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lunedì 20 giugno 2016

domenica 19 giugno 2016

Psicopatia e sociopatia. Violenza mentale e fisica in generale.

Magari da oggi vedrete l'arroganza
in un'altra luce. Chissà.
Intanto l'ultimo post è dato dall'attività di una pagina, creata per sensibilizzare la violenza sulle donne. Se non mi sbaglio l'altro giorno al tg dicevano che sono 50 le donne ammazzate dall'inizio dell'anno. Non ricordo se nella statistica ci fosse anche qualcuna che è stata "solo" danneggiata francamente ma non importa alla fine.
La violenza di per se è qualcosa da condannare e sempre con l'amica che mi ha segnalato la pagina di Facebook: "Non ero io" parlavamo che sarebbe stato meglio dedicare la pagina a tutte le forme di violenza e non solo quella fisica. Non ho il badge della pagina, quindi se ci andate, volentieri premete mi piace e diffondete il lavoro altrui sulla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Ne sarei molto felice.
Visto che questo "lavoro" già lo fanno anche gli altri che stimo, seguito a volermi concentrare anche sulla violenza psicologica e sugli abusi che ne derivano. Credo e rimane una personale opinione, che il gesto sia "figlio" della mente e che in uno stato che si professa "preventivo" e non "punitivo", sia importantissimo sensibilizzare su tali aspetti e che magari, intervenendo a tempo, si evitino azioni e reazioni poco edificanti.

"Con tutto il rispetto per le vittime di questi feroci crimini e per le loro famiglie, va sottolineato che i media non parlano delle forme di “femminicidio indiretto”, quelle perpetrate ad opera di psicopatici invisibili, difficilmente riconoscibili, ma non per questo meno pericolosi, che invece di dar fuoco alla vittima la annientano psicologicamente, poco a poco, provocando in lei serie somatizzazioni, lo sviluppo di patologie importanti, talvolta mortali, o istigandola al suicidio. Non è femminicidio anche questo?" 
https://relazionipericoloseblog.com Ed io direi "Umanicidio" in generale. Le vittime di violenza sono sempre trasversali.

Ora, l'avere un fucile, non significa di sicuro che qualcuno ha intenzione di usarlo contro altre persone. Magari ci va al poligono e spara alle sagome e si diverte come un matto. Così, prima di proseguire il discorso, un introduzione per capire meglio la mentalità psicopatica (così imparo pure io). Pssss... non sono un medico, ribadisco di aver studiato un po' di psicologia per cause di forza maggiore ma non ho né gli attributi, né i titoli per essere preso alla lettera. Si tratta quindi di articoli da leggere e magari discutere per sensibilizzare e li si fermano. La solita occasione per introdurre e poi magari approfondite per conto vostro in siti o con persone con la qualifica adatta.

Introduzione:
Da Leggilo.net
"Tratti di uno psicopatico
La psicopatia potrebbe essere correlata a differenze fisiologiche nel cervello: la ricerca ha mostrato, infatti, che gli psicopatici hanno delle componenti cerebrali sottosviluppate, le quali sarebbero responsabili della regolazione dell’emozione e del controllo degli impulsi. Gli psicopatici, in generale, hanno difficoltà ad instaurare legami d’attaccamento di tipo emotivo con gli altri, ma creano relazioni artificiali, superficiali, pensate affinché ci sia un beneficio per se stessi. Infatti, le persone sono viste come pedine da usare per raggiungere i propri obiettivi. Costoro, infine, raramente si sentono colpevoli per il loro comportamento e non importa loro quanto hanno ferito gli altri. D’altro canto, spesso gli psicopatici possono essere visti dagli altri come affascinanti e fidati, come persone che hanno lavori costanti, normali. Alcuni hanno famiglie e relazioni d’amore con un compagno. Anche quando cercano di essere ben educati, possono aver individuato un grande guadagno per loro stessi.

