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lunedì 28 maggio 2012

Taiko 太鼓 i grandi tamburi giapponesi: il battito del cuore

Taiko in giapponese significa grande tamburo. Questi anticamente erano posti fuori dai templi e venivano suonati per richiamare l'attenzione degli dei. Ancora prima venivano suonati durante le feste militari e durante le feste.
Dagli anni '50 del secolo scorso, questa musica è diventata spettacolo e attrazione. Intorno nel '71 alcuni gruppi si riunirono nell'isola si Sado (Giappone), per preservare la loro cultura e la loro musica diffondendola attraverso i tamburi.

I taiko si dividono per forma e dimensione:
l'o-daiko, appunto il grande tamburo,
i miyadaikos, quelli di media grandezza,
lo shime-daiko, quello piccolo e infine,
il gojinjo-daiko che viene appeso alla cintola.

E possono essere conici o a forma di botte. Sono tamburi esclusivamente fatti ad ascia con molta, solita pazienza ed il risultato è spettacolare. La pazienza, la determinazione, il volere raggiungere la "perfezione", porta spesso a risultati eccelsi come questo.

Kodō 鼓童

significa infatti "il battito del cuore". Il suono di questi tamburi ricorda molto quello del nostro organo con tutte le sue variazioni. Il suono del Kodo non è altro che questo, il suono dell'anima.
Attualmente vi sono gruppi che fanno diversi tipi di musica. Dal riarrangiamento di quella tradizionale a brani ex novo vanno dal classicismo scenico tradizionale, a rappresentazioni guerriere anche attraverso l'integrazione di più strumenti che non si limitano ai tamburi ed ai flauti.


Il brano seguente è dedicato alla madre terra eseguito dal gruppo Kodo (Isola di Sado) e che ha fatto un grazi successo a livello mondiale per via della sua emozionante musica.



Di seguito vi propongo due pezzi del gruppo TAO (non a caso è!), di Kuju Oita (Giappone). ll primo è un video di presentazione molto spettacolare, il secondo più lungo di un concerto live 2011, l'arte marziale del suonare i tamburi.





Taiko è "come vuole la cultura giapponese, il corpo e il suono sono due cose intimamente connesse come la terra e il cielo." Il posto più bello dove vivere i nostri sentimenti.

fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Taiko
http://www.lifegate.it/it/eco/people/viaggi/viaggiare/kodo_l_antica_arte_nipponica_di_suonare_il_tamburo.html
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/03/06/news/kod_il_cuore_grande_della_musica_dei_tamburi-31058016/
http://www.kodo.or.jp/news/index_en.html

domenica 27 maggio 2012

Pubblicazioni così per fare spettacolo

Stamattina mentre riordinavo il blog e le tags, controllavo qualche galleria fotografica che è andata a farsi friggere e rimesso su le foto, sono imbattuto sull'ennesimo post in un ennesimo blog di un altrettanto ennesimo master di cui si parla principalmente di cultura bdsm, libri, film, scritti e cose del genere. Ovviamente il blog è protetto dal copyright su cui si dichiara che non bisogna scopiazzare ma l'autore da quel poco che ho letto scopiazza di brutto e non cita fonti.
Oddio, da quel che scrivo alle volte sembra che stia qua a criticare il mondo e che le cose buone le faccia solo io. Naaaaaaaaaaaaaa. La prima cazzata è quando mi sveglio la mattina, la seconda è quando mi guardo allo specchio e la terza è quando decido di scrivere qui sopra e la quarta è quando sopravvivo alla giornata.

Il vero mio problema se così lo posso dire è che mi guardo intorno è vedo così tanta superficialità e leggerezza e vedo gente che tenta di approfondire argomenti che tanti esperti hanno durato fatica ad approfondire in una vita di studio serio.
Intanto il bdsm che facciamo noi deriva da una cultura giapponese, lontana nel tempo e la cultura non è solo scritti o immagini o dipinti o oggetti o architettura. La cultura nasce dal valore dei piccoli gesti della quotidianità ricoperti di una gran massa di più o meno grandi contraddizioni anche in serio conflitto tra di loro.
Per chi vuole approfondire la nascita dello western bondage, suggerisco di nuovo il sito ti Tokyo bound
dove è assolutamente necessario conoscere l'inglese.
Pur avendo approfondito la cultura giapponese per anni anche per me è stato difficile capire alcune cose, sentirle dentro e viverle forse nel modo in cui davvero esse stesse si esprimono per loro natura. Alle volte è come leggere più volte lo stesso libro ed ogni volta riuscire ad afferrare qualcosa di nuovo, di vedere mutare quello che si pensava prima ed raggiungere ogni volta il suo cuore profondo. Insomma non si finisce mai di imparare ed imparando si sbaglia.

D'altra parte n'è mica solo opera sua. L'altro giorno mi arriva una bella segnalazione di un "taccuino"  su cui una sedicente misstress "Cruddy" di soli vent'anni, aveva spudoratamente scopiazzato cosa sia il bdsm da questo blog, senza citarne la fonte ma semplicemente attribuendosene l'affinità intellettuale. M'importa un corno alla fine, lo senti vicino? Mi sta più che bene ma rispetta chi scrive di sana pianta, chi non cita il libro e la frase ad effetto ma secondo le sue esperienze, per quello che ha letto ha scritto qualcosa di unico, bello o brutto che sia.
A che mi serve di parlare sul blog della recensione del libro x se non per invitare qualcuno a comprarlo e leggerlo e poi discuterne? Ti pagano? O.o. Oppure uno lo fa solo per attrarre persone e scambiare opinioni su questo o quell'altro che alla fine di sostanza non c'è nulla.
Capire il bdsm significa capire il Giappone, il Giappone è evoluzione del buddismo tradizionale che è diventato shintoista ma che alle volte è un miscuglio del tutto e nessuno su questa terra è in grado si spiegartelo.




"Il vuoto nella cultura orientale - 1
Il taoismo, per il quale il vuoto è costitutivo dell’universo quanto il pieno (l’esempio classico è quello del vaso, che non si può pensare se non come cavità vuota circondata da materia utile a trattenere l’acqua), e lo zen, che esperisce il vuoto tramite “pratiche” rituali, mettono in evidenza ciò che è assente ma presiede a quel carattere, quell'essenza, universale che va sotto il nome di “impermanenza”. Il vuoto orientale è reale, concreto; ma in Occidente mancano le parole per configurare il suo operare, la sua luminosa in-essenza produttiva, di cui è possibile avere un’esperienza positiva attraverso le forme d’arte orientali che, invece di “rappresentare” un oggetto, “presentano” il vuoto tra le cose, ciò che le individua e distingue." http://www.meditare.net/vuoto

Potrei dire che entro quello spazio vuoto ci sta la nostra anima ma sarebbe comunque riduttivo. Potrei dire più spazio e quindi più possibilità di espansione della nostra anima in quello stesso spazio ma sarebbe di nuovo riduttivo. Dove sta l'armonia, e l'essenza di ogni cosa e di ogni vita che la crea e la sensibilità per afferrarla? Non c'è. 

"Vuoto e meditazione
Il vuoto non è un'entità negativa, quindi da non confondere con l'inesistenza. Si tratta solo di una semplice assenza, di uno spazio autonomo, affrancato, apparentemente incoerente. E' come una cavità ricolma di nulla, ma pronta e disponibile ad accogliere come ad elargire, a ricevere quanto a donare. Quando i pensieri si diradano o il loro flusso rallenta sopraggiunge una pausa, una discontinuità e un'ordine a cui non siamo abituati e che viene interpretato come vuoto. Possiamo dirlo silenzio? Sarebbe meglio indicarlo come distanza dal consueto frastuono che permette di percepire ... l'armonia dell'inaudibile. Basta predisporsi, essere più attenti, pazientare, ascoltare ... 

Invece di imparare a vuotarvi la testa, in genere ve la riempite di libri, di commenti, di idee vostre, di opinioni consolidate dove ragione sta spesso dalla vostra parte. Giusto. Ma se si parla di zen, no! Mollate i libri, mollate i preconcetti, mollate le vostre sicurezze, mollate le giuste incertezze piene di dubbi o nessuno riuscirà mai davvero a riempire una tazza già colma. E' più semplice così come fate voi? Di sicuro lo è ma non è zen, non è cultura giapponese e alla fine sono solo corde e sesso sciatto. Invece di sedervi, di pazientare di crescere di imparare perché fuggite se state bene? Non funziona manco nella visione occidentale il tutto ed il subito: "l'erba voglio non esiste manco nel giardino del Re".
Altra cosa è voglio una sensazione forte, subito emotiva e quel che succede succede. L'ho appena scritto su fb: salite su un aereo, buttate fuori prima il paracadute poi vi lanciate voi. se riuscite ad afferrarlo, indossarlo e ad aprirlo in tempo avrete il vostro rush emotivo. L'effetto sui sentimenti e sulle relazioni è lo stesso, se ti va bene è una volta, per il resto sono solo SPLAT!

E' la classica domanda da 10.000.000 di euri. Che cercate nella vita, la pura bellezza estasiante in grado di colpirvi immediatamente e stimolare subito le sensazioni o l'essere insignificante e brutto che riesca a farvi star bene a letto e fuori dal letto?

Ad ogni giusta e personale aspirazione, il suo ovvio percorso. Nella prima ci sono gli orari, sei impegnato o meno,  il peso, il colore dei capelli, quante volte ti radi, che profumo metti, che abbigliamento indossi e via così. Nella seconda c'è solo l' "io e te" senza falsità. Guarda caso il sesso, il bdsm è l'unica cosa che non si può fare nella vita fingendo se non poche rare volte.

Buona domenica.

venerdì 25 maggio 2012

Vivere intensamente o protezione e rinuncia?

In merito al post di ieri.

Intanto che vorrei sottolineare che ognuno è libero di fare le scelte che più ritiene giuste nella propria vita. Ogni scelta è rispettabilissima fintanto che non coinvolge qualcun altro senza che questo lo voglia. vale in generale e per ogni sana regola democratica e di rispetto reciproco, non solo in amore.

Visto che per sono stato praticamente tutta la giornata a parlare di questo è meglio che lo metta nero su bianco così che anche chi non c'era, possa trarre una sua conclusione.

Intanto in una storia ci sono dei punti fermi.
1) Nessuno sa mai alla fine chi incontra e cosa quell'incontro gli restituisce.
2) Quel fiore perfetto, nessuno sa dove sia. potrebbe essere dietro l'angolo oppure a km da casa.
3) La qualità di un rapporto non dipende dallo status sociale degli interlocutori, ma dalla qualità dei medesimi e per come si rapportano.
4) L'eventuale fallimento, lo stare male durante un rapporto, il finale che di sicuro è inaspettato non dipende di nuovo dallo status sociale ma ancora una volta dalla qualità dei due interlocutori.

Allora il punto è proprio questo, scegliere di non impegnarsi o di non conoscere qualcuno/a che ha delle difficoltà di vita o delle limitazioni di libertà (sposato/a, militare in missione, lavori ed impegni che mantengono una persona lontano dall'altra), significa prima di tutto non affrontare dei sentimenti che alla fine si potrebbero rivelare. Mi spiego: parliamo, m'innamoro, lei è sposata, non la posso vedere quando voglio e ci sto male. Ho voglia di lui è a lavorare ad una diga in Islanda, tornerà a casa tra tre mesi e poi riparte e sono cazzi da cagare. Quindi non li incontro, evito di innamorarmi, preferisco che il rischio dell'innamoramento sia relativo ad una persona vicina e libera che altrimenti riuscirei male a gestire. Insomma il succo delle cose è questo: perdere occasioni per paura che queste vadano male. Non è protezione è rinuncia e non c'è sito di bsdm che possa farvi trovare il compagno o la compagna adatta. Saranno sempre "scarti".

Signori e signore il primo scopo del bdsm non è legare, fustigare, schiavizzare qualcuna è fargli affrontare le sue paure e vincerle e questo la dice tutta. In secondo luogo se quella storia andata male in precedenza fosse stata una storia superficiale probabilmente non avreste nulla di che temere da un rapporto limitante e probabilmente non sarebbe valsa la pena di averla vissuta. Però a un po tutti sono capitate ste cose e se uno ci riflette bene è che ce la ricordiamo perché in qualche modo hanno lasciato segno. Quel segno che è il sale della vita. Rinunciare ad una bella storia ovunque essa sia significa prima di tutto rinunciare a vivere.

C'è un vecchio detto popolare francese che recita così: "una notte d'amore può riempire una vita". Rinchiudersi in un bozzolo per evitare di poter provare sensazioni intense è prima di tutto accontentarsi di quello che passa il convento purché sia accettabilmente sopportabile. Di nuovo un'altra negazione di quello che è il bdsm in cui giornalmente ci si incontra per superare i propri limiti assieme. Inoltre la saggezza popolare deriva spesso da esperienze di generazioni che si sono sommate l'un l'altra piuttosto che una singola esperienza personale che per quando valida, rimane oggettivamente limitata.

Allora mi chiedo, se cercate un uomo o una donna, senza davvero nessuna vena polemica, perché rifiutate di vivere il bello che ogni singola esperienza può dare? Magari buttate a mare una possibilità in cui si cela una persona, il vostro compagno e dietro a lui pure voi stessi. I rapporti sono fatti di singolarità non di puttanate passate e generalizzare è un errore grossolano. E' come dire che ne so, che i siculi sono tutti delinquenti. Sarebbe razzista, stupido, limitato e pure davvero ma davvero degradante.

Potreste innamorarvi di un assassino, sarebbe un peccato? No, il "peccato", il reato, non lo commettete voi ma colui che lo fa. L'amore è un sentimento puro, è come si usa che fa la differenza. Amare fa male se amare è distorto ed è di nuovo quel raggio della ruota troppo lungo o troppo corto. Ogni buon pregio, lo ridico di nuovo, all'estremo diventa un difetto. Troppo amore è gelosia, troppa parsimonia diventa avarizia, troppa bontà diventa stupidità, troppa sicurezza o protezione di se stessi diventa ottusità. Piuttosto queste sono le occasioni per imparare a gestire noi stessi e le occasioni che si presentano. Imparare dai proprio errori in precedenza non rifiutandoli ma piuttosto affrontarli per vivere una vita con chi desideriamo davvero viverla.

Di nuovo, buona riflessione e mi auguro che vogliate apporre qualche vostro commento o pensiero in merito.


giovedì 24 maggio 2012

Selezione sessuale della serie ma ci siete o ci fate?

Intanto che cos'è?

E' il metro con cui persone o animali, scelgono i loro partner sessuali. Ammettiamo che in una tale società piacciano donne ed uomini con i capelli biondi, allora gli accoppiamenti saranno più frequenti con questo genere di persone portatori di tale carattere distintivo. La selezione sessuale può avvenire secondo fattori multipli come ad esempio, capelli biondi, altezza, grandezza del seno etc etc. Ci sono uccelli come gli uccelli del paradiso che si sono specializzati in piumaggi e danze bellissime allo scopo di attrarre l'insignificante femmina.

Dietro agli ultimi discorsi mi sono un po' cimentato in statistiche reali così da metterci dentro quello che troppo spesso sento come requisito fondamentale per iniziare una relazione.

Stando agli ultimi dati disponibili (2007) i single sono presenti soprattutto:

al Nord-Est, 1.415.001 (20,5%)
al Centro 1.347.824 (19,5%)
al Sud,1.216.510 (17,6%)

Con un incremento del 10% circa rispetto al questi numeri per il 2011  che porta il numero totale a circa 7.000.000 (dati ufficiali censis).

Adesso però cominciamo un po' a scherzarci su e a giocare con i numeri.

Di questi 7.000.000, circa 3.300.000 sono sopra i 65 anni. Non papabili per i molti. La cifra pertanto si riduce a 3.700.000 circa. Tra i 45 ed i 65 sono 1.700.000. diamo pure nel mezzo a questa cifra così ci rientro pure io rido e detraiamola dal totale. 3700.000-850.000 e siamo a 2.850.000. Però e c'è un però le statistiche ufficiali dicono che questo numero non solo risulta più basso ma comprende una la fascia di età che va dai 15 ai 45 e se ne riduce quindi il numero.
Togliete adesso quelli che MAI faranno bdsm sul serio, quelli brutti da paura, quelli di stazza drago come me, quelli che sono troppo lontano rispetto a voi e che per incontrarsi ci vuole un capitale settimanale e vi accorgerete che è quasi più facile spappolarsi con un'auto che rimediare il partner giusto per fare bdsm. Signore, avete pure la statistica a sfavore. Siete di più e tutte le volte che mettete una "specifica" in più, vi trovate razionalmente a fare a cozzi con una realtà che proprio vi gira contro.

Magari dico uno sfondone come al solito ma insomma cerco di capire se quel che penso non è solo confortato dai numeri ma anche da un senso che li travalica. Intanto credo che "la persona giusta" non abbia età ma quella ragionevolmente papabile. Quindi tolti i minorenni che ultimamente sembrano quasi arrivare ai 30 visto il livello cognitivo generale da cui si distaccano rari ed apprezzabili casi, quelli davvero con cui per lo meno si può instaurare un dialogo, sono davvero pochi. L'intesa non è però frutto dell'età ma della maturità di una persona. E' anche frutto della capacità di incontrarsi a mezzo e se non di completarsi, per lo meno quello di avere gusti simili per lo meno alla base. Difficile fare bdsm con un vanillone cronico.
Quindi quando dite: dev'essere single, deve avere una certa distanza da me, deve potermi vedere che ne so, tre volte a settimana o per lo meno nei week end fate magari inconsapevolmente due cose: la prima è quella di mettere specifiche "fisiche" (nel senso di status, materiali ed oggettive), rispetto ai canoni di intesa che coinvolgono la sfera emotiva. La seconda è quella di ridurre quasi a zero la possibilità di incrociare quello giusto. Non tenete infatti conto della volontà e del desiderio che è quello che smuove i rapporti. Se tu mi piaci, farò probabilmente questo e quest'altro per te perché è te che voglio. Chiaro che in ogni rapporto ognuno deve remare verso l'altra altrimenti sono proprio cazzi da cagare comunque, ma proprio perché comunque cercherei se fossi in voi si smetterla di ragionare se pur in modo rispettabile con l'utero o con l'uccello. :P
Le relazioni non sono barattoli di bagnoschiuma per cui il profumo mi piace e lo compro e lo uso. Le relazioni in quanto tali nascono e si evolvono per la stessa qualità di cui sono fatte e nessuno sa mai a priori come andranno.
C'è inoltre un'altra cosa che dovreste tenere in considerazione. Se beccaste l'anima gemella single ma che lavora che ne so, su una piattaforma petrolifera, per una compagnia a Dubai, per una multinazionale a Londra, Parigi o ovunque sia purché lontano. Cosa preferireste avere un'emerita testa di cazzo da poter vedere quando volete tutti i giorni che volete o il tipo o la tipa che potrete vedere che ne so, una volta al mese?

Come ho scritto in precedenza è vero che "Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata". Puro zen nonostante il film ma questo ha un prezzo da pagare. Magari quel fiore è su una montagna sperduta dell'India e sai che casino se ti fa fatica fare 300 km per andare a prendere un caffè con chi ti sembra piacerti? E se poi è così bello che te ne innamori, che fai, lo schiacci che è colpa sua che cresce solo su quella montagna? Lo recidi e lo porti a casa così che magari muore durante il viaggio? Lo metti dentro le pagine di un libro per farlo seccare e guardarlo pure da morto anche se magari è l'ultimo fiore che c'è e hai ucciso pure l'ultimo seme? 
Cerchi comunque di trapiantarlo e portarlo via nella speranza di indovinare alla prima il modo giusto per coltivarlo affidandoti ai segnali questo ti da perché tu possa riuscirci (analisi del terreno, aspetto del terreno circostante, granulometria, acidità, studio del tempo locale etc etc etc!). Ce ne sono di aspetti da considerare, tanti ma restano sempre due punti fondamentali:
il fiore non sai dove sia e non sai anche che aspetto abbia prima di averlo incontrato. Non dipende dallo status, dalla distanza, dal clima, dal colore, dall'altezza e nemmeno dalla grossezza. Quel fiore è perfetto semplicemente perché lo è e tu finalmente l'hai incontrato. Abbine cura.