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giovedì 26 novembre 2015

E ora si tromba

Erano gli anni 80. L'aids non esisteva. Era molto facile fare sesso senza pensieri o complicazioni. Eppure anche nelle storie così e ce ne erano molte, non si cercava solo sesso. Nessuno va fuori e la da o scopa con il primo che passa. Qualcosa ci deve essere. Oddio, qualcuna ne ho conosciuta che la dava al primo che passa o quasi. Una disse: "non ne ho mai abbastanza" ma stando a quello che poi diceva, l'appagamento era legato solo allo stato fisico. La parte mentale sentimentale aveva dei seri problemi. Qualcuno la chiama ninfomania, io la chiamo assenza di sentimenti.
È possibile seguitare a fare sesso senza sentimenti con la stessa persona per tanto tempo? Non credo almeno che tutto si limiti ad appuntamenti legati al semplice sesso. Ci vediamo alla tot ora, nel dato posto e si fa quello che si fa. Pensate davvero che sia possibile o se esistono,  siano persone che non abbiano bisogno di una seria assistenza psicologica?
Beh, ho trovato questa capacità di fare sesso con il primo che passa con diverse libere prostitute ma a anche qui con dei  limiti seri. Dividere il sesso per amore e quello per lavoro.
Ancora, pensate che sia possibile fare bdsm senza sentimenti? Si, per certi lati si. Così come è possibile andare a farsi una scopata con una prostituta e con un gigolò ma cambia la dimensione e la profondità di quello che vivi. Di sicuro, legame, appartenenza,  bisogno l'uno dell'altra anche come semplice presenza, è un dato sconosciuto.
Adesso complico le cose perché nella vita non sono mai facili. È difficile trovare la tipa vergine così come è difficile trovare la tipa libera. Qualcuno ha detto più volte che i migliori "pezzi" sono già presi ed anche questo è quasi un dato scontato. A meno che come ha fatto qualche amico/a, che ha mollato la vecchia vita per cercare totalmente questa per l'appagamento. Per il resto c'è poco da fare. O si trova il modo di viverla di nascosto oppure in qualche modo ci si rivela certi che prima o poi, il rispettivo partner ti metterà davanti ad una scelta più o meno definitiva o dura. Capiterà comunque. Qualcuno di fronte ad un tradimento o a quello che considera tale, alle volte sparisce e non si fa più vedere se non in aule legali. Succede eccome. Quindi, svegliarsi un mattina e farsi venire il bisogno di sado maso con una storia durevole o è da scemi o si è preparati ad affrontare le conseguenze perché ci saranno indipendentemente dal Mastro o dalla Slave. È un po come andare in barca, se hai un problema non puoi scendere e spingerla quindi, cerca di evitare i problemi a priori. Se ti capita un casino in una burrasca, non puoi manco abbandonare la barca sbattendone di chi rimane su. È come essere li insieme a due figli e fare consapevolmente una scelta di chi salvare.  Poi di sicuro partire con uno e per fatalità non poter riuscire a salvare l'altro ma di nuovo, da qui a dimenticarti di averlo avuto quel figlio è una cosa a cui non riesco proprio manco a pensare. Reminiscenze dirette di un naufragio a largo dell'Elba e di Platoon e una convivenza del periodo.
Così qui. Avrai pure una scelta a cui sei messo alle strette ma se davvero sei sincero devi pur ammettere con te stesso che non smetti di amare, non smetti di pensare e che magari hai pure infilato quel desiderio in un cassetto  aspettando il momento buono per ritirarlo fuori se possibile. Se valeva, eccome se lo fai.
A grandi linee mi pare che ogni sano rapporto e sentimento, funzioni così.  Quello che non è sempre sano invece è l'assenza di tutto questo o di gelosie e paure talmente malate ed estreme da non  farci capire che le persone non si possiedono. Abbiamo un opportunità più o meno lunga di viverci ma fintanto che ce lo meritiamo.  Mi pare un'altrettanta stupida pretesa utopica. "Tu" fai quello che vuoi fintanto che non spezzi tutto quello che tocchi. Esistere è un diritto, rispettare le altrui esistenze è un dovere. Punto. Leggetela come cazzo vi pare, buona giornata.

"Il vero amore non è né fisico né romantico.
Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!" Kahlil Gibran


martedì 24 novembre 2015

Abilità, empatia e sindrome di Stendhal

Abilità ed empatia, due cose cosi distanti a confronto. L'abilità è lo sviluppo estremo di ogni determinata tecnica. Un falegname ad esempio che produce mobili in serie con precisione e standardizzazione del prodotto, un  musicista che suona senza interpretazione ma seguendo le note, così scritte, magari brani pure di elevata difficoltà. Uno scultore che produce belle opere, fatte anche molto bene ma che non hanno altra che la forma e li si ferma.
L'empatia è invece per il falegname fare quel mobile che sia talmente "bello" da indurre sensazioni magari alla vista o al tatto. Un mobile imperfetto magari, con linee meno precise ma che abbia "anima". Nell'arte è in particolar modo il fulcro fondamentale della realizzazione dell'opera.
Da fiorentino posso di sicuro ricordare la "Sindrome di Stendhal o Sindrome di Firenze" che mise inluce proprio cosa può fare l'arte ad una persona sensibile: "Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere."
Ci sono molte opere famose in città e in grado di stimolare  emozione. Ne cito subito due, tanto avrete di certo indovinato: il David di Michelangelo (Firenze, galleria dell'Accademia delle belle arti), e La Gioconda di Leonardo da Vinci (Parigi,  il Louvre). Entrambi imperfetti, il primo è decisamente sproporzionato il secondo gioca su una ambigua espressione della donna dipinta. Eppure la forza del "David" è unica, irreperibile come la forza espressiva de "La Gioconda".
Nella musica è forse più semplice. Ci sono canzoni cantate e suonate decisamente male, magari stonate o con delle evidenti stecche ma che a discapito della qualità strutturale, hanno una forza emotiva unica. Tutto questo avviene indipendente dal genere e dal tema affrontato.
Mi vengono in mente alcuni pezzi degli U2, dei pink floyd, la cura di Battiato, alcune canzoni di Baglioni. Lo stesso Vasco Rossi che pur essendo stonato come una campana, scrive e suona dei pezzi bellissimi ed unici, gli stessi AcDc e tanti, tanti altri. L'emozione è empatia, senza emozione altruistica, riconoscerla in quello che vedi, senti e vivi è il sale della vita. Penso al nostro vampiro più famoso, che la violenza e l'inganno avevano fatto si che ripudiasse il suo stesso dio dalla rabbia e dalla disperazione in cui un gesto vile e traditore può condurre un amore vero e profondo. Dracula non è il cattivo ma è in realtà, quello che può essere la negazione dei valori positivi. Dracula è colui che brama di nuovo una vita normale e la cerca in ogni dove costretto a non sentire in  cerca di un ricordo, di una parvenza. Così sono i narcisisti e tutti gli psicopatici patologici che non hanno sentimento. Quelli che dicono ti amo ma non sanno cosa amare sia. Dicono ti voglio ma in realtà vogliono solo il piacere che tu gli dai quando lo desiderano. Sono schiavi dei loro desideri inappagati e puniscono gli altri diffondendo il loro dolore, il niente che hanno dentro cercando di punire le incolpevoli persone che gli girano intorno per qualcosa che non hanno mai fatto. La loro colpa è l'essere vuoti e di non fare niente per cambiare.