The Jocker
Tratti di un sociopatico
I ricercatori pensano che la sociopatia sia il risultato di fattori ambientali, come l’allevamento di un bambino o di un ragazzo in un contesto familiare negativo, caratterizzato da abusi fisici, emotivi o traumi durante l’infanzia.
I sociopatici, in generale, tendono ad essere più impulsivi ed imprevedibili nel loro comportamento. Anche se hanno difficoltà nel formare un attaccamento con gli altri, alcuni psicopatici possono essere capaci di instaurare un legame con un gruppo o persona della stessa opinione. Diversamente dagli psicopatici, molti sociopatici non hanno lavori a lungo termine o non presentano una vita familiare normale. Quando un sociopatico assume un comportamento criminale, lo fa in maniera impulsiva e largamente non pianificata, con poco riguardo per i rischi e le conseguenze delle loro azioni. Costoro, inoltre, possono facilmente diventare agitati ed arrabbiati, il che risulta, qualche volta, in scoppi violenti. Questi tipi di comportamento aumentano le possibilità che siano arrestati." Da "Psicologi italiani"

Da https://relazionipericoloseblog.com/2015/10/07/le-emozioni-dello-psicopatico-cosa-e-capace-di-sentire/, Dangerous Liaisons & The Seducer. Il blog italiano di Claudia Moscovici. Vi consiglio anche qua di leggerlo tutto.
"Immaginate una persona che non riesce a mettersi nei panni degli altri e non è in grado di sentire alcuna emozione in modo profondo; un individuo tormentato da noia ed irrequietezza e che si gratifica imbrogliando, manipolando e controllando il prossimo; un uomo che può fingere rispetto o gentilezza ma che fondamentalmente guarda gli altri con disprezzo, come se fossero oggetti da usare per solo divertimento o soddisfazione temporanea; una persona che soffre di un incurabile e assoluto egocentrismo. Nemmeno un quadro così misero riesce a fotografare la povertà emotiva degli psicopatici. Può descrivere cosa non sono in grado di sentire ma, per riuscire a capire come e perché questi individui sono spinti a ferire gli altri, bisognerebbe capire cosa invece sentono. Una cosa è certa: non sopportano la solitudine. Come noi tutti non potremmo sopravvivere senza cibo ed acqua, così, a livello emotivo, loro non possono sopravvivere senza vittime. Ovviamente l’amore viene da loro guardato con disprezzo. Considerano le persone che stanno in coppia in modo onesto e premuroso come imbecilli e buoni a nulla. Dal momento che non sono in grado di provare amore, e nemmeno di comprendere il significato dell’onestà, considerano la moralità una forma di debolezza. Deridono gli esseri umani che provano emozioni ma, allo stesso tempo, non possono fare a meno di nutrirsi dei reali e più profondi sentimenti di chi sa amare: in altre parole, delle persone che loro usano, sfruttano, feriscono e con cui giocano e a cui mentono. Gli psicopatici sono spesso predatori sessuali ma, ancor di più, predatori emotivi. Ciò che vogliono va oltre il desiderio sessuale del corpo delle vittime: sentono piuttosto il bisogno di appagare la forte voglia di far male e di affermare il proprio senso di superiorità; lo fanno possedendo gli altri e devastandoli interiormente ed esteriormente, nell’anima e nel corpo. La loro struttura emotiva è come un’idrovora che succhia energia agli altri. Ecco perché gli psicopatici sono dei veri e propri vampiri umani, non meno pericolosi di quelli dei cartoni animati. Il repertorio emotivo di questi signori non è solo carente di empatia. E’ assente, infatti, la capacità di provare qualsiasi emozione che richieda padronanza di sé e consapevolezza psicologica. Quelle provate dagli psicopatici, infatti, sono “proto-emozioni”, tanto intense quanto brevi e, comunque, non meno dannose.

Lo scritto da: Comportamento psicopatico e personalità psicopatica (Alexander Lowen). L'articolo qui riportato non vuole essere una trasformazione o la modifica del significato originale ma semplicemente un estratto di passi salienti e se vi interessa, potete di sicuro leggerlo nella sua interezza nel link che vi ho messo. Ho volutamente tralasciato i condizionamenti genitoriali, l'eccitazione sessuale ect., ect..

