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sabato 6 agosto 2016

Vergogna

E' da qualche giorno che parlo con un'amica di situazioni vissute e qualcuna tutt'ora in vita. Non se riuscirò a scrivere sto post in modo asettico ed in modo comprensibile da tutti visto l'andazzo generale.

La domanda che mi è stata posta è "Tu ti vuoi bene"?

Risposta: Non sempre. Più che altro non amo quello che mi succede intorno. Trovo incomprensibile andare ad elemosinare attenzione ed amore verso qualcun* che non ha intenzione di dartelo. Puoi mandare messaggi, pubblici, privati per un po'. Poi basta perché ti umili anche verso i tuoi stessi bisogni che dovrebbero essere uno standard non una ricerca o una pretesa. L'umiliazione qua è ricchezza, come la dominazione e la sottomissione. così diventa solo qualcosa di sciatto e di basso, vuoto, insulso.

Lo so che provi, ognuno di noi lo sa per chi ci è passato o lo sta facendo adesso. L'anno scorso feci pure dei video e credevo e tutt'ora credo che non riuscirei a fare qualcosa di meglio per esprimermi. Nulla, vuoto. Strilli ti incazzi per cosa? Aveva ragione "La grande anima": "Se urli tutti ti sentono, se bisbigli solo chi ti è vicino, ma se stai in silenzio solo chi ti ama ti ascolta."

Così se ti chiedono di sparire, allora sparisce tutto ma proprio tutto anche quello che stato dedicato, scritto magari da una discussione privata e messo a disposizione dei lettori perché ne facessero buon uso. Sono spariti i ricordi, sparito il tempo, sparito tutto quello che è stato. Pufff con tre effe :).
Ho pubblicato tante volte le frasi dell'ultimo samurai visto che quel film è pieno di zen e di filosofia orientale. Si lo so che non è vero, che è un'idealizzazione di figure storiche ma non sposta il punto di una virgola. Per citare i valori occidentali che non sono molto diversi in teoria ma poi nella pratica  tutti e due sono  antitetici. 

"Il signore diceva: " In nome di Dio, di San Michele e di San Giorgio io ti faccio cavaliere. Sii leale, forte, generoso." Un cavallo veniva subito dato al nuovo cavaliere e pure il ceffone per farlo traballare e risvegliare.
  1. Tu crederai a tutto ciò che la Chiesa insegna ed osserverai i suoi comandamenti. 忠義, Chugi: Dovere e Lealtà
  2. Tu proteggerai la Chiesa.
  3. Tu difenderai tutti i deboli仁, Jin: Compassione
  4. Tu amerai il paese dove sei nato. 名誉, Meiyo: Onore
  5. Tu non ti ritirerai mai davanti al nemico. 勇, Yu: Eroico Coraggio
  6. Tu farai la guerra ad oltranza contro gli Infedeli.
  7. Tu adempierai i tuoi doveri feudali, se non sono contrari alla legge di Dio. 名誉, Meiyo: Onore
  8. Tu non mentirai mai, e sarai fedele alla parola data.  誠, Makoto: Completa Sincerità
  9. Tu sarai liberato e generoso con tutti. 仁, Jin: Compassione
  10. Tu sarai il campione del diritto e del bene, contro l'ingiustizia e il male. 義, Gi: Onestà e Giustizia; 礼, Rei: Gentile Cortesia.
Il risultato era che poi faceva letteralmente gli affari suoi nel peggiore dei modi. Un samurai ci avrebbe messo un batter di ciglia a fare una strage semplicemente perché guardato male alla faccia della protezione di donne e bambini.

Non v'è molto di diverso tra questi ed i principi del Bushi-do, solo che in quest'ultimo la chiesa non v'è. Da buon "non credente", non vi sono alternative, parrebbe logico e quasi pacchiano spiegare. Noi non crediamo nelle favole ma se parliamo di magia IL mago è MERLINO, LA strega è MORGANA ed il Re, ARTU'. Già, Merlino risvegliò l'alito del DRAGO per farlo nascere. Oh che strano, un drago buono in occidente.
Così se vuoi sparire ed è un diritto di tutti, per il mio personale e contestabilissimo punto di vista è "...perché ti vergogni di quello che hai fatto.
PERCHE' TI VERGOGNI DI QUELLO CHE HAI FATTO
PERCHE' TI VERGOGNI DI QUELLO CHE HAI FATTO".

No, non è strillata  è che ha l'eco :). Oh, dove l'ho sentita? Boh! ;)

Siccome faccio sempre conto di parlare con gente che ha la cultura di un paracarro e non me ne vogliate, spesso è così. Da http://www.treccani.it/vocabolario/vergogna/
vergógna s. f. [lat. verecŭndia; cfr. verecondia]. – 1. a. Sentimento più o meno profondo di turbamento e di disagio suscitato dalla coscienza o dal timore della riprovazione e della condanna (morale o sociale) di altri per un’azione, un comportamento o una situazione, che siano o possano essere oggetto di un giudizio sfavorevole, di disprezzo o di discredito: sentire, avere, provare v. di qualche cosa; avrei v. di comportarmi vigliaccamente come ha fatto lui; non hai v. delle bugie che hai detto?; aveva sempre nascosto, per v., il suo passato; non hai v. di andare in giro così (mezza nuda, o vestito come un pezzente, ecc.)?; gente che non ha, che non sente v., spudorata; e in genere, non avere v., non avere pudore. b. Con sign. meno grave, riguardo, ritegno suggerito da senso di discrezione o da timidezza: non bisogna avere v. di chiedere ciò a cui si ha diritto; il bambino sa tante poesie, ma ha v. di recitarle quando c’è qualche estraneo (più com., in questo senso, si vergogna). c. La manifestazione esterna del turbamento prodotto dalla vergogna, e soprattutto il rossore del volto: si fece avanti pieno di v.; arrossire di v. (o per la v.), essere rosso di v.; E di trista v. si dipinse (Dante); la donna, che assai onesta persona era, udendo così dire al marito, tutta di v. arrossò (Boccaccio); Tutto avvampato di v. in faccia (Ariosto). 2. a. Fatto o situazione che costituisce o che reca disonore e discredito, e il disonore stesso o discredito che ne è la conseguenza: meglio la morte che la v.; cose che fanno v., che tornano a v. di chi le fa; povertà non fa v. (prov.); rimanere in v., rimanere disonorati, e nell’uso ant. anche come equivalente di tornare a v., essere di disonore: li falli d’Edippo ... paiono rimanere in v. del figlio (Dante); come esclam., vergogna!, che vergogna!, con tono di forte biasimo: rispondere così ai genitori, vergogna! b. Molto frequente con sign. concreto, fatto, comportamento o persona che è causa di discredito o che merita condanna e riprovazione: è una v. quello che hai fatto; che v. questa sporcizia per le strade!; è una vera v., questo disservizio postale; quando è necessario, non è v. chiedere un favore; quel ragazzo è la v. di tutta la famiglia. c. Al plur., le vergogne, le parti genitali (come sinon. più fam. e solo scherz. dell’ormai raro pudenda): andava in giro per casa mezzo nudo, o mezza nuda, senza neanche curarsi di nascondere le vergogne. ◆ Dim., non com., vergognétta, vergognùccia (più com. il plur. vergognétte, nel sign. 2 c di vergogna, con riferimento a bambini); pegg., non com., vergognàccia..
Ebbene la vergogna non è altro che la PAURA di essere giudicati per aver fatto qualcosa in piena libertà di coscienza e capacità di intendere e di volere. Ognuno è e rimane libero di cambiare idea ma nessuno si esime dalle responsabilità prese nei confronti del prossimo senza costrizione. Non la prendete come una minaccia verso nessuno ma rimane il quanto. Infatti non in tutti gli stati e le nazioni del mondo vi è lo stesso criterio legislativo. C'è chi parte dal principio che se vai in giro a metter foto e poi tornano indietro e beh, son cavoli tuoi. Insomma è un po' come dire che se fai acrobazie con una tavola su un corrimano, non è colpa del corrimano e di chi ce l'ha messo ma tua che ci salti su. Foto e film non sono corrimano, non è un uso "improprio" così la vedo e nonostante quello che possiate pensare, non le chiedo, non le faccio. Una sola volta ho detto, se ti va filma e fotografa, le mettiamo su youtube così che tra qualche anno possiamo rivederle e riderci su. Vedere come siamo cambiati" ma stavo credendo a delle false promesse e beh, chi le riguarderà? Non importa, erano false pure quelle.