"In tutti i tempi gli uomini più profondi hanno avuto compassione degli animali, proprio perché essi soffrono della vita, ma non hanno la forza di rivolgere la punta del dolore contro se stessi e di comprendere metafisicamente la loro esistenza; il vedere il dolore senza senso suscita anzi ribellione nel più profondo dell'anima". Friedrich Nietzsche

VIDEO ORIGINALE RIMOSSO PER "INESISTENZA"

martedì 15 ottobre 2013

Rapporti di coppia nel bdsm e rispetto dell'SSC

Seguito a rimettere insieme i cocci di chiarimenti che sti mastri alpitour in vena anche di master in psicologia non la smettono più. Intanto anche se uno di noi fosse un medico laureato nel settore, le sue teorie dovrebbero avere per lo meno un riconoscimento comune e se fuori dal coro, una solida base su cui portare gli altri a discutere. In genere sono proprio quelli che cantano una canzone diversa a far fare alla scienza dei passi da gigante e non i conformisti.
Stiamo parlando però a grandi linee di un "gioco" erotico, spinto e relazione in cui durante la fase di "gioco" chi subisce non può dire no. Anche il tipo di pratiche sono diverse ed ampie rispetto ad un "gioco di ruolo" o in un rapporto tradizionale.
L'errore più grande che si possa fare è quello di dire in modo terra-terra: "voglio essere legata e scopata." Qui non si tratta di un atto fisico ma di uno stato mentale anche se una cosa così rimane consensuale ed è la base di ogni sano rapporto perché provoca piacere ad entrambi. Come si trasporta sta cosa in ambito bdsm dove chi domina in genere ha quasi un potere assoluto e non scadere nell'abuso? Alla fine questa è la chiave di volta di tutta la baracca.
Ragionevolmente parlando penso veramente che l'unico modo sia discuterne. Non volete fare il questionario della tavola dei limiti? Mettetevi ad un tavolo e parlatene fino a che non avete sviscerato ogni singola pulce e poi ricominciate da capo. Ci saranno cose che MAI vorreste fare e mi pare pure chiaro e naturali ed altre cose che forse domani potrete pure fare. Magari è semplice vergogna, magari altro, magari semplicemente ragionevolezza e che deve essere rapportato alla mentalità della coppia. Io non ho mai forzato nessuna a fare un tattoo ad esempio o qualsiasi altra modifica permanente del corpo. Magari in una coppia amante entrambi dei tattoo e/o dei piercings, questa cosa rientra nella più assoluta normalità. E' quindi chiaro che già nella scelta del partner se ne cerchi uno nella stessa lunghezza d'onda. E' altrettanto chiaro che siamo esploratori e ci piace andare alla ricerca di situazioni nuove con nuovi attrezzi magari e con nuovi "giochi" da fare assieme. La parte dei limiti flessibili deve pertanto essere molto ma molto chiara. "Non mi piace che ne so, leccare sperma", magari qua qualcosa si può fare per migliorare la cosa e farglielo piacere ma non puoi che ne so portare qualcuna a giro nuda o a una festa nelle medesime condizioni se lei proprio sta cosa la blocca. Insomma, una cosa è dire: "Mai", un'altra cosa è dire: "Discutiamone." Già perché il trucco qua non è solo "costringere" il punto è riuscire a farglielo piacere anche perché qua si nasconde qualcosa di più profondo.
Intanto le paure personali o le fobie. Si può superare la claustrofobia (leggetevi il link e che cazzo!)? Forse solo affrontandola a meno che non vi siano altre complicazioni. Questo alla fine è un bdsm sano e consensuale e che fa "crescere".
Se troviamo un/a masochista "pura" che facciamo? L' "usiamo" come ci pare o cerchiamo prima di risolvere una situazione che con l'andare del tempo può anche degenerare ulteriormente? Ecco. Vedo questa situazione un po' come un chiederti qualcosa che sai che è sbagliato da fare ma lo fai semplicemente perché tizio/a sa dire che giorno è oggi, come si chiama e perché ti piace farlo. La pacchia per ogni sano sadico senza morale che fa quel che gli piace fregandosene delle conseguenze. Dov'è a sto punto veramente il SANO nel SSC?
Ora, è altrettanto chiaro che se dai uno sculaccione più forte preso dalla foga, poco male, un massaggio e un po di crema e tutto sparisce. Vale anche se mentre ti tira un pompino presa dalla foga ti morde l'uccello. Fosse la prima volta. Non facciamo drammi. I danni della mente e nella testa non sono quantificabili, né ben valutabili e neppure facilmente risolvibili. Ocio ad infilarsi in questi "giochini" se avete un po' di coscienza.
Ocio anche a non trasformare questo modo di vedere le vostre relazioni in un costante stile di vita. Sempre uno sopra, lei sotto. Sempre uno che comanda, uno che ubbidisce. Uno che provoca, l'altro che impartisce punizioni. E' veramente come quando il gioco d'azzardo diventa irrefrenabile. Si perde il senso della sana relazione umana e lentamente l'anormalità diventa normalità. Nessuno se ne accorge. In genere si prende coscienza di questa solamente quando è troppo tardi. Scrivete spesso su fb? Provate a stare lontani dal pc per 4 o 5 giorni per vedere se ci riuscite. Provate la stessa cosa nel vostro rapporto sm. Riuscite ancora a staccare la testa ed avere con lei/lui un rapporto normale come due singoli individui magari in una giornata di dolcezze e carezze piuttosto che nella solita frusta e manette? Adesso capite perché non mi piace il 24/7 e credo che sia applicabile seriamente senza rischi da due persone per lunghi periodi? Credo di si. Spero! Per chi non lo capisce è che che l'anormalità diventa costante stile di vita. Non sono più divagazioni o esplorazioni sessuali e mentali diventano compulsivismo, diventano "droga", diventano che non riesci più a vedere e vivere la vita in modo normale anche per qualche giorno. Se non siamo alla parafilia conclamata, poco ci manca. 
Detto questo poi ci sono quelli che si affacciano a questo mondo per la prima volta e sono curiosi. Intanto nessuna di queste pratiche o stile di vita, può far cancellare i normali rapporti interpersonali con il vostro partner. Buon giorno, ciao, un bacio, una carezza, discutere di ogni cosa come se voi il bdsm proprio non lo conosceste nemmeno. Imparate ad accendere e spengere quell'interruttore. Adesso si "gioca", adesso c'è la battaglia. Poi, come un soldato si posa il fucile e le bombe a mano e ci si fa una sana risata con gli amici. Non si va in
giro per strada a sparare al prossimo. Chiaro?
Adesso e come si dice: "uomo avvertito, mezzo salvato". Ve l'ho detto, ridetto, rispiegato e di nuovo rispiegato e ancora rispiegato tanto da farmi venire due @@ così. Non è che con una lettura di 12 o 120 saggi di psicologia diventate medici o esperti. Anche questo è un grosso errore di sopravvalutazione di se stessi. Parlatene piuttosto con il vostro medico curante anche solo perché vi  dia un indirizzo sia fisico (di qualcuno che magari ne sa più di lui), che di approfondimento, che di interpretazione.
E' veramente l'ora di finirla con la storia del fai da te e ho ragione solo io perché ho letto e garantisco di aver capito. Si chiama nozionismo e niente ha a che vedere con scienza e verità anche se alle volte, l'intuito può far fare passi da giganti. Marconi non era laureato e lo prendevano tutti per i fondelli eppure... 
Sta di fatto che il medesimo ha solo rischiato in proprio, non coinvolto nessuno con la forza (fisica o mentale), nelle sue follie.
Buona giornata gente.