"...1′Associazione Americana di Psichiatria, per descrivere una persona che ha comportamenti irrazionali contro la società, ha sostituito il termine “psicopatico” con il termine “sociopatico”. Ma così facendo si escludono molti aspetti del comportamento psicopatico dal concetto di malattia emozionale. Tale comportamento, come vedremo tra breve, è un evidente disturbo del funzionamento mentale, come denota la parola “psicopatico”. Manterrò quindi il termine psicopatico per tale comportamento e userò “sociopatico” solo per descrivere un comportamento apertamente antisociale. Qual è il comportamento psicopatico? Ci sono alcuni aspetti ben conosciuti di tale comportamento, per esempio quando una persona mente continuamente mostrando di non avere alcuna considerazione per la differenza tra il vero ed il falso. Potremmo chiamare costui un mentitore psicopatico, intendendo che egli crede alle sue menzogne e che non sa distinguere il vero dal falso. Per lui vero e falso sono la medesima cosa, il che in realtà equivale a dire che tutto è una menzogna.
Non c’è nessuna verità e così egli non è cosciente di dire una menzogna, in altri termini potremmo affermare che il mentitore psicopatico crede a ciò che dice senza metterlo in dubbio. Un altro aspetto del comportamento psicopatico è la quasi totale indifferenza per i sentimenti e la sensibilità degli altri. Egli potrà fare o dire cose che feriranno un altro e tuttavia rimanere inconsapevole dell’effetto delle sue azioni. Potrebbe a ragione negare l’intento, ma va oltre e ne nega il significato evidente. Ci è anche familiare l’idea che la persona psicopatica non ha coscienza, non fa nessuna distinzione tra giusto e sbagliato, buono o cattivo. Di conseguenza, quindi, egli non ha nessun senso di colpa. Perciò in casi estremi lo psicopatico arriverà a rubare o a truffare, come se facesse la cosa più naturale. Certamente sa che rubare è sbagliato ma non vede il proprio comportamento in questa luce. A causa di queste caratteristiche della loro personalità, gli psicopatici possono notoriamente passare anche per brave persone. Possono farvi credere che ciò che essi dicono è vero, forse perché lo credono essi stessi, o perché non credono nulla. Possono convincervi della loro innocenza anche quando siete stati testimoni personalmente della loro azione scorretta. E possono sopraffarvi con la loro incredibile apertura. Così voi siete beffati. Un giorno vi rendete conto di essere stati incastrati e allora riconoscete l’altro come un truffatore, un ladro o uno psicopatico. Siete furiosi sia nei suoi confronti che nei vostri, dal momento che non avreste mai immaginato di essere così sciocchi.
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Nella personalità psicopatica ciò che manca sono i sentimenti. Egli non prova quei sentimenti comuni che danno significato e direzione alla vita della maggior parte delle persone. Egli non sente alcun desiderio o bisogno degli altri e perciò non si sente respinto o tradito. Non sente la tristezza, quindi non puoi sentire nessuna rabbia reale. Non ammetterà nemmeno di aver paura: egli nega di aver paura. Si metterà spesso incautamente in situazioni pericolose, forse per provare a se stesso di non avere paura. È l’assenza di sentimenti che rende lo psicopatico inumano. In chiunque, nella misura in cui i sentimenti vengono a mancare, c’è una corrispondente mancanza di umanità. Tuttavia lo psicopatico può allestire una messa in scena di sentimenti che possono passare per autentici. Può apparire arrabbiato nel caso in cui la sua immagine sia attaccata o egli sia frustrato nel tentativo di proiettarla. Può apparire triste nel caso in cui la sua immagine sia respinta, ma cercate di farlo piangere e constaterete che la sua tristezza è solo superficiale. Le emozioni più profonde che provengono dall’intimo di una persona, come quella voce interiore che noi chiamiamo coscienza, sono tagliate fuori dalla sua consapevolezza.
