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venerdì 2 settembre 2011

Squirting o ejaculazione femminile.- golden showers foto, tra il reale ed il falso

Lo ripeto qua, tanto vi fa fatica seguire i links.
PUNTO UNO: LA STIMOLAZIONE AL PUNTO G E' L'ORGASMO PIÙ INTENSO CHE DONNA POSSA PROVARE. Tutto il resto sono opinioni.
Primo post:
Cercherò di affrontare il "problema" del pissing e dell'ejaculazione femminile. Per i nuovi adepti spesso viene utilizzato come tecnica degradante e di sottomissione, per i più esperti e navigati invece, per l'intensificazione dell'orgasmo e piacevole mezzo di "passaggio" ormonale al partner.
Ovviamente questo non è un blog medico, io non sono un medico. Quello che leggete è solo frutto dell'esperienza e della lettura di articoli più specialistici e di risposte all'argomento date in rete. In altre parole, quello che è vero oggi, sarà probabilmente diversamente vero domani a seguito di nuovi studi e nuove esperienze.

Intanto non è facile riuscire a fare squirtare la vostra partner. Ci sono due o tre presupposti fondamentali.
Il primo è che non abbia paura o si vergogni a sporcarvi ed a sporcarsi.
Il secondo che attui quanto necessario perché lo squirting possa avvenire.
Il terzo è che chi "lo subisce" sia anche pronto ad accettarne gli effetti: sapore, odore e presenza di liquidi corporali inusuali.

Preso atto che la volontà di entrambi c'è e che il primo passo sia superato, vediamo cosa bisogna fare per per favorirne la realizzazione.
Intanto è una bella e comoda prerogativa evitare assolutamente di presentarsi al parnter con la vescica svuotata. La vescica piena aumenta le sensazioni penetrative e la stimolazione ciltoridea o comunque ne varia in meglio le sensazioni. Il sintomo di voler urinare è anche l'unica prerogativa per cui si può tentare il getto che spesso non è di notevoli proporzioni. Quello che vedete nei film porno non è altro che una recita ed una simulazione indotta.

Bene, arrivati a questo punto non dovete far altro che far sdraiare la partner in posizione supina (a pancia in su), infilare due o tre dita nella vagina con il palmo della mano rivolto all'insù e fare un movimento con le dita come se voleste indicare con un gesto, vieni qui. Lo scopo è ricercare nella donna il punto G cosa che purtroppo, non tutte hanno.
Il punto G non è altro che un "bozzolo" che si forma nell'uretra vaginale con l'accumularsi degli ormoni femminili.
Riporto testualmente la descrizione trovata in merito:
"Come già detto, lo squirting è legato alla stimolazione del punto G, che, a dispetto del nome, non è un punto definito, ma un'area più o meno estesa , che si trova all'interno della vagina in corrispondenza della vescica. Gli scienziati infatti ci insegnano che il nostro punto G altro non è che il corrispettivo della prostata maschile. Il funzionamento dello squirting è stato spiegato per la prima volta in maniera completa nel 2002 dall'endocrinologo italiano Emanuele Jannini. Il liquido dello squirting viene prodotto da alcune ghiandole che si trovano intorno all'uretra, dette appunto periuretrali. Queste ghiandole si riempiono di liquido durante l'attività sessuale, per poi svuotarsicon l'orgasmo. Grandezza e quantità di queste ghiandole varia da donna a donna, e proprio per questo non tutte possono provare l'esperienza dello squirting. "


Anche se non vi si forma il punto G, anche se qualcun altro scienziato vi dirà che il punto G non esiste o che non riuscirete mai a schizzare (comunque si parla spesso di modiche quantità, vedi foto sotto), ogni qual volta abbandonate il vostro partner per andare in bagno, pulite l'uretra e buttate una notevole dose di feromoni letteralmente nel cesso. Il pissing è pertanto uno "sfruttamento " di quegli ormoni e passarli al partner.

