di stoccolma), e la cosa non mi è piaciuta.
Le domande che mi sono posto sono:
1) per quale ragione devo tentare di vivere nella realtà un mondo fantastico? Voglio invece che la "nostra" realtà diventi fantastica!
2) Per quale ragione dovrei praticare qualcosa che non è SSC (Sano, sicuro, consensuale), per definizione? Voglio fare "porcate" senza troppi limiti ma che siano SSS. Si può  fare anche dolore estremo se è SSC, se non è SSC basta l'uso sbagliato di una manetta per fare un casino irreparabile. 
3) Non è previsto l'uso della safe word. Quindi, confermo le mie idee, tutto sto  "giochino" perchè di questo si tratta, o rimane in limiti parecchio blandi tipo gioco di ruolo o diventa parecchio, ma parecchio pericoloso.
4) Per quale ragione devo trattare la mia "bottom-slave" come una nullità in cui io ho sempre ragione? Io non ho sempre ragione, alle volte sbaglio. Con la "bottom-slave" voglio un dialogo, che sia intelligente, costruttivo e reattivo. Poi chiaro faccio come mi pare che sono il master. Se sbaglio a fare come mi pare che mi fanculizzi che non sono un master.
5) per quale altra seconda ragione devo di nuovo considerare la "bottom-slave" come appartenente ad una classe inferiore quando posso invece seguitarla a trattare e tenere come una "bottom-slave" ma legarla a tutte le cose vive e non, a tutto l'universo attraverso lo Zen?
6) Essendo un racconto parecchio estremo in cui i ruoli, i modi sono così definiti e indiscutibili, è facile che si annidino paranoici e motivati solo dal desiderio di rivalsa nei confronti delle donne. Già è difficile trovare qualcuno che davvero fa bdsm. Il 70% delle persone che ho sul profilo, pensa di farlo ma non lo fa. Ha solo atteggiamenti, modi di vita in cui si cercano "guide". Il bdsm è un'altra cosa.
7) voglio una DONNA e non un oggetto, che si sappia vestire e svestire anche di niente, per trasformala nel più splendido oggetto-DONNA dell'universo. Questo voglio ma sopratutto voglio renderla LIBERA, non una schiava. Chi fa bdsm sa cosa voglio dire. Chi non lo sa.. beh scusate.. si attacchi al tram,  sopratutto i pro-dom, le pro-domme dell'ultima ora.

lunedì 21 febbraio 2011

I workshops bdsm - l'inutilità più totale.

In questi giorni si è svolto a Roma il secondo workshop sul bdsm. Il programma è elencato al sito de "la rosa nera" insieme ai relativi costi.

Niente di più assurdo ed inutle. Ho già affrontato parzialmente il problema nel post "bdsm-verità ed abuso - sindrome di stoccolma" quando parlo del sito "all expers com", su cui vengono date risposte a lettori interessati. Già li viene descritta una comunità di masters con il proprio curriculum vitae, a quale club o comunity appartengono e quant'altro serva al lettore per "qualificare" la risposta che gli viene data. Quello che c'è invece, è una scheda personale approssimativa in cui sono presenti tre dichiarate professioniste del mestiere. Alcuni li conosco, altri no. Di sicuro non andrò MAI a farmi insegnare qualcosa da un professionista che certamente pratica a menadito alcune tecniche ma il suo cuore è tutto nel portafoglio ed io ho intenzione di relazionarmi con un musicista non con un virtuoso di uno strumento.

Qualcuno dirà: ma se è un professionista che male c'è?

Nessuno in effetti. Un qualsiasi musicista può essere anche un professionista o diventarlo in futuro. Solo che seguito a chiedermi perché un professionista dovrebbe rivelarmi davvero i suoi "segreti". C'è il mio idraulico che spesso mi dice: "non guardare, altrimenti impari". In effetti funziona così, guardo, provo, leggo, faccio da solo, lo chiamo sempre meno (ma non so fare l'idraulico !!!;))

Avete dei dubbi su un flogger? Ok, andate su www.google.it inserite la query: "bdsm, come usare un flogger", premere invio.

