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venerdì 7 novembre 2014

Profili chiusi per nicknames e richiesta di nomi reali in campo di sessualità.


Egr. Manica di st...i.


Vi scrivo questa lettera aperta a seguito della moria di profili su un noto social network. Qualsiasi ragione voi abbiate per chiudere o chiedere di sostituire con un nome vero il nick utilizzato per i profili dedicati alla propria sessualità ed alla ricerca di partners con gusti simili con un nome puramente di fantasia, è una idea assurda che solamente il parto di menti malate e ridotte possono avere.

Le leggi non possono essere in contrasto e se con queste cancellazioni avete l'idea o l'arroganza di voler dimostrare qualcosa, quello che riuscite a fare è solamente di passare per degli incapaci rompicoglioni.
Non vi arrabbiate è quel che è e la soluzione è così stupida che una manica di geni che ci lavorano dietro, dovrebbero per forza aver pensato.
Volete il nome vero? Fate in modo che non sia "PUBBLICO" ma che sia custodito nel profilo al quale chiaramente le autorità competenti possano accedervi alla bisogna. I motivi possono essere tantissimi dal più vago di una disputa tra amanti portata in sede legale, a fatti di cronaca nera che possano di sicuro avvenire anche in questo mondo.
Il bdsm non è fuori della società, ci è sempre stato. Gli stupidi, gli esagitati, quelli che osano e poi si trovano con dei cadaveri per leggerezza, ci sono pure qui. Anzi, qui alcune pratiche sono molto pericolose ed è per questa ragione che aprii il blog. Non mettete a rischio la vostra vita. Potete impedirlo? No. Potete far smettere di fare sport pericolosi? No!!!
Dai tuffi da 30 metri alle corse con le auto ai lanci con il paracadute alle acrobazie aree. Ci sarà sempre qualcuno che in vena di adrenalina si arrampica sul bianco nelle condizioni meteo sbagliate e poi ci tocca andare a riprenderli e non sempre vivi.
La sessualità ed i suoi gusti, non sono però divulgabili perché al contrario degli sport estremi vanno spesso in contrasto con la morale comune e con i dettami di diverse religioni.
Una modifica di un database interno a qualsiasi social network è sufficiente perché sia garantito l'animato (che se siete bravi non lo è comunque), e la libertà di poter vivere una vita senza fare del male a nessuno secondo i reciproci gusti ed aspirazioni.
Meditate, gente meditate che con questo sistema vedrete solo il proliferare fi profili fakes aggiungendo caos al caos che vi complicheranno semplicemente le cose e i proprietari del social network che si vedendo aumentare il numero di iscritti, avranno "solo" un innalzamento del valore azionario.
Beh, dubito che anche questi non rideranno alle vostre spalle ma è il quanto.
Prima di agire bisognerebbe pensare, sempre che si abbia un cervello funzionante.

Riferimenti normativi.
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1682956
http://brunosaetta.it/privacy/privacy-o-diritto-alla-riservatezza-e-protezione-dei-dati-personali.html
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2014-10-08/vita-sssuale-protetta-privacy-131634.shtml?uuid=ABs0wC1B

martedì 4 novembre 2014

Tempo


E adesso sono serio, serissimo.


Per andare al sodo, per fare bene il  proprio lavoro ci vuole dedizione e passione in quello che si fa.
Per avere un animale domestico, per fare un corso di fotografia, di ballo, di cucina, di aggiornamento lavorativo (etc., etc.), il requisito non cambia ed è strettamente legato al tempo che gli si dedica.
Non per niente il tempo in fisica, è lo spazio-tempo (Einstain), ed è un concetto inseparabile legato fin dal principio al modello standard dell'universo. Il tempo corre insieme allo spazio e lo spazio prescinde dal tempo.