mercoledì 10 luglio 2013

Stalking

Scusate c'è un aggiornamento importante e siccome veramente mi sono rotto di abusi e controabusi, di gente ammazzata e violentata nel corpo e nella mente, ecco.

da polizia di stato fan (facebook)

giovedì 10 maggio 2012

Malattie a trasmissione sessuale ed incontri protetti

Vale la stessa, solita premessa: questo non è un blog medico, io non sono un medico e non mi intendo di medicina. Questo articolo è frutto solo di informazione reperita in rete, di un po' d'esperienza di studio e non è da seguire alla lettera. Anzi, per le vostre accurate informazioni mediche, rivolgetevi al vostro medico di fiducia: é suo dovere darvele e voi di essere informati prima di fare qualche passo falso e poi pentirvene. Prendete questo pezzo come una informazione superficiale, da approfondire nelle sedi e nei luoghi più opportuni ed adeguati.

Siccome c'è una furba che se non ti metti il preservativo non te la da' allora m'è venuto in mente di fare un bel post da riderci su, sulle protezioni da usare nel caso di sesso o incontri bdsm che quelle descritte nell'HIV non gli andavano bene.
La prima domanda da porsi pertanto è:
DA COSA CI PROTEGGIAMO?
Una per volta va, così magari si fa più chiarezza su cosa bisogna adottare per fare sesso o bdsm sicuro.

Gonorrea o blenorragia, detto comunemente "scolo": è sufficiente il contatto con gli indumenti intimi dell'altro partner, pulirsi con lo stesso asciugamano, alle volte anche baciarsi, il cunnigulus (leccare la topa), i rapporti anali e quelli normali. Insomma è sufficiente un semplice contatto. Il batterio al contrario di  HIV, sopravvive all'aria. Quindi il solo uso del preservativo sul cazzo è non serve a nulla. Proprio a nulla. L'unico modo serio per evitare un contagio di gonorrea è non averla, quindi analisi. Altrimenti guanti, nessun o quasi contatto fisico e attenzione anche al letto dove ci si sdraia assieme.

Sifilide: è causata da un batterio molto aggressivo e anche un numero limitato di questi, può causare il contagio. Si trasmette attraverso tutti i rapporti sessuali, cunnigulus e fellatio incluso. Vale per come sopra. Il semplice preservativo su cazzo come protezione equivale semplicemente a non proteggersi.

Gardnella e questa è proprio bella. Già perché il 30% delle donne è portatrice di questa malattia. Si tratta di un comune batterio presente in TUTTE LE DONNE, solo che in alcuni casi o dietro alcune condizioni, incluso quel che si porta come biancheria intima, può alterare tutta la flora batterica vaginale moltiplicandosi a dismisura. L'odore di "pesce", in genere è causato proprio da questo batterio. Nell'uomo che fa? Ti può causare una uretrite infiammatoria ma in questo caso il preservativo è sufficiente.

Chlamydia: rapporti sessuali, in particolar modo quelli anali. Il preservativo in genere è sufficiente ma siccome da sintomi solo quando oramai siamo già infettati di brutto, nessuno si accorge di averla. Nell'uomo etero causa uretriti (infiammazione dell'uretra), gonfiore allo scroto, formazioni allungate sull'epidimo (cercarsi il termine grazie che altrimenti scrivo una vita). Nei gay, prochite (infiammazione del retto, diarrea). Nella donna: infiammazione della cervice con facilità di sanguinamento, uretriti.

Ureaplasma urealyticum: anche per questo è sufficiente un preservativo e siccome nel 70% dei casi infetti, non da' sintomatologia evidente, puoi contagiare o ricevere il contagio da qualcuno e non te ne accorgere fintanto che è troppo tardi ed il tardi significa problemi a carico dell'uretra, dei reni, della prostata, epididimi e compromettere anche la fertilità. 

Ce ne sono altre al livello batterico e micologico, ma qui mi fermo. Passo ai virus ed alle epatiti.

Il papilloma virus o HPV: è molto diffuso, si può contrarre in diversi modi anche per contatto con pp in un bagno pubblico non scaricato, con indumenti, con tutto quanto fa semplice contatto fisico. Il preservativo non è pertanto sufficiente. Per evitare di contrarlo, vi sono analisi specifiche, ed ovviamente, se non ce l'hai, non contagi. Non metti a rischio insomma la tua e la palle del tuo partner scopazzando a destra e a manca o avendo comportamenti poco igienici nella vita di tutti i giorni. Il che non significa girare il mondo con una bottiglia di disinfettante ai quaternari d'ammonio o di cloriti (es varichina o amuchina, ipoclorito di sodio in entrambi i casi).

HIV, già trattato, vedi POST

Epatite B: Come sopra, si trasmette nei rapporti sessuali ed in presenza di sangue. Da quel che leggo, bastano i fluidi corporei. Quindi protezione totale.

Epatite C: trasmissibile attraverso il sangue, molto pericolosa e subdola, causa danni al fegato e tumori. In genere non è legata ai rapporti sessuali ma si può contrarre attraverso i rapporti sessuali. Ad esempio facendo sesso durante o in prossimità del ciclo, causando lesioni alla pelle con fuoriuscita di sangue anche in modo involontario. Vedi sempre post HIV.

Pellicola trasparente da cucina
Si può usare come diga per il cunnigulus
al posto di un preservativo aperto.
Concludendo: per fare sesso sicuro il preservativo da solo non sufficiente. Ci sono malattie serie e gravi il cui semplice contatto può causare contagio.
Andare a dire a chiedere a qualcuno: "ma tu lo usi il preservativo?" significa non aver chiaro bene il rischio che si corre. Andare a chiedere a me, ma tu usi il preservativo ti viene data una semplice risposta: "NO". La ragione è perché c'è solo un modo di fare sesso sicuro più e che coinvolge più o meno entrambi i modi. Avere prima di tutto una vita, sana, regolare e di non saltare da un partner all'altro in poco tempo e dopo una conoscenza superficiale ed un comportamento igienico corretto aiutano a diminuire il rischio. Gran parte di queste malattie non si conclamano in poco tempo: un'analisi personale saltuaria, evita gran parte del rischio.
Nel caso di sesso o bdsm sicuro, il contatto personale è oltremodo ridotto e soprattutto molto ma molto protetto per evitare tutte le possibilità di contagio. A molti questo non piace. E' molto asettico, spesso si usano oggetti e l'oral se c'è, passa attraverso materiali plastici di ogni genere dal cellophane, al lattice, al nitrile.
Quindi risposte o domande a cazzo al primo contatto sarebbe bene evitarle così da non vedersi spedire a fotbar per ignoranza congenita. Anche perché, personalmente non ho nessuna intenzione di andare a letto o fare bdsm con qualcuna vestito con uno scafandro o quasi, semplicemente non mi diverto. Altra cosa è sapere cosa hai, se ce l'hai e quindi TI SEI CONTROLLATA ed allora si adegua il modo al rischio ma tirando alla cieca diventa tutto un gran casino di protezioni. Meglio un cinema.

martedì 10 aprile 2012

Psicologia nel bdsm - per conoscersi meglio.


