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sabato 1 marzo 2014

Arti fotografiche - Le foto che amo: Ian Rath

Beh tutti credo, conoscano Ian Rath ma a me premeva avere una galleria autorizzata di questo splendido autore. Come al solito non faccio commenti. Lascio e voi i giudizi sulle foto e sui lavori. Buona visone.




































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venerdì 28 febbraio 2014

Andate al fetish pride


Bon, il fetish pride si avvicina.
Indipendentemente dall'approfondimento tecnico per il quale ogni approfondimento è utile, tutto il resto è merda detto papale, papale.
Il bdsm oggi è fatto nei locali. Ti trovi tizio ad una gogna che viene vergato a ripetizione da una o più miss. Gente che se ne vanno in giro mezzi nudi o propriamente "vestiti" per rimanere in tema. Ci saranno come mi immagino persone che mostreranno con orgoglio collari e segni di vergate o di session appena eseguite.
Insomma il solito teatrino in cui esserci fa figo. C'è un punto fondamentale però che non mi sconquiffera e d'altra parte lo stesso sconquifferamento ce l'ho qua. Il tutto è diventato un modo per atteggiarsi, una banale apparenza ricca di superficialità. Non riesco a vederci altro. Ok, sono una persona che si spoglia con una certa non chalance, non ho timidezze e va a finire che questo viene scambiato alle volte "per atteggiamento" o cliche. Spiacente, è solo che non ho taboo.
Sono diverso dal mondo rappresentato e forse per questo che non ci sono andato. A parlare di cosa? Spesato. Il che significa che voi pagherete per ascoltare quelli come me e non c'è niente di diverso che potete chiedermi qui a costo zero. Parlare di cosa poi, di come si da una frustata, di come si cola la cera, di come si distingue il bdsm dall'abuso? E' già tutto qua e se volete una vetrina, beh, accomodatevi. Tutto questo lo dico senza polemica ma con parecchio disgusto e stanchezza sopratutto mentale.
Questo è un mondo che è diventato di prove e non di relazioni. Di atteggiamento e non di crescita. Di o la va o la spacca. Di mostrarsi non di essere. Basta. Non è conforme al mio modo di pensare. Credi di relazionarti a persone in grado di capire ste cose e poi non è così. Di 100 persone che incontri o con cui parli, ne salvi 1, sempre che vada bene.
Il resto è massa ed esibizionismo. E' fare senza vivere e mi spiace, ho bisogno di questo. Tanto crepo lo stesso. Non è che se non mi metto in gioco poi sopravvivo. Schiatto comunque, come tutti e la differenza non la fa un giorno in più ma la qualità di quel giorno in più.
Questo è il quanto. Ho sempre meno voglia di scrivere e di relazionarmi. Comincio a pensare che anche sto blog non serva ad un cazzo e questo è il quanto.
Non so se avrò voglia ancora di contestare o di argomentare approfondimenti sulla materia che le imparate meglio nei locali, nei workshops, nei siti a tema e cose così. Beh, d'altra parte e come dico da sempre, ognuno si relaziona al prossimo in base alla propria sensibilità ed intelligenza e di questo bisogna solo prenderne atto.
Questo è il quanto. Le persone deludono non in base alla loro prestazione ma in base a come si rappresentano per poi scoprire veramente come sono.
Quindi andate al workshop e divertitevi. Portatevi la vostra pulzella, i vostri schiavi, vestitevi in modo da dimostrare pure al mondo che siete orgogliosi di chi siete e cosa fate.
Io qua mi sa che ho chiuso.
Buon fine settimana.

sabato 22 febbraio 2014

Monsieur Plaisir parte II


Parlo di tecniche va. Intanto e come al solito non svelo i "trucchi" nel dettaglio altrimenti qua gli "emulatori" si moltiplicheranno ancora a dismisura. La cosa non mi sconquiffera alquanto direi. D'altra parte non mi reputo manco unico o speciale però mi da fortutatemente noia che i "soliti" o quasi, si rechino qua a prendere i punti di riferimento per poi ricamarci su. Vero che ognuno di noi prende le idee da quello che legge, magari per esprimere il suo punto di vista o per ragionarci su. Vedo però pochi che portano qualcosa di nuovo che non siano le solite frustate e le solite tecniche su come fare questo e quello senza come dire, partire dalla base. L'altro giorno mi ero messo a parlare di come decisi di parlare di squirting e di stimolazione del punto G qua in Italia e solo dopo aver avuto il materiale adatto ma sopratutto il posto giusto per farlo, decisi di fare il post. Ragà, sono vecio, faccio un casino micidiale con le date e la cronologia ed i nomi. Sono stato capace di chiamare il ginger, ginseng che è tutta un'altra cosa e sta cosa di fare casino anche dimenticando i nomi, non è arrivata con l'età altrimenti dovrei preoccuparmi. Sarebbe uno dei sintomi dell'Alzaimer e magari mi viene pure lo stesso. Comunque sia, per lo meno sapete con chi cavolo "avete a che fare". Bon, La base di ogni sano rapporto è il piacere reciproco e che in canoni classici si sviluppa attraverso l'orgasmo. Qui accanto avete due grafici che vi spiegano un po' come si sviluppa il piacere in un uomo ed in una donna. Oddio, vero è che il piacere alle volte non sta nel venire ma è decisamente una possibile chiave per rendere il tutto più piacevole. Per chi vuole approfondire e non fare i soliti copia e incolla vi metto i due links dove ho preso sta roba e che trattano gli argomenti in modo scientifico e serio.