Nello stesso modo una notevole dose di ormoni passano da un partner all'altro. In presenza di estratetraenolo, contenuto nell'urina di una donna, averemo di sicuro una maggiore eccitazione da parte dell'uomo. Certo è che l'eccitazione non è comunque solo un fatto ormonale. In risposta contraria, una donna, secondo uno studio condotto dall'un. dello Utah, reagirebbe androstadienone al contenuto nel sudore maschile. Infine dall'analisi del liquido che fuoriesce durante uno squirting si rilevano gli stessi contenuti dello sperma maschile (ad eccezione degli spermatozoi), ed un contenuto di fruttosio (zucchero), 10 volte superiore rispetto a quello contenuto nell'urina.
Da un punto di vista puramente tecnico e scientifico, si può quindi dedurre che ogni qualvolta un uomo riceve uno squirting femminile, ne riceve buoni sapori e anche una dose notevole di feromoni eccitanti e calmanti. Di risposta, per una donna gli riceve nel leccare la pelle del proprio compagno.
Vero è che nell'insieme sono contenuti fattori di mutua piacevolezza che non riguardano solamente l'aspetto chimico ma anche nello stato mentale  e fisico durante il quale questi giochi vengono fatti.

Urinare è spesso libertà, è una piacevole sensazione di per se e per chiunque lo faccia. Siete in una situazione in cui l'uno è lì per l'altra ed offrirsi è un gesto comunque d'amore. Se ci mettete poi l'alto contenuto di sesso orale avrete un quadro generale particolarmente stimolante.

Devo anche aggiungere che lo squirting ed il pissing creano situazioni parecchio bagnate come ovvio. Vi suggerisco pertanto di sfruttare pavimenti coperti di asciugamani, di evitare di renderla una pratica asettica del tipo: vieni in bagno che ti urino addosso ma di integrarla piacevolmente nel resto del sesso o session.

NON ABBIATE PAURA.

Terzo punto. Al momento che sentite il bisogno di urinare durante il massaggio, cercate con le dita la parte finale dell'uretra. la sentirete gonfia, quasi dolorante. 29 ghiandole stanno spingendo cercando di far fuoriuscire quel liquido. Quando stai per venire, spingi come se volessi urinare contraendo i muscoli vaginali. Spingi ed asseconda il piacere e quello che il partner ti sta facendo e buon schizzo :)

Considerazioni finali. In ogni rapporto c'è reciprocità. Se tu master chiedi alla tua partner di non togliere la bocca quando vieni. sii pronto a fare altrettanto. il tuo scopo non è quello di prendere ma di dare ;)
Chiaro che poi in alcuni casi il pissing o lo squirting può essere usato anche affine a se stesso per dare comunque piacere, per spingere il bottom ad andare oltre, per comunque passargli ormoni stimolanti, per umiliarlo o nel creare situazioni di disagio comunque parte del piacere reciproco. Lo ridico: SSC. SANO, SICURO, CONSENSUALE.

Il video è serio anche se residente in un sito porno :)

Gli squirt "puri", non contenenti urina, sono spesso di poca quantità, composti da liquido denso provenienti dall'uretra vaginale. Quelli spudoratamente fasulli come quelli di seguito, vengono ricavati inserendo in vagina dei liquidi neutri ed espulsi ad arte dall'attrice di turno. Quelle brave riescono pure a fare la faccina del tipo: "guarda come godo" 




Tutti falsi :)

Quelle vere come queste ragazze, producono schizzi copiosi di liquido uretrale e con pp di notevole intensità, ovviamente accompagnati da orgasmi intensi. Fortunato chi sta davanti, sfigato a chi fa schifo :)












Trucchi svelati per chi cerca foto o movie in rete.
In primo luogo non tutte riescono a squirtare. Non a tutte è facile trovare il punto G. Non per tutte è semplice "venire come un uomo, con un uomo". La rete ha bisogno di foto e filmati per chiappare i "coglioni" che spesso sono la massa. Vi posto un video compilation. Fate attenzione a quello che succede. Si può simulare quasi tutto, incluso lo schizzo ma le contrazioni incontrollate sono parecchio difficile da simulare:





Per far si che lo squirting possa avvenire è un utile consiglio che lei abbia la vescica piena e che a monte della "chiusura" dell'uretra vi sia una certa pressione. Non vi preoccupate, di per se la vescica piena aiuta la  vostra lei ad avere orgasmi più veloci o intensi. in altre parole il rigonfiamento fa semplicemente sentire di più la penetrazione, il pene fa pure un certo "massaggio" sopratutto se lei sta sotto di voi nel classico missionario. Il resto è storia. Orgasmo, spesso perdita di autocontrollo più pressione a monte uno squirting è assicurato. Che poi esca "solo" il contenuto dell'uretra vaginale o che ne esca anche semplice pp poco cambia. Personalmente non sono un ortodosso. Se questo stimola il piacere della partner, ben venga. Un master che non sa intensificare l'orgasmo della propria compagna non è un master è un semplice COGLIONE. ehm! Che poi lo faccia con un vibro, con le dita, con il pene (cazzo), con un mestolo, un cucchiaio o quello che più vi piace, non cambia il succo. Infine sottolineo che è inutile che la chiamate schiava, slave, sottomessa, etc, etc. rimane una partner. E' volontaria e se voi non siete in grado di farla godere anche nelle pratiche estreme, dalla semplice scopata al dolore puro, quella si alza, vi fanculizza e se ne va. Se non lo fa è più scema lei di voi. De gustibus non est disputandum.