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Uno psicopatico al 100% non ricorrerà mai a una terapia. Egli non presta fede né ha fiducia a sufficienza negli altri per chiedere a qualcuno di aiutarlo. Non possiede inoltre il senso di un’identità con altre persone e questa mancanza lo rende asociale. Uno psicopatico autentico è in realtà un sociopatico. Ha tagliato fuori se stesso da qualunque relazione significativa con gli altri e ha strutturato se stesso contro le persone e la società. Anche quando gli viene offerto aiuto egli lo stravolge per adattarlo alle proprie mire psicopatiche.
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Non essendo psicopatici puri essi sono soggetti all’ansia e alla depressione. La loro ansia deriva dal conflitto tra l’immagine e i sentimenti. Essi devono avere dei sentimenti altrimenti non potrebbe esserci l’ansia. La depressione è la diretta conseguenza del collasso dell’immagine o dell’illusione, ma questo può capitare solo quando l’immagine non domina l’intera personalità. Un altro disturbo che emerge è una mancanza di sentimento.
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La difesa psicopatica è volta a garantire che i sentimenti non raggiungano un’intensità tale da minacciare la sopraffazione dell’Io.
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Egli è in grado di provare solo dei sentimenti astratti a livello cosmico e diventare così un mistico. A questo livello può parlare di sentimenti ma sta parlando di astrazioni o di spiriti e non dei sentimenti dei comuni mortali la cui vita è una lotta per i piaceri semplici e la gioia di vivere. Questo è il risultato del fatto che lo psicopatico manca di senso d’umanità. A livello della sua psicopatia egli è inumano. Egli non può e non oserebbe mai mettersi nelle condizioni di un essere umano.
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Da Le radici in cielo 
Significa fondamentalmente essere debole in condizione di bisogno. Negli aspetti più importanti della vita, un essere umano è debole. Egli non ha chiesto di venire al mondo e non ha nessun controllo su quando morirà. Non può scegliere colei o colui di cui si innamorerà. Non è padrone del proprio destino. La sua debolezza è tollerabile poiché tutti gli esseri umani condividono lo stesso destino e ognuno ha bisogno degli altri per opporsi alle tenebre, per star lontano dal freddo, per dare un senso all’esistenza. Ognuno di noi ha bisogno degli altri per procurarsi la luce, il calore, l’eccitazione e la sfida. Solo all’interno di una comunità umana possiamo osare affrontare il terrore dell’ignoto. Rispetto a tali bisogni umani lo psicopatico non costituisce un’eccezione. Anche lui ha bisogno degli altri. Tuttavia non osa e non può riconoscere questo bisogno. È troppo pericoloso.
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Egli si propone come uno al di sopra degli altri dal momento che non ha bisogno di nessuno.
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non esistono psicopatici senza seguaci? La risposta è no. Lo psicopatico deve avere almeno un seguace, un fedele, uno schiavo: potrebbe essere la sua donna, la sua prostituta, il suo amante omosessuale. Ma deve sempre avere qualcuno che abbia bisogno di lui. Lui non può essere solo.
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Naturalmente il gioco regge fino a che il seguace non dice al leader: “Tu hai bisogno di me tanto quanto io ho bisogno di te, se non di più. Tu hai paura della vita e della morte tanto quanto me, se non di più. Sei così spaventato che non oseresti mai ammettere il tuo bisogno”.
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Ci sono altri fattori che entrano a far parte dell’eziologia della psicopatia. Il bambino è soggetto a una considerevole manipolazione, che spesso arriva a un vero lavaggio del cervello, nella misura in cui i genitori o un genitore cercano di instillare nella mente del bambino un’immagine di come essi lo vogliono. C’è spesso nella famiglia una lotta di potere di cui il bambino è consapevole e in cui egli viene usato da uno dei genitori contro l’altro.