Risposte:
a pagina 2 trovate pure un imbecille che vuole usare un bullwhip su qualcuno. Costo del "corso", euro 0.00.

Adesso qualcuno mi dirà (come ha già fatto), ma se arriva uno e vuole fustigare con una frusta una che porta le mollette ai capezzoli, gli strappa i capezzoli. Vero. La frusta schiocca perché la cima della frusta supera la velocità del suono (circa 1200/kmh a livello del terreno/mach 1). 
Ritorno su www.google.it, inserisco la query: "perché la frusta schiocca?"

Risposta: 
Se poi siete comunque abbastanza saggi, e ve lo consiglio, di non colpire il vostro partner con il punto di massima forza della frusta, quando tirerete indietro applicherete una LEVA e strapperete comunque capezzoli e mollette dalla pelle. "Datemi una leva e vi solleverò il mondo". Archimede. 

Nella maggior parte dei casi, quel che davvero avete bisogno non è di uno workshop ma di porvi le domande giuste che in genere sono:
  • Che tipo di strumento voglio usare?
  • Che caratteristiche ha lo strumento che voglio usare?
  • Che cosa fa lo strumento quando lo uso?
  • Se uso quello strumento su una persona, quali sono i rischi impliciti nel suo stesso utilizzo?
  • Se sbaglio a usare quello strumento quali danni posso arrecare?
  • Se creo dei danni come posso porvi rimedio? Perché comunque la responsabilità è vostra!

Infine:
  • Provate lo strumento su voi stessi. Sulle, mani, sulle cosce, dove vi pare. Certo non dovete farvi colare la cera negli occhi, mi sembra palese, ma sempre usare accortezza, prudenza e responsabilità.
  • Informate la vostra compagna o compagno dell'inesperienza nell'uso di quello strumento e valutatene la disponibilità a fare da "cavia". 
  • Usate prudenza e progressione nell'intensificare una pratica o l'uso di un oggetto perché ogni essere umano reagisce in modo diverso e comunque questi sono passi che DOVETE FARE anche se vi siete consultati con DIO i merito.
In altre parole, quando volete usare un nuovo strumento, immaginate di essere voi quello strumento e mentalmente mimate ogni azione che andrà a fare in ogni singolo dettaglio e valutatene gli effetti.

Però io mi domando in modo davvero convinto perché cazzo volete avere 12.514 tipi di fruste, imparare la differenza tra Flogger e gatto a nove code che poi ce ne può pure aver di più, per andare a fustigare la vostra tipa ogni 2 settimane con una frusta nova. Boh, forse avere 12.514 fruste appese al muro del dungeon fa più figo, che ne so. Forse sapere ogni singola differenza fa più master ma seguito a domandarmi:

IN TUTTO STO CASINO, L'UMANITA', DOVE CAZZO STA?

Pigliati un cucchiaio di legno, costa meno, funziona spesso meglio e va a finire che ti diverti pure di più e cerca di fare meno il pottone con il frustone di pelle umana appositamente preparato per la "schiava" di turno che così si sente davvero unica: ha una frusta tutta sua.

Ecco, alla fine di tutto questo percorso di domande che dovete porvi e risposte da trovare, dovrebbe entrare in campo la comunità. "Ti" sei informato/a sul quello che vuoi fare, domandi consigli ad un master della comunità su eventuali rischi che tu non puoi aver considerato. Così mentre "tu" ti leverai gli ultimi dubbi, "lui" magari riceverà da te informazioni su un articolo in merito che gli era sfuggito così nascono i confronti costruttivi. Peccato però che non c'è nessuna comunità, ci sono solo dei clubs dove in ordine gerarchico dei "semidei" fanno il bello ed il cattivo tempo. Per l'amor di Dio, nessuna pretesa, io non ci andrei mai a fare lezioni per denaro ma è quello che succede. 
Il altre parole, doveste imparare ad imparare e a confrontarvi non ad assistere consigli di uno che si eleva a maestro. Non esistono qui i "maestri", sono solo discorsi, abbiamo sempre tutti qualcosa da imparare, io per primo.