lunedì 29 agosto 2011

Piccole puzzole inconcludenti

Stamattina ho fatto fuori i soliti tre o 4 profili di fb. E' lo stesso circolo vizioso. Ne ero uscito,  m'hanno sfrantecato letteralmente i coglioni perché tornassi poi la storia si ripete, nello stesso modo.
C'è tizia che ti cerca e che rompe fino all'estremo perché tu le dia relazione. Parliamo, del + e del -. Chi sei, chi sono, dove si va. Si parla di tutto poi arriviamo alla data di vedersi.
"Il tot giorno sono da te."
"il prossimo mese ci vediamo".

Arriva il giorno. Silenzio. Sparita. Arriva il mese, silenzio, sparita. Poi una fila di pretesti. C'è questo, quest'altro, quest'altro ancora. Allora un altro giorno, un altro mese. Chiacchiere, le solite chiacchiere. Poi risparisce. Di nuovo silenzio, di nuovo pretesti.
I casi sono due. O sei cretina o pigli per il culo. In entrambi c'è solo una strada: quella d'andartene direttamente a fanculo e senza tornare indietro.
C'è pure qualcuna che spedisce foto nude sue. Ecco, sono così. Tanto per fare vedere che è vera decisa ma poi l'atteggiamento è lo stesso.
La cosa drammatica è che pretendono attenzioni. Tipico italiano. Attenzioni di tutti i tipi: nel chiacchierare, nei dettagli della quotidianità senza che mai prima ci si fosse incontrati. Illogico, presuntuoso e fuorviante comportamento. Non dedico attenzioni a chi non conosco. Dedico proporzionalmente attenzioni se il rapporto cresce e se vale e se ti conosco. Non le pretendo nemmeno ma pretendo coerenza tra quello che dici e quello che fai.
C'è pure chi ti chiede l'amicizia e poi non ti rivolge parola. C'è qualcuno che ti tagga in una foto presa in rete mentre c'è una tipa che scopa o che si tocca mentre si espone. Poi silenzio. A che scopo? Ti pizzica la passera? Grattatela. Non mi interessano passere, mi interessano teste, cuori ed anime. Persone!
C'è chi ti da l'appuntamento e ti dice: ho mezza serata libera, chiacchieriamo? Arrivi: "ciao come stai?". Dieci frasi in tutto. Poi deve guardare un documento. Dice che c'è + tardi, torni. Non c'è. Una volta, due, tre quattro. Poi fanculo anche a queste. Se è sfiancante il conoscersi figuriamoci il resto.
Infine ci sono quelle che ti chiedono l'amicizia e che poi non ti rivolgono parola. Guardi sul profilo e l'ultimo post è di due mesi prima o nel frattempo hanno pubblicato solo musica, video e testi culturali.
Questo non è un corteggiamento tradizionale dove il master deve conquistare la slave. E' qui che cadete nell'errore piccole puzzole inconcludenti.
Se e quando un rapporto si sviluppa poi vi troverete nelle mani di qualcuno di cui avete solo sentito la parte attraente. Insomma per come quello si presenta. Io, mi aspetto un terzo ed un quarto grado invece perché poi non ci sarà scelta. Poi deciderà il top e voi se non l'avete rigirato come un calzino, vi troverete nelle mani di quello sbagliato. Se vi interessa quello che traspare  al primo tiro, siete VOI che dovete muovervi e non aspettarvi la solita mossa o il solito corteggiamento.
Se mi chiedete un'amicizia, andate in fondo altrimenti beh, una mattina vi trovate cancellate e per la cronaca: non torno indietro. Si sbaglia tutti, io per primo ma se l'errore è nel modus operandi, se l'errore è nel carattere allora non c'è modo che possa intervenire. Posso segnalarvelo ma l'unica cosa che posso ragionevolmente fare è solo aspettare che ci mettiate una pezza VOI da sole. Nessuno può cambiare qualcun altro: in nessun caso, in nessun modo. Così come m'aspetto che se faccio io una cazzata me lo diciate perché se è vero che sono un master, sono prima di tutto un uomo e gli uomini sbagliano.
Non avete ancora capito? Pace ;)!
Mds

domenica 21 agosto 2011

Group sex, orgie e voyerismo.