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Da cosa si riconosce uno psicopatico o un comportamento psicopatico? Questa domanda merita qualche osservazione. Collegata a questa domanda ce n’è un’altra relativa a coloro che da lui si fanno ingannare, alle sue vittime, ai suoi seguaci. Chi si fa irretire dallo psicopatico? E come mai ci sono persone così vulnerabili? Ho parlato dello psicopatico come di una persona che fa promesse non intenzionato a mantenere. Questo significa che così facendo perde la sua integrità. Ho notato che il problema di base non è l’incapacità di sentire o di avere sensazioni fisiche, ma la negazione del corpo, dei sentimenti e delle sensazioni. Naturalmente la negazione dell’Io rispetto alla funzione percettiva crea una mancanza di sentimenti a livello percettivo, ma tale mancanza è diversa da quella presente nella condizione schizoide. La negazione da parte dell’Io è una condizione patologica nell’apparato psichico, il che giustifica il termine “psicopatico”.
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Da Le radici in cielo 
Altre due funzioni fisiche sono disturbate in modo tipico. In primo luogo la genitalità. Essa non è connessa alla sessualità del corpo, che resta tagliato fuori da qualsiasi sentimento di amore. Per questo motivo lo psicopatico non conosce la differenza che passa tra fottere e fare l’amore, proprio come non conosce la differenza che c’è tra mentire e dire la verità. Reclamerà che non vi è alcuna differenza perché davvero egli non la può percepire. Non sto condannando l’individuo che fa del sesso senza amore o per lo meno non più di quanto biasimo una persona che mente. Ciò che voglio sottolineare è che è proprio dello psicopatico non riconoscere e non sentire la differenza.
Devo fare una nota: ho sempre detto che per me scopare e fare l'amore sono la stessa cosa. Non perché non riesca a distinguerle ma perché fare del buon sesso, non solo ci vuole sentimento ma anche fantasia e pochi "limiti". Fare l'amore nel senso più tradizionale del termine è la base, la parte fondamentale di un rapporto qualsiasi esso sia. Fare l'amore riporta le persone alla realtà, al concetto di sano sesso, di dolcezza, di rispetto, di rispetto di integrità. Non conoscendo fino a qualche mese fa questo genere di patia, mi fa piacere aver imbroccato la strada giusta e che le basi, non erano e non sono del tutto sbagliate. Però è bello imparare.
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Precedentemente ho detto che lo psicopatico non vi vede. Siete solo un’immane nella sua mente. La sua percezione visiva è intatta, così la vostra immagine viene registrata nella sua retina. Ma vedere è molto più che la registrazione di un’immagine. È una funzione sensoriale che significa che egli ha la sensazione di voi. 
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A livello psicologico la mancanza di integrità è riflessa nella mancanza di principi morali. Nella nostra attuale cultura un’espressione come “principi morali” può sembrare fuori moda e connessa a una mentalità autoritaria. Nella nostra ribellione contro principi imposti, ci lasciamo sfuggire che ci sono dei principi naturali. La sincerità è uno di questi principi. I bambini piccoli sono naturalmente sinceri. Nessuno glielo ha insegnato. Più tardi impareranno a dire bugie ma si può sperare che non perderanno la capacità di distinguere una menzogna da una verità. E si può sperare che si atterranno al principio che l’onestà è la miglior politica.
