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giovedì 28 luglio 2016

Sono buddista e allora?

Art. 19 della costituzione italiana.
"Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume."

Bene. Sono buddista shintoista quale cazzo di problema avete? Nel mio testamento e nella dichiarazione che feci a cavallo della morte di papà per la mia compagna in cui si parla anche di diritto di accesso alla privacy, ai diritti sui beni materiali e ogni mio "lavoro", digitale o meno che sia, c'è scritto cosa fare di me quando me ne sarò ito. Il fuocherello, nessun giramento di scatole, etc. etc. etc.. Nel bene o nel male so fare un sacco di cose e se lo scrivo per voi è lodarsi e se non lo scrivo è pure meglio. Così mi chiese di "mettere a frutto" quello che facevo anche solo per dimostrazione di capacità. Un buon consiglio.
Sono quelle cose che dici che farai e poi non farai mai. Ebbene la lezione sulla mia pelle mi fece fare il passo. Un minuto ci sei, un minuto dopo sei sull'ascensore per l'inferno e nessuno ti riprende. Così è la vita e mi misi al pc mentre aspettavo il fattaccio e scrissi il quanto. Lo dissi anche a chi vedevo. Non tutto ovviamente ma quello che stavo facendo e perché. No, non c'è niente da ridere né da farci polemiche e considerazioni inutili, superficiali o personali. Tutto il post è e rimane generalista.

E' chiaro che alcuni concetti non sono portati all'assurdo come in alcune visioni e modi di vita tradizionalisti. Il mio concetto di "rispetto" non è estremizzato come in quello giapponese in cui "gratitudine, rispetto e, a volte (in certi ambiti) lealtà e fedeltà personale assoluta, al limite dell'idolatria". Questo si ferma e si intrinseca fortemente nel concetto di merito delle culture nordeuropee dove sono cresciuto sentimentalmente e non solo.

Il merito è qualcosa che acquisti per il modo di comportarti in relazione agli altri e alle cose che fai. Al lavoro che svolgi, all'aiuto che dai a chi ne ha bisogno, a come consideri chi hai davanti chiunque esso sia: povero o ricco, bello o brutto, di qualsiasi razza, sesso o religione che sia. Questo è il principio e da buon "vikingo", il principio non si discute.

La verità: anche in questo caso il valore culturale giapponese non mi tange. Il Giappone la verità non esiste, è solo individuale. Questa è la storiella:
Yabu no naka (Nella boscaglia).
"In un bosco è stato trovato il cadavere di un samurai, e per il delitto sono processati il bandito Tajomaru e la moglie del samurai. Essi sono interrogati. Il bandito dice di aver aggredito la coppia e di aver legato il samurai. Dopo aver avuto un amplesso con la donna, fu ella a suggerirgli di uccidere l'uomo e di scappare insieme. La moglie del samurai afferma invece che dopo essere stata violata, il marito la guardava con disprezzo. Ella lo uccise per punirlo. Ma attraverso una sciamana viene interrogato anche lo spirito del samurai. Il samurai dice di essersi ucciso per disperazione e per riscattare l'onore perso dopo aver visto la donna mettersi d'accordo con il bandito. Chi mente? Dov'è la verità nei tre racconti? La morale di questa vicenda è che "ricordiamo solo quello che ci fa comodo, e ci abbellisce agli occhi degli altri".
Questa storiella nel nord europa senza rigor di dubbio e pure qui, ci farebbe sicuramente dire che per lo meno uno dei tre, mente. Chi ha ragione forse, lo stabilirà prima un indagine e un eventuale processo dopo in cui viene fuori una verità "processuale" che non è necessariamente quella reale ma se le due coincidono, si può sicuramente dire che la legge ha funzionato. La pena eventuale invece dipende dalla qualità della giustizia. Dove ho vissuto il no è no, il si è si, il forse è forse e se ci sono problemi per l'inizio, la durata o la fine di una relazione anche solo lavorativa, vengono date spiegazioni e discussa la cosa. Negli USA ad esempio, licenziare è facilissimo. Chiami un dipendente e gli dici: "Sei fuori", "You are fired", bruciato. Resta il fatto che nessuno se non persone che hanno veramente bisogno, andrebbero mai a lavorare per un principale così oppure per il tempo in cui non "trovi di meglio". Poi si licenziano da soli. Licenziarsi spesso è un buon modo per trovare comunque un lavoro migliore. Me ne vado perché ho di meglio e merito di meglio.