"Qual è colüi che sognando vede,
che dopo ’l sogno la passione impressa
rimane, e l’altro a la mente non riede, 
cotal son io, ché quasi tutta cessa
mia visïone, e ancor mi distilla
nel core il dolce che nacque da essa"

(Come colui che vede in sogno qualcosa, e dopo il sogno gli rimane impressa (nell’animo) l’emozione provata, ma il contenuto della visione non ritorna alla sua memoria,


in questa condizione mi trovo io, perché è scomparsa dal ricordo quasi tutta la mia visione, ma ancora sopravvive (distilla: fa piovere qualche stilla) nel mio cuore la dolcezza del sentimento che da essa si generò.)
Dante A., Paradiso, canto XXXIII

Che l'amore in tempi in cui Dio è centrale nella vita possa comunque stimolare sensazioni forti, terrene e estreme è chiaro anche in Dante e chi non ricorda il canto V dell'inferno dedicato a Paolo e Francesca?


Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.


Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte.


Quand'io intesi quell'anime offense,
china' il viso e tanto il tenni basso,
fin che 'l poeta mi disse: «Che pense?».


Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!».


Poi mi rivolsi a loro e parla' io,
e cominciai: «Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.


Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette Amore
che conosceste i dubbiosi disiri?».


E quella a me: «Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.


Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.


Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.


Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.


Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,


la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».


Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangea; sì che di pietade

io venni men così com'io morisse.

E caddi come corpo morto cade.
L'amore, che subito accende i cuori gentili,
fece innamorare quest'ottima persona,
che mi fu tolta in un modo ch'ancor m'offende.


L'amore, che induce chi viene amato a ricambiare, mi prese così forte per le maniere di costui, che, come vedi, ancor non m'abbandona.

L'amore ci portò a una stessa morte:
Caina in sorte attende l'assassino".
Ecco le parole che ci dissero.


E io, dopo aver ascoltato quelle anime travagliate,
chinai il viso e rimasi così mesto che il poeta
a un certo punto mi chiese: "A che pensi?".


Io gli risposi: "Ahimè,
quanti dolci pensieri, quanto desiderio
condusse costoro al tragico destino!".


Poi mi rivolsi direttamente a loro
e chiesi: "Francesca, le tue pene
mi strappano dolore e pietà.


Ma dimmi: al tempo dei dolci sospiri,
come faceste ad accorgervi
che il desiderio era reciproco?".


E quella a me: "Non c'è maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
nella disgrazia; cosa che sa bene il tuo maestro.


Ma se tanto ti preme
conoscere l'inizio della nostra storia
te lo dirò unendo le parole alle lacrime.


Stavamo leggendo un giorno per diletto
come l'amore vinse Lancillotto;
soli eravamo e in perfetta buona fede.


In più punti di quella lettura
gli sguardi s'incrociarono, con turbamento,
ma solo uno ci vinse completamente.


Quando leggemmo che il sorriso di lei
venne baciato dal suo amante,
costui, che mai sarà da me diviso,


la bocca mi baciò tutto tremante.
Traditore fu il libro e chi lo scrisse:

quel giorno finimmo lì la lettura".

Mentre uno spirito questo diceva,
l'altro piangeva, sicché ne rimasi sconvolto,
al punto che svenni per l'emozione


e caddi come corpo morto cade.
Ricambiare significa dedicare il proprio tempo, le proprie attenzioni, le proprie emozioni. Dove non ci sono, v'è solo falsità e materialità che in questo campo puù pure esserci, perché no ma sarebbe come baciare e non sentirne il sapore, bere e non essere dissetati. La storia di Dracula, condannato a vivere una vita vuota senza sensazioni.

sabato 1 novembre 2014

Se manca l'entusiasmo


Se manca il pensiero, 
Se perdi il desiderio,
La voglia di vedersi,
La passione di incontrarsi,
Il gesto di spogliarsi,
Il sapore di baciarsi,
Il sogno ed il legarsi.,
Mi viene da pensare
Che sia l'ora di lasciare.
Niente altro ho da fare,
Mi dovete perdonare.

Buon haloween.

domenica 12 ottobre 2014

Scusa?