Adesso e per la prima volta sul blog mi spingo ad affrontare problematiche psicologiche ed evocative in modo serio, forse non comprensibile a tutti ed è proprio per questo timore che non l’avevo fatto prima. Ho scelto da tempo un linguaggio semplice, di facile comprensibilità, di “messaggi” visivi attraverso le fotografie e quando ho affrontato alcune pratiche o aspetti interiori, è stato solo con una voluta “superficialità” per lasciare agli altri un attimo di riflessione introspettiva e di analisi interiore.

Oggi vi espongo il mio pensiero, serio, profondo, logico e psicologico per quel che vale.

  
Abraxas
Mi rifaccio un po’ al dualismo Jungiano già espresso da Herman Hesse nel romanzo “Demian” del 1919: Demian aveva detto allora che possediamo bensì un Dio da noi venerato, ma egli rappresenta soltanto una metà del mondo arbitrariamente staccata (il mondo “chiaro”, ufficiale, lecito). Si deve però poter venerare il mondo intero e perciò o si deve avere un Dio che è anche diavolo o bisogna introdurre accanto al servizio divino anche un servizio diabolico. Ed ecco ora Abraxas, il Dio che era Dio e diavolo insieme” in cui non vi sono parti staccate ma luci ed ombre parti della stessa persona.”

Ritorno a dire con forza che questi concetti nel mondo occidentale, sono arrivati solo un secolo fa e che prima, a causa della forte influenza clerico-cattolica in ogni sua forma, aveva scisso per secoli il bene ed il male, il bianco ed il nero. Sei santo o peccatore ed in base a questo ed al comodo, ti giudichiamo e ti espelliamo dalla società se non nel senso stretto della parola o ti mettiamo al rogo direttamente in pubblica piazza. In oriente il “chi”, il bilanciamento delle due forze, positive e negative, albergano nello stesso individuo da millenni. E’ un concetto di base dove il chi, il bianco ed il nero, sono graficamente separati ma parte dello stesso cerchio.
Così in ognuno di noi vi è Abraxas in una funzione inscindibile. Abraxas è il “peccato” e la “santità”, quello che siamo, ovunque andiamo.

In due persone che si affacciano al bdsm, sarà semplice essere attratti da una bella legatura, da una bella fotografia, da una situazione eccitante, da uno o più orgasmi intensi, da piaceri “broibiti” dalla società moderna e da quella arcaica. Vero, alcune cose sono state sdoganate da tempo. Adesso vi sono i sexy shop dove si può acquistare ogni genere di attrezzatura per dare o darsi piacere che fino a qualche decina di anni fa, proprio non esistevano.

Però non esiste bdsm senza abbandono, non esiste bdsm senza legame ed il legame non è solo attrazione ma è anche e soprattutto fiducia. Una donna che ti apre le cosce e ti mostra la fica non è sesso, è mostrarti l’anima. Una donna che legata magari ad un tavolo viene percossa a cinghiate ti mette a disposizione il suo dolore fisico ma chiede protezione per il dolore dell’anima. Chi prende sputi in faccia, chi riceve offese, degradazione, umiliazione fisica chiede dietro la maschera della fisicità soprattutto rispetto interiore. Questo è il dualismo sempre presente nel bdsm o in qualsiasi atto di sadomasochismo. Il legame, la fiducia si forma se dietro ogni gesto c’è una dimostrazione di rispetto interiore accompagnato da un “non apparente” rispetto per il corpo e per la stessa anima. Non è una contraddizione. Le due cose vanno a completare i due aspetti delle nostre personalità.

Quindi seguito a sostenere che vi siano due modi di affrontare lo stesso gesto e che ogni passo debba essere seguito dalla giusta preparazione interiore. Lo so che è semplice legare una donna e fustigarla se in lei c'è fiducia. Il punto è solo questo: come provo, come valuto la profondità della sua di fiducia? Qualcuno potrà rispondere ma a che serve se è quello che vuole? Rispondo semplicemente che è questione di passi e rimane questione di crescita e di percorso assieme altrimenti non sono un master ma un dom che ti lego, faccio quello che mi pare, godiamo e ciao. Arrivederci alla prossima. Se mi definisco master la tua fiducia può semplicemente manifestarsi stando ferma da sola davanti ad un frustino, libera di fuggire in ogni momento se la situazione lo richiede e quando fiducia davvero c'è e che ti porta a quell'abbandono che cerchi e di cui mi faccio custode e guida, userò le corde.


Quando la “mia” psicologa-miss mi disse dietro ad una logica semplice, pratica, coerente e senza tanti fronzoli che una volta accertato che quello che fai da piacere, che quello che fai rispetta chi hai accanto in ogni suo aspetto di integrità, che quello che fai è una crescita comune dove sta il male o il divieto o il peccato? In effetti è questa la sostanza. Puoi fare “qualsiasi” cosa che ti viene per la testa se non dimentichi questi principi. Il resto è indottrinamento, è opinione legata ad un modello di società, a concetti e valori che si affermano nel tempo ma che spesso sono impregnati di religiosità bigotta. Per me non esiste il peccato. Non dovrebbe se credi in Dio e deve se credi in un Dio che parla attraverso una Chiesa o attraverso gli uomini spesso conducendoli alla follia.

D’altra parte anche lo stesso Jung venne influenzato dal suo viaggio in India del 1937. Troviamo le sue riflessioni sui Lingam, dei templi dello stato di Orissa nei sui scritti ma anche per questi, non possiamo prescindere dal contesto e le conoscenze storiche dell’epoca. Ci è stato detto tutto? Ha riportato davvero quello che pensava e quello che pensava è scevro da condizionamenti socio-politico-religiosi? Difficile. Difficile per tutti ma bisogna sforzarsi di farlo pare arrivare a individuare quello che per quanto più possibile, si avvicina alla verità. Un po’ come la meditazione nel “distacco” corporale buddista. Vedere le cose da fuori, senza condizionamenti, lasciando la mente aperta a nuove conoscenze, a nuove possibilità. Questa è la chiave della ricerca e del cammino assieme e da esseri umani, con la giusta e la dovuta dose di empatia anche con una bella, sana e coinvolgente dose d’amore e di passione reciproca.

E' chiaro che nessuno è disposto a dare la propria interiorità a chiunque. E' più facile dare il proprio corpo nella ricerca di ottenere qualcosa per lo spirito ed è spesso questa la ragione di tante delusioni affettive. Mentre il letto si fa con la tecnica, il sentimento si "tocca" solo con altri presupposti. L'apertura mentale ad accogliere qualcuno che per forza è diverso da te, l'accettazione di chi siamo per come siamo e per cosa ci piace anche nell'estremo. Il rispetto per l'altra persona che appunto, diversa da te, di sicuro interpreta quello che fai e per come glielo poni in modo diverso. Quante volte si sente dire: "scusa, ho sbagliato, non volevo?". Meglio parlare. Conoscersi. Accettabile all'inizio, quasi intollerabile dopo. Tenere presente che in ogni frustata, in ogni capezzolo ammolletato, in ogni strillo, in ogni avvolgimento con le corde c'è un gesto d'amore. "Riconoscere la vita in ogni respiro" ecco ;).



martedì 22 novembre 2011

BDSM infiniti confini - rilancio di un post dell'amico Jed ed alcune puntualizzazioni

Rilancio dal blog dell'amico Jedrik San, come riporta licenza, senza subire modifiche:

"Avvertenza: Citazioni improprie

Avverto tutti i lettori/lettrici che non io non sono in alcun modo coinvolto con il sito www. bdsmindefiniticonfini . org , e men che meno sono conivolto con il suo autore.