Rapporti interpersonali
Ogni persona ha un microcosmo. Magari ha la sua famiglia, i suoi affetti, le sue storie, i suoi averi, tutto quello che fa vita. Quando due persone si incontrano rimane fondamentale la filosofia o etica della reciprocità di cui ho già parlato riportando integralmente i concetti, pure quello buddista.
"Mettendosi al posto di un altro, non si uccide né si spinge qualcuno a uccidere."
"Colui che mentre cerca la felicità, opprime con la violenza altri esseri che pure desiderano la felicità, non raggiungerà la felicità per questo."
"Se vuoi che gli altri siano felici, pratica la compassione. Se vuoi essere felice, pratica la compassione".
"Ciò che non vuoi sia fatta a te, non farlo agli altri" (Confucio),  e la violenza è anche quella morale. Per il mio modo di vedere è più importante questa che la violenza fisica. Il SM è ricco di forme di violenza passatemi il termine ma è una forma di piacere molto al di sopra di tante pratiche comuni. Le ragioni sono anche scientifiche e non mi pare il caso qui di ripetere per l'ennesima volta la famosa frase "Eppur si muove". Se avete una testa che funziona, usatela.  In fondo è semplice. Se semini amore, raccogli amore. Se semini bugie, raccogli bugie. Fintanto che si tratta solo di sentimenti poco male. Chi non ti ama, non ti merita diceva qualcuno. Ecco, io sparisco fino alla notte dei tempi. Se qualcuno si avvicina a me per "prendere" il mio lavoro, le mie cose anche le più semplici e di tutti i giorni, ebbene questa si chiama truffa. Papà ci cascava purtroppo spesso. L'ho detto e ripetuto più volte, troppe: senza verità ("che è una e si difende da se", buddismo cinese), senza lealtà e rispetto ogni azione è destinata a fallire. Non è questione di persone. Anche nella scienza è così. Inventi un bel sacchetto di plastica per fare la spesa e la verità è che è comodo, è leale nei confronti di chi lo usa. Fa il suo lavoro per come è stato progettato ma non ha rispetto per la natura e quando lo butti si disfa. Finisce a piccoli pezzi ovunque, uccide i pesci, gli animali che noi mangiamo e ci ritroviamo con i mari morti. Non bisogna essere dei geni no?

La conseguenza è semplice. Se hai rispetto, lealtà e dai verità a chi hai accanto, puoi anche essere distante sotto tanti aspetti ma di sicuro sarai in armonia con chi non la pensa come te. Il che non è poco. Il buddismo ha un senso perché l'uomo è il centro della vita. Il valore della vita. Namaste, ne? L'effetto del non rispetto lo vediamo in questi ultimi anni nei vari attentati. 362 cristiani muoiono al giorno semplicemente perché son tali mentre qualcuno che si crede al di sopra di tutto, impone il suo concetto di religione e rispetto del tutto univoco. Sono figli dello stesso principio, non c'è niente da fare o poter obiettare. Ebbene. Raramente sono andato a rompere le palle a destra e a manca e ho aspettato con calma che qualcun* si facesse vivo. Il mio mondo è diverso dal vostro e in fondo tutti i mondi personali lo sono. Questi concetti erano e sono ben scritti su questo blog e quando questo non c'era, era ampiamente pubblicato e diffuso sui social network. Quando siete arrivati tutto questo vi è stato spiegato e rispiegato e qualcuna è rimasta. Qualcun* mentendo spudoratamente su tutto pur di ottenere quello che aveva in mente. Magari si era avvicinato a me per fare la "caccia" a qualcuna che era tra le mie amicizie. Il mio concetto di stare assieme e di vita rimane quello "giapponese" un: "paese dove si vive tranquilli, circondati da persone oneste ed educate, dove difficilmente si viene aggrediti o derubati e dove le donne possono camminare tranquillamente per le strade, anche in piena notte, senza alcun timore.
...
Un'etica di gruppo in base al quale chi sbaglia e/o delinque infanga e danneggia l’intera famiglia /azienda/comunità cui appartiene, e che, almeno finora (ma la situazione sta peggiorando) non ci siano sacche di povertà, degrado sociale, emarginazione e conflitti etnici/religiosi paragonabili ad altri paesi industrializzati". Da: "Il fatto quotidiano"
Provate a fare li quello che fate allegramente qui per vedere quanto reggete. Vi "taglieranno la testa", nei modi moderni magari facendo il vuoto ed isolandovi totalmente fino ad offendervi modo pesante: "Gaijin". Si, si provate. :) Oddio, che vi importa, mica avete davvero da spostarvi da qualche parte. E' una delle ragioni per cui l'Italia è il paese dei furbetti che tenta ancora di inchiappettare letteralmente il mondo, senza averne la forza.