Questo è un mondo all'incontrario. Tutto pare e finisce dall'opposto che nella vita normale.
Le relazioni sono particolari e come ho già detto più volte, ci vuole dedizione, attenzione, rispetto, tempo. Quando queste condizioni mancano non si va da nessuna parte.
Non è cattiveria, sono semplicemente costatazioni. Se non hai tempo crealo, cercalo, fatti i tuoi spazi, rispettali e non permettere a nessuno, manco se fosse il padreterno, di entrarci o di distruggerlo.
Quando questo tempo non si riesce a crearlo perché magari ci sono priorità diverse da questo, significa che non è importante averlo. Significa che la o le persone che vi sono all'interno di questo tempo, non sono importanti o per lo meno non abbastanza. Tutto questo non è drammatico, si tratta semplicemente di priorità di vita e di prenderne consapevolmente atto. Questo è il quanto.
Inutile cercare pretesti con se stessi o cercare di propinarli agli altri.

Quando non si ha rispetto per le cose che si condividono o che ci vengono donate, non c'è rispetto manco per la persona a cui sono legate.
In altre parole, mancano i presupposti per altro, per oltre. 

Una o due sere a settimana, un buon caffè, una buona birra o anche solo un bicchiere di latte. Il tuo account di fb se ce l'hai, quello su fetlife se ce l'hai o dovunque sia. I tuoi sogni, quel che ti piace, i
tuoi pensieri, le tue paure, le tue perplessità e sicurezze. I tuoi giochi, il vibratore, lo strap, il plug, quel che è e se non ce ne sono, lo spazzolino da denti elettrico, un vegetale, qualche candela conica o una spazzola con il manico arrotondato. Le dita, la fantasia. Si chiamano desideri e come forse lo definirebbe uno psicologo, si chiama autostima.
Se manca non chiedere scusa a me, io non c'entro né come divulgatore, né come master. Chiedi scusa a te stessa, il resto sono solo inutili, vuote chiacchiere.

giovedì 9 ottobre 2014

Nomi reali, foto e problemi correlati

Buon giorno.

Oggi torno su un tema già affrontato diverse volte ma che qualcuno ancora non comprende bene. Nick o nome e cognome reale?
Personalmente ci ho sbattuto la faccia diverse volte ma dietro la mia prudenza, ho spesso evitato che vi fossero situazioni "peggiori".

Di cosa parlo?
Ecco: 

Ok, ok il discorso non è così semplicistico come potrebbe sembrare. Non è solo un problema di cam e di registrazione di filmati o furto di dati personali. Alla fine a questo si ovvia andando dai locali cc o in città in questura e sporgendo denuncia. Fine della frittata. Voi non pagate e chi ha eseguito il ricatto verrà perseguito se individuato. Non voglio entrare nella pena, diventerei "politico" e non mi piace.
Adesso qualcuno conosce la mia identità è chiaro ma ecco l'arcano che vi prego di capire. Ci sono personaggi pubblici come Giovanni Piccirilli, Stefano Laforgia, Maestro BD, Ayzad, la Ileana la micia (regina nera), etc. ect., che hanno fatto una loro (giusta e rispettabile), scelta di vita e che sono riconoscibili. Ribadisco che tra i personaggi "pubblici", qualcuno lo conosco personalmente, altri ci ho parlato solo via telefono. Chiaro che se capita il giorno in cui si può prendere un caffè assieme, moooolto volentieri ma è il quanto.
Detto questo facciamo un esempio di quello che non può essere un ricatto ma semplicemente legato al nome e cognome ed al profilo reale.
In primo luogo il profilo reale è quello che avete impostato come "sempre aperto" sui vostri pc, tablet e telefoni. Se qualcuno di casa fruga sui vostri oggetti elettronici, troverà solo il profilo reale. Per il secondo, usate un browser secondario e non memorizzate le password ed i dati di account. Impostate (anche su facebook attraverso impostazioni), la navigazione sicura (https), in modo che le vostre foto non possano essere scaricate da programmi. Se usate lo stesso browser, es. firefox, utilizzate la navigazione anonima sul vostro profilo "hard".
La mia esperienza dice che è capitato più di una volta che la persona che aveva un solo profilo reale, dovesse poi giustificare con figli e parenti la sua attività hard sulla rete e nella vita. Non a caso la legge protegge i gusti sessuali di una persona. Immaginate vostra figlia che vi legge mentre chiedete di essere fustigato, umiliato e inchiappetato con un strap e quanto vi è piaciuto l'ultima volta.
E' una cosa che si può fare se avete un rapporto aperto con i vostri figli, amici e parenti, sulla vostra sessualità. Dovete essere sicuri che comprenderanno e credetemi, non è facile comunque la si veda. Potrebbero aver avuto un'educazione che non comprende questo genere di cose o potrebbe semplicemente essere molto distante dal loro modo di vedere. Loro, non sono voi.
Una frase detta in internet vola velocemente e un contro se si dice che mastro è una testa di cazzo e un conto se mario rossi è una testa di cazzo.