La prima scopata in quattro in italia avvenne quando avevo meno di 18 anni. Una domenica nel chiacchierare venne fuori questa proposta con l'intento di guardare l'un l'altra scopare la propria compagna/o senza effettivamente praticare del sesso di gruppo. Passati i primi momenti di spogliamento, baci, leccate abbastanza appariscenti il risultato pratico con profonda delusione collettiva fu esattamente questo:


due persone che si muovono l'uno sull'altra senza che ragionevolmente si possa apprezzare gli altrui sessi che si incontrano. In altre parole, si sa bene cosa si fa, ma non si vede cosa si fa. Molto diverso dal porno o delle scene esplicite che si vedevano nei film all'epoca in super 8 o in riviste tipo "Le ore". Sulle prime fu una discreta delusione. Il risultato era scontato, non si vedeva una mazza per il semplice fatto che la maggior parte dei mortali non dispone di un Super Phallus e che quindi ognuno dei due cerca di stare quando più appiccicato possibile all'altro. In altre parole non puoi tenergli dentro 10 cm di cazzo ed il resto ben esposto, in modo che si possa ammirarne la penetrazione ed il movimento. All'epoca per far    rasare la topa a qualcuna ci volevano parecchie insistenze spesso seguite da furiosi no ed anche una lingua finiva spesso per perdersi semplicemente nel pelo. 

In altre parole, scene così non erano nemmeno proponibili. Certo vedevi un un bel culo ma la lingua altrui era semplicemente pesa in un tappeto scuro. In altre parole, l'unico "atto" papabile si rivelò quasi esclusivamente il pompino. Oddio sui primis fu perfino abbastanza eccitante in cui l'un l'altra si mettevano con la testa ed il cazzo dalla parte giusta in modo che gli altri due potessero ammirare la maestria con cui usavano bocca, mani e lingua ovviamente accompagnate dalle frasi eccitanti del turpiloquio. Ad ogni "troia, succhiacazzi", "puttana, pompinara, fagli vedere quando sei brava"  ogni "pompata" sembrava quasi aumentare d'intensità e nel giro di qualche minuto ogni freno a non fare, divenne stimolo di dimostrare all'altra che ognuna era più brava e più troia della compagna.
Dal guardare l'un l'altra all'unire le due bocche su un solo cazzo il passo fu breve. L'eventuale timore di non essere accettate o di essere troppo spudorate si esaurì rapidamente alla frase: "succhiatelo assieme" e le lingue passarono al reciprocamente incontrarsi e succhiarsi al cazzo preso di mira con immenso piacere del sottoposto al trattamento. Con il darsi cambio all'uopo e l'assaporare ognuna della saliva dell'altra al bacio reciproco con tanto di lingua in bocca fu altrettanto breve, ma ovviamente uno dei due era oggettivamente costretto a guardare. Alla quasi stupida affermazione detta a voce alta dell'unico coglione rimasto a bocca asciutta del tipo: "ed io che faccio?", la risposta fu silenziosa ma esplicita. "E" che stava a pecorina allargò le gambe inarcando il culo, e "D" che invece stava a pancia in su, roteò il bacino allargando le cosce. Credo che a quel punto quasi ogni freno se ne andò completamente e ci alternammo in ogni modo. Dove non c'era penetrazione c'erano mani, dita e lingue che si alternavano in ogni anfratto. Rapidi cambi di posizione in modo da offrire sesso e piacere non si contarono in effetti ma la cosa più fuori contesto visto che tutti erano dichiaratamente etero, si verificò quando "E" tentò di vedere quello che non non riusciva a vedere su se stessa. Il cazzo di "G" che penetrava dentro "D". Ci mise il viso mentre la scopava a missionario. Si girò quasi per dirmi. Non vedo niente ma senza pronunciar parola. Le dissi di mettere gli occhi a non più di un centimetro dal tutto e se gradiva anche le mani che senza esitare cominciarono ad accarezzargli le palle. Il resto fu quasi una conseguenza. Il cazzo passò dalla fica di "D" dentro la bocca di "E" e la bocca di "E" passò sulla fica di di "D". Dopo qualche minuto "G" si spostò facendo vedere chi stesse leccando così magistralmente la sua topa e non vi furono rifiuti. Anzi, le sue mani si posero sulla sua testa invitandola a fare meglio e più profondamente. Chiaro che se la situazione si evolve, allora o si cavalca la situazione o si fa festa. Lo scambio fino a quel momento inesistente era diventato un rapporto saffico. Mancava solo che il rapporto inizialmente nato come un semplice facciamolo nello stesso letto, diventasse un vero group-sex e lo divenne in quel momento. "G" si portò dietro il culo di "E", ben messa a pecorina e la prese mentre il mio cazzo s'infilò profondamente bella bocca di "D" cominciando a scoparla.

