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giovedì 3 ottobre 2013

Arti fotografiche le foto che amo Mykal Binds


Provocatorio ma con sobrietà. Alcune sue immagini hanno fatto il giro della rete senza rendergli credito. Come al solito, rubate. Per questo è qui. E' un grande artista. Godetevelo. 






























Siti principali:
mykalbinds.tumblr.com
Mykalbinds.com

mercoledì 2 ottobre 2013

Imene verginità e deflorazione. Cosa dovreste sapere prima di...

Bon, come al solito e lo ripeterò fino alla noia, non sono un medico. Quello che leggete è solo frutto di approfondimenti e di esperienze personali. Pertanto, consultate il vostro medico per ulteriori e certamente più importanti approfondimenti. Questo blog e quello che scrivo, non ha nessuna validità scientifica e anche se potessi, non lo farei.
Rifaccio mente locale a quello imparato a scuola in campo di anatomia e fisiologia eoni fa, e quello che rimedio in rete e parliamo di imene e verginità.
Intanto l'idea del dolore e del sangue è una cosa che proprio non ci stà. Non è sempre così ed è più un mito che un luogo comune. Dipendono infatti da tre fatto
ri:
1 L'elasticità di una donna.
2 La forza nel tempo che ci mettete.
3 La tensione che la donna ha nel momento che succede.

Nei particolari. Ognuno nasce in modi diversi, strutturalmente diverso. C'è chi ha tessuti più elastici, chi cartilagini più sottili e via così. "Rompere" l'imene alle volte può essere assolutamente niente. La forza nel tempo. Per farvi un esempio attinente, se prendete un pugno sul naso e vi rompete il setto, colerete sangue come scannati. Premete sul setto con le dita piano, piano ed il setto si romperà con un tic e senza dolore (é solo un esempio, non lo fate, potreste avere altri problemi). Dopo di che, prendeteci lo stesso pugno di prima e non vi sarà sangue. Insomma se ci andate piano e premete in modo continuo e progressivo se senza fretta (in più tempo quindi), avrete più probabilità di deflorare una ragazza senza causarle dolore. Anche lei è li per piacere, è la prima volta, fate in modo che non se la dimentichi per come è stata bene, non per come ha sofferto.
La terza è praticamente il classico caso di autolesioni involontarie. Se lei è tesa, i muscoli si induriscono e avrete voglia di spingere piano, piano. Quindi, prima di fare tutto il resto o di rendervi conto se è elastica e di premere lentamente, accertatevi e fate in modo che la vostra partner sia rilassata. Fate in modo che abbia fiducia in voi e che questa fiducia sia ben riposta. Eh! E' la prima volta che lo dico mi pare. ;) 

L'imene, può rompersi con le dita o durante un ditalino? Eccome no. Magari è pure più facile della penetrazione proprio per il motivo tre. Lei è rilassata, voi ci date dentro. lei gode e si muove e zac. Andato, fatto. Manco se ne accorge. Magari ha delle perdite di sangue per via della sua elasticità ma oramai è andata. Probabilmente e se non avete problemi religiosi di conservarla per il matrimonio, dopo qualche giorno ci farete una risata su del tipo: "Ma chissà che mi aspettavo, è andata" :D


Inutile che mi metta a scrivere qua di cosa è formato e delle forme che può assumere. Il consiglio che vi do rimane esattamente quello che vi ho scritto su e che segue tutta la linea del blog. Usate la testa prima del pisello sempre che ne abbiate una! :D 
Una curiosità, il nome "Imene (o Imeneo; gr. ῾Υμήν o ῾Υμέναιος), proviene dal Dio greco degli sponsali, forse personificazione in origine del canto nuziale (imeneo), durante il quale era invocato. Nel mito è figlio di Apollo e di una Musa (Calliope, Clio o Urania) o di Dioniso (o Magnete) e di Afrodite. Nelle varie versioni della leggenda, è rappresentato come un giovane bellissimo, che dopo aver liberato alcune fanciulle ateniesi rapite dai corsari riesce a sposare l’amata.". Da treccani



voci correlate ed approfondimenti:


martedì 1 ottobre 2013

Equilibrio e BDSM

Come al solito scrivo perché ho le rare opportunità di trovarmi spesso a rispondere alla stessa domanda su più fronti. Pertanto qua posso argomentare senza dimenticarmi di qualcosa su argomenti che possono risultare utili a molti.