In conclusione. Questo è il bello ed il brutto della rete. Prima per imparare bisognava cercare un/a top e mettersi a disposizione come bottom. Adesso è sufficiente entrare in rete, scegliersi un ruolo ed imparare tecniche anche avanzate. Con una buona tecnica ci si può "spacciare" per master o mistress. Nessun percorso, nessun viaggio, nessuna scuola di vita, nessuna anima. Si lega così. Ocio alla frusta. Tutto e subito. Che peccato.

domenica 20 febbraio 2011

L'impero dei sensi, di Nagisa Oshima

愛のコリーダ - Ai no Korīda



Capisco pure che la scena di un pompino possa attrarre di più che una riflessione ma siccome questo blog non ha carattere pornografico anche se vi sono alle volte scene esplicite di sesso, vi prego di non avviare la clip prima di aver letto la recensione dal sito originale dove è stata scritta.

Il film riprende un vero fatto di cronaca avvenuto nel 1936 e viene sceneggiato da Oshima ricostruendo i set ispirandosi ai disegni erotici Giapponesi. Su Wikipedia se attribuisce l'ispirazione alle idee filosofiche di Georges Bataille,
il che, potrebbe pure essere vero ma dal basso della mia semplicità voglio limitarmi a credere che tutto il film non sia altro che la condanna di piaceri estremi quando questi sono solo affini a se stessi. Il piacere si esaurisce nonostante tutto perché è solo perversione e la perversione pura, il desiderio puro, può spingerti fino a commettere errori non voluti. 



Abe Sada uccide Aki durante una tecnica di breath control per poi evirarlo, mettere il suo pene in borsa ed andare a sdraiarsi in un prato.

La scena qua sotto è la più difficile del film dove il sesso è vero sesso e se ne mostra tutta la materialità. Lui comodamente fuma, distaccato senza lasciare trasparire segni del piacere che arriva mentre lei compie la sua magnifica opera. A dire il vero è stato pur difficile trovarla visto i tagli e le modifiche che il film ha avuto all'arrivo in Italia nel 1976.



Mi auguro che chi legge, capisca che questo post è un altro tassello che s'incastra con gli altri per dare un'idea completa di chi sono, di come penso e di quello che sono. 

sabato 19 febbraio 2011

Il bdsm in 20 aforismi zen


Un millepiedi viveva sereno e tranquillo. Finché un rospo un giorno non disse per scherzo: "In che ordine metti i piedi l'uno dietro l'altro?". Il millepiedi incominciò a lambiccarsi il cervello e a fare innumerevoli prove. Il risultato fu che da quel momento non riuscì più a muoversi.

Deshimaru

Un filosofo si recò un giorno da un maestro zen e gli disse: "Sono venuto a informarmi sullo Zen, su quali siano i suoi principi ed i suoi scopi". "Posso offrirti una tazza di tè?" gli domandò il maestro. E incominciò a versare il tè da una teiera. Quando la tazza fu colma, il maestro continuò a versare il liquido, che traboccò. "Ma cosa fai?" sbottò il filosofo. "Non vedi che la tazza è piena?". "Come questa tazza" disse il maestro "anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture perché le si possa versare dentro qualcos'altro. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".





Il maestro apre la porta, ma tocca all'allievo il compito di varcarla.

Ovunque tu vada, vacci con tutto il tuo cuore.

Se capisci una singola cosa nella sua interezza, puoi comprendere ogni cosa.

Un sasso che rotola da una collina, non conosce mai la sua traiettoria.

Chi discute e condivide con gli altri il proprio sapere ha la vera conoscenza.

Quando l'allievo è pronto, compare il maestro. Buddha


Se spostiamo i macigni anche il fiume cambierà il suo corso.


Amore: generare senza possedere. Nutrire senza creare dipendenza.

Fa-yen, un Maestro zen cinese, udì quattro monaci che discutevano di soggettività e oggettività. Si unì a loro e disse:  "Ecco qui una grossa pietra. Ritenete che sia dentro o fuori la vostra mente?". Uno dei monaci rispose: "Dal punto di vista buddhista, ogni cosa è un'oggettivazione della mente per cui direi che la pietra è dentro la mia mente". "La tua testa deve sentire un gran peso se ti porti in giro nella mente una pietra come quella".