Non voglio sicuramente descrivere le posizioni non mi interessa. Mi è interessato e ancora lo fa il modo in cui si è evoluto questo mio primo incontro a 4. ce ne sono stati altri, sempre con gli stessi, durati qualche anno. Ve ne sono stati altri anche con un numero di persone più ampio, in luoghi diversi ed in modi diversi ma l'evoluzione ha spesso lo stesso medesimo filo conduttore. Dove non c'era. Bocche che hanno condiviso lo stesso cazzo e lo stesso sperma. Bocche e lingue che si sono conosciute in luoghi dove mai prima avrebbero pensato di poter andare e che poi hanno fatto la differenza. C'è un filo conduttore che il mio modesto ragionamento ha trovato e che è frutto di analisi e di valutazioni non di semplici momenti vissuti.
Il primo è che se una situazione è piacevole, sono piacevoli i compagni, sono piacevoli le cose che si fanno e si vivono allora il piacere genera piacere e si perdono i freni perché ci si fida di chi si ben conosce.
Il secondo è che noi non controlliamo le persone controlliamo il loro piacere. Monsieur Plaisir è l'unico che controlla la scena. Che "tu" venga da me per la tua prima dilatazione anale, per fare incontri di gruppo particolari, per ricevere dolore, umiliazioni o qualsiasi altra cosa ti crei piacere, questo ci deve sempre essere. Puoi piangere, urlare di dolore o goduria, puoi ridere, mugolare o semplicemente stare in silenzio ma da quello che ti viene chiesto di fare devi trarne immenso piacere.
Terzo ed è consequenziale. Nessuno ti obbliga nonostante le apparenze. Se quello che ti viene chiesto o a cui ti sottopongono è spesso insoddisfacente è il partner che è sbagliato non sei tu. Tu non sei li per ubbidire a lui ma SOLO al piacere che attraverso lui ed il suo controllo prende forma.
Quarto ed ultimo. Accettati. Se ti trovi  a scoprire che un rapporto saffico ti piace e non poco, sei semplicemente bi. Magari ti accorgi che non è sufficiente, che l'eventuale strap on messo in mezzo non ti da lo stesso piacere di un cazzo vivo e pulsante dentro di te, non importa! sei bi. Prendi semplicemente il massimo dai due sessi in funzione di quello che ti piace. Non cercare compromessi con te stessa cercando di giustificare una stato che gran parte di una società comune considera come fuori dalle righe. Prima ti accetti, prima prendi coscienza di te, prima godi. Magari la prima volta ti sentirai sporca, un oggetto, quasi come se fossi stata usata nel peggior modo. Poi rifletti e vedi che se l'avventura è stata piacevole anche nella compagnia, tanto più ti senti sporca tanto più significa che hai fatto cose che superano i tuoi limiti e che in questo c'è piacere non abuso e vorrai sentirti ancora più sporca. E' magari la stessa cosa della prima sborrata in bocca che hai sputato presa dallo schifo. Poi l'hai presa sul seno, magari in faccia e ti sei rapidamente pulita con il primo straccio o fazzolettino che avevi. Poi l'hai tenuta addosso frutto del piacere che hai dato e ricevuto dal tuo partner. Poi l'hai bevuta cosciente che quando arriva l'orgasmo la tua bocca e tutto l'insieme di te, è il piacere sublime, è l'apoteosi del rapporto e l'hai portato dove solo tu sei disposta a fare. Con lui, reciprocamente, con te. Col tempo te la sei spalmata sulla pelle così che quando esci e ti rivesti puoi ancora odorare il suo profumo. L'hai portata dentro di te magari al lavoro così che le situazioni della vita non ci separino mai completamente. Magari lui è andato allo stesso lavoro con i succhi della tua fica spalmati sul viso ed avidamente bevuti con il residuo odoroso di te perennemente nel naso. Alla fine e sempre se vi sono i partner giusti farai magari a gara dal leccare via lo sperma del compagno dell'incontro magari dal seno o dalla bocca della sua/tua compagna. Ognuno ha il suo modo per arrivarci. Ognuno trae il suo piacere da un frustino o da una molletta in migliaia di modi diversi ed è intrinseco nella natura umana. Siamo tutti diversi anche se una base di tecnica ha valore assoluto. Per questo sono contrario ai saputelli ed agli insegnanti. La vera esperienza sta nel provare coscienti dei rischi a cui ci si sottopone. Non c'è nessuna possibilità di fare SM in modo SSC. Magari consensuale, ma non c'è niente di sano nè di sicuro in una dilatazione estrema. Il rischio permane. Sempre. Quindi SSC significa prima di tutto essere coscienti dei rischi. Direi che bisogna coniare un nuovo acronimo: CC, cosciente, consensuale e che per divulgare non bisogna farsi pagare. Ci si abbassa ad una prostituzione che non ha niente a che vedere con quello che si fa. Infine, vorrei anche aggiungere che vi sono molte forme di piacere ma scientificamente provato che in ordine le cose che eccitano sono di più:
  1. L'odore
  2. La vista
  3. Il contatto vero e proprio
  4. Tutto il resto 