Da questo sito mi è stata chiesta l'autorizzazione di riportare la traduzione di un articolo che avevo pubblicato tempo fa.  Io ho risposo che andava bene, ma solo perchè la mail che mi è stata mandata non era firmata con l'abituale nick usato dall'autore del sito in questione ma riportatva solo uno dei suoi tanti pseudonimi che io non conoscevo.

Ho quindi informato il suddetto autore che ho revocato il mio consenso.

Voglio che sia ben chiaro che non condivido il modo di vedere espresso in quel sito e che non condivido quello che quell'autore fa o dice.

Se il mio nome (o il mio blog) viene da lui citato, questo viene fatto senza la mia approvazione.

Chiedo scusa dell'equivoco, la prossima volta starò più attento :)


mercoledì 21 settembre 2011

Lo Shibari Il BDSM La pulizia dai bischeri.

E' solo una bozza resa pubblica, sarà soggetta a ulteriori modifiche che le scrivo quando ho un minutino di tempo 

Il problema della divulgazione e del messaggio.

1) quando tu scegli di fare corsi, di fare divulgazione sei pure responsabile del messaggio che dai. Certo è che non si può essere responsabili delle azioni dell'ultimo scemo che si presenta ma insomma cercare di fare arrivare nel modo giusto quello che si dice e si mostra è importante.
2) Ultimamente si è associata l'idea: nawashibari=bondange=bdsm. Sbagliato! Le corde sono un possibile mezzo e non è IL bdsm. Con le corde alle volte si gratifica la vista ma non più della pelle, del latex, delle catene delle scarpe, degli stivali. Ovviamente per quelli che amano altri generi di "abbigliamento" o di bondage appunto. Per fare un'esempio, posso "io" fare più bdsm guardandoti negli occhi che "tu", bravissimo nawashi (colui che lega, legatore), con 12 km di cordame diverso e colorato.

3) Il limite del legatore come il limite di ogni pratica. Saper legare non significa conoscerne i rischi. Per ogni conoscenza c'è un determinato livello. Se mi butto con il paracadute, prima di farlo l'istruttore mi prepara ad ogni possibile evenienza. Se non si apre fai così, se si annodano le corde fai cosà,  quando arrivi a terra fai così. La base per un lancio semplice. Quanto più tu complichi il lancio, tanto più devi avere conoscenze e strumenti adatti a gestirlo. Un altimetro sonoro ad esempio per i lanci di precisione che ti permetta di impostare le virate. Ovvio che alle volte tutto va male, non senti l'altimetro o succede qualcos'altro e fai la triste fine del povero Taricone. Così se non prendi tutte le precauzioni per quello che vai a fare, fai la fine della povera Paola. Colgo di nuovo l'occasione per un pensiero per entrambi. Capitano gli incidenti purtroppo. Non essendo un legatore penso che chi fa divulgazione dovrebbe trovare un modo di dare dei livelli di istruzione e possibilità a chiunque pratichi nawa shibari. Penso che chi frequenti un dojo di hojojutsu/nawajutsu puro, riceverà il kuy in base al suo grado di conoscenza come chiunque faccia qualsiasi altra arte marziale giapponese. E' importante che non vi siano apprendisti stregoni. Il "fai da te" è ammesso nelle arti marziali e ci puoi pure mettere del tuo, apportare novità e modifiche ma non da solo ed in base sempre al tuo grado di esperienza. Quante volte abbiamo valutato per anni magari un entrata di empi con rotazione per migliorarla se non nella forma nell'efficacia? Il maestro il diffusore DEVE poter guardare in faccia gli allievi e allievi alla fine si è tutti sempre.
4) Il bollino del bravo master. Chi è il bravo master? Colui che osa o chi osa senza cervello? E' un modo di dire, qualcuno alle volte si è offeso quando ho detto "usa il cervello", non è personale, è semplicemente: presta attenzione, ragionaci, riflettici.. etc etc. Se non osassimo non saremmo andati sulla luna e vivremmo ancora nelle caverne o nelle praterie dell'Africa. Abbiamo osato e ci siamo evoluti ma questo ha un prezzo. Nell'osare gli incidenti capitano anche quelli non voluti ma non me la sento di condannare a priori chi esperimenta una teoria razionale e ben argomentata con ogni possibile dettaglio valutato a pieno. Condanno invece immediatamente chi osa senza testa. Chi, come diceva Stefano Laforgia, guida senza cinture prima o poi si farà male. Esatto. Quelli sono da escludere, quelli non sono master o mistress sono solo imbecilli. Non tanto perché fanno cose che la gente non apprezza ma perché in genere usano te, coglione/a che ti presti fidandoti di lui/lei. Sei tu che ci rimetti. Si magari quello va dentro ti paga i danni ma poi i segni ed il loro peso li porti tu non loro. Nel dubbio di sicurezza un buon master deve fare SEMPRE un passo indietro. Senza nessun timore per la sicurezza può solo buttarsi giù da un ponte, possibilmente parecchio alto :P. Se uno schiavo o una slave ti chiedono cose che tu non sai gestire devi dire: NO, non lo so fare. Se ti chiedono di fargli qualcosa fuori di testa tu non devi farlo. In altre parola mi sono letteralmente rotto le @@ di sentirmi chiamare per chiedermi: "quello vuole che gli spenga una sigaretta su culo, poi come lo disinfetto? " Non solo me le sono rotte ma mi viene la voglia di infilarla a te la sigaretta accesa su per il culo, pardon, un cubano è più grosso. Sta gente.. VIA! cambino "mestiere". Che siano bellissimi, medi o brutti non importa. ARIA!
5) il bdsm è uno stato d'animo non una situazione. Non è una legatura. Il legame è sempre uno stato d'animo non è il ZI BUANA; BADRONE SONO AI DUOI BIEDI. E' chiara per tutti sta cosa si o no? La vostra partner che voi chiamate schiava è li per divertirsi con voi perché è voi che ha scelto e voi lei. E' una DONNA non un oggetto, diventa un oggetto perché c'è un legame perché c'è qualcosa di magico e più profondo di un amore normale. Se ne abusate, se non capite, se non c'è empatia ma solo piacere di fare allora scusate, il vostro posto è tra le lattine di bibita vuote non tra i sapiens. Quindi rispetto per se stessi, rispetto per il partner, rispetto per le cose che si fanno. SEMPRE, non quando cacchio ci fa comodo!

MDS

domenica 18 settembre 2011

Matrix - Shibari, breath control, bigotti e ignoranti e Stefano La Forgia.

Alessio Vinci, conduttore di Matrix
Stefano La Forgia, esperto in Kinbaku
Paola Perego
Enrico Ruggeri
Il 15 settembre è andata in onda una puntata di Matrix in cui si è discusso sui "giovani violenti". Visto il clamore dell'incidente di roma c'è stato inserito anche quello facendo così di ogni erba un fascio. Quello in effetti non è violenza. Non s'è trattato di pura violenza ma di inaudità "stupidità", passatemi il termine, riferita alla sottovalutazione dei rischi di un "gioco" di BREATH PLAY che con il bondage non ha niente a che vedere.
Da un paio d'anni mi sono scontrato, alle volte anche in modo duro con qualche collega proprio su alcuni aspetti del bdsm in generale e sul legare in particolare. E' difficile spesso da spiegare a chi magari s'è iscritto ad un corso di bondage o meglio di nawa-shibari come stanno le cose. A me sono voluti anni per comprendere la cultura orientale e altrettanti anni per padroneggiare le arti marziali. Richiede tempo e spesso si fanno i conti con apparenti contraddizioni difficilmente comprensibili nelle loro sfumature.