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Si può dire quindi che lo psicopatico è una persona senza principi. Questa è la natura essenziale della sua struttura caratteriale. Il corollario di questa considerazione è che ogni persona il cui comportamento non è governato da principi morali interni è uno psicopatico. Non vorrei esagerare affermando che un bambino in questa situazione può essere visto come un piccolo dio. Ed è possibile anche che sia stato davvero adorato come un dio dal proprio genitore, che però lo ha anche usato e ha abusato di lui. Questo modo di vedere lo psicopatico probabilmente vi sorprenderà, ma osserviamo queste analogie: un dio non può commettere errori, non ha coscienza, non crede ad altro che a se stesso, un dio è al di sopra di ogni considerazione di giustizia ed errore, verità e menzogna. È al di sopra delle debolezze e della vulnerabilità umana. Proprio come lo psicopatico. Non ha bisogno degli altri, sono gli altri ad aver bisogno di lui. È onnipotente, proprio come crede di essere uno psicopatico.
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E mi stupisce molto che nella nostra cultura ci sia qualcuno che non ce l’abbia. Alcuni lo ammettono apertamente. Essi vogliono essere trattati da me come persone speciali. (Basta farsi un giro per facebook.)
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Una donna, per esempio, una volta mi disse: “Ho sempre pensato di essere speciale. Mi è sempre stato detto che avrei potuto ottenere tutto ciò che volevo se mi fossi impegnata duramente, e io mi sono convinta di ciò. Non è forse questo lo stile di vita americano? Sono riuscita a ottenere molto, ma ciò non ha funzionato per ciò che concerne l’amore e la sessualità". Una volta invece uno psichiatra mi disse: “Per me essere speciale significa conoscere i segreti della vita delle persone, io sono seduto dietro le quinte come un regista o un produttore che sa tutto su ciò che accadrà”.
Le persone normali sono in contatto tra loro, appartengono alla razza umana, condividono le battaglie comuni, non sono sole. La persona speciale invece non è legata o vincolata a chi la fa sentire speciale. Questo diventa molto chiaro nel corso della terapia. Il bambino che non è stato speciale è libero. La persona speciale non solo sta appartata rispetto agli altri ma è al di sopra di essi. Ho già parlato precedentemente di quest’aspetto della psicopatia. Le persone comuni sono radicate nella realtà della vita. Mentre le persone speciali sono destinate a vivere in disparte un destino speciale, la gente normale ride e piange, prova dolore e piacere, conosce gioia e dolore. In poche parole essa vive la propria vita, mentre la persona speciale immagina la propria vita. C’è una qualità che associamo al termine “comune” e che manca nella persona speciale: il senso comune. È la mancanza del senso comune che rende la persona credulona, proprio come è la negazione del senso comune che spinge lo psicopatico a investire la sua vita e le sue energie nell’inutile tentativo di soddisfare un’illusione.
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Lo psicopatico ha fama di essere un manipolatore. Tutte le sue manipolazioni e manovre hanno lo scopo di farlo apparire speciale agli occhi degli altri. Tutti coloro che manipolano gli altri hanno nella loro testa questa intenzione, e tutti coloro che hanno l’immagine segreta di essere speciali sono dei manipolatori. Fare promesse che non possono essere mantenute equivale a manipolare. Il campo politico è pieno di tali persone, oggigiorno. Ma anche il campo della terapia non è immune da tali elementi psicopatici. Tutti gli approcci che vi promettono di salvarvi, di soddisfarvi, di farvi realizzare, e così via, sono delle manipolazioni che hanno il fine di far considerare il loro promotore come un individuo speciale. Lui ha le risposte. Lui conosce il modo. Lui può dire o mostrarvi come fare. E le persone cadono in queste promesse perché sono smarrite e disperate; ma diventano preda di questa gente anche perché nel loro intimo si considerano anch’esse speciali. A loro non importa se altri su quella stessa strada hanno raccolto solo fallimenti. Loro si rifiutano di vederli. Credono che ciò che accadrà a loro sarà diverso perché sono speciali. 