Quello che vi dico è che dovete prima di tutto proteggere i vostri cari da eventuali "shock" relativi alla vostra vita sessuale. Chiaro che se siete sposati o conviventi e la vostra attività è veramente una vita parallela, dovete anche proteggere voi stessi non solo dagli eventuali ricatti ma anche dalle conseguenze sociali e legali che potrebbero scaturire da questo genere di comportamento. Ecco la ragione per cui parlando con Giovanni, gli dissi di "lasciar" perdere a spingere le persone a mettere il nome e cognome e la loro foto reale sulla rete.
C'è un esempio parallelo a Roma di Max Mangiabene - Veleno che per sua stessa ammissione, dopo aver detto ai colleghi dei sui gusti, perse il lavoro. Non vorrei offendere nessuno in questo post e se ho scritto delle cavolate visto che vado a memoria anche se ne ho parlato con gli interessati, siete pregati di correggere o di inviarmi testo a modifica.

In altre parole il nome, cognome e foto, potrebbe ricadere in modo drammatico sulla vostra attività professionale.
Ecco. Questi sono a grandi linee i rischi in cui incorrete. Un profilo "fake" non è  un profilo "nick". Il fake è in genere un'identità falsa che viene utilizzata per scopi fraudolenti o per fare attività in rete decisamente non "serie" se così posso dire. So benissimo che i profili degli amici che ho su fb, corrispondono a persone vere che spesso conosco personalmente. Il fake è qualcuno che utilizza il suo profilo magari solo per rompervi le palle la cui serietà è pressappoco che zero.


Il "mio" caso è diverso. Per 10 eurini all'anno decisi di prendere un dominio personalizzato per far conoscere a google chi fosse dietro quel nick. Ovviamente non è pubblico ma risulta dietro una persona reale con tanto di indirizzo.
Un blog o un sito preso in prestito da un nick, se non si presenta dopo pochi "passi di conoscenza"; per me rimane un blog o sito fake. In effetti anche li, conosco spesso personalmente o sempre via telefono (leggasi ditanza), le persone che seguo e quello che pubblicano.
L'idea stessa di accettare l'amicizia sui social network da persone che non si presentano in breve tempo, mi disturba. Solo chi conosco vede interamente quello che pubblico, gli altri solo profili limitati. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Meditate gente, meditate.

venerdì 3 ottobre 2014

Idiozie come principi di vita e sicurezze basate sull'ignoranza.


Dopo aver mandato a fanculo l'ennesima bdsm-fai da te legata all'ambiente romano per quello che pare rappresentare come uno stato di perenne confusione ed ignoranza totale nel campo della sessualità, torno a parlare di bisessualità, di switch e di donne o oggetti.
La prima citazione ve la tiro fuori da wikipedia, nonostante qualcuno possa di sicuro aver da ridire pure su questo visto che la voce potrebbe essere modificata in modo imparziale da qualcuno che ne avesse avuto bisogno. C'è il però e sono i links. Non mi va, data la settimana d'inferno in cui sono passato, di mettermi li a citarvi esattamente le varie fonti e riportarle qua con tanto di links.
Introduzione:
"L’invenzione della cultura eterosessuale si apre con un’osservazione spiazzante per il XXI secolo: cosa spinge un individuo di un determinato sesso a provare attrazione per un individuo di sesso opposto? Infatti, ciò che solitamente si è propensi a voler spiegare è sempre la tendenza opposta, ossia l’omosessualità, perché considerata (a torto) diversa, non convenzionale, ‘anormale’. L’eterosessualità viene invece passivamente accettata, percepita come uno stato di natura, ufficialmente giustificata da oltre un secolo con la finalità riproduttiva tesa a preservare la nostra specie.
Tin, però, pone un’osservazione interessante. La riproduzione è il fine, non il motivo propulsore dell’attrazione, la conseguenza non la causa. Infatti, si tende più a far sesso per il piacere dei sensi che per dare alla luce un figlio, almeno nella cultura occidentale. Alla luce di questi quesiti, l’autore si lancia in una ricerca storiografica e letteraria alla scoperta della cultura eterosessuale, per sondare le origini di questo modo di pensare e vedere. Quando e perché l’essere umano ha cominciato a credere che solo gli eterosessuali fossero ‘normali’ e a condannare ogni altra forma di tendenza sessuale coesistente?"
Parte dell'introduzione al libro di Louis-Georges Tin, L’invenzione della cultura eterosessuale, Duepunti Edizioni. Salvatore Modugno