Qui a confronto non c'è solo il kinbaku ma una serie di problematiche culturali e di conoscenza di una "materia" altamente complessa. Andare a dire frasi del tipo: non capirò mai come si possa trovare piacere da certe situazioni dal dolore. State applicando delle tecniche di combattimento dei samurai, siete dei pazzi. Pur essendo in parte vero, è parallelamente l'opposto di quello che hanno fatto alcuni presunti nawashi quando si sono messi ad insegnare e a fare proseliti. Alla stesa base c'è una conoscenza assente o sbagliata nell'affrontare il tema. Ho cercato un po' di spiegarlo nel post precedente in risposta all'ennesima ignorantona che va su you tube parlando di shibari e facendo analogie con l'incidente di Roma.
Non si dovrebbe andare in tv impreparati, non si dovrebbe fare divulgazione impreparati, non si dovrebbe andare in giro ad offendere e denigrare le culture di altri paesi e d'altri popoli credendo di essere i portatori della verità. Cara Paola e caro enrico: scopate e vi divertite come dei bambini piccoli? Va bene, nessuno vi obbliga a cambiare ma non imponete il vostro credo a nessuno.

Tanto più sei un personaggio pubblico, tanto più i telespettatori o gli studenti o gli adepti o gli interessati, dipendono dai tuoi commenti. Si chiama autorità. Perché se dico una cosa qua sorgono subito dei dubbi mentre se lo faccio in un dojo no? Perché si capisce subito che è l'autorità all'interno del dojo. Mi sono messo una sola volta dalla parte dei Sensei durante il saluto ma è lo stesso. Stai nella fila sulla parte destra dove ci sono i dan. Vedono durante  le lezioni chi spiega e chi no. Vedono  durante il kumite chi rimane in piedi e chi no. Se c'è il sensei che ha tre o quattro dan, mi affronta e rimane in piedi meno di 30" i ragazzi capiscono senza spiegazioni. Così funzionano le cose. Quindi i ragazzi fanno alle corse per andare ascoltare lui quando ti insegna un kata o una tecnica di combattimento in luoghi stretti e con poco spazio e quello che invece quelle tecniche (meno pulite), le sa applicare.

I limiti della conoscenza.Intanto non si finisce imparare mai e quello che è vero oggi potrebbe essere non vero domani per avvenute nuove scoperte che cambiano diametralmente il punto di vista. In secondo luogo non è mai a camere stagne: so' legare ma non conosco gli effetti e gli infiniti modi di effettuare uno strangolamento. Significa, mi spiace dirlo mettere la basi per un incidente. Saper legare  e fare moderno kinbaku non deve far saltare a piè pari quello che era. Si può fare a determinate condizioni, come per tutto. Impari a fare un karada? Fai karada a iosa variali pure ma non ti avventurare in creazioni personali o in tecniche in cui non sei pratico e non ne conosci gli effetti. Attieniti a quello che t'hanno insegnato sopratutto se l'insegnante è valido. Se è un autodidatta, lascia perdere. Un conto è una creazione di una legatura nuova, un conto è padroneggiare una tecnica.  Un conto è confrontarsi con tre o quattro secoli d'esperienza tramandata, un conto è confrontarsi con l'ultimo bischero in vena di acrobazie. In altre parole: qualificazione.

Capendo l'evoluzione da lotta a bellezza è più facile dire no all'incoscienza o saper affrontare e creare nuove e spettacolari legature. Mentre in guerra vige la regola dell' "o tu o io" (quindi si fa come viene purché sia efficace), nel moderno kinbaku si fa solo se ci sono garanzie di sicurezza. Cerchiamo di capirsi una volta per tutte. Mentre in un combattimento è accettabile trasformare un nemico in tetraplegico pur di non averlo più come nemico, qui NO! NO! NO!
Per rendere visivo il tutto, lo scopo delle legature nella figura 1 non hanno lo stesso scopo che in quelle della figura 2 e che devono andare dalla sola bellezza al piacere ma MAI all'offesa, fisica o mentale che sia.

Condivisione della conoscenza che da modo di imparare è invece la divulgazione ma divulgazione "onesta". Io so' questo, mi risulta questo, tu che sai in merito? Certo è che se tu fai divulgazione dici ed affermi che i BONDAGER sono solo scozzesi femmine che lavorano nei campi a cottimo e che i legatori sono nawashi e ti rispondono cose del tipo "abbiamo coniato questo termine e ci va bene così quindi tu adattati o sei un cretino" vuol dire non aver capito nulla.

Il Rispetto e l'ampiezza di vedute.
Che significa "empi?": gomitata. Che significa "Mawashi-geri?": calcio circolare. Perché si dice sempre e comunque in giapponese e non in italiano o nella lingua del paese dove si pratica?  Per rispetto delle origini, perché se vado in Islanda e non conosco l'islandese, per lo meno i nomi delle cose sono uguali così come i nomi di animali, piante e funghi sono solo in latino. Rispetto per le origini significa anche rispetto per l'evoluzione dell'arte, per se stessi ed il prossimo. Quello che invece sia la Perego ed il Ruggeri nella trasmissione di Matrix è il dimostrarne poco. Capisco le difficoltà di Stefano. Le capisco assai e non si poteva far di meglio. Poco tempo e tutti contro. Difficile da fare qui, figuriamoci li. Pensano forse che i giapponesi siano tutti degli idioti ad usare le corde (per lo meno chi lo fa)? Forse loro non l'hanno mai fatto sulla lavatrice, in cucina, in auto, in ascensore, in camporella e pariteticamente hanno pensato ai rischi correlati? Sulla lavatrice potresti beccarti una scarica elettrica, sei sicuro che il tuo impianto elettrico sia a norma? In cucina ci potrebbe essere dell'unto sul pavimento, scivoli e batti una musata. In ascensore si potrebbero rompere le corde metalliche che lo sorreggono. Sei sicuro che l'eventuale sistema d'arresto funzioni? In camporella ti sdrai sull'erba, vieni morso da il ragnetto x a cui magari sei allergico e vai in shock anafilattico. Magari mentre ti sdrai c'è una vipera che non hai visto e sono guai che ti morde dove non batte sole. Assurdo? No. Diamo troppe cose per scontato nella quotidianità e non capiscono che anche le corde sono per alcuni quotidianità solo che chi le usa pensa a tutto quello che potrebbe succedere nell'usarle. Chi è l'ottuso? Credono forse che se stanno legati sia una costrizione? Se c'è, l'unico sano modo per realizzarla è che quella costrizione dia piacere, che sia consensuale e che non provochi danni. Se poi a te piacciono le lumache e me la bistecca perché tutti si devono adattare a te? Limitati. Parecchio limitati.