Il concetto di libertà sessuale. Era il 1979 l'anno in cui andai al nord. Era il periodo dei punk e andavi per le strade e vedevi tranquillamente uno al collare dell'altra o vice-versa. No, non è il paradiso come magari qualcuno leggendomi potrebbe estrapolare. Ogni società ha i suoi alti ed i suoi bassi e questi ultimi in genere non hanno limite. Per chi vuole avere una lettura di quello che non va agli occhi di un italiano che probabilmente conosce (pure), poco di quel mondo, ecco: http://www.uccronline.it. Non volendo commentare l'articolo che è anche molto ma molto superficiale privo di conoscenza e di vissuto, ve lo lascio in lettura. Aggiungo solo che l'hanno fatto per secoli e che è il bene ed il male di quel paese. Sta di fatto che li a nessuno gli fotte la solita "Beata Mi.." di quello che fate a letto. Se siete dei Kinkster, se fottete con il vicino di casa, se scopate con tre pulzelle o quello che vi pare. Nessuno si vergogna di quello che è. E' dalla vergogna, dal timore del giudizio che qua andate a rompere le scatole al prossimo perché non si sappia. Oddio, la moglie di tizio ha un master, la figlia di caia ha un daddy e un'altra kitten con cui va a letto. Psss. Ci va lo stesso. Vero, paese che vai, usanza che trovi, quindi qui sono io il fuori posto ma non cambia mica nulla. Oggi io, voi, sono e siamo qui e domani magari apro una pizzeria a Pechino dove a nessuno gli frega quello che posti. Non sono minacce per nessuno, ribadisco il discorso molto generalista incentrato sui preconcetti e sulla chiusura culturale. Il mondo è globalizzato. Ho un amico di infanzia di paese che spesso in Cina ci lavora. Qualche mese fa mi disse che aveva mangiato anche il cane ma l'aveva saputo dopo e che non l'avrebbe altrimenti fatto. Nelle Faeroer ammazzano le balene da secoli e adesso c'è un casino micidiale sulla mattanza dei cetacei. Ogni paese ha le sue usanze ci sta poco da fare. Credo che pariteticamente sia difficile anche per chi è nato qui ma proviene da famiglie di altri paesi, adeguarsi totalmente al modo di vita di dove vive. Una certa influenza i genitori e con chi vivi, ce l'hanno anche a non volere. In Giappone secoli addietro già esistevano i falli finti di legno, le palline cinesi si usano ancora e a letto e beh dateci dentro.

E adesso il concetto del tempo. Il tempo è e rimane vita. Nella fattispecie, il tempo che concedo a qualcuno ci deve essere un merito anche solo cortesia e rispetto. Non mi offendo fintanto che attaccate la persona anche con toni duri ma rispondo con i toni che mi dedicano. Non attaccate i sentimenti perché questo è privato. questa è INTIMITA' e non la concedo a nessuno se non per merito. Se il merito cessa o viene "tradito" anche con una sola bugia, li c'è l'uscio e spesso lo prendo da solo. Sempre legato alla cultura giapponese. Se sparisco non sto in contatto con qualcuno che non mi piace ed evito a col*ui, la vergogna (se mai ce l'ha), di seguitare a svelarsi per quel poco che è.
Ad ogni "offesa pesante però" paritetica risposta. Detto questo e più volte ribadito, non me ne frega niente di foto, di film, di stare on line, di dire e di fare vedere. Sto bene in una baita con la pulzella a farmi i cavoli miei e suoi e volentieri spengo il mondo. Nonostante tutto internet a me non piace per nulla. Il tempo è l'unica cosa che non può essere resa indietro. Il tempo è legato allo spazio e segue un solo percorso: avanti. Il tempo rubato è vita rubata, sono sentimenti rubati indipendentemente da quello che c'è nel mezzo. E' vero, questa è la vita ma questa dipende da noi. Un secondo è uguale per tutti, quello che facciamo in quel secondo e come, dipende di nuovo ed esclusivamente da noi. Fino a che siamo soli non c'è nessun problema. Quando le vite di altri si intrecciano con quella di qualcun altr*, li comincia la nostra responsabilità civile e morale nei confronti di chi si coinvolge. Mi alzo la mattina  e dico a me stesso di non fare il furbo perché prima o poi qualcuno più furbo di me lo incrocio e mi fa un culo così. Fate altrettanto perché sono convinto che per i furbetti prima o poi ci sarà un furbetto più furbetto di loro che li frega (e spero male).

Gli animali, gli oggetti e i kami.
Da buddista credo nella reincarnazione. Credo nell'anima anche come sola fonte di energia. Penso che arrivino non per caso perché quel caso sarebbe troppo fuori dal caso per essere un caso. Ovviamente il gioco di parole è voluto. Alle volte ti nascono in casa, alle volte li trovi per strada o semplicemente arrivano. Ma il loro carattere ed il loro modo. Loro si legano alle persone in un modo strano ed univoco. Non voglio dir molto ma ti capitano nascite difficili o animali da salvare e la scelta che fai pare quasi una prova alle volte. Loro sono creature innocenti. non conoscono il bene o il male ma amano senza compromessi. Credo che gli oggetti assumano l'energia di chi li tocca e che anche negli oggetti vi sia un legame con le persone. Secoli fa, durante un post cancellato, mi fu data una catenina. In quella catenina c'era una ragazza dai capelli neri, lunghi, una giornata di vento che li colpisce e li fa volare. C'era il mare d'inverno e le onde e poi era vero. Tante, troppe "prove" perché sia un caso. Lo so che fa ai cozzi con la mentalità scientifica che ho ma confido che un giorno si possa spiegare magari con delle equazioni di universo quantistico.

Così concludo con una riflessione inutile. Da molto tempo ho letto dei non commenti o altrettanto superficiali meno uno e non dico quale ma ogni volta che posto c'è la ressa. Quasi come se aspettaste un che cavolo andrà a scrivere. Stesse cose, solo riordinate spesso e volentieri. Cose che vi fanno credere di potermi capire o di poter comprendere cosa sia il passaggio. No, inutile. Se ve lo spiego sono i soliti fischi per fiaschi. Se non ve lo spiego a sto punto è pure meglio. Perché tentare di tirar fuori da una rosetta chi di quella ne ha fatto uno stile di vita? No, meglio di no. Aiuto chi mi dimostra di volerne uscire. Libero arbitrio e qui finisco.

mercoledì 27 luglio 2016

Oggi sono in vena di risate


Dunque. ieri sera stavo pensando di fare un post sul solito casino isis in Francia. Avevo saltato tutto il resto da quando mi misi a parlare di TDC lo scorso anno e francamente mi pareva che l'ultimo fosse degno di commento. Poi ci ho ripensato. Ma perché cavolo devo commentare qualcosa di incommentabile. Perché diavolo mi devo mettere a parlare di morti e TDC quando ne ho avuti abbastanza in casa. Perché mi devo arrabattare a scrivere di intercettazioni, di privacy, di tutto quello che si dovrebbe fare per ridurre al minimo sta roba e che comunque già  non si faccia. Perché diavolo dovrei mettermi di nuovo ad insegnare al mondo "segreti" che sono quelli di pulcinella e che se sapete usare un normale motore di ricerca dovreste riuscire a capire da soli. Ma ite a fanculo in tanta amicizia, davvero. L'avete capito il quiz sulle cellule di qualche giorno fa? :)
Così ho smesso di pensare e mi son messo a chiacchiera con una pulzella e al surfamento di tumblr e ho beccato questo bellissimo post. Non so chi sia l'autore ma me lo sono salvato. Le cose come dovrebbero essere, come sono quando qualcuno non si imbatte in un* TDC di ogni natura, razza, età e sesso. Tutto è successo così per caso e mi piaceva fotografare la sequenza di esempi. Si sa che sono parecchio fuso nella testa e che poi dimentico ma non solo.



Così, dopo aver fatto un gruppo "scemo" su fb per continuare a ridere dal titolo "Disadattati", se n'esce Shink con sto cavolo di post, anche quello in immagine.

E porco mondo non son riuscito a smettere di ridere.
E per concludere la giornata (forse), se n'esce la "collaboratrice" fantasmatica con questa memorabile citazione:
"Un'erezione è come una promessa: non è difficile farla, il difficile è mantenerla!"
Dario Cassini.

Voi credete davvero che le persone che si incontrano abbiano maggiore intelligenza e comprensione di molti animali. Non è mica vero.

Modifica al dislcaimer.

Siamo in periodo di dichiarazioni redditi. Dopo aver parlato approfonditamente con i miei esperti, ho aggiornato il disclaimer.
Non è una contraddizione in termini, è il quanto risulta dalla legislazione attuale. Pertanto e allo scopo di evitare "rogne" e di regolarizzare chi ha avuto i miei lavori, riceverà la fattura tanto da poterla contabilizzare.
Senza nessun altro scopo che la regolarità, vi auguro buona giornata.

lunedì 25 luglio 2016

Incontri e reincontri pazzi

Stavo ripensando preso dal caldo agli ultimi post sul mio secondo mondo e sugli incontri e reincontri.
Due volte mi son capitati strani e folli.
Puttgarden da wiki e i traghettoni.
Il primo.
Andiamo al ma(i)re e becchiamo due Finniche. Ops, Suomi. Castane ma carine. Si chiacchiera un po', si passa la giornata assieme e poi ciao, ognuno per la sua strada. Quindici giorni dopo partiamo per la Danimarca in treno. Arrivati a Puttgarden in Germania, il treno viene traghettato fino a Rødby per arrivare sull'isola di Sjaelland dove sorge København. Saliamo in coperta a prendere un po' di aria di mare e ci passiamo quasi l'oretta che ci vuole tra imbarco, traghettata ed sbarco.
Per scendere al ponte treno, ci sono due porticine di legno a mo di boccaporto, una per ogni lato del traghetto che è una "bella bestia". Arriviamo alla porta di tribordo (sx), e... toh! Le due finniche.
Rødbyhavn da flickr
O voi che ci fate qui? Ecco. A darsi un appuntamento non c'era modo.

Il secondo:
Altro viaggio, sempre li ma sto giro arriviamo a København e lasciamo il treno per salire in metropolitana. Quelle Danesi non hanno (per lo meno fino a pochi anni fa), intercomunicabilità tra i vagoni. Entriamo dentro e.. ritonfa!
Chi c'è? La ex del mio amico che lo guarda e gli dice: "Ehm.. che caso"!
Oooookkkk non mi dite che la Danimarca è il paese delle favole e che li tutto può succedere. Non ci credo anche se ogni bravo danese che coltiva un campo, lascia un pezzettino di bosco incolto per non disturbare gli gnomi. ;)
da lamiastellina.altervista.org
Già... e visto che oggi è una giornata "simpatica" dopo tanto tempo anche se aspetto ancora notizie di chi è in spedale in attesa che tutto si risolva per il meglio, mi sono tornati alla mente questi due episodi particolari capitati a oltre 1600 km da casa in Italia.


Ecco. Sono solo due ma ce ne son tanti. In genere non reincontri mai le "non-persone" e se lo fai è perché magari un amic* ti dice: "Ti ricordi di tizi*? Ecco, sapessi che gli è successo..."


Ghghghg ... e per dirla in musica: Leonardo Pieraccioni in:



Oh, è in versione maschile, per quella femminile bisogna aspettare, dice! :D

L'Italia è un paese malato di mente...

maial* italian*

L'ha appena postato l'amica Stregatta. 
Così, tanto perché come al solito son grullo e siccome mi son fatto abbastanza sane risate oggi e davvero mi ci voleva, ci associo un'altra foto che alla vista sul TG4 oggi m'ha fatto letteralmente sbellicare. Potrei "aggiornarvelo" con chiari riferimenti al bdsm e le sue non-relazioni ma siccome non ho lauree e rischio veramente che vi riconosciate in questi esempi, ve lo lascio così com'è.


Il professor Vittorino Andreoli: "L'Italia è un Paese malato di mente. Esibizionisti, individualisti, masochisti, fatalisti"

Da Huffingtonpost. Di Andrea Purgatori, L'Huffington Post (l'articolo ha il pulsante di condivisione ed il copia ed incolla è l'unico modo per farlo qua).


“L’Italia è un paziente malato di mente. Malato grave. Dal punto di vista psichiatrico, direi che è da ricovero. Però non ci sono più i manicomi”. Il professor Vittorino Andreoli, uno dei massimi esponenti della psichiatria contemporanea, ex direttore del Dipartimento di psichiatria di Verona, membro della New York Academy of Sciences e presidente del Section Committee on Psychopathology of Expression della World Psychiatric Association ha messo idealmente sul lettino questo Paese che si dibatte tra crisi economica e caos politico e si è fatto un’idea precisa del malessere del suo popolo. Un’idea drammatica. Con una premessa: “Che io vedo gli italiani da italiano, in questo momento particolare. Quindi, sia chiaro che questa è una visione degli altri e nello stesso tempo di me. Come in uno specchio”.

Quali sono i sintomi della malattia mentale dell’Italia, professor Andreoli?
“Ne ho individuati quattro. Il primo lo definirei “masochismo nascosto”. Il piacere di trattarsi male e quasi goderne. Però, dietro la maschera dell’esibizionismo”.

Mi faccia capire questa storia della maschera.
“Beh, basta ascoltare gli italiani e i racconti meravigliosi delle loro vacanze, della loro famiglia. Ho fatto questo, ho fatto quello. Sono stato in quel ristorante, il più caro naturalmente. Mio figlio è straordinario, quello piccolo poi…”.

Esibizionisti.
“Ma certo, è questa la maschera che nasconde il masochismo. E poi tenga presente che generalmente l’esibizionismo è un disturbo della sessualità. Mostrare il proprio organo, ma non perché sia potente. Per compensare l’impotenza”.

Viene da pensare a certi politici. Anzi, a un politico in particolare.
“Pensi pure quello che vuole. Io faccio lo psichiatra e le parlo di questo sintomo degli italiani, di noi italiani. Del masochismo mascherato dall’esibizionismo. Tipo: non ho una lira ma mostro il portafoglio, anche se dentro non c’è niente. Oppure: sono vecchio, però metto un paio di jeans per sembrare più giovane e una conchiglia nel punto dove lei sa, così sembra che lì ci sia qualcosa e invece non c’è niente”.

Secondo sintomo.
“L’individualismo spietato. E badi che ci tengo a questo aggettivo. Perché un certo individualismo è normale, uno deve avere la sua identità a cui si attacca la stima. Ma quando diventa spietato…”.

Cattivo.
“Sì, ma spietato è ancora di più. Immagini dieci persone su una scialuppa, col mare agitato e il rischio di andare sotto. Ecco, invece di dire “cosa possiamo fare insieme noi dieci per salvarci?”, scatta l’io. Io faccio così, io posso nuotare, io me la cavo in questo modo… individualismo spietato, che al massimo si estende a un piccolissimo clan. Magari alla ragazza che sta insieme a te sulla scialuppa. All’amante più che alla moglie, forse a un amico. Quindi, quando parliamo di gruppo, in realtà parliamo di individualismo allargato”.

Terzo sintomo della malattia mentale degli italiani?
“La recita”.

La recita?
“Aaaahhh, proprio così… noi non esistiamo se non parliamo. Noi esistiamo per quello che diciamo, non per quello che abbiamo fatto. Ecco la patologia della recita: l’italiano indossa la maschera e non sa più qual è il suo volto. Guarda uno spettacolo a teatro o un film, ma non gli basta. No, sta bene solo se recita, se diventa lui l’attore. Guarda il film e parla. Ah, che meraviglia: sto parlando, tutti mi dovete ascoltare. Ma li ha visti gli inglesi?”.

Che fanno gli inglesi?
“Non parlano mai. Invece noi parliamo anche quando ascoltiamo la musica, quando leggiamo il giornale. Mi permetta di ricordare uno che aveva capito benissimo gli italiani, che era Luigi Pirandello. Aveva capito la follia perché aveva una moglie malata di mente. Uno nessuno e centomila è una delle più grandi opere mai scritte ed è perfetta per comprendere la nostra malattia mentale”.

Torniamo ai sintomi, professore.
“No, no. Rimaniamo alla maschera. Pensi a quelli che vanno in vacanza. Dicono che sono stati fuori quindici giorni e invece è una settimana. Oppure raccontano che hanno una terrazza stupenda e invece vivono in un monolocale con un’unica finestra e un vaso di fiori secchi sul davanzale. Non è magnifico? E a forza di raccontarlo, quando vanno a casa si convincono di avere sul serio una terrazza piena di piante. E poi c’è il quarto sintomo, importantissimo. Riguarda la fede…”.

Con la fede non si scherza.
“Mica quella in dio, lasciamo perdere. Io parlo del credere. Pensare che domani, alle otto del mattino ci sarà il miracolo. Poi se li fa dio, San Gennaro o chiunque altro poco importa. Insomma, per capirci, noi viviamo in un disastro, in una cloaca ma crediamo che domattina alle otto ci sarà il miracolo che ci cambia la vita. Aspettiamo Godot, che non c’è. Ma vai a spiegarlo agli italiani. Che cazzo vuoi, ti rispondono. Domattina alle otto arriva Godot. Quindi, non vale la pena di fare niente. E’ una fede incredibile, anche se detta così sembra un paradosso. Chi se ne importa se ci governa uno o l’altro, se viene il padre eterno o Berlusconi, chi se ne importa dei conti e della Corte dei conti, tanto domattina alle otto c’è il miracolo”.

Masochismo nascosto, individualismo spietato, recita, fede nel miracolo. Siamo messi malissimo, professor Andreoli.
“Proprio così. Nessuno psichiatra può salvare questo paziente che è l’Italia. Non posso nemmeno toglierti questi sintomi, perché senza ti sentiresti morto. Se ti togliessi la maschera ti vergogneresti, perché abbiamo perso la faccia dappertutto. Se ti togliessi la fede, ti vedresti meschino. Insomma, se trattassimo questo paziente secondo la ragione, secondo la psichiatria, lo metteremmo in una condizione che lo aggraverebbe. In conclusione, senza questi sintomi il popolo italiano non potrebbe che andare verso un suicidio di massa”.

E allora?
“Allora ci vorrebbe il manicomio. Ma siccome siamo tanti, l’unica considerazione è che il manicomio è l’Italia. E l’unico sano, che potrebbe essere lo psichiatra, visto da tutti questi malati è considerato matto”.

Scherza o dice sul serio?
“Ho cercato di usare un tono realistico facendo dell’ironia, un tono italiano. Però adesso le dico che ogni criterio di buona economia o di buona politica su di noi non funziona, perché in questo momento la nostra malattia è vista come una salvezza. E’ come se dicessi a un credente che dio non esiste e che invece di pregare dovrebbe andare in piazza a fare la rivoluzione. Oppure, da psichiatra, dovrei dire a tutti quelli che stanno facendo le vacanze, ma in realtà non le fanno perché non hanno una lira, tornate a casa e andate in piazza, andate a votare, togliete il potere a quello che dice che bisogna abbattere la magistratura perché non fa quello che vuole lui. Ma non lo farebbero, perché si mettono la maschera e dicono che gli va tutto benissimo”.

Guardi, professore, che non sono tutti malati. Ci sono anche molti sani in circolazione. Secondo lei che fanno?
“Piangono, si lamentano. Ma non sono sani, sono malati anche loro. Sono vicini a una depressione che noi psichiatri chiamiamo anaclitica. Penso agli uomini di cultura, quelli veri. Che ormai leggono solo Ungaretti e magari quel verso stupendo che andrebbe benissimo per il paziente Italia che abbiamo visitato adesso e dice più o meno: l’uomo… attaccato nel vuoto al suo filo di ragno”.

E lei, perché non se ne va?
“Perché faccio lo psichiatra, e vedo persone molto più disperate di me”.

Grazie della seduta, professore.
“Prego”.



psss... io invece cerco di andarmene visto che viaggiare e spostare casa per me è assolutamente normale. Casa è dove il cuore risiede ma sopratutto dove si sta bene. Cerco un un posto dove rompermi le @@ è praticamente impossibile e ce ne sono. :)
Vedremo anche questa come va a finire. Ai posters l'ardua scemenza, tanto per far capire il tono. :)

domenica 24 luglio 2016

Qualcuna mi ha fatto un ritratto, senza conoscermi.