Questa è la pagina di Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualità. In particolare cito direttamente dalla pagina: "L'orientamento sessuale viene comunemente dibattuto come una caratteristica dell'individuo, così come per il sesso biologico, l'identità di genere o l'età. Questa prospettiva è incompleta dal momento che l'orientamento sessuale viene sempre definito sulla base dei termini relazionali e necessariamente concerne relazioni con altri individui. Atti sessuali e attrazioni romantiche vengono categorizzati come omosessuali o eterosessuali sulla base del sesso biologico dell'individuo coinvolto in essi, relativamente ai partner. Effettivamente, è tramite la prestazione – o il desiderio di prestare – con un'altra persona che gli individui esprimono la loro eterosessualità, omosessualità o bisessualità. Così, l'orientamento sessuale è integramente connesso alle intime relazioni personali che gli esseri umani formano con altri per incontrare le loro più profonde necessità sentimentali di amore, legame e intimità. Oltre al comportamento sessuale, questi vincoli comprendono affezioni fisiche non-sessuali tra partner, la condivisione degli obiettivi e dei valori, il reciproco sostegno e l'impegno costante."
Questi concetti hanno cominciato ad essere dibattuti nel nostro paese da pochi anni mentre come spesso ho sostenuto per esperienze personali, la bisessualità o l'omosessualità spiccata era accettata nei paesi "vikinghi" (tanto per prendere Scandinavia e Danimarca tutti assieme). Forse anche grazie allo sdoganamento del bdsm, forse anche all'allentamento della morsa clericale e qualche articolo pubblicato sui quotidiani, hanno di sicuro aiutato a diffondere questa cultura.
Tanto per citarne uno: Bisessualità normale? Solo per la scienza Ma la vita reale è tutta un’altra cosa. Da "Il Giornale".

Tutto questo parte da un principio fondamentale che afferma che le persone non sono bianche o nere ma presentano tante sfumature di grigi così accentuate che noi non riusciamo a vederle tutte. In effetti ne apprezziamo solo 16, in realtà sono 256. Così come le persone non sono tutte dom o tutte bottom e che "switchare" è spesso fonte di esperienza e normalità.
Qualche giorno fa, Cat pubblicava questo articolo http://www.wired.it e vi consiglio di aprire il video, andare al minuto 00:58 e sentire queste parole: "I won't do anything to somebody that I haven't experienced into myself". Ops, quello che alla fine vi ho detto sempre. Provate, vi potrebbe piacere. La dominazione non è una pratica, è uno stato mentale. Provare significa allargare le proprie sensazioni. Prima, senza aver fatto un periodo "sotto" non praticavi, non imparavi e se eri un'autodidatta, era fermamente suggerito un periodo di prova "switch" di sei mesi ciascuno con la propria partner.

Per concludere, l'idea che una persona nasca prima schiava o medico o idraulico o dom o master e poi forse sia una persona comunque non abilitata ad esprimere la propria opinione, desideri, piaceri e cosa vorrebbe esplorare, è talmente idiota che mi pare Einstein, sia stato decisamente leggero sulla stupidità: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi."
Buona giornata

lunedì 29 settembre 2014

Forzature, davvero?