fonti: http://www.angolopsicologia.com/2015/05/vampiri-emozionali-come-riconoscerli.html
http://www.lapersonagiusta.com/essere-felici/difendersi-seduzione-attrazione-uomo/
http://lamenteemeravigliosa.it/alcune-persone-mondo-gira-intorno/
http://lamenteemeravigliosa.it/si-relazionano-le-persone-manipolatrici/
http://www.benessere.com/psicologia/arg00/ricmor.htm
http://www.psicologi-italiani.it/psicologi/area-pubblica/saperne-di-piu-su-psicologia-e-psicoterapia/le-differenze-fra-la-psicopatia-e-la-sociopatia.html
http://artedisalvarsi.wordpress.com

venerdì 17 giugno 2016

Ho chiuso la mia porta al mondo

Ho chiuso la mia porta al mondo;
ho lasciato fuggire la mia carne nel sogno…
Mi sono chiuso dentro, magico, invisibile,
e nudo come un cieco.
Pieno fino al bordo stesso degli occhi,
mi illumino da dentro.
Tremulo, trasparente,
sono rimasto sopra il vento,
come un limpido vaso
di acqua pura,
come un angelo di vetro
in uno specchio.

(Emilio Prados)

martedì 14 giugno 2016

南無妙法蓮華経


Mi inchino al divino in te...

Un'altra persona se n'è andata pochi giorni fa. Un funerale buddista che ne ha lasciate molte altre attonite sia per il lutto stravolgente di per se e per la cerimonia. D'altra parte "buddista" è un universo intero e quando ho chiesto il "nome dopo la morte" per fare una tavoletta e beh, alla fine ho dovuto sorvolare.
Non importa. Tornerà in chissà quale forma o vita ma tornerà. Come ho già detto più volte, credo che alcuni animali che incontriamo e con cui condividiamo l'esistenza, abbiano un particolare significato o ragione di essere. Ci sono così tanti dettagli e casualità che è molto strano che si tratti solo di coincidenze. Credenze di cui non ho prove ma che di sicuro mi lasciano un po' perplesso e affascinato.

Già da qualche giorno avrete rivisto passare come autrice "Geisha rossa" che è già stata presente qua in anni passati. Poi si sa come vanno le cose e tanti post sulla tipamica sono per lei. Così che evitiamo dubbi e franitendimenti. Nel frattempo l'header è cambiato, si vede no? :)
Così nel caso, nel prossimo post in cui ho intenzione di parlare ancora di narcisismo visto che ne parliamo spesso e volentieri a telefono, magari si impara insieme a difendersi.

Volevate che parlassi di bdsm alla prima botta? :)
Naaaaaaa. :)

sabato 28 maggio 2016

Ascoltando...

I know you've suffered
But I don't want you to hide
It's cold and loveless
I won't let you be denied
Soothing
I'll make you feel pure
Trust me
You can be sure
I want to reconcile the violence in your heart
I want to recognise your beauty's not just a mask
I want to exorcise the demons from your past
I want to satisfy the undisclosed desires in your heart

Undisclosed Desires - Muse

sabato 7 maggio 2016

Draghi e spostamento blog

Sera. :)
Come da tempo "promesso" mi sposterò da blogger. Ho acquisito uno spazio web per fare come meglio credo e non dipendere da sto "coso". Quando? Boh. Devo mettere il blog off, fare gli spostamenti dns e via così. Se mi vedete risparire è per quello. Tolto il dominio da qua, automaticamente il blog tornerà a www.mastro-desade.blogspot.com e non riceverete più gli aggiornamenti del feed in automatico che è centrato sul dominio.
Nel frattempo la mia tipamica preferita mi ha spedito un bell'articolo che m'ha fatto sorridere. Viene da Focus.it ma ne rilancia uno di "Nature".