Quindi se ti piace essere guardata, se ti piace farlo in posti strani magari sotto gli occhi di un'altra coppia o di partner nello stesso letto fallo con intelligenza. Non prendere immagini che magari anche inavvertitamente potrebbero rovinare la tua carriera lavorativa, potrebbero distruggere la tua morale che questa società bigotta protegge. Fatti guardare in ogni modo, fatti fare di tutto ma non ti far mai catturare in situazioni simili.

Buon divertimento.
MDS

PS con calma lo rileggo e lo correggo :) abbiate pazienza di eventuali errori grammaticali, grazie.

giovedì 11 agosto 2011

Il potere della sottomisione?

N'ho sentiti tanti di sfondoni in merito e tutti fuori luogo scritti dagli ultimi coglioni arrivati qui a cui va parecchio del mio disprezzo.
Il potere della sottomissione sta nella capacità di costruire in mutua intesa un rapporto consensuale in cui uno dei due si fida abbastanza da affidare il proprio piacere all'altro/a.
Come? dipende dalla profondità e dalla sensibilità della vostra anima e quando vi pizzica la topa o da quanta voglia avete di inzuppare il biscotto. Insomma "Dio li fa e poi li accoppia".

Fine della frittata

lunedì 4 luglio 2011

Di che vi stupite?

Mi si dice oggi che ho dei lati "oscuri", cose che non sono rivelate  ma mi pare quasi scontato.
Perché dovrei mettere in piazza tutto quello che sono?
Ho imparato che ci sono diversi "tipi" di persone, classificati secondo la propria sensibilità. Sbagliato forse ma anche qui si vede il mio modo di pensare logico e un po' "scienziatesco", passatemi il termine.

  • I tipo. Quelli che pensano come le formiche e sono i più. Hanno una relazione diretta tra quello che toccano e quello che sentono. Meccanismi mentali semplici, più vicini a sistemi nervosi non evuluti piuttosto che a persone che pur avendo una massa cerebrale come quella degli altri, hanno sprecato le loro possibilità in video game, in culi, in linigerie, in belle tope o bei fighi. Nella bellezza del corpo, in borse, in auto, in scarpe, in calze e collant, in moto, in barche e via così. Scopano, non amano. Alle volte per fare i fighi dicono facciamo all'amore perché pensano che scopare sia una cosa bassa ma in effetti, nonostante le illusioni, scopano e basta. Questi li scarto subito. Non ve la prendete. Non mi capiscono. E' un dato assoluto e non contestabile. 
  • II tipo. Quelli che hanno vissuto un po' sempre come quelli del primo tipo ma che intravedono qualcosa d'oltre ed ogni tanto qualcuno se ne esce. Sono curiosi ma la curiosità non è supportata da una buona dose d'empatia. Entrano nalla tua vita, fanno un sacco di buoni discorsi che in genere sono pure accompagnati da buoni propositi ma poi è come dare in mano un cristallo di Boemia ad un bambino di 5 anni. dopo una decina di minuti, forse meno, è tutto sparpagliato a pezzi per le terre. Amano in meccanismi semplici. Alle volte riescono a vedere le stelle ma non ci arriveranno mai completamente.