Le comunità inesistenti.
Ce ne sarebbe bisogno tanto. Tanto da levare di mezzo una grossa manica di pressapochisti. Ce ne sarebbe bisogno per dare una voce seria ad una collettività. Avremo delle risposte serie dal governo, qualunque esso sia? Con tutta probabilità no. Non è mia intenzione scendere in campo politico ma visti i risultati di quelli che si sono succeduti dalla "seconda repubblica" poi, ogni speranza pare vana. Sono solo impegnati a mantenere i loro privilegi così che nel caso fossero TUTTI spediti a casa potranno sempre contare con dei diritti acquisiti. Poi c'è la Chiesa Romana, loro che proteggono i loro preti pedofili e scomunicano o quasi chi divorzia. No non avremmo risposte ma cominceremo a fare sentire una voce, unica e collettiva. Potremmo dire con orgoglio: "Noi siamo in grado di far pulizia e siamo in grado di garantire un certo, apprezzabile grado si sicurezza". Per lo meno paritetico a chi magari fa agonistica in arti marziali.

giovedì 15 settembre 2011

Intervista a Chiara Camerani, criminologa e sessuologa - Roma, considerazioni sullo shibari




Facciamo una cosa: immaginiamo che questa cosa sia una delle altre 999 che succedono regolarmente e annualmente nel mondo. Sono circa 1000 i casi annuali di decesso durante pratiche sado maso nel mondo in effetti. Pensiamo un po' che nessuno degli amici, dei conoscenti sia coinvolto in modo da poter fare un'analisi distaccata e senza pregiudizi.
Parti legali che si possono riscontrare in un rapporto sm (e che seguitano a venirmi in mente dall'esperienza, non sono un avvocato). Chi vuole dare un contributo serio e professionale, è davvero invitato a partecipare.

1) Sequestro di persona: se è consensuale, non c'è sequestro. Potete dimostrarlo? In america ci sono i contratti, qui non hanno valore. Una dichiarazione credo di si magari firmata alla presenza di un paio di persone. 
2) Lesioni: nella legislazione italiana, provocare una lesione,  è comunque reato. Se questa lesione supera i 40 giorni di cura/convalescenza è penale comunque. Quindi una "lesione" deve essere passeggera: un livido è accettabile, un segno permanente no. Modifica il corpo. In altre parole se io a te dico: "uccidimi", tu non lo puoi fare comunque. In altre parole potreste essere accusati di percosse.

3) Consideriamo adesso un rapporto consensuale, dove non ci sono percosse o utilizzo di strumenti o atti in grado di generarle: niente sculaccioni, frustini, paddle, fruste, righelli, cane, mollette, corde e chi più ne ha, più ne metta. L'incidente può capitare, sempre e comunque. Se sei tu preposto al controllo, devi analizzare la situazione in modo "totale", distaccato e freddo e valutare ogni possibile rischio e mentalmente e fisicamente avere pronta la "via di fuga". Non ultimo il caso di una semplice legatura ad un letto in cui al controllore viene un malore e a causa del quale è impossibilitato a liberarsi autonomamente. Potreste quindi causare dei danni assolutamente non voluti per via di un fatto imponderabile. Ne vale la pena? No. Quindi se siete soli ed un rapporto a due, fate una legatura a nodo di facile scioglimento. Es. Legatura ai 4 angoli di un letto: 2 caviglie legate "bene", una mano legata "bene", una con un nodo per cui basta tirare e liberarsi. Questo altera il gioco? No. Nessuno tira quella corda senza un valido motivo altrimenti non ci sarebbe consensualità. Il principio è sempre valido. Un coltellino vicino ad una mano. un telefonino vicino ad una mano che possa essere usato in caso d'emergenza magari chiamando l'amico o l'amica o il 118 in caso di incidente grave. In questo caso, non potete essere accusati di aver sequestrato nessuno ed avrete dimostrato con i gesti di aver perseguito ogni possibile aspetto di sicurezza della vostra pratica. Io che sono da sempre contrario ai corsi, credo che la divulgazione dovrebbe essere presente e sostenuta. L'ho già affrontato in altri post. Esigo "COMUNITA'", associazioni a cui ti affili, in cui con la tua quota annuale hai diritto di poter accedere all'informazione. Così chi te la da ti guarda in faccia e se vede che sei l'ultimo coglione, ti dice di no. Un DOJO in cui non insegnano solo autodidatti ma anche sensei di arti marziali.
4) Alterazioni o modifiche fisiche o chimiche: se provocate una cicatrice, se imponete un tatuaggio, se marchiate qualcuno, praticate una modifica permanente del corpo. Da qui e sotto costrizione, potrete ritrovarvi a dover rifondere danni. Suona strano ma mentre nel momento in cui lo chiedete, il bottom acconsente, nel momento in cui la storia non funziona più ed anche per una semplice rivalsa, potrete ritrovarvi a rifondere i danni. Giusto, non giusto? Non lo so ma sono casi che succedono. Se la vostra sub si vuole fare un tattoo, lasciatela fare ma non imponetelo. Se vi chiede un marchio, evitate. 
Ricordate che le alterazioni permanenti avvengono anche a livello ormonale. Quindi ogni volta che voi applicate dolore avrete una produzione di endorfine ed adrenalina che generano assuefazione, che generano la richiesta di ancor più endorfine ed adrenalina, quindi maggior dolore. In altre parole state creando un drogato dei suoi stessi ormoni. No so se questo sia legislalmente condannabile. Moralmente credo che lo sia.
4) Parte morale: il peccato. Il peccato: è prettamente una creazione religiosa. Se non fa male (vedi sopra), se genera piacere, se è consensuale, che peccato è? In altre parole se invece di farti godere con un dito o con la lingua utilizzo una corda, un vibro, una molletta, una "manata" data ad arte sulla topa, uno spazzolino da denti, un elastico, un righello e via così, cosa cambia? Niente! Considerare lo shibari come una pratica negativa è sbagliato. Alla fine, nessuna pratica è negativa se applicata e realizzata con le giuste accortezze. Nessuna pratica è un peccato! Se poi tu sei cristiano, mussulmano, buddista, o quel che ti pare e confidi nella religione per la tua moralità, mi sta pure bene. Per lo meno come io non obbligo te a non vivere come vivo io, tu non obbligare me ad adeguarmi alle tue regole. In altre parole e come Nobel insegna: non è la dinamite che fa un bombarolo ma come una persona usa la dinamite.

CHIAREZZA

Capisco il tentativo di tutti di fare capire alla gente che lo shibari non è una pratica pericolosa in assoluto ma mi sembra che tutto questo generi solo confusione. Lo shibari non è più pericolo che fare roccia o scalare una montagna, direi parecchio meno ma anche qui dipende pure da "che" shibari e da che montagna e da quali precauzioni usi, dalla tua esperienza.
foto 1
Andare a fare un bel video ed allo stesso tempo non sapere di cosa si chiacchiera mi pare fuorviante. Se domani arriva uno che vedendo quel video chiede gli strangolamenti o il controllo del respiro? Oppure cercando su internet troverà lo shibari, quello vero. in cui strangolamenti, rottura di vertebre, leve atte a slogare e rompere ossa, sono una pratica comune e le metterà in pratica in un tentativo autodidatta, poi di chi è la responsabilità? Perché vede, se lo shibari, pardon, il kinbaku-bi (il bel modo di legare), è una pratica di bellezza, di stimolazione sessuale, di fantasia e di arte, lo SHIBARI è anche un'arte marziale, dove le prese al collo sono presenti. Se vede la foto 1, questa è una presa a cui il malcapitato esegue una contromossa (capriola), per non diventare tetraplegico. QUESTO E' IL RISCHIO: CONFUSIONE SU CONFUSIONE.
In generale, questa materia si studia nel judo, nel jujitsu, nel nawajutsu/hojojutsu. Nel judo è una serie di tecniche che vengono chiamate Katame Waza.