Ogni parte di te ha il suo valore, se solo l'accetti.

Non torna due volte questo giorno, granello di tempo, grande gemma. Questo giorno non tornerà più. Ogni minuto è una gemma inestimabile. Takuan

La saggezza è virtù apprezzata e fonte di carisma. Però a volte un pizzico di follia rende le cose più facili.

Estraniandosi dall'ansia dei risultati, possiamo accedere al meraviglioso bagaglio delle nostre risorse creative.

Quando una goccia d’acqua cade nell’oceano, quando un granello di polvere cade sulla terra, in quel momento la goccia d’acqua non è più una goccia, e il granello di polvere non è più un granello ma la terra intera.Taisen Deshimaru Roshi


Il vero viaggio di scoperta, non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi. 
Marcel Proust

L'esperienza e' il tipo di insegnante piu' difficile. Prima ti fa l'esame, e poi ti spiega la lezione.

Perfetta come il vasto cosmo, alla Via nulla manca, e nulla è in essa superfluo. Shin Jin Mei

Vivi come se dovessi morire domani, pensa come se non dovessi moire mai.

giovedì 17 febbraio 2011

Uè Versione aggiornata

E non l'ho mai capito del perché ci sono persone che ti dicono una cosa oggi
e domani non è più la stessa. Non è che non sia giusto cambiare idea anzi, è proprio questo che ci fa crescere ma quando la modifica delle proprie opinioni diventa ingestibile, alla fine le persone nello stesso modo prendono l'appellativo di banderuole. E' dalle parole che nasce la conoscenza reciproca, che ci si presenta, che ci si rivela agli altri. Dai gesti che seguono le parole, nasce la coerenza e la credibilità e da questo magari l'affetto in amicizia o l'amore in una storia. Essere chiari significa pertanto dare concretezza alla propria personalità, dimensione e sostanza al proprio modo di essere.
Allora mi domando del perché ti avvicini a me chiedendo sicurezze, chiedendo "garanzie" che non sia una cosa di sfuggita, che non sia una "botta e via". Mi chiedi chi sono nella vita ed allo stesso modo ti riveli. Parli di fiducia, parli di costruzione, parli di sicurezze e poi sei la prima a dare incertezze e sei strapiena di insicurezze. Così dopo mesi di parole, di confidenze e di intimità anche profonde te ne arrivi con le tue garanzie in saccoccia per buttare all'aria tutto in meno di un minuto.
"Pensavo fossi un altro". Ma che cosa è questo? Storie, poi ti spogli e mi ripeti diverse volte che quello che t'ho fatto t'è piaciuto ed anche molto ma che non c'è domani. Già, perché alla fine è sufficiente dire che non so come vanno queste cose o che hai casini o che comunque era una prova. Solo che io non sono un vibratore che s'accende e si spenge a batteria. Vero, funziono meglio ma  non ho l'interruttore e coerentemente con quello che dico, non ti ho mai considerato una cosa anche quando ti ho usata come tale.
Si, è sempre una prova, anche un normale rapporto è una prova che si rinnova di giorno in giorno e quando non va più, in genere si fa festa. Sai anche perché penso che ad altre condizioni, un po' meno superficiali, non saresti venuta visto anche la distanza che c'è, probabilmente non avresti detto parole, fatto gesti, contatti, telefonate, messaggi e quant'altro per spingere in avanti una "cosa" inutile. Di rimando mi sarei dedicato ad altro. A qualcuno di meno "leggero" di te. Ti sei davvero divertita tanto come hai ripetuto più volte? Bene e a dire il vero si vedeva ma IO NO! Manco il divertimento a fine a se stesso m'è rimasto guarda un po'. Non mi sono divertito per nulla, perché quei baci sono vuoti e rimangono tali così come le parole e tutto il resto, punto e basta.
Non do numeri non mi piace dare numeri e non mi piacciono manco queste cose. So che alle volte le storie non vanno e lo metto in preventivo ma li mi fermo. Aspetto di vedere quello che succede prima di rompere eventuali "rapporti" con altri e come volevasi dimostrare faccio bene che quasi sempre finisce così. Vorrei avere una prova contraria ma purtroppo non c'è. Una che si eleva dalla massa e che per la miseria, ti fa trovare quello che dice che c'è. Che non strilla a telefono, io non sono così ma si lascia scoprire e ti scopre con dolcezza, passione, sincerità, fiducia, estremo.