Se vai in giro a fare porcellate e la tua partner, il tuo partner si accorge e si sente offes*, e beh prova a chiedere scusa. In genere la prima la passano così aspettiamo la seconda con bibite e noccioline come ho detto spesso all'amico Shink, poi arrivano le legnate che "il lupo perde il pelo ma non il vizio". C'è chi fa un passettino in avanti e personalmente la trovo una più equidistante posizione, come quella del Texas che dice che puoi mettere in rete quello che ti pare ma se causi un danno, ne rispondi con un indennizzo. Ovvio che il danno è da dimostrare e l'indennizzo pure ma succede.

Un ciccio biriccio nel corso degli ultimi quattro anni è diventato cicco spezzatino, ciccio formaggio, poi è sparito il ciccio ed è diventato vegetariano. E' apparsa una pagina anonima e dai che si continua a far danni. Sapete come funziona qua in Italia vero? Se qualcuno vi mette davanti un problema, prima l'attaccate poi l'evitate. Quindi evitate anche l'argomento fintanto che a giri larghi non ci cadete pure voi e allora andate a cercare un gruppo di persone finiti nello stesso guaio e fate casino perché vi ascoltino. Insomma, non c'è niente meglio per capire che ricevere "un calcio diretto nei testicoli".

Quindi, come per me e te e purtroppo troppi altri. Inutile andare a elemosinare attenzione, amore, rispetto, lealtà, riconoscenza verso qualcuno che della vergogna ne ha fatto l'ennesima difesa della propria nullità o di una vita trascorsa solo a riscuotere egoistiche opportunità fregandosene di tutto e tutti. Non dimenticare il male che ti ha fatto e se c'è ancora, guarda prima il male che il poco o il falso bene che ottieni.
Non me ne vogliate se qualcun* qua ci si riconosce. E' purtroppo diventato davvero un modo di fare troppo comune perché i casi siano solo personali.

YOU ARE NOT OBLIGATED TO FORGIVE YOUR ABUSER IN ORDER TO RECOVER.
YOU ARE NOT OBLIGATED TO FORGIVE YOUR ABUSER IN ORDER TO RECOVER.
YOU ARE NOT OBLIGATED TO FORGIVE YOUR ABUSER IN ORDER TO RECOVER.
YOU ARE NOT OBLIGATED TO FORGIVE YOUR ABUSER IN ORDER TO RECOVER.
YOU ARE NOT OBLIGATED TO FORGIVE YOUR ABUSER IN ORDER TO RECOVER.
Fuck what you’ve been told, forgiving and forgetting doesn’t always work"
Servisse a qualcosa, a tenerti stretto qualcuno che davvero ti ama. Qualcuno per cui la "tua" assenza è un buco profondo nella sua esistenza. Qualcuno per cui il non esserci l'altra (te), fosse semplicemente la mancanza dell'aria che respira per essere vivo. Qualcuno che ti ricambia con la stessa dedizione, rispetto e amore che "tu" gli dai, posso capire. Anzi si, avanti così. Se è una persona vera, capirà. E' che TU devi comprendere quando stai solo cercando di tirar fuori del sangue da una rapa. Devi cambiare ortaggio. E' un po' come quello che metti dentro nello stomaco. Mettici le cose giuste e vedrai che stai meglio. Questo è "l' ordine" nella vita".

Come disse la mia psicologa preferita,
(maestra): "Niente è peggiore e
devastante come mettere qualcuno
davanti a se stesso ed il suo modo
di fare. Così si va avanti, a indifferenza,
indifferenza. A inutili tentativi di
ottenere "guadagno", a immensi buchi

nell'acqua. 
C'è qualcos'altro su cui meditare però. La voglia di farti fess* a tutti i costi e con ogni mezzo. Mentono e si aspettano che tu non menta loro. Pretendono a tutti i costi ma non sono disposti a dare. Mi fanno l'idea di uno stupido ladro che con in mano una pistola minaccino i proprietari di casa e prendano talmente tanta roba, anche inutile da non poterla portare e quando se ne vanno, dicono cose del tipo: "Grazie è",  come se consapevolmente gli avessi dato tu il quanto. Giorni di vita, paure, sogni, felicità, sicurezze e perché no, regali anche piccoli di ogni forma e natura, anche quelli con cui si gioca. Tempo.
Qui dovrebbe quasi essere la perfezione.  Nessuno ti obbliga, anche i comandi sono "inganni" perché il piacere di stare assieme sia ancora più intenso. Non dovrebbe esserci fine all'amore. Non credo davvero si possa smettere di amare qualcuno. Semmai ci sono interessi che alle fine ti portano "a litigare". È stupido ma è così.  Ci portiamo qui dentro il cuore di tutti i giorni e questo è lo sbaglio. Prendo ad esempio il tuo desiderio di provare con un'altra donna che è stato ed è il desiderio di molte e che poi fa ai cozzi con la paura di perdere qualcuno o qualcosa. Il partner o l'intensità. Fare e vivere l'uno per l'altra in reciprocità che questa è la vera chiave del piacere. Fidarsi non è non aver paura a spogliare il corpo. Fidarsi è dare la propria anima a chi ne ha rispetto e la custodirà con cura. Anche questo è volersi bene in un certo qual modo. Dare il giusto a chi se lo merita perché E' giusto così e gli altri, quelli che ti usano ed abusano, metterli dove meglio stanno. Nel nulla da dove provengono e dove credono di vivere.

Non elemosinare una presenza, non chiedere di essere a chi non è e mai sarà. Non siamo sbagliati amica mia, siamo LIBERI, siamo VERI.

sabato 16 luglio 2016

Ti amo?

Ho trovato questa bellissima frase scritta a quanto pare da Oriana Mantovani che ho postato sulla pagina facebook

"Mi manchi”. Penso sia questa la frase più bella che ci si possa sentir dire. Perché il “ti amo” implica un’univocità. Io amo te. Punto. Te lo dico. Ora lo sai. Ti puoi intenerire ma anche preoccupare o infastidire o rattristare perché tu non lo provi ma il “Mi manchi” significa che hai lasciato un vuoto nella persona che te lo dice e tu, solo tu, puoi riempire quel vuoto. Come un pezzo di puzzle. L’incastro perfetto che nessun altro può essere. “Mi manchi” è come “Per essere me interamente, ho bisogno che ci sia anche tu”.