Dottoressa, come io non parlo di sessuologia perché non ci capisco nulla, Lei eviti di parlare di shibari se non sa cosa sia perché a questo punto me lo domando: è la causa di anni di pressappochismo da cui probabilmente l'incidente o semplicemente l'ennesima inarrestabile smania di protagonismo?

In effetti qua non credo sia in discussione lo shibari di per se, ma come è stata condotta quella session. In altre parole due persone si sono fatte legare per eseguire un "gioco" di cui il Mulè è stato solo spettatore e controllore. Le ha strozzate? no. Le ha messe in condizioni per cui in caso di incidente questo potesse succedere? Si. Ha attutato tutti i sani principi di sicurezza applicabili a quella pratica in quella situazione? No.
Questo credo sia il nocciolo, non lo shibari in generale. Allora se parliamo dell'incidente di Roma, parliamo ne in termini coerenti. Sono drammaticamente triste ed allo stesso tempo parecchio incazzato per quello che è successo alle due ragazze ma così non risolviamo. Se non diamo informazione giusta, vera e seria, sbagliamo di nuovo. Anche ieri sera al TG5 seguitano a parlare di shibari il che vuol dire che non abbiamo comunicato. Che il messaggio non c'è. Che lo shibari qua non c'entra. Che era solo sm. Che occorre preparazione a fare queste pratiche altrimenti si muore. Ci non in rete diversi articoli di Jay Weiseman (scritto giusto sta volta?), in merito. VANNO LETTI!!!!
Ci sono anche in questo blog sul controllo del respiro. VANNO LETTI E COMPRESI!
Ecco, questo credo sia il quanto se non mi sono dimenticato di niente.
MDS

lunedì 12 settembre 2011

Il filo conduttore.

In questa vicenda è chiaramente sotto accusa la comunità romana di bdsm. Per quel che mi riguarda e per i contatti avuti con questa comunità sono questi:
1) una ex, che schiava non era, che andava la sera nei locali a fingersi miss. che m'ha raccontato un sacco di cazzate, che ha tentato di coinvolgere un'amica (di cui non rivelo il nome), in una rivalsa di poco conto verso un "bischero" che le aveva mancato di rispetto.
2) Un'accesa discussione sul significato di BONDAGER, che è e rimane una distorsione dell'inglese. BONDAGE, schiavitù, per cui BONDAGER, quello che pratica la schiavitù o legatore. In realtà BONDAGER è solo una signora scozzese che lavora nei campi a cottimo (qui e qui), che colui che lega se shibari o kimbaku è, è nawashi. Ma siccome il termine coinvolge un libro scritto proprio da qualcuno della comunità romana, allora bondager è un termine accettato da tutti, quindi significa legatore e chiunque dica il contrario ha torto. C'è un articolo in merito, con tanto di ricerca. Siccome è contro al loro modo di pensare, allora sei un coglione, non ti adegui ai modi di dire della comunità. Mi spiace, non son cretino. preferisco adeguarmi alla verità piuttosto che alla comunità.
3) Che l'osare pare via comune: mi si riporta di una musata battuta da una tipa appesa COMUNQUE ad un gancio instabile. Lo spettacolo deve continuare. Risultato: denti spaccati, nessuna denuncia all'assicurazione per via della situazione in cui la ragazza si trovava e che non voleva far sapere a casa. Il legatore in questione che fa i corsi e che rilascia a iosa interviste, non ha tirato fuori di tasca un cent. La responsabilità era comunque sua che ha osato dove prudenza diceva non fare. La ragazza ovviamente non aveva nessuna protezione sotto di se. La fonte: ve la dico in privato in questo caso.
4) Questo di l'altro ieri. Stesso filo conduttore. Osi dove non dovresti, senza le dovute precauzioni, nessuna protezione in caso di caduta, nessun coltello, nessun nodo facilmente risolvibile. Risultato una crepa, una è all'ospedale. Poi c'è anche chi commenta che erano grassocce e che lui, il dio (colui che non sbaglia mai), poteva avere di meglio. Dal carcere si riporta (giornali), che seguita a ripetere: "erano consenzienti". Testa di cazzo! E' il minimo da pretendere altrimenti è un abuso bello è buono. Sei TU che avresti dovuto garantire loro la sicurezza ma tu hai di nuovo sottovalutato. Vedi articoli su come riconoscere gli abusi tratti dalle comunità e da esperti in settore. Non quelli italiani. In italia gli esperti sono solo gli Dei.
Non leggete una cosa sola. Un solo articolo. La conoscenza non è patrimonio degli eletti, va condivisa e non ha prezzo. E' un bene comune non la visione indiscussa di qualcuno. Se controbatti ad un articolo porta prove, documenti e se sbaglio come può essere, allora avrò imparato qualcosa. Ho cambiato tanti articoli per la madonna. Ho scritto ginseng invece di ginger.  Ho preso tante di quelle cantonate che se così non fosse non sarei umano. Ma perché solo io mi metto in discussione? Non è accettabile. Nono sono accettabili! Un conto sono gli emulatori, quelli che vedono il Wrestling in tv, poi ci provano e si fanno male. Cavoli loro. Vieni costantemente avvertito: "non provateci a casa". Qui no. Questa è gente che dovrebbe essere esperta, che conosce i rischi, invece azzarda. Che dovrebbe valutare, che dovrebbe proteggere ed insegnare che l'eccesso in tutto è solo eccesso invece di tirarsi e tirarvi indietro ci prova e fa danni.
Poi leggo che dalla prigione (se giornali riportano il vero), il Dottore non fa altro che ripetere: "erano consenzienti."
COGLIONE!
Non è questo il punto. TU dovevi garantire loro sicurezza! Questo è il nocciolo. Il coltello in auto, nessun nodo di facile scioglimento: che ne so, due corde unite con un nodo siberiano. Bastava tirare. Nessun materasso. NIENTE. Che cacchio importa se erano consenzienti di fronte alla morte?
Se mai è un'aggravante. Se l'hai fatto contro la loro volontà hai sequestrato qualcuno è pure peggio! Se eri fumato, drogato ancora di più!

Contromossa di una presa al collo con l'intento di paralizzare
l'avversario. Nawajutsu, quello vero.
La cosa PEGGIORE è che se tu hai davvero frequentato un dojo di judo o di nawajutsu, ad una mossa, ti verrà insegnato una contromossa o come fare a liberarti da quella presa. Non esistono  prese definitive. In un combattimento esiste rapidità ed anticipo. Ad ogni presa, mossa, legatura ti viene insegnato il rischio. Questi puzzoni, discreditano me che li prendo sul morbido ma non si sognano mai di andare a contestare queste cose davanti a sensei e dojo qualificati. E' no, casomai che si sapesse che sono nel torto marcio. Shhhhhhhhhhhh silenzio. Discredita presso gli adepti e non fare l'onda.

Ecco perché non ci si piglia. Non c'è modo di ragionare con loro, nel bene e nel male. Sono infallibili. Questo è il messaggio che danno alla fine, questo é il filo conduttore. Tu sbagli, sempre e comunque. Tu dici cazzate e la gente ci crede e crede a loro, non  a te, poi muore.