"Sensitive people are the most genuine and honest people you will ever meet. There is nothing they won’t tell you about themselves if they trust your kindness. However, the moment you betray them, reject them or devalue them, they become the worse type of person. Unfortunately, they end up hurting themselves in the long run. They don’t want to hurt other people. It is against their very nature. They want to make amends and undo the wrong they did. Their life is a wave of highs and lows. They live with guilt and constant pain over unresolved situations and misunderstandings. They are tortured souls that are not able to live with hatred or being hated. This type of person needs the most love anyone can give them because their soul has been constantly bruised by others. However, despite the tragedy of what they have to go through in life, they remain the most compassionate people worth knowing, and the ones that often become activists for the broken hearted, forgotten and the misunderstood. They are angels with broken wings that only fly when loved". Shannon L. Alder 


Le persone sensibili sono le persone più genuine e oneste che abbia mai incontrato. Non c'è niente che non vi diranno di se stessi se hanno fiducia la vostra gentilezza. Tuttavia, nel momento in cui li tradisci, li rifiuti o gli svalutarli, diventano il tipo peggiore di persona. Purtroppo, finiscono per farsi male nel lungo periodo. Non vogliono fare del male ad altre persone. E 'contro la loro stessa natura. Vogliono fare ammenda e cancellare il male che hanno fatto. La loro vita è un'onda di alti e bassi. Vivono con il senso di colpa e il dolore costante delle situazioni irrisolte e incomprensioni. Sono anime torturate che non sono in grado di vivere con odio o essere odiati. Questo tipo di persona ha bisogno di quanto più amore chiunque possa dar loro, perché la loro anima è stata costantemente ferita dagli altri. Tuttavia, nonostante la tragedia di ciò che devono passare attraverso la vita, rimangono le persone più compassionevoli che vale la pena conoscere e quelli che spesso diventano attivisti per il cuore spezzato, dimenticati incompresi. Sono angeli con le ali spezzate che volano solo quando sono amati.

Come potrebbe esistere un angelo se nessuno gli credesse e senza un briciolo di amore? Mah.

Fetlife quasi quasi chiude ed altre cose.

Dice che adesso si entra solo con invito e per l'invito bisogna essere sostenitori di fetlife.
Il risultato è che chi ha interesse a rimanerci può invitare chi gli pare. Se chiude meglio. Meno porcai in giro. L'intento pare giusto. Evitare che vari disumanizzati, gente che non vale nulla manco se gioca a monopoli si affacci a fare il "Kinkster".
L'altro giorno c'era una tipa che faceva la sub con il suo "daddy". E mi ha fatto questo e quest'altro. Pare che nemmeno le recchie si fossero salvate. Ad un certo punto la "relazione" sparisce e la kitten è diventata mistress. Mica poco è. Fino a che è solo divertimento, passi ma sta roba non si chiama bdsm. Non so come definirla ma è il quanto. Così ci metto sopra una bella canzone di Lucio Dalla.


L'articolo è qua: 
https://fetlife.com/groups/311/group_posts/9479298. Ah già, non ho invitato nessuno quindi se non avete un account già attivo, non lo leggete.

Psss. non dirò più nulla, la domenica è cancellata, si sa a me i calendari corti piacciono parecchio assai. Finiti gli avvertimenti pubblici, niente know how e come difendervi. Niente riferimenti sulla privacy. Niente inutili cambi di provider internet/telefonici per fare chissà cosa. Niente proclami, niente di niente né riferito a persone specifiche né a discorsi generalisti. Semplicemente vi attaccate al cazzo o per più cortesemente dire: "A i' lilli di' Lallo". Di foto e materiale sensibile, ne riparlerò quando ne ho voglia. Adesso no.


Vi farò una bella domanda però:
abbiamo due contenitori di peso, materiale e capacità identica fino al miliardesimo di unità.
Nel primo contenitore c'è una cellula e notoriamente queste si duplicano ogni 20 minuti. Perché il contenitore sia pieno di cellule fino a non poterne contenere più una, occorrono 24h.
Nel secondo contenitore ci sono due cellule. Quanto tempo occorrerà a che questo sia colmo come il primo?

Buona riflessione.

"Se vuoi avere successo a questo mondo, prometti tutto e non mantenere nulla." Napoleone Bonaparte. Oggi funziona così a quanto pare.