  • III tipo. Quelli che non ascoltano ma sentono, quelli che non vedono ma percepiscono, quelli che riescono a vedere oltre tutto quello che la semplice materialità offre. sono rari, rarissimi ed è difficile incontrarli che si nascondo. sanno che se dentro la loro vita entra qualcuno del primo o del secondo tipo saranno guai. spesso "cedono" a qualche advance se proprio non significa abbassarsi del tutto. Alle volte, con quelli del II tipo, vengono pure ingannati che se ne trovano uno "bravo" e si maschera bene, si fa passare per quello che non è.

Ecco,  quindi di che vi stupite se tengo un sacco di cose per me? Per quale cazzo di ragione dovrei aprirmi al mondo se il mondo ha un solo scopo: farmi a pezzi per semplice curiosità?
E' meglio lasciare perdere se non vi sono segnali giusti e da quel che vedo ultimente già quelli del II tipo cominciano ad essere "merce" rara. Quelli del terzo sono praticamente estinti e quinti la relazione complicata me la vivo da me.

domenica 3 luglio 2011

I sassi nel cuore


I sassi nel cuore mi parlan di te,
Di un sogno rapito nel mare infinito.
Ogni cosa lontana, perduta ed inane.
Eppure sei qui, come un raggio di sole diretto nel cuore.

Lacrime rade traboccano sane,
Un pianto, un lamento, l'astruso tormento.
D'una mano ferita non del tutto guarita,
E anima grida di cupo pallore, profondo, immenso dolore.

Che fare per farlo cessare?
Il tempo non torna, il sole tramonta e rimango a pensare,
Qual scelta più saggia possa frenar la mia rabbia.
Del drago feroce, s'abbruna la voce.

Le ali piegate in segno di resa.
Rimembro il coraggio dei giorni gloriosi.
In scontri rissosi in faccia a tabù d'ogni sorta e virtù,
Ma così è la vita, e la cosa più vana e creder or'ora,

Che pregiudizio è parte del vizio.
Che uomo sapiente, a ragione s'arrende.
C' amore potente, prevale su gente.
Che barriere e confini, son piccoli crini.

L'uomo "divino", è gretto è piccino,
Non sente ragioni, e spacca a mattoni,
Ogni bel sentimento che da godimento.
Nulla da fare, è un avaro totale.

Di buona memoria ricorda la storia,
Dei due innamorati da Dante incontrati.
Che un giorno sereno, trovaron veleno,
E dettero pegno al diavolo regno.

MDS


E questa è  la musica giusta da "SENTIRE", non ascoltare.

giovedì 30 giugno 2011

L'empatia, la comprensione, il legame giusto e quello sbagliato parte II

Ho trovato questa domanda sulle chiavi di ricerca del blog: "come spiegare in parole semplici l'empatia". Avevo già fatto un post in merito all'empatia ma rileggendolo forse necessita di un approfondimento.


Prendo pari, pari quest'articolo abbastanza chiaro da questo link.

Empatia
Intuizione del mondo interiore
L’empatia è la focalizzazione sul mondo interiore dell’interlocutore, è la capacità di intuire cosa si agiti in lui, come si senta in una situazione e cosa realmente provi al di là di quello che esprime verbalmente. L’empatia è la capacità di leggere fra le righe, di captare le spie emozionali, di cogliere anche i segnali non verbali indicatori di uno stato d’animo e di intuire quale valore rivesta un evento per l'interlocutore, senza lasciarsi guidare dai propri schemi di attribuzione di significato.


Per questo si dice anche "mettersi nei panni altrui" e di sentirne addosso le conseguenze. Questo è un meccanismo emotivo, sentimentale e non meccanico. Senza un adeguato "sviluppo" della propria sfera emotiva ogni gesto, ogni attimo di un rapporto è affine a se stesso. Scopo, godo, non mi frega d'altro purché IO stia bene. Con l'empatia il discorso si ribalta: cosa prova la mia compagna mentre le faccio questo? Faccio bene? Faccio male, posso fare meglio?

E' chiaro che in un rapporto chi è privo d'empatia difficilmente troverà ragioni e/o motivazioni di crescita interiore prima ed assieme al partner dopo. Si tratta di un rapporto basato su quello che è "Egoismo puro". Non mi frega niente di te, mi frega solo di me. All'altro capo invece c'è una spiccata dose di altruismo. Vero, ogni sentimento, ogni pregio al suo estremo diventa comunque un difetto e non bisogna scordarlo mai.