Non c'è il tuo nick, non ci sono più i tuoi commenti, non c'è niente qui dentro che riconduca a te come "slave" così che nessuno possa accusarmi di "averti offesa pubblicamente". Questa non è un'offesa comunque, è il mio pensiero, è quel che sento, è quel che mi è arrivato e lo scrivo e spero e voglio come sempre positivamente pensare che serva per far riflettere prima di tutto me stesso. Questo è sentimento niente altro. Qualcuno che forse t'ha vista qui potrebbe ricollegare...??? Naaaaa! Guarda bene, c'è gente che non sa manco usare la casella di ricerca di google e nelle chiavi ci scrive le stronzate più assurde. Lascia perdere. Internet per molti è solo un mistero buffo.
A nessuno piace sentirsi rifilare indietro il nulla, te la darai a gambe levate nascondendoti dietro una poesia potente di qualcun altro. E si, vedo che l'hai già fatto, fuggita dal blog. Solo che io non sono arrabbiato con te, sono solo deluso e offeso niente altro. Ho mantenuto la mia cortese ospitalità fino in fondo ma dal momento che hai fatto le tue scelte volute, pensate, espresse e rimarcate, poi che nessuno s'arrabbi se scrivo quel che penso, quel che sento per come m'è arrivato e l'ho riscritto se non fosse chiaro.

"E ma io non ci avevo pensato, e ma io non so come vanno certe cose, e ma io ho casini per la mente", e ma io un corno! "Foste non fatti per viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza". Rizza il culo, pensa prima di agire, considera le conseguenze dei tuoi gesti, considera che quel che fai è l'immagine di te e di chi sei e poi hai voglia a strillare "io non sono così". M'hai dimostrato di essere così, hai fatto di tutto per far vedere di essere così e per forza ti vedo così anche se ti sei presentata in altro modo. Posso cambiare idea? E come no, l'ho scritto pure dall'inizio. Vuoi commentare? Fallo! Vuoi rispondere in privato? Fallo. Vuoi ignorare il tutto? Va bene, è quello che alla fine mi aspetto, un altro po di nulla anche se bello, nudo e gaudente fino a prova contraria, come sempre.
Questo è il quanto.

mercoledì 16 febbraio 2011

Zen - Il tempio del drago Ryoan-ji


室生寺



A Nara, in Giappone, molti molti anni fa, nel Tempio del giardino del drago, viveva un monaco buddista di grande saggezza.

Il monaco ogni giorno cantava il Sutra del Loto la cui bellezza straordinaria attirò l'attenzione di un drago che, con sembianze umane, prese a frequentare il giardino per ascoltare. Il monaco presto scoprì la vera natura del suo visitatore e ne divenne amico fidato.


Giunse una grande siccità e il popolo, che conosceva i rapporti fra il Drago, signore dell'acqua, e il monaco, chiese all'Imperatore di imporre al sant' uomo di servirsi della sua amicizia per ottenere la pioggia.

L'imperatore accolse la richiesta del popolo e ordinò al monaco di chiedere al Drago la pioggia. Il monaco parlò di questo al Drago che disse "Se io chiederò al Signore della Pioggia ciò che tu chiedi a me, e se mi verrà concesso, io perderò la vita. Ma lo farò in nome della nostra amicizia. Se sarò esaudito da qui a poco comincerà la pioggia e quando terminerà io sarò morto, allora cerca il mio corpo, cremalo e dove lo avrai trovato erigi un tempio, erigi poi altri tre tempi nei tre luoghi dove le piogge segneranno il mio passaggio".
Dopo qualche giorno cominciò a piovere e, quando la pioggia finì, il monaco cercò il corpo del drago, lo trovò, lo bruciò e in sua memoria, con il consenso dell'Imperatore, eresse una tempio nel luogo della cremazione e altri tre nei tre luoghi indicati dalla pioggia. I nomi di questi templi sono: il Tempio del Mare del Drago, il Tempio del Cuore del Drago, il Tempio del Cielo del Drago e il Tempio del Drago Re.