Equilibrio della mente, equilibrio interiore. Guardatevi intanto questo kata shintoryu. Non l’ho mai fatto ma loro presentano anche l’applicazione dei kata ed è facile capire cosa fanno.


I kata sono raccolte di mosse presentate in modo formale ma che rappresentano nel loro insieme, un combattimento reale. Se qualcuno di voi pensa che per raggiungere questi livelli basti un fai da te o un paio d'anni di allenamento fisico, è fuori come un anfiteatro. Bello grande insomma. Bene. Quando si applica un kata in un dojo che sono spesso di forma rettangolare (palestre), e che comunque presentano decorazioni diverse su pareti diverse, se sposti l'allievo su un altro lato, questo s'impapera. Semplicemente perché di riflesso, la testa cerca l'equilibrio e punti di riferimento dalla vista. La particolarità di un kata è che inizio e fine devono coincidere: stesso angolo, stessa posizione. Una volta fatto questo e forse dopo aver fatto tutti i tekyoko, i pinan ed i cinque kata di base (mente pacifica, 1-5),  prendi un allievo e gli dici: "adesso fallo ad occhi chiusi". Torna nella stessa posizione.
Impossibile? No. Dopo qualche lezione spesa a fare quest'allenamento l'equilibrio si sposta dalla vista al senso interiore. Non solo, hai una cognizione del baricentro e del peso diversa. La mente si libera e piano, piano riesci a farli tutti sempre con maggior velocità. E' roba mia? Naaaaaaa! E' solo esperienza di un popolo che in 4000 anni ha cercato la perfezione in tutto. Sottovalutate me, non sottovalutate loro.

Equilibrio e teste dure. Lo scorso anno viene un'amica a trovarmi. Andiamo a cala violina e ci arriviamo quasi al tramonto. Un km e mezzo di strada sterrata ed accidentata nel bosco da fare a piedi e siamo li. Non si sa quante volte è inciampata. Non la finiva più. "Cammina, cazzo o ti trascino". Alla fine siamo arrivati e ci siamo gustati il tramonto. Bellissimo. Chiedo: "ne valeva la pena?". "Si", risponde lei. A tornare era buio pesto. Non si vedeva un ragno in culo come si dice qua. Accendo il cel e faccio luce. Poi cammino e mi allontano con il risultato che l'amica nel km e mezzo di ritorno non è mai inciampata. Questa è la differenza tra l'equilibrio apparente e l'equilibrio reale. Inutile star qui a chiacchierare. Dopo un anno di prediche, in un paio d'ore abbiamo risolto. Scegli il tuo maestro, guarda dove ti porta e come e se è lui veramente il tuo maestro, fidati.

Il bdsm non è un rapporto normale. Mi piace paragonarlo ad un viaggio nello spazio. Ci vuole l'abbigliamento giusto ed una preparazione adeguata. Dopo esserti fatto un culo così per poterci arrivare, ci puoi solo stare qualche giorno poi muori. Bdsm è tutto estremo anche nella confidenza. Spesso molto più profonda di una situazione normale. Poi ci sono quelli che credono che mettersi una tuta spaziale ed entrare in piscina a fare allenamento sia come andare nello spazio. No. Non è così. Per questo bdsm lo fanno in pochi. Adesso qualcuno mi dirà che è possibile fare bdsm anche in coppia fissa o in convivenza. None. Se ci si accontenta della piscina, allora sto zitto ma chiamiamolo per quello che è, un'illusione seppur carina. L'equilibrio è una cosa molto difficile da raggiungere quando è sentimentale. E' vero, come ho già scritto nel post: Il fuoco e la candela "Immaginiamo assieme come se fiducia, calma, pace, comprensione etc. etc., siano i raggi di una ruota e la loro lunghezza sia relativa alla "quantità e all'intensità" che ci ognuno ci mette.
Se il raggio della ruota è troppo corto o troppo lungo, questa non rotolerà in modo corretto. Sarà un'ellisse se troppo lungo con continui sobbalzi o un cerchio con un incavo facile alla rottura. L'assenza totale di una o più raggi indebolirà la ruota che a lungo andare cederà di nuovo. E' stupido paragonare sentimenti e qualità ad una ruota? Forse lo è ma rende bene il concetto così come il fuoco e la candela e anche questo può racchiudersi in una parola sola: armonia.
Mentalmente è un buon allenamento così come il vaso per la meditazione, insomma è solo un modo per riflettere sull'argomento, uno dei tanti possibili. Visualizzare il vaso o la ruota per imparare a meditare ed arrivare alla fase della non-mente non sarà difficile ma ci aiuterà anche a valutare un po' meglio i nostri limiti e confrontarci con gli altri per un rapporto costruttivo, intenso e duraturo."