Non smettevo di pensarci su perché alla fine il "ti amo e mi manchi" sono entrambi dei sentimenti inspiegabili. Nessuno può farti capire quanto sia vero l'amore che provi ma il mi manchi è il senso della profondità del sentimento. Mi manchi è quel vuoto che senti quando non è vicino a te la persona che ti porti dentro. "Mi manchi" è il kara a cui si da tanta importanza in quasi tutte le filosofie orientali e buddiste. Per assurdo non puoi quasi misurare il ti amo ma puoi misurare il dolore che senti quando la forza e la grandezza del vuoto dell'assenza, arriva e ti investe. 
L'incastro perfetto come citato, una frase che ho sentito troppe volte e a cui (purtroppo), non credo più. Mi ricorda molto quella bellissima frase sul bacio del Cyrano: "Ma poi che cos'è un bacio? Un giuramento fatto poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un apostrofo rosa messo tra le parole "T'amo"; Un segreto detto sulla bocca, un istante d'infinito che ha il fruscio d'un'ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra" e che dura un battito di ciglia.
Non importa quanto ne hai parlato, non importa quante notti hai passato fuori ad ogni stagione per far si che gli altri dormissero sogni tranquilli. Non importa quante cose hai fatto, cosa hai detto e tenuto FEDE, non importa quanti lettori hai hai avuto, quante persone ti sei portato a letto, quante ne hai fatte strillare di piacere inarrivabile. Quando si riaprono gli occhi, davanti non c'è più nessuno. Non c'è mai stat*, non è mai esistit*, non ci sono quindi più i ricordi, non esistono più i giorni ed ogni parola o momento è solo vuoto e coincide drammaticamente con la mancanza di qualcuno che semplicemente non c'è.
Provate a cancellare dal vocabolario la parola "domenica" e non sostiruirla con niente. Non esistono più i calendari. Ogni giorno di vita ne mancherebbe uno ed ogni cosa che fate in quel giorno che non c'è, semplicemente non l'avrete vissuta. Provate a pensare ai telefoni che non funzionano, ai pc, al giorno di riposo che non avrete più. Anche se avrete dormito, non vi sarete riposati perché quel giorno non c'è mai stato e mai ci sarà. Non avrete sognato le cose più belle, non avrete il pranzo in famiglia o con gli amici, non potrete fare tardi il sabato sera perché il giorno dopo è semplicemente lunedì. Se in un week end passato al mare avete conosciuto il/a vostr* partner, nemmeno l*i esisterà più e se avete avuto dei figli assieme, nemmeno loro saranno mai esistiti. Ecco, questo è il senso della mancanza in senso negativo, quello che ti lasciano dentro alcuni "rifiuti" umani che la vita ti ha messo sulla strada.
No, signori, non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti gli stessi diritti ma vanno "conquistati" e sostenuti con le azioni di tutti i giorni. C'è un'assurda, incommensurabile differenza tra quella testa di cazzo di nome Mohamed Lahouaiej Bouhlel e Salvo D'Acquisto perché anche un cieco riesce a capirla. Fino a che non ci si arriva, nessuna legge, nessuna storia, nessuna parola sarà mai giustizia.

“Siamo talmente abituati a persone che ci prendono per il culo, che quando finalmente conosciamo qualcuno che è davvero sincero cerchiamo sempre qualcosa che non vada. Ormai è diventata un'abitudine.” Bob Marley

sabato 9 luglio 2016

Lo spirito degli oggetti e nelle cose 忘れ物 - reblogged

Volevo ci fosse, quindi eccolo.


C'è un bellissimo articolo che non voglio citare viste anche le belle immagini che ci sono, quindi vi mando direttamente al sito e che ve lo leggiate prima o dopo aver letto questo.

Ebbene io credo che nelle cose che si fanno, che sono nostre, regalateci o donate a qualcun altro o semplicemente fatte o comprate, ci sia qualcosa di noi.
Alle volte c'è solo impegno nella loro realizzazione, alle volte c'è anche molta attenzione. Altre volte ancora c'è amore o rabbia, insomma dei sentimenti più o meno belli. Ci sono cose che semplicemente vivono con noi e che assorbono la nostra essenza. Il peluche con cui abbiamo dormito, uno zainetto, un libro, un diario, un capo di abbigliamento. Insomma dalle cose più piccole ed insignificanti ed intendo come dimensione a quelle più grandi e dai materiali più vari.
Così come un cantante che è capace di trasmettere delle sensazioni particolari con la sua voce o un pittore o ancora uno scultore, un ballerino, così noi nelle attenzioni che diamo o nelle piccole cose che regaliamo, mettiamo una parte di noi che non è solo abilità.
In fondo un logo, una mappa, un codice per il web, un programma o tutto quello che passa di qua attraverso bit fatti di fredde sequenze di 0 ed 1, sono la rappresentazione di chi siamo e di cosa sentiamo quando li realizziamo.
Dietro al post, "l'amore è la risposta", ecco spiegato il concetto. L'uomo ha poca coscienza di se. Da molte cose per scontate perdendosi l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande. Einstein è stato definito un'ateo e tante volte mi sono sentito rispondere così. Non è vero. Einstein come tutte le grandi menti, aveva la coscienza di se e della propria dimensione. Non era cattolico, e non credeva in un Dio personale di quelli in cui tu ci parli e ti rivolgi a lui come se avesse tempo di stare ad ascoltarti. In effetti è poco realistico. Non possiamo stimare quante galassie ci sono nell'universo ma possiamo stimarne il numero nella porzione che riusciamo a vedere e che è circa 13 miliardi di anni luce. Ebbene sono tra i 100 e 200 miliardi. Per capire la dimensione di quello che si tratta e se vogliamo portare Dio alla dimensione personale, dobbiamo per forza fare anche questo. 13 miliardi di anni luce sono circa 9 miliardi e mezzo di km. Se moltiplichiamo questa cifra per 13 miliardi praticamente non riusciamo a scriverla. Proviamo a fare un'altra cosa il numero stimato di stelle della SOLA nostra galassia è di circa 400 miliardi. Moltiplichiamo questa cifra per 100 o per 200 miliardi e siamo di nuovo da capo. Non riusciamo a scriverla. Se tentiamo di stimare il nr di pianeti allora siamo veramente nella m.. più profonda.
Non abbiamo nessuna certezza che vi sia vita su altri pianeti ma visto il nr, sarebbe da imbecilli ipotizzarne l'assenza. La sola certezza che abbiamo è che noi ci siamo. Che quell'equazione funziona. Che il bene ed il male, il dolore e la gioia, l'altruismo e l'egoismo, il rispetto o il menefreghismo, la lealtà o la slealtà dipendono dal nostro pensiero-sentimento e sono come lo spazio-tempo. Così come non è possibile separare lo spazio dal tempo, allo stesso modo non è possibile separare il pensiero da quello che sentiamo. Sono strettamente connessi.
Io che con il troppo amore non vado d'accordo sopratutto quello dolce e appiccicoso e che mi nutro di passioni, devo per forza inchinare il capo al "Signore" delle azioni come tempo fa scrissi.  L'amore è l'attenzione verso chi ami, l'amore sano dico. Forza, chi è quello scemo che non apprezza la mattina l'alzarsi dal letto e trovare accanto a te la tua amata che ti porta il caffè. Si vero, dobbiamo andare a lavorare ma il paradiso sarebbe poter rimanere li e gustarsi la colazione e tutto quanto viene dopo magari lei parte della colazione. Si, vero a me piace salata, piccante e molto estrema e magari a voi l'esatto contrario. Cambia nulla è, proprio nulla.

Così anche se non si lavora insieme (e per facilità riporto le cose alla "mia dimensione"), farla andare sul luogo di lavoro e quando accende il pc trova appunto il profilo ed il logo nuovo. Ecco, questo è qualcosa che racchiude bene o male, il pensiero-sentimento che mi porto dentro e che metto anche nelle cose. Tutti lo facciamo se avete sensibilità e capacità di farlo. Non significa solo dare attenzione ma anche liberare quel tempo prezioso che magari puoi passare assieme. Può significare alleggerire il lavoro, semplificarlo e quindi rimuovere tanti "pensieri" e che possono dare libertà a maggiore serenità. Quando si gioca con le cose donate, si gioca con l'anima delle persone che te le hanno date. Ecco, questo credo. Così vi spiego finalmente il perché ho battuto tanto su questo tasto. Credo che quando le storie SANE finiscano per esaurimento e civiltà, le cose date siano il ricordo del bel tempo. Quando ci siamo provati e nonostante tutto non è andata ma ci abbiamo provato e ci siamo rispettati fino in fondo. Ecco, lasciare e rispettare quelle cose è dare importanza a chi e con chi abbiamo vissuto. Quando le storie finiscono per via di un* egoista, menefreghista, psico-sociopatic*, narcisista, etc., etc., non solo non ti separi in modo civile ma ma al posto "tuo"  ci trovi solo un buco. Conta solo il possesso materiale e la persona che c'è dietro, meno di nulla o poco ci manca. 

Vi metto l'unica canzone possibile ed è una versione "particolare". E' fatta di onore, sacrificio e lealtà oltre che di amore per il proprio paese e per Dio, alzatevi in piedi se ci pigiate. Silenzio.

Il video originale proveniente dal Canada, causa restrizioni di google, è stato sostituito con questo:


lunedì 14 marzo 2016

Sei nell'anima


Alle volte penso che ci sia qualcuno che cerchi di nuovo di tirarmi dentro sta cosa. Il punto è che per "fare', vivere una relazione bdsm bisogna essere in due.  Non vado a cercare nessuno. Quando l'ho fatto, ho trovato solo o quasi delle persone repellenti e quando sono venute loro, spesso era un inganno sleale. Questo è inoltre un modo di vivere particolare. Non puoi, credo, mettere uno a forza su un aereo e buttato fuori per un  lancio. Su quel coso ci dovrebbe salire chi è interessato e basta.

Adesso c'e chi confonde i dom con i master come chi confondeva i nawashi con i bondager. Cambia un cazzo. Corsi e ricorsi storici. I suonatori sono sempre i soliti imbecilli che seguitano a fare le stesse stronzate e seguono le mode soprattutto se provenienti dagli USA. Ammettiamo pure che domani ci sia una pazza che si voglia buttare. Sai di quelle cose che gli dici: "cazzocifaituqui?"
Ebbene c'è ma è oltremodo difficile dargli mezz'etto di fiducia.
I soliti discorsi. Sei convinta? Sai quello che fai, che relazione vuoi? Ect. Ect. E senti quasi sempre le stesse risposte che poi si sfaldano oltre ogni possibile limite nel corso del tempo. Insomma è un po' come dipingersi angeli ed invece erano solo ranocchi. A me non va più di incazzarmi per la successiva tipa. Sta roba è deve rimanere serenità non problemi. Se questi capitano, come in ogni vita che sia, si dovrebbero affrontare e risolvere insieme e non prendere a randellate quello che è con te.
C'è inoltre una cosa particolare e pure fondamentale.  Il rispetto dell'altro/a e dei suoi limiti. Ognuno ha i suoi e i miei anche se sono pochi, ci sono. Non tradire fiducia, sii leale, sii sincera, non giocare con i sentimenti altrimenti mi incazzo. Oddio, dipende dalla grandezza della cazzata ma fondamentalmente questi sono i rari casi in cui se te ne freghi, poi va a finire che ti ricambiano con la stessa moneta. Così la gente ha paura. 
Quindi l'idea stessa della responsabilità del partner a quanto pare fa comodo solo riceverla e non darla. Nessuno vuole preoccupazioni a quanto pare, manco quelle che genera lui/lei stesso/a. Nemmeno io quindi chi non è abbastanza uomo o donna può sicuramente andarsene a fanculo da solo senza arrivare a che ce lo mandi io. Non voglio preoccupazioni, se le creo, me ne vado da solo senza un fiato. Quando capisco che non è aria sparisco a mo di antichi egizi. Porto via anche il ricordo. Bah.
Insomma che mi tirate a fare?
Ribadisco, quando avete avuto bisogno, ci sono sempre stato o fatto i miracoli per esserci. Dovere e piacere. Niente è impagabile come un sorriso sulla bocca delle persone che hai nel cuore. Niente è impagabile come la presenza quando serve e non solo quando è pelle e grida. Eppure per me no. Mi fa pensare ad una delle canzoni che piacevano tanto alla mia povera dolcissima nonna. Cantava "miniera" fino da quando ero piccolo con la sua bella voce.  "... manca soltanto quello dal volto bruno, ma per salvare lui non c'è nessuno". Nessuno mi aveva spiegato che funziona così sempre, da qualsiasi persona anche quelle che appunto, dicono di amarti.



Un brutto modo ma bisogna prenderne atto.
Io non esisto scrissi ed è vero. I draghi non esistono quindi seguitate tutti ad essere come siete e di non rompere le palle, così a priori. Per fare qualcosa bene bisogna crederci. Io non credo più nelle persone. Ho girato tanto mondo, passato in tanti ma tanti letti ma alcune cose mi hanno saturato oltre ogni limite. Da persona intelligente penso che la causa sia stata forte e che per cambiare idea mi ci vuole una donna in grado di farsi apprezzare e credere sul serio. Un miracolo. Non ci credo. Credo al karma, al destino. Si vede che era l'ora di smettere o meglio di non ricominciare. Che altro devo pensare?

Tutto quello in cui credevo è sparito, volato. "Nonna, perché la tua pelle è piena di grinze nelle mani e le mie no?" Ero piccolo e non capivo e lei mi diceva che era per via di quanto le usi. Lo sappiamo tutti perché.  È per via dell'età e qui di grinze anche troppe. Le mie belle mani sono anche esse segnate dalla vita. Ci penso e mi pare impossibile che sia solo godere, un buco da sbattere, un master  o meglio ancora un dom da cui farsi sbattere e battere. Niente domande.  Chi sei? Non importa, fammi godere e finito l'incontro, ognun per se e dio per tutti eppure a quanto pare è così. Nessuna parola ha valore, nessuna fiducia né lealtà. Solo il carpe diem e li finisce. Fidarsi, per cosa? Lealtà e intesa per quale legame? Nessun legame, solo opportunità. Nessuna sinfonia, nessun moto dell'anima, solo perversione. Godo, godiamo.
Allora perché poi strillano che sono incazzate e scappano per il niente che danno e per lo stesso che ricevono. Rimane pure logica bassa che non richiede molta intelligenza figuriamoci sentimento. Se non sei niente per qualcuno/a, perché quel qualcuno/a dovrebbe avere il rispetto, la considerazione e tutto quanto fa "importanza" che tu non hai per lui/lei?
Prova a trattenere qualcuno che non vuole restare o a spiegare a qualcuno che non può capire perché è vuoto e non ci arriva. Prova. Se invece è qualcuno che invece non vuole capire allora è beh. "mal voluto non è mai troppo". Domanda: c'è un cartello "attenti al cane". Tu cerchi di passare lo stesso e il proprietario che strilla: "ATTENTI AL CANEEEEEEEEEEEeeeeeeeeeee!!!"
Tu passi e il cane ti morde. Di chi è la colpa? Del cane, ovvio. Qui funziona così.

"L'ignoranza tracanna qualsiasi porcheria le si offra e spesso ingoia veleno, pensando di mandar giù nettare e ambrosia. L'intelligenza, no: fiuta, indaga, dubita, mescola, assaggia e confronta. E poi si oppone, ribatte, contesta, smentisce e lotta. È per questo che il Potere edifica la sua torre di Babele nel silenzio più assoluto, innalzandola con le pietre dell'ignoranza." Paola Melone.

Mi diceva la tipamica che per lei "è stato come andare in auto e fare un viaggio assieme per dove? Boh, senza una meta. Ad un certo punto l'altro/a si ferma e dice: "Scendi." Tu scendi e lui/lei riparte per i cazzi suoi come se non ti avesse mai conosciuto. Non sa nemmeno chi sei. Non si ricorda nemmeno il tuo nome". 



Un po' come quelle due canzoni della Nannini. "Io". "Scendi", 


e invece "Sei nell'anima" e io punto a questa e chi me la spezza si prende i cocci (vedasi famoso proverbio).

sabato 30 gennaio 2016

La lealtà

Mi sono imbattuto in una cosina oggi che mi ha fatto riflettere. Sono diversi giorni che cerco di fare un post particolare sugli animali, la sessualità ed i sentimenti e non riesco a farlo.

Così seguo quello che mi colpisce in giro e tac, ho letto sul frontespizio di un'amica:
"Amo la lealtà".

Così mi son messo a cercare  e cercare perché siccome non mi  ricordo un cazzo, poi chi ha detto cosa sparisce nell'Alzheimer di un drago rimbecillito. Che cosa è la lealtà?
"Gli Hasidim ebrei del II secolo a.E.V. si consideravano veramente leali. Il loro nome viene da chasìdh, il termine ebraico per “leale”. Deriva dal sostantivo chèsedh, spesso tradotto “amorevole benignità”, “amore leale”, “benignità”, “bontà”, “misericordia”. Secondo l’edizione inglese del Grande Lessico dell’Antico Testamento, chèsedh ha una connotazione “attiva, sociale e permanente [e] indica sempre non solo un atteggiamento umano, ma anche l’azione che deriva da tale atteggiamento. È un’azione che preserva o favorisce la vita. È un intervento a favore di chi ha subìto una disgrazia o è in pericolo. È una dimostrazione di amicizia”."

...

"Essendo sinonimo di amorevole benignità, il termine lealtà contiene anche un forte senso di reciprocità. Chi vi mostra amorevole benignità si può aspettare in cambio la stessa cosa. La lealtà viene ripagata con la stessa moneta. Che Davide si rendesse conto delle implicazioni di chèsedh è evidente dalle sue parole: “Mi inchinerò verso il tuo santo tempio, e loderò il tuo nome”. Perché? “A motivo della tua amorevole benignità e a motivo della tua verità”. (Salmo 138:2) Beneficiando dell’amorevole benignità di Geova, Davide si sentiva chiaramente spinto ad adorarlo e lodarlo. Perciò, man mano che osserviamo l’amorevole benignità di Geova nei nostri confronti, proviamo il desiderio di contraccambiarla? Per esempio, se il nome di Geova viene biasimato, non vi sentite spinti a parlare in sua difesa perché ci tenete alla sua reputazione?" [1]


Bene. L'esempio stesso della negazione della lealtà che si creda o no in Gesù di Nazareth, rimane sempre Giuda. Trenta denari per tradire il Maestro (ops, un master!!!), poco vale la vita di una persona in fondo. Sono solo multipli di quello che fu. L'auto di denari ne vale qualcuno in più, la casa idem, il lavoro idem, la valigetta dei giochi idem. Insomma, sempre di denari si tratta.
La lealtà è una brutta bestia.

Attilio dice: "Quando trovo gente leale mi sento un re, capita pochissimo e per me è oro.
Quando provo ad essere leale mi metto in gioco, sono veramente poche le volte in cui il mio interlocutore non se ne approfitta." [2]
La lealtà non è un'utopia. E' un sentimento come tutti. Sono i sentimenti che danno equilibrio alle persone. I loro sentimenti sono, in fondo il loro valore. Ergo, tanto più interlocutori si trovano che se ne approfittano, tanto più persone che valgono poco, si trovano. Semplice matematica.
"Il bambino impara ciò che vive 
Se vive nel rimprovero, diverrà più intransigente. 
Se vive nell'ostilità diverrà più aggressivo.
Se vive nella derisione, diverrà più timido.
Se vive nel rifiuto, diverrà uno sfiduciato.
Se vive nella serenità, diverrà più equilibrato. 
Se vive nell'incoraggiamento, diverrà più intraprendente. 
Se vive nell'apprezzamento, diverrà più comprensivo.
Se vive nella lealtà, diverrà più giusto.
Se vive nella chiarezza, diverrà più fiducioso.
Se vive nella stima, diverrà più sicuro di sé.

Se vive nell'amicizia, diverrà veramente amico per il suo mondo"


Nessuno perde la capacità di imparare anche se nel corso degli anni diverrà sempre più difficile. Il SM dovrebbe far recuperare questi stati d'animo.
Serenità è praticamente felicità. Senza serenità non c'è niente. Puoi fare e vivere tutto quello che vuoi, rimarrai sempre scontento.
Incoraggiamento, significa dare fiducia, credere in quella persona e fa sentire oltremodo apprezzati.
Finito il tempo in cui ti senti buono/a a niente. Tu sei, vali.
Apprezzamento, é dare merito a chi è. E' essere presenti in ogni forma, cattiva o brutta. Apprezzamento per migliorasi assieme sempre e solo nell'Etica della reciprocità o Regola d'oro.
Lealtà morale, principio base dell'affidamento prima, del legame dopo.
Chiarezza di quello che sei, di quello che fai, perché lo fai, portarla a casa, distribuirla a chi è accanto a te.
Stima perché nella degradazione pura, nella "perversione" pura, la stima è la coscienza che una donna è rimane ed anzi diventa donna e non si umilia né di fronte a se stessa, né di fronte a chi glielo fa. L'amicizia che è quella che da valore e rispetto a tutto quanto prima. Se sei amico, non puoi smettere di essere amico a comando, non puoi tradire l'amicizia manco per amore o per comodo. Sei quello che vuoi essere in fondo. Sempre ti viene data l'opportunità di dimostrare chi sei ed il tuo cambiamento. Senza una morale, sta roba non la senti, non la trasmetti, non la condividi. Il sapere e la conoscenza quindi la crescita, si basano proprio sulla condivisione.
L'odio, il basso interesse, il non vedere oltre il proprio naso, il farsi accecare dal male che ci si porta dentro, dal comodo che spesso è la via più facile è quello che ti rende poco e lo sei agli occhi del mondo. "Si può ingannare una persona per un giorno ma non tutto il mondo per sempre", così recita una perla di saggezza. Prima o poi i cartelli vengono fuori veri. Quelli che magari per un po' uno ha levato ma che l'odio ti impone di rimettere. Non ti puoi nascondere. Nessun buco è profondo così tanto da farti sparire perché nessuno può sparire da se stesso.
E poi tutto a un limite e non mi stancherò mai di ripetere che senza un limite ed un equilibrio tutto diventa l'opposto. Per avere serenità in fondo è sufficiente non avere sentimenti. Così che non esista il giusto e lo sbagliato, non esista il bene ed il male. In poche parole, non esista umanità. Alla fine è meglio un gatto o un cane o quello che ti pare perché per lo meno da amore senza condizioni pur non sapendo le stesse cose. L'uomo senza sentimenti ed empatia, il suo equilibrio, è quello che ti tradisce, costantemente, inesorabilmente. Non impari. Non è una lezione di vita è semplicemente l'assenza della vita. E' il perché va tutto a puttane, è l'egocentrismo ed il menefreghismo. E' dove sono passato e non c'è una vera ragione per cui in qualche modo rialzarsi. Si, ogni tanto sorge il desiderio, il rimpianto, la volontà di ricercare quel qualcosa che hai sentito e hai (creduto erroneamente), di aver vissuto in verità ma hai la coscienza che in questo cazzo di paese (culturalmente), il merito, l'amicizia, il rispetto e tutto quanto ci può stare, semplicemente non esiste. Nessuno vuole che lo sia. E' il paese dei furbetti. Si portano via i cavoli ammazzando la capra e distruggendo il famoso orto. Poi che cazzo fai quando hai finito il cavolo? Vai a fregarlo a quello accanto fintanto che quell'accanto non si incazza ed il cavolo te lo infila su per il culo. L'Etica del casino assoluto! Ecco.

mercoledì 20 gennaio 2016

La donna italiana il centro dell'universo egoistico.

Tra ieri ed oggi son successe alcune cose e che purtroppo, hanno un denominatore comune. Il modo di fare e di esistere delle signore di questo paese. Adesso mi tiro addosso, un'altra valanga di critiche ma d'altra parte, rimane il quanto e pagherei oro, diamanti e quant'altro per una che mi sconfessa.

Capisco che per qualche paio di millenni le donne siano state trattate come merce di scambio ma mi pare assurdo che le eredi del genere, si comportino tale e quale ai loro aguzzini. È strano che se qualcuno domattina si alzasse e dicesse cose del tipo: "Visto? Avevamo ragione!" Difficilmente potrebbero essere contraddetti se non da qualche timida mosca bianca.
Torno pure indietro nel tempo ad una tale "Elena", di una certa città di Troia la cui porcellaggine fece radere al suolo tutti i suoi incolpevoli abitanti. La tipa se ne scappò con uno per poi alla sua morte, fottersi pure il fratello. Ora perché il termine troia è così dispregiativo e porcella no? Trattasi dello stesso animale. Una delle scuole di pensiero è che troia nel significato attuale, derivi fa porcus troiaus, un maiale ripieno di altri animali come il cavallo dell'omonima città, per poi passare al significato attuale. Sempre di "tradimento" si tratta alla fine, pur fatto con astuzia. Mi viene da pensare che la storia voglia dirmi qualcosa del tipo che di una donna non ci si può fidare e che gli uomini sono degli emeriti coglioni da ammazzarsi per qualcuna che fa hoink-hoink. Ora è chiaro che sta roba è scritta appositamente per fare un po di casino e pure in modo sarcastico però il dubbio comincia seriamente a venirmi. Nei momenti difficili gli abbracci e le vicinanze in genere ce l'hai dagli uomini, le donne ti guardano come un lebbroso e quando tocca a loro invece bramano per essere consolate e assistite.

Il punto della questione è che quando si spezza un legame per salvarne un altro o per egoismo, solo se stessi, non ci sono MAI vincitori, solo perdenti. Ogni legame è univoco e non replicabile o ancora, trasportabile in un'altra persona o relazione.
Qualcuno dirà che queste sono solo due nel merito e che ovviamente non fanno statistica e ha ragione.  Il punto è che invece sono 2 + 21 su 23 e chi è che è uscito dall'egocentrismo per cui tutto è dovuto (semplicemente perché ti si concedono e si meritano i sogni, le aspirazioni, i desideri, le aspettative), hanno il solo diritto di mandare tutto a fottemberg come e quando gli pare. Vorrei cortesemente far notare a lor signore che i rapporti prevedono che ci si conceda in due!!!
Mi pare alquanto assurdo che quando tocca a loro, si mettano a strillare o anche a fare l'opposto ma battere i piedi perché hanno deciso che deve andare tutto a puttane e non perché ci sia una logica o un senso ma solo per volontà Dei, loro. Comunque dell'altro/a. Ovviamente va così perché avendo ragione a prescindere, qualsiasi cosa tu gli dica, sempre che puoi, loro semplicemente non ascoltano. Un bel modo di stare accanto e sostenere chi dicono di amare o volere bene. :)
Vi lascio con una bellissima canzone degli Abba, "Andante, andante". È un po dolciosa ma le parole sono adorabili con tanti ricordi.


martedì 12 gennaio 2016

Simbiosi - sempre da legami

In questi giorni ho conosciuto Mrs 8:31. Una tipa su Legami che in tal tempo ha tirato le somme. :)
Non è mica male visto che in genere ci metto qualche mese prima di incontrare dal vivo una persona. Col tempo viene fuori il vero io in qualche modo a meno che non ci si trovi davanti a dei professionisti della falsificazione e si sa di chi chiacchiero.

Ieri sera discutevo con XXX, la solita XXX su quale sia il punto della cessione della propria libertà in funzione dell'altro/a ed è venuto fuori la questione della simbiosi e del parassitismo. Discorso molto interessante perché la pulzella diceva appunto che per lei l'idea che qualcuno dipendesse da lei, semplicemente la terrorizzava. A mio modesto avviso questa è un'ammissione di responsabilità seria e cosciente e in qualche modo le da parecchio merito. Io non ho paura di persone così ma ne ho parecchia e adesso di più che ci ho sbattuto il muso, di quelle che invece dicono e spandono parole senza averne nessuna coscienza e responsabilità.
Un sano rapporto umano è fatto di simbiosi (def. per chi non lo vuole cercare: "1 biol. Associazione fra due o più individui appartenenti a specie vegetali o animali diverse, in modo che dalla vita in comune traggano vantaggio entrambi, ovvero uno solo ma senza danneggiare l'altro
2 fig. Sintonia, intima associazione: coniugi in perfetta s.; compenetrazione, fusione: s. tra svariate forme artistiche. Da http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/S/simbiosi.shtml). E' vero che l'amore è un concetto astratto e che si può amare anche un semplice ideale e pure così forte da farci annebbiare la vista e la concezione della realtà. Però il concetto stesso di amare una persona è fatto di mutualismo stretto-stretto. Ogni persona ha bisogno l'uno dell'altra nel completarsi. Non è possibile fare all'amore da soli, non è possibile scopare da soli anche quando i due punti congiungono. Non è possibile accarezzarsi, non è possibile vivere un amore da soli. Ogni azione ha un esatto contrario ed è appunto conosciuta come simbiosi. Puoi toccarti davanti all'altro/a e farlo per te ma lo fai con lui o lei e l'altro/a per forza ne riceve piacere anche solo di vista. Da pulzella ti puoi far bella per te ma se è lui che ti spoglia devi in qualche modo indossare qualcosa che faccia piacere (anche), a lui altrimenti otterrai l'effetto contrario ed invece di essere una simbiosi diverrà solo parassitismo e così le persone scappano. Lo stesso concetto mutualistico è fatto quasi di un dialogo muto. Io ho questo da offrirti tu che hai da offrire a me? Anche al contrario funziona è. Io ho qualcosa che può interessare a qualcuno? E magari esce un "io, io", così si entra in simbiosi.
I rapporti umani alla fine seguono questo principio ed è facile pensare alle api ed il polline, alle leguminose ed il clostridium,  ai pesci pagliaccio e le attinie e via così. Tanto più la relazione simbiotica sarà ampia, tanto più l'uno trarrà dall'altra un rapporto appagante e completo ma anche tanto più l'uno dipenderà dall'altra. La parola magica rimane sempre e comunque equilibrio.  Troppa dipendenza crea parassitismo e poca dipendenza crea indifferenza. L'equilibrio da il punto d'incontro sul come donarsi e come ricevere, cosa donare, cosa ricevere tenendo sempre ben presente che deve rimanere sintonia.
Ecco, ci tenevo a scriverlo in modo corretto e non come in una chat che le parole non si pesano e vengono peggio di quanto vengono a me qui, semplicemente come le pensi e caotiche.
Inutile cercare di aggrovigliarsi in cosa sia personale o cosa sia divisibile perché è difficile in un legame fare pezzettini precisi di se e dell'altro/a. Vengono così, come l'uno si appaga nell'altra. Magari lei ha bisogno del caffè a letto e lui la coccola di una carezza magari dopo una notte di forte SM.
Le piccole cose sono quelle importanti, non le grandi. Le grandi sanno darle quasi tutte perché non richiedono attenzione. Semplicemente arrivano e ti dicono un mo che fai mettendoti ad un bivio. Certo è che se stai attento/a alle piccole cose dell'altro/a difficilmente farai male anche in queste.
Non sposta il punto di una virgola però.

mercoledì 23 dicembre 2015

Cipolle


Quattro anni fa con il movie maker feci tra gli altri, questo video. Riguardandolo non è un gran che ma la qualità delle gifs e tutto il resto è cambiata nel corso degli anni in meglio.

Non sono un gran fan degli U2, qualche canzone ma questa si. Mi piace il ritmo, la musica e mi piacciono le parole e pure il titolo.

Orgoglio - Nel nome dell'amore. Eppure sono immagini "pesanti", forti, spinte. Mi piaceva e mi piace quest'associazione tra l'estremo e la dolcezza, tra la passione e la serenità. Qualcuno se ne accorge e dice:
XXX: "Credo di capire quale sia il tuo confine. E' la cura ma dell'essenza, della delicatezza e di una parte di inviolabilità che io penso sia preziosissima. Sbaglio?"

MDS: "No :)"
XXX: "Quelle pratiche che hai elencato, sono pratiche che superano l'inviolabilità dell'essere".

Appunto. C'è un confine ben preciso che non si dovrebbe MAI superare ed è proprio quello li. Il rispetto di cui mi sono tanto riempito la bocca, le incazzature con cui tizio e caia prendono per il culo un altrettanto tizio e caia così, per farsi una montata. Così per divertirsi oltre che alla tua inviolabilità prendono qualcosa di molto più prezioso, il tuo tempo. Un tale, che non so chi sia, ha scritto sta roba che io ho ribadito nei post ma che è ben sintetizzata: "La cosa più preziosa che puoi ricevere da chi ami è il suo tempo. Non sono le parole, non sono i fiori, i regali. È il tempo. Perché quello non torna indietro e quello che ha dato a te è solo tuo, non importa se è stata un'ora o una vita." David Grossman

Il tempo che hai dato a qualcuno che non se lo è meritato non te lo rende nessuno. E così sempre parlando siamo arrivati ad una similitudine che ci calza a pennello.

Le persone sono come le cipolle, più togli bucce, più vai al cuore. Il cuore è indifeso altrimenti di che cosa avrebbe bisogno se non di strati protettivi? Ecco, quando ci arrivi e lo rovini, rischi se tieni due cipolle, di rovinare anche l'altra. Ne butti via una per salvare l'altra? Va benissimo, il guaio è che le persone non sono cipolle (cit. parafrasata da "Fanteria dello spazio" (1959) - Robert A. Heinlein). Alle volte le puoi pure perdere entrambi che minimo, minimo siamo in due.
C'è un'altra cosa importante. Se tu hai buttato via la cipolla che ti ha permesso di crescere e di cambiare, di conoscere te stessa, di evolverti in meglio, cosa credi che con l'altra sei allo stesso punto? Il cambiamento, il miglioramento dipende sempre dalla cipolla che hai nell'orto non dall'orto. Sei tu che coltivi quell'orto ed il sapore cipollesco nel momento in cui la butti via, lo perdi completamente senza ma e senza se. Nessuno può rendertelo. Preparati a passare una vita con il ricordo di una cipolla che non potrai mai più avere. Questo vale per me e per voi tutti. Prima di muoversi, prima di coinvolgere persone e ortaggi, credo che convenga pensarci, non una ma 10, 100 volte.

Le implicazioni del bdsm sono molto profonde, raggiungono strati nascosti dell'animo umano a meno che non si tratti solo di divertimento. Questi sono solo piccoli esempi che come al solito metto in pubblico ma non ne rivelo il contenuto più intimo. Non voglio assolutamente che la solita manica di stronzi/e li utilizzi per fare male a qualcun altro solo per divertirsi. Pubblico stralci di conversazioni complesse e di vita interiore. Piccole finestre e per guardarci dentro bisogna esserci ed essere responsabili di quello che si fa. Non posso dare fucili carichi a qualcuno che se poi li usano io vado a cercarli ma ne risponderanno comunque. Pssss sta a vedere che un colpo di culo l'ho avuto davvero. :)
Meditate :) 


lunedì 21 dicembre 2015

Rosetta non è una sonda

Nel corso degli anni ho visto e sentito dei tutto. Ogni possibile porcata qui è esasperata. Ci fu una, umbra, tal, F. Nera che non so manco se gira ancora in internet e che aveva un sacco di fotine carine. 3 mesi di cazzate, fissiamo i gg possibili a Siena. L'hai vista te? Ecco, nemmeno io. Quell'altra che mi disse faccia a faccia al primo incontro che voleva l'unicità e che il gg dopo ansimava al telefono con un altro. Beccata, sputtanata. Un'altra ancora che si era fatta venire un tumore al cervello ed era pure morta resuscitando poi con un altro nick e ribeccata con il modo di scrivere. Qualcuno mi chiese di trovarla in modo non legale e ovviamente gli dissi di no.

Nonostante quello che so fare e che posso fare, nisba, alcune cose non si fanno. Un conto è sfogarsi da bibliche incazzature, un conto è fare e più di uno la voleva letteralmente gonfiare. Oddio, magari gli stava pure bene ma insomma, evitiamo va.
Mi riportano quasi giornalmente donne che sentono i loro "master" farsi venire malattie serie, problemi di salute ed impegni di tutti i tipi per sparire di circolazione dopo scopato per qualche volta o mese con la tipa presa all'amo nel sito a tema.
Ci sarebbe davvero da scriverci un libro su centinaia e centinaia di questo genere di non rapporti, di non persone. Me ne ero scappato da i vari siti se non mantenendo una presenza formale con gli account dedicandomi al blog ed alla diffusione dei pericoli di quello che si cela qui.
Tu credi di aver trovato una, due, tre persone che siano definibili tali.
"Siii, apriamo un forum, un account, una mail e aiutiamo chi non è come noi". Facile vero quando va tutto bene? Poi cambia il vento e stranamente "tu" sei fuori direzione, sopravvento appunto.
Come se il "bdsm" fosse un mondo a se, il mondo del proibito, del non conforme alla vita di tutti i giorni e gli appartenenti,  solo delle cose da usare quando se ne ha voglia. Qualcuno per caso ha letto qui "supermarket free: servitevi quando vi fa comodo"?
A scanso di equivoci questa è casa mia. Non sono le relazioni bdsm sbagliate,  sono sempre e solo le "persone" sbagliate. Vogliono tutti la differenza ma poi sta differenza non c'è e fanno sempre peggio.
Prendi atto che ci sono persone che sono più inutili di una rosetta di vacca??? Grazia, Graziella e grazie al cazzo! Per lo meno le rosette nutrono, queste distruggono tutto quello che toccano. Forse hanno passato la vita in un parco giochi che pensano che tutti ne facciano parte. Per assurdo mo in tv c'è la serie: "Chi diavolo ho sposato?" E mi fa specie che è la stessa cosa. Così prendi il telecomando e vai sul Tg nella speranza che abbiano fatto incazzare uno come loro ed in preda ad una crisi di follia, gli abbiano spianati con "TIR o con uno schiaccia sassi,  magari facendo pure retromarcia per sicurezza" (cit paesana). Nulla, è andata male. Ok, magari la becchiamo nella prossima serie è!!!


Papà diceva: "C'è un solo modo per entrare in casa mia, mille modi per uscire". Ecco, ho tolto le foto esplicite dai siti pur avendo l'autorizzazione ad usarle, scritta. Perché chiedo, comunque chiedo ma per me questa è una cosa privata e non  mi va di mettere cose che potrebbero girare in rete. Ci fu uno che dalla Nuova Zelanda mi rimandò le mie spacciandole per sue. Le avevo messe on line 6 mesi prima. Ci casco una volta, due no. Dal mio comportamento dipende l'integrità della persona con cui esco e non voglio non dormire come stamane che sono le 5:30. Ok, stanotte non ho dormito per altre ragioni.
Così mi va più che bene che spariscano non-persone legate a doppio filo a quella cricca di "amici" magari spostandosi su tumblr e ricominciando a fare le stesse cose sto giro basta presentarsi con il marito o con il partner e omettendo tutto il resto.
Poveri piccoli idioti. L'ho detto più volte. Non c'è tana o buco dove una rosetta si può nascondere, l'odore di merda è parecchio ma parecchio difficile da celare.
È Natale, siamo buoni, raccontiamo le porcate del mondo in modo che servano di insegnamento per gli altri.  Si dovrebbe essere brave persone tutti i gg non un gg all'anno con il sorriso e la solita ipocrisia di facciata.

venerdì 18 dicembre 2015

Oggetti

  


Tra ieri e stamane mi sono trovato prima le considerazioni di un'amica poi questa serie passata su tumblr e ho deciso di postare. Lei ha detto: "Il mio corpo non è un campo giochi" ma in effetti lo è. Allora cos'è che fa la differenza tra l'oggetto nudo e crudo e l'oggetto del desiderio?
Ho una sola risposta. La montagna di sentimenti che legano due persone in cui sta la profondità di qualsiasi relazione. In questi giorni mi veniva di nuovo da pensare e riflettere su quello che ho postato da luglio in poi. Sugli avvertimenti e sui cartelli e che qualcuno chiama sputtanamento.

Provo a pensare ad un mondo senza quei cartelli ed avvertimenti. Nessun segnale stradale perché anche per terra sono comunque cartelli. Nessuna via, numero civico che anche quello identifica il luogo e rimane un cartello. Nessuna lettera sui pc, nessuna icona sui telefoni, niente di niente. Sarebbe il caos.