Per il resto dei suoi giorni il monaco recitò il Sutra affinché al suo amico fosse concessa l'illuminazione

lunedì 14 febbraio 2011

Gli amici e le amiche di fb, ma perché mastro è così inkazzino???

Mastro s'inkazza per le seguenti ragioni:

Le frasi fatte, scontate, stupide: "tu sentirai legata in un angolo tutta la forza del tuo master...", "tu mi obbedirai, tu farai, tu sarai creta nelle mie mani"... etc etc.. Le sensazioni sono personali. Metti 30 persone in un angolo ed avrai sensazioni diverse. Questo perché il rapporto che si costruisce è personale ed unico. Dipende dalle esperienze di vita e da come si vive quel rapporto e quel legame.
La superficialità: nel bdsm ortodosso ci sono tante pratiche asettiche, nel bdsm completo no. E' intimo, intenso e non vi sono troppi preservativi. La fiducia è tutto, parecchio oral e liquidi che finiscono in bocca. Fidarsi della persona sbagliata significa morire.
La mancanza di cognizione di causa: questi sono rapporti intimi e delicati. Oramai alla mia età, ci confrontiamo con persone sposate o comunque con relazioni parallele del tipo tradizionale. Pretendere unicità è come pretendere la propria moglie vergine al matrimonio. Non bisogna essere gelosi ma per non finire la vita in un ospedale prima del tempo, è importante che chi lo vive, abbia chiaro il tipo di comportamenti da adottare con i propri partner per garantire e garantirsi sicurezza reciproca.

La gelosia: troppa gelosia fa male, un po' di gelosia è il sintomo che un rapporto è vero. Non abusare dei sentimenti i tuoi ed i suoi ma cerca sempre un sano bilanciamento.

Il rispetto: qua, amicizia, sesso e dolore sono una cosa unica ed inscindibile. Il bdsm ti strappa nell'anima e te la succhia come un pompino. Non si può essere oggi tutto o chiedere di essere tutto e domani incrociare il tuo partner o il/la tuo/a amico/a  e non cagarlo/a nemmeno a meno di consideralo/a un oggetto. Gli oggetti si comprano al bazar, le persone non si comprano ne' con una frusta, nè con un "bel" cazzo, nè con una fica bagnata.

Sincerità: si può anche essere amanti per una notte sola, basta che sia chiaro dall'inizio perché senza sincerità non vi è confidenza, non vi sono percorsi, non vi sono prospettive.

Avere coscienza si se e di chi si ha in mano: come dice l'amico Shinken, i diamanti si portano al guinzaglio, le cagne si prendono al canile. Ci sono persone che hanno meno dell'anima di un cane ma pretendono d'essere trattate come persone. Spiacente, il cane è un cane perché natura l'ha creato così, tu sei tale perché invece di crescere, sei rimasta alla clava. 

Quando sento parlare di Padroni, di Schiave e cose così. Sveglia piccole formiche. Il "possesso" è un volgare abbassamento di un concetto più ampio. "Sei mio, sei mia" diventa tale solo quando si è formato un legame ed frutto della condivisione di vita, di esperienze e di sentimenti. Nessuno in effetti possiede qualcun altro ma lei è "mia" solo quando si concede e si concede totalmente perché mi concedo totalmente. Scrivere ste puttanate è solo dimostrare la propria nullità. Quindi evitate frasi fatte di sto genere per poi cercare di difendersi in corner con il dire: ma lo davo per scontato.  Siete pertanto decisamente invitati a presentarvi ad un canile sempre che li vi accettino e di non mantenere rapporti e legami con questo profilo.

Chi non capisce questo va a fanculo alle volte senza neppure una spiegazione tanto non ci arriva, è un bonobo.


"Foste non fatti per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza"