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martedì 18 febbraio 2014

BDSM svelato - conclusione


Vi siete fatti il pacco a vedere e leggere l'esperimento di Milgram o avete fatto festa prima di approfondire ed averci capito qualcosa?
Boh! :D

Ai posteri l'ardua sentenza sulla ragione di questi due posts. :)
Comunque c'è un passo fondamentale che regola la struttura base del rapporto dom-sub. E' innegabile che il dolore non può mai essere piacere, perché il dolore è dolore e come tale fa male.
Perché qualcuno dovrebbe stare fermo ed offrire il suo corpo a pratiche che generano dolore?
Ok, la risposta più semplice ed ovvia che ci diamo in ambiente BDSM è che chiaramente ci troviamo di fronte ad un masochista (non importa il sesso), quindi quella persona ama il dolore e fine della frittata. Sta di fatto che è una cosa semplice e che la testa non ha meccanismi semplici.
Cè un altro fattore che sta alla base del bdsm e che spinge le persone a farsi che ne so, frustare, vergare, sculacciare, bucare (aghi), elettrificare e tutto quello che vi viene in mente oltre a quello descritto nel post precedente, oddio, un insieme di fattori ma che il più importante è la sessualità.
Insomma uno si fa fare qualche filotto nel deretano non necessariamente perché gli piace il dolore ma perché qualcuno in cui riconosce l'autorità, glielo ordina ed il tutto avviene in ambiente in cui il "sesso" la fa da padrone. Non importa che si sia nudi. I feromoni e l'adrenalina girano, le endorfine cominciano a partire prima del primo colpo e se mentalmente sei coinvolto dalla cosa, dopo questo prendi il successivo ed il successivo ed il successivo. Se arrivi li distaccato, il primo colpo è solo dolore e non ti piacerà manco il secondo.
Potremmo girarla in tutti i modi diversi possibile, alla fine il top ti da quello che tu cerchi, sempre che tu lo faccia. Una persona a cui ubbidire, un ambiente saturo di eccitazione (atmosfera, ambiente ed intendo quella materiale, movimenti, modo di parlare etc. etc. etc.), ed il gioco è fatto. Non ho mai trovato nessuno a cui le vergate piacciano nel senso stretto del termine ma a tutti piace la motivazione che ci trovano dietro. La "punizione" non è altro che la riconferma di chi "comanda". Tu ubbidisci, punto ed il gioco è fatto.

Che ne so, essere esposti in un locale, in un ambiente pubblico in generale o anche legati in una stanza in cui l'intimità e l'autodifesa siano annullati dalla situazione. L'esposizione ai massimi livelli. Conosco qualcuno che ha pronunciato la safe word quando "forse" era necessario? No. Sono come i maratoneti che cercano di arrivare al traguardo anche se sfiniti,  come il pugile che si rialza quando non dovrebbe, certi che con la loro volontà (che già è stata annullata in primis da loro stessi), riusciranno a resistere. Allora si cambia pure frustino e si passa alla frusta ed i segni saranno anche moooolto evidenti. Sta a te giudice capire quando basta. Sapere che quella frusta è il braccio armato del tuo volere, capire quando non conviene andare oltre anche dal punto di vista mentale e forse soprattutto per quello. I lividi con un po' di lasonil vanno via, quelli nella testa no.
C'è un vero plagio mentale, una vera costrizione in tutto questo o un gioco psicologico profondo tale da annullare la volontà ed imporre il proprio volere e quindi abusare di qualcuno? No, se veramente non si vuole.
L'abusivo, giocherà con le vostre testoline prima che ve ne rendiate conto e farà di voi quel che gli pare, dandovi esattamente quello che cercate ma come vuole lui, non come vorreste voi. Per tutti gli altri, forti della certezza che questo è un bel gioco e che è sano e consensuale e via così, siete comunque nelle mani di qualcun altro che sfoga su di voi i suoi istinti primordiali. Lo capite adesso che il bdsm NON E' una cosa per tutti?

Le menti sono deboli, le persone facilmente indirizzabili verso i propri obiettivi dipende tutto dalla persona a cui vi affidate e del "buon uso" che farà delle sue conoscenze e la psicologia fornisce tutti gli strumenti per rendere piacevole tali pratiche se chi controlla è una brava persona, altrimenti saranno cazzi vostri.

Dipende dal "leader" fermarsi quando è il momento, il non eccedere. Tutti dicono che non ci sono ricerche valide per cui si possano trovare le motivazioni in cui ci si sottomette. Eccola. Pur non avendo nessuna qualifica in merito di (alcun), dottorato, credo che l'ipotesi più valida sia questa. Il bisogno di autorità, l'impossibilità a non riuscire a dire di no. Non importa che sia un capitano d'industria o che sia l'ultimo dei manovali, non importa. L'autorità è ordine, è certezza, è il meccanismo più semplice che ci possa essere, è il non pensare e non pensando si può arrivare a godere. Eguale e contrario per i tops. Il senso di potere, la voglia di predominare, di essere un leader anche nel piccolo. Bisogni ancestrali che alla fine e come dicevo nei commenti dell'altro post, sono alla base di ogni società anche se organizzata in semplici tribù. Se non avessimo queste capacità non ci saremmo potuti strutturare ed evolvere ma è l'insegnamento infinito. Non esistono cose buone o cose cattive, sono come le usi che diventano o in un modo o nell'altro.

Adesso mi verranno contro magari 1000 e 1000 persone ma il "giochino" è tutto li. Questa cosa, come tutte, da molte soddisfazioni ma bisogna usarla con molta intelligenza ed arguzia per non andare da risultati fallimentari ad essere "abusati", al divertirsi in modo sano e pienamente consensuale. Un bravo top non cerca la mente debole, facilmente plasmabile e quindi facile da piegare ai propri voleri. Cerca una persona cosciente di quello che fa, che sa e che ne conosce i rischi e si molla perché il gioco vale la candela e perché da soddisfazione, piacere reciproco e lo fa fintanto che ci si rispetta.
Questo è il quanto, fatene buon uso che ci ho pensato diversi anni prima di scriverlo.

lunedì 17 febbraio 2014

BDSM svelato parte II

L'ho scritto sto cavolo di post ma non lo so mica se mi va di pubblicarlo :P.
Proprio non lo so.
Della serie: svelo la scoperta dell'acqua calda o mi fermo alla giorno e la notte? BOH! :P

domenica 16 febbraio 2014

L'esperimento di Milgram. Il BDSM svelato

Un introduzione vocale, prima di tutto. Poi un link a Wikipedia che sto giro è formalmente corretto come descrizione.


La signora però non sa che l'esperimento era stato più volte ripetuto o forse al momento della creazione del video sopra ancora, non c'erano state ripetizioni. Questo sotto ha i sottotitoli in italiano ma il test c'è tutto.


Vi siete fatti il pacco a vedere, leggere e capire tutto questo? Bene, adesso avete pure capito perché il BDSM funziona.

Intanto è sufficiente che voi riconosciate in qualcun altro l'autorità decisionale. Detto questo e mi pare pure pacchiano ripeterlo, siete voi che vi auto-"schiavizzate". :)
Tutto quello che il leader vi dirà voi lo farete nei limiti della vostra morale. Se il leader di dice che dovete prendere una 50 di frustate, voi lo farete anche se proprio non vi piace e sarete appagati dal fatto che ve l'ha chiesto il leader e voi l'avete soddisfatto.

Non riconoscendo nessuna autorità decisionale nel leader, ogni pratica bdsm diventa o rimane semplicemente gioco di ruolo.
Volete il passo successivo? :)
Non ve lo dico, non per ora o forse si. Dipende come mi gira nei prossimi giorni. :P
Però provate a ragionarci su, a dare il vostro contributo magari commentando questo post visto che non c'è nessun altro posto dove farlo ed io non saprei manco dove postarlo per evitare i rompicoglioni. :)
Provate ad ipotizzare... :P

sabato 15 febbraio 2014

The blu pale dot - Il pallido puntino blu

Dopo il post di eri, vi lascio con una riflessione che forse pochi conoscono e l'immagine che l'ha ispirata. Sonda Voyager 1, 1990. Ubicazione confini del sistema solare, tra i 6.054.558.96 ed 6.086.176.360 Km di distanza. La sonda fu lanciata nel 1977 e ci ha messo 13 anni per raggiungere quella distanza. Mi auguro che possa aiutare in qualche riflessione e perché no, anche in una personale introspezione costruttiva.


« Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare per un momento padroni di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che noi si abbia una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.

La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. »
Carl Sagan

venerdì 14 febbraio 2014

Il controllo delle relazioni da parte di alcuni (pseudo)master




Fermo restando che ognuno fa come cavolo gli pare in base alla sua intelligenza e sensibilità e vale per sempre,  non limitato a sto post, volevo affrontare un argomento che anche oggi m'è capitato tra le mani.

-  "Il mio master non vuole che stringa amicizia con altri master."
- "Prima di darti l'amicizia devo chiedere il permesso al mio master."
- "Prima di parlare con te, devo chiedere l'autorizzazione al mio master."

In primo luogo questa cosina qui, sconfina leggiiiiermenteeeee ma leggiiiiermenteeeee proprio nell'abuso.


>In un rapporto di abuso non c'è fiducia.<



segue:



Non essere abusata/o ... riconosci i segni!


> Isolamento dai tuoi amici, familiari o altri. <


Ok, non ce lo vedete? Va bene. Non lo è ma ho dei seri dubbi che per lo meno il "master" abbia come minimo dei gravi problemi di autostima.
Secondo la mia personale testolina mi sembra un controsenso in termini. 
Se hai fatto un "buon lavoro", se hai un bel rapporto con la tua partner, perché vietarle di avere dei dialoghi o fare delle altre conoscenze?
Se ti fidi di lei non ha senso.  Proteggerla da eventuali scassamaroni? È una donna, è capace, e se non lo è deve imparare a gestirsi. È BDSM, è un percorso di crescita,  purché glielo neghi tu che invece dovresti insegnarle a camminare con le sue gambe?
Ti senti più UOMO se la controlli continuamente così? 
Ecco, questo non mi esce dalla testa  rispetto ad altre considerazioni ed è innegabilmente un passo deciso verso l'abuso. Leggendo anche alcuni passi del "mio" sito di riferimento, evilmonk, trovo più pensieri concordi verso questa strada rispetto che a considerazioni di altra natura. Il controllo totale può portare ad un isolamento profondo in grado di modificare psiche ed equilibrio. 
Per questo raccomando a tutti di evitare in primis "certi soggetti" e di guardarsi intorno prima che un affetto o un amore si formi in modo stabile e profondo e la nostra capacità decisionale sia fatabilmente compromesso.
Buon S. Valentino a tutti. 



giovedì 13 febbraio 2014

Fetish pride a Roma 28-02/02-03

Il 28-02/02-03 a Roma c'è il fetish pride. Invitato a parlare (di che?), e pure spesato, non ci vado
Sono più che convinto di trovarci le solite facce anche tra il pubnlico. Gli stessi che fanno le solite, ripetitive e stupide domande nei gruppi. 
Le eccezioni, mi sa che non ci vanno.  Potrei di sicuro  sbagliarmi ma..,
A Stefano avevo detto una mesata fa, nel caso fossi andato avrei preferito che foste voi a decidee l'argomento ma non credo che fosse manco stato il tempo.  
Comunque sia se avete qualcosa da domandare lo fate qui, in privato se preferite, in pubblico con in commenti, in privato e poi pubblicato se mi autorizzate a farlo anche in modo anonimo ma così per lo meno può essere letto da tutti e magari essere pure utile per altri. In fondo ho pure fatto bene per altre ragionj, la salute in famiglia prima di tutto, poi il resto.
Per chi vuole andare, trovate tutto a http://www.fetishpride.it ed il programma scaricabile in pdf a

Echecazzo!

Ma dove cavolo l'avete letto che si deve fare come dico io?
Non sono Giucas Casella con tutto il rispetto sincero e affettuoso per il noto ipnotizzatore. Non esiste, che in questo blog e che nelle mie affermazioni ci sia la verità assoluta.

Ci sono i miei ragionamenti, perché faccio quello che faccio. Come ci sono arrivato, quel che mi piace. Come fare il tutto in sicurezza, come mi comporto ed è il quanto.
Siete liberi di pensarla come vi pare. Siete liberi di fare quello che cazzo vi pare anche farvi inculare da un cammello. Se però me ne esco con un avvertimento del tipo: "ocio che il cammello ce l'ha troppo grosso e vista pure la stazza, ti sventra," poi non vi lamentate se siete rimasti sventrati. Non è colpa del cammello come spesso succede, è colpa vostra.

La storia di girare le frasi, di leggerci dentro quello che non c'è scritto è un mal comune in giro per il mondo ma sopratutto in Italia ed in particolar modo in questo ambiente.
Non ho ancora ben capito come mai ma le uniche risposte che mi vengono in mente non mi piace manco elencarle ma non ne trovo altre.
1 incapacità di relazionarsi con gli altri.
2 incapacità di reggere una critica anche se costruttiva.
3 incapacità di capire quello che scrivo
4 incapacità (mia) di scrivere in modo comprensibile.
5 complessi vari di inferiorità e di autostima.
6 avere dei neuroni stanchi, anche i miei magari.
7 incapacità di avere sane relazioni sentimentali con gli altri.

Ora, visto il quadro completo e non potendo verificare tutti i punti meno che il 4, questo mi chiedo. Scrivo in modo semplice e volutamente. Lo faccio nei ritagli di tempo. Alle volte scrivo pure a pezzi e nei ritagli di tempo che non faccio il master per campare. Difficilmente ho la possibilità di correggere i pezzi e mi accorgo anche di errori pacchiani spesso solo dopo la segnalazione di qualche amico. Il sesso del medesimo è indifferente.
Ci sta che quello che penso non venga letto in modo corretto ma porca puttana, perché non chiedere e nel chiedere perché attaccare?
Si, perché poi chi risponde in genere chiede prima di tutto rispetto per se stesso ma non è in genere in grado di restituirlo o di essere il primo a darlo.
Da sempre dico che se vuoi la differenza devi fare la differenza e credere in quello che fai e se è sbagliato, sii pronto a correggerti.

Chi segue sto blog da anni, ha probabilmente letto un'evoluzione in tutta la linea temporale ma  il quanto.
Quello che non riesco a leggere di differenza nel corso degli stessi è una varietà di discorsi diversi da sito a sito, da persona a persona. Sono pochi, rari i casi in cui qualcuno esce dalla massa e tutte le volte è un piacerissimo confrontarsi il resto è solo "ma io sono più bravo di te" ma quando gli chiedi di dimostrarlo con un ragionamento, alla fine l'unica cosa che ne esce è un nulla di fatto o un fanculo più o meno velato. L'assurdo è che chi anche sembra averne le capacità, seguita ad abbassare il suo quoziente intellettivo o non lo sfrutta per uniformarsi a chi lo circonda. Pensavo che fosse una cosa del "branco" reale, invece avviene anche nei circoli virtuali.

Ma dove cazzo andiamo a finire? Boh!