Per strada ci sono i cartelli più appropriati che ti salvano la pelle. Il rispetto per i cartelli è fondamentale. Anche un senso unico preso male ti fa stampare, un obbligo di svolta in una direzione che se pigli quella sbagliata poi ti prendono pieno. Poi ci sono quelli triangolari che sono i segnali di pericolo. C'è un dosso, tu lo pigli forte e decolli. C'è una buca, ci arrivi troppo veloce e addio ruota o sospensioni e preghi. Ecco.

Chi è che se si comporta a merda non dovrebbe meritarsi un cartello? Ne era passato uno bellissimo su facebook qualche gg fa e che ho visto e salvato.
Eccolo qua ed è vero così. Tante volte ho sentito dire che le mie azioni parlano per me ma è spesso, troppo spesso che con queste azioni ho fatto i cozzi. Dirò le stesse cose ma il guaio è che sento sempre le stessa solfa e che sta diventando "cosa" troppo comune".
Così ridico che il senso che da un senso a tutto, rimangono i sentimenti e quelli non sono sinceri se non sei una persona sincera. Vero, la verità alle volte può fare male, quasi dolore ma rimane comunque la base per le condizioni in cui ci si incontra e si sceglie di rimanere o di viversi. La verità è la sincerità e da una grande pace perché lascia un'immensa libertà di scelta. E' vero che l'amore è cieco, ci si innamora di qualsiasi cosa e persona e l'amore è anche follia al suo estremo come ogni sentimento. L'amore, l'intesa, il legame, l'amicizia, il rispetto, l'empatia, sono sentimenti che fanno la differenza tra il nulla ed il tutto. Tra il niente e l' "oggetto" dei desideri più belli, profondi e appaganti che si possa vivere.
Quindi credo che i cartelli servano perché le persone che ingannano ce ne sono fin troppe e sono degli artisti nel farlo. Hanno la loro faccia di bronzo che li porta a negare anche l'evidenza. Oddio, questo non significa che una persona non abbia diritto di cambiare e di migliorarsi ma fino a che non decidi di farlo, è beh, credo che tutto sia dovuto ma anche il dovere di essere responsabile prima delle parole che si dicono e dei fatti che gli seguono, siano importanti. Ribadisco che alle volte le incazzature ti fanno anche salire sopra le righe ma è anche vero che devi mantenere la capacità di fermarti che se sei stato offeso/a o "tradito/a", hai anche il diritto di reagire ma con giustizia che la "vendetta" rimane eccessiva. Quindi non credo di sbagliare a dire e ribadire il quanto.

mercoledì 16 dicembre 2015

Congiunzione di due stelle


Ho sentito tanta gente esprimersi su quello che sia il s/m, il dominio e la sottomissione. Ho appena letto un altro, l'ennesimo scritto ad effetto su un blog amico e sarebbe facile fare altrettanto. Cerco di stimolarvi a pensare e riflettere su un argomento che non è di facile spiegazione e lettura.


Avevo accennato qualcosa tanti anni fa in "Monsieur plaisir" e per quello che vale, proverò a descriverlo in modo un po più profondo.
Dovessi metterlo in musica, si Albinoni, adagio.
Dovessi metterlo in danza, si un tango.
Dovessi metterlo in mente, si lo yin e lo yang.
Dovessi metterla in filosofia, si lo Zen,
Dovessi metterlo in scienza, la fusione di due galassie.

La sottomissione non esiste.
È un dolce, perverso inganno. Sono due persone che si incontrano, due universi che si cercano e si fondono in una danza sensuale, passionale, intensa oltre ogni limite.
È la mente che si svuota, che si rilassa e si concede e si riempie all'altra per viversi in piacere, assoluto.
È come il fuoco e la candela, l'uno non esiste senza l'altra.
È come l'aria e la luce, nessuno potrebbe vederla se l'aria non ci fosse.
È come due cuori che cercano un ritmo e lo trovano fin'anche arrivare ad un solo respiro.
È l'opposto che si unisce all'opposto e davvero ogni gesto forte sarebbe solo violenza senza dolcezza.
È il vincere la forza della matematica,  come le due galassie i cui buchi neri non seguono le regole della fisica,  danzano sempre più veloci, sempre più vicini fino a passare oltre "l'orizzonte degli eventi" del conosciuto e danno origine ad un nuovo uno più forte, completo.
È quell'abbandono tra le tue braccia e l'enorme, magnifico privilegio si sentirla galleggiare in quello limbo fatto di piacere in cui spesso solo la mia voce da il senso del tempo. È il recuperarla alla fine, quasi come se tornasse alla realtà riportandocela dolcemente, sicura, protetta.
E' il sogno, il tempo del sogno ma non è sogno. E' fantasticamente vero.
È come poter essere uccello e pesce ed avere in un attimo un sopra ed un sotto dove potere andare. Volare e nuotare senza bisogno di mezzi. Il vento e l'acqua sulla pelle ed il fuoco dentro che ci fa sentire vivi, liberi.

Il vero senso di un  rapporto sm è proprio questo.
È che la singolarità ti condanna alla mediocrità,  non importa se fai le stesse cose in un gioco di ruolo o con il ragazzo, il marito o con l'amante. Perché in questi rapporti il master non è colui che ti domina ma colui che ti libera dalle tue paure, dai sensi di colpa e che da vita alla tua fantasia ed il tuo coraggio e ti protegge nel percorso anche da te stessa.
È il viaggio assieme e non ha forma né senso senza sincerità che quelle paure rimarranno sempre li e saranno il freno. Per questo non funziona con tutti ed il sm, che se ne dica, son pochi a farlo e viverlo. È difficile trovare il partner perfetto, è molto facile trovare qualcuno o qualcuna con cui giocare, basta ingannare.
È essere se stessi senza compromessi,  ognuno nelle mani e nelle braccia dell'altra, indifesi, sicuri di confidare dell'altrui presenza. Ecco perché la sottomissione non esiste. Non c'è un'alternativa che sia l'arrendersi alla condizione che essere uno pone. Per poterla vivere fin dentro ogni più piccola molecola, uno "deve" controllare, l'altra "deve" sottomettersi.
È l'insostenibile dipendenza di essere e di esistere solo l'uno nell'altra, con una profondità che non ha eguali perché è davvero la forma di amore, di amicizia, di fiducia, di confidenza che genere umano possa concepire. Poi qualsiasi imbecille è in grado di dovertisi e farvi divertire. Ognuno cerca quello che più gli confà. Forse oggi è più semplice divertirsi su una montagna russa che volere arrivare alle stelle. Ognuno ha le sue aspirazioni e le stelle, non vanno di moda.
Mi vedo spesso in mare tra le balene che cantano mentre nuoti con loro e ti portano nel loro mondo mentre in superficie senti una gran massa di scalmanati che sciaguattano e si misurano con il costume, l'abbronzatura e la barca più bella che seguitano a credere che quello sia il mare. Ma ci vuole equilibrio e credere di poterlo fare, di fidarsi e di farlo. Le balene non ti portano con loro se non parli la loro lingua e soprattutto se cerchi di ucciderle.

Adesso da quello che ho capito, sono molto simile a quello che il mio segno descrive e ne prendo atto ma seguito a credere che sia il mio carattere ed il modo personale di fare ed è meglio che non riveli tutto. Non voglio perché ci sono voluti anni per arrivarci, quello che dico è chi sono e come penso e vivo. Vi piaccia o no, non "scopo" con tutti, come voi credo. Spero!  Quindi mi tengo la parte più profonda e delicata per me. È strano pure questo, ogni volta che ti fidi di qualcuna e ti dai fino in fondo, quella qualcuna ti uccide come se uccidesse se stessa. Chissà se alla fine è il non piacersi o semplicemente l'aver ricevuto cosi tanto da non reggerlo più. Semmai in un'altra vita avrò un colpo di culo da incontrare una persona capace di farmi credere di nuovo nel genere umano, magari gliene farò dono, sempre che possa apprezzarlo.
Così come se una lei fosse qui, ri dico:
Tocca con la lingua, vedi con le mani, annusa con le orecchie,  assapora con gli occhi, senti con il naso.

Sono le tre e vorrei tanto smettere di sentir cosi tanto dolore.