Comprensione empatica e intellettuale
Differenze
La comprensione intellettuale si concentra sui fatti, indaga come stiano realmente le cose e ricostruisce l’esatta dinamica dell’accaduto. La comprensione empatica è più sottile e complessa di quella intellettuale e richiede una sensibilità molto fine e rara per essere attuata.



Esempio pratico: prende fuoco un capannone attrezzato a magazzino. Ci sarà un indagine tecnica che magari attribuisce ad un piromane che ha volontariamente dato fuoco al tutto e ne stabilirà come e con cosa ha appiccato il fuoco e magari anche le modalità d'espansione. La comprensione empatica ne stabilisce invece le ragioni emotive senza per altro immedesimarsi in lui. 


Componenti dell'empatia
Trasparenza, comprensione empatica e accettazione incondizionata
La trasparenza è l’accordo tra i sentimenti manifestati e quelli realmente provati. Se l’interlocutore percepisce trasparenza, si apre con fiducia, altrimenti si chiude difensivamente.  Trasparenza non significa rivelare impulsivamente tutti i sentimenti, ma implica il non simulare un sentimento quando in realtà se ne prova un altro, perché l’interlocutore capterebbe la dissonanza (dissonanza, incongruenza, differenza).

In altre parole non dire ti amo senza che gli atti pratici non siano "coerenti" con questo sentimento. Quanti di noi non si sono sentiti dire sta parola senza che poi si sia scoperto che dietro c'era solo un interesse pratico, che ne so, portarvi a letto?

L’accettazione incondizionata consiste nell' astensione da valutazioni, da approvazioni o disapprovazioni e da correzioni. La comprensione empatica implica la sospensione dei giudizi morali suoi sentimenti riferiti dall'interlocutore: l’ascoltatore non ne misura la conformità alle norme, né indica il modo giusto di comportarsi, né illustra la situazione oggettivamente per indurre l’altro a rendersi conto di non averla affrontata con la dovuta maturità. L’ascolto empatico non impone una direttiva, ma pone l’altro nella condizione di esplorarsi per trovare la sua verità.

Questa parte è decisamente più tecnica. Se volessi sentire le ragioni del piromane di cui sopra, dovrei per forza astenermi da giudizi preconcetti altrimenti più che ascoltarlo gli tirerei uno sganassone. E' chiaro che se mi pongo davanti a te come "studioso", quest'atteggiamento è d'obbligo ma se invece mi pongo a te come amico, alla fine dell'ascolto cercherò di farti ragionare su quello che esponi, sui tuoi metri di valutazione e di "farti approcciare la cosa con la dovuta maturità". In altre parole, l'esatto contrario dell'accettazione incondizionata.

Devo per altro aggiungere un paio di cosette che altrimenti il mio comportamento con alcuni potrebbe risultare incomprensibile.
Divento una "belva" più di quanto non sono se mi si dice che ti amo e poi che non valgo un caffè assieme. Questo dimostra non solo che chi riferisce queste parole è completamente privo di empatia ma non sa manco cosa prova e cerca disperatamente di nascondere dietro a parole i suoi "poveri" sentimenti o sentimenti che in effetti non ci sono.
Divento una "belva" se vedo persone che fanno a gara a dimostrare chi è più master o slave riunendosi in gruppi di amicizie semplicemente per interessi e si limita a dare descrizioni superficiali di se semplicemente per appartenere a quel gruppo di persone. Tutto questo dimostra solo l'assenza di empatia ma la necessità interiore di appartenere ad un gruppo, di volere stare in compagnia e  purtroppo, pure anche un malcelato ed estremo bisogno di non provare una solitudine che traspare inequivocabilmente da tutti i pori. E' l'approccio sbagliato ci cerca comprensione dove in effetti non c'è. C'è solo apparenza.
Divento pure una "belva" quando qualcuno si erge a maestro di pratiche astratte che invece dovrebbero essere centrate e mirate al/la propria compagna o compagno proprio perché ogni cosa che si fa deve prima superare l'accettazione e l'apprezzamento sentimentale del nostro partner che è unico ed irriproducibile su scala universale.
Per tutto il resto c'è il dialogo ed il piacere di stare assieme anche perché in altro modo, c'è rispetto, sincerità ed appunto empatia reciproca. Le scatoline vuote vanno direttamente nel cestino della spazzatura.