Adesso e per tornare alla cronologia del primo ragionamento fatto in merito a queste curve, torno ai miei 15 anni. Avevo comprato un libro che parlava di queste cose. Dei metodi contraccettivi che c'erano e appunto, delle curve del piacere. Ovviamente il libro era dedicato a persone "adulte" e non volevo farmi vedere leggere sta roba. Studio agraria e nel frattempo sto comunque affrontando anatomia e fisiologia umana. Insomma, a scuola mi insegnano come funziona il tutto fino ai minimi dettagli inclusi i meccanismi ormonali che regolano la riproduzione e questa roba non si poteva leggere. Da un lato l'estro, l'anaestro e via così, dall'altro il tabù. Pillole? Che Dio ci scampi! Preservativi comprati con vergogna in farmacia e in nord europa pillole a go-go, zero preservativi e gente che girava in strada con il collare. Capite ammè per dirla così.
Comunque sia la prima domanda che mi feci su queste "curve" fu quasi scontata. Come cazzo faccio a non far scadere il piacere di una donna durante un rapporto e contestualmente, come mi comporto io per non trovarmi a pile scariche mentre lei è ancora su di giri. Già, perché la prima nota che si nota tra i due grafici è che il primo ha una discesa definitiva ed irreversibile. Insomma si deve ricominciare d'accapo mentre nel secondo le possibilità di tenere una donna ad elevati livelli di piacere appare subito fattibile e l'unico reale ostacolo è che chi lo provoca  (io), finisca gli argomenti per tenercelo o che le lei esaurisca le energie rimaste. E' semplice, lapalissiano ed ovvio. Non c'è altro.
Approfondendo la cosa e andando a cercarmi per quello che si poteva in biblioteca su testi più approfonditi di quello che avevo a disposizione sugli scolastici, magari cercando pure nuove pubblicazioni invece che ristampe di libri, lentamente la cosa fu leggermente più chiara.
Intanto e per le esperienze da teenager, mi ero accorto che nonostante una pulzella si dichiarasse etero, durante un gruppo a letto con più pulzelle ed un'elevata e prolungata fase di piacere, le medesime non avevano nessun problema a toccarsi o leccarsi o fare qualunque cosa venisse loro chiesta e che procurasse ancora piacere tenendo sempre in alto quella curva.
C'era ovviamente qualcosa che facesse perdere loro i freni inibitori o derivanti dall'educazione ricevuta. Sappiamo per certo che la sessualità non è mai solo etero o solo gay. Questa viene condizionata dall'educazione della società. Probabilmente e lo sottolineo, se non vi fosse un'educazione, ognuno apprezzerebbe l'una o l'altra senza remore. Sta di fatto che conserviamo una parte di sessualità "homo" in tutte le fasi della vita. Certamente con la crescita, ci ancoriamo alle nostre certezze e quello che alle volte risulta impossibile o inaccettabile, in certi casi, diventa non solo possibile ma anche parecchio piacevole.
Perché e di nuovo lo ridomando, se tu frusti una "topa" a freddo la pulzella urla di dolore e se tu la frusti a caldo e con abilità, se non viene poco ci manca?
La risposta è tutta nell'eccitazione e rimane sempre li. L'eccitazione provoca un flusso ormonale elevato e tanta più eccitazione c'è, tanti più ormoni si trovano in circolo. Stretta conseguenza è il non capire più una mazza e fare semplicemente cose che provocano altra eccitazione. Non importa se "ti" piacciono o meno, non importa se sono cose convenzionali oppure no. Non importa manco che si tratti di esso etero oppure homo. Insomma, il trucco è riuscire a portare la partner molto vicina all'orgasmo e li tenercela oppure provocargliene uno dietro all'altro senza soluzione di continuità.
Il come sta a voi ma vi da il senso del perché pubblicai nel blog il post "Monsieur Plaisir". In effetti senza il piacere, non esiste bdsm e nemmeno tops e bottoms o doms e subs o masters e slaves. Non esiste manco il sesso tradizionale, insomma, senza una forma intensa di piacere il tutto non ha senso. Questa è la chiave, provate un po' a pensare alle soluzioni per arrivarci. :)