"Una scoperta a dir poco sensazionale è stata appena pubblicata su Nature, e se non fosse per l'autorevolezza della fonte, saremmo portati a definirla una bufala. La sostanza dell'articolo è che i draghi, esseri da sempre considerati frutto di leggende popolari, sono in realtà esistiti davvero, nel Medioevo. E sono destinati a tornare. Il paper elenca i fattori che determineranno la resurrezione dei giganti alati sputafuoco, alcuni dei quali paradossali, come la crisi economica e la mancanza di una politica globale per combattere il riscaldamento globale (global warming). IL MANOSCRITTO RITROVATO. La rivelazione arriva uno studio congiunto di da Andrew J. Hamilton (University of Melbourne), Robert M. May (University of Oxford) e Edward K. Waters (University of Notre Dame, Australia), che hanno analizzato alcuni documenti da poco ritrovati presso la Oxford’s Bodleian Library, in occasione degli intensi lavori investigativi su manoscritti dell'epoca della Magna Charta, di cui quest'anno si celebrano gli 800 anni. Il documento, letteralmente disseppellito dalla polvere della biblioteca inglese, è attribuito al monaco Godfrey of Exmouth ed è illuminante su alcuni aspetti della vita quotidiana inglese del tredicesimo secolo. Secondo gli studiosi, i testi sembrano dimostrare inequivocabilmente la prova dell'esistenza reale dei draghi nel nostro mondo e addirittura l'impatto che hanno avuto sulla popolazione. Non è un caso che miti e leggende di tutto il mondo ne parlino, dagli scritti dello zoroastrismo alla letteratura greca, dalle religioni slave alle credenze asiatiche. Fino al dipinto di San Giorgio e il Drago, e ai film hollywoodiani. San Giorgio e il drago in un dipinto di Paolo Uccello, conservata alla National Gallery di Londra e databile al 1456 circa. UN'EPOCA D'ORO (E ARGENTO). Sbalorditi dalle rivelazioni del testo di Exmouth, i tre studiosi hanno esaminato altri documenti posteriori, che hanno consolidato le evidenze: i draghi hanno davvero proliferato nel periodo medievale. Hanno potuto regnare incontrastati sugli uomini grazie all'abbondanza di cibo (gli esseri umani stessi, in special modo i cavalieri), alla disponibilità di materiali per la nidificazione (oro e argento) e a un periodo climatico inaspettatamente caldo, necessario per mantenere una alta temperatura boccale e nasale, cruciale per la loro sopravvivenza. Inoltre, gli strumenti considerati "magici" per combatterli non funzionavano più, cosa che fra l'altro può avere contribuito a relegare streghe e maghi nella sfera della blasfemia: non più in grado di contrastare i draghi, hanno perso il loro ruolo utile nella società, che ha iniziato a perseguitarli per le loro credenze non ortodosse (ad esempio l'eliocentrismo). Fu il periodo della Prima Stirpe dei draghi (nel paper vengono chiamati “bestie ectotermiche”). Il retaggio dei Draghi è ben presente anche nell'architettura. | JONATHAN IRISH/NATIONAL GEOGRAPHIC CREATIVE/CORBIS L'IBERNAZIONE. Gli autori dello studio individuano la fine del dominio dei draghi verso la fine del quindicesimo secolo, smentendo quindi gli studi che ritenevano il quattordicesimo secolo come l'epoca della loro fine. Le cause sono da individuare nel calo delle temperature che colpì l'Europa fra 1400 e 1650 circa (la cosiddetta Piccola Era Glaciale) e nella carenza di cibo (era finita l'epoca cavalleresca). Questi elementi, combinati, non avrebbero però provocato l'estinzione, ma solo innescato un processo di ibernazione delle varie specie di mostri. Periodicamente qualche drago si risvegliava dal grande sonno per verificare se le condizioni ambientali potessero consentire un ritorno. Si registrò il sorgere di una Seconda Stirpe, fra 1680 e 1690, favorita dalla fine del periodo freddo. Poi un nuovo grande sonno. Fino ai nostri tempi. IL RITORNO. Nelle ultime decadi alcuni fattori di cui non stiamo tenendo conto stanno "lavorando" per l'avvento della Terza Stirpe dei draghi. Sono fenomeni apparentemente non riconducibili a un'eventualità del genere, ma pare proprio che gli indizi principali siano la scarsa attenzione al global warming e il fallimento delle politiche economiche, che stanno rimettendo in circolo oro e argento come beni rifugio (gli autori parlano di "quantitative thieving"). A questo si aggiunge il paradossale ritorno dei cavalieri in Australia. Tutto questo potrebbe indurre i draghi a uscire dall'ibernazione e riaffacciarsi nel nostro mondo. Che cosa mangeranno? Ovviamente pesci, anzi pesci d'aprile. Se siete arrivati fin qui con il giusto scetticismo non sarà stata una sorpresa. Ad ogni modo, buon pesce da aprile da Focus e Nature. E dai draghi. Nella gallery qui sotto la storia e le radici della loro leggenda spiegate seriamente."
Ok, è un "pesce d'aprile" a cui pare che Focus abbia abboccato ma è carino :)