Deciso a non voler cercare riferimenti psicologici e testi autorevoli per evitare di scrivere un trattato senza né senso, né autorità, mi limito a scrivere alcune riflessioni su cui anche voi dovreste mettere la testa.
Ok, ho già scritto sulla figura autoritaria in altri post all'interno del blog (1, 2), ci sono altri aspetti da tenere in considerazione.
Per quale ragione e ricado sempre nel solito esempio visto che è pure confermato dalla speciale classifica qui riportata. Il paracadutismo estremo, nel caso, il base jumping di cui a seguito un terribile impatto in diretta.



di seguito il parkour e un altro brutto crash e via così.

Adesso uno si domanda del perché alcune persone pratichino questi sport in cui spesso non c'è una via d'uscita "semplice" ma piuttosto drammatica. Ok, il bdsm non è in gran parte così ma essendo una pratica senza regole, può essere facilmente portato a spinti estremi. Come ho già detto più volte, non c'è niente di sano nel farsi fustigare. Si genera dolore e paura per creare adrenalina ed endorfine. Si fanno questi sport per ricevere una dose massiccia di adrenalina.
Adesso seguite un attimo l'esempio che rimane un semplice punto di riflessione non una regola o un modus di eseguire session ma vorrei stimolarvi nella riflessione.
Se uno entra in una scuola di paracadutismo perché affascinato dal base jumping, dovrebbe essere per forza cosciente dei rischi che corre.
Se una persona contatta un master che ha ben descritto le pratiche che gli piace mettere in campo e che sa gestire, è altrettanto chiaro che quelle cose, prima o poi saranno fatte tutte o quasi.
L'esempio è fatto perché i principi di base sono gli stessi. Non credo che uno sano di mente possa non aver paura al primo lancio e che questa paura sia in progressione più alta via, via che il volo diventa più rischioso.
Così nel bdsm, al primo incontro la paura sarà quella magari di cominciare e via, via con l'approfondire i desideri ed i piaceri più estremi. Senza paura non vi è emozione, senza emozione non si fa niente.
C'è un aspetto molto diverso però tra le due cose. Negli sport estremi, nessuno può "comandarti" di farlo, nel bdsm si. L'unico altro aspetto della vita dell'uomo che presenta questa caratteristica è l'ambiente militare. C'è un comandante e che giusto o sbagliato che sia, rimane lui. Se è un pessimo comandante probabilmente in un azione di guerra metterà a rischio più facilmente la vita dei propri uomini. Beccare un cattivo comandante alle volte non dipende dalla capacità cognitiva o riflessiva ma anche dalla reazione che questo ha alla stessa scarica di adrenalina a cui manco lui è immune e che può falsare le decisioni. Quando qualcuno si arruola in un esercito che è impegnato in zone di combattimento anche con i più buoni intenti del mondo come il peace keeping, prima o poi potrebbe ed anzi sarà, destinato li andando incontro proprio a quello che ho detto poc'anzi.


C'è una scelta di base, l'ordine, che impedisce al soldato di fuggire e che lo spinge ad eseguire e la motivazione. C'è un'altrettanta scelta di base che spinge il neofita a entrare nel mondo bdsm. Qui, vero, la SW e il gesto di sicurezza, interrompono tutto ma rimane il fatto che chi prova vuole arrivare a vivere e spesso si morde la lingua per non pronunciarla.
Il bdsm è piacere, fisico, mentale e sentimentale. Si fa spesso godendo appieno della situazione ed è per questo che è così bello. Dubito che un soldato abbia un orgasmo mentre spara contro qualcuno o qualcosa o se viene preso di mira egli stesso.
Resta il fatto che non una ma molte ad esempio hanno espresso tra gli altri, il desiderio di fare sesso gay, di trovarsi come l'oggetto principale di una festa, di farlo in luoghi strani, di provare sensazioni particolarmente inusuali.
Perché hanno bisogno di un master o di una mistress quando sarebbe così semplice uscire ed andare in un locale gay della zona o iscriversi ad un sito dedicato?
Nel caso, manca l'autorità che impone, la forza d'animo per auto imporsi l'esperimento e se poi le è pure piaciuto, la colpa di sicuro è dell'ordine ricevuto non del desiderio di volerlo fare. Se non ti piace o meglio, se non ti fa godere, cavolo lo fai a fare? Se ti ci infili, ricevi l'ordine e godi poi il master diventa un comodo alibi.
Ecco, spero di essere stato chiaro. :)