Per chi è stato nello spazio e ha conosciuto le stelle, la rinuncia in un rapporto "Normale", significa spesso pagare il tutto con una esasperata nostalgia. Come se in te mancasse qualcosa che c'è. Vivere un rapporto pseudo (la piscina per intendersi), a lunga corsa rovina. E' come arrivare quasi alle stelle ma non toccarle mai più. Vivere un rapporto solo di BDSM dove le stelle le tocchi tutte le volte, significa lentamente sputtanare il tutto. Chi riesce a discutere dei figli e poi chiamare schiava la propria partner? chi riesce anche solo ad urlare mentre in camera i pulzelli dormono? Ragazzi, ve ne faccio una sfilza infinita. Non funziona.

L'equilibrio qui è accettare le due parti di se, lo Ying e Yang e viverle separatamente. Forse qualcuno la vede sulle prime coi piedi in due staffe ma non è così. E' semplicemente il fatto che siamo fatti con due lati come le monete, il davanti ed il dietro. Il chiaro e lo scuro, il normale e l'estremo. Il piede è in una staffa diversa, dipende solo dove appoggi il peso.

Può capitare di innamorarsi? Eccome no! Cazzo, il guaio è quando l'innamoramento non ti fa più capire un cazzo. Quando vedi la tua partner o il tuo partner non più come il tuo top o la tua bottom ma solo come un amore. Allora devi staccarti. Per un po' forse cercando di recuperare il giusto raggio della ruota ma rinunciare al tutto significa non vivere. PS: "non mi riesce, non sono il tipo", non funziona. Chi ha vissuto sa di che parlo. Basta camminare con il mastro giusto, quello che voi reputate come tale e il non mi riesce diventa subito vita.


lunedì 30 settembre 2013

Obon お盆 i giorni delle lanterne

Un'antica storia buddista narra di un monaco che aveva spesso delle visioni. Un giorno "Moruken", vide sua madre morta che soffriva la fame e gli fece in dono del riso. Era un giorno d'agosto e quel giorno divenne leggenda.
Così ogni anno tra il 13 ed il 16 agosto, si celebra la festa dei morti che viene chiamata お盆 Obon – Festa delle Lanterne.

Il primo giorno (Mukaebi 迎え火), si pulisce la casa in attesa di un ospite, si profumano gli ambienti con incenso, decorando il tutto con frutta e piante sacre. Infine si accendono fiaccole e lanterne. Questo aiuterà le anime a ritrovare la propria casa e si preparano e si mangiano spaghetti.

Il secondo giorno, il 15, chiamato Obon お盆 e che quello vero e proprio, si va nei cimiteri portando offerte di cibo e si prega per i defunti e anche per se stessi. E' pure il giorno in cui si vanno a trovare i propri parenti e si preparano pasti che verranno consumati interamente assieme, viene anche "Ikibon, l'
Obon dei vivi".

Nell'ultimo, il 16, l'Okuribi 送り火, si accendono di nuovo le lanterne e le fiaccole ed i fili di canapa ma sta volta per aiutare le anime a fare il viaggio opposto. Alla fine della giornata viene eseguita una danza tipica, chiamata Bon Odori, intorno ad un fuoco. Le ragazze indossano lo yukata 浴衣, un kimono leggero estivo che viene messo anche quando si sparano i fuochi d'artificio (hanabi), in altre occasioni.